Ho sempre pensato che la carriera di “calciatore” fosse corta, precoce ma breve non oltre i trent’anni, o per certi casi o eccezioni non oltre i 34, a parte il nostro mitico Zoff che di primavere giocando ne ha viste ben 41.
Il giocatore di altri tempi al compimento dei 30 cominciava a sentirsi fuori posto, a percepire il confronto con i molto giovani pesante, era una “sveglia” biologica che metteva l’uomo sulla strada della “pensione”, i redditi sono sempre stati molto alti anche prima e per la maggiorparte potevano garantire una serenità dopo il ritiro non indifferente, senza lavorare per alcuni o con un’attività per altri non particolarmente impegnativa.
Oggi è diverso, cominciamo con l’età, un uomo di 40 anni oggi non li dimostra, anche nell’atteggiamento, si dice siano la prosecuzione dei 30, in parte potrebbe essere anche vero, grazie all’alimentazione, stile di vita, integratori e cosmesi si pensa di poter proseguire la giovinezza considerando i fatidici 40 un numero e nient’altro. C’è da dire che l’atleta professionista oltre a curare la sua persona può contare su uno staff che gestisce la sua forma fisica in modo tale da garantire efficienza in tutte le prestazioni che prima era appannaggio per pochissimi.
Ecco che il calciatore 35 – 37 enne dice NO! al prepensionamento, vuole continuare a giocare, anche chi dal calcio ha avuto tutto, denaro, trofei e grandissimi traguardi personali raggiunti. Ma perchè mai mi chiedo? Uno che ha la fortuna di smettere di lavorare giovane, essere molto ricco, oggi lo diventano tutti più o meno, di avere numerose attività vuole ancora continuare rischiando di essere inadeguato? Pare proprio di sì, e non è solo un concetto portato avanti da una singolarità, in tanti cominciano a non accettare l’idea del ritiro guardando appunto i grandi campioni che sostengono di essere ancora utili.
Mettendosi dalla parte della dirigenza di una squadra, compreso l’allenatore, ci si trova di fronte ad una situazione spinosa, dire a chi è stato una bandiera e un simbolo di una squadra “Sei vecchio è tempo che te ne vada” non è cosa tanto semplice, oltre a lui tutta una schiera di tifosi e supporter del giocatore si scatenerebbero contro, per’altro, non bisogna dimenticare che ogni azienda vive momenti di grandi difficoltà. I tifosi sono fantastici ma quando perdono la pazienza un po’ meno .. lo sa bene la Juventus degli ultimi anni che avendo combinato tanti guai e ritrovandosi ultimamente in bassa classifica, per placare gli animi mandavano il buon Del Piero a trattare con la folla esasperata mentre gli altri giovani colleghi, si tuffavano dentro le loro fuori serie scappando via più veloci della luce, ecco che il “senior” diventa improvvisamente comodo, questo spiega come mai i presidenti e i direttori sportivi di fronte a queste situazioni vadano profondamente in crisi non sapendo cosa fare.
E’ fuori di dubbio che giocatori abituati ad una certa ribalta e a godere di un ambiente super privilegiato oggi, faccia fatica a spegnere “la luce”, i posti da dirigenti nelle grandi squadre non sono tanti, e forse non è sempre stato per tutti il sapersi amministrare e pensare al futuro. Attualmente ai “veterani” si offrono molte possibilità di continuare come calciatori all’estero, i ricchissimi club di tutto il mondo farebbero a gara ad avere stelle di prima grandezza del calcio italiano anche “vecchiotte” ma pur sempre attuali e piene di fascino e allure calcistico. Il calciatore “old style” era un uomo più semplice, che si accontentava di quello che aveva, si parla di privilegi ma tutto riduceva ad un piccolo ambiente, oggi il calciatore si è emancipato, crede nella sua immagine pubblica ed è imprenditore di se stesso che non lascia spazio all’improvvisazione, una vera e propria squadra di professionisti cura la sua vita lavorativa , compresa quella privata, a parte pochi esempi, i calciatori si presentano insieme a modelle, stelline televisive, indossatrici o artiste di vario genere, sempre per mantenere l’immagine di uomo che aspira alla perfezione fisica ed economica, capite che diventa difficile rinunciare a tutto questo quando se ne ha ancora voglia e bisogno.
Tutto sommato, non mi sento di criticarli e mi metto nei loro panni chiedendomi che farei al loro posto, e sinceramente non mi so dare una risposta, sebbene fossi consapevole di poter aspirare ad avere di più, forse ne aprofitterei e forse anche voi ..chi lo sa ..?
Tutto bene fin tanto che dura, ma prima o poi la luce si dovrà spegnere, perchè anche i 40 anni non sono eterni, e tutti questi dettagli saranno messi da parte, la vita presenterà un conto ed in quell’istante vedremo se il calciatore userà buon senso o si farà travolgere dagli eventi ..vedere un anziano sportivo ex campione che “razzola” nelle televisioni, partecipando a sciagurati reality o comparendo come testimonial per arraffare ancora qualche rivolo di popolarità è sempre triste e patetico ..
Luna23
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