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Agnelli ci fa o ci sa fare?

Questo articolo avrebbe dovuto essere semplicemente una risposta all’articolo del mio amico AlessandroMagno riguardante Andrea Agnelli ed il punto interrogativo che pone alla fine: Andrea Agnelli è per noi l’interlocutore giusto o no? Ecco il link: http://www.ilblogdialessandromagno.it/?p=761#comments

Per mia incapacità nell’essere laconico ho composto una risposta molto molto prolissa che si è trasformata improvvisamente, in un articolo riassuntivo di ciò che Agnelli ha fatto e detto in questi ultimi giorni tanto da suscitare curiosità o sgomento con tanto di pareri e commenti a caldo in noi tifosi ed irritazione in ‘altri’.

Tanto per cominciare, credo che egli sia il nostro interlocutore giusto e lo ha dimostrato nelle ultime due interviste rilasciate: alla Gazzetta al termine del CDA che ha registrato l’aumento di capitale e alla presentazione delle nuove maglie nel nuovo stadio dove si è anche soffermato sull’esposto di Palazzi.

In entrambe le interviste è stato molto esaustivo e chiaro e non ha gettato al vento le solite frasi di retorica prive di significato e molto spicciole. Forse sul mercato bianconero avrebbe dovuto essere più chiaro ma, in fondo, questo compito spetta a Beppe Marotta. Da lui pretendiamo altro e questo altro si chiama Calciopoli: la lotta per la verità.

Alla Gazzetta ha detto chiaramente, soffermandoci solo ed esclusivamente in ambito Calciopoli, che la Juve si sarebbe mossa per la revoca dello scudetto all’Inter solo al termine del processo penale e dopo che questo avesse emesso le sentenze, chiarendo che vuole aspettare il terzo grado del giudizio penale (praticamente altri 4 o 5 anni) per agire ex articolo 39 in sede Figc. Tutto questo senza però tralasciare l’aspetto più importante: quello di ricevere risposte in tempi brevi dalla Federazione sulla questione in atto nel rispetto della giustizia affinchè essa sia uguale per tutti. Concetto ribadito ancora una volta dopo che lo ha fatto anche nei mesi precedenti, a campionato in corso. Naturalmente i tifosi hanno interpretato queste esternazioni in due modi completamente differenti: o come una perdita di tempo o come una netta presa di posizione. Per accontentare tutti, giustizialisti e garantisti, si sa, servono subito i fatti e secondo me i fatti ci sono: l’esposto inviato alla Figc oltre un anno e mezzo fa e analizzato da Palazzi qualche giorno fa è un fatto acclarato che ha comportato delle conseguenze piuttosto importanti: potremmo vederlo sotto molti aspetti (mediatico, economico, politico, d’immagine) ma le cose sono cambiate. Palazzi nell’esposto (senza soffermarci nei particolari perché per questi potrebbe esserci un altro articolo) ha ritenuto anche l’Inter colpevole di aver commesso illeciti sportivi con le telefonate di Facchetti e le ammissioni di Moratti che ne era al corrente e tutto questo grazie ad un misero esposto che, seppur con 14 mesi di ritardo, ha emesso un parere molto simile ad un verdetto, quasi fosse una pietra tombale.

Inoltre alla Gazzetta è tornato a parlare anche della Calciopoli 2006, definendo il processo “un processo sommario, istituito in tempi brevissimi, in un clima di clamore mediatico che ne condizionò l’esito. Fu proprio la Gazzetta a innescarlo rivelando le intercettazioni. La Procura federale aprì il procedimento sulla scorta di quanto aveva appreso dai giornali”.  Colpo basso, e chi se lo aspettava? Accusa pubblicamente la Gazzetta. Chi altro lo avrebbe fatto volontariamente? La Gazzetta, nella domanda successiva, cerca di rimediare, accusando la Federazione di aver nascosto le intercettazioni alla Magistratura ma Agnelli rincara la dose e incolpa sia la Gazzetta che gli altri giornali di non averle trascritte tutte le intercettazioni sui loro giornali, informando male l’opinione pubblica.

Alla presentazione delle nuove maglie, invece, Agnelli ha aperto il pomeriggio con un discorso di quasi 15 minuti attenendosi ai documenti e leggendo un passo dell’esposto della Juve che si basava, all’epoca, sulla “parità di trattamento” e puntando la mira sui “comportamenti poco limpidi” dell’Inter naturalmente nell’ambito della questione dello scudetto 2006 discussa da Palazzi il giorno precedente. Ha ribadito di volere RISPETTO dalle Istituzioni esprimendo il proprio timore che si decida di non decidere, ovvero che si sorvoli sulla questione per mancanza di volontà nel tornare su un argomento vecchio ma di estrema attualità. Per passare all’azione, anche in questo caso, Agnelli ha ribadito che bisognerà attendere la decisione del Consiglio Federale del 19 Luglio. Prima di allora va solo monitorata la situazione senza emettere sentenze o commettere mosse sbagliate.

