Complicarsi la vita con la ”halma”.

 

Articolo di Alessandro Magno

Partiamo con il dire che il Crotone a differenza dell’Inter almeno due tiri in porta li ha fatti. Poi mettiamoci un turnover un poco schizzofrenico e forse anche eccessivo di Allegri, una poca voglia di affrontare l’avversario di un poco tutti i nostri e forse anche molta presunzione nell’affrontare una squadra e una partita in cui 3 punti dovevano esser scontati. Condiamo il tutto con un arbitraggio sconsiderato e sicuramente condizionato da tutti i rumors settimanali su Juve – Inter e alla fine è quasi un miracolo che ci siamo portati questi altri 3 punti a casa contro tutto e tutti. Alla fine è stata piu’ complicata del solito con almeno un ora di tenativi sterili e velleitari, con il loro portiere pochissimo impegnato e l’avversario schierato a catenaccio davanti alla propria porta. La Juventus non ha avuto ritmo non l’ha presa con l’impegno giusto. Non posso dire se sia colpa di Allegri che in genere incita alla ”halma” , anzi non credo visto che nel secondo tempo era lui a strigliarli a una maggiore velocità e impegno, non so se sia stata presunzione dei nostri giocatori ma per lungo tempo si è giocati a un ritmo che nemmeno nei campionati di seconda categoria. Fortunatamente nel secondo tempo sono aumentati i giri della squadra e si è iniziato a giocare piu’ sulle fasce come logica vuole contro squadre che fanno catenaccio e occupano tutti gli spazi centrali.

C’è da dire dei buoni rientri di Dani Alves sempre piu’ attaccante che difensore ma autore del cross da cui è scaturito il gol di Mandzukic e di Pjaca, anche se ancora non convince appieno questo giocatore così da esser preso in considerazione come titolare. Ma ha fatto vedere buone cose se ha pazienza si farà. Il migliore dei nuovi a mio avviso è stato Rincon. Intanto ha fatto vedere di non esser solo un incontrista ma di avere piedi buoni e l’assist per Higuain è pregevole, e poi nel 4-2-3-1 pare esser una buonissima alternativa a Khedira e Pjanic. Quando avremo recuperato Marchisio a pieno regime, avremo a disposizione 4 centrocampisti centrali per due ruoli, che è ottimo. La cosa che fra le altre non ha funzionato è stato il modulo. Questo tanto acclamato , anche da me , 4-2-3-1 non ha funzionato a dovere questa sera. I nostri 3 trequartisti, e la nostra punta centrale contro la loro difesa a 5, ma anche a 6 e a 7 hanno trovato tutti gli spazi centrali intasati. Questo era ampiamente prevedibile e infatti in questi casi si cerca di giocare di piu’ sulle fasce proprio per aggirare tutto questo muro di persone che sta nel mezzo. Infatti il primo gol è venuto su un cross appunto dalle fasce. Tuttavia questa sera la catena di destra non ha funzionato per niente con Dani Alves che spesso era piu’ interno di Pjaca e mai gli si svrapponeva mentre a sinistra abbiamo il problema che già evidenziammo nel precedente articolo che spesso Mandzukic chiude lui tutte le porte al terzino di competenza fosse Asa o fosse Alex Sandro, per via della sua troppa generosità che lo porta ad esser impreciso a livello tattico. Cio’ nonostante Asamoah dal suo lato ha giocato un ottima partita ed è riusctio a produrre qualche cross e qualche discesa utile. Probabileche contro squadre che si chiudono a riccio il 4-2-3-1 non sia fattibile.

Alla fine ci prendiamo questi 3 punti utilissimi ma non sono d’accordo con chi dice che si è vinto in tranquillità. Abbiamo faticato un ora per sbloccarla e un ora e 10 per chiuderla. Certo non tutte le ciambelle riescono con il buco ma se vogliamo vincere questo campionato non dobbiamo dare mai nessun avversario per battuto a prescindere.

