Archivi Tag: Inter - Pagina 8

Juve-Nordsjaelland, 49 volte grazie.

di eldavidinho

E pensare che il gol di Vidal dopo 19 secondi non era lecito neanche pensarlo dopo gli inizi di gara degli ultimi tempi, spesso sottotono e col freno a mano tirato. E invece, l’interpretazione iniziale dei primi 20 minuti di gara è stata ottima, con la Juve ad attaccare l’Inter in inferiorità numerica dalla cintola in giù a causa della sfacciataggine di Stramaccioni nello schierare tre punte in avanti. Poi l’Inter ha meritato, col passare dei minuti. Vero. Squadra rognosa che, rispetto alle altre che sino ad oggi ci hanno messo in difficoltà, ha giocato di rimessa e in contropiede, sfruttando i prolifici e veramente bravi attaccanti in rosa, Milito e Palacio, la corsa di Nagatomo e, nel secondo tempo, l’innesto del fresco Guarin. Perdere era inevitabile. Prima o poi sarebbe successo. La certezza è che, con questa squadra, capiterà poche, pochissime volte, se s’impara dalla sconfitta. La prima dopo 49 partite di campionato, l’unica di un percorso a ostacoli. La sconfitta ha fatto suonare alcuni campanelli d’allarme che vanno spenti se non si vuole rischiare un’involuzione della squadra. Sarebbe un peccato perché il meticoloso lavoro di mister Conte va protetto, custodito e migliorato perché niente vada a rotoli. Proprio l’assenza del mister e del suo carisma ha cominciato a farsi sentire nelle ultime uscite in cui la squadra si è arrangiata con le unghie e con i denti, arrancando e trascinandosi faticosamente verso la vittoria. Caduta che obbliga a rialzarsi, senza fare troppi drammi. Può capitare dopo 49 partite. Il reparto offensivo della Juve è il vero tallone d’Achille, anche sabato inconsistente. Usare il turnover come grimaldello potrebbe farci avere qualche rimpianto a fine stagione, non integrare con attaccanti validi un impianto di squadra come questo sarebbe un vero peccato. Si può parlare anche di sconfitta salutare dal momento che il record d’imbattibilità era diventato un macigno grosso quanto un’eredità. Adesso non c’è più neanche questo alibi e si riparte da zero con la consapevolezza di essere i migliori e che c’è sempre da imparare, forse anche da Stramaccioni e i suoi fan, esageratamente idolatrato al cospetto di un Antonio Conte mai idoleggiato in questa maniera quando già vinceva a Bari e Siena  e Moratti che, a fine partita, parla di giustizia fatta, merito, rispetto, fastidiosa ironia dei dirigenti juventini. È il boccone amaro da ingerire, ahimè, quello degli avversari che parlano. Di Moratti che accusa a sproposito e della società che non interviene, lasciando fare ad Alessio e Bonucci nella conferenza stampa pre Champions. So che avremmo dovuto perdere con tutti ma non proprio con loro. Effettivamente l’errore di valutazione del guardalinee Preti dopo quello della scorsa domenica di Maggiani c’è tutto(anche se, venisse confermata la notizia della segnalazione istantanea del fuorigioco dall’Ipad di Baresi, ci troveremmo di fronte al primo caso di utilizzo improprio e proibito di apparecchi tecnologici da parte di tesserati…), il mancato rosso a Lichtsteiner anche. Ma non possono parlarci proprio loro di onestà. Sportivamente e umanamente parlando non accetto da loro lezioni di moralità. La loro vittoria ha comunque dimostrato che, al di là degli orrori arbitrali che rovinano le partite(dal momento che, nel secondo tempo, Tagliavento ha cominciato l’arte della compensazione maldestra e volontaria fischiandoci tutto contro e ammonendo qualsiasi juventino che trovasse sul proprio cammino) la squadra che mette in mostra i valori migliori vince. E non quella che viene aiutata dagli arbitri. E scusatemi se mi sento danneggiato e condizionato da questo arbitraggio e questa classe arbitrale che sta “oscurando” la credibilità delle nostre vittorie. Parliamoci chiaro: un arbitro non condizionato non avrebbe mai concesso il rigore di Milito. Eppure Moggi non c’era. Dunque gli arbitri ora sbagliano in buona fede o c’è un’altra Calciopoli in atto, visto che gli errori sono molto più clamorosi di quelli di 6 anni fa? Meditate, gente.

