Spal Juve un analisi franca.

 

 

Articolo di Alessandro Magno

Voglio esser onesto e lucido fino in fondo e voglio togliere ogni ombra di dubbio sulla prestazione di ieri e sul risultato. Questo perché non sono io certo quello che vuole cercare scuse. La Juventus ha perso 2 punti importanti su un campo che doveva esser facile, e li ha persi meritatamente in quanto non è riuscita ad esprimere tutto il suo potenziale. Questo va detto, vedremo più in la come per me non sia un dramma, ma andava subito sottolineato. Il risultato del campo per quanto dimostrato dai nostri è giusto e lo accettiamo. Non saprei dire cosa è accaduto e perché ci sia stato un contemporaneo calo di lucidità di molti che sembravano in forma smagliante come ad esempio Higuain e Dybala, certo non ha aiutato qualche errore dell’allenatore che a mio modesto parere, questa volta non ha letto la partita come da par suo. In più ci metto un arbitraggio sconcio, come molti quest’anno (molte volte li ho sottolineati anche quando si è vinto), che ha consentito ai giocatori della Spal di praticare un gioco sporco e ostruzionistico e di effettuare una serie infinita di falli a metà campo su quasi tutte le nostre ripartenze. Diciamo più che un gioco un sistematico killeraggio. In parte è anche giusto che loro lo facessero, visto che sono la Spal e incontravano la Juventus, e che hanno bisogno di punti per salvarsi. Assolutamente ingiustificato che l’arbitro lo tollerasse e su molti interventi facesse finta di niente senza fischiare nulla. Se c’è un regolamento-Massa ce lo dicono prima perché a me non mi risulta. Un arbitraggio veramente aberrante, mancano cartellini a iosa ai ferraresi. Un dato che mi è arrivato sottomano in queste ore, tra Atalanta e Spal la Juventus ha subito 57 falli. Mi pare una cosa fuori dal mondo, quasi 30 falli a partita. Questo è bene che lo denunciamo come ripeto io facevo già quando si è vinto perché, se dobbiamo giocare a calci invece che a calcio, noi certo ne veniamo fuori penalizzati.

Veniamo agli errori che a mio pare sono stati commessi da Allegri. In primis da 2 partite il mister, dopo tanto 433 è tornato al 4231, e devo dire non mi era piaciuto già contro l’Atalanta dove all’inizio si era patito. Anche contro la Spal, soprattutto il centrocampo a 2 Matuidi-Pjanic, nel primo tempo ha sofferto moltissimo. Mi sarei aspettato un repentino cambio nel secondo tempo, con centrocampo a 3 mettendo magari Alex Sandro terzino e Asamoah mezzala e Douglas Costa a sx in attacco. Certo il fatto che ieri ci fossero ben 6 mancini in campo (Chiello, Sandro, Asa, Matuidi, Costa, Dybala) con tutto quello che ne consegue sul piano tattico, non ha aiutato il cambio di modulo in tal senso. Anche se questo è un problema di calcio mercato visto che con Bernardeschi abbiamo ben 7 mancini in rosa. Si sarebbe potuto per lo meno migliorare la situazione con un cambio che credo fosse auspicato da tutti, ovvero la sostituzione di Alex Sandro che ieri è stato disastroso. Togliendo il brasiliano per un centrocampista (Marchisio o Bentancur) si sarebbe potuti passare a un 433 più consono. Certo le assenze di Cuadrado e Bernardeschi in una partita così, si sono fatte sentire parecchio. 2 giocatori che saltano l’uomo e hanno sia il tiro che il cross potevano servire come il pane. L’altra mossa che avrei fatto, e Allegri ha fatto ma non nel senso che io avevo previsto, è l’ingresso in campo di Mandzukic, l’unico veramente bravo che abbiamo nel gioco aereo. Infatti anche con l’ingresso del croato il modulo non è cambiato e Manzo invece di andare in area a prender qualche pallone alto si è andato a mettere a sinistra, di fatto in posizione buona per crossare lui ad altri. Insensato.