Si può continuare ad avere pareri discordanti sul Presidente che tiene sempre una linea di strategia ben precisa ma estremamente criticabile e giudicabile. Prima che s’insediasse lui uno che parlasse così non lo avevamo di certo. Anzi. Reputo Cobolli Gigli una persona a modo che sa il fatto suo e che, se non avesse effettuato  il ritiro del ricorso a Tar, all’epoca, sarebbe rimasto alla Juve per tanti anni. Capacità dirigenziali ne aveva. Purtroppo bruciò, con quella mossa, quanto di buono avrebbe potuto fare. Blanc, invece, l’uno e trino e presidente ad interim è da apprezzare per il lavoro portato avanti sul nuovo stadio e per essere un ottimo contabile ma niente più. Sul piano sportivo si è dimostrato inadeguato. Non voglio giudicarlo né incompetente né incapace ma semplicemente inadeguato per il semplice fatto che il campo nel quale compete è diverso.

Teniamoci Agnelli. Per il nome che dà garanzie. Per ciò che ha detto e smosso in questi mesi. Per ciò che farà. Non abbiamo molte possibilità visto che, dopo di lui, c’è ancora una volta il vuoto. Agnelli è tra due baratri: il primo ha spazzato via i primi 5 anni di Juve post-farsopoli, il secondo potrebbe spazzare il futuro della Vecchia Signora se solo non ci fosse Agnelli che riesce ancora a tenerci a galla con l’argomento Calciopoli in attesa che i risultati sportivi tornino a darci ragione.

Per quanto possa avere le mani legate dal vero proprietario Elkann, Agnelli è libero di parlare e di dire ciò che vuole. Ha il benestare di Elkann e questo è già un passo in avanti rispetto al passato. Sino ad oggi, le parole bastano per alimentare i sogni. Con le sole parole molte persone si sono sentite colpite e tirate in causa. I fatti faranno il resto

In fondo, se in questi giorni Moratti è nervoso è soprattutto ‘colpa’ di Andrea.

Eldavidinho94

Andrea Agnelli è per noi l’interlocutore giusto o no?

E’ da un po’ di tempo che volevo scrivere di questo argomento e sottoporlo al giudizio dei nostri lettori. Devo dire che navigando per il Web poche figure risultano cosi poco decifrabili e giudicabili come il giovane presidente della Juventus Andrea Agnelli. Per tutti gli altri personaggi del mondo Juventino, il tifoso pare avere un giudizio molto preciso, con percentuali a volte ‘’Bulgare’’, a favore o a sfavore di questo o di quello. E’ cosi per gli  odiatissimi Blanc ed  Elkan, o per l’amatissimo Conte. Anche Marotta non gode di molti favori, per non parlare dei vari Cobolli e Secco. Tutto questo non si evince di Andrea Agnelli. Il presidente più di ogni altro pare spaccare il tifo in varie ‘’fazioni’’. C’è chi lo reputa un ‘burattino’ nelle mani del cugino, chi lo considera invece un presidente tifoso e capace;, chi pensa reciti furbescamente una parte concordata e chi sinceramente non gli fa nessun effetto né positivo né negativo e vorrebbe che tutta la famiglia Elkan – Agnelli si togliesse dai piedi. Ovviamente questa mia curiosità nel sapere cosa veramente pensano gli Juventini di Andrea non è una curiosità fine a se stessa, ma ha un preciso scopo.
Personalmente propendo per la quarta fazione (il togliersi dai piedi), ma l’altra sera mi sono trovato ad intervenire in una trasmissione radiofonica in cui si sono affrontati vari temi e quello che ha generato maggiore ‘’scontro’’ è stato appunto l’argomento Andrea Agnelli. Il punto era se è giusto pensare a  lui come al nostro principale interlocutore, soprattutto a riguardo dei processi di Calciopoli, o se noi tutti dobbiamo cercare di convincere il cugino Elkann a muoversi e a prendere in mano la situazione. Devo confessarvi che pur non essendo un grande estimatore dell’attuale presidente mi sono trovato assolutamente in minoranza, anzi direi in solitudine. Tutti i presenti (amici fra i più preparati del Web occorre dirlo) si sono schierati dalla parte di Elkann, non per amore sicuramente, ma per il fatto che riconoscono a lui lo scettro del comando ed evidentemente considerano Agnelli alla stregua di un ‘pupazzo’ che non conta niente. Chiaramente anche se in minoranza ho difeso la mia posizione argomentando cosi come adesso vi vado a spiegare. Io non credo che Andrea Agnelli non conti niente. E’ vero non è il capo, ma  suo cugino John (il capo appunto) e un consiglio di amministrazione, gli han dato questo mandato per due motivi, principalmente: perché avevano fiducia nelle sue capacità e perché John Elkann non se ne voleva occupare di persona, se no mi pare ovvio, avrebbe fatto lui il presidente.
Ora è vero che un presidente che non è il proprietario non ha l’ultima voce in capitolo , ma se il proprietario lo ha messo li sarà perché vuole che faccia da tramite fra gli altri e lui. Facendo un paragone azzardato è come dire che Boniperti alla Juve non contava nient , mentre sono sicuro che Boniperti invece avesse grande margine di manovra e di indipendenza, anche se poi il ‘capo’ era Gianni Agnelli. Fra le altre cose John Elkann mi pare non abbia dimostrato mai nessuna propensione ad ascoltare la voce dei tifosi quindi mi domando come potremmo noi convincere uno che non ci ha mai ascoltato a scendere in campo al nostro fianco? Aggiungo che la scelta di Conte come nuovo allenatore è stata una scelta fortemente voluta da Andrea Agnelli,quindi dire che proprio non conta nulla mi pare eccessivo, certo possiamo discutere fino a che punto si estende la sua influenza sull’attuale assetto societario e dove invece arriva  la lunga mano del cugino, ma questo è un altro discorso che neanche io mi sento di negare. In definitiva io penso che Agnelli debba essere considerato a ragione il nostro interlocutore principale e debba essere poi lui che coinvolge e convince sia il cugino, che il consiglio di amministrazione laddove ce ne fosse la necessità. Ovviamente non ho pretese di avere ragione. Il mio è solo un punto di vista personale, la situazione in casa Juve anche in questo frangente mi pare poco chiara. Devo dire onestamente che  l’altra sera  in radio, ognuno di noi è rimasto sulle sue posizioni non riuscendo a trovare in definitiva una linea comune , quindi sarei curioso di sentire le idee di altri tifosi su questo argomento. Grazie!