Le squadre di Conte storicamente hanno ottenuto molti più punti nei gironi di ritorno che in quelli d’andata. 28 punti oggi, solo 22 ieri.Inizio modulo Sono numeri. Forse, alla fine dei conti, gira e rigira, il problema, la croce e la delizia ed anche la soluzione di questa Juve è ancora una volta il modulo: quel 3-5-2 che ha preso il posto del 4-3-3. Modulo sparagnino e difensivista che col passare del tempo ha cominciato a mono tematizzare(quante volte avrò già usato questa parola?) il gioco, rendendolo troppo e solo verticale. Azione che si sviluppa tanto rapidamente da farne risentire al possesso palla, a quella transizione difensiva che lo scorso anno era il nostro punto di forza e agli esterni apparsi tutti fuori forma o spaesati nelle ultime apparizioni. Bisogna tornare ad imporre il proprio gioco, soprattutto in Europa, col 4-3-3 e quale occasione migliore per non cominciare a farlo dopo questo stop? Nuove idee, nuove carte in tavola. Gli avversari ci studiano di continuo. L’errore è stato cambiare modulo e modo di giocare adeguandosi al mercato estivo pensando che si fosse aumentata notevolmente la qualità della rosa. E in assenza di Pepe, forse, per questo ora risulta difficile tornare alle origini. Non è detto che una soluzione non la si possa trovare nello stesso 3-5-2 come nel gol di Vidal in cui si sono rivisti bei movimenti senza palla tipici del nostro 4-3-3, tocchi di prima e ventaglio di idee. Insomma, quella fantasia tattica che si era persa in questi primi mesi con l’avvento del 3-5-2. Con Chiellini che scende sulla sinistra e Marchisio che riceve palla proprio da Chiellini dopo essersi allargato, Asamoah si accentra(movimento mai fatto alla Juve sino ad oggi ma che, sulla destra, aveva fatto Lichtsteiner alla prima giornata contro il Chievo) e dimostra di poter tornare utile anche da mezzala, riceve il passaggio in profondità di Vucinic dopo che quest’ultimo finta, si gira su se stesso e riceve da Giovinco, venuto incontro al pallone girato verso il centro da Marchisio. Azione-essenza delle idee contiane, per me.

In fondo, a questi ragazzi non c’è proprio nulla da rimproverare. Le lacrime versate sul campo da Bonucci, sotto la curva, ricominceranno, già da mercoledì, a versarle gli avversari. Per le prossime 49 partite, si spera. 537 giorni di dominio non hanno fatto altro che alimentare l’irrequieta gioia dei repressi antijuventini che non esultavano da più di un anno ed è la cosa della serata che dà più soddisfazioni.

Già contro il Nordsjaelland, nella prima di ritorno di Champions, proprio allo Stadium, si spera di poter da subito invertire la rotta, adottando con calma i piccoli cambiamenti auspicati. Contro i danesi, non deve assolutamente finire come a Copenaghen. La parola d’ordine è tornare a vincere. L’unico risultato che conta: in questo caso non centra il motto bonipertiano, ma si tratta di pura realtà. Se la Juventus non vince, anche con una goleada, la qualificazione agli ottavi diventa sempre più una chimera. Nell’ultima di campionato, i danesi  si sono imposti sul Sonderjyske per 2-1, successo anche dello Shakhtar, 2-0 al Metalurg.

In questa sfida da dentro o fuori, potrebbero trovare posto tra i titolari, Pogba, Caceres, Isla e Quagliarella con Vucinic out. Ancora pazio, dunque, per Bendtner.

C’è un unico precedente giocato a Torino dalla Juventus contro una formazione danese in Coppa dei Campioni. E’ successo il 29 settembre del 1982, nella gara di ritorno dei sedicesimi di finale, impattato 3-3 con l’Hvidovre dopo il 4-3 ottenuto in trasferta. Tra i giocatori più importanti di Hjulmand che sino a questo momento si sono messi in mostra in Champions ci sono Stokholm, Okore, Laudrup figlio d’arte, John, Parkhurst e Christiansen.

Il Nordsjaelland, in tutti e tre gli incontri di Champions, ha dimostrato di avere un ottimo possesso palla, con una percentuale sempre molto alta e costante in entrambe le frazioni di gioco. Ma è spesso risultata netta la differenza della manovra offensiva rispetto ai propri avversari. Anche contro noi, poche settimane fa, la netta supremazia e l’enorme volume di gioco in zona d’area sono stati imbrigliati nella fitta rete di passaggi avversari, nella giornata di grazia del portiere e in una buona organizzazione difensiva che ha mandato i nostri attaccanti 8 volte in fuorigioco. Partita tutt’altro che scontata. Forza Juve.

“Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94

ricchiuti16

Considerazioni su Juventus Inter, risultato , arbitraggio polemiche.

una juve assistenziale modello befana ha regalato a chi ne aveva bisogno e fame. Una juve emo ha finito con lo sbagliarsi addosso l’impossibile. Al di là dei meriti che pure ci sono stati dell’inter, una partita normale e ci saremmo portati via tutto. Invece ci siamo dati, sia nel senso di regalati che scappati. Se non chiudi una gara vinta dopo appena 18 secondi è autolesionismo, altruismo, crisi di coscienza. Tutta roba che un orco inseguito dai forconi o un business troppo cresciuto come la juve non può permettersi. Al di là della poesia o delle definizioni c’è un dato chiaro: almeno per quanto mi riguarda avrei preferito battere l’inter col goal in fuorigioco e tenermi le polemiche piuttosto che quello che è successo. Meglio ladri che perdenti: ne va della nostra vita.