  1. La Juve ha giocato ieri con la”halma” dei forti pur non giocando sulle fasce come si sarebbe dovuto fare, ma mancava Alex Sandro da una parte e Cuadrado dall’altra e poi Pjanic ad illuminare. In ogni modo una volta Dani Alves ha crossato dalla destra ed Asamoah ha impattato di testa sul centro sinistra e sulla respinta del portiere è stato pronto ad insaccare Mandzukic, sono passati circa 10′ ed una pennellata di Rincon ha trovato, incentro area, Higuain che questa volta non ha sbagliato facendo sedere il portiere ed insaccando. La Juve ha questi colpi che la fanno vincere anche quando la manovra non gira per mancanza degli interpreti giusti. Anche gli altri impareranno dagli errori, ne sono convinto.

  2. Credo che il modulo c’entra poco, è l’interpretazione che conta, ieri sera la tendenza era quella di imbottigliare il gioco centralmente, causa assenza del gioco sulle fasce e non tanto dalla parte di Asamoah, quanto da quella di un Dani Alves lento e prevedibile che ricevuta da Buffon o Bonucci si accentrava o scaricava improbabili cross in mezzo per la munita difesa avversaria. Questo modulo prevede in Cuadrado a dx e Alex Sandro a sx, due che saltano l’uomo in velocità come alternative di gioco contro squadre che si barricano al limite della propria area. Un’altra pedina importante in questo tipo di modulo sta diventando Pjanic che possiede una visione di gioco e una rapidità di esecuzione superiori agli altri centrocampisti, e se il primo gol nasce dall’unico cross riuscito in tutta la partita a D.Alves, il secondo è sicuramente frutto di una perfetta verticalizzazione proprio sull’asse Pjanic-Higuain.

  3. andrea (the original)

    Sì, per quanto io concordi con Gioele sull’importanza dell’interpretazione più che del modulo in sè, anche la tua lettura è interessante ed è possibile che in certe partite sia auspicabile qualche soluzione tattica diversa: ad esempio, prendendo spunto dal Napoli che in termini di gioco può essere un riferimento anche per noi, un 4-3-3 utilizzando i nostri giocatori veloci in attacco(Cuadrado e Pjaca con Higuain) e gli incursori Rincon, Marchisio insieme a un Pjanic davanti alla difesa potrebbero allargare le maglie avversarie grazie al ritmo e agli inserimenti costanti.

    • Può essere una alternativa in mancanza di Dybala e Mandzukic, specie dopo aver visto il Pjaca attuale. Poi il 433 del Napoli non è stato capace di vincere col Palermo che aveva adottato uno schieramento simil Crotone. Ciao.

      • Andrea (the original)

        Vero ma credo si possa parlare di sfortuna a fronte di gioco e valanghe di palle gol create.
        Ciao

        • Amico mio

          Qualche nostro giocatore sbagliava, dicevamo, non abbiamo mai parlato di sfortuna, quando perdemmo con l’Udinese e quando subimmo il pari contro il Frosinone.
          Parliamo anche di fortuna se il Napoli riuscì apareggiare quella partita contro i rosanero, o se vogliamo, possiamo dire che è stato sfortunato il portiere.
          Ciao.

          • andrea (the original)

            Amico mio,
            la mia risposta a Beppe tendeva a chiarire che non è per il gioco se il Napoli ha pareggiato una partita con il Palermo, anzi a me sembra fuorviante porre in antitesi il gioco e i risultati.
            Io vorrei avere una squadra che gioca perchè aumento le possibilità di vincere e, pur essendo juventino fino al midollo, non sono di quelli per cui la Juve non ha da imparare dagli altri.
            Per me dal Napoli possiamo imparare tanto, ad oggi il Napoli è un riferimento in termini di calcio.
            Detto questo, le partite furono differenti. Con l’Udinese creammo pochissimo, con il Frosinone ci disse male ma eravamo in vantaggio e se vai in vantaggio ma non porti a casa la partita hai commesso qualche errore.

            Ciao

      • Beppe, una cosa mi pare poco confutabile : anche contro il Palermo il Napoli ha mostrato il suo gioco. Producendo occasioni. Ma la bellezza del calcio è che nessuna partita è scontata. Perciò anch’io -ultimo esempio- sono stato tra quelli in ansia quando al 60^ la Juve era ancora 0-0 col Crotone.

        Ciao.

