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“Organizziamoci”, lettera a Criscitiello

La presente lettera è stata inviata da “Organizziamoci” al Dott. Criscitiello (capo redattore di Sport Italia e direttore di Tuttomercatoweb.com) per avere delucidazioni circa un suo editoriale scritto un paio di giorni fa in seguito alle polemiche di Milan Juventus.

JUVENEWS-ORGANIZZIAMOCI

C.A. Preg.mo Dott. Criscitiello

Egregio Dottor Criscitiello, “Organizziamoci”che è una federazione (siti e blog) nata per difendere i colori bianconeri, le scrive per esporre il proprio punto di vista sulle sue considerazioni dopo Milan Juventus. (editoriale 27 /2). Premettiamo che, riconoscendo la sua competenza, ci trova d’accordo sull’analisi tecnica della partita. Il Milan per un’ora ci ha schiacciato, mostrandosi superiore, anche se non andrebbe completamente dimenticato che nei precedenti incontri la Juve è parsa di un altro pianeta. Ciò che invece ci è dispiaciuto leggere (link editoriale di Criscitiello), convinti di trovarci di fronte a un giornalista libero da condizionamenti, sono state le sue considerazioni sugli “effetti collaterali” della sfida di San Siro. Rispettiamo, ovviamente, le sue critiche al presunto comportamento di Conte. Diciamo però presunto, perché il nostro Antonio non si è presentato innanzi alle telecamere accusando il Milan e Galliani di “mafia”, ma lo avrebbe fatto durante un alterco, al termine del primo tempo. Se ci consente, vorremmo però fare, al riguardo, qualche altra precisazione. Prima di censurare Conte, lei dice di aver fatto una ricerca su Google; ebbene anche noi l’abbiamo fatta, e tra i significati attribuiti a “mafia”, nella sua estensione, vi è anche il seguente: gruppo di persone che usano illecitamente il potere anche a danno di qualcuno o qualcosa per conseguire i loro interessi particolari. E sull’argomento riteniamo non sia il caso di andare oltre. Ci è parso comunque strano che un professionista, attento e valido, come lei non abbia sentito la necessità di spendere una sola parola di biasimo verso Galliani. A questo proposito, Le facciamo notare che Ramaccioni è stato squalificato e Galliani ammonito con diffida: per avere, al termine del primo tempo, al rientro negli spogliatoi, rivolto ad alcuni tesserati della Società avversaria espressioni provocatorie e irrispettose, e questo non lo dice Conte o noi juventini, ma gli uomini della Procura federale. Vede Dottor Criscitiello, se ci pensa bene, è stato Galliani a uscire dal seminato mostrandosi arrogante con un suo teorico sottoposto, giacché lui è Direttore del Milan e Conte un allenatore che, per citare le sue parole, non dovrebbe rispondere a un dirigente. Se questo è vero; trova forse giusto che una persona tanto importante, anziché inveire contro i suoi pari grado, seduti a pochi metri, si precipiti negli spogliatoi, abusando quindi del suo ruolo, per scagliarsi, contro l’arbitro, l’addetto stampa e il tecnico avversario? Secondo lei, dovrebbero essere Marotta e Agnelli a rispondere a un uomo che non ha il coraggio di affrontarli? Gli almanacchi confermano, come da lei sostenuto, che Galliani sia il top a livello mondiale ma, ogni tanto, bisognerebbe ricordare, tra le sue “imprese”, anche la nebbia di Belgrado, le luci di Marsiglia e il suo vantarsi di aver fatto spostare un giornata di campionato, per recuperare gli infortunati, sfruttando, addirittura, la morte del Papa. Anche altri erano top, quanto e più di Galliani, e forse per questo hanno deciso di metterli fuori dal gioco, e per favore eviti di argomentare con le sentenze, perché la riteniamo una persona intelligente. Quei dirigenti, sono stati oggetto di “attenzioni” tali, che al confronto l’accusa di mafia, pronunciata in un momento di tensione, rappresenta un complimento. E non dimentichi poi, che tecnico, calciatori, dirigenti e tifosi della Juventus sono accolti da sempre (non c’entra calciopoli), in tutte le trasferte, con il medesimo grido offensivo che lei conosce bene. Offese che non sono solo beceri cori da stadio, ma vengono ripetute quotidianamente da buona parte dei media e dai dirigenti avversari che, non in un momento di rabbia, ma per stile di vita lanciano accuse nei nostri confronti. Conte, peraltro, ha dovuto convivere con tali offese anche da calciatore, nonché capitano della Juventus, e troviamo del tutto fuori luogo le sue affermazioni su facili ironie che il suo ex ruolo potrebbe attrarre. Sia ben chiaro, dottor Crisciriello, essere stato capitano della Juventus è un onore, non una “macchia” da dimenticare, per evitare di evocare i fantasmi del passato. Quanto ad Allegri ci limitiamo a ricordare come, a una settimana dalla partita, sia entrato a gamba tesa, commentando il gol di Chiellini con il Catania, e sia stato comunque lui a scagliarsi in diretta contro un ex arbitro, che si era permesso di contraddirlo. Mai Conte o Marotta hanno fatto esplicito riferimento alle altre squadre e non è che il nostro allenatore abbia litigato con un opinionista, perché al massimo ha discusso con un ex calciatore del Milan, qual è Boban nella nostra considerazione. Ci auguriamo di non esserci sbagliati sul suo conto. Sarebbe per noi una delusione scoprire che lei appartenga al folto partito di chi pensa che per tutti sia lecito lamentarsi, l’ha detto anche a proposito di Galliani, tranne che per la Juve e aspetta l’unico favore ricevuto dai bianconeri, in questo campionato, per gridare: ecco sono tornati. infine una maliziosa considerazione: il riferimento, sicuramente involontario a quelle che sono o sono state due “icone” di Mediaset (Buonamici, Mentana), i suoi elogi e l’appassionata difesa di Galliani e Allegri, potrebbero nascondere, oltre a una simpatia per i colori rossoneri, anche qualcosa sul suo futuro professionale. In quel caso ce ne faremmo una ragione e il suo editoriale avrebbe sicuramente un senso più logico.

