Archivio Mensile: Novembre 2011 - Pagina 2

Il calciatore di 40 anni.

Ho sempre pensato che la carriera di “calciatore” fosse corta, precoce ma breve non oltre i trent’anni, o per certi casi o eccezioni non oltre i 34, a parte il nostro mitico Zoff che di primavere giocando ne ha viste ben 41.

Il giocatore di altri tempi al compimento dei 30 cominciava a sentirsi fuori posto, a percepire il confronto con i molto giovani pesante, era una “sveglia” biologica che metteva l’uomo sulla strada della “pensione”, i redditi sono sempre stati molto alti anche prima e per la maggiorparte potevano garantire una serenità dopo il ritiro non indifferente, senza lavorare per alcuni o con un’attività per altri non particolarmente impegnativa.

Oggi è diverso, cominciamo con l’età, un uomo di 40 anni oggi non li dimostra, anche nell’atteggiamento, si dice siano la prosecuzione dei 30, in parte potrebbe essere anche vero, grazie all’alimentazione, stile di vita, integratori e cosmesi si pensa di poter proseguire la giovinezza considerando i fatidici 40 un numero e nient’altro. C’è da dire che l’atleta professionista oltre a curare la sua persona può contare su  uno staff che gestisce la sua forma fisica in modo tale da garantire efficienza in tutte le prestazioni che prima era appannaggio per pochissimi.

Ecco  che il calciatore 35 – 37 enne dice NO! al prepensionamento, vuole continuare a giocare, anche chi dal calcio ha avuto tutto, denaro, trofei e grandissimi traguardi personali raggiunti. Ma perchè mai mi chiedo? Uno che ha la fortuna di smettere di lavorare giovane, essere molto ricco, oggi lo diventano tutti più o meno, di avere numerose attività vuole ancora continuare rischiando di essere inadeguato? Pare proprio di sì, e non è solo un concetto portato avanti da una singolarità, in tanti cominciano a non accettare l’idea del ritiro guardando appunto i grandi campioni che sostengono di essere ancora utili.

Mettendosi dalla parte della dirigenza di una squadra, compreso l’allenatore, ci si trova di fronte ad una situazione spinosa, dire a chi è stato una bandiera e  un simbolo di una squadra “Sei vecchio è tempo che te ne vada” non è cosa tanto semplice, oltre a lui tutta una schiera di tifosi e supporter del giocatore si scatenerebbero contro, per’altro, non bisogna dimenticare che ogni azienda vive momenti di grandi difficoltà. I tifosi sono fantastici ma quando perdono la pazienza un po’ meno .. lo sa bene la Juventus degli ultimi anni che avendo combinato tanti guai e ritrovandosi ultimamente in bassa classifica, per placare gli animi mandavano il buon Del Piero a trattare con la folla  esasperata mentre gli altri giovani colleghi, si tuffavano dentro le loro fuori serie scappando via più veloci della luce, ecco che il “senior” diventa improvvisamente comodo, questo spiega come mai i presidenti e i direttori sportivi di fronte a queste situazioni vadano profondamente in crisi non sapendo cosa fare.

E’ fuori di dubbio che giocatori abituati ad una certa ribalta e a godere di un ambiente super privilegiato oggi, faccia fatica a spegnere “la luce”, i posti da dirigenti nelle grandi squadre non sono tanti, e forse non è sempre stato per tutti il sapersi amministrare e pensare al futuro. Attualmente  ai “veterani” si offrono molte possibilità di continuare come calciatori  all’estero, i ricchissimi club di tutto il mondo farebbero a gara ad avere stelle di prima grandezza del calcio italiano anche “vecchiotte” ma pur sempre attuali e piene di fascino e allure calcistico. Il calciatore “old style” era un uomo più semplice, che si accontentava di quello che aveva, si parla di privilegi ma tutto riduceva ad un piccolo ambiente, oggi il calciatore si è emancipato, crede nella sua immagine pubblica ed è imprenditore di se stesso che non lascia spazio all’improvvisazione, una vera e propria squadra di professionisti cura la sua vita lavorativa , compresa quella privata, a parte pochi esempi, i calciatori si presentano insieme a modelle, stelline televisive, indossatrici o artiste di vario genere, sempre per mantenere l’immagine di uomo che aspira alla perfezione fisica ed economica, capite che diventa difficile rinunciare a tutto questo quando se ne ha ancora voglia e bisogno.