Il problema dell’attacco Juve. Di Giovinco e Bendtenr abbiamo detto . Vucinic?

Vucinic è inamovibile. Lo sappiamo tutti. Il problema è che lo sa anche lui. L’anno scorso in siena juve fece una gara da schifo. Poi d’improvviso con uno dei suoi estri random inventò l’assist per matri. Un secondo dopo conte lo umiliò sostituendolo. È questa la strada per tenercelo buono cioè utile.

Soluzioni a breve e lungo termine?

C’è gente strapagata per risolvere eventuali problemi di risultato. Il calcio non è cultura per gli esteti o per i paragoni da bar dello sport. La cultura è quella cosa dalla quale ricavi solo un culo indolenzito diceva paul mc cartney e la cosa vale soprattutto per il calcio dominato esclusivamente dal dato empirico, dall’evidenza matematica, dalla roba, il bottino. Solo quello conta alla fine per la riconferma di queste persone.

Lo dicevo già da un pò.

 

 

Di Alessandro Magno

 

 

Permettetemi di tralasciare per una volta le storture arbitrali e i piagnistei vari dei media e dei grandi moralisti commentatori. L’ho fatto molte volte in altri articoli e conoscete il mio pensiero. Lo ribadisco per chi non lo sapesse: penso che la  Juve debba andar via dall’Italia o al minimo Agnelli si debba battere per avere la moviola in campo, così non ci rompono più l’anima. D’altronde cosa posso aggiungere che non si è detto già fra Domenica e Lunedì? Appunto, andiamo oltre.

Oggi voglio parlare dei piccoli-grandi mali di questa Juve e possibilmente di come risolverli. Giuro che odio avere ragione in questi frangenti, specie davanti alla sconfitta, ma purtroppo o sono io che ”da grande” devo fare l’indovino, o più semplicemente riesco ad avere una visione delle cose leggermente più distaccata rispetto al tifoso viscerale e riesco a cogliere sfumature nella prestazione della squadra, aldilà del risultato. Ho scritto la scorsa settimana che non si poteva andare avanti così, con i gol negli ultimi minuti di qualche centrocampista ( articolo ”Non ci può sempre salvare un Pogba”). Anche con l’Inter occasioni per Vidal e Marchisio , ruolo centrocampisti… ma dai!?! Ho scritto che si sprecavano troppi gol e sarebbe arrivata la partita dove non avremmo avuto 50 occasioni da gol. E’ arrivata. Lo score di Juventus-Inter dice 5 tiri a 5 ma loro 3 gol noi 1. C’è qualcosa che non quadra, nel gioco, nel modulo, negli attaccanti.

Giovinco e Vucinic ad esempio, sono per definizione una coppia atipica. Nessuno dei due è un centravanti. Come centravanti abbiamo Matri e forse Bendtner. Adesso c’è la moda stile Barcellona di non giocare con il centravanti classico ma con il finto-centravanti. Peccato che il loro finto centravanti è Fabregas e noi non ce lo abbiamo. Tornando a Vucinic-Giovinco (quelli che mi paiono la coppia titolare del mister) sono assolutamente mancanti di ”killer instinct”. Entrambi non ”vedono la porta” come si dice in italiano. Il Montenegrino è una specie di Messia da cui far pendere le proprie labbra in attesa di ricevere la grazia che a volte arriva a volte no, a seconda degli stati suoi più o meno comatosi. Altresì meno lo si fa giocare, ed entra a partita in corsa, e meno resta in coma. Diciamo che la sua voglia di giocare e inversamente proporzionale al suo status in squadra. Più lui sa di esser intoccabile e indispensabile e più dorme. Il problema è che lui sa di esser indispensabile. Altra cosa che voglio far notare su Vucinic è che è giustamente l’uomo più dotato di fantasia che abbiamo, il chè la dice lunga sulla qualità della rosa. Pure Miccoli o Rosina o Sansone sono gli uomini più dotati di fantasia che hanno quelle squadre, non ne fa altresì per forza dei geni del calcio. E veniamo a Giovinco. Giuro che non ho mai visto un giocatore più ”fumoso” in vita mia. Pensavo che con Marchionni (ve lo ricordate?) avevo già dato, ma Giovinco lo straccia per distacco. Mi spiego: Giovinco è quello che sembra poter fare sempre la differenza da un momento all’altro. Solo che non la fa. Insomma: pare ma non è. O fa tutto bene in preparazione e tira fuori, oppure fa un dribbling di troppo, oppure se deve andare a destra va a sinistra, se fa un assist lo fa un attimo dopo, se deve passarla tira. Insomma riesce quasi sempre a vanificare tutto il buono fatto prima. A parziale discolpa di entrambi c’è da dire che nessuno dei due gioca nel proprio ruolo naturale. Questi per me son due esterni d’attacco da 4-3-3, al massimo Giovinco trequartista, ma nessuno dei due è una mezza punta nè tantomeno punta. Fra l’altro altra leggenda metropolitana è che il 4-3-3 bisogna farlo per forza con attaccanti che tornano, e questo perchè Lippi lo faceva con Del Piero, Ravanelli e Vialli. Il Barcellona fa il 4-3-3 con 3 attaccanti che più che altro attaccano. Non mi pare che Messi, Fabregas e Villa o Sanchez abbiano tutti questi compiti difensivi.

