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Prepartita Bayern-Juve, coltiviamo il sogno.

Quarti Di Finale CL Andata Bayern-Juve 11

Articolo a firma di eldavidinho

E adesso finalmente la tanto attesa sfida col Bayern. La missione è cominciata. Il sogno, come dice il mister, dobbiamo coltivarlo.

Sono 6 i precedenti ufficiali tra le due squadre, tutti in Champions League, e finora il bilancio è di 3 successi della Juventus (doppio 1-0 nei gironi 2004/05 e 2-1 casalingo nei gironi 2005/06), 1 pareggio (0-0 a Monaco di Baviera nei gironi 2009/10) e 2 vittorie del Bayern Monaco (2-1 in casa nei gironi 2005/06 e 4-1 a Torino nei gironi 2009/10). Sono 35 i precedenti ufficiali nelle classiche eurocoppe tra Bayern Monaco e rivali italiane, comprendendo anche le sfide contro la Juventus, e finora il bilancio è di 12 vittorie bavaresi, 8 pareggi e 15 successi italiani, tra cui la finalissima della Champions League 2009/10, Inter-Bayern 2-0 a Madrid. Sono 39 i confronti ufficiali tra Juventus e rivali tedesche nella classiche coppe europee, compresi quelli contro il Bayern, e finora il bilancio è di 16 successi bianconeri (tra cui uno spareggio a Berna contro l’Eintracht Braunschweig, nella coppa Campioni/Champions League 1967/68), 10 pareggi e 13 vittorie tedesche (tra cui due finali di coppa Campioni/Champions League: successi dell’Amburgo per 1-0 ad Atene nel 1982/83 e del Borussia Dortmund per 3-1 nel 1996/97 a Monaco di Baviera). Nella Champions League 2012/13 i bavaresi hanno iniziato dalla fase a gironi, arrivando primo nel proprio gruppo con 13 punti, frutto di 4 vittorie (2-1 in casa sul Valencia, 1-0 esterno e 6-1 casalingo sul Lille, 4-1 interno sul Bate Borisov), 1 pareggio (1-1 a Valencia) ed 1 sconfitta (1-3 a Minsk contro i bielorussi del Bate). Negli ottavi di finale i tedeschi hanno eliminato l’Arsenal, vincendo 3-1 l’andata a Londra e perdendo 0-2 all’Allianz Arena nel ritorno.

In campionato, il Bayern è schiacciasassi. Con il pallottoliere ma senza poter festeggiare il titolo tedesco, così come era preventivabile alla vigilia. I baveresi hanno vinto addirittura per 9-2 la loro sfida di campionato con l’Amburgo, ma non è valso per arrivare alla conquista matematica del titolo. A causa dei campioni uscenti del Borussia Dortmund che hanno vinto 2-1 a Stoccarda. Già sapendo di dover rinviare la festa, il Bayern ha infierito sull’Amburgo all’Allianz Arena. Formazione molto rimaneggiata, fuori Van Buyten, Muller, Ribery e Mandzukic per Boateng, Shaquiri, Robben e Pizarro. Gara già decisa nel primo tempo, chiuso sul 5-0 grazie ai gol di Shaqiri, Schweinsteiger, Robben e alla doppietta di Pizarro. Nella ripresa è arrivato un altro poker con altre due reti di Pizarro, un’altra di Robben e il centro finale di Ribery. A gara già ampiamente decisa le due influenti segnature dell’Amburgo. I punti di vantaggio restano 20 e la festa è solo rimandata alla settimana prossima a Francoforte. Nella sfida che cadrà proprio in mezzo alla doppia sfida di Champions contro i bianconeri. Un modo come un altro affinchè il Bayern non si concentri solo sulla Champions. Manca un solo punto, infatti, per laurearsi campione per4 la 23° volta nella sua storia e in anticipo, ribadendo una tendenza che dal 1990 ad oggi, cioè in 22 stagioni, ha visto festeggiare con il Meisterschale, il grande piatto che viene consegnato al vincitore, solo 6 società: 10 volte il Bayern, 5 il Borussia Dortmund, 2 volte Kaiserslautern, Stoccarda e Werder Brema, una sola il Wolfsburg. Difficile che i bavaresi si distraggano proprio ora anche in virtù dei numeri odierni, tutti da record dopo 27 giornate: 78 gol segnati, 13 subiti, 23 vittorie delle quali 12 consecutive e una sola sconfitta.

Probabili formazioni. Dubbio sul modulo per Conte: affidarsi al consueto 3-5-2, o infoltire il centrocampo con Pogba togliendo un attaccante. La sensazione è che il tecnico bianconero non rinuncerà ad una punta, con il rientrante Vucinic che sarà affiancato da Matri (in vantaggio su Quagliarella e sull’acciaccato Giovinco). Tedeschi in formazione tipo, con la sola assenza dello squalificato Javi Martinez in mediana. Sulla trequarti il sacrificato potrebbe essere Mueller, mentre l’ariete al centro dell’attacco sarà Mandzukic.

Toccherà a una delegazione inglese dirigere la sfida tra Bayern Monaco e Juventus di martedì, andata dei quarti di finale di Champions League. L’arbitro è Mark Clattenburg, direttore di gare con cui i bianconeri non hanno nessun precedente. Almeno nelle gare ufficiali, considerando che c’è stato un incrocio qualche anno fa. Il 29 luglio 2007, quando la Juventus affrontò il Newcastle in un’amichevole precampionato. Clattenburg è un arbitro di grande esperienza e, l’estate scorsa, ha diretto la finale del calcio ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Forza Juve.

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Prepartita Inter-Juve, per noi è una partita come le altre.

30a Giornata inter juve 1

Articolo a firma di eldavidinho

Dopo la pausa per le nazionali, si torna in campo. Quella contro l’Inter, a San Siro, nel Sabato di Pasqua, è la prima di un mese lungo, intenso e decisivo. Martedì infatti c’è l’attesissimo match di Champions a Monaco contro il Bayern.

