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Allenare con una pistola puntata alla schiena.

Cominciamo dalla fine . Mamma mia, menomale che si è vinto!

Qualcuno dirà che non c’è nulla di strano a sperare che la propria squadra vinca e che è normale essere contenti della vittoria contro la Fiorentina , ma io lo sono di più questa volta e per un motivo preciso. Intanto vi dico che ero allo stadio e ho visto un gran primo tempo dove però si è sprecato veramente troppo, che anche io come tutti temevo di prendere il gol appena avessimo avuto un calo di tensione,  cosa che si è puntualmente avverata . Che anche io ho visto come la squadra poi si sia rimboccata le maniche e si sia andata a cercare un nuovo vantaggio meritatissimo. Infine come tutti ho temuto in una nuova beffa nel finale su mischia o ‘’gollonzo’’ che dir si voglia, cosa che fortunatamente non è accaduto. Ma veniamo al dunque, negli ultimi minuti della partita a una cosa pensavo costantemente : ‘’ speriamo che ‘sti viola di merd.non pareggiano se no povero Conte, al minimo gli rimprovereranno del perché non è entrato Del Piero’’.

Torniamo a due giorni prima.

Fortunatamente contro il Genoa si era appena giocato e cosi il tempo trascorso fra le due partite è stato breve,  ma vi assicuro che  è stato molto intenso. Ho passato due giorni  a discutere con amici miei sul perché Del Piero avesse giocato solo sette minuti, sul fatto che Conte non capisce una mazza , sul fatto che molti giocatori non sono da Juve , sul perché non abbiamo preso Capello. Amici che volevano buttare l’abbonamento, che mi han ringraziato perché non siamo andati a vedere Juve –Genoa insieme  e cose  cosi……

Non una critica sul come mai la Juve avesse mollato in quei dieci minuti finali col Genoa ma una specie di attacco collettivo di panico del tifo, o comunque di quelli che conosco io. Altra cosa che mi da ampiamente fastidio è il fare per ognuno dei nostri giocatori il gioco dei figli e dei  figliastri. Allora se mi piace krasic e non gioca tutti gli altri fan schifo oppure se non c’è Del Piero almeno una mezzoretta la partita non ne vale la pena di seguirla. Chiellini se sbaglia è scarso sempre pure quando salva un gol cosi per Storari ecc…ec…

La cosa spiacevole è che questo l’ho riscontrato anche allo stadio. La bomboniera che avevo lasciato a Juve – Bologna , in Juve -Fiorentina non era propriamente la stessa cosa. Non mi riferisco alla curva , encomiabile anche questa volta nello zittire il tifo viola , ma mi riferisco a tutto il resto dello stadio ( io ero in tribuna laterale est). Qui non si tratta di cantare delle canzoni che magari son un pò lunghe e coreografiche , che magari conoscono solo gli Ultras , qui si tratta del semplice partecipare a un ‘’chi non salta fiorentino è.. è…’’ , ragazzi se non facciamo nemmeno questo statevene a casa , non è che qualcuno è venuto allo stadio pensando di essere a teatro? Che poi gli stessi che non saltellano, la voce per insultare Bonucci o Chiellini preventivamente , magari per un controllo un poco sporco la trovano.

In campo vanno undici maglie bianconere che gioca tizio oppure caio dobbiamo incoraggiarli dal primo all’ultimo minuto. Abbiamo lo stadio ‘’alla inglese’’ ma il tifo ‘’alla inglese’’ mi pare si stia ammosciando un poco. E poi soprattutto dove sta il motivo? Perché si è pareggiato troppo? E non è che si può pensare che Antonio Conte sia il Messia sceso dal cielo che prendeva la Juve e faceva una cavalcata trionfale dalla prima all’ultima giornata fino allo scudetto. Un poco più di stabilità emotiva a un po’ di tifosi non guasterebbe.

Capisco i diversi anni di sofferenza a cui non eravamo abituati, li ho vissuti anche io, ma il lavoro del tecnico fino ad ora mi pare abbastanza soddisfacente. Magari anche migliorabile perché no , ma sicuramente positivo. Se no sbaglio siamo gli unici a non avere perso, siamo primi e comunque sempre fra i primi, abbiamo quasi messo sotto tutte le squadre che hanno giocato contro di noi sul piano del gioco e del ritmo, abbiamo mostrato in alcuni frangenti un bel gioco che non si vedeva da tempo, fatto di fraseggi, di non buttare via la palla , di riconquista della medesima con un bel pressing a tutto campo.

Eccetto dieci minuti contro Genoa.

Non penso che se fossero arrivati Capello o Lippi in otto giornate avrebbero potuto fare tanto meglio, un paio di punti in più un paio in meno ma nulla più. Nessuna ha la bacchetta magica.

Questa Juve lo so anche io che non è fortissima e manca un poco di qualit,à ma se ci mettiamo anche noi a remare contro non la aiutiamo per niente e costringiamo il nostro tecnico ad allenare sempre sotto esame , sempre con una ‘’pistola’’ puntata alla schiena pronta a sparare al minimo passo falso. Già siamo sotto assedio da tutte le parti , dallo stadio ai processi per farsopoli, gli scudetti, gli arbitri ( in otto partite nemmeno un rigore ne un espulsione a favore), ci mettiamo anche noi a tenerli sotto assedio, ci facciamo solo del male.

Ora si va a Milano, non è ne la partita della vita ,ne quella che salva una stagione . Non me ne frega niente di queste cavolate. Questa è roba per ‘’loro’’ , per noi son solo tre punti e la soddisfazione di battere degli stron… se ci riusciamo. Poi i conti si fanno alla fine . Conte ha detto che il primo obbiettivo da raggiungere è tornare ad essere ‘’da Juve’’. …Diamogli una mano!

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Alessandro Magno 

 

Meglio guardarsi le spalle che guardare avanti, vero Bergamo?

Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati quest’estate: Agnelli convoca una conferenza stampa a sorpresa, piuttosto anonima ma molto attesa da tutti: l’oggetto sono sempre loro, gli scudi vacanti che da qualche anno vagano in acque torpide neroazzurre lontane dalla casa madre. Ricapitolando, al termine della conferenza nella quale Agnelli si è portato appresso una schiera di avvocati e legali pronti a difendere la Juve, ha annunciato ricorso al Tnas (Tribunale nazionale arbitrato per lo sport) per ottenere l’illegittimità delle decisioni del CF e per avere un risarcimento economico, ha inoltrato l’istanza al Procuratore Regionale del Lazio presso la Corte dei Conti per valutare l’illegittimità degli atti della Federazione, sul piano erariale, per un’altra richiesta di danni economici; ha inoltre presentato esposti al Prefetto di Roma, al Ministero dell’Interno, al Delegato sul Controllo per la Gestione presso il Coni e all’Executive Commitee dell’Uefa. Agosto è stato, a scapito delle calde e afose condizioni climatiche, un mese freddo, tipo la guerra: un mese di studio e di riflessione, lontano dall’ospitare udienze in tribunale ma molto vicino a microfoni e strategie degli imputati perché sia la Juve che Moggi hanno elaborato un’ accurata serie di mosse da mettere in atto durante l’inverno. Quelle della Juve le ho già elencate, quelle di Moggi, invece, partono con il solito pallino fisso: la radiazione non avvenuta e chissà se mai avverrà, di Preziosi. Gli avv. Flavia Tortorella e Maurilio Prioreschi hanno inviato un’altra richiesta, nella speranza che sia l’ultima, al tribunale del Tnas per cercare di chiarire una volta per tutte questo giallo meschino. La partita continua con un altro acerrimo rivale di questi anni, autore di mille battaglie, il Tenente coll. Auricchio che vedrà recapitarsi da Moggi una denuncia al termine del Processo di Napoli. Dulcis in fundo, la battaglia di Moggi sarà colmata dal solito sbobinamento d’intercettazioni sino ad oggi ignote.

Torniamo alla Juve e al suo ricorso al Tnas, il primo step di un lungo percorso. Già mesi fa era nell’aria la notizia che l’Inter si sarebbe costituita come parte nell’arbitrato chiesto dalla Juventus e non sarebbe venuta da sole al processo ma in dolce compagnia della Federcalcio, inseparabile coniuge, con la motivazione comune di dichiarare “eccezioni di incompetenza presumibilmente orientate(Inter e Figc) a considerare l’Alta Corte di Giustizia del Coni come l’approdo naturale della controversia in corso.”  Eccezionalità di competenza che ormai va di moda se si pensa che solo pochi mesi fa proprio il CF si dichiarò incompetente sulla richiesta della Juve e incompetenza che, pochi giorni dopo, ha utilizzato anche lo stesso Tnas per respingere le pretese della Juve dopo essersi dichiarato, in un primo momento, tramite il presidente del tribunale De Roberto, favorevole ad accogliere le motivazioni della Juve. Voltagabbana. Questo è stato il pretesto, per Agnelli, di lasciare definitivamente la giustizia sportiva ed accasarsi a quella penale, precisamente all’Alta Corte: passo più volte dichiarato ed ostentato ed ora intrapreso realmente.

Non è stato un bel mese di Settembre per l’Inter che, andata in confusione con Gasperini, è stata chiamata in causa ancora una volta dalla Juve ma questa volta per una denuncia presentata il 2 Settembre all’Uefa di Platini che ha fatto partire un’indagine molto simile a quella scattata in Turchia per il Fenerbache: sotto l’occhio degli investigatori, naturalmente, le ultime intercettazioni della “Calciopoli 2” ed i comportamenti poco limpidi dell’Inter pre e post Farsopoli.

Platini, da quando è presidente dell’Uefa, ha riservato gioie e dolori ai tifosi bianconeri assicurandosi, dalla società, la parola d’onore sull’attuazione del tanto pubblicizzato “fair-play finanziario”, un’arma a doppio taglio se solo alcune società dovessero rispettarlo. La Juve è stata costretta ma si sarebbe aspettata anche più riconoscenza da “Le Roi”. In una delle ultime interviste rilasciate, poteva risparmiarsi la battuta sull’esposto che la Juve ha presentato all’Uefa riguardo alla questione dello scudetto 2006.  “ESPOSTO? Se Andrea (Agnelli, ndr) mi ha mandato un esposto, beh, avrebbe fatto meglio a risparmiare i soldi del francobollo. Mai Fifa e Uefa diranno una parola sulle questioni interne: non abbiamo niente da dire né da fare . Non che scudetto 2006 e Fair Play abbiano qualcosa in comune ma rispetto, discrezione ed un minimo di riconoscenza sarebbero state il minimo sindacale che Platini potesse dimostrare davanti ai microfoni nei confronti di una squadra che l’ha reso IL MIGLIORE AL MONDO e continua a sostenerlo, nel lavoro attuale, come un cane fa adoratamente col suo padrone. In fondo, se la Juve fosse stata ancora quella del pre-Calciopoli dubito che oggi si sarebbe messa a seguire in modo così adulatorio la confusa decisione dell’Uefa, poco credibile e molto nelta nel suo intento di salvare il calcio dal male economico.

Eppure, il sarcasmo delle parole pronunciate da Platini non hanno avuto un effettivo riscontro dal momento che l’Uefa ha mandato comunque una lettera via fax il 30 settembre in cui ufficializza chiede all’Inter con quali modalità si è deciso di arrivare alla non-competenza del 18 Luglio appena trascorso e con che criterio, allora, fu assegnato lo scudetto 2006. Tanto immobile, la Uefa, non è rimasta a quanto pare. Il prossimo 19 ottobre è la fatidica data di consegna delle motivazioni-Inter. Non molti i giorni per spiegare cosa è successo in questi 5 anni e soprattutto in quei 3 mesi Bollenti del 2006.