Tutto sommato, non mi sento di criticarli e mi metto nei loro panni chiedendomi che farei al loro posto, e sinceramente non mi so dare una risposta, sebbene fossi consapevole di poter aspirare ad avere di più,  forse ne aprofitterei e forse anche voi ..chi lo sa ..?

Tutto bene fin tanto che dura, ma prima o poi la luce si dovrà  spegnere, perchè anche i 40 anni non sono eterni, e tutti questi dettagli saranno messi da parte, la vita presenterà un conto ed in quell’istante vedremo se il calciatore userà buon senso o si farà travolgere dagli eventi ..vedere un anziano sportivo ex campione che “razzola” nelle televisioni, partecipando a sciagurati reality o comparendo come testimonial per arraffare ancora qualche rivolo di popolarità è sempre triste e patetico ..

Luna23

Juventus – Palermo 3-0

Io ho un sogno

I have a dream. ( Io ho un sogno).

 

Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande battaglia per la libertà nella storia della Juventus. Cinque anni fa un grande incubo, dalla cui ombra ancora oggi ci dobbiamo svegliare, è arrivato a turbare le nostre vite . Vi era stato fino ad allora un principio fondamentale, ed era che i campionati si vincono sul campo. Da allora non fu cosi. Cento anni di storia bruciati in 15 giorni di follia e di ingiustizia. Una grande dirigenza, la più grande della storia del calcio. Quelli che tutti chiamavano con un pizzico di invidia e con molta riverenza “La Triade” veniva cancellata dalla storia con ignominia e disprezzo. Bettega, Giraudo e Luciano Moggi il direttore generale, forse il più bravo di tutti e tre. Colui che è diventato il capro espiatorio di tutto questo male. Per cinque anni noi Juventini abbiamo difeso queste persone, condannate soltanto per il fatto di essere i migliori di tutti. Sono stati cinque anni di lotta , di discriminazione televisiva, cinque anni in cui i giornali ci hanno voltato le spalle dando solo le notizie che ritenevano di dare. Cinque anni dopo, gli Juventini vivono ancora in un’isola solitaria. Tutto intorno a loro un vasto oceano di bugie. Per questo oggi parlo, per rappresentare la nostra indignazione. Quello che è uscito dai tribunali sportivi e civili non è giustizia. La legge non è uguale per tutti. E’ovvio, che chi doveva giudicare è venuto meno ai suoi doveri. Guido Rossi che prese uno scudetto vinto con 91 punti teste di caz. (cit. Mughini) e lo tolse per darlo alla sua squadra, arrivata 15 punti indietro. Il procuratore Palazzi che per la Juve decise in 15 giorni e per gli altri ci mise 5 anni. La federazione, che prima ha radiato Moggi e poi si è autodefinita non competente a restituire lo scudetto spudoratamente sottratto alla Juve. Il tribunale di Napoli quando ha omesso tutte le testimonianze a favore della difesa basando un giudizio solo su 40 telefonate. Ora questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o ci si abbandoni alla rassegnazione. Questo è il momento di continuare le nostre battaglie. Il 2011 non è una fine ma un inizio. E coloro che sperano che gli Juventini abbiano bisogno di sfogare un poco le loro tensioni e poi saranno appagati, avranno un rude risveglio. Voi che pensate che tutto passerà come se niente fosse successo, vi sbagliate. Non ci sarà nel Campionato Italiano di calcio né serenità né tranquillità fino a quando agli Juventini non sarà restituito quello che gli è stato ingiustamente tolto. Ma c’è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di vendetta bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde all’ingiustizia con la forza dell’anima. E mentre avanziamo, dovremo impegnarci a marciare per sempre in avanti senza voltarci. A chi ci chiede quando ci riterremo soddisfatti risponderemo:”Non saremo mai soddisfatti finché non ci sarà restituito tutto il maltolto con tanto di scuse. Non saremo mai soddisfatti finché chi ha sbagliato nei nostri confronti non paghi la sua pena. Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno privati della loro dignità da cartelli che dicono – Io il campionato non ho rubato e in B non sono stato -. Non potremo mai accettare questo da chi in B non ci è andato perché prescritto e di campionati ne ha rubati cinque di fila”. Ritornate ai vostri Forum, ritornate ai vostri Blog, ritornate tutti ai vostri posti di combattimento, sapendo che in qualche modo questa situazione cambierà. Non lasciamoci sprofondare nella disperazione. E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno bianconero, che un giorno questa squadra si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni. Noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti i campionati sono stati vinti sul campo. E sono 29. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sul prato verde dello Juventus Stadium Luciano Moggi e gli  eredi degli Agnelli, sapranno sedere insieme al tavolo della conciliazione. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino la FIGC, uno organo colmo dell’arroganza e dell’ingiustizia, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia. Io ho davanti a me un sogno, che i miei due figli piccoli godranno un giorno di una squadra nella quale non saranno giudicati per le moviole indirizzate da antijuventini, ma per le qualità in campo dei loro Campioni. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno in ogni valle ,su ogni collina e su ogni montagna si mostrerà e tutti gli uomini, quello che tutti sanno bene già oggi e cioè che la Juve era la più forte. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il mio posto. Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di lottare insieme, di andare insieme allo stadio, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno della nostra più grande vittoria.