Curiosamente, le ultime cinque vittorie della Juventus a Milano hanno avuto tutte lo stesso punteggio: 1-2. È una serie che parte dal 1996 e arriva fino allo scorso campionato, in linea con una tradizione che vuole questo punteggio come la vittoria tipica della squadra bianconera, verificatosi in otto gare (a grande distanza vi è lo 0-2, capitato tre volte). Il primo 1-2 è datato 12 dicembre 1954: la Juve a San Siro si porta sullo 0-2 con Bronèe e Boniperti, prima che Brighenti accorci le distanze sul finale. Identico copione si ha nel 1969, con uno scatenato Pietro Anastasi autore di una doppietta nei primi dieci minuti. A siglare il punto della bandiera è un ex bianconero, il roccioso terzino Tarcisio Burgnich. Nel 1984 si conferma la regola: uno-due della Juve firmato da Cabrini e Platini, rete inutile dei padroni di casa ad opera di Altobelli. Si arriva al 1996. E anche questa volta la formazione guidata da Lippi si porta su un rassicurante 0-2 grazie a Lombardo e Conte, mentre Ganz cerca di riaprire i giochi a dieci minuti dal fischio finale. Quinto 1-2 nel 2000, quinto andamento della gara identico: doppietta di Kovacevic e gol nerazzurro di Seedorf. Davvero straordinario è il sigillo di Darko su prodezza aerea, saltando più in alto di Peruzzi. Il quadro cambia nel 2006: Ibrahimovic porta in vantaggio la Juve su assist di Camoranesi e l’Inter risponde con Samuel. A fare la differenza è Del Piero con una magia su punizione che lascia annichilito Julio Cesar spedendo il pallone all’incrocio dei pali. Nel 2008 si torna alla vecchia regola: Juve in doppio vantaggio con Camoranesi e Trezeguet e gol dell’1-2 di Maniche. È questo il primo Inter-Juventus giocato a San Siro dopo il ritorno in A: nonostante i nerazzurri si avviino a conquistare lo Scudetto, la lezione di gioco è netta. Infine, l’ultimo Inter-Juventus. La squadra di Conte passa in vantaggio con Vucinic, che raccoglie un pallone calciato da Matri e respinto da Castellazzi. Dopo il pareggio di Maicon, è Marchisio con un tiro dal limite a garantire la conquista dei tre punti.

Non c’è molta differenza di rendimento tra casa e trasferta per l’Inter 2012/13. A San Siro i nerazzurri hanno ottenuto tre punti in più (25-22), segnando lo stesso numero di gol (22) e incassandone tre di meno (17-20). Il bilancio complessivo è di sette vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte. L’andamento è stato tutt’altro che lineare. All’inizio ci sono stati molti problemi. L’uscita dalla crisi è avvenuta con tre successi di fila ma l’altalena di prestazioni è proseguita. Varato il giro di boa, l’Inter ha continuato il suo cammino accidentato tanto che il terzo scivolone interno è avvenuto proprio con il Bologna, vittorioso grazie a una deviazione in profondità di Gilardino, due settimane fa.

Su 28 incontri disputati in campionato (ai nerazzurri manca la gara dell’ultima giornata con la Sampdoria, rinviata al tre aprile), il giocatore più presente è il capitano Zanetti con 27 presenze. Con una in meno c’è il connazionale Cambiasso, seguito da Handanovic e Gargano a quota 25. L’Inter ha finora maturato tre cartellini rossi con Chivu, Nagatomo e Juan Jesus, giocatore che con 10 gialli è il più ammonito della rosa. I goleador dell’Inter sono Milito e Palacio, entrambi con nove reti. Seguono Cassano con sette, Guarin con quattro, Cambiasso con tre, Ranocchia con due e una schiera di uomini con una realizzazione a testa: Chivu, Pereira, Alvarez, Samuel e Schelotto. Alla lista vanno aggiunti Sneijder e Coutinho, trasferitisi all’estero, anch’essi con un gol a testa. Mentre prezioso è risultato il contributo di tre autogol a proprio favore.

Rientrati i Nazionali Kovacic, Ranocchia, Palacio, Guarin, Gargano e Alvaro Pereira, Stramaccioni contro la Juve non potrà contare sullo squalificato Juan Jesus, intanto migliorano le condizioni di Stankovic, Silvestre, Alvarez e Samuel quest’ultimo già rientrato fra i convocati nella gara, poi rinviata, contro la Samp. Infine da verificare le condizioni di Kuzmanovic che ha accusato un fastidio muscolare in ritiro con la sua Serbia.

A Vinovo allenamento di scarico per tutti i Nazionali rientrati dai rispettivi impegni, invece il resto della squadra ha vinto 1a0 (gol di Quagliarella) in amichevole contro il Mantova. Intanto per la gara di sabato Conte dovrà rinunciare certamente a Caceres, Pepe e Bendtner, mentre restano da valutare le condizioni di Chiellini ancora dolorante alla caviglia. Il tecnico potrebbe non rischiarlo in vista della gara di Champions League contro il Bayern Monaco, così come potrebbe concedere un turno di riposo a qualche titolarissimo.

Per il secondo anno consecutivo, sarà Nicola Rizzoli l’arbitro di Inter-Juventus. Il fischietto bolognese aveva già diretto la gara giocata a San Siro nello scorso campionato, il 29 ottobre 2011 e vinta 2-1 dai bianconeri, con le reti di Vucinic e Marchisio, inframmezzate dal momentaneo pareggio di Maicon. Per Rizzoli sarà la 23° direzione di gara con la Juventus e i precedenti parlano di otto vittorie bianconere, nove pareggi e cinque sconfitte. In questa stagione ha già diretto la squadra di Conte in due occasioni, entrambe nel 2012: il 29 settembre, ne l successo casalingo per 4-1 contro la Roma, e il 25 novembre, nella partita contro il Milan giocata a San Siro e vinta 1-0 dai rossoneri. Sabato pomeriggio Rizzoli sarà coadiuvato dagli assistenti Niccolai e Giordano e dagli arbitri d’area Bergonzi e Valeri. Quarto ufficiale sarà il signor Padovan. Forza Juve.

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Prepartita Juve-Bologna, manteniamo le distanze.

bologna juve 1

Articolo a firma di Eldavidinho

La classica vittoria della Juventus a Bologna in incontri di campionato è il successo per 0-1. Un evento verificatosi già in 10 circostanze, a partire dal 15 dicembre del 1929. In quella gara, nel primo campionato a girone unico, il match-winner è il numero 10 bianconero Munerati. La vittoria di stretta misura senza incassare reti torna dopo molto tempo, nel 1953-54. Anche questa volta, come nell’occasione precedente, la sfida viene decisa nella ripresa. Il marcatore è l’asso danese Praest con un diagonale di sinistro rasoterra, imprendibile per il portiere di casa. Due anni dopo, è nientemeno che un esordiente, Angelo Caroli, a decretare la vittoria della Juventus. Il giovane bianconero diventerà poi un giornalista-scrittore, brillante penna de La Stampa e di tante pagine dedicate alla squadra del cuore. Il 9 gennaio 1966 si gioca con la neve in campo e qualche sporadico fiocco durante la gara. Gli occhi sono tutti puntati sul 10 del Bologna, quell’Helmut Haller che diventerà poi un beniamino del pubblico torinese. Ma è il 10 della Juve, il brasiliano Cinesinho, a segnare in una mischia in area. Nel 1976-77 a Causio bastano 3 minuti per portare in vantaggio la Juve. Il resto lo fa una difesa granitica, fatta da autentiche leggende come Zoff e Scirea. Passano molti anni e nel 1990-91 l’ex mister bolognese Maifredi ottiene il bottino pieno grazie a un rigore calciato da Roberto Baggio. Nel 1997 è Boksic, con una delle sue discese travolgenti, a regalare i 3 punti alla Juventus, depositando il pallone alle spalle di Antonioli con un’insolita freddezza. Nel 2004 la vittima è Pagliuca e il carnefice è Iuliano. E’ il mese di febbraio e dieci mesi più tardi sarà Pavel Nedved con una folgorante punizione a conquistare una vittoria nei minuti conclusivi dell’incontro. Nel 2006-07 Bologna-Juventus si gioca in serie B. Segna Zalayeta, in una gara che vede entrare in campo la Juventus listata a lutto per la scomparsa dei due ragazzi del vivaio, Alessio Ferramosca e Riccardo Neri.