In questo connubio tra Inter e Figc, naturalmente, a prendere la parola è stato Abete che ha parlato di “atto dovuto” da parte della Uefa cercando di nascondere la preoccupazione per la pressione derivante persino da un organo calcistico di potere non italiano, consapevole che questa vicenda si sta espandendo a macchia d’olio, senza alcun controllo, in zone troppo pericolose. Platini ha comunque dimostrato di essere interessato a questa questione, soprattutto per l’aspetto riguardante la Champions che l’Inter sta disputando e che potrebbe mettere a serio rischio se solo fossero confermati dei comportamenti “poco limpidi” come accaduto per il Fenerbahce.

La prima udienza di Settembre del processo di Napoli è partita con un colpo di scena: Penta, consulente di Moggi, ha rivelato gli strafalcioni del maresciallo Di Laroni ovvero una serie di telefonate ritenute rilevanti ai fini della vicenda, appuntate, a seconda della gravità, con due o tre BAFFI ROSSI e segnalate ai Carabinieri. Alcune partite analizzate sotto la lente da Di Laroni sono state la famosa Inter-Samp 3-2 diretta da Bertini, Messina-Milan 1-4 con ancora Berini arbitro, Reggina-Milan 1-1 arbitro Racalbuto, Parma – Milan 1-1 Pieri. Ecco, ognuna di queste partite presenta delle inesattezze che sarebbero, secondo l’accusa, a favore della Juve e della Cupola ma in tutte queste partite sia Milan che Inter vincono con una grande differenza reti. Tra l’altro, la partita in questione tra Inter-Samp è quella preceduta da una telefonata tra Facchetti e l’arbitro Bertini nella quale Facchetti raccomanda a Bertini di fare 5-4-4, ovvero  di vincere per portare a 5 lo score delle vittorie con l’arbitro designato. Non dimentichiamo un’altra intercettazione uscita negli ultimi giorni con protagonisti gli ex designatori Bergamo e Pairetto che parlano dopo un Juve-Milan del 18/12/2004. L’intercettazione è del 19/12/2004 ore 14:52. È stato appurato che le intercettazioni con i baffi rossi sono centinaia, volendo tutte sbobinabili e nessuna di queste presa in considerazione dai carabinieri. Ma il punto è un altro: queste telefonate segnate come GRAVI con 3 baffi rossi all’epoca erano sparite. E solo ora Moggi le ha ritrovate. La cosa grave è questa, non il resto! A chiarire un po’ la situazione ci ha pensato Narducci, il grande ex del tribunale di Napoli ora assessore sempre della stessa città gestita da De Magistris che, il 13 Settembre scorso, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport ritornando sull’argomento Calciopoli che tanto lo ha tenuto impegnato in questi anni: riguardo alle intercettazioni dell’Inter, mai spuntate fuori nel processo del 2006 ma “rispolverate” dalla difesa di Moggi, Penta&Co., nonostante Penta abbia continuato a sostenere che tutto il materiale in suo possesso fu consegnato alla Figc, Narducci controbatte  sottolineando che la Federcalcio non ha mai ricevuto “quelle altre” telefonate”, che consegnarono tutta la documentazione a Rossi e Borrelli e che tornarono a concentrarsi sulla loro indagine. Quindi, le intercettazioni devono essere state manomesse o selezionate prima: chi può averlo fatto?

In questi giorni, restando sempre in tema di telefonate che paiono non finire mai (ed alcuni tifosi interisti ce ne fanno anche una colpa per il tempismo col quale le presentiamo in tribunale, ovvero durante la fase della “discussione finale” invece che in quella “dibattimentale” –ma io dico, che colpa ne abbiamo se anche Facchetti chiamava così tanto?-) Moggi e il suo legale Penta ne hanno sbobinate altre veramente compromettenti, tutte riguardanti quell’ Inter-Juve 2-2 arbitrata da Rodomonti. Già nei mesi scorsi abbiamo ascoltato varie intercettazioni trattanti tutte questo match come quelle tra Mazzini e un organo della Figc, Facchetti e Mazzei nella quale Facchetti si preoccupa che venga sorteggiato l’arbitro giusto, Collina e Bergamo che parlano della prestazione dell’arbitro e del “rosso” su Toldo che c’era tutto secondo Collina, Facchetti e Bergamo, Carraro e Bergamo con Carraro che spera che non vengano commessi errori a favore della Juve (e qui ci sarebbe da discutere sulle interpretazioni dell’intercettazione in questione che nuovi avvocati neroazzurri stanno divulgando sul web, su un loro personalissimo blog –e questo è un grosso passo avanti- ispirati dalla serietà del lavoro del blog di Antonio Corsa, probabilmente loro mentore)

Le ultime uscite, quelle tra Bergamo-Rodomonti e Bergamo-Fazi, però, hanno qualcosa di speciale. Sono intercettazioni capaci di unire il filo di tutto il discorso che alterò l’esito di quella gara. Parliamo, purtroppo, sempre di Inter-Juve. Vi riassumo in breve ciò che Antonio Corsa è stato capace di spiegare benissimo in un suo articolo sul blog dell’uccellino, giusto per non lasciare niente al caso. Nella chiamata che fa Bergamo a Rodomonti si sente come Bergamo si preoccupi perchè Rodomonti non sbagli in favore della Juve avendo ricevuto pressioni da Facchetti il giovedì precedente, giorno adibito al sorteggio degli arbitri domenicali. Basti ricordare che Facchetti già sapeva, prima del sorteggio, i guardalinee della partita e gli arbitri presenti in griglia da sorteggiare in sede. Bergamo subì pressioni anche dallo stesso Carraro che, per non scatenare le ire di Moratti e Facchetti, cercò di rassicurarsi dal designatore che l’arbitro non sbagliasse, o almeno non facesse errori, contro L’inter. E che nel dubbio, avrebbe dovuto favorire l’Inter, la squadra più dietro di 15 punti. Ecco, per mettere in chiaro che significato avesse  questo scambio di battute:

Carraro: “(Incomprensibile) deve fare la partita correttamente, ma che non faccia errori per carità a favore della Juventus perchè sennò sarebbe un disastro”.
Bergamo: “Sì”.

Bisogna tornare indietro all’intercettazione tra Facchetti e Bergamo, di soli pochi giorni prima appunto, e non lasciarsi andare a facili conclusioni come quelle tratte dagli esperti avvocati-web interisti:

Facchetti: “Senti, per domenica allora?”.                                                                                                                     Bergamo: “Ma tutti internazionali, Giacinto, così perlomeno non c’è discussione…perché c’è dentro…Collina, Paparesta, Bertini e c’è dentro Rodomonti”.                                                                                  Facchetti: “Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l’anno scorso là a Torino. Anche altre partite abbiamo avuto qualche problema con Bertini…”.                                                                                                             Bergamo: “Semmai, sfortunatamente fosse così (dovesse essere sorteggiato Bertini, ndr), ci parlo, perché anzi, semmai è meglio, ti devo dire, capito?…”.

Non ci sono telefonate in cui i designatori facciano o provino a fare pressione su un arbitro per favorire la Juve, questo dimostra come la cupola sia stata interpretata in modo scorretto, anzi “contrario” visto che se un arbitro avesse sfavorito la Juve sarebbe stato lontano da molto tempo dai campi e invece Rodomonti è l’esempio palese di come molti arbitri abbiano continuano a rimanere in orbita internazionale arbitrando molti big math: una cerchia ristretta di “favoriti” e “corrotti”, o meglio, addestrati a dovere.

È evidente che l’avv. ssa Elena Nittoli sia l’ultimo monito vivente al quale aggrapparsi per gli interisti. è giusto che sia così, che anche loro tentino di difendersi dagli attacchi che stiamo sferrando ora noi a loro. In guerra non interessa chi ha ragione e chi ha torto, chi lotta per e chi lotta contro… Si combatte alla pari. Adesso, sul web, con gli avvocati e le an. tattiche ma con l’unica differenza che noi, la nostra battaglia, l’abbiamo cominciata molto prima di loro e non a priori contro di loro. I diversamente onesti, prescritti e tarchiati a vita con questo nomignolo. Per cosa poi?

Un’ultima postilla: Il serio lavoro di tante persone che ci mettono tutta la loro professionalità per riportare a galla la verità viene bistrattato e calpestato dall’indifferenza di certa gente che della verità non se ne fa proprio nulla e non rispetta la volontà degli altri di volerla a tutti i costi. In realtà la verità non dovrebbe essere un optional ma un serio dovere del cittadino di pretenderla. Solo a volte le bugie fanno bene ma non in questi caso. Se l’incolumità di questo paese è in mano a gente come Rossi, Montezemolo, Nicoletti, Auricchio, Gualtieri, Pandolfi, Narducci, Moratti , Nicolai, Platini, Abete il futuro è già presente perchè non c’è. I tribunali, poi, ci mettono sempre il loro con questi rinvii ed attese snervanti e incomprensibili: se anche il presidente del collegio del Tnas la lasciato l’incarico, ufficialmente per motivi personali, significa che il senso di responsabilità di questo paese è pari allo zero, come i punti in classifica dell’Inter qualche settimana fa. L’unico dialogo che si può impostare con loro è quello da stadio, fatto d’insulti e urla. Lo stadio nuovo aiuta tanto in questo senso.

eldavidinho94

Diciamo proprio tutto come sta?


Agnelli convocherà una conferenza però prima facciamo un passo indietro.

Se anche la posizione della Gazzetta sulla questione dell’esposto della Juve è cambiata (dopo che lo aveva già fatto con Narducci, voltandogli le spalle in seguito alla sua decisione di entrare a far parte della giunta di De Magistris con tanto di dissenso di Palamara, presidente ANM), spostandosi dal giustizialismo sfrenato al garantismo invocato spesso dai tifosi bianconeri, significa che realmente qualcosa è andato storto in quella famosa estate del 2006 oppure non tutto è chiaro e limpido come hanno voluto presentarcelo perché, per ammetterlo la Gazzetta, ce ne vuole. E lo ha fatto con un doppio articolo di Palombo prima e dopo che Palazzi scrivesse e consegnasse ad Abete quella relazione di 3 pagine sulla “parità di trattamento” e la revoca dello scudetto che la Juve attendeva ormai con ansia da 14 mesi e pretendeva di ricevere in tempi brevi. La Gazzetta (ovvero l’opinione pubblica d’informazione dell’accusa) ha tirato i remi in barca e le somme di quanto successo in questi 5 anni “d’informazione deviata” e pronta controinformazione. Eppure, il Consiglio Federale si è espresso negativamente nei confronti dell’esposto juventino, confermando lo scudetto all’Inter attraverso la delibera che ha dichiarato che “non ci sono i presupposti giuridici per la revoca dello Scudetto 2006 all’Inter” provocando un grosso colpo al cuore a tanti tifosi bianconeri e appassionati sostenitori calcistici che ne escono frastornati da questa vicenda, dubbiosi su cosa il calcio sia diventato veramente e cosa offra in cambio della popolarità. Quindi la Gazzetta, questa volta, non ha preso la difesa della parte più potente, quella del Palazzo.