Questa partita dopo 12 vittorie di fila non deve rappresentare un dramma, ci può stare un passo falso e infatti è successo. Fra l’altro un mezzo passo falso visto che in ogni caso ha portato un punto. Sono umani anche i nostri giocatori, hanno giocato 6 partite in 18 giorni, 15 in 40 giorni ( il Napoli nello stesso periodo ne ha giocate 9) , ripeto a costo di esser ripetitivo, sono impegnati a Marzo su tutti i fronti e stanno cercando di andare a mille. Non gli si può chiedere molto di più. Questa partita mi ha ricordato Juventus Lecce 1-1 quello della famosa papera di Buffon quando eravamo testa a testa contro il Milan, e anche Parma Juventus 1-0, quando dopo un filotto di partite vinte consecutivamente andammo a perdere contro l’ultima in classifica e di fatto già fallita. Molti hanno criticato poi il gioco di Allegri fatto di di colpi dei giocatori e di saper aspettare l’occasione buona che di fatto ieri non è arrivata. Allegri appartiene a quella scuola di allenatori diciamo più pratici che belli, come Capello e Ancelotti ad esempio, gente che ha vinto molto senza per questo sviluppare un gioco che possa esser riconosciuto come un marchio di fabbrica ma di fatto adattandosi di volta in volta alla squadra e i giocatori che allenavano. Allenatori più gestori di uomini che allenatori di campo. In questo ci metto anche il tanto decantato e per certi versi desiderato Zidane, in quanto non mi pare il Real abbia un gioco immediatamente riconoscibile come invece può esser il Barca. Ripeto questo è Allegri piaccia o no. Questo tipo di gestione ha prodotto 3 scudetti e 3 coppe Italia di fila, una supercoppa Italiana e 2 finali di Champions conquistate ricordiamolo da outsider. Questo sta producendo a Marzo 2018 che la Juventus può ancora vincere tutto in quanto è avanti in tutte e 3 le competizioni cui partecipa. Questo ha prodotto nel Campionato Italiano, a fronte di un grande Napoli che sta facendo il Campionato migliore della propria storia e che potrebbe concludersi con un vincitore fra i 95 e i 100 punti (cioè tanta roba),che la Juventus in questo momento sia in testa con il miglior attacco e la migliore difesa. Certo si può fare di più. Come diceva l’avvocato Gianni Agnelli: ”Cosa ben fatta si può fare meglio”, pero’ piagnistei da bambini piccoli che se non vincono si portano il pallone a casa no per favore.

  1. Mia analisi della partita con la Spal, da semplice tifoso.
    Premesso che Allegri alla Juve dirigenza aveva chiesto “qualità” e che è arrivata in estate, Bernardeschi, e Costa.
    Douglas Costa con al Spal ha fatto, avrebbe fatto…, almeno 5 ripartenze letali, una nel primo tempo, 4 nel secondo, la prima messa sui piedi di Alex Sandro che con il destro si è “afflosciato”.
    Nel secondo tre sono state fermate con falli, due ammonizioni, una quella riuscita, ha messo la palla sul secondo palo dove Mario era in leggero ritardo, anche Dybala è stato fermato due volte con falli da ammonizione.
    In trasferta le ripartenze veloci di Costa saranno sempre importanti.
    La Spal ha fatto una partita coraggiosa, con tanti falli da ammmonizione, sopratutto cercando di fermare le nostre ripartenze veloci, poi si abbassavano molto, dove è difficile trovare varchi ed hanno dato tutto.
    La qualità dei giocatori, in questo tipo di partite non conta… mi riferisco alla Spal… devi solo dare il massimo di squadra…. nessuno deve perdere la concentrazione per 95 minuti…., sono sforzi che paghi nelle partite successive.
    Da parte nostra, in avanti Higuain ha fatto una prestazione sotto tono.
    La squadra, con un normale calo spicofisico, non si è “immedesimata” nella partita, era già successo con il Geonoa la scorsa stagione, quando gli altri sono molto agressivi, noi non riusciamo a metterci sullo stesso piano, in quella partita l’unico che commise dei falli fu Dani Alves, in questa è stato Matuidì.
    Però la fase difensiva attuale, 10 partite consecutive senza subire goal in campionato… fantastico, completamente diversa da quella della scorsa stagione con il Genoa.