Alessandro Magno per Juvemania.it

L’era dell’allenatore “usa e getta”

Il Milan non ha neanche finito di festeggiare l’ultimo scudetto che tutto intorno (loro no ..sono i vincitori e la panchina è garantita) si sta scatenando  il Toto-allenatore. Non solo per noi poveri Juventini, colpiti e affondati, ma per tutte le altre perdenti, ricomincia il “valzer delle panchine”, forse più che un valzer è un vero e proprio  rock and roll, fatto di titoli, sproloqui e colpi di scena finali.

E pensare che, un tempo …fare allenatore era un lavoro “serio”, durava .. oggi no, stai un anno al massimo, se sei fortunato due ..che  vinci che  perdi. Cambiare l’allenatore è diventato un hobby, come collezionare i francobolli.

Sono cambiati i tempi direte voi, certo avete ragione, si sa che per guadagnare certe cifre chiunque si infila e si sfila ogni  maglie di qualsiasi colore, anche una canottiera se necessario   a tempo di record, giurando eterno amore e sempre con la solita frase “prima stavo bene ma ora sto meglio , la xxxx è una grande squadra e faremo molto bene, la tifoseria è splendida“. Guardate le nostre dirette avversarie, loro sì che di tecnici  se ne intendono e  a Milano se li scambiano pure ..E la stampa va a nozze, ogni giorno c’è qualcosa da dire su chi allenerà e che cosa, su chi torna e  chi parte. E’ come se,  stessimo vivendo  un “68 calcistico” invece della coppia aperta, c’è la squadra aperta, che offre un mare di vantaggi, ma sta a tutti bene?  no,  c’è chi  soffre in questo traumatico evento ed  è come al solito la tifoseria, ormai l’anello debole, che assiste ai cambiamenti cercando di sorridere senza deprimersi, e senza commentare possibilmente. E non si può essere non tristi nel  vedere uno dei tuoi giocatori preferiti dire “sì ..sono stato in xxxxx è stato bello ma ora c’è la xxxx che è una grande squadra .. proprio quello che mi mancava” e prima dov’eri? in una squadretta di periferia? La Juventus, è sempre stata un po’ indenne da questi costumi promiscui, in pochi si sono comportati così, ma oggi a quanto pare ci siamo uniformati, a parte Alessandro Del Piero e pochi altri, che hanno percepito un certo imbarazzo a pensare di cambiare, all’ultimo minuto della loro carriera, ma gli altri prendono atto e si adattano.  Spero in una cosa: che Antonio Conte si fermi, comunque andrà, resti .. Questa politica dell’allenatore usa e getta, non paga, lo abbiamo visto, sono stati più gli errori che i guadagni, io non so cosa serva alla Juve, per vincere non ci sono dentro e non posso fidarmi delle apparenze, quello che so è che l’allenatore usa e getta non ha centrato un obiettivo nemmeno per sbaglio

Oggi, si ricomincia da un punto fermo, Conte, è una persona seria, preparata ed educata, spero resti qui per molti anni, anche se non vincerà,  pazienza, almeno ci saremmo affezionati ..Torneremo a voler bene a qualcuno, perchè non so voi, ma io dal dopo B, non ho avuto tempo di affezionarmi a nessuno, complici se volete anche le peggiori cose combinate che ha messo l’organico della Juventus in condizione di  dover prendere provvedimenti alla velocità della luce  per evitare rivolte. Sebbene necessario, non va bene.

E noi dobbiamo ricominciare da qui, dall’identità che forma un carattere.

Tanti auguri Antonio Conte!

Luna23.