Facciamo un passo indietro. Prima di ascoltare con ansia la conferenza di Andrea Agnelli nella quale svelerà, probabilmente, le prossime azioni giuridiche da intraprendere e tutte le sue motivazioni, torniamo alla relazione di Palazzi e a tutto ciò che è accaduto nei giorni seguenti. Nonostante abbia sentenziato nei provvedimenti che Zamparini e Foschi fossero irrilevanti e Moratti e Facchetti prescritti, suscitando, in un primo momento, l’ira dei tifosi bianconeri, nelle motivazioni ha fatto emergere tutt’altro. Palazzi, con questa nota: “non essendo emerse dalle risultanze istruttorie e dai contatti telefonici in atti fattispecie di rilievo disciplinare procedibili, non coperte da giudicato ovvero non prescritte ai sensi dell’art. 18 del codice di giustizia sportiva vigente all’epoca dei fatti”, parla di fatti non punibili a causa della prescrizione e non parla di lealtà da parte dei soggetti coinvolti nelle sue motivazioni tanto che, soprattutto Moratti e Facchetti, ne sono usciti prescritti e non irrilevanti. Soprattutto Facchetti, ormai defunto, è stato ritenuto “colpevole di illecito sportivo” vigente nell’art. 6 CGS così come la società Internazionale, beneficiaria delle conseguenze di questi illeciti. Insomma, per l’Inter si parla di illecito e non di slealtà (art. 1) per la quale è stata condannata la Juve alla serie B con un illecito strutturato ovvero una somma di tanti articoli 1. Illecito strutturato mai esistito ai fini della legge. Tra le motivazioni, spiccano alcuni passaggi come “i gravi e reiterati comportamenti dell’Inter.” Oppure “le conversazioni citate intervengono spesso in prossimita’ delle gare”… ”In relazione a tali gare “il presidente Facchetti si pone quale interlocutore privilegiato…”. Nonostante ciò, rimane attorno a questa faccenda un alone di mistero perché Palazzi disse a chiare lettere che le indagini partirono oltre un mese prima dell’esposto della Juventus: se le indagini sono partite prima dell’esposto, non c’è prescrizione, i quattro anni sono scaduti nel luglio 2010 e non prima! Altro mistero che attesta la difficoltà nel capire affondo la verità di questa vicenda.

Ormai è uno slogan, come una filastrocca imparata a memoria di quelle che si fanno fare all’asilo: “L’archiviazione per prescrizione non vuol dire assoluzione”. Moratti e Facchetti irrilevanti ma coperti dalla prescrizione, sono direttamente proporzionali al fatto che i “presupposti etici” del 2006 non sono stati rispettati. E comunque, Abete non aveva detto che lo scudetto 2006 non sarebbe mai andato in prescrizione, così come l’etica? Anche Agnelli l’ha ammesso davanti all’intervista offerta alla Gazzetta poche settimane fa: il processo del 2006 si aprì sulla base di quelle intercettazioni coperte da segreto e illegalmente divulgate dai giornali.

Piccola precisazione fuori percorso: le telefonate di cui parliamo sono telefonate che Auricchio aveva manomesso e che hanno portato “alla prescrizione per alcuni soggetti e ad una condanna per altri”.(ci,.) La prescrizione, logicamente, è giunta per i soggetti coinvolti nelle telefonate dell’Inter poiché proprio i fi­le delle telefonate dell’ Inter intercet­tate e ritenute “molto rilevanti”, segnalate dai carabinieri  non sono mai arrivate ai Pm e quindi mai divulgate ai giornali nell’estate del 2006. Sono rimaste nascoste. è notizia di questi giorni che ci siano i file delle telefonate ma che siano rimaste nascoste per tutto questo tempo non è di certo una notizia nuova. Chi le ha potuto occultare? Forse Rossi e Nicoletti che s’incontrarono a Napoli, in Procura, il 18 Maggio 2006, una settimana prima che arrivasse Borrelli per raccogliere il materiale da divulgare ai giornali. Naturalmente materiale manomesso e COPERTO DA SEGRETO. Quello di cui parlava Agnelli. Poco dopo fu la la Gazzetta che rivelò che le intercettazioni trasmesse dalla federazione alla magistratura giacevano da mesi in un cassetto. Federazione parassita e Forza Penta. –

Ergo, Palazzi ha discusso, nel suo esposto, solo delle nuove intercettazioni emerse in questi anni(partenti dal 13 aprile 2010) e dei rapporti intrattenuti dai dirigenti con i designatori. è stato anche detto che l’iniziativa del dottor Palazzi era svincolata dall’esposto juventino e frutto di un “iter autonomo intrapreso dalla procura”  e partito dalla serie d’interrogatori da affiliare all’inchiesta sull’ormai nota Calciopoli 2. Ecco, già il fatto che sia stata rinominata così deve far capire che ci sono altri colpevoli e non può passare tutto inosservato. Questa è una nuova storia che non ha niente a che vedere con quella del 2006. Qui i protagonisti sono completamente cambiati. È una nuova serie che comporta un altro finale. La Juve non perse tempo quando affermò, con una nota, che il palmares non si prescrive proprio come l’etica di Abete.

Persino Pardolesi e Aigner hanno ceduto sotto i colpi ricevuti in questi anni dalla difesa e hanno confidato che fu Rossi a prendere la decisione di assegnare lo scudetto all’Inter, disdicendo il parere ’consultivo’ della commissione che non era al corrente (e in seguito contraria) della sua decisione ammettendo che la proposta era quella di revocare lo scudo alla Juve ma di non assegnarlo all’Inter. A proposito di commissione dei 3 saggi, ritengo che Abete abbia fatto una magra figura nel dire che “non ha bisogno delle stampelle per decidere” visto che nel 2006, queste stampelle si rivelarono fatate nel levare dagli imbrogli della giustizia sportiva molte persone e nel lasciare così tanti dubbi oggi.

Ed ecco che Palazzi, sbrigata questa faccenda e scritte le sue motivazioni, ha passato la patata bollente al Consiglio Federale della Figc, l’unico vero organo che avrebbe dovuto decidere sulla scottante questione dello scudetto del 2006 sotto l’afa che ha colpito e messo sotto scacco mezza Italia. Il consiglio federale, cavalcando l’onda della radiazione di Moggi per la quale non si era reputato competente per decidere o per arrogarsi il potere di emanare delle norme che non passassero al vaglio della giunta nazionale del Coni, ha cercato di saltare anche quest’altro impegno, definendosi non in grado di poter scucire quello scudo dalle maglie dell’Inter non avendo la veste giuridica per farlo essendo solo un’istituzione politica. Provocatoriamente, l’ avv. Prioreschi ha chiesto la prescrizione per la radiazione di Moggi dal momento che è stato giudicato con la nuova procedura del codice di giustizia ma su fatti vecchi (a “sentenze rese”) e puniti con la vecchia normativa che avrebbe visto già i presunti reati prescritti. Stessa formula, ovvero stessa prescrizione(con de4cadenza quadriennale) che vorrebbero utilizzare per lo scudetto del 2006 in modo da lasciarlo all’Inter.  Ed è qui che casca l’asino: se nel caso di Moggi sarebbe dovuta scattare, per regolamento, la prescrizione(con decadenza di 8 anni secondo l’attuale C.G.S., entrato in vigore nel 2007, all’art. 25 che ha preso il posto dell’ormai vecchio art.18), Abete annunciò che in caso di illeciti(come dice Palazzi) o comportamenti poco limpidi(come dice Agnelli) la questione si sarebbe dovuta riaprire e discutere. E non evitare come un ostacolo difficile e rognoso. Senza dimenticare che, in ogni caso, l’illecito sportivo secondo l’attuale codice è prescritto solo dopo otto anni. Non essendo i consiglieri della Figc dei giudici e non essendo l’ordinamento sportivo un ordinamento giuridico ma “politico-amministrativo costruito su basi-giuridiche”, l’Inter è punibile, in teoria, per aver commesso illecito sportivo senza alcun pericolo nè di prescrizione, nè di archiviazione. Perché anche qui si dovrà discutere un fatto vecchio con il nuovo regolamento, vero? Beh, se la giustizia è uguale per tutti, questa volta il regolamento è a nostro favore e mi dispiace fare ragionamenti qualunquistici e di basso valore culturale…

Lo scudetto puo’  essere comunque revocato qualora intervenga una sanzione (ex art. 13 CGS) della giustizia sportiva. La revoca, infatti, è un atto giudiziario e non amministrativo. Mentre la richiesta di revisione delle sentenze sportive potrebbero essere accolta qualora s’intervenga ex art. 39.  Ed è anche per questo motivo che il presidente Agnelli ha minacciato di portare in tribunale la Federcalcio. A loro spettava solo il compito di “discutere se c’era o meno la competenza del Consiglio Federale a decidere e non a revocare lo scudetto”. Proprio come ha detto l’unico voto contrario della delibera: l’avvocato Dante Cudicio, membro dell’Associazione Allenatori.

Tra l’altro, non essendo stato quel titolo conferito da un atto ufficiale o formale, a loro giudizio, ma solo da un comunicato stampa e da una copia inviata all’Uefa con la nuova classifica ribaltata, per lo stesso motivo non potrebbe essere revocato. Se non c’è l’atto ufficiale allora lo scudetto dell’Inter è taroccato. È come i tanti pezzi di pizza che si comprano senza ricevere lo scontrino, durano il tempo di qualche morso e non per sempre. E bene, adesso è il momento che anche lo scudetto dell’Inter che gli è stato consegnato senza il proprio scontrino fiscale, sia restituito da chi non gli appartiene. È inutile che Abete affermi che “Anche in presenza dell’atto ufficiale o di una titolarità della Figc a decidere la Federcalcio avrebbe espresso comunque parere contrario alla revoca perchè rimane la separazione dei ruoli da parte del Consiglio federale rispetto agli organi di giustizia.” Copia e incolla. Più elementare di così non avrei saputo dirvelo. Significa che la giustizia sportiva è indipendente da quella ordinaria? E perché mai, allora, la giustizia ordinaria si sia permessa di mettere a disposizione di quella sportiva tutto il proprio lavoro nel 2006? Già la giustizia sportiva è di per sé lenta e fannullona, forse è per questo che preferisce non andare incontro ad un confronto con quella penale. Abete in questo è bravo, nelle parole che portano calma momentanea e fuoco per sempre come quando disse che si sarebbe aspettato dall’Inter la rinuncia alla prescrizione. Musica per le nostre orecchie.

Tutti si sarebbero aspettati che il consiglio mandasse l’Inter prescritta per le telefonate di Facchetti, le revocasse solo lo scudo ma senza sanzionarla per i noti fatti prescritti e invece si è deciso di non decidere nulla come aveva denunciato il presidente Agnelli. Niente deferimenti, tutto archiviato. 5 anni buttati nel cesso, 5 anni di presa per i fondelli. Eh sì, perché per 5 anni ci hanno intrattenuto per poi non fare nulla.

Da un lato, la Fiorentina ha preteso, nel proprio comunicato, che si spieghi perché siano state accantonate dagli inquirenti numerose telefonate influenti, in particolare dal colonnello Auricchio, titolare dell’indagine. Ad Auricchio si chiede di spiegare anche «perché vennero prese certe decisioni e chi era al corrente delle decisioni prese». Riguardo alla domanda «se i pm Beatrice e Narducci fossero tenuti all’oscuro delle intercettazioni arbitrariamente considerate irrilevanti», in questi anni si è saputo direttamente da Beatrice che quelle intercettazioni gli erano estranee, il che significa che ha fatto tutto Auricchio. Ma può un investigatore farlo, quando la direzione delle indagini, anche per le intercettazioni, come ha ricordato l’avvocato della Fiorentina nella sua arringa, è sempre dei pm (cit.)? Della Valle avrà forse deciso d’assumere i panni del bambino pentito che ha commesso un danno con quello cattivo ed avendo pagato solo lui lo prega di dire lòa veritaà? Dall’altro, la pretesa della Fiorentina sa tanto di furfanteria in quanto Della Valle intende sedersi ad un tavolo con Moratti e chiedergli una fetta della torta che si è preso tutta Moratti in cambio dell’omertoso e dannoso silenzio.