  2. Alessandro Magno

    Il mio amico antonio corsa num 1 dei blogger che ogni tanto ci viene a trovare in radio

    http://www.ateralbus.it/un-po-di-debunking-su-allegri/

    • andrea (the original)

      Antonio è davvero un grande perchè anche nel debunking argomenta.
      Ci sono punti in cui è inattaccabile, altri in cui a mio modesto avviso si affida troppo alle cifre (ad esempio per me non è che a inizio stagione segnassimo di più perchè attaccavamo, nè ora prendiamo meno gol perchè difendiamo, credo sia cambiata l’attenzione individuale).
      Allo stesso modo, Alvee e Bonucci sono partiti perchè scontenti del suo gioco, altrimenti li avrebbe ancora.

      Ma anche lui, intanto so che riconosce la bravura di Sarri e la grandezza del Napoli, cresciuto oltre i suoi limiti e poi ammette il beneficio del dubbio ad allenatori invertiti.

      Dunque resta che per qualcuno la Juve va bene con Allegri e altri (ad esempio io) vorrei vedere qualcosa di nuovo e diverso per poi fare le comparazioni.

  3. “La Juve sta giocando male come squadra, è una critica tattica precisa ed è vera; giocare nella fase offensiva solo individualmente è un limite grosso come una casa. Tatticamente soffri contro avversari inferiori individualmente. Simeone fa calcio spettacolo? Simeone aldilà del suicidio di quest’anno ha ottenuto risultati straordinari, ben più di Allegri (visto che una coppa europea l’ha vinta e le finali di champions se le è giocate per davvero) con una manica di scappati di casa. Jurgen Klopp ha portato una squadra di giovani in finale di Champions. Il Bayern di Jupp non fa spettacolo ma è una squadra che gioca straordinariamente bene. Le contestazioni che si muovono ad Allegri invece sono ben precise e supportate dai dati. La Juve è inefficiente e inefficace come collettivo. E’ forte come singoli, società e ha un’ottima strategia per vincere le partite. Come tutte le squadre che giocano sull’avversario difende bene, strategicamente è quasi sempre sul pezzo. Si tratta di scuola italiana esattamente di pari dignità sociale rispetto a quella olandese o spagnola. Semplicemente, non ottimizza la fase offensiva perchè non gioca da squadra. Tutto qua. Non si tratta di avere un divano, una tastiera o un campo, ma di essere onesti (…).

    (Ilprincipepianista)

  4. Un po’ di storia del calcio … e le sue tattiche … e i difetti della nostra Juve …

    “Gli allenatori della scuola di Coverciano li formano cosi’: bravi sull’avversario, preparano 7 partite per ogni partita, non hanno un’idea preconcetta, si adattano ai giocatori a disposizione cercando di schierare i più bravi che hanno insieme e partendo dalla fase difensiva posizionale, che guardando in Europa si fa e pratica solo in Italia, cioè il 10 dietro la linea della palla come piano A e poi vediamo. Questo perché la difesa posizionale con contropiede lungo è la tattica più intelligente che esista su un campo da calcio, la più antica, la più banale ma che mai è stata superata, l’unica che persiste dai mondiali del 1930; e non l’hanno inventata nemmeno gli italiani, ma gli uruguagi, si’ proprio loro; gli svizzeri invece hanno inventato il catenaccio, cioè difesa senza attaccare, fatta per inibire l’avversario in una partita in cui ti basta il pareggio; gli italiani hanno semplicemente studiato, scopiazzato e aggiunto la propria fantasia nell’adattamento;