E veniamo a Bendtner, Quagliarella e Matri. Il primo deve perdere almeno 5 kg poi si vedrà. Anche se si impegna tanto, prima di 6 mesi non mi pare arruolabile come titolare. Il duo tanto bistrattato Quagliarella-Matri invece è il duo meglio assortito per giocare a due punte. Uno è una mezza punta l’altro ( Matri) è l’unico che ha le caratteristiche del centravanti vero. Purtroppo  gli hanno rotto talmente tanto le scatole a ‘sto ragazzo che ora non solo non sa giocare con la squadra che non è nelle sue caratteristiche ma s’è perso pure in zona gol. In definitiva abbiamo un parco attaccanti abbastanza assortito ma Conte s’è fissato con il gioco ”corale-mondiale-totale” e questo seppure ha portato dei buoni frutti, perchè fanno gol un poco tutti, ha completamente scombussolato il reparto attaccanti. Ma ci rendiamo conto che siamo il miglior attacco del campionato con gli attaccanti che segnano meno di tutti rispetto a quelli delle altre squadre? Ma è una roba da Halloween ragazzi! Ma che è una cosa enigmistica? Non è normale questa roba qua!

Un sassolino me lo lo voglio togliere dalla scarpa ed è questo, e lo mando a dire a quelli che ce l’hanno tanto con Del Piero. Si diceva che Del Piero mettesse pressione agli attaccanti, che Giovinco era chiuso da Alex, che la società non potesse comprare attaccanti validi perchè c’era la presenza ”ingombrante” di Del Piero. Beh siete stati ampiamente smentiti. Del Piero non c’è più, Giovinco gioca sempre titolare e di Top Player ”manco” l’ombra, nonostante questo l’attacco della Juve fa schifo uguale se non peggio di quando c’era Alex. Quindi sciacquatevi la bocca quando parlate di Del Piero e non andiamo a raccontare cazzate in giro. Le vostre antipatie sono smentite dai fatti. Fine Parentesi e torniamo a Sabato.

Contro una squadra che fa obiettivamente pietà. Con tre pali della luce come difensori centrali (di una lentezza sconvolgente), con un centrocampo formato da 2 vecchietti, una riserva del Napoli e un Giapponese, che sembra di raccontare una barzelletta e che non vorrei nemmeno come mio centrocampo ideale nella play station, siamo riusciti a perdere. E sapete perchè siamo risuciti a perdere? Primo perchè il nostro formidabile centrocampo non è riuscito come fa sempre, a cantare e portare la croce e dopo tante partite ci può stare; e secondo (soprattutto) perchè dall’altra parte c’erano due che invece la porta la vedono molto bene e sono Milito e Palacio; due che a differenza di Vucinic e Giovinco andranno quasi con assoluta certezza in doppia cifra nella classifica cannonieri. Allora la domanda mia nasce spontanea. Va bene il gioco totale-mondiale-corale-spaziale ma il calcio è anche specializzazione nel ruolo. Ma perchè agli attaccanti non gli facciamo fare gli attaccanti? Perchè non li utilizziamo per quello che sanno fare meglio? Perchè andiamo sempre sulle corsie esterne ad allargare la difesa avversaria e poi invece di crossare torniamo indietro e andiamo sull’altra fascia e facciamo questo pendolo per cento volte senza mai dare un cross decente alle punte. Perchè utilizziamo punte che punte non sono? Ma obbiettivamente parlando, secondo voi, vede meglio la porta un centravanti o Marchisio o Vidal per quanto bravi essi siano? E’ come se voglio far fare al meccanico il gommista. Ok sarà anche un bravo meccanico e se la caverà ma non è lavoro suo, l’altro è nel suo campo ne capirà sicuramente di più, è specializzato in quello, o mi sbaglio?  Il calcio è studio, è tattica, è modulo e va bene… ci stà; ma è anche fare gol ragazzi . Le partite si voncono così, solo e semplicemente facendo gol. E noi di gol ce ne mangiamo troppi.

Alessandro Magno

 

articolo pubblicato anche su juvemania.it e su ladivinajuventus.it

LA SCONFITTA DELLA JUVE, UN TOCCASANA

di Silvio Raponi

 
Non parlerò della partita dato che sul campo abbiamo meritato di perdere, perché il verdetto del campo, noi, lo accettiamo sempre.

Voglio parlare dell’unità d’Italia, si proprio dell’unità d’Italia! Dopo ieri sera metà nazione si è ritrovata unita, alleanze create dal nulla o riscoperte. E’ incredibile come una sconfitta bianconera, la prima in 50 partite e non 10 o 7 o 13 ma ben 50 partite, possa creare mini caroselli, musica a tutto volume, inno interista nelle macchine, sms da gente inaspettata dopo mesi e mesi, gente che non esce mai e ieri finalmente mettono piede fuori casa, festini, brindisi di spumante, prosecco e champagne, offerti a tutti nei vari locali, pub, ristoranti, case e non sto inventando nulla.