Sta di fatto che domani Agnelli convocherà una conferenza. Tra le “armi” che impugnerà per combattere questa nuova guerra in tribunale c’è l’acquisizione del verbale della riunione del Consiglio Federale del 18 luglio. Si può dire che, contemporaneamente, Moggi acquisirà un documento detto “Lodo-Preziosi” riguardante la misteriosa squalifica inflitta al presidente Preziosi in seguito ad un Genoa-Venezia e la sospetta radiazionecomminata e poi  tolta per mistero al ds Sabatini.

I metodi per vincere ci sono. Bisogna solo saperli utilizzare.

Ps: Il Garante del Codice di Comportamento Sportivo è l’organo preposto a segnalare ai competenti organi della Federazione Sportiva di appartenenza del tesserato, i casi di sospetta violazione del codice. Si è sparsa sul web la voce che, in caso lo scudetto dovesse rimanere all’Inter, la Juve o i tifosi stessi possano impugnare quest’ altra arma. Staremo a vedere.

eldavidinho94

Intervista ad Enzo Ricchiuti

Salve Enzo, sono sempre io Davide per il Blog di Alessandro Magno. Alessandro dice che siete troppo amici per intervistarti lui. Lo devo considerare un privilegio o una rogna?

Una corvee. Alessandro ed io siamo amici soprattutto perché condividiamo la passione per il ciclismo.

Iniziamo allora- Intervista al Ricchiuti parte seconda. Facciamo un riassunto della prima parte? O un resoconto, forse meglio del solito riassuntivo elementare? Io non vado di fretta questa volta.

L’unico riassunto che si può fare delle mie interviste è che mi piace farmi intervistare. Come tutti.

La prima intervista fu una mia idea, questa però me l’hai chiesta pubblicamente. Ti chiedo il perché anche se credo di sapere già la risposta e vediamo se corrisponde alla mia. Purtroppo devo prendere le parti del pubblico lettore.

Volevo chiarire alcune cose successe di recente.

Lo sai che la scorsa intervista non è piaciuta a tutti? Qualcuno ha insinuato che fosse stata preparata a tavolino, molto amichevolmente: ci eravamo accordati su domande e risposte, bo? Che ne pensi?

Non vado d’accordo col mettersi d’accordo. Però non ho niente contro le insinuazioni.

Non ho la presunzione di dire che, eppure, ho fatto conoscere un po’ di te . Almeno una parte del tuo modo di pensare. Sti lettori..Ora che facciamo? Chiamiamo un pm 🙂 ? Chissà che non ci faccia una requisitoria convincente sugli accordi che abbiamo preso: in fondo, questa intervista è sia voluta che cercata.

Sembri più Ricchiuti tu di me.

Quindi che si fa? Si gioca a fare il Ricchiuti oppure intervista molto accondiscendente?

Le interviste alla fine sono tutte accondiscendenti perché l’ultima parola spetta sempre all’ultima risposta dell’intervistato.

Non riesco a farti delle domande oggettive ed apatiche come dovrebbe essere e come vorrebbero gli altri, anche l’intervistatore a volte è fazioso, non posso farci nulla. Tanto non ci pubblica nessun quotidiano…

Mi dispiace per me.

Beh dai, facciamo così: città per città introduciamo gli argomenti. Andiamo a Napoli. Qui c’è tanto da parlare…

Mica tanto. E’ una città per molti versi scontata, di cui si possono dire quasi sempre le stesse cose.

Napoli è politica e giustizia messi insieme, non c’è distinzione vero?

Non c’è distinzione. E’ un unico teatro.

Ora ne diamo la prova.

De Magistris, chi è. Un adulatore o un persecutore di sogni? Non ha perso tempo per far parlare di sé… (Alessandro non vuole si parli di politica ma questa me la farà passare).

A me ricorda Peron. Evita Peron. E’ sulla buona strada per farsi impersonare da una bionda, da una Madonna.

La “Giunta militare” (come è stata rinominata) composta da Auricchio e Narducci. Il primo ha colpo l’occasione, il secondo si toglie dai casini del processo, che ne pensi?

Penso che evidentemente nell’ambito delle loro reciproche carriere più di tanto non potevano più ottenere.

La monnezza di Napoli, De Magistris ha detto che se ne occuperà subito.

Mi auguro che il neo sindaco non si occupi di nulla. Mi sentirei più al sicuro se si limitasse a fare scena.

Rimaniamo a Napoli. Andiamo al coperto perché fuori non si può stare, l’aria è irrespirabile. Forse questa è la volta buona che più di uno vada ad ascoltare e seguire il Processo di Napoli: sto Nucini cavallo di Troia chi è cosa ha combinato.

Nucini è un personaggio da film dell’orrore. Deve essere vero ciò che raccontano gli amici di Facchetti, quelli che lo difendono dandogli ora dell’ingenuo. Solo un super ingenuo poteva credere a uno come Nucini. D’altronde si vede che fare l’addetto agli arbitri non sia servito molto a Facchetti. Bastava poco, un minimo di competenza sugli arbitri, per rendersi conto di quanto Nucini fosse come arbitro inaffidabile più che perseguitato.

L’intervento dell’avv. Vitiello in difesa della Juve in qualità di parte civile: come ti è sembrato? La Juve vuole realmente interessarsi a questo processo o lo fa solo per i tifosi che tengono alla loro dignità?

La Juve s’interessa a questo processo per non interessarsi mai più di Calciopoli in futuro. Usa gli argomenti, le investigazioni, le parcelle ai consulenti pagate da Moggi per prendere le distanze da creditori e Moggi stesso. Al contempo sfrutta questa sua ritrovata vitalità difensiva come campagna abbonamenti per il nuovo stadio. Ha un atteggiamento parassita e paraculo.  Da furbetti. Tipico dei ragazzini di cui la stanza dei giochi Juve è pregna. Il problema è che gli juventini rimasti sono in larga parte delle vecchie signore che non abboccano e per questioni di senescenza non le mandano più a dire.  In tutto questo, Vitiello non c’entra nulla.

Andiamo a Roma. Tu ci sei già stato, vero?

Più di una volta. La città più bella del mondo.

A Roma c’è un nuovo triangolo delle bermuda, sai qual è?

No.

Andiamo per ordine alfabetico dai, tanto o l’uno o l’altro dobbiamo parlare di tutti e tre i lati:

ESPOSTO JUVE: stanno facendo un casino, ormai ne parlano tutti a ruota e a piacere: chi ha rilasciato le dichiarazioni più sensate e come andrà a finire? Agnelli ti è sembrato convincente nel discorso in occasione della presentazione delle maglie? Ha detto di pretendere rispetto dalle istituzioni…

La dichiarazione più sensata è quella di Abete quando dice con rispetto che dell’esposto non gliene frega nulla. Agnelli convincente ? Non deve convincere i tifosi. Il rispetto non lo si pretende. Lo si prende e basta.

RADIAZIONE MOGGI: eh eh, so che è l’argomento che ti sta più a cuore, la Juve avrebbe dovuto prendere le difese di Moggi? Credi nell’assoluzione da parte dell’ Alta Corte? Cosa non ti quadra di questa radiazione “ad personam”?

La Juve avrebbe dovuto e potuto spendere due parole in merito. Avrebbe dovuto e potuto sfiduciare Palazzi mettendogli pressione. Non ora ma in previsione della scadenza del suo mandato, dicendo no a una proroga tacita dell’incarico e sollecitando pubblicamente la procedura pubblica di assegnazione. Ho qualche remoto refolo di fiducia nell’Alta Corte. Della radiazione ad personam non mi quadra l’atteggiamento Juve: sembra un sospiro di sollievo per non dover più fronteggiare campagne mediatiche per il ritorno di Moggi oppure fronteggiare Moggi stesso alla guida di altri club con gli attuali poveri mezzi economici e umani di cui Juve dispone.

RICUSAZIONE CASORIA: ce l’abbiamo fatta, no? 3 su 3. Tutte e 3 vinte.

L’ultima volta per merito di Trofino. E’ stato decisivo. Battendo i pugni sul tavolo, perché così si vince.

Andiamo a Torino, l’intervista rilasciata da Agnelli (al termine del CDA che ha fatto registrare l’aumento di capitale), sul tema Calciopoli che impressione ti ha fatto? Ha parlato di “processo sommario” ed ha incolpato direttamente la Gazzetta per le intercettazioni fatte uscire nel 2006…

Agnelli aveva bisogno di rifare una verginità alla sua società e la Gazza aveva bisogno di sputtanarsi pur di tornare a vendere. Non è vero come dicono alcuni che i giornali per vendere debbono essere credibili, non faziosi e coerenti. I giornali per vendere debbono solo farsi comprare dal compratore di turno. I giornali sono come le belle donne. Più sono chiacchierabili più sono affascinanti. Perché la gente con l’attenuante della curiosità ama vedere come si possa cadere sempre più in basso. L’unico giornale veramente serio è quello che nessuno legge: la Gazzetta Ufficiale.

A proposito di aumento di capitale, è un bluff o è il futuro?

A me sembra che finanziare un aumento di capitale per la gestione ordinaria di debiti e scadenze prestandosi i soldi con gli interessi sia una furbata.

Come si sta muovendo la Juve sul mercato e come potrebbe muovesi?

Non si sta muovendo. Ha preso 3 parametri zero che non voleva nessuno più il terzino della Lazio che invece è buono. Come potrebbe muoversi ? Andando a riaprire la porta a Raiola dopo avergli fatto le scuse. Senza Raiola la Juve non prende top player e non vende bene nessuno dei vari Felipe Melo rimasti sul groppone.

Chi consiglieresti a Marotta? Uno per ruolo.

Thiago Silva, Hamsik. In attacco può riciclare un paio di quelli rimasti contando sul fatto che Conte è bravo specie con gli attaccanti.

Aguero! Arriva? Rossi!Arriva? Vucinic!Arriva?

Non mi piacciono né Aguero né Rossi. Vucinic ? E’ un divora goal da cardiopalma. Non serve. Tutti questi discorsi sulla seconda punta servono invece solo a smontare Quagliarella che fino a prova contraria se sta bene ha colpi da Nazionale.

Ti sarebbe piaciuto Sanchez? È stato solo un sogno o realmente un obiettivo? E Inler?

Tutti i nominativi di gente con quotazioni sopra i venti milioni sono solo utopie. Sanchez lo attendo per la conferma in un grande club in Cempions. Inler non è male ma la Juve che una tantum aveva azzeccato la strategia, parlare prima col calciatore, non aveva evidentemente i soldi per chiudere la trattativa.

Chi si sta muovendo meglio sul mercato? Che colpo metterà a segno quest’anno Raiola, quale sarà la sua prossima furbata?