Ci scusi per il pizzico di dietrologia finale.

Con stima; Redazione Juvenews-Organizziamoci

“Organizziamoci” è seguito da : Juvenews, Juvemania, Canale Juve, Juve Central, Nobiltà Gobba, Il Blog di Alessandro Magno, Cronache Bianconere, La Divina Juventus, Juveforevere.net, forza Juve blog , calabrone37.blogspot.come altri ancora. In passato nostre iniziative sono state riprese da Calcio GP, di Giancarlo Padovan, e da Ju29ro

“ORGANIZZIAMOCI”: LE NOSTRE MOTIVAZIONI (parte seconda)

Anche se per qualche tempo non abbiamo fatto sentire la nostra voce,
noi di “Organizziamoci” siamo ben decisi a proseguire la battaglia
contro chi ha tentato inutilmente di “normalizzarci”, mettendo
proditoriamente in discussione il nostro recente passato. Con la stessa
determinazione continueremo ad offrire il nostro contributo, “razionale”
quanto appassionato, alla società che, con il ritorno di Andrea Agnelli,
ha imboccato la strada per riappropriarsi del ruolo da protagonista che
la storia le ha assegnato.
Non si ferma quindi la lotta per la verità di “Organizziamoci” che
trae, se è possibile, maggior vigore dalla pubblicazione delle
motivazioni su Calciopoli.
Motivazioni le cui conclusioni di condanna per Moggi e assoluzione per
la Juve sembrano una sorta di compromesso, tra la Dottoressa Casoria e
chi, sin dall’inizio del processo, ha fatto pressioni per un verdetto
del tutto simile a quello della giustizia sportiva. Resta la sensazione
che in un caso si sia condannato e non giudicato, e nell’altro il
giudizio sia scaturito dai riscontri oggettivi emersi nel dibattimento.
Noi di Organizziamoci vogliamo richiamare l’attenzione dei fratelli
bianconeri sulle posizioni di Moggi e della Juventus. In considerazione
però dei tanti argomenti, abbiamo diviso il documento in due parti
pubblicate distintamente. Dopo Moggi, oggi ci occuperemo della Juventus
e la prima parte, relativa al Direttore, la potrete leggere cliccando
qui.
Le motivazioni e la Juventus
L’otto di novembre non è stata emessa solo una sentenza di condanna per
gli imputati di calciopoli, come annunciato con tono trionfalistico dai
media, che meschinamente hanno però minimizzato un aspetto altrettanto
importante del verdetto e cioè l’assoluzione di fatto della Juventus.
Noi di “Organizziamoci” continuiamo a denunciare il modo becero
d’informare dei media italiani, e gridiamo con tutta la forza del caso:
LA JUVENTUS E’ STATA ASSOLTA E RIVOGLIAMO QUELLO CHE MERITATAMENTE
ABBIAMO CONQUISTATO SUL CAMPO! E CHI NE HA APPROFITTATO, PAGHI LE
CONSEGUENZE!
Non possiamo e non vogliamo dimenticare che a pagina 78 delle
motivazioni della sentenza definitiva emessa dalla CAF presieduta
dall’esimio Avv. Prof. Piero Sandulli, a proposito della Juventus, si
legge testualmente:
La sanzione della revoca dell’assegnazione dello scudetto 2004/2005 è
l’effetto diretto dell’accertata alterazione del campionato ad opera
della società e dei suoi dirigenti e va inflitta come pena autonoma, ai
sensi della lettera i) dell’art. 13 CGS, così confermandosi la decisione
di primo grado e a seguire tutto il resto che ben conosciamo.
Il tribunale penale di Napoli in merito alla stagione 2004-05, al
contrario, così si è pronunciato: … che il dibattimento invero non ha
dato, del procurato effetto di alterazione del risultato finale del
campionato di calcio 2004-05, a beneficio di questo o quel contendente.
E sulla Juventus: Sul versante passivo, il tribunale stima che non può
essere accolta la domanda nei confronti del responsabile civile Juventus
s.p.a., sotto il profilo della frattura del rapporto organico con il
datore di lavoro, generata dall’esercizio da parte dell’imputato Moggi
di un potere personale avente manifestazione esteriori esorbitanti
dall’appartenenza alla società… Né può essere trascurato il dato del
ridimensionamento della portata dell’accusa che deriva dalla parzialità
con la quale sono state vagliate le vicende del campionato 2004,2005,
per correre diestro ai misfatti di Moggi, dei quali sono stati accertati
le modalità , quanto alle frodi sportive, al limite di sussistenza del
reato di tentativo.
Dunque per la Giustizia Penale non vi sono prove che il campionato
2004-05 fosse falsato, le indagini sono state fatte in un’unica
direzione e in modolo parziale e Moggi cosiderando che si è comporatto
da “mascalzone” lo è stato fino al punto di fare i propri interessi
piuttosto che quelli della la società per cui operava. Sicuramente,
riguardo alla Juventus, la Dottoressa Casoria ha deluso le aspettative
di parecchie persone, ma anche nell’accettare le imposizioni c’è un
limite.
Paradossalmente con questa sentenza, a distanza di sei anni, è stata
riconosciuta la bontà delle linea difensiva di Zaccone che poi è però
scivolato in una sorta di patteggiamento del tutto incomprensibile
che grida ancora vendetta.
Adesso tocca lla società valutare se il caso di richiedere subito la
revisione del processo sportivo, in base all’articolo 39 del C.G.S. di
cui ricorrono gli estremi, o attendere gli altri gradi di giudizio.
Qualsiasi decisione, sarà da noi sostenuta perché i fatti dimostrano la
coerente determinazione del nostro Presidente ad andare fino in fondo,
che ci lascia completamente tranquilli. E’ vero che fino ad oggi tutte
le richieste di giustizia sono state sdegnosamente respinte e le
istituzioni (UEFA, TNAS, ecc.) fanno a gara, grazie all’incompetenza,
nel prendere le distanze da Calciopoli, ma le azioni della società
Juventus hanno comunque scosso il “palazzo” consapevole che prima o poi
qualcuno avrà il coraggio di affrontare le questioni sollevate. Non a
caso subito dopo il ricorso al TAR e la legittima richiesta di
risarcimento juventina, che se accolta potrebbe collassare lo sport
nazionale, Petrucci ha organizzato un velleitario tavolo di confronto,
definito impropriamente della pace, con gli esiti che conosciamo. Pace
che, deve essere chiaro, si potrà avere solo quando chi veramente regge
le sorti del calcio nazionale (non certo Abete) si deciderà a togliere
dalla bacheca di una società indegna quello che le è stato regalato con
un atto fraudolento, rendendo nel frattempo i titoli “scippati” a chi
legittimamente li aveva conquistati sul campo.
Si rassegnino i “signori” del palazzo: nessuno è disposto a voltare
pagina, e con l’ultima decisione di impugnare il lodo d’incompetenza del
TNAS, la Juventus ha chiarito ancora una volta la sua determinazione a
proseguire nella ricerca della giustizia.
“Organizziamoci“ applaude ed è orgogliosa di essere al fianco di Andrea
Agnelli.
Il momento è comunque particolarmente delicato, e occorre tenere alta
la guardia, perché mentre anche il campo ci sta restituendo una Juventus
che ha ripreso i tratti della squadra che impone il rispetto, i soliti
media proseguono a gettare fango su di noi, e i nostri avversari
continuano a beneficiare di aiutini e aiutoni.
Nessuna protervia potrà però fiaccare l’azione di “Organizziamoci”, che
continuerà a lottare senza sosta per i colori bianconeri. E lo faremo
con sempre maggior convinzione insieme con tutti quelli (speriamo sempre
più numerosi) che vogliano tenere alto il nome della Juventus. L’unica
squadra che in Italia vuol dire calcio, perché le altre sono solo
imitazioni, talvolta anche ben riuscite, ma pur sempre imitazioni.
Mai più dileggiati e perdenti, ma sempre odiati e vincenti.