    c’è solo un allenatore italiano che ha inventato un tipo di gioco ed è stato Bearzot: che ha aggiunto, interpretando alla lettera le regole moderne e le caratteristiche degli interpreti, la manovra al contropiede, con Scirea che immediatamente usciva palla al piede divenendo un regista dinamico a tutto campo (quello che secondo me finirà a fare Pogba a 35 anni) e di supporto, verticalizzando sulle punte che aprivano per gli esterni che prendevano il fondo e andavano al cross o arretrato per la mezzala o sul secondo palo per una delle due punte brave negli incroci; quello è lo sviluppo classico del calcio all’italiana; avete presente Juve Barcellona 2017? Il gioco all’italiana è difesa compatta e rapidi a partire in contropiede manovrato dunque, reattivi diremmo modernamente; quello che pratica un po’ Simeone che pero’ difende non a lisca di pesce ma a zona integrale. E allora la situazione è chiara. La Juve di QUEST’ANNO non gioca all’italiana, difende all’italiana che è una cosa diversa, perché non ha un contropiede letale e riconoscibile. Se lo avesse sarebbe decisamente più forte. La Juve non gioca proprio. E’ un concentrato di individualità. Quindi quello che contesto ad Antonio (Corsa) è il non riconoscere che l’assenza di organizzazione nel contropiede lungo ci penalizzi effettivamente nella nostra capacita’ di segnare. Tutto qua.

    E’ una cosa tecnico/tattica quella che contesto ad Allegri. Quella che contesto invece in via generale è la filosofia “l’allenatore è un dipendente, conta la società”. E’ chiaro che un allenatore bravo didatticamente e tatticamente e carismatico ci aiuterebbe a non avere punti deboli. Cosi’ con un normal trainer che gioca sull’avversario e basta siamo indietro dal punto di vista dell’identità e della struttura. Tutto qua.”

  5. Avere un gioco nel calcio è per me saper fare le due fasi offensiva e difensiva cogliendone i momenti adatti.
    Con la Spal Allegri ha sbagliato i tempi nel volersi prima difendere per poi offendere. Ha sbagliato la tattica, una delle poche volte, fidando di sfiancare gli avversari. Invece ha perso tempo e successivamente gli spallini hanno loro saputo congegnare perdite di tempo ed intralci con falli studiati per interrompere ogni iniziativa Juventina. Così si è arrivati allo 0-0 per una volta siamo stati gabbati.
    Spesso si confonde il fare gioco con l’attuare un gioco come più sopra esposto.
    Fare un gioco significa propendere energie ad oltranza su meccanismi collaudati che potranno soddisfare il palato di chi vede senza però applicare quell’opportunismo necessario a risolvere le partite ed il cui svolgimento nel tempo può essere svalutato con accorgimenti specifici. Ricordo la vittoria juventina al San Paolo dove Allegri seppe imbrigliare il gioco del Napoli, consentendo solo sviluppi sulle fasce che portavano a concludere con cross preda ovviamente dei difensori juventini sui piccoletti napoletani.
    Quindi non propendo per un gioco organizzato ma nel saper sfruttare le occasioni che i propri campioni sanno creare e sfruttare, dietro c’è ovviamente una tattica studiata di come proporre le giocate e del sapersi difendere.

  6. Eccoci qua,

    si parla sempre e solo a favore di allegri proponendo numeri. Sui quali Allegri vince.
    E poi quando i numeri non bastano, la frase fatidica, con un altro sarebbe peggio, manca la controprova. (Scusa Benedetto 😀 )

    Eh ma così non vale, così mi fate passare uno dei più criticati allenatori di sempre come un genio.

    Cioè Capello, la cui letteratura dipinge come un risultatista, uno dei migliori, un vate un top, dimenticato, mai rimpianto e addirittura rivalutato oggi come uno dei più scarsi allenatori di sempre. Cancellato a Madrid da Zidane, Mai stato a Torino meglio di Lippi ed a Milano si parla ancora di Sacchi, ma di Capello se ne sono perse le tracce.

    Comunque sia parliamo di Allegri.

    Ho letto molto di Corsa, e lo apprezzo, ma oggi penso che si arrampichi letteralmente sugli specchi.