Liberamente ispirato dal discorso di Martin Luther King a Washinton il 28 Agosto 1963

Alessandro Magno (Benedetto Croce) per CalcioGp

Tnas incompetente, tavolo della pace….Noi non molliamo!

Che dire, sono anni che noi Juventini riceviamo mazzate sia sul campo che nei tribunali (ingiustamente). Eppure non ci abbatte nessuno, siamo sempre vivi e innamorati della Vecchia Signora. La sentenza di calciopoli è stata una batosta incredibile per chi ha veramente seguito il processo in questi 3 anni, soprattutto per chi ha contribuito a scoprire la verità e chi, anche nel suo piccolo, a diffonderla.

Abbiamo preso insulti ovunque, siamo stati presi per pazzi e fissati ma il tribunale ha parlato e in molti festeggiano, ma è solo il primo grado. C’è chi scende dal carro di Moggi e chi sale su quello di Agnelli, chi rimane solo su quello di Moggi o chi non c’è mai salito e chi è si trova su entrambi. Facile sparare a 0 dopo la sentenza come era comodo prima difendere Moggi per riavere gli scudetti. Ci vuole coerenza. Anche perchè è grazie a Moggi e i suoi avvocati che hanno scoperto tante telefonate “nascoste”. Ora è condannato e anche per molti Juventini è il mostro cattivo. Ma se in un futuro ci ridaranno quegli scudetti non salite sul carro, non siete graditi, troppo comodo gridare alla vittoria.

Alcuni tifosi che rimanessero a 27, altri si tengono i 29 coscienti di sapere la verità. Quando la gente conosce solo a metà i fatti, per sentito dire o letto qui e lì, parla a vanvera, troppo. Chi non sa pensasse a fare solo il tifoso senza nominare persone o fatti.
C’è chi rimarrà solo con Moggi, chi penserà solo al calcio giocato e chi starà nel mezzo pensando al rettangolo di gioco ma con un occhio di riguardo alle altre notizie.

Ma c’è una cosa che ci accomuna, qualunque sia il “clan” scelto, noi non molliamo mai. Riceviamo botte, colpi ma ci rialziamo sempre. Sappiamo ironizzare, sappiamo continuare a ridere ed esultare per un gol, difficile vederci piangere, noi sappiamo affrontare gli avversari. Siamo abituati a vincere, lo Stile Juve lo portiamo anche nella vita quotidiana, sempre. Siamo un popolo tosto e orgoglioso della nostra storia, hanno sempre provato ad abbatterci ma non ci sono ancora riusciti. Noi siamo sempre qui, non ci nascondiamo mai. Sono anni difficili sotto tanti punti di vista ma non molliamo.