6 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte: dei 35 punti raccolti finora in campionato, il Bologna ne ha raccolti 23 in casa. I gol segnati rispetto alle gare lontano dal Dall’Ara sono addirittura il doppio (27-12) e anche il rendimento difensivo è migliore (16-20).

Nessun giocatore del Bologna ha giocato tutti i 28 incontri di campionato. I più presenti sono stati gli attaccanti, Alberto Gilardino con 27 apparizioni e Alessandro Diamanti con 26. Già 4 gli espulsi della squadra: Morleo, Guarente, Perez e Taider. Il greco Kone è invece il giocatore più ammonito con 7 cartellini gialli. Il bomber della squadra è Gilardino, che ha già superato la doppia cifra con 11 realizzazioni. Dietro di lui vi sono Diamanti con 7, Kone e Gabbiadini con 5, Pasquato e Taider con 2, Cherubin, Motta, Sorensen, Christodoulopoulos e Guarente con 1

Torna arruolabile Konè dopo la squalifica, il greco si allena regolarmente dopo il fastidio al ginocchio accusato la scorsa settimana. In difesa potrebbe giocare Naldo dall’inizio: il brasiliano ha sorpreso tutti, inoltre Sorensen lamenta un problema alla caviglia e dovrebbe mancare. Infine oggi rientro in gruppo per Curci, Morleo, Perez e Gilardino che fino a ieri avevano lavorato in differenziato, in quanto usciti acciaccati dalla gara contro l’Inter.

Contro i felsinei torna Vidal dopo la squalifica, Conte in difficoltà sul tener fuori un Pogba in forma. Il tecnico in avanti potrebbe preferire Matri su Giovinco come partner di Vucinic. Indisponibili Pepe, Bendtner e Caceres.

Per Bologna-Juventus di sabato sera è stato designato l’arbitro Mauro Bergonzi di Genova. Il direttore di gara ligure trova i bianconeri per la seconda volta in questa stagione dopo il precedente di un mese fa: la gara vinta in casa del Chievo (1-2) dello scorso 3 febbraio. La gara di Verona ha fatto salire a 16 il totale dei precedenti della Juventus con Bergonzi. Tra questi non ce ne sono con il Bologna, quindi quella di sabato sarà una prima assoluta. Il bilancio bianconero è di 11 vittorie, tre pareggi e due sconfitte. Sabato sera, al Dall’Ara, gli assistenti saranno Gianluca Vuoto e Alessandro Costanzo. Il quarto uomo sarà Fabio Pietro Galloni. Gli assistenti d’area saranno Gianluca Rocchi e Davide Massa. Forza Juve.

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Prepartita Juve-Catania, continuiamo sulla nostra strada.

Italy Soccer Serie A

Articolo a firma di Eldavidinho

Per pensare ai quarti ci sarà tempo, quasi un mese da qui alla gara d’andata, fissata per il 2 o il 3 di aprile. Tempo da dedicare quindi al campionato, entrato in una fase più che mai decisiva. Dopo il pareggio di venerdì scorso a Napoli, allo Juventus Stadium arriva il Catania di Maran, una delle formazioni rivelazione della stagione. Una sfida difficile, impegnativa sul campo e fuori. Cosa è successo fuori dal campo, all’andata, lo ricordiamo tutti. È più attuale che mai. L’aggressione verbale subita da mister Alessio in conferenza stampa è uno di quegli episodi che altrove verrebbe menzionato e punito, tranne che in Italia.

Però ora passiamo ai numeri. Otto vittorie, quattro pareggi e due sconfitte. È questo il bilancio degli incontri disputati a Torino tra Juventus e Catania. Lo scorso anno il successo della formazione di Conte fu sofferto, sebbene il punteggio certifichi con il 3-1 (pennellata di Pirlo, stacco imperioso di Chiellini e gol di rapina di Quagliarella) la superiorità dei padroni di casa. Le altre vittorie dal divario netto si sono registrate molto tempo fa. Il 4-1 del 1960/61, con Nicolè protagonista di una doppietta. Il 4-2 del 1964, nonostante il vantaggio degli isolani con Danova al primo minuto e il raddoppio di Battaglia al quarto. Ancora un 4-1 nella stagione successiva, con Menichelli nella parte del mattatore con la realizzazione di una tripletta. Infine, il risultato più netto nella stagione d’esordio di Bettega in maglia bianconera, il 1970/71: il 5-0 vede proprio Roberto andare a segno tre volte, in una gara messa in discesa dal gol di Haller dopo pochi secondi e che vede nella lista dei marcatori anche un giovane Franco Causio.

Il giocatore irrinunciabile di Rolando Maran è il portiere argentino Mariano Gonzalo Andujar, l’unico sempre presente in tutti i 27 incontri di campionato. Dietro di lui vi sono il connazionale Castro con 26 gare disputate e Gomez con 25. Il cannoniere della squadra è Bergessio con otto reti. Seguono Lodi e Gomez con cinque, Castro e Barrientos con quattro, Almiron con tre, Legrottaglie e Marchese con due, Spolli e Keko con uno.

A Vinovo Conte monitorare le condizioni degli infortunati, difficili però i recuperi per Caceres ed Anelka. Per la sfida contro il Catania sicuro assente Vidal squalificato, il tecnico ha già pronto Pogba per rimpiazzare il cileno. In avanti infine Giovinco-Vunicic è il tandem offensivo scelto da Conte.

Maran ritrova a disposizione Bellusci che ha scontato il turno di squalifica, invece il tecnico rischia di perdere Bergessio per la sfida allo Juventus Stadium. L’attaccante argentino nella seduta di mercoledì ha ravvisato un fastidio muscolare, in forte dubbio la sua presenza per domenica. Il tecnico potrebbe rimpiazzare l’ariete argentino optando per Castro al centro dell’attacco ed utilizzando poi un modulo (3-5-2) a specchio contro quello dei bianconeri. Infine ancora assente Legrottaglie che deve scontare il secondo turno di squalifica dopo l’espulsione rimediata a Parma, così come assente Barrientos indisponibile.