    Si perché parla di numeri, e ne da tanti, tanti quanti sono quelli che portano pro al suo pensiero.

    Non ho voglia di mettermi a cercare quelli contro, ci sono fidatevi, ed Andrea(T.O.) può essermi testimone.

    Intanto è il tecnico finalista Juve ad averne perse di più.

    Bel Record!

    Ce ne sono altri.

    Su una cosa condivido l’articolo di Corsa, la Juve dall’inizio dell’anno ha cambiato modo di giocare. Ha messo Matuidi in più ed ha spinto ai margini Dybala. Non ha più preso gol ma ne ha fatti meno.

    Ma ci sono altri numeri, la Juve in una partita tira in porta 7 volte più o meno, la media, media Europea è vicina ai 13 / 14 tiri a partita (media europea. la Juve è uno dei primi 10 club come fatturato, al 5° posto nel ranking UEFA)

    Insomma una squadra che non produce calcio, inutile girarsi intorno, i numeri portano li.

    Anche nell’impresa di Wembley 7 tiri la Juve 20 e passa il Tottenham. Cioè se Pochettino avesse avuto Dybala ed Higuain, sarebbe finita 7 a 0 gol più gol meno.

    Ed allora?

    E’ quello di Allegri un calcio che produce?

    Vogliamo parlare delle finali di Coppa? Qualsiasi Coppa?

    4 finali giocate l’ultimo anno, perse tre vinte una.

    Delle due finali di Champions League contro i fenomeni, 7 gol presi 2 segnati, mai stati in partita.

    Meglio assolutamente di Conte, non si discute però i numeri danno contro ad Allegri.

    Dipende da che numeri si guardano e da come si pesano. Ci sta perdere contro il Real? Si? Boh. Forse dipende come.

    La rosa del Real vale più o meno quella della Juve al netto di CR7, 100 e qualcosa milioni di differenza. Interessante notare come la Juve sia costruita spendendo in maniera equilibrata tra attacco e difesa, il Real no. Le spese sono sbilanciate a favore degli attaccanti. Cioè è come se Isco Benzema e Bale fossero venuti via con i risparmi sui difensori, che poi hanno fatto la differenza in finale di coppa, quelli del Real però.

    Cioè, come se la difesa in coppa proprio non paga, il Real, che in difesa comunque concede, esce da un record di 5 titoli più o meno vinti l’ultimo anno, CL, e due supercoppe asfaltando Juve, Barça e Man.Utd.

    Poi ci sono altre coppette, come quella del Re e quella del Mondo club.

    Ed è qui che i numeri vanno in tilt.

    Entrambi si fermano al confine.

    E’ cioè il calcio italico, così lontano dal movimento internazionale?

    Come giocatori direi di no. Quelli della Juve poi, sono gli stessi che giocano nelle migliori squadre europee. Addirittura il pipita ha giocato nel Real, DouglasCosta nel Bayern, Khedira nel Real, AlexSandro in portogallo ed in coppa, Mandzukic nel Bayern.

    Ed allora non è un problema di mentalità. Ma di scuola.

    Qui si specula e si difende. Tattica, tattica ed ancora tattica.

    Personalmente non vedo niente di bello nell’annullare un azione se non nel costruire la successiva. Ma il punto è un altro.
    Visto che si parla di sport, e lo sport è riassumibile in risultati, si evince come il calcio italiano, inteso come pensiero e tipologia di gioco sia in crisi profonda. La nostra identità in soldoni è perdente. Siamo usciti con la Svezia! Dopo due mondiali disastrosi. ” gol a 0 contro il Costarica, dopo quella partita non avrei chiamato più nessuno in azzurro, neanche il cuoco!

    Vedasi la nazionale, vedasi i nostri risultati nelle coppe. Milan a parte ovviamente.

    Ecco che i numeri allegriani cambiano di colpo.

    In sostanza la Juve vince in patria perché più o meno tutti praticano lo stesso gioco.
    L’anomalia Sarri ha spinto la Juve a doversi superare.