ORGANIZZIAMOCI SCRIVE AD ANDREA AGNELLI

ORGANIZZIAMOCI SCRIVE AD ANDREA AGNELLI


CHI SIAMO

Caro presidente, nel corso della manifestazione, organizzata da calcio GP, lei ha auspicato una maggiore coesione del popolo bianconero e noi di “Organizziamoci “ rispondiamo: presenti!Le sue considerazioni, sull’evidente divisione dei tifosi con molteplici istanze avanzate in ordine sparso, confortano, il nostro tentativo di trasformare le singole voci in azioni unitarie e per questo, abbiamo deciso di rivolgerci direttamente a lei. Sperando che abbia avuto notizia, vista la sua attenzione per il Web, del progetto oramai noto come “Organizziamoci” che è una federazione di alcune tra le tante sigle che fanno capo ai tifosi juventini, nata per difendere il patrimonio sportivo, rappresentato dalla Juventus. Dando maggiore incisività alla battaglia su calciopoli, affiancandosi, alla società che per ragioni di opportunità non può esporsi più di tanto. E con la quale vorrebbe ricercare un dialogo, su tutti gli argomenti. Fornendo, da tifosi, un contributo anche  per programmare il futuro. Di questo vogliamo parlarle con la presente lettera che, dopo quelle del 10 e 19 maggio, rappresenta la nostra terza iniziativa. Prima di addentrarci nei dettagli riteniamo, doveroso informarla di chi oggi ha sposato la causa juventina attraverso “Organizziamoci”, ma anche di chi con attenzione ne sta seguendo l’evoluzione. Al momento possiamo dire con un pizzico di orgoglio che siamo la voce di:

Juvenews, Canale Juve, Juve Central, Nobiltà Gobba, Forza Juve blog, Juvemania.it, il blog di Alessandro Magno, Io juventino.net,  Cronachebianconere.blogspot.com, Calabrone37.blogspot.com, Il pallone racconta,  JuventusTheBest Forum, Juve forever.net,  Blog spot.com, La Divina Juventus.

Inoltre, alle iniziative di “Organizziamoci” è stato dato ampio risalto sui seguenti siti o blog:

Ju29Ro, Tutti pazzi per la Juve attraverso la trasmissione radiofonica, http://smillamagazine.com – http://www.liquida.it – http://calciototale.netsons.org – http://www.socialsport.net – http://www.parrotized.it – http://www.blogcalcio.info –  http://www.wikio.it – http://oknotizie.virgilio.it – http://www.testadicalcio.com – http://www.ciaojuve.com –

ASPETTATIVE DELUSE

E’ forse superfluo rimarcare che a un anno dal suo insediamento, le attese dei tifosi juventini siano andate del tutto deluse.  Abbiamo, però, la presunzione di essere tifosi razionali e, quindi, coscienti delle difficoltà che ha dovuto affrontare per una gestione precedente non proprio felice, in un contesto di crisi generale e con l’aggravante delle nuove norme imposte dall’UEFA.   Pur tuttavia, sul piano sportivo è stato fatto davvero poco e non riusciamo a trovare elementi positivi in una stagione che si può, tranquillamente, definire disastrosa. Non ci aspettavamo miracoli, ma, almeno, come probabilmente anche Lei si augurava, un’inversione di tendenza. Prendiamo atto che non c’è stata e guardiamo, comunque, avanti.

LE NOSTRE “LINEE GUIDA”

Da tifosi, ovviamente, sogniamo i grandi nomi, ma come Le dicevamo stiamo con i piedi per terra e comprendiamo quanto sia difficile, oggi, portare a Torino i cosiddetti Top Player, che, in ogni caso, da soli non fanno una squadra. Auspichiamo, perciò, che prima si costruisca un telaio solido, e poi si pensi ai campioni, evitando così l’errore commesso dalle avversarie della grande Juve, che ipotizzavano di colmare il gap, acquistando il Ronaldo di turno. Sia chiaro che noi i campioni li vogliamo, ma solo se funzionali a una vera squadra, perché solo un solido assetto di partenza è il giusto viatico per tornare grandi. Questo, presumiamo fosse il vero obiettivo della scorsa stagione e da questo, occorre ripartire. Continuiamo, ad ogni modo, a fidarci di Lei, convinti che dopo un anno d’esperienza si ponga rimedio a errori evidenti anche se forse inevitabili. Non ci sembra opportuno, fare nomi e indicare, cosa si possa salvare, perché in questi casi è impossibile avere uniformità di giudizi, ma le prime mosse sembrano andare nella  direzione da noi auspicata. Ed è apprezzabile che si sia cominciato, cambiando la guida tecnica che con tutte le attenuanti del caso, ha fallito per tutti gli aspetti che le competevano. L’aver optato, poi, per un giovane emergente ed entusiasta, per il suo passato bianconero, oltre le considerazioni tecniche sempre opinabili, è il segnale che da parte della società vi sia l’effettiva volontà di realizzare un progetto che duri nel tempo con la certezza che non sarà ripetuto l’errore fatto con un’altra icona bianconera come Ferrarra, abbandonata a se stessa. Vi sono comunque altri aspetti che intendiamo portare alla sua attenzione. Il primo riguarda la piaga degli infortuni cui in qualche maniera occorre porre rimedio e la preghiamo di valutare attentamente il problema, cominciando dai campi d’allenamento perché la Juventus non può permettersi di ripartire con un handicap simile. Ciò che, però, ci sta particolarmente a cuore è la difesa della dignità bianconera. Lei, spesso si è rivolto direttamente ai tifosi e di questo la ringraziamo, ma le chiederemmo, semmai, di trascurare noi, riservando la sua attenzione alla difesa della Juventus. La nostra è una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano che oggi come in passato è presa a bersaglio, ma in più è derisa e sbeffeggiata in modo intollerabile. Della Juve oramai si approfittano: gli avversari, in campo e fuori, le istituzioni calcistiche e i media e non ci riferiamo solo a calcio poli che per una volta tralasciamo, anche se, qualcosa di più concreto, prima o poi, dovrà dirci.