Per Juventus-Catania di domenica pomeriggio è stato designato l’arbitro Antonio Danilo Giannoccaro di Lecce. Si tratta di una novità: il direttore di gara pugliese non ha mai diretto una partita allo Juventus Stadium. Non sarà invece la prima assoluta con la Juventus. Il ruolino di marcia dei bianconeri con Giannoccaro è di tre gare con un bilancio di un pareggio e due sconfitte. L’ultima sfida risale al 2011, quando diresse un ko per 2-1, con l’Udinese, all’Olimpico. Per la sfida di domenica, gli assistenti saranno Riccardo Bianchi e Nicola Andrea Nicoletti, il quarto uomo sarà Maurizio Liberti. Gli assistenti d’area Daniele Doveri e Sebastiano Peruzzo. Forza Juve.

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Prepartita Juve-Celtic, ripartiamo da zero a zero.

Ottavi Di Finale CL Ritorno Juve Celtic 1 immagine partita precedente e andata

Articolo a firma di eldavidinho

La Juventus ha giocato due volte a Torino contro il Celtic e sono state entrambe sfide estremamente appassionanti. Nel 1981-82 i bianconeri sono chiamati a ribaltare il gol di svantaggio patito a Glasgow. Trapattoni schiera la seguente formazione: Zoff, Gentile, Cabrini; Furino, Brio, Scirea; Marocchino, Tardelli, Bettega, Brady, Virdis. L’impresa riesce grazie a un primo tempo che vede la Juve andare avanti di due reti. Splendide le segnature. La prima è opera di Virdis, che si fa molti metri palla al piede prima di battere il portiere Bonner con una conclusione che gli piega le mani. Il raddoppio di Bettega è una rete di grande raffinatezza, con controllo di ginocchio e girata al volo di destro. In mezzo alle due prodezze, c’è anche un tiro da fuori area di Marocchino che colpisce il legno della porta. Vent’anni dopo si ha la “rivincita”. Al Delle Alpi si gioca la seconda giornata del girone di qualificazione. Tra gli scozzesi gioca Lennon, attuale allenatore del club, anche se la stella è l’attaccante svedese Larsson. Marcello Lippi opta per il seguente undici: Buffon, Thuram, Montero, Iuliano, Zenoni, Tacchinardi, Davids, Pessotto, Salas, Trezeguet, Del Piero. La gara è avvincente e mette in mostra un superlativo Trezeguet. Il bomber francese colpisce due volte: poco prima del riposo e dieci minuti dopo l’inizio della ripresa. Il primo è un gol frutto di una straordinaria azione di Salas. Sul secondo il cross è di Del Piero e David colpisce di testa. Il doppio vantaggio non basta, però. Il Celtic riesce a pareggiare con Petrov e con Larsson su rigore. E sempre dagli 11 metri arriva il gol di Amoruso, che in piena zona Cesarini regala alla Juve la conquista di 3 punti.

Il verdetto dell’andata parla chiaro: la Juventus ha dimostrato di avere la capacità di saper colpire al momento giusto, all’inizi del match con Matri e nella sezione finale dell’incontro con Marchisio e Vucinic. I numeri della sfida del Celtic Park offrono un ritratto interessante su quel che è capitato. I padroni di casa hanno concluso il doppio dei bianconeri, 16 conclusioni (più del 50% da fuori area) contro 8, ma hanno concentrato i loro sforzi offensivi quasi interamente nel primo tempo, in particolare nel minuti immediatamente successivi al vantaggio juventino: 13 i tiri verso Buffon, ben 6 nel primo quarto d’ora. La Juve nella ripresa è stata straordinariamente efficace, capitalizzando con 2 gol i 4 tentativi effettuati. I dati rivelano una sostanziale parità del possesso palla (51-49%), con la Juve superiore nella ripresa e decisamente migliore nelle verticalizzazioni (160 contro le 123 degli scozzesi). Non è stata premiata la supremazia territoriale del Celtic, che ha trascorso il 67% del tempo nella metà campo avversaria. Una pressione poco produttiva, come testimonia il numero dei palloni giocati presso l’area avversaria, solo 4 in più per la squadra guidata da Neil Lennon L’andata ha visto grande correttezza da entrambe le parti, con 12 falli per ognuna della due squadre. Ai biancoverdi è riuscita la tattica del fuorigioco (6 volte ci sono cascati i nostri giocatori), anche se non è stato sufficiente per evitare le soluzioni in profondità che hanno determinato l’ampio successo della formazione di Antonio Conte. Contrariamente alla tradizione del calcio di stampo britannico, il Celtic non ha effettuato molti cambi di gioco (2 contro i 3 di Pirlo e compagni).

Un dato: 99,4 per cento. Ecco le probabilità che, secondo un calcolo di EuroSport , avrebbe la Juventus di passare il turno e conquistare l’accesso ai quarti di finale di Champions League. Però. Un dato figlio dell’analisi statistica di centinaia e centinaia di partite disputate sino a ora nelle Coppe europee: c’è soltanto un precedente di un club riuscito a ribaltare, nel ritorno in trasferta, uno 0-3 incassato in casa. Vale a dire a compiere l’impresa che dovrebbe realizzare il Celtic. Si è verificato nell’Europa League 2009-2010, playoff per accedere alla fase a gironi: la Dinamo Bucarest reduce da uno 0-3 a tavolino (inflittole a causa di invasione di campo da parte dei tifosi) ribaltò il risultato nel ritorno, in casa dello Slovan Liberec. Altro 0-3, poi supremazia ai rigori. Curiosità: tecnico della Dinamo era Dario Bonetti , bianconero dal 1989-1991. Ebbene, a parte questo caso, non risulta nessun altro precedente di scivoloni così clamorosi nel proprio stadio. Le imprese, le storiche rimonte del calcio europeo sono semmai state compiute nelle gare di ritorno disputate nel proprio stadio. Ad esempio, tra le più note, spicca il capolavoro compiuto dal Deportivo La Coruña, che all’Estadio Riazor – quarti di ritorno della Champions League 2003-2004 – riuscì a ribaltare una sconfitta per 4-1, imponendosi con un perentorio 4-0. A farne le spese fu il Milan di Carlo Ancelotti e di… Andrea Pirlo. Lo stesso Andrea Pirlo che ha vissuto una storica rimonta anche ad Istanbul, il 25 maggio del 2005, nella finale di Champions giocata contro il Liverpool. Ai gol, nel primo tempo, di Maldini e Crespo(doppietta), risposero nella ripresa, Gerrard, Smicer e Xabi Alonso su rigore.