Raiola non fa furbate. Quelle semmai vorrebbero farle altri. Fa la cosa migliore per tutti: fa girare i quattrini moltiplicando gli ami e moltiplicando così i pani e i pesci. E’ quella la cosa più importante: far girare il grano. Anche più importante del farlo scucire e basta. Leggo di gente contenta che Berluskoni con la multa forse dismetta il Milan. E’ una sciocchezza esserne contenti, non s’è capito niente. Ma torniamo a Raiola. Il calcio d’alto livello alla fine verte sulle giocate dei campioni. Raiola anziché riempirsi la bocca di quest’inglese fescion da Borsa Valori che piace tanto a Marotta si muove in silenzio e cercando di far combaciare tessere disparate, dall’interesse dei club a quello degli allenatori a quello dei giocatori. Marotta invece dice top player, competitors e altro broccolino del genere mandando fax a destra e manca, vantandosi di furbate che manco riesce a fare, dimostrando penuria di idee dal momento che copia il Napoli o idee confuse dal momento che passa da se non prendo Aguero allora tento con Hamsik, risultando alla fine un confuso coniglio bianco su sfondo bianco con problemi di autostima che parla come Alberto Sordi di Un americano a Roma.

GIOCATORE E SQUADRA RIVELATRICI DEL PROSSIMO CAMPIONATO, ALL’IMPRONTA.

Quagliarella, Juventus. Lo scudetto lo rivince il Milan. Tallonato dall’Inter  perché Gasperini è bravo e chi più di noi Juve lo sa per quante volte ci ha fatto penare. Il Napoli s’è rafforzato ma se non vende Hamsik rischia di perdere qualcosa di più importante di un braccio di ferro presidente-procuratore.

Forse il mercato è troppo spicciolo per uno come te, poca cosa… quindi, ti piacerebbe tornar a parlare di Calciopoli?

No. Assolutamente. No.

Due aggettivi per definire Palazzi e Abete.

Come disse Ferrara di Fassino, prendono ordini come soldati e li danno come sergenti. Sono migliori come esecutori cioè che come persone.

Facciamo come le Iene: Ibra o Camoranesi? Raiola o Caliendo? Moggi o Sabatini, De Laurentiis, Pozzo, Galliani, Leonardi messi insieme?

Ibra è un gangster di città che in vita sua ha sempre avuto voglia di alzare la gamba, e la posta in palio, nel suo calcio taeken do. Per questo ha fatto carriera e se la merita tutta. Camo è un gangster da cortile che preferirebbe farsi pagare per infilare da fermo sullo spiedo le galline vive e zampettanti con un calcio piuttosto che alzare tutte le volte quella fottutissima gamba.  Solo il pensiero stanca. Caliendo non m’era simpatico quando gestiva Baggio, figurarsi ora. Leonardi è bravo, Sabatini è sopravvalutato, De Laurentiis col calcio c’entra poco. Tutti questi qui, Galliani e Pozzo compresi, avrebbero bisogno ancora dei consigli di Moggi.

Capitolo Conte anzi, direi quasi libro-Conte: cambiamo completamente pagina… ce la farà?

La Conte-mania è una buona cosa alla fine. Perché dà entusiasmo. Anche posticcio, non importa. L’ambiente Juve è depresso. Ce la farà non lo so. Va protetto.  Magari alla fine toccherà proprio ai tifosi proteggerlo. Sai che strazio.

Questa è una domanda banale quanto retorica: cosa è mancato l’anno scorso alla squadra? Mentalmente e materialmente.

Mentalmente è mancato tutto. Non sapevano gestire nulla, sia nel bene che nel male. Materialmente, sono mancati diversi punti per colpa degli arbitraggi.

E all’allenatore?

A Del Neri non manca niente. Quest’anno che sta a spasso, neanche lo stipendio.

È estate e fa caldo, parliamo di argomenti più leggeri: chi vince la Coppa America? Chi avresti voluto che vincesse?

La Coppa America la vince chi non s’è abbonato a Sky per seguirla. Visti gli orari assurdi. Non ho idea su chi possa vincerla. Ripeto una mia vecchia convinzione: questi sudamericani hanno un senso solo se li si vede in contrapposizione con le squadre europee. Quando giocano tra loro, sembra un film di lesbiche. Dove è notorio che non vince nessuno perché sono così noiose da godere entrambe allo stesso modo e quindi se non vince nessuno non perde nessuno. Il calcio non è e non deve essere democrazia, tutti uguali etc. Ci deve essere il dramma, la diversità, l’ingiustizia. 

La nazionale di Prandelli come sta nascendo e come si comporterà?

Quella se farà bene o farà male non se ne accorgerà nessuno. Prandelli ha questa buonissima stampa in dote per cui al termine del suo mandato potremo semplicemente dire quello che han detto a Firenze o altrove: non ci ho capito un cazzo.

Qual è il tuo piatto preferito?

Non lo so.

Raccontaci un aneddoto della tua vita.

Ho fatto scendere in campo la Marina militare della Repubblica Domenicana per venirmi a recuperare. Avevo valicato il confine di mare con la Colombia in moto d’acqua. La sera a tavola la gente non faceva che raccontare questa storia. Nel frattempo caricata di ogni più sordido particolare. Prima feci lo scettico, non poteva essere vero. Poi finalmente non ce la feci più a mentire o fingere e dissi tutta la verità. Io dissi a tutti che l’italiano era morto finita la benzina dopo aver fatto a pezzi due tiburon imbottiti di coca e feci anche una specie di orazione funebre improvvisata. Uscimmo tutti dal ristorante riconciliati con Dio e le disgrazie e il prezzo del petrolio e carichi di buoni sentimenti. Qualcuno non cantò l’inno. Ma ci andò molto vicino.

Una sola domanda di politica: che mi dici di Giuliano Ferrara? Guarda che io ti seguo  in tutto eh?

Giuliano Ferrara ha perso la verginità al momento giusto. Quando faceva il confidente della Cia. Molti lo accusano per questo ed altro, dicono che fosse meglio come comunista duro e puro. Che fosse meglio quando era rispettato e tutto intero. Balle. Non hanno mai letto il Ferrara di quel periodo: un tronco d’albero. Meno male che ha avuto la fortuna di corrompersi.

Come chiameresti il nuovo stadio? Da quelle parti fanno i misteriosi, come per le maglie: sempre all’ultimo punto fanno le cose, poi non danno il tempo a noi di abituarci…

Lo chiamerei Tiramisù. Serve a quello.

Prima di concludere non posso proprio fare a meno di chiederti . La curiosità mi uccide .

‘’Fiorellino’’ ,’’ Fate schifo’’,ma cosa combini?

Scrivo quello che mi passa per la testa. Passati i bei tempi di quando dovevo aggredire la gente su commissione.

Con fiorellino ti sei tolto qualche sassolino dalla scarpa che stava li da un po’ di anni e poi hai detto buonanotte ai sognatori.

Gianfelice Facchetti non m’è simpatico, vero. Perché riconosco il dramma nel suo difendere la memoria del padre e so che essendo giovane non c’è possibilità di dialogo. Bisogna solo finire male. Riguardo l’altro pezzo, “Fate schifo” in fondo è merito di Angelini. L’ha detto lui e io ho ampliato il concetto. Sono pezzi diventati dei samizdat clandestini dopo la censura. Finiranno come i numeri telefonici o le barzellette che si scrivono sui muri dei cessi. Ovunque cioè dove la gente si diverte sul serio.

Non hai paura di querele tu?

No. Però è giusto che la gente ne abbia. Io no perché vengo da una impostazione tipo un giornale senza querele è come un generale senza medaglie. Al di là di queste minchiate però tragicamente vere, è giusto che i blog di persone normali che stanno su rete come hobby non retribuito non debbano condividere le mie rogne. Per questo coi blog ho chiuso. Per le testate on line il discorso è diverso: nell’internèt bianconero ci sono troppi avvocati e troppi dilettanti. Un controsenso per un tipo di giornalismo che vuol fare da grillo parlante. Dovrebbero prendere esempio dalla piccola ma aggressiva  stampa d’opinione: ci sono più ex pregiudicati che incensurati. Chiedere il finanziamento pubblico tramite qualche onorevole, farsi srl e mettere direttore responsabile una cariatide. Così potranno scrivere quello che vogliono, stimolare pagando le migliori nuove leve, liberarsi dal legalese e fregarsene anche delle querele. Che entro certi limiti sono fisiologiche. 

Antonio Corsa ?

Persona profondamente perbene.

E’ giusto paghi Ricchiuti per tutti?

Si, è giusto. Perché la responsabilità di quel che scrivo è solamente mia.

Ti leggeremo ancora e se si quando?

Su un inutile sito mio. Quando, non so.

Grazie per la pazienza e alla prossima. Chissà le nostre interviste potrebbe diventare un appuntamento a scadenza fissa?

Domani, dimmi tu l’ora.

 

Davide Peschechera per  IlBlogdiAlessandroMagno.it

 

(Alcune parole come ‘’cempions’’ e ‘’Berluskoni’’ sono state scritte in questo modo su richiesta di Enzo Ricchiuti, il Ferrara di cui si parla quando si dice di Fassino è il giornalista Giuliano Ferrara. Nota di Alessandro Magno)

Agnelli ci fa o ci sa fare?

Questo articolo avrebbe dovuto essere semplicemente una risposta all’articolo del mio amico AlessandroMagno riguardante Andrea Agnelli ed il punto interrogativo che pone alla fine: Andrea Agnelli è per noi l’interlocutore giusto o no? Ecco il link: http://www.ilblogdialessandromagno.it/?p=761#comments

Per mia incapacità nell’essere laconico ho composto una risposta molto molto prolissa che si è trasformata improvvisamente, in un articolo riassuntivo di ciò che Agnelli ha fatto e detto in questi ultimi giorni tanto da suscitare curiosità o sgomento con tanto di pareri e commenti a caldo in noi tifosi ed irritazione in ‘altri’.

Tanto per cominciare, credo che egli sia il nostro interlocutore giusto e lo ha dimostrato nelle ultime due interviste rilasciate: alla Gazzetta al termine del CDA che ha registrato l’aumento di capitale e alla presentazione delle nuove maglie nel nuovo stadio dove si è anche soffermato sull’esposto di Palazzi.

In entrambe le interviste è stato molto esaustivo e chiaro e non ha gettato al vento le solite frasi di retorica prive di significato e molto spicciole. Forse sul mercato bianconero avrebbe dovuto essere più chiaro ma, in fondo, questo compito spetta a Beppe Marotta. Da lui pretendiamo altro e questo altro si chiama Calciopoli: la lotta per la verità.

Alla Gazzetta ha detto chiaramente, soffermandoci solo ed esclusivamente in ambito Calciopoli, che la Juve si sarebbe mossa per la revoca dello scudetto all’Inter solo al termine del processo penale e dopo che questo avesse emesso le sentenze, chiarendo che vuole aspettare il terzo grado del giudizio penale (praticamente altri 4 o 5 anni) per agire ex articolo 39 in sede Figc. Tutto questo senza però tralasciare l’aspetto più importante: quello di ricevere risposte in tempi brevi dalla Federazione sulla questione in atto nel rispetto della giustizia affinchè essa sia uguale per tutti. Concetto ribadito ancora una volta dopo che lo ha fatto anche nei mesi precedenti, a campionato in corso. Naturalmente i tifosi hanno interpretato queste esternazioni in due modi completamente differenti: o come una perdita di tempo o come una netta presa di posizione. Per accontentare tutti, giustizialisti e garantisti, si sa, servono subito i fatti e secondo me i fatti ci sono: l’esposto inviato alla Figc oltre un anno e mezzo fa e analizzato da Palazzi qualche giorno fa è un fatto acclarato che ha comportato delle conseguenze piuttosto importanti: potremmo vederlo sotto molti aspetti (mediatico, economico, politico, d’immagine) ma le cose sono cambiate. Palazzi nell’esposto (senza soffermarci nei particolari perché per questi potrebbe esserci un altro articolo) ha ritenuto anche l’Inter colpevole di aver commesso illeciti sportivi con le telefonate di Facchetti e le ammissioni di Moratti che ne era al corrente e tutto questo grazie ad un misero esposto che, seppur con 14 mesi di ritardo, ha emesso un parere molto simile ad un verdetto, quasi fosse una pietra tombale.