“ORGANIZZIAMOCI”: LE NOSTRE MOTIVAZIONI (parte prima)

Anche se per qualche tempo non abbiamo fatto sentire la nostra voce,
noi di “Organizziamoci” siamo ben decisi a proseguire la battaglia
contro chi ha tentato inutilmente di “normalizzarci”, mettendo
proditoriamente in discussione il nostro recente passato. Con la stessa
determinazione continueremo ad offrire il nostro contributo, “razionale”
quanto appassionato, alla società che, con il ritorno di Andrea Agnelli,
ha imboccato la strada per riappropriarsi del ruolo da protagonista che
la storia le ha assegnato.
Non si ferma quindi la lotta per la verità di “Organizziamoci” che
trae, se è possibile, maggior vigore dalla pubblicazione delle
motivazioni su Calciopoli.
Motivazioni le cui conclusioni di condanna per Moggi e assoluzione per
la Juve sembrano una sorta di compromesso, tra la Dottoressa Casoria e
chi, sin dall’inizio del processo, ha fatto pressioni per un verdetto
del tutto simile a quello della giustizia sportiva. Resta la sensazione
che in un caso si sia condannato e non giudicato, e nell’altro il
giudizio sia scaturito dai riscontri oggettivi emersi nel dibattimento.
Noi di Organizziamoci vogliamo richiamare l’attenzione dei fratelli
bianconeri sulle posizioni di Moggi e della Juventus. In considerazione
però dei tanti argomenti, abbiamo diviso il documento in due parti
pubblicate distintamente. Oggi ci occuperemo del Direttore e
successivamente della Juventus.
Sentenza già scritta per Moggi.
Avendo seguito tutto il dibattimento che ha messo in luce una realtà
completamente diversa da quella distorta e spacciata per verità nel
2006, è stato subito evidente che la condanna di Moggi fosse la naturale
conseguenza di una sentenza rispettosa della “ragion di stato”, per
evitare gravissime conseguenze alle istituzioni (non solo quelle
sportive). E il nostro convincimento ha avuto una sconcertante conferma
dal Procuratore Generale di Napoli (dottor Lepore), che, dopo la lettura
della sentenza, ha spudoratamente dichiarato: “Mai come questa volta non
è stata una sentenza già scritta”. “Tra noi ed i colleghi ci sono state
delle incomprensioni, tant’è vero che siamo stati costretti a due
istanze di ricusazione per ristabilire la regolarità del processo”.
Dichiarazione che lascia sgomenti, e di cui nessuno ha osato chiedere il
significato, ma noi di “Organizziamoci” non abbiamo timore di porre in
modo esplicito qualche banale domanda: Esimio dottor Lepore, ci faccia
capire a quali incomprensioni si riferisse e cosa intende per regolarità
del processo?  Sappiamo bene che non vi sarà risposta, ma proprio
l’atteggiamento di chi ignora le istanze di giustizia, eludendo semplici
domande, accresce la voglia di ristabilire la verità del mondo
bianconero.
Eravamo comunque curiosi di conoscere su quali basi il collegio
giudicante avesse emesso, condanne tanto dure da lasciare perplessi
anche i più accaniti detrattori di Moggi.
Ebbene la lettura delle motivazioni ci ha lasciato basiti e confortati
allo stesso tempo. Basiti perché i ripetuti riferimenti a
un’esagerazione con conseguente ridimensionamento delle accuse è, a
nostro avviso, il logico presupposto per ben altre conclusioni.
Evidentemente, interventi “esterni” (vero dottor Lepore ?) hanno
pesantemente condizionato la Dottoressa Casoria, costretta, anche da
iniziative plateali, come le due ricusazioni, a piegarsi, rispettando
così interessi “superiori”.  Confortati perché aumenta la nostra
convinzione che in Appello la sentenza possa essere, se non
completamente ribaltata, ampiamente ridimensionata. E non lo sosteniamo
perché siamo juventini, ma semplicemente perché è scritto nelle seicento
pagine che dovrebbero spiegare i motivi della sentenza. Oltre al già
citato ridimensionamento delle accuse, i giudici riconoscono che: quel
che faceva Moggi era una prassi comune a tutti (anche quelli non
imputati), le difese sono state in qualche misura ostacolate, vi è stato
una sorta di accanimento verso il Direttore, con indagini parziali, a
senso unico e reati provati al limite della sussistenza. Inoltre, la
condanna per il capo d’accusa principale, l’associazione per delinquere,
di cui Moggi è individuato come capo, seppur ispirata dalle sentenze
sportive, è supportata con elementi molto deboli, come le tante
chiacchiere, le telefonate al processo di Biscardi e i contatti con SIM
straniere; fatto pregnante per i giudici, anche se provato, per loro
ammissione, con un metodo artigianale. Vane sono definite le parole di
alcuni testimoni dell’accusa e addirittura da presa in giro le risposte
di Manfredi Martino (quello del colpo di tosse, di Bergamo).  Argomenti
quindi estremamente deboli che il collegio giudicante cerca di
rafforzare con qualche esilarante considerazione, come quella che si può
leggere alla pagina 459: «Non rileva che la cooptazione abbia realizzato
più che altro un effetto scenico, di mera apparenza, poiché anche
l’apparenza può generare la condizione di potere e l’assoggettamento
all’autorità per tal via creata. Giustificazioni dunque deboli e ai
confini del ridicolo, a sostegno di condanne, è bene ricordarlo, per
reati di tentativo ai limiti della sussistenza (lo scrivono i giudici).
In realtà veri assist per le difese che certamente ne faranno buon uso
nel processo di secondo grado.
“Organizziamoci”, come sempre, sarà al fianco di Luciano Moggi, fino a
quando giustizia non sarà fatta.
La seconda parte sarà pubblicata martedì 21 febbraio