        • Luigi, come dici, il calcio è imprevedibile e non dà risultati scontati ma spesso una grande squadra risolve la partita a proprio favore se esce dagli schemi e si affida all’inventiva dei suoi campioni. Per far questo bisogna avere la mente sgombra e la fiducia nei propri mezzi senza cadere nell’ansia del risultato. La “halma” di Allegri sta funzionando. Ovviamente questa è una mia interpretazione ma suffragata da certi risultati che pongono dei limiti agli schemi come quelli del Napoli che avendo in campo Pavoletti contro il Palermo ha seguitato ad agire con gli schemi dei piccoletti senza fare adeguati cross in altezza. Ciao.

          • “La “halma” di Allegri sta funzionando.”

            Caro Beppe, in parole povere stai non sei d’accordo col titolo di questo Topic : “Complicarsi la vita con la “halma”.
            ahahahahahah

            Vero, risulta un po’ complicato cambiare schemi (ormai mandati a memoria) nell’ultimo quarto d’ora di una partita.

            Ciao.

            • Vedi col Crotone si è fatto turnover ed i 2 esterni, Asamoah e Dani Alves, hanno tendenza ad accentrarsi e quindi la manovra non spaziava e ciò non va bene se la squadra avversaria si chiude a riccio. Pregiudichi la possibilità dei cross e fai mucchio restringendo gli spazi di manovra. Sono tendenze da evitare e saranno state fatte notare da Allegri. La calma è invece servita in quanto accentrando Mandzukic è stato portato in posizione utile per intervenire in area, come è stato in occasione del primo gol. Sbloccato il risultato le cose sono migliorate anche per l’entrata di Pjanic, d’altronde i singoli fanno la differenza anche se l’assist di Rincon a Higuain è stato degno di Pjanic. Ciao.

  4. Io fino al sessantesimo ho sofferto perché non ci riusciva l’ultimo dribbling o l’ultimo passaggio filtrante.
    Poi, per fortuna, non è successo come contro l’Udinese e come contro il Frosinone.

    Paolo Liguori mi mancava, il lupacchiotto Paolo ha parlato oltre che di Sarri, dicendo che metterebbe la mano sul fuoco che l’attuale allenatore del Napoli non andrà mai alla Juve, anche della partita Juve-?????: “Il girone di ritorno è lunghissimo e il campionato non è chiuso affatto.
    Il pareggio è un risultato che diventa determinante sul lungo periodo.
    Le partite sono fatte di episodi e anche nel match tra Juventus e ?????, c’era il rigore su Icardi e quel famoso calcio di punizione ribattuto che resta un mistero.
    Sono solidale con la MADRE”.

    Diego Armando Maradona realizza il sogno o uno dei sogni della sua vita iniziando la collaborazione con l’organo internazionale del calcio mondiale. La FIFA.
    “Lavorare per una Fifa pulita e trasparente, insieme a persone che amano davvero il calcio.
    Grazie a tutti coloro che mi hanno incoraggiato ad affrontare questa nuova sfida”. Questo è quanto detto dal Pibe de Oro.

    Saluti.

  5. PER CHI CRITICA DANI ALVES

    Eccomi qui, io ho criticato Dani Alves.

    Ovviamente non sono il solo, Dani Alves ha ricevuto qualche critica per il suo rendimento e ha voluto probabilmente rispondere: “Non importa il numero che porti sulle spalle, quello che ti rende differente è ciò che ti scorre nelle vene e quello che porti nella tua anima.
    Sono venuto qui per fare la storia senza paura di nessuna situazione e di nessuna difficoltà che si incontra per la strada”.

    Dani, ancora non mi hai fatto vedere nulla, aspetto fiducioso.
    Magara !
    Saluti.

  6. Dopo le esternazioni di Totti sulla Juve, ecco quelle di Nainggolan:
    “Io sono contro la Juve, prima di arrivare a Cagliari odiavo la Juve a prescindere. Odio la Juve e avrei dato i miei co**ioni per batterla. Quando stavo a Cagliari non ho mai perso contro di loro, solo pareggiato. Hanno vinto solo lo scudetto a Trieste, allo Stadium non ho mai perso. Odio la Juve perché hanno sempre vinto per un rigore, una punizione…e sono venuto a Roma per battere la Juve che ha sempre vinto con questi aiuti”.

    Complimenti a lui per la franchezza, d’altra parte parlare così per conto della squadra in cui milita che non ha mai, e dico mai, ricevuto questi aiuti, è senza dubbio espressione di grande sportività e onestà intellettuale.