Inoltre alla Gazzetta è tornato a parlare anche della Calciopoli 2006, definendo il processo “un processo sommario, istituito in tempi brevissimi, in un clima di clamore mediatico che ne condizionò l’esito. Fu proprio la Gazzetta a innescarlo rivelando le intercettazioni. La Procura federale aprì il procedimento sulla scorta di quanto aveva appreso dai giornali”.  Colpo basso, e chi se lo aspettava? Accusa pubblicamente la Gazzetta. Chi altro lo avrebbe fatto volontariamente? La Gazzetta, nella domanda successiva, cerca di rimediare, accusando la Federazione di aver nascosto le intercettazioni alla Magistratura ma Agnelli rincara la dose e incolpa sia la Gazzetta che gli altri giornali di non averle trascritte tutte le intercettazioni sui loro giornali, informando male l’opinione pubblica.

Alla presentazione delle nuove maglie, invece, Agnelli ha aperto il pomeriggio con un discorso di quasi 15 minuti attenendosi ai documenti e leggendo un passo dell’esposto della Juve che si basava, all’epoca, sulla “parità di trattamento” e puntando la mira sui “comportamenti poco limpidi” dell’Inter naturalmente nell’ambito della questione dello scudetto 2006 discussa da Palazzi il giorno precedente. Ha ribadito di volere RISPETTO dalle Istituzioni esprimendo il proprio timore che si decida di non decidere, ovvero che si sorvoli sulla questione per mancanza di volontà nel tornare su un argomento vecchio ma di estrema attualità. Per passare all’azione, anche in questo caso, Agnelli ha ribadito che bisognerà attendere la decisione del Consiglio Federale del 19 Luglio. Prima di allora va solo monitorata la situazione senza emettere sentenze o commettere mosse sbagliate.

Si può continuare ad avere pareri discordanti sul Presidente che tiene sempre una linea di strategia ben precisa ma estremamente criticabile e giudicabile. Prima che s’insediasse lui uno che parlasse così non lo avevamo di certo. Anzi. Reputo Cobolli Gigli una persona a modo che sa il fatto suo e che, se non avesse effettuato  il ritiro del ricorso a Tar, all’epoca, sarebbe rimasto alla Juve per tanti anni. Capacità dirigenziali ne aveva. Purtroppo bruciò, con quella mossa, quanto di buono avrebbe potuto fare. Blanc, invece, l’uno e trino e presidente ad interim è da apprezzare per il lavoro portato avanti sul nuovo stadio e per essere un ottimo contabile ma niente più. Sul piano sportivo si è dimostrato inadeguato. Non voglio giudicarlo né incompetente né incapace ma semplicemente inadeguato per il semplice fatto che il campo nel quale compete è diverso.

Teniamoci Agnelli. Per il nome che dà garanzie. Per ciò che ha detto e smosso in questi mesi. Per ciò che farà. Non abbiamo molte possibilità visto che, dopo di lui, c’è ancora una volta il vuoto. Agnelli è tra due baratri: il primo ha spazzato via i primi 5 anni di Juve post-farsopoli, il secondo potrebbe spazzare il futuro della Vecchia Signora se solo non ci fosse Agnelli che riesce ancora a tenerci a galla con l’argomento Calciopoli in attesa che i risultati sportivi tornino a darci ragione.

Per quanto possa avere le mani legate dal vero proprietario Elkann, Agnelli è libero di parlare e di dire ciò che vuole. Ha il benestare di Elkann e questo è già un passo in avanti rispetto al passato. Sino ad oggi, le parole bastano per alimentare i sogni. Con le sole parole molte persone si sono sentite colpite e tirate in causa. I fatti faranno il resto

In fondo, se in questi giorni Moratti è nervoso è soprattutto ‘colpa’ di Andrea.

Eldavidinho94

Dopo Strasburgo c’è l’America.

 

 

 

 

Eccomi qui, dopo alcune settimane di pausa. A dire la verità, aspettavo qualche argomento interessante da commentare per tornare a scrivere dopo la fine del campionato: a Giugno, si sa, c’è il solleone e il tempo della pacchia è incombente. Al di là del mercato che riserva sempre i prevedibili intrighi, accordi, segreti ed imbrogli, un avvenimento davvero importante (per i pochi interessati al caso, rimasti vigili dal 2006 sino ad oggi senza stancanti ripensamenti) è stato quello che ha visto la radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini da parte della Disciplinate presieduta dal dott. Sergio Artico, presidente della Commissione Nazionale che ha disposto la radiazione di Moggi & co, in seguito ai fatti ed a ciò che è emerso e accaduto nel 2006. Tra le motivazioni, si accusa Moggi per “l’intrinseca gravità dei fatti commessi e delle aberranti conseguenze che hanno determinato”. Vi starete chiedendo come io possa non prendere in considerazione il nuovo scandalo del calcio scommesse: tuttavia, sotto il solleone anche questo è stato un avvenimento rilevante. Beh, reputo che quest’ultimo scandalo sia solo una diretta conseguenza di Calciopoli, vista la giustizia sommaria che è stata fatta e la possibilità data , ormai, di agire come meglio si crede per scopi personali; non a caso se “prima si truccavano le partite per conseguire il risultato sportivo, adesso abbiamo dei criminali che usano lo sport per arrivare a facili guadagni” (Abete dixit) e neanche tanto ‘scandaloso’ come vorrebbero far credere, quindi. Per questo motivo, la questione della radiazione è di primissima importanza e fanno discutere i modi con i quali è stata predisposta e il tragitto che ha percorso prima di arrivare a destinazione. Innanzitutto, Abete prima di creare l’impalcatura per questo mini-processo ha dovuto chiedere il parere della Corte di Giustizia Federale (che ha preso il posto delle vecchie CAF e Corte Federale che giudicarono Moggi & co. nel 2006) e poi quello dell’ Alta Corte di Giustizia del CONI. Insomma, un passaparola gigantesco per ottenere, da qualcuno, il permesso di agire. Eh sì, ha dovuto chiedere il “permesso”, come fanno i bambini con loro mamme quando in palio c’è qualcosa di rischioso o “non proprio corretto” (usiamo un eufemismo…). Un tragitto non molto arduo né lungo ma scontato quanto inaspettato sul finire. Sono molti, infatti, i misteri che lo avvolgono. Ho riflettuto su come impostare questo articolo, se basarmi sulle sensazioni (non quelle dei PM) o sui dati emersi con documenti alla mano e motivazioni annesse: come sempre, alla fine è inscindibile l’unione tra le due cose. Partiamo basandoci sulle sensazioni: nonostante tutto, la radiazione sarebbe stata inevitabile pur avendo lottato in questi anni nel tribunale penale di Napoli per riportare alla luce tante verità nascoste. L’ottimismo della vigilia è stata spazzata via dalla sentenza arrivata con un giorno in anticipo e dal procuratore Palazzi che, in ogni caso, l’avrebbe scampata su noi poveri mortali a prescindere. E infatti, la conferma è arrivata poche ore dopo la sentenza proprio dalle sue parole, ammettendo che “la commissione disciplinare incaricata di decidere sulla proposta di radiazione si è  basata solo sugli eventi del 2006 e non sulle carte dei processi fatti in seguito a quella data“. Una “radiazione a sentenze rese”, appunto, come recita il comunicato scritto della sentenza. Quest’ultima, è stata accolta di buon grado sia dal principale protagonista Moggi che dagli altri due protagonisti, Giraudo e Mazzini, sicuri tutti e tre di essere comunque radiati in primo grado. Moggi ha promesso guerra e battaglia contro una decisione ingiusta per lui e per noi suoi strenui sostenitori, convinti dopo aver visto l’evolversi della vicenda durante questi anni che le stranezze incombono che è una bellezza tutta italiana e mediterranea e non si può chiudere un occhio, 59 mesi dopo i 5 anni di inibizione ovvero 59 mesi di ritardo, uno a farne 60 prima che Moggi & co. potessero rientrare nel calcio (sempre se lo avessero voluto loro in primis…). La radiazione è stata ingiusta perché (e adesso veniamo alle vere motivazioni) non sono state prese in considerazione scoperte e retroscena usciti dai processi di questi anni e cioè che Moggi non ha mai parlato direttamente con gli arbitri a differenza di altri personaggi del mondo del calcio; che ha vinto la causa nel tribunale di R. Calabria sul caso Paparesta (mai stato chiuso nello spogliatoio); che gli arbitri ‘cupolari’ fanno fare alla Juve una media punti inferiore rispetto a quella ottenuta con gli arbitri ‘nemici’ e subiscono torti invece che le famose ricompense delle quali si è tanto discusso nel 2006, che lo stesso Bergamo ha ammesso che non ci è mai stata una cupola viste le molteplici cene che ci sono state con Moratti a Forte dei Marmi o con Collina ad un ristorante di Lodi senza dimenticare la cena avvenuta tra Sacchi e i designatori a casa Tanzi a Parma su testimonianza di Baraldi e i colloqui che ha intrattenuto. Un secondo motivo dell’ingiustizia subìta è la rapidità con cui si è istituito questo processo e si è arrivati ad emanare la sentenza, rapidità che, seppur giusta, è quasi una beffa a dispetto d’altre faccende d’ordinaria importanza come l’esposto della Juve sul quale non si hanno ancora risposte (Abete ha detto che le darà entro la fine di Giugno, mah, comunque a distanza di 13 mesi dal suo invio in Federazione il ritardo e la lentezza di Palazzi restano). Il progetto di radiare i 3 era in cantiere ma non è mai stato preso realmente in considerazione dal Palazzo sin quando la Federcalcio con a capo Abete, non ha avuto questa possibilità passati i 5 anni di squalifica. Il processo innalzato in fretta e furia non ha ricevuto neanche  il consenso dell’Alta Corte del CONI (di cui parlavamo all’inizio) alla quale Abete aveva chiesto un parere e che, tra l’altro, viene ribadito che l’atto finale di questa vicenda sarà girato proprio dall’Alta Corte, «ultimo grado della giustizia sportiva» che deciderà sulle radiazioni inflitte dalla Disciplinare. L’ avv. Tortorella ha detto, a caldo, che “Non poteva essere scritta sentenza migliore da appellare” e che il ricorso sarebbe stato depositato subito, senza perder tempo, entro sette giorni (quindi dovrebbe esser stato già depositato) ricordando che resta comunque il dubbio sulla legittimità del nuovo procedimento FIGC (la corte di giustizia che ha preso il posto della CAF, appunto) dal momento che il Consiglio federale non avrebbe il potere di emanare delle norme che non passino attraverso il vaglio della Giunta nazionale del Coni altrimenti il parere chiesto al CONI (e neanche preso in considerazione) che importanza ha avuto? A cosa è servito? Anche Moggi, nel suo consueto appuntamento web-TV su Libero e in diretta su 7gold Stadio ha ribadito che la battaglia finale si svolgerà a Strasburgo visto che è questa l’unica possibilità di vincere la causa poiché (altra stranezza del caso) in appello sarò la stessa Commissione disciplinare nazionale della FEDERCALCIO a decidere sulla sentenza già data in 1° grado (e senza alcuna certezza d’imparzialità nel giudizio, a questo punto…).  Non ci resta che continuare a sostenere Moggi perchè, non dimentichiamoci che, nel 2006, non subì il processo sportivo a causa delle sue dimissioni ma beccò una squalifica (poi divenuta radiazione, appunto) NON ESECUTIVA poiché si attendeva, all’epoca, la decisione e il verdetto della giustizia penale. Il processo penale di Napoli, come sappiamo, è ancora in corso e nonostante sia alle battute finali rischia di slittare direttamente a Settembre a causa dei problemi di alcuni PM o addirittura ricominciare da zero in caso la Casoria dovesse essere ricusata (da alcuni rumors pare che il rischio sia scampato, per ora). Per questo Abete ha deciso bene di rispolverare dal cassetto il “rischio-radiazione” passati ormai i 5 anni d’inibizione forzata. E poi c’è sempre un precedente a favore del “trio” ovvero un altro motivo secondo il quale la radiazione è ingiusta: quello riguardante Walter Sabatini che venne squalificato il 23 Marzo 2000 per 5 anni con rischio di radiazione. L’allora presidente federale Franco Carraro lo radiò con 38 mesi di ritardo ovvero il 15 marzo 2003, a 3 anni di distanza dalla squalifica: con questa motivazione (i troppi mesi passati tra squalifica e radiazione effettiva) Sabatini riuscì a vincere la causa davanti all’Arbitrato del Coni e la Figc fu costretta a reintegrarlo nel mondo del calcio facendo una magra figura. Oggi sappiamo tutti che sabatini è il nuovo DS della Roma degli americani. 38 mesi erano tanti per Sabatini: dovrebbero esserlo anche i 58 passati per Moggi, Giraudo e Mazzini…