Presidente la esortiamo a lasciare da parte le parole al miele per gli juventini e a esternare, invece, il risentimento del popolo juventino nei confronti dei troppi detrattori. Difenda la nostra Juve dopo le partite, quando siamo attaccati, indipendentemente dalla prestazione. Risponda a tono ai suoi colleghi presidenti che non perdono occasione per gettare fango sulla nostra squadra. Pretenda il rispetto, non favori, da chi come Figc, Lega e mezzi di comunicazione, senza di noi sarebbero costretti a chiudere bottega. Questo sarebbe il modo giusto, per farci sentire la sua vicinanza e questo, ci aspettiamo da Andrea Agnelli tifoso della Juve. Volendo adoperare un termine abbastanza abusato, quelle che le abbiamo illustrato, hanno la presunzione di essere le nostre “linee guida” che, converrà, rappresentano solo un indirizzo senza entrare  nel merito di questioni che ci appassionano, ma non ci competono. Noi siamo, infatti, per il rispetto dei ruoli e siamo al fianco della Juventus.  E Lei?

L’APPELLO

Presidente, non ci abbandoni e continui nel solco tracciato dall’Avvocato e dal Dottore, cui dobbiamo l’orgoglio, di esser tifosi di una squadra unica. Ci aiuti a mantenere viva la nostra passione che prima delle vittorie, chiede che sia ridata dignità ai colori bianconeri. Noi non molliamo, ma come per gli amanti che si sentono traditi, dopo un periodo di rifiuto della realtà, e tanti tentativi di riprendere il rapporto, potrebbero subentrare, la rassegnazione e il conseguente distacco.

 

 

 

 

Finale Champions league: rifacciamoci gli occhi

Dopo aver assistito alla finale di Champions League che ha visto trionfare il Barcellona, sarete tutti d’accordo che tra i due sfidanti c’era un abisso, il Manchester ha giocato bene, tutto sommato, ma il Barcellona era un’altra cosa.E’stato bello perché non ho sofferto, non avevo nessuna preferenza particolare e ho potuto valutare il tutto con obiettività.Verso la fine, ero triste perché guardando questo spettacolo calcistico, ho pensato a noi e non solo al calcio giocato dalla Juventus di oggi, ma a quello italiano in generale, noioso, falloso e costantemente interrotto. Sappiamo tutto di Ferguson e della sua abilità di allenatore, un po’meno di Guardiola, sebbene stia   dimostrando ampiamente di cosa è capace di fare. Per me è stata una grande occasione in quanto non avevo mai visto una loro partita di campionato, come sapete gli avversari non mi interessano, ma l’altra sera, è stato diverso. E’come se il Barcellona praticasse un altro sport…Ma questo Guardiola è un genio secondo voi? Per me no, sicuramente preparato ma dotato di grande buon senso, peculiarità  mancante ai nostri allenatori, gli ultimi attivi alla Juve in particolare. Certo Messi è un fenomeno calcistico e questo conterà, ma la squadra intorno a lui funziona, nessuno è lì per caso: difesa centrocampo e attacco è come fosse un tutt’uno sinergico che produce un unico risultato: la vittoria. La partita non è iniziata benissimo per il Barcellona, è vero che hanno segnato per primi ma è altrettanto vero che il Manchester attraverso Rooney il loro uomo migliore ha pareggiato. Dopo di che le squadre hanno lottato per vincere, e qui la coesione del Barcellona ha prevalso stendendo l’avversario. La squadra c’è dentro e fuori dal campo,  commovente è stato l’affetto fraterno e la considerazione nei confronti di Abidal, uscito rapidamente da un grave problema di salute. C’è un altro particolare, come fa il Barcellona ad avere tutta questa vitalità? A reggere il ritmo tutti i due tempi? Non voglio pensare male, ma qualcuno se la sarà fatta la domanda sul perché  le nostre squadre reggono un tempo e dieci minuti del secondo? Crollando verso la fine miseramente? Forse è la preparazione atletica? Io auguro a tutti gli allenatori di “fare tesoro” di questa esperienza, e che la detta finale abbia acceso qualche lampadina e pensare perché no a modificare qualcosa se necessario, perché personalmente non credo nei “marziani”. Non ci sono dubbi che stiamo sbagliando qualcosa. Mi auguro che il nostro futuro allenatore, Antonio Conte, richiesto e amato, da proprietà e tifosi possa anche lui creare una squadra che si capisca e lavori per l’unico obiettivo che ci interessa: la vittoria.