Un grazie al Presidente Agnelli,firmate con noi.

Gentilissimo Presidente Andrea, le sue parole in conferenza stampa le aspettavamo da quel lontano 2006 e finalmente, dopo aver atteso lungo la riva del fiume per cinque lunghissimi anni, sono arrivate. Quelle parole avremmo voluto ascoltarle in quell’estate caldissima, quando il gioco del momento era il tiro al piccione nei confronti della società Juventus e tutti si affannavano ad agitare il cappio da stringere al collo della Vecchia Signora, in primis quei pennivendoli che oggi con un’abile esibizione di trasformismo si affrettano ad abbandonare il padrone di turno alla ricerca di nuove scarpe da lustrare. Lei in quella tragica stagione non ricopriva ruoli ufficiali in seno alla società, quindi nessuno può muoverle colpe di immobilismo o di lassismo nel difendere i nostri colori, ma siamo sicuri che in cuor suo avrà sofferto molto per il vile attacco subito dalla creatura messa in piedi da suo Padre Umberto e da suo Zio Gianni. Siamo tutti coscienti del fatto che, se fossero stati in vita i suoi illustri parenti, questa triste vicenda avrebbe assunto una diversa piega, infatti, una convergenza di poteri forti ha subdolamente approfittato del vuoto di potere e carisma lasciati da Umberto e Gianni Agnelli per architettare un piano doloso e fraudolento, al fine di imporre la propria egemonia sul calcio italiano. Con il suo arrivo le cose sono cambiate, lei ha mosso tutti i passi che la legge le consente per ristabilire quella parità di trattamento alla base di qualsiasi competizione sportiva ed ha pungolato e sensibilizzato la componente mediatica, che riveste un ruolo fondamentale nell’indirizzare e creare quei famosi “sentimenti popolari”. Non si può nascondere il fatto che queste battaglie, prima ancora che nelle aule di tribunale, si combattono sulle pagine dei quotidiani, nelle televisioni, sul web e di questo dobbiamo dargliene atto, la sua prima vittoria , quella mediatica, l’ha abbondantemente ottenuta. La lettera scarlatta P (prescrizione) è ormai stata marchiata a fuoco sulle strisce degli ex onesti checchè ne dicano saggi, abeti e palazzi di turno. Tutto ciò che sta venendo fuori dal processo di Napoli, grazie allo splendido lavoro dell’eccellente team di Moggi, richiede delle risposte che attendiamo da anni, e chi ha manipolato dovrà pagare. Siamo sicuri che lei non avrà pace finchè ciò non sarà avvenuto. In lei abbiamo creduto anche quando da altre parti la hanno frettolosamente bollata come attendista senza polso. Mi lasci dire che merita delle scuse dopo le parole pesanti come macigni della conferenza stampa e soprattutto dopo le azioni concrete intraprese ed annunciate nei confronti della Figc. Tutto ciò che era nelle sue possibilità, l’ha fatto e non si preoccupi che continueremo a sostenere la sua battaglia, come abbiamo sempre fatto da cinque anni a questa parte, finalmente il nostro “esercito” ha trovato il suo degno Generale con il quale si potrà combattere fianco a fianco per raggiungere la vittoria costituita dal ristabilimento della verità. Con l’augurio di poter festeggiare a breve nella nostra nuova casa nuovi trionfi, le diciamo un semplice ma sentito “GRAZIE”.

 

VERGOGNA!

Finalmente, anche Palazzi è stato costretto a smascherare i cartonati.  La relazione del Procuratore è stata giudicata molto dura, da chi non ha voluto seguire gli eventi del processo di Napoli; tuttavia, la stessa relazione manca ancora di qualche passaggio fondamentale. Come ad esempio la parte conclusiva della telefonata del 25/11/2004 tra Mazzei e il presidente dell’inter, in cui si sente quest’ultimo suggerire come “taroccare” una griglia arbitrale. E non c’è dubbio che un simile dialogo avrebbe ancora di più aggravato la posizione dell’inter.

Tutti quelli che considerano l’onesta intellettuale un inutile accessorio, hanno mostrato, nell’occasione, imbarazzo e finto stupore, come se le telefonate non fossero note da oltre un anno. E hanno posto l’ipocrita domanda sul perché e come, queste telefonate fossero scomparse. Domanda che offende prima loro e poi quelli che hanno il coraggio di ascoltarli o leggerli.

Noi di “Organizziamoci!” vogliamo però, soddisfare la loro “ingenua” curiosità. E lo facciamo riproponendo fatti (non opinioni) che danno soddisfazione ai loro perché. Inoltre lo facciamo continuando nell’opera di denuncia pubblica della circostanza più vergognosa: per quanto si trattasse di fatti ben noti a tutti, i media hanno deciso comunque di ignorarli.