Pare che Conte stia pensando ad attuare un mini turnover, lasciando a riposo i tre diffidati LichtsteinerMarchisio e Vidal(squalificato, però, anche per la prossima di campionato). Spazio quindi a Isla Pogba. Lunedì Chiellini non si è allenato a causa del persistere del fastidio alla caviglia ed è in forte dubbio. Peluso è pronto. Rispetto alla gara di Napoli a sinistra dovrebbe rientrare Asamoah. In attacco la coppia dovrebbe essere formata da Matri e Vucinic, con Giovinco che partirà dalla panchina. Lunedì si sono allenati a parte Caceres e Anelka, che continuano nel lavoro differenziato per smaltire la lombalgia accusata la scorsa settimana. Arbitrerà il turco Firay Aydinus. Forza Juve.

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Prepartita Napoli-Juve, sotto a chi tocca.

27a Giornata napoli juve 1

Articolo a firma di Eldavidinho

Se il fiore all’occhiello nelle foto doc delle sfide sono le magie del ‘Pibe de Oro’ e del ‘Roi’, sono tante le immagini che rimangono scolpite e riguardano le imprese, tra gli altri, di Vinicio, Altafini, Sivori, Baggio, Careca, Zidane, Del Piero in Napoli-Juve. Anche se venerdì sera sarà Cavani-Hamsik contro Vucinic-Giovinco. Al San Paolo, scocca l’ultima ora per le speranze scudetto del Napoli, che riceve i bianconeri avanti di 6 punti. Gli azzurri hanno a disposizione un solo risultato per tenere vivo il loro campionato. All’andata l’attuale capocannoniere Cavani – che ai bianconeri ha segnato già tre volte – andò in bianco. Lo scorso 20 ottobre la Juve vinse 2-0 con le reti nella ripresa di Caceres e Pogba. Ora i partenopei cercano la rivincita nella sfida che è diventata un classico del calcio italiano.

C’è grande equilibrio negli incontri di campionato tra Napoli e Juventus disputati al S.Paolo. Il pareggio è il risultato più frequente, verificatosi 25 volte (numero al quale va aggiunto l’1-1 del 2006-07 in serie B); i partenopei hanno vinto 21 gare, i torinesi una in meno. Il successo più frequente della Juventus è l’1-2. La serie è partita nel 1931 e la rete decisiva venne segnata da Vecchina a dieci minuti dal fischio finale. Anche nel 1951-52 è un gol nella ripresa, ad opera del danese John Hansen, a spezzare la situazione di equilibrio. Nel 1954, la Juve ribalta il vantaggio determinato da Jeppson (scomparso pochi giorni fa). A firmare la vittoria sono Ricagni e Boniperti. Tre anni dopo, una Juve giovane riesce a ottenere l’intera posta con un gol di Conti nelle ultime battute dell’incontro. Più netto l’andamento del 1968 con i gol di De Paoli e Cinesinho (in porta per il Napoli c’è Dino Zoff), con Juliano che accorcia le distanze quando ormai non c’è più tempo per una possibile rimonta. Nel 1977-78 la vittoria bianconera nasce da una felice intuizione di Trapattoni. Sull’1-1, mette dentro Virdis al posto di Fanna e il sardo non tradisce le attese finalizzando un assist in profondità di Causio. Nel 1997-98 i 3 punti arrivano sul filo di lana. Il merito è di un ex del Napoli, Daniel Fonseca, con un sinistro maligno che sorprende Taglialatela, tradito da un rimbalzo. Infine, l’ultimo 1-2 apre il campionato 2000-01. E’ un ribaltone totale quello che si verifica al S.Paolo, che festeggia all’intervallo per il gol di Stellone. Ma nella ripresa, prima un colpo di testa di Kovacevic, poi un tiro a giro di Del Piero, regalano ai bianconeri una piacevole “vendetta” nei confronti dell’allenatore sulla panchina partenopea, Zdenek Zeman.

Ci sono 3 giocatori che Walter Mazzarri ha sempre utilizzato in tutti i 26 incontri di campionato. E se la fedeltà di Morgan De Sanctis e di Marek Hamsik non stupisce essendo due veterani dell’allenatore, colpisce che sia sempre stato in campo (sebbene con 1000 minuti in meno rispetto ai colleghi) Lorenzo Insigne, spesso e volentieri utilizzato a partita in corso come risorsa aggiuntiva dello scacchiere offensivo. Il Napoli non ha ancora ricevuto un cartellino rosso. Valon Behrami, con 9 gialli, è il giocatore più ammonito. . Il goleador del Napoli, capocannoniere del campionato, è l’uruguayano Cavani con 18 reti. Seguono Hamsik con 9, Inler, Maggio e Insigne con 4, Pandev con 2 e una nutrita schiera di giocatori a quota 1 gol: Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Dzemaili e Mesto

9 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta: è questo il bilancio del Napoli al S.Paolo, con una netta differenza di punti conquistati rispetto alle trasferte (30 e 22) e di gol realizzati (30 e 16), mentre curiosamente ha incassato più reti (11-10).

Probabili formazioni. Azzurri a secco di marcature da due gare: Mazzarri recupera Gamberini in difesa, mentre sulle fasce tornano dal 1′ minuto Maggio e Zuniga. In avanti il tecnico pare intenzionato a schierare dall’inizio Pandev assieme a Hamsik e Cavani.

Nella Juve, permane in difesa il dubbio legato all’impiego di Chiellini: Conte deciderà solo in extremis se schierarlo dal 1′ o se preferirgli Peluso. Per quanto riguarda l’attacco sono in risalita le quotazioni di Giovinco(in conferenza il mister ha detto di aver votato per la “Lista Giovinco”, scherzando, in questa settimana elettorale), il quale contende a Matri la maglia da titolare al fianco di Vucinic. In mediana fa il suo rientro Vidal; out Caceres ed Anelka.

Sarà Daniele Orsato l’arbitro di Napoli-Juventus, sfida clou dell’ottava giornata del girone di ritorno. Dopo l’ostracismo, da parte del Napoli e della stampa(in particolare il Corriere della Sera), nei confronti del fischietto Rizzoli, sarà Il fischietto di Schio a dirigere la gara. Ha già diretto i bianconeri 14 volte in carriera con un bilancio di quattro vittorie, sette pareggi e tre sconfitte. Orsato in questa stagione ha già arbitrato una gara dei bianconeri in campionato: quella contro la Lazio dello scorso 17 novembre, terminata 0-0. L’arbitro veneto è però anche quello che, con il triplice fischio dello scorso 6 maggio a Trieste, sancì la fine della sfida contro il Cagliari, vinta 2-0 dalla Juve: era la partita che consegno ai bianconeri lo scudetto. A Napoli Orsato sarà coadiuvato dagli assistenti Tonolini e Cariolato e dagli arbitri d’area De Marco e Celi. Quarto uomo sarà il signor Niccolai.