La gente finalmente si gode un sabato sera con un sorrisone a 32 denti, è andata a dormire con quel sorrisone e si è svegliata con quel sorrisone! Tutto grazie alla Juventus signori, sì, grazie alla Juventus. Oggi la gente è un più allegra, tenerezza.

Le varie tifoserie si sono unite, sappiamo tutti del gemellaggio di lazio e inter nato (casualmente) dopo il 5 maggio 2002, e ieri si sono riscoperti amiconi di vecchia data. I romanisti gioiscono, i napoletani? Neanche a dirlo, loro sono i più felici forse! I fiorentini, i catanesi nuovi eterni rivali, i milanisti. Già anche i milanisti, ieri ho letto un post di un milanista doc “forza milanO” e molti di loro hanno detto che gli interessava il record di 58 partite del milan di Capello però hanno gioito, ergo anche loro si sono uniti alla vittoria dei loro odiati cugini e tutto questo grazie alla Juventus! E gli interisti? Ah loro hanno tutto il diritto per esultare, sono gli unici a parer mio che dovrebbero gioire perché hanno vinto la partita della vita, la partita dell’anno, la partita più attesa a Torino per giunta. Ricordate negli ultimi 5 anni quando la Juve vinceva con l’inter perché era considerata la partitissima e poi la volta dopo perdere con il lecce? E noi li vedevamo vincere campionati alla fine. Le parti psicologicamente si sono invertite, come prima del 2006. Per noi una partita come tante, per loro quella dell’anno.

Volendo o non volendo tutti ci devono sempre ringraziare, nel bene e nel male, e mi scappa un sorriso. Ma noi sinceramente dei loro ringraziamenti poco ci importa. Noi abbiamo sempre guardato in casa nostra, sempre camminato a testa alta, mai siamo spariti quando la nostra squadra ha perso e siamo orgogliosi di 49 risultati consecutivi di imbattibilità, non l’abbiamo abbandonata nei momenti bui figuriamoci ora, perchè noi siamo il popolo della Juve.

Tutta questa gioia degli altri significa che siamo veramente odiati e noi siamo fieri di essere odiati così, non abbiamo amici o gemellaggi, amici di nessuno da sempre e sempre così sarà. Porta lo Scudetto sul petto per la 30^ volta, siate orgogliosi sempre della Juventus, della vostra Signora e sostenetela sempre!

FINO ALLA FINE !!!
Silvio Raponi

Juventus-Inter Sabato 3 novembre 2012 – Juventus stadium: Tutti giù per terra

 

Luna23

 

Alle ore 22,40 circa di sabato 3 novembre,mi trovavo ad assistere al supercross di Genova, consueto appuntamento del motocross indoor,  in attesa  con trepidazione dell’eventuale  pareggio dei nostri già sul 1-2, e ci speravo ragazzi, avete presente gli uomini di un tempo con la radiolina all’orecchio di domenica pomeriggio che in disparte dalla famiglia,  ascoltavano  le novità del mitico Sandro Ciotti?  La radiolina non c’è più, al posto suo c’è il telefonino o smart phone o I phone quello che volete .. l’emozione però  è la stessa. E mentre assistevo al bellissimo spettacolo dei  funamboli del motocross, la fine della partita arrivava come una scure per la mia serata, la Juventus si è fermata ieri sera a Torino, nel suo stadio battuta proprio dall’Inter. Immaginate la  voglia che avevo  al mio ritorno a casa di guardare il match.

Prima di esaminare, ve lo dico e lo confermo, che me lo aspettavo e dico altresì  finalmente è accaduto, è tempo che qualcuno si svegli: spero a questo punto non ci siano più dubbi che così non possiamo andare avanti, la partita l’abbiamo vista, e a parte i primi 15 minuti del primo tempo, dove hanno tenuto, la Juventus è crollata, il centrocampo di solito inattaccabile non ha retto le aggressioni dell’Inter. Andrea Pirlo bloccato e Marchisio impreciso e  in evidente calo, poi ..non perchè si voglia insistere su questo tasto, attaccanti disastrosi, coppia Giovinco- Vucinic negativa, due estranei in campo, senza il minimo tentativo di collaborazione,  non migliori Bendther e Quagliarella, anche la difesa si è fatta notare per la pessima gestione degli attaccanti interisti i quali  hanno avuto carta da bianca e han fatto quello che han voluto, e il 3 a 1 verso la fine ha spento tutte le speranze di un pareggio e rimonta.

Errori in tutto, di gestione ma soprattutto di preparazione, non era certo l’Inter dell’anno scorso in agonia che avremmo incontrato, ma una squadra in forma, seconda in classifica con tutta l’intenzione di approfittarsene, in risposta abbiamo schierato una formazione di persone stanche, poco motivate e molto remissive, e in ultimo pasticcione e nervose. Beh ..scusate ma da Conte non me lo aspettavo, d’accordo che l’Inter abbastanza simulatrice se n’è approfittata alla grande, per protestare nell’intervallo per il gol di Vidal a detta di tutti segnato in fuori in gioco, conosciamo i nostri “polli” e sappiamo che in fatto di piagnistei non sono secondi a nessuno, ma ammettiamo che ci hanno cucinati alla grande, capendo tutte le tattiche, anticipando le azioni ..non poteva che andare così.