    • Esatto Gioele : Nainggolan dimostra una coerenza ex un’etica sportiva rare nel mondo del calcio.
      Mette il dito nella piaga Juve di rigori e punizioni a gogo’ … ultimo esempio : solo col rigore concesso su Dybala la Juve ha potuto infatti sbloccare il risultato ieri sera a Crotone.

      La Roma invece si deve sempre sudare le sue vittorie.
      Quest’anno infatti deve ancora avere un rigore a favore, perciò è seconda … altrimenti …

      Grazie per la lezione di etica sportiva caro Nainggolan. Tutto l’ambiente Juve ne aveva bisogno.

      • A questo punto manca solo l’intervento moralizzatore del cattedratico ex, Zeman, ancora stranamente in silenzio e atteso con ansia nei prossimi giorni.

        Nel frattempo ringraziamenti anticipati a quanti altri volessero intervenire per dire la loro.

    • Andrea (the original)

      Beh l’ultimo che ha messo in gioco i propro zebedei (il tifoso del Napoli su Higuain) credo debba privarsene perché la sua scommessa è persa già a Febbraio.
      Posto che a Nainggolan gli zebedei non servono, perché lui il rapporto con le donne lo intende di natura violenta, tanto da picchiare la la povera compagna, non so se convenga giocarseli contro la Juve..il rischio di perderli è elevato.

    • Questa mattina è apparso su Sky il video di Naingolan con le sue esternazioni. Che tristezza, certo non è un omaggio all’uomo ma certamente all’animale che è in lui e che ne rappresenta gran parte della sua personalità. La chiusura del servizio si è configurata in un inno a Totti dove si è sottolineato che il capitano da vero sportivo non avrebbe mai manifestato tanto odio che non è nelle corde di un vero uomo di sport.

  7. io, resto della mia idea. Per me la Juventus non ha mai rischiato di perderla o pareggiarla. Semplicemente ha deciso di vincere.

  8. Il supporter interista ha smesso di guardare il mondo con occhi sinceri, ha creato una realtà virtuale, uno specchio magico che gli mostra le brutture del mondo viste nei suoi incubi.
    —–

    Lo confesso. Sono un tifoso interista. Seguo l’Inter da quando avevo sei anni. Ho sognato con Ronaldo. Ho goduto con Mourinho. Ho sbattuto più volte la testa al muro vedendo correre sulle fasce delle più improbabili formazioni guidate dai Gigi Simoni e dagli Héctor Cúper i vari Gresko, Macellari, Centofanti, Cirillo, Coco, Fresi, Wome. Ho pianto, come tutti, per l’unico 5 maggio che conta nella vita degli interisti: non quello cantato da Alessandro Manzoni, che chissenefrega, ma quello dei disastri di Gresko e Di Biagio. Era il 2002, l’anno di quel 5 maggio, e le ragioni del perché l’Inter perdeva (e perde) valevano ieri e valgono anche oggi: l’Inter non vinceva (e non vince) non per colpa degli arbitri o di Luciano Moggi o di Totò Riina o della P4 ma perché gli avversari, e in particolare la Juventus, segnavano e segnano di più, giocavano e giocano meglio, sbagliavano e sbagliano di meno.

    Eppure, dal 2002 a oggi, il tifoso interista, ancora scioccato forse da quel maledetto 5 maggio, ha smesso di guardare il mondo con occhi sinceri e ha creato una realtà virtuale all’interno della quale ha accettato di diventare il prototipo del grillino perfetto, scaricando le proprie incapacità sul sistema corrotto, delegittimando gli arbitri per nascondere i propri difetti e cercando infine di cavalcare, con la complicità dei giornali della buona borghesia calcistica da tempo specializzati nell’alimentare su ogni fronte gli istinti anti casta, una penosa via giudiziaria per la risoluzione dei conflitti calcistici. Le notizie degli ultimi giorni – con ampia e documentata e ridicola polemica sui presunti errori commessi dall’arbitro Rizzoli durante la partita vinta domenica scorsa dalla Juventus sull’Inter per 1-0 – sono soltanto la coda di un problema più grande che affonda le radici in un momento preciso della nostra vita calcistica: quando, nel 2006, venne istruito un processo farsa contro la Juventus, in cui tutte le frustrazioni degli anti casta del calcio italiano vennero prima abilmente trasformate in illeciti sportivi e poi amabilmente trasferite in forma di gogna in tutti i talk-show.