Come si può radiare una persona sulla base della RELAZIONE BORRELLI di 190 pagine che presenta enormi buchi ed interrogativi? I motivi per uscirne puliti ci sono, ripagati o rimborsati non si sa, soddisfatti solo se i fautori di questa trappola saranno puniti. Sta vincendo la forza perché la ragione non basta(cit.) ?

eldavidinho94

NOI AL FIANCO DI MOGGI

Con la decisione di radiare Moggi e Giraudo, Organizziamoci prende atto che: La FIGC, rappresentata dal “fantoccio” dei poteri che dal 2006 controllano il calcio italiano, precipitato da Berlino a Johannesburg, ha perso una buona occasione per tentare di andare oltre farsopoli. Anche perchè il Presidente Federale cui era affidato il compito di decidere sulle radiazioni di Moggi e compagnia è riuscito, con una serie di artifizi giuridici, a scaricare l’incombenza sullo stesso Procuratore Federale che cinque anni fa formulò le accuse: Palazzi, appunto, che mai avrebbe ammesso di essersi sbagliato.

Lo stesso Palazzi che in passato ha “salvato” dirigenti condannati dalla giustizia ordinaria per aver contraffatto documenti, al fine di aggirare le norme sportive. Lo stesso Palazzi che non ha richiesto di processare la società colpevole di reati come pedinamenti e intercettazioni abusive, facendo cadere il tutto nell’oblio della prescrizione. Lo stesso Palazzi che di concerto con i vertici federali ha evitato di radiare un presidente sorpreso in flagranza di reato con una valigetta piena di soldi. Lo stesso Palazzi che però, nell’occasione delle radiazioni, è stato inflessibile, ignorando le evidenze di un processo ordinario che ha completamente stravolto i presupposti su cui era basata farsopoli.

Le istituzioni del calcio hanno quindi mandato un segnale preciso. Per loro, “calciopoli” si è chiusa inequivocabilmente nel 2006 e a niente servono nuovi processi. La loro convinzione non sarà scalfita da nessun fatto nuovo, per quanto clamoroso. E per rafforzare questo principio, i giudici della Commissione disciplinare hanno addirittura rincarato la dose aggiungendo nelle motivazioni, alle farneticazioni di Palazzi, concetti come “allarme sociale”o “comportamenti altamente inquinanti”.

Alla luce di quanto avvenuto per le radiazioni, pare oggi scontato anche l’esito sull’esposto presentato dalla Juve da oltre un anno. Con gaudio dei media che dopo un lungo silenzio hanno ripreso fiato.  Perché a decidere, sarà sempre lo stesso Palazzi: anche in questo caso, infatti, Abete si è “pilatescamente” tirato fuori.

Possiamo quindi affermare che la FIGC ha un presidente che non decide, ma è abilissimo a demandare ad altri scelte che richiedono un minimo di attributi.

MA NOI DI ORGANIZZIAMOCI NON CI STIAMO E RISPONDIAMO:

anche per noi tutto è fermo al 2006. Esattamente al 14 di maggio, quando la Juventus ha conquistato sul campo il suo VENTINOVESIMO scudetto. Tutto quanto è avvenuto dopo, non lo riconosciamo. Perché i risultati degli ultimi anni sono falsi e frutto di una mistificazione organizzata tavolino. Chiunque abbia beneficiato di questa situazione è solo oggetto del nostro disprezzo e mai sarà accettato come avversario.

Noi saremo al fianco del nostro Direttore e della Juve, indipendentemente da quello che deciderà la società. Accompagneremo Moggi con la nostra azione in tutte le sedi, a partire da quella dell’appello sulla radiazione. Se sarà necessario, promuoveremo iniziative anche forti come pubbliche manifestazioni o boicottaggi di massa in grado di provocare, quelli si, “allarme sociale”.

La revoca dello scudetto di cartone non c’interessa, perché noi rivogliamo nella nostra bacheca e nelle nostre casse quanto ci è stato tolto con un’ignobile azione, tesa a colpire solo ed esclusivamente la Juve.

Oggi più di ieri siamo determinati a perseguire l’obiettivo con la nostra azione, che ha anche l’obiettivo di cacciare personaggi come Palazzi e Abete, responsabili del fallimento del calcio italiano in ambito nazionale e internazionale.

Se qualcuno, media compresi, pensa di zittirci con il messaggio delle radiazioni, sappia che ha ottenuto l’effetto opposto. Perché ha rigirato il coltello in una ferita mai rimarginata.

Noi non siamo indignati né sorpresi per quanto capitato, ma semplicemente disgustati perché la farsa continua.

I personaggi che decidono sono sempre gli stessi. E, conseguentemente, le loro scelte fanno diventare la nostra battaglia per la riconquista della dignità, ancora più aspra.

Noi non molliamo!

 

Restiamo uniti

Ragazzi, amici, fratelli bianconeri. Non ci credo come non ci credete voi, eppure lo han fatto. Lo scempio che non era nemmeno prevedibile è stato ancora una volta perpetrato. Non bastavano 5 anni di punizione no! Alla fine Moggi e Giraudo (e Mazzini) sono stati radiati. Gli viene impedito una volta e per sempre di ritornare nel mondo del calcio. Gli viene impedito per sempre di tornare a lavorare in un mondo dove erano e lo han dimostrato sul campo, di essere di gran lunga i migliori di tutti. Il procuratore Palazzi e tutta la FIGC teme che possano tornare, magari proprio alla Juventus di Andrea Agnelli, visto che erano uomini di suo padre, e che la Juventus possa tornare ai fasti di un tempo. Ora è chiaro, dal loro punto di vista tutto questo va evitato in ogni modo. La Juventus vincente pre-Farsopoli non deve tornare. Un proverbio dice ‘’errare è umano, ma perseverare è diabolico’’: bene, abbiamo la prova che sono diabolici. Questa radiazione è la prova che Farsopoli non è stato un errore giudiziario e nemmeno un processo svolto sull’onda di quel famoso ‘’sentimento popolare’’ di cui si parla anche nella sentenza. Se fosse stato un errore giudiziario si poteva porre rimedio. I signori della FIGC vogliono continuare a far passare il messaggio che la Juve rubava e ora il calcio è onesto.
Lo so che oggi regna lo sconforto e abbiamo tutti il morale sotto i tacchi, io stesso sto scrivendo sull’onda dell’emozione senza pensare troppo a cosa dire e cosa fare, ma ora voglio fare un invito a tutti i fratelli bianconeri a restare uniti. Il nostro Direttore chiaramente e sicuramente ricorrerà in appello e poi ci sono ancora i giudizi che la giustizia vera, quella penale e non ‘’sporchiva’’, deve dare.
Oggi più che mai non abbandoniamo Luciano Moggi, non accettiamo che buttino nella spazzatura e infanghino oltre un decennio della nostra storia. Abbiamo tenuto duro fino ad oggi, NON MOLLIAMO.
Io sono con il DIRETTORE.

Alessandro Magno per Juvemania.it

Calcio scommesse: i protagonisti chiedono “pietà”

Tutto può venirmi in mente,  meno la pietà, le ultime notizie circa le scommesse nel calcio non ci hanno scosso più di tanto, conosciamo questo mondo parallelo non pulito che gravita intorno a noi ma siamo lontani dal primo scandalo, i cui processi non arrivarono ai diretti responsabili, e pagarono alla fine i più deboli, rei di essersi fidati di persone poco raccomandabili, profittatori delle ingenuità di chi diventa ricco troppo in fretta e senza strumenti culturali. Questa volta però le prove ci sono e ineccepibili, ma lo stupore del pubblico è verso dei campioni, dei giocatori nazionali di cui tutto si poteva pensare meno questo. Chi si nasconde sotto queste maglie? Pensavate che persone come Signori e Doni avessero proprio bisogno di questo? Allora, c’è chi ama scommettere è vero, è tanto come andare a giocare al casinò, non c’è niente di male se sporadicamente  si pensa di trascorrere una serata alternativa, non si giudica il passatempo occasionale, vissuto nella legalità, ma quando lo si vuole trasformare in un reddito la cui necessità induce giocatori di calcio a vendere la propria squadra o la partita ..beh questo è un crimine e va punito. Io continuo a non capacitarmi e a non capire. Il mestiere di calciatore in serie A, (ma anche in serie B e C)  è iper retribuito per quello che fanno, gli stipendi  delle società secondarie non hanno nulla da invidiare a quelli delle più importanti, sono comunque altissimi, in dieci anni di carriera, l’introito di un calciatore di media grandezza è talmente alto, da consentirgli di vivere di rendita per sempre e con una giusta, oculata amministrazione da parte di una famiglia attenta o di professionisti corretti, ne garantisce un benessere non indifferente vita natural durante. Vogliamo fare un confronto con l’entrata di un operaio che lavora duramente 8 ore al giorno forse anche 10? ..meglio di no. In più, aggiungiamo, i privilegi, le porte aperte in vari ambienti: un calciatore medio, diventa una star nazionale, sia nella città in cui lavora e anche fuori, pizzerie, ristoranti, locali vari, fanno a gara per averli anche solo per una sera, dieci minuti seduti ad un tavolo. Se un calciatore sa tutelarsi diventa imprenditore continuando a creare ricchezza per se stesso e per la sua famiglia. Semplice no? Forse non lo è: emergono le debolezze, il delirio di onnipotenza: il calciatore vuoi per l’isolamento o per desiderio di esclusività, assimila una mentalità differente da quella iniziale, vuole essere una star per tutta la vita, e le esigenze crescono, uscito dal mondo di noi normali da 1300 euro al mese,è ricorrente il pensiero: “sono un campione, tutti mi vogliono quindi merito di più”. In realtà, smessa la maglietta e appesi gli scarpini, il calciatore torna quello che era, il rientro nel mondo degli sconosciuti del “prima” è duro e non accettato”, i posti di lavoro del “dopo”, come allenatori, presentatori e conduttori tv, attori, politici, sono pochi e la maggior parte già destinati. Ecco che subentra la fragilità, la tentazione dei soldi facili è tanta .. Io mi rivolgo a loro  chiedendogli in nome delle persone comuni che non possono permettersi che i “normali” 1300 euro al mese” di accontentarsi del tanto che hanno avuto e di avvicinarsi alla realtà e di aprire gli occhi. Ci saranno dei processi, lunghi ..chilometrici che non finiranno mai, pagherà chi? Non so dare una risposta, mi auguro che la giustizia non stia “in superficie” ma punisca in profondità. Se un male non lo si estirpa alla radice non finirà mai e il calcio pulito resterà una chimera.