Luna23

Conte, finalmente ci siamo

Non nascondo di nutrire da sempre una sconfinata ammirazione per Antonio Conte, prima per l’uomo e il calciatore, poi anche per l’allenatore. Chi mi legge sa molto bene quanto ho ‘’spinto’’ perché si concretizzasse questa soluzione. Certo, anche a me non sarebbe dispiaciuto Lippi (il mio favorito) o Capello (che non mi piace esteticamente, ma è un vincente), ma bisogna pur farsene una ragione, e se non si può arrivare a questi due bisogna trovare quello che più di tutti a questi due somiglia. Conte è quest’uomo. È un tipo determinato proprio come quei due ed è uno a cui non piace perdere. E’ uno che somiglia a Lippi perché ha fatto la gavetta anche se è giovane, e somiglia a Capello perché è stato un grande calciatore. Conte è un combattente nato, uno con gli attributi. E’ uno che giocava in mezzo ed è proprio da li, dal centrocampo che passano tutti i palloni, le idee, il calcio e i calci. Chi lo ha allenato giura che era già un allenatore in campo. Conte mi piace perché a differenza di Ranieri non ama i piazzamenti; a differenza di Ferrara non è un uomo mite, è uno che se è necessario sbattere i pugni lo fa. Conte a differenza di Del Neri è abituato a certi palcoscenici, a certi tempi del calcio. Conte mi piace perché ha vinto tutto quello che c’era da vincere da calciatore, ma ancora si rode dentro per quelle finali che ha perso. Per quella traversa che a Manchester ancora vibra dopo il suo colpo di testa, per quei 5 cm più su o più giù che ti fanno sfiorare un trofeo. Come se non ne avesse vinti di altri. Andrea Agnelli ha dichiarato che i nuovi giocatori non hanno capito cosa è lo spirito Juve, mentre i vecchi non sono stati in grado di insegnarlo ai nuovi. Conte è lo spirito Juve chi meglio di lui può insegnarlo? Non ha bisogno di fare un corso per imparare cosa sia la Juve. Conte lo sa perché se la porta dentro, lo ha detto anche il Presidente del Siena: ’’Per Antonio la Juve non è una squadra da allenare, è la maglia che porta sotto la camicia’’. Bellissime parole che toccano il cuore ma ancora meglio sono le striminzite, quanto chiare, dichiarazioni fatte alla stampa da Conte medesimo: ‘’La mia Juve deve avere le palle, non voglio giocatori che escono dal campo con la maglia che non gronda sudore. Non amo chi non lavora duro in settimana e non amo chi dopo una partita sorride, anzi è una cosa che mi fa proprio incazzare, si gioca dando tutto per vincere alla fine ci sta pure di perdere se gli altri son più bravi ma basta una stretta di mano’’. Musica per le mie orecchie. Finalmente finisce e spero sia una volta e per sempre, l’epoca degli ‘’smile’’ gratuiti, dei sorrisi dopo le sconfitte, delle pacche sulle spalle con i nostri avversati, pure i più acerrimi. Una mania ‘stupida’ che ha contagiato la società pre Andrea Agnelli e che ha portato ai risultati attuali. Tanti sorrisi, zero titoli. Squadra che non suscita nessuna simpatia comunque, né ai tifosi né ai nostri avversari, al massimo fa pietà. Menomale che Conte c’è: da domani possiamo iniziare a pensare alla nuova stagione con fiducia e a dimenticare l’ennesima amarezza. Con Conte ce la faremo.

 

Alessandro Magno per Juvemania.it

DOMENICA 22 MAGGIO 2011 CONVENTION DIBATTITO APERTO AL PUBBLICO LA JUVENTUS IERI, OGGI E DOMANI In Collaborazione con Italia Bianconera

Domenica 22 maggio si è tenuta la convention  Juventus ieri, oggi e domani organizzata dal settimanale Calciogp presso il centro incontri della regione Piemonte a Torino, sono intevenuti : Giancarlo Padovan, Roberto Beccantini, Gianni Balzarini, Claudio Zuliani, Enzo D’Orsi e una nutrita rappresentanza di ex giocatori della Juve, con la presenza dell avvocato Andrea Galasso, moderatore Massimo Zampini

E noi di Alessandromagno blog c’eravamo:  il dibattito ha mantenuto una linea equilibrata , dove sono emersi soprattutto gli stati d’animo e  lo scoramento del presente, molti i parallelismi con il passato e tanti interventi sulla questione calciopoli.