Che dire, qualunque schieramento prenderemo prima o poi la nostra vittoria arriverà. Siamo in attesa, adesso soffriamo in silenzio ma deve tornare il nostro momento e sarà una vittoria dal sapore dolcissimo, qualunque essa sia.

<< La Juventus è come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un’altra. Non molla mai, e la sua forza è nell’ambiente. >> Giovanni Trapattoni

 

Silvio Raponi

Intervista a Stefano Discreti

Oggi per il Blog di Alessandro Magno intervistiamo Stefano Discreti, grande juventino , opinionista in trasmissione televisive e radiofoniche come ”Ieri , Moggi e domani” e ”Tutti pazzi per la Juve”, editorilaisti per Tuttojuve.com nonchè autore di Libri
di successo come ”Conte l’ultimo gladiatore”e ”Montero l’ultimo Guerriero”.

 

 

1 – Ciao Stefano come stai?  Come vanno le tue trasmissioni radiofoniche e televisive?

Tutto bene. Le trasmissioni sono al momento ferme in attesa della soluzione migliore per tutti noi.

Non mi piace partire tanto per esserci. I contenuti vanno sempre privilegiati su tutto.

2 – Ti confesso di esser molto sorpreso della tua dipartita da Rai e Mediaset quando ti ho visto ospite gli anni scorsi a Controcampo e a Quelli che il calcio,  ho sinceramente creduto che volessero finalmente  dare la parola a qualche Juventino,  invece cosa è successo ?

Ma non pensiamo sempre a male. A Controcampo ad esempio hanno chiamato uno che la storia della Juve l’ha fatta in campo e in società, Bobby goal Roberto Bettega.

3 – Poi quella di LA7 sulla docu-fiction su Calciopoli, ci ha chiarito definitivamente le idee, non c’è spazio per la verità?

Beh, andare ad attaccare Inter e Telecom a casa loro forse era effettivamente un pensiero troppo libero.

4 – Ti piace questa Juve di Conte ? Ora siamo a un quarto di campionato , facciamo un primo bilancio. Dove può arrivare questa Juve e dove invece deve necessariamente migliorare?

Mi piace lo spirito che Antonio ha trasmesso alla squadra. Bisogna pedalare con umiltà a testa bassa. Poi a Marzo-Aprile vediamo dove stiamo e parliamo dei possibili obiettivi. Parer mio un terzo posto sarebbe già un piccolo miracolo del Mister.

5 –  Sei stato allo Juventus Stadium?

Ancora no ma spero presto di colmare questa lacuna.

6 – Parliamo un pò della tua attività di scrittore. Hai scritto due libri ‘’Montero l’ultimo guerriero’’ e ‘’ Conte l’ultimo gladiatore’’. Sono due Biografie o sono anche  qualcosa di diverso?

Sono un po’ tutto. Ci sono interviste esclusive, biografia, parte romantica e romanzata mescolata con i sentimenti del tifoso. Insomma non manca niente.

7 – La prima curiosità che mi viene da chiederti è questa , so che sono libri scritti a quattro mani con Alvise Cagnazzo , personaggio alquanto diverso da te , ecco volevo sapere se è semplice scrivere un libro a quattro mani, scriverlo con Cagnazzo  e come vi siete divisi i compiti?

Non è semplice per niente.

Però se trovi una persona con cui ti capisci al volo poi è tutto più semplice. E’ un po’ come assimilare i nuovi schemi di gioco quando arriva un allenatore nuovo.

8 – So che sei amico di Mughini , che ne pensa lui di come scrivi , gli sono piaciuti i tuoi libri , e a proposito che fine ha fatto?

Giampiero ha sempre avuto parole belle per me ed io di questo ne vado orgogliosissimo.

L’ho visto qualche giorno fa. E’ sempre il grandissimo juventino che tutti noi ricordiamo a Controcampo.

9 – La cosa che mi colpisce dei tuoi due libri e che hai scelto due personaggi diversi dallo stereotipo di grande campione . Due campionissimi per carità, ma di quelli brutti cattivi e sudati , due che potremmo definire  gregari o comunque antieroi. Hai una particolare affetto per questi personaggi diversi , diciamo più umani , rispetto agli ‘’dei’’ Zidane, Platini, Del Piero ecc… o è stata una scelta casuale magari dettata dal fatto che nessuno o pochi avessero già scritto di loro?