Il 16 maggio 2006, Guido Rossi, uomo dei poteri forti ma quel che più conta ex dirigente dell’inter, fu nominato commissario della FIGC. E la sua investitura fu salutata dalla gazzetta dello sport con un eloquente titolo: AL POTERE UN VERO TIFOSO INTERISTA CHE EVITA IL CAFFÈ AL BAR BIANCONERO.

Tra i primi atti del nuovo commissario vi fu la nomina a suo vice e sub commissario dì Paolo Nicoletti.  Al riguardo vi fu un’interrogazione al Ministro dello Sport da parte della Senatrice Maria Burani Procaccini, per i rapporti tra il Nicoletti e la Saras di proprietà della famiglia Moratti. E’ forse superfluo dire che non vi fu alcuna risposta.

Nel frattempo a capo dell’ufficio indagini veniva ciamato Francesco Saverio Borrelli. Come suo vice fu scelto un altro fedelissimo: Marco Stefanini ex capo dell’ufficio legale dello Spezia Calcio (proprietà Moratti) all’epoca della presidenza di Ernesto Paolillo( diventato proprio nel 2006 Direttore generale dell’inter). Altro stretto collaboratore di Borrelli fu Federico D’Andrea, passato, dopo calciopoli alla Telecom con Guido Rossi ,quando questi lasciò la Figc.

La sola composizione di una “squadra di valenti professionisti”, così nettamente orientati, è sufficiente a chiarire il motivo per cui le telefonate dell’inter furono occultate. E Borrelli rappresentava la classica foglia di fico dietro cui nascondere le vergogne. Vediamo, quindi, in che maniera spudorata fu realizzata la “pulizia etnica” applicata al calcio.

Il 18 maggio 2006, una settimana prima che Borrelli si recasse a Napoli, la Procura partenopea ricevette la visita di Rossi e Nicoletti. Tale incontro fu commentato pubblicamente da Lepore, Procuratore capo napoletano (lo stesso che avrebbe, poi, pressioni sulla Casoria per farla rinunciare), con la seguente dichiarazione: “nell’incontro tra i magistrati che conducono l’inchiesta sul calcio italiano e, il commissario della Figc, Guido Rossi, si sono stabilite, fra l’altro, le modalità di trasmissione, nel rispetto delle previsioni di legge, di copie degli atti d’indagine relativi a tesserati della Federcalcio e rilevanti ai fini della giustizia sportiva”. Pertanto, le telefonate “importanti”ai fini delle indagini sportive, già “opportunamente” scremate da Auricchio e la sua “magnifica” squadra, furono in concreto, selezionate da Rossi, Nicoletti e i PM che avevano tutto l’interesse di isolare la posizione di Moggi, unico oggetto della loro indagine.

Ecco come sono state, occultatele le telefonate dei “prescritti”!

Proseguiamo comunque nell’elencazione dei fatti al fine di fugare i dubbi anche ai più scettici.

Dunque, il 26 maggio 2006 Borrelli si reca a Napoli solo per ritirare la torta confezionata una settimana prima da Rossi, Nicoletti e i PM.

Borrelli però, si rende conto che qualcosa non va e pur reggendo il gioco di chi l’aveva nominato (cosa, che non gli fa certo onore) non può esimersi dal concludere la sua frettolosa inchiesta con un eloquente avvertimento: “Resta da ripetere che le indagini dovranno proseguire, la vastità del contesto, l’unicità di questo che è il più grande scandalo del calcio, il numero davvero ampio di società e di soggetti coinvolti, i plurimi filoni indagativi che sin da ora emergono e che viepiù emergeranno nel prosieguo, non permettono di ritenere conclusa l’opera d’individuazione delle responsabilità”.

Il Magistrato comunque non si ferma alla sola frase della sua relazione. Infatti, durante un’audizione innanzi alla 2° Commissione di Giustizia del Senato, tenuta il 14 settembre 2006, ad una domanda specifica sul comportamento della Procura di Napoli, Borrelli dichiara testualmente: Non sono in grado di dare molte spiegazioni. Certo, non

possiamo fare a meno di constatare che a Napoli e` successo qualcosa di strano, e dire strano e` dire poco.

Aggiungendo poco dopo: C’e` stata forse una fase, che ha preceduto la mia gita a Napoli, un po’ fluida di contatti tra il vice commissario Nicoletti e la procura di Napoli.

Chiusi i processi sportivi, sono occorsi oltre tre anni per dare inizio al processo penale dove Moggi e altri,  devono rispondere di accuse gravissime. Il procedimento osteggiato in tutti i modi dalla Procura napoletana, ha registrato, caso unico nella giustizia italiana, ben tre richieste di ricusazione del giudice(tutte respinte) . Durante il dibattimento abbiamo assistito a udienze ridicole e paradossali nel loro insieme, perché i migliori testi della difesa sono stati quelli dell’accusa.  Abbiamo ascoltato Auricchio che, incalzato dalle difese, a proposito delle telefonate  “scomparse”, e fatte riemergere grazie a Moggi,  ha dovuto ammettere che qualcosa  era, forse,           “ sfuggito”. Contemporaneamente , Narducci durante un’udienza del processo con rito abbreviato chiesto improvvidamente da Giraudo pronunciava la famosa frase:” piaccia o non piaccia non vi sono telefonate dell’inter”. Inoltre, abbiamo anche dovuto sopportare, il 27 maggio 2010, quella che gli stessi media, loro amici,  hanno definito “comparsata pubblica poco opportuna”  e che,  nel corso di una presentazione di un libro ha visto protagonisti : Narducci , Auricchio,  Piccioni (gazzetta)  e Moratti, quando questi era ancora un teste al processo di Napoli.

Questi sono fatti e non opinioni di tifosi frustati. E noi di “Organizziamoci!” siamo sicuri che siano più che sufficienti a spiegare i perché e i come. Fatti, peraltro riproposti costantemente solo dai siti bianconeri.