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Juventus-Siena Domenica 24 febbraio 2013 – Juventus Stadium – Torino ”

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Scritto da Luna23

Una gran neve ed un gelo artico, attenderà la partita Juventus-Siena,  in questa domenica di quasi fine inverno  non sentono i nostri giocatori,  il freddo polare che sta avvolgendo lo Stadium, unico obiettivo:vincere. La Juventus è rimaneggiata dai tanti indisponibili e deve fare attenzione per alcuni diffidati, ma questo non cambia le cose, Conte, gira e rigira la sua rosa costruendo la formazione per lui più consona e adeguata per battere il Siena, non dimentichiamo,  ex squadra allenata da Antonio Conte, e in buon stato  di forma. La Juventus è sotto tiro, le giustificazioni della sconfitta contro la Roma non hanno  convinto, ora più che mai non si può sbagliare se si vuole mantenere l’allungo sul Napoli.

La partita si è svolta su ritmo pacato quasi tutta nella metà campo avversaria, il Siena ha avuto qualche chance non sfruttata grazie alle uscite di Buffon, sempre pronto a difendere la sua porta, il primo tempo è stato completamente della Juve, che ha praticamente dominato  tirando spesso  in porta, ma il primo gol arriverà solo al 30mo,  con un assist di Vucinc e un pizzico di fortuna,  lo Svizzero centrerà  il gol  con una ginocchiata, ed è 1 a 0. Il Siena non ci sta ..e reagisce ma il nostro centro campo è forte, Pirlo, Marchisio e Lichtsteiner i tre migliori in campo per la Juventus creano, recuperano e difendono, il Siena dotato di giocatori insidiosi dimostra organizzazione,  d’altronde la scorsa settimana ha steso l’Inter, bisogna fare attenzione a Rosina e Emeghara che per un soffio non andrà in gol. All’inizio del secondo tempo la partita subisce una leggera flessione almeno per i primi 15 minuti circa, in cui non succede niente di che, la Juventus sempre in attacco ma ogni tentativo resta vano, fiino a che, Giovinco, su punizione battuta da Pirlo finalmente segna! Il pubblico impazzisce siamo sul 2 a 0, a questo punto la reazione del Siena si fa sentire,  il ritmo si alza, ora le squadre fanno sul serio, correndo  da una metà campo all’altra, il Siena non si arrende vuole insidiare la Juventus fino alla fine, crede possibile una rimonta, che non accadrà mai, perchè all’88mo Pogba, fino a quel momento rimproverato costantemente  da Conte, riesce a cucire uno straordinario 3 a 0. Mancano pochi minuti e l’arbitro concede un minimo recupero, ormai la partita è perduta e il Siena se ne rende conto, nulla da fare con una Juve che ha imposto un ritmo controllato nella prima ora di gioco,  alzandolo successivamente per chiudere con un risultato che non fa assolutamente discutere.

Al posto dell’allenatore: ” Questo matrimonio non s’ha da fare!” Non sarà passato inosservato l’ennesimo fallimento della coppia Vucinc-Giovinco, considerando l’ assist a Lichsteiner a parte, il montenegrino ha combinato poco o nulla, comportamento per’altro che ha condizionato la resa di Giovinco anch’egli piuttosto improduttivo sempre nel medesimo  tempo che difatti sarà tutto di Lichsteiner, al momento della sostituzione di Vucinic, al posto suo  Matri, cambia tutto, Giovinco prende coraggio, reagisce in modo diverso, diventando preciso nei cross e poi! Miracolo! Segna ..un gol decisivo,  quello che chiuderà la partita. Spero che Conte sia convinto che questa coppia non funziona, è un matrimonio  destinato a fallire, ormai è sotto gli occhi di tutti ed insistere non servirà a niente ..quando non va non va! Mentre è stato interessante assistere ad una vera e propria resurrezione del Giovinco incompreso, il quale ha  sfoderato   la sua grinta in un secondo tempo all’insegna del gol. Corrette le altre conservative sostituzioni. Vedremo domani cosa succederà al Napoli, che a breve incontreremo ..

La settimana prossima super-concentrazione  sul big match quello che potrebbe mettere in discussione la corsa scudetto. Per Conte non sarà  facile, la Juventus ha tutti  contro:  non le saranno concessi rigori, la squadra avversaria sarà favorita in tutto anche su ciò che non esiste, abbiamo alcuni giocatori tra i più importanti diffidati, occhio alle gambe! Loro  potranno commettere falli brutti e noi no ..insomma ci aspetta una bella “pizza” che rischia di diventare indigesta, dovremo puntare esclusivamente  sull’abilità dell’allenatore  e dei suoi attaccanti.
Sarà durissima ma possiamo farcela, la Juventus di Conte ha dimostrato che “si può!” e noi saremo con lui.

 

Prepartita Juve-Siena, ennesima prova.

26a Giornata Juventus Siena

Articolo a firma di Eldavidinho.

Dopo Roma bisogna ripartire. In settimana il mister ha avuto il tempo per ricaricare le pile mentali e fisiche dei propri giocatori con test atletici, riunioni mattutine ed accorgimenti tattici. Col Siena è d’obbligo riprendere la marcia.

Juventus-Siena è una sfida che ha una tradizione recente, fatta di incontri disputati tutti nel nuovo millennio, quando i toscani sono approdati per la prima volta in serie A. Il bilancio parla a favore dei padroni di casa con 5 successi, 2 pareggi e nessuna sconfitta. Non mancano gli spunti degni di nota. L’unico punteggio ripetutosi due volte è il 2-0: si è registrato nel campionato 2004-05 (con gol di Cannavaro e Trezeguet) e nel 2007-08 (stesso copione, con una rete per tempo: prima Salihamidzic, poi il solito David). Grande protagonista è stato Alessandro Del Piero: firma una tripletta nel primo Juventus-Siena del 2003-04 (giocato sotto la neve e in campo c’era anche Antonio Conte, una sua incursione determinò il rigore che sbloccò il risultato). Apre la sfida dell’anno successivo con uno splendido colpo di tacco e la chiude dal dischetto (in mezzo, nel 3-0, c’è il gol di Emerson). E’ lui a decidere la partita del gennaio 2009 con un calcio di punizione. Infine, realizza i suoi gol numero 300 e 301 nel rocambolesco 3-3 della gesatione Zaccheroni, quando la Juve si vede vsfilare la vittoria nonostante conduca per 3-0 dopo appena dieci minuti. L’ultimo Juventus-Siena è terminato 0-0: i toscani erano allenati da Sannino.

Sono solo 6 i punti guadagnati dal Siena in trasferta (esattamente come quelli di penalizzazione che hanno zavorrato il suo mandamento: senza il gap da scontare a inizio campionato, i bianconeri di Toscana sarebbero attualmente salvi). 1 vittoria, 3 pareggi e 8 sconfitte, con 12 gol fatti (15 in casa) e 21 subite (13 all’Artemio Franchi): il bilancio parla di una chiara difficoltà che finora il Siena ha accusato lontano dal suo stadio. L’unico successo risale al 2 settembre 2012 ed è un’impresa importante oltre che meritata: la squadra – all’epoca affidata a Serse Cosmi – ottiene 3 punti a San Siro, battendo l’Inter 0-2, con le reti Vergassola e di Valiani nella ripresa.