    Fu in quel preciso momento che il tifoso medio interista – che grazie al supporto decisivo di un interista piazzato al vertice della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Guido Rossi) dopo il caso Calciopoli riuscì a vincere un campionato a tavolino (2005/2006) e uno successivo nell’anno in cui la Juventus fu mandata in B (2006/2007) – scelse di alimentare il circo mediatico sportivo portando in prima serata e sulle prime pagine dei giornali le chiacchiere da bar, facendole uscire dai confini delle serate con Aldo Biscardi con lo stesso effetto che si avrebbe oggi se in prima serata venissero riproposte le telefonate registrate senza filtri da Radio Radicale ai tempi di Radio Parolaccia. Il tempo passa ma le modalità del processo sono le stesse che osserviamo oggi anche in altri ambiti.
    E l’idea che sia legittimo sconfiggere il nemico per via giudiziaria puntando sulla post verità è ormai un dato assodato della nostra vita non solo sportiva. Ed è un dato che prescinde da ogni giudizio di merito. La Juve gioca meglio dell’Inter? La colpa è dell’arbitro che non ha visto un rigore. La Juve vince più scudetti dell’Inter? La colpa è delle sim di Moggi e non dei Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Emerson, Del Piero, Camoranesi e Vieira che valevano più dell’Inter degli Zé Maria, Adriano, Burdisso, Favalli e Kily González. Naturalmente, il tifoso medio dell’Inter non è l’unico a cui può essere affibbiata la spilletta del moralista.

    Ma a differenza degli altri, l’interista ha la particolarità unica di essere il punto di intersezione perfetto tra la frustrazione del popolo (la Curva Nord) e l’indignazione della borghesia (la Gazzetta dello Sport). E fino a quando il tifoso interista non avrà uno scatto d’orgoglio – e non organizzerà un bel vDay contro gli ultras frignoni pronti a sventolare allo stadio fazzoletti bianchi sognando di vincere scudetti con Guido Rossi e la moviola – continuerà ad alimentare un sistema perverso in cui sguazzano gli Ingroia e in cui verrà considerato sempre legittimo il tentativo di imporre la propria post verità per via giudiziaria. Vale nel calcio, vale nel resto. Qui siamo pronti a reagire, e voi?

    Fonte:Il Foglio

  9. Alessandro Magno

    vi leggo sempre tutti. su dani alves credo che se vuole puo esser ancora determinante è un giocatore con dei gran piedi ma non ha la testas giusta,
    liguori naingollan maradroga stendiamo un velo pietoso tutta gente di merd..
    la partita di ieri invece è stata complicata . fino al gol avevamo creato pochissimo e il crotone rischiato quasi nulla. quelle partite piu passa il tempo e piu diventano difficili per questo contro squadre cosi chiuse non bisogna tirarla per le lunghe altrimenti piu resistono e piu prendono coraggio. in ogni caso non sempre tutto fila liscio

  10. “La nostra attenzione non è mai stata su di loro.”

    Dal basso di -15 punti giustamente più che “attenzione” la chiamerei invidia.

    Ahahahahahahah

    Grazie di esistere ?

  11. L’ALLENATORE IN TUTA

    “Si parla di Napoli-Genoa oppure me ne vado e ci vediamo martedì”. Sarri dixit.

    Allegri e Spalletti hanno parlato del loro futuro. Lei cosa dice?
    “Se hanno tempo di parlare di questo, li invidio. Un giornale ha scritto che ho incontrato i dirigenti della Juventus. Ho chiamato l’avvocato. Potrei fare causa”.

    Le fa un po’ rabbia vedere la Juventus a+9?

    “Questo non è pugilato. Le vittorie ai punti non contano, bisogna conquistare i successi sul campo. Possiamo essere esteticamente più godibili, ma siamo terzi e quindi sono loro i più forti”.

    ”FUTURO SARRI? SONO MONOGAMO”

    Il presidente del Napoli, Capelli Unti alias Aurelio De Laurentiis parla anche del futuro di Sarri: “C’è un contratto di quattro anni e io sono monogamo, altrimenti come avrei fatto a stare con mia moglie da 44 anni? Gli ‘scazzi’ ci sono possono stare, sono il sale e il pepe della vita, dei rapporti.
    Io sono sereno, disteso, voglio bene a tutti quanti, per me il prossimo è sacro”.