La verità e una sola: si doveva distruggere la Juve a tutti i costi, e contemporaneamente favorire chi anche imbrogliando non riusciva a vincere.

A distanza di cinque anni, chi ha disatteso i doveri professionali, ignorando queste circostanze, ed ha contribuito fattivamente alla distruzione di una storia gloriosa, si permette anche di prenderci in giro ponendo delle stupide e retoriche domande.

Inoltre, anche di fronte alle evidenze denunciate da Palazzi i media, se si esclude qualche banale e blanda frase di circostanza , invece di stigmatizzare con decisione i comportamenti illeciti dell’inter, hanno preferito spostare l’attenzione sulle minacce di risarcimento danni (quali?) messe in atto da Moratti e su quelle di un’eventuale, vergognosa, marcia di protesta dei tifosi prescritti per difendere il furto di uno scudetto mai vinto.

Tutto ciò mentre assistiamo ad un indecente balletto sulle responsabilità, tra Procura, inquirenti e FIGC. In ogni caso non temiamo di essere smentiti se affermiamo con forza che:  Non è certo la Juventus ad essersi avvalsa reiteratamente della  prescrizione in sede sportiva. Anche grazie ad un clima compiacente e utilizzando la ciambella di salvataggio prontamente lanciata da gran parte della stampa e da alcuni rappresentanti delle istituzioni calcistiche, come sta capitando anche in occasione della revoca dello scudetto di cartone (vero Tavecchio?)
La misura oramai è colma e noi di “Organizziamoci!”, abbiamo una sola parola per definire tutto questo:

VERGOGNA!

Noi juventini non siamo più disposti a subire e farci prendere per i fondelli.

A partire dalla revoca dello scudetto di “cartone”vogliamo: GIUSTIZIA!  

Lo sappiano questi signori, FIGC in testa, la quale non trova di meglio che radiare Moggi.Come se il tempo fosse fermo al 2006.

Alla luce di tutto questo, “Organizziamoci” chiede anche allo Juventus club parlamento di dimostrare con i fatti l’attaccamento ai colori bianconeri, facendosi promotore presso il sottosegretario alla  Presidenza del Consiglio con delega allo sport delle seguenti richiste:

Commissariamento della Figc e dei rispettivi organi di giustizia sportiva , essendo, alla luce dei fatti emersi, tali organismi esautorati di qualsiasi parvenza di credibilità, non chè incapaci di dare risposte adeguate

Apertura di un’inchiesta parlamentare per accertare le responsabilità di chi ha condotto le inchieste dello scandalo calcio 2006 in modo vergognoso, parziale ed approssimativo, rispondendo al quesito che milioni di sportivi si pongono da 5 anni a questa parte: chi controlla i controllori?  

Ai comportamenti palesemente disonesti, non si può certo rispondere con il fioretto.

 

 

 

L’era dell’allenatore “usa e getta”

Il Milan non ha neanche finito di festeggiare l’ultimo scudetto che tutto intorno (loro no ..sono i vincitori e la panchina è garantita) si sta scatenando  il Toto-allenatore. Non solo per noi poveri Juventini, colpiti e affondati, ma per tutte le altre perdenti, ricomincia il “valzer delle panchine”, forse più che un valzer è un vero e proprio  rock and roll, fatto di titoli, sproloqui e colpi di scena finali.

E pensare che, un tempo …fare allenatore era un lavoro “serio”, durava .. oggi no, stai un anno al massimo, se sei fortunato due ..che  vinci che  perdi. Cambiare l’allenatore è diventato un hobby, come collezionare i francobolli.

Sono cambiati i tempi direte voi, certo avete ragione, si sa che per guadagnare certe cifre chiunque si infila e si sfila ogni  maglie di qualsiasi colore, anche una canottiera se necessario   a tempo di record, giurando eterno amore e sempre con la solita frase “prima stavo bene ma ora sto meglio , la xxxx è una grande squadra e faremo molto bene, la tifoseria è splendida“. Guardate le nostre dirette avversarie, loro sì che di tecnici  se ne intendono e  a Milano se li scambiano pure ..E la stampa va a nozze, ogni giorno c’è qualcosa da dire su chi allenerà e che cosa, su chi torna e  chi parte. E’ come se,  stessimo vivendo  un “68 calcistico” invece della coppia aperta, c’è la squadra aperta, che offre un mare di vantaggi, ma sta a tutti bene?  no,  c’è chi  soffre in questo traumatico evento ed  è come al solito la tifoseria, ormai l’anello debole, che assiste ai cambiamenti cercando di sorridere senza deprimersi, e senza commentare possibilmente. E non si può essere non tristi nel  vedere uno dei tuoi giocatori preferiti dire “sì ..sono stato in xxxxx è stato bello ma ora c’è la xxxx che è una grande squadra .. proprio quello che mi mancava” e prima dov’eri? in una squadretta di periferia? La Juventus, è sempre stata un po’ indenne da questi costumi promiscui, in pochi si sono comportati così, ma oggi a quanto pare ci siamo uniformati, a parte Alessandro Del Piero e pochi altri, che hanno percepito un certo imbarazzo a pensare di cambiare, all’ultimo minuto della loro carriera, ma gli altri prendono atto e si adattano.  Spero in una cosa: che Antonio Conte si fermi, comunque andrà, resti .. Questa politica dell’allenatore usa e getta, non paga, lo abbiamo visto, sono stati più gli errori che i guadagni, io non so cosa serva alla Juve, per vincere non ci sono dentro e non posso fidarmi delle apparenze, quello che so è che l’allenatore usa e getta non ha centrato un obiettivo nemmeno per sbaglio

Oggi, si ricomincia da un punto fermo, Conte, è una persona seria, preparata ed educata, spero resti qui per molti anni, anche se non vincerà,  pazienza, almeno ci saremmo affezionati ..Torneremo a voler bene a qualcuno, perchè non so voi, ma io dal dopo B, non ho avuto tempo di affezionarmi a nessuno, complici se volete anche le peggiori cose combinate che ha messo l’organico della Juventus in condizione di  dover prendere provvedimenti alla velocità della luce  per evitare rivolte. Sebbene necessario, non va bene.