Che si fa? Se non escono “conigli” dai vari cilindri, non so come andrà a finire, in campionato l’Inter è quasi prima, gli abbiamo regalato un posto in classifica, e la situazione  si fa complicata vista la difficoltà a vincere con le squadre minori, e tra poco dovremo affrontare un’altra partita di Champions, e onestamente non li vedo bene.

Al posto dell’allenatore questa volta la triade ha sbagliato davvero tutto, dalla formazione, gestione uomini in campo e fuori, Lichsteiner è intrattabile, gli attaccanti non segnano, Marchisio ha fallito tre gol quasi a porta vuota, Giovinco non segna nemmeno per sbaglio, Pirlo non ha più forza, Bonucci è scarso, non esiste un attaccante di riferimento, e se si insiste su questo passo rischiamo di uscire da tutti i giochi. Stasera non so proprio cosa avrei fatto al posto dell’allenatore, forse avrei tentato la “carta”   Pogba e oltre a Quagliarella avrei introdotto anche Matri, togliendo Giovinco sempre per terra. Anche lì, c’è l’ accanimento degli allenatori che vogliono diventi come un Messi nostrano, ma lui non è così .. è bravo, bravissimo ma non è forte, non è in grado di divincolarsi dalla stretta avversaria. Anche Bendtner non dimostra grandi doti. Quando la formazione non funziona un cambio o due può non influire particolarmente come accaduto questa sera.

La Juventus sabato ha subito un strike,  stesa a terra  dovrà rimettersi in piedi alla svelta perchè non c’è tempo nè per ragionare e nè per riposare, occorre farsi venire tante idee perchè mercoledì 7 novembre c’è il Nordjalleand che arriva, e da com’è andata la volta precedente c’è da stare all’erta.

E’ vero che prima o poi dovevamo perdere, ma questa sconfitta è amarissima, quasi quasi preferivo perdere con il Catania che con l’Inter, insomma noi tifosi oggi abbiamo il morale a terra, forse ha ragione Alessio nel dire che non è successo nulla, che si è perso semplicemente una partita, e spero abbia ragione, ma tante cose non vanno in questa squadra, in primis lo spogliatoio in totale confusione, reazioni e nervosismi non indicano nulla di buono, e non diciamo che è a causa dell’assenza di Conte in partita, giustificazione inaccettabile,   in ultimo un altro particolare questa Juve, non può sopportare, gli impegni di Campionato, Champions e Nazionale, non ce la fa, gli uomini che abbiamo non ce la fanno,  chi per età, chi per limite personale, non riescono a sostenere tre cose insieme.

 

Luna23

 

Juventus – Inter 1-3 Sintesi

http://www.metacafe.com/watch/yt-EseDzI3J_g0/

ricchiuti15

Considerazioni su Juventus Bologna.

chi la dura la vince.

Pogba gradita sorpresa quanto c’è di Raiola e quanto di Marotta?

Di Raiola c’è tutto. Poi che altri si attribuiscano i meriti è naturale.

Juventus – Inter.

Una delle 38.

Juve-Inter per lo Scudetto.

