Fiorentina – Juventus, per la continuità.

di eldavidinho

Fiorentina-Juventus è l’anticipo del martedì sera che dà il via al primo turno infrasettimanale dell’anno calcistico. La squadra che troveremo al Franchi è, sino ad ora, è una delle rivelazioni del campionato, trascinata dal suo giocatore migliore, quello Stevan Jovetic che la Juve ha tanto desiderato in estate, ed indiscussa regina del mercato. Con ben 20 acquisti(inclusi seconde metà del cartellino e svincolati) ed un’età media di 24,8 anni, la Fiorentina ha ringiovanito e dato nuova linfa ad una squadra lo scorso anno arrivata al tredicesimo posto ma che ha, sino ad ora, disputato un ottimo campionato attraverso la ricerca del bel gioco, di ottime geometrie e tanta voglia di fare e di rifarsi. A testimonianza di ciò che dico ci sono le statistiche che sino ad oggi, parlano di una media del 59% di possesso palla, 55,4% di contrasti vinti e 55,8% di contrasti aerei vinti, dell’83,7% di passaggi riusciti e solo l’11% di passaggi lunghi, 66 cross in totale. 43,8% di tiri nello specchio, attaccando senza preferenze da qualunque zona del campo.

Ma Fiorentina-Juve non è solo una partita che merita di essere raccontata attraverso le statistiche. È una partita che da sempre si gioca prima fuori che dentro il campo perché l’avvicinamento alla sfida ha fatto parlare tanta gente, da semplici addetti ai lavori ad avvocati a gente comune. Ce n’è di tutti i tipi. Parliamo in particolar modo di un certo Filippo Pucci che nella lettera mandata al presidente Abete critica la tanta tolleranza che si sta utilizzando nei confronti di Conte che, stando alla lettera, non dovrebbe neanche poter entrare in uno stadio. Vogliamo parlare anche di Mencucci, dirigente Fiorentina? “Un consiglio a Conte: le partite si possono guardare in tv”. Tutto fanno tranne che calmare le acque. Quello di Mencucci è solo l‘inizio di un tentativo per farci innervosire. Rimanendo in “tema viola” c’è anche il mister Montella che “Spera che Conte non vada negli ‘sky box’ del Franchi. Li aveva chiesti anche lui una volta e non glieli hanno dati. Gli dispiacerebbe se ci fosse una diversità di trattamento”. Poi ci sarebbero anche le lamentele di Di Matteo per i tackle di Bonucci su Oscar e l’intervento di Barzagli su Harzard dopo la partita di Coppa, se proprio non vogliamo farci mancare niente. E l’esposto di alcuni tifosi del Napoli, tramite l’avvocato Di Cicco, alla procura di Parma e Roma, e alla Federcalcio, che chiedono la ripetizione della Supercoppa “macchiata dagli evidenti errori dell’arbitro Mazzoleni”. Abominevole. Qualcosa di disgustoso che farebbe inorridire chiunque in un paese sano e giornalisticamente corretto.

Tornando al calcio giocato, la Juve contro il Chievo ha messo in tasca la la 6° vittoria consecutiva che, senza lo sciagurato pareggio dello scorso anno contro il Lecce, sarebbe potuta essere la 15esima di fila. 11 gol fatti e solo 3 subiti. 43 il numero di gare senza sconfitte. Marziani. È il termine giusto per questi ragazzi che anche contro il Chievo hanno giocato una gara fantastica, di una intensità e una cattiveria agonistica fuori dal normale. Abbiamo trovato il nostro modo ideale di fare turnover, la formula vincente: i panchinari nel primo tempo, qualche titolare nel secondo e tutti riposano. A ruota. Con la squadra che carbura, si carica, tiene botta agli avversari(che scelgano di fare o una gara di contenimento o una gara di pressing non ha importanza) e, come un diesel, dà il massimo quando i suoi avversari calano. Nonostante un Isla timido, un Pogba fuori dal gioco, un Chievo ben coperto. Partita tattica con Juve in salita nel primo tempo. Poi dominio totale ma sterile. Gioco lento, prevedibile ma con intensità, la stessa di sempre. Ed è questa l’arma che ci permette di effettuare allucinanti variazioni di ritmo. Poi, infatti, la svolta e la doppietta di Quagliarella che trafigge nel giro di 5 minuti, finalmente, un Sorrentino in stato di grazia, proprio come lo scorso anno, prodigioso nel primo tempo su Quagliarella, Giaccherini e Asamoah e nel secondo su Chiellini. Alla fine tutti bene, anche Bendtner e Lucio, finalmente. Instancabile Asamoah. Rimandato solo Isla ma entrerà negli schemi anche lui. Impressionano tutti, non c‘è mai uno che spicca più di altri. Ogni partita sale in cattedra qualcuno. E parte lo spettacolo. Non mi stancherò mai di ribadire che questa squadra è un’orchestra perfetta: possono cambiare i musicisti, ma la melodia è sempre deliziosa. A testimoniare il dominio assoluto che c’è stato nella gara contro il Chievo, da sempre nostra bestia nera, ci sono le statistiche, come sempre. La supremazia nel possesso palla è ormai una costante e sabato sera è stata del 62%, con 712 palle giocate, contro le 470 degli avversari. Anche la percentuale di passaggi riusciti, 72,5% è in linea con quella delle ultime gare, così come i 12 minuti e 24 secondi di supremazia territoriale, ben sette in più del Chievo. Quasi imbarazzante la differenza tra la pericolosità della Juve e quella degli uomini di Di Carlo: 82,9% (meglio la Juve aveva fatto solo a Udine), contro il 22,9%. I miglioramenti che si stanno raggiungendo sono sotto gli occhi e bisogna dare veramente atto a Conte e Carrera del lavoro che stanno facendo. Lo scorso anno questa gara l’avremo pareggiata. La “seconda Juve di Conte”, quella versione campione d’Italia, gioca per il momento peggio dello scorso anno, ma è più solida, convinta e concreta. Sa leggere le debolezze dell’avversario, è capace di non scoraggiarsi e ha pazienza. Una virtù propria dei forti. Anche con le seconde linee in campo che lasciano a riposo i pezzi da novanta, la musica è la stessa.