E noi dobbiamo ricominciare da qui, dall’identità che forma un carattere.

Tanti auguri Antonio Conte!

Luna23.

NOI AL FIANCO DI MOGGI

Con la decisione di radiare Moggi e Giraudo, Organizziamoci prende atto che: La FIGC, rappresentata dal “fantoccio” dei poteri che dal 2006 controllano il calcio italiano, precipitato da Berlino a Johannesburg, ha perso una buona occasione per tentare di andare oltre farsopoli. Anche perchè il Presidente Federale cui era affidato il compito di decidere sulle radiazioni di Moggi e compagnia è riuscito, con una serie di artifizi giuridici, a scaricare l’incombenza sullo stesso Procuratore Federale che cinque anni fa formulò le accuse: Palazzi, appunto, che mai avrebbe ammesso di essersi sbagliato.

Lo stesso Palazzi che in passato ha “salvato” dirigenti condannati dalla giustizia ordinaria per aver contraffatto documenti, al fine di aggirare le norme sportive. Lo stesso Palazzi che non ha richiesto di processare la società colpevole di reati come pedinamenti e intercettazioni abusive, facendo cadere il tutto nell’oblio della prescrizione. Lo stesso Palazzi che di concerto con i vertici federali ha evitato di radiare un presidente sorpreso in flagranza di reato con una valigetta piena di soldi. Lo stesso Palazzi che però, nell’occasione delle radiazioni, è stato inflessibile, ignorando le evidenze di un processo ordinario che ha completamente stravolto i presupposti su cui era basata farsopoli.

Le istituzioni del calcio hanno quindi mandato un segnale preciso. Per loro, “calciopoli” si è chiusa inequivocabilmente nel 2006 e a niente servono nuovi processi. La loro convinzione non sarà scalfita da nessun fatto nuovo, per quanto clamoroso. E per rafforzare questo principio, i giudici della Commissione disciplinare hanno addirittura rincarato la dose aggiungendo nelle motivazioni, alle farneticazioni di Palazzi, concetti come “allarme sociale”o “comportamenti altamente inquinanti”.

Alla luce di quanto avvenuto per le radiazioni, pare oggi scontato anche l’esito sull’esposto presentato dalla Juve da oltre un anno. Con gaudio dei media che dopo un lungo silenzio hanno ripreso fiato.  Perché a decidere, sarà sempre lo stesso Palazzi: anche in questo caso, infatti, Abete si è “pilatescamente” tirato fuori.

Possiamo quindi affermare che la FIGC ha un presidente che non decide, ma è abilissimo a demandare ad altri scelte che richiedono un minimo di attributi.

MA NOI DI ORGANIZZIAMOCI NON CI STIAMO E RISPONDIAMO:

anche per noi tutto è fermo al 2006. Esattamente al 14 di maggio, quando la Juventus ha conquistato sul campo il suo VENTINOVESIMO scudetto. Tutto quanto è avvenuto dopo, non lo riconosciamo. Perché i risultati degli ultimi anni sono falsi e frutto di una mistificazione organizzata tavolino. Chiunque abbia beneficiato di questa situazione è solo oggetto del nostro disprezzo e mai sarà accettato come avversario.

Noi saremo al fianco del nostro Direttore e della Juve, indipendentemente da quello che deciderà la società. Accompagneremo Moggi con la nostra azione in tutte le sedi, a partire da quella dell’appello sulla radiazione. Se sarà necessario, promuoveremo iniziative anche forti come pubbliche manifestazioni o boicottaggi di massa in grado di provocare, quelli si, “allarme sociale”.

La revoca dello scudetto di cartone non c’interessa, perché noi rivogliamo nella nostra bacheca e nelle nostre casse quanto ci è stato tolto con un’ignobile azione, tesa a colpire solo ed esclusivamente la Juve.

Oggi più di ieri siamo determinati a perseguire l’obiettivo con la nostra azione, che ha anche l’obiettivo di cacciare personaggi come Palazzi e Abete, responsabili del fallimento del calcio italiano in ambito nazionale e internazionale.

Se qualcuno, media compresi, pensa di zittirci con il messaggio delle radiazioni, sappia che ha ottenuto l’effetto opposto. Perché ha rigirato il coltello in una ferita mai rimarginata.

Noi non siamo indignati né sorpresi per quanto capitato, ma semplicemente disgustati perché la farsa continua.

I personaggi che decidono sono sempre gli stessi. E, conseguentemente, le loro scelte fanno diventare la nostra battaglia per la riconquista della dignità, ancora più aspra.

Noi non molliamo!

 

ORGANIZZIAMOCI SCRIVE AD ANDREA AGNELLI

ORGANIZZIAMOCI SCRIVE AD ANDREA AGNELLI


CHI SIAMO

Caro presidente, nel corso della manifestazione, organizzata da calcio GP, lei ha auspicato una maggiore coesione del popolo bianconero e noi di “Organizziamoci “ rispondiamo: presenti!Le sue considerazioni, sull’evidente divisione dei tifosi con molteplici istanze avanzate in ordine sparso, confortano, il nostro tentativo di trasformare le singole voci in azioni unitarie e per questo, abbiamo deciso di rivolgerci direttamente a lei. Sperando che abbia avuto notizia, vista la sua attenzione per il Web, del progetto oramai noto come “Organizziamoci” che è una federazione di alcune tra le tante sigle che fanno capo ai tifosi juventini, nata per difendere il patrimonio sportivo, rappresentato dalla Juventus. Dando maggiore incisività alla battaglia su calciopoli, affiancandosi, alla società che per ragioni di opportunità non può esporsi più di tanto. E con la quale vorrebbe ricercare un dialogo, su tutti gli argomenti. Fornendo, da tifosi, un contributo anche  per programmare il futuro. Di questo vogliamo parlarle con la presente lettera che, dopo quelle del 10 e 19 maggio, rappresenta la nostra terza iniziativa. Prima di addentrarci nei dettagli riteniamo, doveroso informarla di chi oggi ha sposato la causa juventina attraverso “Organizziamoci”, ma anche di chi con attenzione ne sta seguendo l’evoluzione. Al momento possiamo dire con un pizzico di orgoglio che siamo la voce di:

Juvenews, Canale Juve, Juve Central, Nobiltà Gobba, Forza Juve blog, Juvemania.it, il blog di Alessandro Magno, Io juventino.net,  Cronachebianconere.blogspot.com, Calabrone37.blogspot.com, Il pallone racconta,  JuventusTheBest Forum, Juve forever.net,  Blog spot.com, La Divina Juventus.