Numerose le rappresentanze dei gruppi di tifosi attivi nel mondo del web che  hanno fatto sentire la propria voce, ma poi, ad un’ora dal termine ..una visita inaspettata ..viene annunciato  l’arrivo  del presidente Andrea Agnelli.  Entrato insieme a due collaboratori si è seduto tra il pubblico e con pazienza ha ascoltato due interventi  dalla platea , un contributo  di  Giancarlo Padovan e una testimonianza d’affetto dell’avvocato Galasso.  A questo punto Zampini con  una brillante battuta cede la parola al Presidente …  il pubblico si alza in piedi e applaude, improvvisamente la sala prende vita, nonostante  il tanto dire di quest’anno e i dolori de la stagione passata, l’emozione è crescente e così come per magia tutto viene dimenticato perchè la sua presenza in quel determinato momento riempie di luce tutta la sala.

Il dottor Agnelli ringrazia per gli applausi che  simpaticamente dice di non meritare, ed inizia così il suo discorso, sintetico ma chiaro, il tono è rassicurante, Andrea Agnelli vuole tranquillizzare  il pubblico dicendo che in Juventus si lavora bene e seriamente ,e che gli acquisti sono stati fatti a dovere valutando diversi aspetti e pareri, Andrea chiede pazienza e ottimismo  sia per la questione calciopoli che  per un ritorno competitivo in campionato e champions, si dispiace di quanto accaduto senza cercare giustificazioni ma   facendo riferimento ai numerosi infortuni. Andrea Agnelli confida una preoccupazione:  ritiene che l’universo dei tifosi si stia dividendo,  che non sia più quel gruppo omogeneo che caratterizzava il nostro tifo, il Presidente sicuramente intuisce che i tifosi sono stanchi ed esasperati  ma non ne giustifica gli atteggiamenti negativi, soffermandosi  su certi cattivi comportamenti di alcuni gruppi che manifestano il loro disappunto fischiando i giocatori durante gli allenamenti, gesto che condanna e  invita a non fare più, “nonostante il momento contingente come potete  pensare che i ragazzi si sentano e come affrontino l’allenamento? E con quale entusiasmo?” invitando alla calma e riflessione  chiede, Andrea Agnelli di sostenere la squadra, di non lasciarla sola,  concedendo fiducia e garantendo  da parte sua, di essere sempre presente e di lavorare per migliorare le cose.

Con questo appello Andrea Agnelli saluta e si avvia verso l’uscita, ma la gente vuole vederlo, vuole parlargli, vuole stringergli la mano, lui ha pazienza, offre sorrisi a tutti,  si ferma per posare amichevolmente per qualche foto.

La convention è finita, mi allontano osservando la piccolissima folla intorno a lui , e mi rendo conto che alcune persone sebbene in un antefatto non molto felice,  solo con un gesto o una parola ti fanno dimenticare tutto, dandoti tantissimo,  perchè ieri chi c’era è stato felice e oggi, terminato il campionato siamo tutti un po’ più speranzosi e carichi di quell’entusiasmo perduto.

Luna23

clicca e guarda il video dell’intervento di Andrea Agnelli


Al posto del Mister 8

Presunto innocente.

Vi confesso che ho perso le parole. C’è veramente poco da aggiungere dopo Parma – Juventus. Ormai siamo alla canna del gas non aspettiamo altro che finisca in fretta questo campionato per dedicarci ad altro. Giornali e i giornalai vari forse memori di quello che era l’inter pre-farsopoli ‘’regina d’estate’’, ci propinano grandi nomi e titoloni, Aguero, Benzema, Ribery, Tevez e altri , forse pensano che dopo un inverno e una primavera di incubi abbiamo necessità di sognare. Forse pensano che la nostra ‘’normalizzazione’’ debba passare anche da queste cose. Per fortuna si sbagliano, non siamo ancora a quei livelli, il tifoso Juventino ha memoria e non è che si faccia abbindolare tanto facilmente, basta vedere sul web ma anche nei bar o in curva quanto poco credito si da a questi nomi. Se poi a questi nomi altisonanti vengono  accostati parametri zero come Pazienza, De Feudis, Amalfiano è pure difficile farsi prendere in giro. E’ stato un altro anno Horribilis  come detto ,  ne abbiamo sentite di tutti i colori dal Presidente che in Gennaio si diceva non preoccupato della situazione al suo dictat di otto vittorie nelle ultime otto partite, al ‘’Pochi possono insegnarmi il mestiere’’ e ‘’Mai pensato alle dimissioni’’ del nostro tecnico alle svariate cacchiate  uscite dalla bocca di Bonucci , Chiellini, Barzagli  eccetera che si dicevano sicuri di arrivare quarti poi quinti poi sesti. Tutti parlano, non si capisce più dove inizia l’incoscienza e dove finisca in presunzione. Oggi nemmeno più Nedved si sta zitto e questo mi dispiace perché lui e uno che parla poco e quando parla non parla mai a sproposito. La sua dichiarazione sulla colpa da attribuire ai giocatori non mi è piaciuta e non la condivido, forse Pavel si sente ancora giocatore e per questo a lui gliela perdono. Non si può comunque dare la colpa ai giocatori di non esser bravi o di non essersi impegnati. Ci può stare una testa calda in un gruppo ma se è tutto il gruppo che non va la colpa è sempre di chi quel gruppo lo ha creato, è evidente. Moggi diceva : ’’Noi scegliamo prima gli uomini e poi i calciatori’’. Ora veniamo alla madre di tutte le panzanate che ho sentito quest’anno ed è del nostro Direttore  Sportivo Marotta  : ‘’Noi sappiamo quello che dobbiamo fare’’. Ora vi confesso che questa frase mi incute un po’ di timore, come mi incute timore il fatto che tutti se la prendono con tutti , dalla Exor ad ElKan,dal Mister ai giocatori ma nessuno se la prende con Marotta. Questo pare protetto da un limbo particolare eppure è lui con Paratici che ha costruito la squadra. Ma perché è arrivato alla Juve? Quale merito particolare ha quest’uomo per essersi meritato tanto?. Marotta è famoso per aver creato una squadra, la Sampdoria che con due sole stelle (Cassano e Pazzini) è arrivata quarta in Champions League. Bene. Però è pure vero  che senza queste due stelle e tutti gli altri più o meno presi da Marotta,la Samp è finita dritta dritta in serie B. Oh mamma mia! Ma non è che con Conte possiamo prendere pure Perinetti e questo menagramo ce lo possiamo sbolognare?