di eldavidinho 

Non vincevamo con il Bologna dal 2009. Nove vittorie su dieci in questa stagione. Quarantanove partite senza sconfitte. Migliore partenza di sempre della Juve in campionato: 28 punti su 30, 9 vittorie e 1 pareggio in 10 gare. Record assoluto da quando, dalla stagione 1994/95 ad oggi, si assegnano 3 punti per vittoria. Già superata la Juve di Capello 2005/06 (27) e quella dell’anno prima che alla decima incontrò Paparesta a Reggio Calabria nello spogliatoio del Granillo. Prima del 1994/95 c’è il Torino 76/77, 9 vinte ed 1 patta da campione in carica, scudetto vinto dalla Juve in un testa a testa storico. Nel 1985/1986 nelle prime 10 partite la Juve fece nove vittorie e una sconfitta. Le statistiche del post Juve-Bologna sono ancora molto colorate di bianconero. Ancora una volta col portiere ospite migliore in campo, la Juventus ha tirato la bellezza di 20 volte, 12 delle quali nello specchio della porta contro le otto conclusioni del Bologna di cui solo una (quella strepitosa e vincente di Taider) nello specchio. Possesso palla del 55%, 10 a 5 gli angoli, 69,2% i passaggi riusciti e 76% l’indice di pericolosità. Nella notte di Halloween, delle streghe e dell’avvicinamento al 115esimo compleanno, la Juve ha continuato a far paura agli avversari e ha fatto vedere gli incubi al Bologna, materializzatisi però solo all’ultimo minuto. Ora sotto a chi tocca. Protagonista indiscusso della partita è stato sicuramente il 19enne francese Paul Pogba che, dopo aver illuminato la manovra bianconera nel primo tempo e colto in pieno un palo, si è rifatto nella ripresa raccogliendo di testa la pennellata di Giovinco. Come ormai spesso capita, nonostante un primo tempo dominato, la Juve dopo esser passata in vantaggio col gol di Fabio Quagliarella ha dovuto ripartire da zero per cercare quello del secondo vantaggio dopo il pareggio di Taider su disastroso errore in copertura di DeCeglie, giocatore che sta subendo un’incredibile involuzione e che ieri è stato fischiato dal pubblico. Non credo che questi fischi lo aiuteranno a fare meglio, ma è una mia opinione. Ha, invece, bisogno di fiducia e incoraggiamenti. A mettere la partita in cassaforte è stato prima Alessio, bravo a mandare in campo forze fresche come Giovinco, Asamoah  e Vucinic al posto di Quagliarella, De Ceglie e Isla, passando ad un più imprevedibile e pericoloso 4-3-1-2, poi proprio Pogba col secondo gol in SerieA.  È chiaro che a soffrire da ormai 2 anni sia l‘attacco in sé, non la fase e la manovra d‘attacco. Una squadra prima indiscussa ma senza bomber costituisce, al momento, sia una pecca che un punto di forza. Buona la prova di Bendtner che mostra buone qualità tecniche e la capacità di essere utile alla squadra in circostanze che esulino dalla sponda al limite dell’area, di default per quelli come lui. Mai innescato per aereovia. Avrebbe bisogno di giocare con continuità, ma in questa Juve è un bel problema. Per il francesino, invece, siamo di fronte ad un crack di dimensioni continentali, inutile e pretestuoso girarci attorno. Un talento purissimo. Passa con nonchalance dal vestire i panni di Pirlo al travestirsi da Marchisio quando con una facilità imbarazzante prende il palo nel primo tempo, da Vidal quando inoltra la propria pressione in zona d’attacco che gli permette di sfruttare le lunghe leve e l’enorme forza esplosiva di cui è dotato. Margini di miglioramento nemmeno calcolabili, ora come ora. Ma contro l’Inter, chissà se Conte Alessio lo faranno giocare. Perché il passo dalla titolarità alla panchina è breve in questa Juve. Contro l’Inter, se in condizione, giocheranno i titolari. Finora è una marcia all’insegna del punteggio pieno quella dell’Inter 2012-13 lontano da Milano. 5 vittorie in altrettante gare, 11 reti segnate a fronte di solo una subita. I viaggi della formazione nerazzurra hanno preso inizio a Pescara, terminando a Bologna. L’Inter è reduce però dal 3-2 di San Siro sulla Sampdoria, che gli ha permesso di superare il Napoli e di presentarsi a Torino a 4 punti di distanza dalla Juventus capolista.

Nettamente a favore dei bianconeri il bilancio a Torino. I nerazzurri sperano però nella continuità del loro attacco. 79 gare giocate a Torino: 55 vittorie bianconere, 14 pareggi e 10 sconfitte. E’ questo il bilancio di Juventus-Inter, il derby d’Italia, che quando si gioca in Piemonte è praticamente a senso unico.

L’ultimo precedente risale al 25 marzo 2012 e la Juventus si è aggiudicata l’incontro per 2-0 grazie a uno uno-due maturato nella ripresa, grazie alle reti di Caceres di testa e di Del Piero su assist di Vidal.

Il 2-0 è un risultato frequente nella sfida tra bianconeri e nerazzurri, tanto da essersi verificato già in 13 circostanze. La vittoria di misura per 1-0 è il punteggio più ricorrente, verificatosi ben 22 volte. A seguire ci sono  il 2-1 (7 volte), il 3-2 (5 volte), il 3-0 e il 3-1 (3 volte), il 4-1 e il 4-2 (2 volte). In 4 circostanze si è registrato un punteggio che non è mai stato riprodotto nel corso della storia. Tra questi, resta indimenticabile il 9-1 rifilato dalla Juventus al termine del campionato 1960-61: l’Inter in polemica con la Federazione schiera la formazione Ragazzi, nella quale spicca l’esordio di Sandro Mazzola. Suo è l’unico gol nerazzurro dagli 11 metri. La copertina è tutta di Omar Sivori, che con 6 realizzazioni firma il record del campionato italiano.

Quella tra Juve e Inter è anche la sfida tra i mister Stramaccioni e Conte, in settimana accostati per statistiche l’uno a Mourinho, l’altro a Capello. Rispettabilissimo Stramaccioni che sicuramente si è mostrato molto più signore del suo presidente e del suo capitano. Proprio Zanetti ha lanciato avvisi all’arbitro dell’incontro, aspettandosi serenità, non ricordandosi forse degli aiuti che ha ricevuto la sua Inter nelle ultime 4 giornate.