E’ stata una scelta dettata dal fatto che da sempre vado pazzo per i “cattivi”, per i “leader” ancor più che per i “fenomeni”

10 –  Conte e Montero hanno gradito i tuoi scritti ? Ci si sono ritrovati?

Beh penso che gli abbia fatto piacere. Tu che dici?

Di certo con me non si sono mai lamentati.

11 –  Di Montero so che nel privato è un personaggio assolutamente diverso dal calciatore, un uomo gentile e molto umano , molto attaccato alla propria famiglia e alle sue amicizie. Conte com’è nella vita privata?

Riservatissimo ed attaccato tantissimo ai suoi affetti che protegge con tutta la sua forza.

12  – Il prossimo sarà un altro antieroe che so ‘’la stella di Davids’’ , oppure magari è la volta che scrivi di Del Piero?………sarai in buona compagnia , prevedo enciclopedie sul Capitano?

Magari tutti e due. Perché dover scegliere?

13  – A proposito di Del Piero, so che sei un suo grande ammiratore come lo sono io , come va a finire questa storia …….rinnova con noi , va all’estero? Io mi sento di  poter escludere che possa andare a una squadra italiana.

L’hanno scaricato. Così va la vita…

14 – Hai sentito Moggi ultimamente, so che siete grandi amici e fate anche delle trasmissioni insieme?
Certo che l’ho sentito. L’ho ovviamente chiamato il giorno dopo la sentenza per sentire come stava.

Gli amici si sentono nel momento del bisogno, no?

15  – Tornerà Moggi alla Juve?

Assolutamente no. La Juve ha ormai definitivamente scaricato anche lui.
Morte tua, vita mia.

16 – Che ne pensi di queste iniziative intraprese dal presidente Andrea Agnelli in difesa della Juventus? Questo TNAS che non riesce a decidere se è competente a decidere.

Io vorrei un giorno sentire dal presidente se ha condiviso le strategie processuali della Juve dal 2006 al 2009.

E soprattutto capire perché in quegli anni mai una volta ha speso una parola in difesa della Juventus e dei suoi tifosi…

17 – Oggi trovi che sia cambiato qualcosa in FIGC  per la Juventus rispetto al 2006 o come pensano in  molti non abbiamo ancora nessuna voce in capitolo?

Il calcio è sempre lo stesso. Hanno solo fatto fuori Moggi a tutti i costi e qualche personaggio che ha avuto solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

18 – Tornerà la Juve ad essere quella che è sempre stata?

Se mi parli di una Juve vincente, credo proprio di si. Ma ci vorranno ancora anni.
Se mi parli di una Juve unica, quella di Gianni e Umberto invece ti rispondo con certezza di no.
Quella Juve è finita con la morte di loro due. I loro eredi hanno forse il 5/10% della passione che avevano i loro nonni e genitori…

19 –  E’ vero che smetterai di occuparti di Juve quando finirà questa storia di Calciopoli come avevi dichiarato una volta?
Vorrei tornare a fare solo il tifoso che si emoziona per un goal bianconero senza dover pensare a processi, sentenze, polemiche. Ci proverò.

20 – Penso di averti chiesto tutto, c’è qualcosa che non ti ho chiesto e di cui avresti voluto parlare?

Se mi viene in mente te lo dico alla prossima intervista ok?

21 – Allora a presto Stefano e sempre Forza Juve .

Sempre forza Magica Juve!!