 

Alessandro Magno Juvemania.it

Al Posto del Mister 7

L’avevo detto una settimana fa…

Lo so, avere ragione può esser un piacere ma francamente preferivo avere torto e ammettere di essermi sbagliato. Lo scrissi una settimana fa dopo la partita con la Lazio che si era vinto di cu…ore. Dissi allora di prendere in seria considerazione l’esonero di Del Neri a fine anno perché non era all’altezza e mi sono preso qualche bel complimento tipo ‘’lagnoso’’ e ‘’datti all’ippica’’. Penso che per l’ippica evidentemente c’è ancora tempo mentre per il lagnarsi, se uno ha un dolore, ha anche tutte le ragioni per lagnarsi e vedere la Juve giocare oggi, a me che amo questi colori, provoca più di un dolore. Parlano i numeri: 57 punti in 36 partite media 1,58 a partita, 44 gol subiti in totale, peggio di Chievo e Genoa, gli stessi della Sampdoria alla media di 1,22 a partita; 29 gol subiti in casa in 18 partite. Nessuno ha fatto peggio nemmeno il Bari retrocesso. Ieri 2-0 per noi alla fine del primo tempo, 2-2 in due minuti e serio rischio del 2-3 da un Chievo che è in vacanza, perché già salvo e senza nulla da chiedere al campionato. Cosa dia tali motivazioni al Chievo e non ne dia alla Juve è un gran mistero, anche se inizio seriamente a pensare che gli avversari quando si rendono conto di quanto siamo mediocri, iniziano a credere di fare il colpaccio. E un colpaccio a Torino contro la Juve non si butta mai via. La Juve ha iniziato pure bene, il 4-4-1-1 sembrava ben fatto, una trentina di minuti senza particolari patemi, Motta sembrava fare la sua migliore partita da quando è arrivato, Aquilani ispirato, Del Piero quando è chiamato in causa la butta sempre dentro e dopo 12 minuti l’arbitro ci dà un rigore che c’è, ma di cui in verità non se ne danno molti. Un po’ di apprensione alla fine del primo tempo ma poi al 55mo riusciamo pure a trovare il 2-0 . Fino ad allora Buffon non ha fatto nemmeno una parata. Chiedersi come mai non si riesce a portare a casa una partita messa cosi in discesa è lecito e non è nemmeno la prima volta. Evidentemente abbiamo una squadra che soffre di attacchi di panico. Allora serve uno psicologo e forse Del Neri non lo è. Qualcuno obietterà che i giocatori non sono da  Juve e perché prendersela con Del Neri? Lo so molti non lo sono e Marotta è colpevole quanto Del neri se non di più e potessi li caccerei entrambi,  tuttavia l’ultima cosa che mi auguro per questa Juve è un’altra rivoluzione con 12 – 13 giocatori da sostituire. Chi verrà si deve prendere in carico di rivitalizzare gente così così come Pepe e Aquilani e tirarne fuori il meglio, per dirne due che sono in bilico, e già cosi facendo abbiamo da sostituire almeno 5 giocatori. Ci sono due soluzioni abbastanza semplici per trovare la persona adatta a rivitalizzare e motivare alcuni giocatori , e non c’è bisogno di andare a scomodare De Laurentiis e andargli a pagare delle penali perché liberi  Mazzarri. Ci sono liberi a parere mio due grandi tecnici, e sono Lippi e Conte. Lippi non ha bisogno di presentazioni e ha già fatto capire che se proprio glielo chiedessero non direbbe di no. Conte lo considero il Mister italiano più promettente in circolazione. Ha vinto 2 campionati con squadre assolutamente outsider e li ha vinti giocando bene, che non è poco. In comune hanno juventinità e stile Juve da vendere che significa essere assolutamente concentrati per la vittoria perché come dice Boniperti: ‘’Alla Juve vincere non è importante, è l’unica cosa che conta’’. La soluzione è a portata di mano basta volerla veramente.

 

Alessandro Magno per Juvemania.it

 

 


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