La Fiorentina invece viene dal rocambolesco pareggio col Parma. Passato in vantaggio con un gran gol dalla lunga distanza di Roncaglia, non riesce a tenere il match nelle mani e, nel finale di secondo tempo, prima sbaglia un rigore con Jovetic, poi si fa rimontare dal gol di Valdes. Un problema emerso sino ad oggi è priprio quello della mancata capacità di saper concretizzare e gestire situazioni di risultato favorevole. La Fioentina o lo fa, o lo subisce il gioco. Non c’è via di mezzo. Ed la maturità che probabilmente manca ad una squadra giovane, sì in rampa di lancio dopo i fallimenti degli ultimi anni ma in fase di costruzione.

Fiorentina-Juventus si è disputata 73 volte in campionato. E’ un terreno davvero ostico quello toscano: siamo riusciti a prevalere solo in 20 circostanze, a fronte di 25 sconfitte e 28 pareggi. Il penultimo successo della Juventus risale al 6 marzo 2010, quando sotto la gestione Zaccheroni i bianconeri si aggiudicammo l’incontro per 1-2, grazie alle reti di Diego e Grosso, intervallate dal momentaneo pareggio dell’ex Marchionni. Con DelNeri, si concluse con uno scialbo pareggio a reti bianche, risultato perfettamente rispecchiante l’andamento stagionale delle due squadre. A Firenze La vittoria più corposa risale a quella dello scorso anno, un 0-5 senza storia. Una gara messasi subito in discesa grazie alla precoce espulsione di Cerci e statistiche che emisero un verdetto impietoso: 72,7% di possesso palla, 774 passaggi effettuati di cui 723 utili(il 94%). Un plebiscito. Altra vittoria larga quella della stagione 1994-95, la prima con Marcello Lippi. Un 1-4 con rete di Vialli al volo, rigore di Roberto Baggio, terzo centro di Ravanelli e poker servito da Marocchi. Lontano di oltre 13 anni invece l’ultimo successo gigliato, che il 13 dicembre 1998 riuscì a battere la Juventus (in 10 per oltre un tempo a causa dell’espulsione di Montero, ndr) per 1-0, grazie alla rete messa a segno da Gabriel Omar Batistuta al minuto 58. La Juventus è infatti imbattuta nelle ultime 11 trasferte contro la Fiorentina considerando ogni tipo di competizione. Ma Fiorentina imbattuta nelle ultime 6 partite in casa in SerieA. Il capocannoniere juventino degli incontri a Firenze è Roberto Bettega, con 4 centri in altrettante partite: due vittorie (1-2 nel 1971 e 1-3 nel 1977), un pareggio (1-1 nel 1976); una sconfitta (2-1 nel 1980). Le reti viola sono 96, quelle bianconere 84. Dal 2006 2007, però, la Fiorentina non partiva così bene quando c’era ancora Luca Toni, il grande cavallo di ritorno dell partita nonché ex bianconero. E ora qualche statistica su di noi.

C’è grande attesa e il tutto esaurito al Franchi per questa sfida. Montella dovrebbe affidarsi ancora al 3-5-2 con Pasqual che torna dal 1′ minuto sulla fascia sinistra e Cuadrado confermato a destra. In mezzo al campo ballottaggio Migliaccio-Fernandez per sostituire l’infortunato Aquilani. In avanti Jovetic dovrebbe essere spalleggiato da Ljajic, panchina iniziale per Toni e Seferovic. Infine da monitorare le condizioni di El Hamdaoui alle prese con una infiammazione al ginocchio.

Per noi in difesa torna titolare Barzagli, mentre a centrocampo Pirlo e Vidal dall’inizio. Sulla fascia destra dubbio per Conte tra Lichtsteiner e Isla, mentre a sinistra ci sarà Asamoah. In avanti confermati Quagliarella e Vucinic. Indisponibili Padoin e Pepe. Non ci sarebbe da stupirsi se Conte dovesse decidere di far rifiatare ancora qualche uomo come Bonucci, Marchisio o Vucinic. Attesi 44. mila spettatori, una tifoseria ritrovata, una squadra rinnovata e ringiovanita. E noi ancora a lottare per mantenere la tanto amata quanto pesante eredità dell’imbattibilità. Arbitra Tagliavento. Forza Juve.

@eldavidinho94

  1. asfaltiamoli che se lo meritano

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