CalcioGp – Farsopoli 29 articoli come 29 scudetti

Ci sono ache io con un articolo a pagina 6 dal titolo”ABBIAMO UN SOGNO”

Questa è la presentazione che fa CalcioGP dal suo sito

Un’iniziativa costruita sull’orgoglio e sulla ricerca della verità sportiva: 29 autori per 29 articoli tutti in un unico magazine online dipsonibile a partire da lunedì mattina… l’onda lunga della sentenza di primo grado espressa (all’unanimità??) dal Tribunale di Napoli… il valore storico di uno spaccato, quello 2004-2006, in cui il campo ha parlato sempre in modo eloquente… il racconto dei cronisti che hanno vissuto tutto questo sulla propria pelle… il rilancio propositivo di chi in questi 5 anni si è adoperato (per la maggioranza delle volte gratis…) affinché non passasse soltanto la versione ufficiale

29 contributi “liberi, personali, sinceri. in pieno stile “democrazia juventina”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E i ringraziamenti , sempre del giornale.

 

Grazie a tutti coloro, e sono 29, che hanno contribuito a questo mosaico in tema. Crediamo sia in qualche modo un’opera unica, li citiamo in ordine sparso: Giancarlo Padovan (ovviamente), Luca Momblano (ovviamente), Romeo Agresti (ovviamente) e un altro prezioso collega che porta il nome di Alberto Zanello. Gli altri, più bravi di noi: Antonio Corsa (Uccellinodidelpiero.com), Antonello Angelini, Massimo Zampini, Francesco Ceccotti (Vecchiasignora.com), Nino Ori (Ju29ro.com), Mario Sironi, Giuseppe Andriani, Paolo Bertinetti, Nicola Negro, Marco Venditti, Alessandro Banfi, Giacomo Scutiero, Nicola De Bonis, Ermenegildo Loffredo, Ivan Scalise, Gianni Volpi, Principio Paolino, Franco Leonetti, Nicol Pozzi (Canalejuve.it), Emilio Targia, Roberto Buonfiglio (Orgoglio Bianconero), Piero Pizzi (un umile lettore!), Benedetto Croce (forse, il più originale), Claudio Zuliani (unico e inimitabile) e Paolo Bergamo con un’intervista dell’aprile scorso che riletta oggi fa una certa impressione… Ancora, grazie.

 

Alessandro Magno

Dalla parte di Moggi? Presente!