C’è un giocatore che ha disputato tutti i 25 incontri di campionato: è il portiere Gianluca Pegolo, spesso protagonista di prestazioni salutate da buonissimi voti in pagella. Dietro di lui, con una presenza in meno, vi è Simone Vergassola, veterano del centrocampo. Il Siena è una squadra corretta: 2 le espulsioni ricevute (Paci e Felipe i colpevoli). Il difensore brasiliano è anche il giocatore più ammonito con 8 cartellini gialli. Il cannoniere della squadra è lo svizzero-nigeriano Innocent Emeghara, autore di 4 reti nelle ultime 3 gare del Siena. Insieme a lui vi è Calaiò (passato però al Napoli al mercato di gennaio). La lista dei marcatori prosegue con Reginaldo con 3 gol; Vergassola, Valiani, Paci, Bogdani e Paolucci con 2; Ze Eduardo, Neto e Sestu con 1.

Non ci sono giocatori squalificati per Juventus-Siena di domenica prossima. I tre bianconeri ammoniti durante la gara contro i giallorossi non erano infatti in diffida. Ci entrano ora Pirlo, alla settima sanzione, e Matri, alla terza, mentre Lichtsteiner ha rimediato all’Olimpico il sesto cartellino giallo. Tornano a disposizione, dopo aver scontato sabato il turno di squalifica, Peluso e Marchisio. Nessuno squalificato anche tra i toscani.

Tornano a disposizione Peluso e Marchisio, quest’ultimo prenderà il posto di Pogba nel ruolo di mezz’ala sinistra. In attacco probabile il rilancio di Giovinco al posto di Vucinic o del diffidato Matri, da non escludere inoltre qualche variazione in difesa ed a centrocampo dal momento che anche Barzagli, Pirlo e Vidal sono a rischio squalifica in vista del match contro il Napoli. Vicino al rientro Chiellini, stagione terminata invece per Pepe. Allenamenti a porte chiuse per i bianconeri, ma per domenica allo Juventus Stadium saranno tutti a disposizione di Iachini eccetto il brasiliano Angelo. Il tecnico potrebbe confermare la formazione scesa in campo contro la Lazio, panchina per Pozzi.

Per Juventus-Siena di domenica pomeriggio è stato designato l’arbitro Domenico Celi di Bari. Il direttore di gara pugliese (ma che in passato era sotto la sezione di Campobasso), torna allo Juventus Stadium dopo che era stato protagonista della prima storica gara ufficiale di un anno e mezzo fa, quella con il Parma, vinta 4-1. Dopo quella sfida, Celi ha diretto la squadra di Conte anche nelle vittorie di Bergamo con l’Atalanta (0-2) e di Novara (0-4). È invece alla prima stagionale. In totale sono sette i precedenti, con sei vittorie e un pareggio. Tra questi non ci sono confronti diretti con il Siena. Per il match di domenica, i guardalinee saranno Francesco Altomare e Andea Crispo. Il quarto uomo sarà Giancarlo Rubino, gli assistenti d’area Carmine Russo e Maurizio Ciampi.

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Prepartita Roma-Juve, non sarà come a Glasgow.

25a Giornata Roma Juve 1

Articolo a firma di Eldavidinho.

Con la Roma non sarà come a Glasgow. Affrontare una trasferta nella Capitale non porta mai ad un risultato scontato, c’è sempre da faticare. Col Celtic è stato più facile del previsto ma a Roma troveremo una squadra che, dopo l’esonero del boemo, vorrà riscattarsi proprio contro di noi dalla pesante sconfitta subita a Genova dalla Sampdoria.

5 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte per un totale di 18 punti su 34 che compongono attualmente la classifica della Roma. 26 le reti fatte (contro le 24 in trasferta), mentre è maggiore la solidità della squadra davanti al proprio pubblico (19 i gol incassati su 45 totali).

A causa del successo a tavolino con il Cagliari, la Roma ha disputato 23 incontri sul campo. L’unico giocatore sempre presente è il giovane Alessandro Florenzi, classe 1991, grande sorpresa della stagione. Una partita in meno è stata giocata dal capitano Francesco Totti, che rispetto al compagno di squadra ha però un minutaggio molto più corposo (1921 minuti contro 1561). Ben 6 i cartellini rossi già maturati da 6 interpreti diversi: Marquinhos, De Rossi, Pjanic, Destro, Osvaldo e Tachtsidis (leader delle ammonizioni con 8 cartellini gialli). I goleador della squadra sono Lamela e Osvaldo con 11 reti. Seguono Totti con 8, Destro con 4, Florenzi con 3, Marquinho e Pjanic con 2, Nico Lopes, Bradley, Perrotta, Castan, Burdisso e Tachtsidis

E’ un bilancio in grande equilibrio quello fra Roma e Juventus negli incontri disputati nella Capitale: 28 i successi dei padroni di casa, 26 i pareggi e 24 le vittorie bianconere. Il successo tipico della Juve è di 1-2, punteggio verificatosi in 6 circostanze. Nel 1935 è una doppietta di Borel a capovolgere lo svantaggio determinato da Scaramelli. Ed è proprio il giocatore soprannominato Farfallino, peraltro, il capocannoniere juventino degli incontri disputati a Roma con ben 7 centri. Nel 1942-43 l’andamento è diverso: la Juve va avanti di due reti grazie a Magni e Meazza, i giallorossi (campioni d’Italia in carica) accorciano le distanze con Cappellini solo a un minuto dalla fine. Il primo marzo del 1964 il grande protagonista è Stacchini, autore di una doppietta che trafigge il portiere Cudicini, destinato poi a brillante carriera con il Milan. La rete della bandiera della Roma è opera del brasiliano Sormani. L’1-2 più importante della storia è quello che chiude il campionato 1972-73. E’ un incontro epico, perché la Juve – staccata di un punto dal Milan – va all’intervallo sotto di un gol (marcatore Spadoni), proprio mentre i rossoneri stanno perdendo malamente a Verona. Nella ripresa tutto cambia: Altafini pareggia con un colpo di testa; Zoff salva il risultato con un intervento prodigioso; infine, Cuccureddu con una staffilata sotto la traversa determina il successo bianconero e la conseguente conquista del quindicesimo scudetto della Vecchia Signora. Dieci anni dopo, il copione si ripete. Stavolta è la Roma lanciata alla conquista del suo secondo scudetto. Ma la Juve non si fa piegare neanche stavolta e risponde al gol di Falcao con una splendida punizione di Platini e un colpo di testa vincente di Brio, sempre servito dal numero 10 francese. L’ultimo 1-2 si registra il 5 marzo 2005. Succede tutto nel primo tempo, con gol di Cannavaro, pareggio di Cassano e rete dagli undici metri ad opera di Del Piero.