Un’altra statistica importante è quella che riguarda i cartellini rossi. L’Inter ha infatti il merito di costringere spesso al fallo, quindi al rosso, gli avversari visto che per cinque volte ha giocato in superiorità numerica in questa stagione. La Juventus, dal canto suo, ha due espulsioni a proprio vantaggio. Tra i bianconeri, invece, nessun suo giocatore è stato cacciato anzitempo dal campo mentre Stramaccioni ha avuto un’espulsione. E per quanto riguarda i rigori a favore siamo sul 4-2 per la Juventus. Contro, invece, vince l’Inter. Che non ne ha subito nessuno contro uno dei bianconeri.

Per questo match è stato designato l’arbitro Paolo Tagliavento di Terni. Sì, proprio quello de #IlGolDiMuntari. E i piagnistei sono già cominciati. Si tratta della seconda gara stagionale del direttore di gara umbro con i bianconeri dopo quella di Firenze di un paio di mesi fa. Sarà una doppia prima volta per Tagliavento. Mai ha diretto un confronto diretto tra Juventus e Inter e mai ha diretto una gara da “primo arbitro” allo Juventus Stadium. Nella passata stagione ha arbitrato tre volte la squadra di Conte, sempre in trasferta, nei pareggi con Napoli, Udinese e Milan. In totale, i precedenti sono 17, con un bilancio assolutamente pari: sei vittorie, cinque pareggi (quattro consecutivi) e sei sconfitte.
Per la sfida di domani, gli assistenti saranno Fabiano Preti e Andrea Marzaloni. Il quarto uomo sarà Marco Barbirati. Gli assistenti d’area saranno Daniele Orsato e Luca Banti. Juve-Inter è la sfida di Calciopoli, inutile girarci attorno. Juve-Inter è una sfida da vincere. Come tutte le altre. Forza Juve.

“Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94

ricchiuti6

inter condannata x spionaggio cambia qualcosa?
nulla. le società che fanno dossier godono di protezioni apparentemente incomprensibili ma logicamente durature.
Del piero al sidney
chi è stato in australia mi dice sia un paese bellissimo. non so quanto se ne intenda alex di paesaggismi ma mi sembra una scelta meno patetica di quella che fece baggio all’epoca. cioè caccia grossa in argentina.
alberto contador il ritorno
lo chiamo “sua leggerezza”. sia per il modo di stare in bici che per la percentuale di clembuterolo trovatogli, il famoso zero virgola periodico. un vero errore di ingenuità quello di comprare carne in francia, paese di formaggi grassi e vini acidi. chi segue contador è un vero amante del ciclismo. solo chi ama il ciclismo sul serio poteva sorbirsi il suo ritorno alle corse all’eneco tour, la corsa più brutta e piatta del mondo. dove comunque s’è fatto notare sul grammont. di contro aveva uno zero tituli come rodriguez, uno incapace persino di vincere il giro dei paesi baschi e sul quale usada varie avrebbero già aperto supermegacalifragili inchieste valesse appena qualche cosa. vincere la vuelta è stata la rivincita dello sport, del talento, del razzismo della qualità, della bellezza, dello stile sull’etica, la modestia, il gregariato, la concezione di eguaglianza forzata della competizione, i burocrati dell’antidoping, i facchetti, i brutti, i generosi, tutte le merdose vite da mediano. diciamo che se lo zero virgola aveva battuto contador, contador a sua volta ha battuto quello zero virgola di Rodriguez per tutti gli zero virgola del mondo.

 

Trofeo Tim 2012 – Bari

Sabato a Bari si sono incontrate Inter,juventus e Milan per disputare l’amichevole trofeo Tim, simpatica consuetudine delle tre squadre protagoniste del nostro campionato, un’occasione per verficare la preparazione di inizio estate, valutare i nuovi arrivi e studiare tattiche. L’Inter si è aggiudicata il premio riuscendo a vincere due match, eliminando le altre due.

La Juventus nonostante il buon gioco che siamo abituati  a vedere non ha risolto il problema dell’attacco e della finalizzazione, se non fosse stato per il rigore forse non avremmo vinto neanche la partita contro il Milan, la coppia Matri e Quagliarella come a fine campionato, dinamica ma non utile e il solito Vucinic pasticcione.

Anche se Conte è entusiasta del neo arrivo Lucio, io non condivido l’entusiasmo almeno per il momento, ha fatto parecchi errori e a causa di questo l’Inter ha segnato, e tutto sto’ Top player non credo sia, forse lo è stato ..speriamo migliori. Ma non c’era nient’altro altro da acquistare?

…Indubbiamente questo trofeo non dice niente, è solo il calcio amichevole di luglio,  peccato che abbiamo avuto tre infortuni di cui uno Caceres pare grave.

A parte il piacere di rivedere i nostri beniamini di nuovo in campo la partita nella sua interezza è sè stata noiosa, senza emozioni e affatto divertente. Però una abbiamo ottenuto una conferma:

Che ci servono due bomber ..anche tre! C’è sempre la Champions!

Luna23

 

Plugin creado por AcIDc00L: bundles
Plugin Modo Mantenimiento patrocinado por: posicionamiento web