Ieri doveva esser una giornata di gioia per noi Juventini è il compleanno del nostro grande Alessandro Del Piero (auguri Capitano!) e dovremmo esser tutti allegri e gioiosi e celebrarlo. Purtroppo la giornata ci è stata rovinata dal tribunale di Napoli e le ripercussioni sul nostro umore le abbiamo avute tutti. Cercherò di usare le parole giuste per dire quello che penso del tribunale di Napoli e del collegio giudicante perché non voglio né mettere in difficoltà il mio editore, né farmi cestinare l’articolo per paura di incorrere in querele, in questa Italia dove si può dire tutto di tutti se sei un giornalista accreditato, pure fare delle ricostruzioni della realtà diciamo ”avventurose” (vedi giornali sportivi di Milano o televisioni tutte) ma non te lo puoi permettere se sei un blogger qualsiasi come lo sono io.  Ovviamente del tribunale di Napoli penso tutto il male possibile. Come non pensarlo dopo il verdetto di Calciopoli? Mi chiedo per esempio perché i PM volessero ricusare la Casoria se poi  questa gli ha accolto tutte le richieste o quasi? Mi chiedo se le sentenze come pare, sono state valutate quasi esclusivamente sulle intercettazioni fatte a Moggi, per quale motivo hanno interrogato tante persone in questi ultimi due anni? E visto che gli interrogatori di tutte queste persone (ma proprio tutti) sono stati favorevoli alla difesa, come hanno potuto scartarli tutti? Mentre sentivano questi testi, cosa facevano i giudici? Ascoltavano o facevano dell’altro? Perché è incredibile come abbiano potuto scartare tutto questo materiale. Come abbiano potuto poi giudicare la Juve estranea ai fatti e Moggi colpevole al 100% è un alchimia tutta loro. Mi passino la battuta che già  circola da ieri sul web: evidentemente da quello che si evince dalla sentenza, Moggi aggiustava il campionato per favorire Lazio e Fiorentina. Ora, io non sono un avvocato ma posso comprendere che magari per la Juve questa può esser l’unica difesa possibile cos’ come, non essendo più un ragazzino da molto tempo, comprendo anche che la Juventus abbia preso le distanze da Moggi per non affondare nel caso affondasse lui. Sono in ballo svariati milioni di euro di risarcimento e la Juve non se lo può permettere, fino a lì ci arrivo. Però ammazza… anche loro che tempestività con il comunicato! Potevano pure scrivere due righe un’ora dopo e ponderarle meglio. D’altronde se oggi non ci fossero le nuove intercettazioni su nuovi soggetti, cercate e pagate da Moggi, non ci sarebbe per la Juventus nessuna possibilità di chiedere scudetti indietro e parità di trattamento. Quindi un poco più di delicatezza nei confronti del loro (nostro) ex Direttore potrebbero pure averla.  Sulle televisioni cosa dire? E’ andato in onda il solito teatrino. In RAI si son collegati telefonicamente con Ruggiero  Palombo, vice direttore del giornale che nessun juventino comprerebbe nemmeno sotto tortura, in studio c’era il ”super partes” Mazzola e anche un avvocato di cui nemmeno ricordo il nome e che non si capisce perché fosse stato chiamato in quella sede.  Forse era li a far finta di rappresentare gli Juventini quando poi in realtà era il più accanito di tutti contro di noi, tanto da litigare con il direttore di Tuttosport De Paola, che ha faticato non poco per contenerlo. La nostra difesa in RAI è stata delegata nostro malgrado all’arbitro De Santis (bravissimo e  agguerrito come sempre) e al direttore di Tuttosport, appunto. Juventini veri in RAI zero. Un po’ meglio è andata a Mediaset dove all’onnipresente Liguori (avrà un contratto esclusivo per esserci ogni volta che si parla di Calciopoli) e al pluri-incaricato ex PM  Narducci almeno ci hanno messo l’avvocato di Moggi, Paco D’Onofrio e il nostro (finalmente) Stefano Discreti.
In definitiva su due trasmissioni e diciamo una decina di ospiti c’era un solo Juventino. Complimenti per la par-condicio. Concludendo , in questi due giorni ho sentito tanti “sono stanco”, tanti “mollo tutto”, “contro questi poteri forti non ce la faremo mai”, e credo che sia normale esprimersi in questo senso. Siamo stati per cinque anni degli ottimi soldati, abbiamo combattuto una guerra contro tutto e tutti. Senza generali, ognuno per sé e tutti per la Juve. Abbiamo difeso l’onorabilità di una persona (il nostro Direttore) e difeso la nostra, senza guadagnarci niente. Abbiamo diffuso notizie che nessuno dava, che venivano omesse volutamente. Abbiamo combattuto contro un clima di omertà e contro dei poteri forti, anzi fortissimi rispetto alla forza di ognuno di noi. Cosa siamo noi? Tifosi, blogger, ultras, curvaioli, finti giornalisti, cazzeggiatori del web, perditempo, padri di famiglia che insegnano ai loro figli a tifare per una squadra che tutti chiamano ladra e nonostante tutto che insegnano ai propri figli a muoversi sempre a testa alta. Noi siamo la Juve. Noi non abbiamo amici all’infuori di noi. Io dico a lor signori che quella che hanno vinto è solo una battaglia. Le guerre a volte, come nel nostro caso, si combattono perché si è aggrediti e quindi non è dato sapere quando finiranno. Quello che dobbiamo sapere è che dobbiamo continuare a combatterle. Oggi noi siamo dei veterani non ci spaventate più, perché sappiamo bene che grande montatura è stata Farsopoli. Ora ci stiamo curando solo le ferite e stiamo affilando le nostre armi (la penna, la testiera, la bandiera e la fede nella verità), poi riprenderemo a combattere. Sappiate gazzettari , antijuventini e farsopolari vari che Noi non ci arrenderemo mai! Oggi Noi siamo ancora al fianco di Moggi!

Alessandro Magno

Siamo gli amici di Luciano Moggi

http://www.uccellinodidelpiero.com/siamo-gli-amici-di-luciano-moggi/comment-page-4/#comment-42190

“Il sostegno degli amici che non ha perso…perché non è il Belzebù che tutti vogliono dipingere. Il sostegno degli amici che non ha perso“ Avv. Paolo Trofino, 08/11/11.