    Forza Napoli, con il Real ce la puoi fare…in più ci sarà anche Maradona al Bernabeu.

    Saluti

  12. CARO TAVECCHIO

    (da un pezzo di Andrea Bosco)
    Nella curva interista durante Juventus- inter è apparsa una bandiera del Liverpool. L’ennesimo sfregio fatto ai 39 morti nella tragedia dell’Heysel. Il tifo “lurido“ purtroppo contagia tutte le frange ultras. Colluse con la malavita nell’acquisizione dei biglietti. Razziste contro i meridionali. Antisemite. Dichiaratamente fasciste con tanto di saluti romani. Gli eccessi ultras hanno provocato danni e lutti. Pochi giorni fa è stato ricordato Raciti, il poliziotto morto a Catania per la follia di chi si proclama tifoso.
    E sempre pochi giorni fa per l’ennesima volta al Franchi di Firenze non sono mancati i cori macabri contro le vittime dell’Heysel.
    Io dico che la Federazione deve costringere le società ad espellere la parte malata e pericolosa dei tifosi. .
    C’è chi ha perso amici in quella tragedia in Belgio. Persone che magari avevi conosciuto bambine. E’ un lutto estremamente difficile da elaborare quello dell’Heysel . 
    Io sono stufo di questa storia. E quindi qui, da questo spazio, chiedo l’intervento fattivo, reale del presidente della Federazione , Carlo Tavecchio. Questa storia di irridere i morti dell’Heysel deve finire. E devono finire i cori che irridono ai morti di Superga. A quel Grande Torino che fu bandiera dell’Italia tutta. Che dopo la tirannia e la  guerra stava rinascendo.
    Io chiedo il suo intervento, signor presidente. Lo pretendo. Perché è giusto pretenderlo
    Si faccia sentire. E sia duro : implacabile. Le società devono provvedere ad estirpare queste erbe velenose .
    Guardi: ne faccio una questione di principio. Se non si esprimerà, ogni settimana questa rubrica le rammenterà il suo dovere . Questa rubrica diventerà il suo Catone:  “Ceterum censeo.. ecc“ . Avesse qualche dubbio se lo faccia chiarire dal latinista Lotito.  Quei tifosi sono la sua Cartagine:  da distruggere.

    Saluti

  13. Andrea

    Il Napoli ha senza dubbio mostrato fin qui la migliore fase offensiva del campionato, che non è però di per sè sinonimo di equilibrio di squadra. La differenza reti è uno degli indicatori dello squilibrio, visto che nonostante il gran numero di gol realizzati quella del Napoli risulta essere di appena un gol superiore a quella della Juventus. Contestualizzando il dato, si scopre come i 3 gol presi in champions dal Benfica e i 3 dalla Roma in campionato (lo stesso è successo contro la Juve, non concordo con il parere di chi ha definito i 2 gol presi come “sfortunati” ) rivelano che ci sono momenti di partita in cui il Napoli ha perso le distanze e gli automatismi fra i reparti. Nello specifico si tratta di gare intense in cui c’erano di fronte avversari che hanno coperto bene il campo senza lasciare spazi alle loro ripartenze veloci. E qui sta la differenza col gioco della Juve giudicato in certe partite poco brillante e spettacolare, per lo più momenti in cui la squadra capisce di dover abbassare il ritmo e il baricentro di gioco per non perdere le distanze fra i reparti, lasciando agli avversari un possesso palla (per quanto possibile) più lonatno dalla propria area.
    Tutto questo fa parte ovviamente di un lavoro soprattutto mentale e d’esperienza, oltre che di un’abitudine alla pressione del risultato, una sorta di bagaglio tecnico complessivo che la Juve porta sempre con se e che fa la differenza fra una grande squadra, capace di stare in partita per tutti i 90 e più minuti, e chi come le altre (al momento solo Roma e Napoli) ha le potenzialità per poterlo diventare.

    Ciao.