Prove di 3-5-2 per la Roma. In difesa provati Piris, Burdisso e Marquinhos, con Torosidis e Balzaretti sugli esterni. Per quanto riguarda l’attacco Andreazzoli potrebbe optare per il tandem Lamela-Totti, con Osvaldo inizialmente in panchina. Out Destro, Dodò e Castan.

Conte ha nuovamente a disposizione Asamoah, di ritorno dalla Coppa d’Africa: il ghanese è pronto per riprendersi la maglia da titolare sulla fascia sinistra del centrocampo bianconero al posto dell’infortunato De Ceglie, con Pogba mezz’ala in sostituzione dello squalificato Marchisio. Turno di stop anche per Peluso, nel terzetto arretrato fa il suo rientro Bonucci.

Sarà Gianluca Rocchi della sezione di Firenze l’arbitro di Roma-Juventus, anticipo della sesta giornata, in programma sabato sera all’Olimpico. Per il fischietto toscano sarà la 21° direzione con i bianconeri e il bilancio finora parla di 15 successi, tre pareggi e due sconfitte. Rocchi in questa stagione ha già arbitrato la Juventus in due partite, entrambe favorevoli alla squadra di Conte: la sfida contro il Genoa a Marassi dello scorso 16 settembre, vinta 3-1, e il derby del 1° dicembre, vinto 3-0. All’Olimpico Rocchi sarà coadiuvato dagli assistenti Di Liberatore e Manganelli e dagli arbitri d’area Orsato e Damato. Quarto ufficiale sarà il signor Tonolini. Forza Juve.

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Prepartita Celtic-Juve, vinciamo anche scalzi.

Ottavi Di Finale CL Andata Celtic Juve 1

Articolo a firma di eldavidinho.

Contro la Fiorentina, dunque, una Juve in versione Europea. Martedì, contro gli scozzesi del Celtic, si torna a giocare proprio in Champions League per l’andata degli Ottavi di Finale. 43 vittorie in campionato, 35 Coppe di Scozia, 14 Coppe di Lega e, soprattutto una Coppa dei Campioni: il Celtic è senza dubbio una delle società più blasonate del calcio europeo. Fondata nel 1888, rappresenta la minoranza cattolica di Glasgow e, dopo il fallimento degli storici rivali dei Ranger, squadra della parte protestante della città, è la regina incontrastata del calcio scozzese. In Champions, per arrivare alla fase a gironi, la squadra del tecnico nord-irlandese Neil Lennon ha dovuto superare due turni preliminari: il primo contro l’Hjk Helsinki, battendo 2-1 i finlandesi all’andata in casa e 2-0 ad Helsinki al ritorno. Il secondo contro l’Helsingborg, con doppio successo per 2-0, il primo fuori casa, il secondo tra le mura amiche. Nella fase a gironi il Celtic ha chiuso al secondo posto nel gruppo vinto dal Barcellona, totalizzando 10 punti, frutto di 3 vittorie (3-2 a Mosca sullo Spartak e doppio 2-1 in casa su Barcellona e Spartak Mosca), 1 pareggio (0-0 in casa contro il Benfica) e 2 sconfitte (1-2 a Barcellona e 1-2 a Lisbona dal Benfica). In casa gli scozzesi sono degli schiacciasassi: nelle ultime 12 uscite nelle coppe europee, il bilancio è stato di 9 vittorie, 2 pareggi ed 1 sola sconfitta (0-1 dall’Atletico Madrid, il 30 novembre 2011 in Europa League). In trasferta segnano da 7 partite di fila, per un totale di 11 reti.

Punto di forza del Celtic è sicuramente la punta greca Samaras (con trascorsi nel Man. City), vero punto di riferimento offensivo; da non sottovalutare l’inglese Gary Hooper, che ultimamente è stato accostato alla Juventus. Altro giocatore da prendere con le molle è il capitano Scott Brown, il recupera palloni di centrocampo ed il portiere Forster, che in Inghilterra aveva indossato la maglia del Newcastle.

Un passaggio del turno nella Coppa dei Campioni, una vittoria a testa nel girone di Champions con la Juve che andava a giocare in Scozia già con la certezza della qualificazione al turno successivo. Sono questi i precedenti bianconeri con il Celtic di Glasgow. Le due sconfitte dei bianconeri sono arrivate sempre in Scozia, dove si giocherà l’andata degli ottavi di finale: nel primo scontro assoluto, nella Coppa dei Campioni 1981/1982 (16 settembre 81), i bianconeri cadono per una sfortunata autorete di Gaetano Scirea ma poi ribaltano il risultato al ritorno a Torino, passando il turno con le reti di Virdis e Bettega. La Juve di Lippi perse di nuovo al Celtic Park nel 2001, il 31 ottobre: era l’ultima gara del girone, con i bianconeri già qualificati che vennero sconfitti 4-3: non bastò un capolavoro su punizione di Del Piero e la doppietta di Trezeguet, gli scozzesi vinsero con il gol di Valgaeren, il rigore di Larsson e le due zampate di Sutton. All’andata a Torino era finita 3-2: altra doppietta di Trezegol, poi il pareggio firmato Petrov-Larsson (r) e un altro penalty decisivo per il tris Juve, trasformato al 90′ da Amoruso con i bianconeri in 10 per l’espulsione di Davids.

Il Celtic ha già scaldato i motori in attesa della sfida di martedì, spazzando via l’Inverness in campionato. La vittoria fuori casa per 3-1, con reti di Commons, Gershon e Miku, garantisce il primo posto al Celtic nella Scottish League.

Sono cinque i giocatori che Neil Lennon ha utilizzato in tutti gli incontri della prima fase di Champions League. Due di essi non hanno saltato neanche un minuto: il portiere Fraser Forster e il difensore Kelvin James Wilson. Gli altri tre sono lo svedese Mikael Lustig, Kris Commons e Charlie Mulgrew. Il Celtic non ha ricevuto espulsioni finora, mentre il giocatore più ammonito è stato Victor Wanyama, centrocampista del Kenya. Gli scozzesi hanno finora dimostrato di essere particolarmente abili sui calci d’angolo, con due reti di testa a opera di Wanyama in Celtic-Barcellona e di Samaras in Benfica-Celtic. Da rilevare che la squadra è stata finora anche abbastanza fortunata, usufruendo di due autogol a proprio favore (autori Kombarov dello Spartak Mosca e Mascherano del Barcellona).

È lo spagnolo Alberto Undiano Mallenco l’arbitro designato dall’Uefa per dirigere questa gara. Forza Juve.

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