Siamo gli amici di Luciano Moggi.

Diciamoglielo qui perché ci legge, perché si sappia.

Perché lo sappiano tutti. Juve compresa.

Di Enzo Ricchiuti

Articolo originale dal Blog Uccellinodidelpiero.com

 

 

 

 

 

 

Napoli – Juventus, un diluvio di chiacchiere

Sono assolutamente d’accordo nel rinviare le partite di calcio laddove ve ne sia una reale necessità. Nessun problema e nulla da dire nel caso di Genoa – Inter dove era evidente una grave situazione di calamità , niente da dire in altri casi laddove c’era una impraticabilità di campo conclamata. Certo mi piacerebbe che quando piove , piova per tutti e non a convenienza . Come non andare con la memoria a Perugia dove ci giocammo uno scudetto sotto un nubifragio (vero) o a Poznan dove ci giocammo un passaggio del turno sotto una tormenta polare?

A Napoli invece abbiamo assistito forse per la prima volta alla sospensione di una partita per stanchezza della squadra di casa. La situazione sulla decisione di rimandare la partita è un assoluta stortura , nonostante da Napoli tentino di farci passare la cosa come legittima. Non esiste in nessun posto del mondo che viene indetto un vertice fra le parti e al suddetto vertice non vengano invitate due delle parti in causa, in questo caso Juventus e Lega Calcio .

Il prefetto fra l’altro continua , con le sue dichiarazioni , ad alimentare i nostri dubbi e le nostre perplessità, oggi ha dichiarato che sapevano che il tempo sarebbe migliorato. Pensate un pò voi?

Ci sono già molti video su Youtube e su Facebook che testimoniano quando la situazione fosse assolutamente normale per una città come Napoli dove ogni temporale crea disagi. Il campo era in perfette condizioni cosi come gli spogliatoi , cosi come le vie di accesso che portano allo stadio. Si parla di alcuni sottopassi allagati , ma comunque di sottopassi che molte volte vengono allagati dalle piogge durante l’anno in una città come Napoli con particolari caratteristiche geologiche. Non mi pare si sia mai rinviata qualche partita per un sottopasso allagato, si chiude il sottopasso, si chiamano i vigili del fuoco a svuotarlo e tutto rientra nella normalità.

La cosa che ci ha fatto più pensare male è l’adoperarsi del Direttore Sportivo del Napoli Bigon . Non si comprende perché Bigon fosse presente al vertice con il Sindaco e il Prefetto, e Marotta no. Non si comprende perché a Marotta e alla Lega Calcio non solo non è stato consentito di partecipare al vertice ma non siano stati nemmeno avvisati degli esiti e della conclusione del vertice. Entrambi hanno dovuto apprendere del rinvio della partita dalle televisioni ( Sky).

Che poi Bigon si sia anche affrettato a dichiarare la data del recupero della partita nel 14 Dicembre ( favorevole al  Napoli),  quando cerano evidentemente altre due date almeno possibili ( sfavorevoli al Napoli) , quella del giorno dopo e quella del 30 Novembre e quando,  non è compito suo fare date , credo sia la prova schiacciante che il Napoli non aveva nessuna voglia di giocare.

Diciamo che quanto hanno visto che c’era da prendere questa bella palla al balzo, non solo l’hanno presa senza problemi ma l’hanno cavalcata alla grande.

Ora non mi aspetto 3-0 a tavolino ( i tavolini lasciamoli agli altri) ma una bella squalifica o almeno pesante ammenda per Bigon e per lo stadio di Napoli si . Non si può decidere di rinviare una partita senza consultare la Lega Calcio e l’altra squadra, cosi unilateralmente .

Per la Juve la consapevolezza che iniziamo di nuovo a fare paura e la speranza che questo rinvio al Napoli non gli sia servito a nulla se non a far fare ulteriore brutta figura alla propria città.

Sarà ancora più bello battervi sul campo. Magari recuperiamo Quagliarella e vi segna proprio lui.

 

”Ma non vedi che diluvia?”

Immagine anteprima YouTube

Alessandro Magno

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