Inoltre, alle iniziative di “Organizziamoci” è stato dato ampio risalto sui seguenti siti o blog:

Ju29Ro, Tutti pazzi per la Juve attraverso la trasmissione radiofonica, http://smillamagazine.com – http://www.liquida.it – http://calciototale.netsons.org – http://www.socialsport.net – http://www.parrotized.it – http://www.blogcalcio.info –  http://www.wikio.it – http://oknotizie.virgilio.it – http://www.testadicalcio.com – http://www.ciaojuve.com –

ASPETTATIVE DELUSE

E’ forse superfluo rimarcare che a un anno dal suo insediamento, le attese dei tifosi juventini siano andate del tutto deluse.  Abbiamo, però, la presunzione di essere tifosi razionali e, quindi, coscienti delle difficoltà che ha dovuto affrontare per una gestione precedente non proprio felice, in un contesto di crisi generale e con l’aggravante delle nuove norme imposte dall’UEFA.   Pur tuttavia, sul piano sportivo è stato fatto davvero poco e non riusciamo a trovare elementi positivi in una stagione che si può, tranquillamente, definire disastrosa. Non ci aspettavamo miracoli, ma, almeno, come probabilmente anche Lei si augurava, un’inversione di tendenza. Prendiamo atto che non c’è stata e guardiamo, comunque, avanti.

LE NOSTRE “LINEE GUIDA”

Da tifosi, ovviamente, sogniamo i grandi nomi, ma come Le dicevamo stiamo con i piedi per terra e comprendiamo quanto sia difficile, oggi, portare a Torino i cosiddetti Top Player, che, in ogni caso, da soli non fanno una squadra. Auspichiamo, perciò, che prima si costruisca un telaio solido, e poi si pensi ai campioni, evitando così l’errore commesso dalle avversarie della grande Juve, che ipotizzavano di colmare il gap, acquistando il Ronaldo di turno. Sia chiaro che noi i campioni li vogliamo, ma solo se funzionali a una vera squadra, perché solo un solido assetto di partenza è il giusto viatico per tornare grandi. Questo, presumiamo fosse il vero obiettivo della scorsa stagione e da questo, occorre ripartire. Continuiamo, ad ogni modo, a fidarci di Lei, convinti che dopo un anno d’esperienza si ponga rimedio a errori evidenti anche se forse inevitabili. Non ci sembra opportuno, fare nomi e indicare, cosa si possa salvare, perché in questi casi è impossibile avere uniformità di giudizi, ma le prime mosse sembrano andare nella  direzione da noi auspicata. Ed è apprezzabile che si sia cominciato, cambiando la guida tecnica che con tutte le attenuanti del caso, ha fallito per tutti gli aspetti che le competevano. L’aver optato, poi, per un giovane emergente ed entusiasta, per il suo passato bianconero, oltre le considerazioni tecniche sempre opinabili, è il segnale che da parte della società vi sia l’effettiva volontà di realizzare un progetto che duri nel tempo con la certezza che non sarà ripetuto l’errore fatto con un’altra icona bianconera come Ferrarra, abbandonata a se stessa. Vi sono comunque altri aspetti che intendiamo portare alla sua attenzione. Il primo riguarda la piaga degli infortuni cui in qualche maniera occorre porre rimedio e la preghiamo di valutare attentamente il problema, cominciando dai campi d’allenamento perché la Juventus non può permettersi di ripartire con un handicap simile. Ciò che, però, ci sta particolarmente a cuore è la difesa della dignità bianconera. Lei, spesso si è rivolto direttamente ai tifosi e di questo la ringraziamo, ma le chiederemmo, semmai, di trascurare noi, riservando la sua attenzione alla difesa della Juventus. La nostra è una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano che oggi come in passato è presa a bersaglio, ma in più è derisa e sbeffeggiata in modo intollerabile. Della Juve oramai si approfittano: gli avversari, in campo e fuori, le istituzioni calcistiche e i media e non ci riferiamo solo a calcio poli che per una volta tralasciamo, anche se, qualcosa di più concreto, prima o poi, dovrà dirci.

Presidente la esortiamo a lasciare da parte le parole al miele per gli juventini e a esternare, invece, il risentimento del popolo juventino nei confronti dei troppi detrattori. Difenda la nostra Juve dopo le partite, quando siamo attaccati, indipendentemente dalla prestazione. Risponda a tono ai suoi colleghi presidenti che non perdono occasione per gettare fango sulla nostra squadra. Pretenda il rispetto, non favori, da chi come Figc, Lega e mezzi di comunicazione, senza di noi sarebbero costretti a chiudere bottega. Questo sarebbe il modo giusto, per farci sentire la sua vicinanza e questo, ci aspettiamo da Andrea Agnelli tifoso della Juve. Volendo adoperare un termine abbastanza abusato, quelle che le abbiamo illustrato, hanno la presunzione di essere le nostre “linee guida” che, converrà, rappresentano solo un indirizzo senza entrare  nel merito di questioni che ci appassionano, ma non ci competono. Noi siamo, infatti, per il rispetto dei ruoli e siamo al fianco della Juventus.  E Lei?

L’APPELLO

Presidente, non ci abbandoni e continui nel solco tracciato dall’Avvocato e dal Dottore, cui dobbiamo l’orgoglio, di esser tifosi di una squadra unica. Ci aiuti a mantenere viva la nostra passione che prima delle vittorie, chiede che sia ridata dignità ai colori bianconeri. Noi non molliamo, ma come per gli amanti che si sentono traditi, dopo un periodo di rifiuto della realtà, e tanti tentativi di riprendere il rapporto, potrebbero subentrare, la rassegnazione e il conseguente distacco.

 

 

 

 

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