  14. Pioli chiude oggi le polemiche su Juve-inter con un eloquente: “Non ho guardato i filmati, vivo di sensazioni in diretta e quello che dovevo dire l’ho detto a fine gara.”
    Alla luce di questa affermazione (l’accento va su quel “vivo di sensazioni in diretta”) risultano ancor più gravi le dichiarazioni rilasciate a fine partita nelle quali ha indicato nell’operato dell’arbitro i motivi della vittoria della Juve. Ben inteso, non che esternare emozioni e sensazioni personali sia qualcosa fuori dalla sfera dei sentimenti, ma ritengo che un professionista come lui avrebbe fatto meglio a dissimulare tali “sensazioni” di fronte a milioni di telespettatori, con la mal celata intenzione di alterare la realtà dei fatti, quantomeno per non trasmettere un messaggio distorto e fuorviante sotto l’aspetto etico-sportivo.

    • Caro Gioele,
      Parlare di etica a proposito di una società che tiene in bella mostra la refurtiva di un no scudetto, mi pare alquanto improbabile come discorso.

      Buon sabato

  15. L’INVIDIA DI UNA “MADRE”
    (anagrammare)
    Su li stessi scalini de la chiesa
    c’è uno sciancato co’ la bussoletta
    e una vecchia co’ la mano stesa.

    Ogni minuto lo sciancato dice:
    – Moveteve a pietà d’un infelice
    che so’ tre giorni che nun ha magnato… –
    E la vecchia barbotta: – Esaggerato!

    Buon sabato.

  16. Eccoci qua, costretti a non poter parlare del Napoli che ha giocato ieri sera … e in attesa della nostra ostica trasferta cagliaritana… che, a sentire il prode Nainggolan (con l’armatura di Achille), infiniti lutti sportivi addusse ai colori bianconeri …
    Così è se vi pare …

  17. L’ACCIDIA DI UNA “MADRE”
    (anagrammare)

    In un giardino, un vagabonno dorme
    accucciato per terra, arinnicchiato,
    che manco se distingueno le forme.

    Passa una guardia: – Alò! – dice – Cammina! –
    Quello se smucchia e j’arisponne: – Bravo! –
    Me sveji propio a tempo! M’insognavo
    che stavo a lavorà ne l’officina!

    Saluti

  18. NAPOLI-GENOA

    Quello che ho visto: vittoria meritata del Napoli (2-0) sul Genoa.
    Primo tempo tenuto molto bene dai liguri, poi verso la fine del tempo esce Veloso e nel secondo tempo il Napoli fa sua la partita.

    Forse pensavano già al Bernabeu e per ciò si sono un po’ distratti.
    Speriamo di riaverli vispi come prima della partita con il Genoa.
    Saluti.

  19. Vista la bonaccia, deliziamoci con Auriemma in veste di oracolo … ahahshshshah

    http://mdst.it/03v689695/

  20. E per non farci mancare niente, qualche spiraglio sulla formazione che scenderà in campo domani sera a Cagliari :

    https://youtu.be/xx_iyYoDnc8

  21. Sempre contrariato per il dopo Juve-????? e per il numero 71 (preso in prestito dalla smorfia napoletana) tali Nainggolan che bestemmia contro la Juve.

    Vorrei andare in via Allegri ed esternare tutto il mio dissenso contro il giocatore romanista …e non solo lui… attaccando al collo della “statua” TAVECCHIO”, così come si usava un tempo a Roma che i romani attaccavano al collo di Pasquino:
    Pasquino è la più celebre statua parlante di Roma, divenuta figura caratteristica della città fra il XVI ed il XIX secolo.

    Ai piedi della statua, ma più spesso al collo, si appendevano nella notte fogli contenenti satire in versi, dirette a pungere anonimamente i personaggi pubblici più importanti. Erano le cosiddette “pasquinate”, dalle quali emergeva, non senza un certo spirito di sfida, il malumore popolare nei confronti del potere e l’avversione alla corruzione ed all’arroganza dei suoi rappresentanti.

    Saluti

  22. Rizzoli spiega Rizzoli.
    Ma per i furbi e le teste bacate non basterà mai :

    http://mdst.it/29a1140001/

    • Luigi

      La verità è che nell’inter la (sub)cultura del sospetto è radicata da oltre 50 anni, al punto che in qualsiasi partita persa sul campo il loro appellarsi all’alibi delle presunte malefatte arbitrali è diventato un dogma, una verità assoluta imposta dall’alto come un indiscutibile articolo di fede.

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