Luna23

ALTRO CHE RICUSAZIONE ! “ORGANIZZIAMOCI” PRETENDE GIUSTIZIA.

 

Documento unitario: Juvenews.net, Uccellinodidelpiero.com, www.ilblogdialessandromagno.it, www.iojuventino.net, cronachebianconere.blogspot.com, calabrone37.blogspot.com, Canale Juve, Juve Central, Nobiltà Gobba, Juvemania.it, Juventus the best,  ju29ro.com ( che ha dato la disponibilità a pubblicare)

Inoltre il documento è stato pubblicato anche su i seguenti siti o blog:

http://smillamagazine.comhttp://www.liquida.ithttp://calciototale.netsons.org http://www.socialsport.nethttp://www.parrotized.ithttp://www.blogcalcio.info –  http://www.wikio.ithttp://oknotizie.virgilio.ithttp://www.testadicalcio.com – http://www.ciaojuve.com

Altro che ricusazione! “Organizziamoci” pretende giustizia.

Tutto sembra indicare che il processo di Napoli, nato e sviluppatosi come una squallida farsa, debba giungere alla giusta conclusione, con un verdetto assolutorio per gli imputati.

Ma in modo indecente, in tanti non ci stanno, e sono gli stessi che sin dall’inizio hanno temuto quest’epilogo, consapevoli dell’inconsistenza di un teorema accusatorio che definire ridicolo è dire poco.

Così si spiega il colpevole disinteresse di quasi tutti i media per un processo il cui oggetto è quello che loro stessi avevano definito il più grave scandalo che abbia colpito il calcio italiano.

Trova altresì giustificazione il percorso ad ostacoli cui è stata costretta la Dott.ssa Casoria, che ha il torto di voler compiere il suo dovere, e proprio domani dovrà affrontare l’ultima trappola posta sul suo cammino, che indirettamente riguarda il nostro futuro, con il giudizio sull’istanza di ricusazione promossa disperatamente dall’accusa. E’ opportuno, quindi, fare un breve riepilogo di quanto capitato partendo dalla fine.

Domani, infatti, si terrà innanzi alla Corte d’Appello di Napoli l’udienza per decidere sulla richiesta di ricusazione dei PM Narducci e Capuano nei confronti del Presidente del collegio giudicante nel processo ” Calciopoli “.

Com’è noto, siamo alla presenza della terza iniziativa di questo genere e nonostante le prime due, quella delle parti civili e un’altra, sempre, promossa dai Pubblici Ministeri, abbiano avuto esito negativo per gli istanti, l’accusa ci riprova, e caso unico nella storia della Giustizia Italiana, per la seconda volta chiede la sostituzione del giudice.

Questi sono i passi ufficiali, ma sin dall’inizio come si è poi saputo, la Dott.ssa Casoria ha subito notevoli pressioni allo scopo di farla rinunciare. Cerchiamo, comunque, di comprendere da cosa sia scaturita questa nuova istanza.

Come tutti saprete, il CSM ha adottato nei confronti della Giudice, la sanzione disciplinare della censura, per le espressioni non proprio ortodosse adoperate dalla stessa nei confronti di alcuni suoi colleghi della nona sezione penale del Tribunale di Napoli, di cui la Casoria era Presidente.

In occasione del procedimento, la Procura Generale che ha sostenuto l’accusa davanti al CSM, ha chiamato come testi quattro giudici tra cui spiccano le due giudici a latere nel processo di calciopoli e i due PM Narducci e Capuano dello stesso procedimento che da questa circostanza hanno tratto spunto per richiedere nuovamente la ricusazione.

Da più parti si è manifestato il forte dubbio che il provvedimento adottato dal CSM, potrebbe condizionare, in maniera negativa per la Signora Casoria e indirettamente per i colori bianconeri, la decisione della Corte d’Appello chiamata a pronunciarsi, sulla richiesta di ricusazione dei PM.

Noi siamo convinti, al contrario, che il procedimento disciplinare conclusosi con la censura non abbia alcuna attinenza, né potrà mai influenzare il giudizio della Corte d’Appello, chiamata a vagliare l’istanza, domani 20 maggio.

Le nostre certezze non si poggiano sulla fede sportiva, bensì sul Diritto e per fare chiarezza riportiamo gli articoli 36 e 37 del CPP

Art. 36 Astensione

1. Il giudice ha l’obbligo di astenersi:

a) se ha interesse nel procedimento o se alcuna delle parti private o un difensore Ë debitore o creditore di lui, del coniuge o dei figli;

b) se è tutore, curatore, procuratore o datore di lavoro di una delle parti private ovvero se il difensore, procuratore o curatore di una di dette parti Ë prossimo congiunto (c.p 307-4.) di lui o del coniuge;

c) se ha dato consigli o manifestato il suo parere sull’oggetto del procedimento fuori dell’esercizio delle funzioni giudiziarie;

d) se vi è inimicizia grave fra lui o un suo prossimo congiunto (c.p 3074.) e una delle parti private;

e) se alcuno dei prossimi congiunti (c.p 307-4.) di lui o del coniuge Ë offeso o danneggiato dal reato o parte privata;

f) se un prossimo congiunto di lui o del coniuge svolge o ha svolto funzioni di pubblico ministero;

g) se si trova in taluna delle situazioni d’incompatibilità stabilite dagli artt. 34 e 35 e dalle leggi di ordinamento giudiziario ;

h) se esistono altre gravi ragioni di convenienza.

Art. 37 Ricusazione

1. Il giudice può essere ricusato dalle parti:

a) nei casi previsti dall’art. 36 comma 1 lett. a), b), c), d), e), f), g);

b) se nell’esercizio delle funzioni e prima che sia pronunciata sentenza, egli ha manifestato indebitamente il proprio convincimento sui fatti oggetto dell’imputazione.

2. Il giudice ricusato non può pronunciare nè concorrere a pronunciare sentenza fino a che non sia intervenuta l’ordinanza che dichiara inammissibile o rigetta la ricusazione (41).

Queste norme contengono le ipotesi tassative, in presenza delle quali, può essere richiesta la ricusazione di un giudice.

E’, pertanto fondamentale capire quali motivi siano stati addotti dai pm napoletani a corredo di questa seconda istanza di ricusazione.

La motivazione della richiesta di ricusazione sarebbe che la circostanza del procedimento disciplinare innanzi al CSM con testimoni d’accusa I PM e due giudici a latere nel processo su calciopoli condizionerebbe la Dott.ssa Casoria fino al punto di avere un interesse “diretto” nel procedimento penale in corso, che potrebbe pregiudicare il suo ruolo di soggetto terzo ed imparziale.

In altre parole la richiesta di ricusazione troverebbe fondamento normativo nell’art. 36 lettera a) C.P.P.:Se il giudice ha interesse nel procedimento;

Non si comprende, però, quale interesse la Casoria possa avere nel procedimento contro Moggi e altri: forse quello di assolvere gli imputati solo per ripicca nei confronti dei PM che hanno sostenuto l’accusa nel procedimento disciplinare dinanzi al CSM?

Procedimento disciplinare che, si badi bene, non ha alcuna attinenza con il processo penale su calciopoli e con il suo esito, come sottolineato anche dal Giudice Alemi, Presidente del Tribunale di Napoli, commentando le decisioni del CSM

Al più si può dedurre che tra i componenti del collegio giudicante nel processo di calciopoli, così come tra la Dott.ssa Casoria e i pm rappresentanti la pubblica accusa nello stesso processo,non corra buon sangue , ma tale condizione non rientra in alcuna delle ipotesi previste dagli articoli 36 e 37 del C.P.P., ipotesi , ribadiamo , tassative , cioè non se ne possono inventare di sana pianta altre come i pm vorrebbero….

Eventualmente, si potrebbe addurre una certa mancanza di serenità da parte della Giudice, ma nulla di più, e dato che la stessa non ha mai dichiarato di volersi astenere, non vediamo come possa essere ricusata dalla Corte D’Appello.

A questo punto tutti i cittadini, non solo i tifosi, dovrebbero chiedere: ma perché tutto questo?

La verità è una sola: quella che la “gazza ladra” aveva, in coincidenza della sua nomina, definita un Magistrato al di sopra delle parti, salvo poi a cambiare opinione, lo è veramente.

Inoltre per l’accusa questa SIGNORA ha un vizio d’origine, non le interessa il calcio e pertanto non assimilabile a quel “sentimento popolare”, che per loro vuol dire, essere antijuventini sempre e comunque , e in nome del quale si è perpetrato lo stupro del 2006.

Dopo la farsa e la corsa ad ostacoli, il processo ci sta, quindi, offrendo l’esibizione di Narducci e Capuano in uno di quegli sport estremi, tanto di moda: “L’arrampicata sugli specchi”, resi sempre più scivolosi, oltre che dalle difese, dai loro stessi testimoni che non hanno esitato a definire, mendaci, durante la requisitoria.

E’, perciò, evidente che la richiesta di ricusazione, è solo l’ultimo “mezzuccio” dei PM, per arrivare alla prescrizione, evitando così una sentenza che per quanto emerso non può che essere d’assoluzione. Il che avrebbe serie ripercussioni proprio su chi, ostinatamente, ha voluto un processo, fondato sulle chiacchiere, e rappresentando in modo penoso, un apparato dello Stato con notevole spreco di denaro pubblico.

Domani sarà, pertanto, un giorno cruciale per il futuro della Juve, perché un eventuale accoglimento della ricusazione azzererebbe, di fatto, il procedimento, facendo scivolare tutto verso la prescrizione.

Noi, invece, pretendiamo che il processo prosegua e giunga alla naturale conclusione con una giusta sentenza che è il passaggio fondamentale per riappropriarci della dignità scippata. E se la società decidesse, anche alla presenza di un’assoluzione, di non intraprendere le doverose azioni per riottenere quanto, truffaldinamente, ci è stato tolto, andremo, comunque, avanti per la nostra strada, facendo sentire la nostra voce in tutte le sedi, convinti della bontà di una lotta, iniziata cinque anni fa e che non può certo fermarsi in vista del traguardo.

N.d.r. se qualche sito che ha pubblicato e’ stato dimenticato nella citazione dei firmatari,lo comunichi ai redattori Zebbrone o Pasquale Lara tramite il contatta l’autore

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