    Fuori, son dolori, 8 giocate 4 vinte 3 pareggiate 1 persa.
    8 gol subiti ed 11 fatti dei quali 5 del solo Pipita.

    Si vince? Cioè parliamone…

    • “La Juve di QUEST’ANNO non gioca all’italiana, difende all’italiana che è una cosa diversa, perché non ha un contropiede letale e riconoscibile. Se lo avesse sarebbe decisamente più forte”.

      La tua conta dei tiri in porta in media della Juve, caro Luca, ribadisce il concetto di cui sopra. Perché, lo vogliano o no gli aziendalisti allegriani, anche i numeri, se letti con acume, stanno a indicare una Juve lontana dai risultati, e soprattutto dalla mentalità delle top squadre europee.

      Ciao.

    • Una squadra che non produce calcio, cosa significa Luca?
      Una squadra deve produrre risultati che per ottenerli bisogna segnare gol più degli avversari che significa anche sapersi difendere. Lo scopo delle partite di calcio è la competizione per uscirne vincitori, poi il bello del calcio è l’incertezza del risultato che appassiona lo spettatore come ad esempio lo è stato Tottenham vs Juve.

      • Significa che ha scambiato il giro palla con il gioco.

        La Juve ha una media di 7 tiri a partita, la media europea, cioè di tutti i campionati, di tutte le squadre è circa 13.

        Non solo se guardi le medie delle distanze percorse, quelle dei nostri sono tra le più basse, addirittura Mautidi corre meno di Dybala e Pjanic come metri percorsi.

        Cioè la fotografia di una squadra pigra.

        Sempre come ho scritto la produttività dei risultati in coppa risulta assai bassa, proprio nei risultati.

        Ciao.

        • La Juve fa il giro palla in fase di studio poi affonda e vince la partita con una fase difensiva insuperabile. Le poche volte che la Juve fa un possesso palla superiore all’avversario significa che non trova sbocchi efficaci come è avvenuto con la Spal. D’altronde la mancanza di esterni si fa sentire in un ciclo ravvicinato di partite. L’efficace penetrazione nella Juve dipende molto dagli esterni e dagli scambi in velocità tra Higuain e Dybala ma anche dagli inserimenti efficaci dei centrocampisti in particolare di Khedira. Può capitare che in una partita le combinazioni non si dimostrino efficaci e si sbagli l’approccio alla partita per una mancanza di opportunismo e di uomini adatti a concludere l’opportunita come Alex Sandro. Il calcio è imprevedibile anche per questo, puoi eliminare il Tottenham a Wembley e perdere 2 punti a Ferrara. Ciao.

  7. Non mi professo un’allenatore, ma un tifoso che spero di capire quando una squadra gioca bene e quando gioca male. Il calcio è uno sport meraviglioso perchè ti dà spunti per poter discutere di tutto e di più, ed è pure per questo che ci troviamo pure quassù anche a litigare tra di noi per delle quisquiglie che diventano pure dei principi.

    Torniamo alla Juventus dove negli ultimi giorni ho letto di tutto e di più e dove un pò tutti si sono sperticati a poter dire il proprio punto di vista. Personalmente ritengo” il fine ” l’apoteosi di ogni partita, pertanto stare qui a dire che il mondiale vinto nell’82 sia stato più bello di quello vinto nel 2006 non ha molto senso, se non per i ricordi di quello che abbiamo passato in quegli anni.
    Ritengo Allegri non un cultore di un gioco prefissato alla Sacchi maniera o per restare ai giorni odierni alla Sarri, o alla Guardiola. Lo ritengo però uno stratega molto ma molto acuto che spesso gli permette di sopperire ai suoi errori iniziali. Non sempre le ciambelle gli riescono con il buco e qualche finale ( cosa diventata ormai una cosa usuale e non eccezionale) l’ha perduta miseramente.
    Credo che i conti finali tra vittorie, punti conquistati ecc rapportati al peso economico e tecnico della squadra che ha avuto e che ha a disposizione siano a suo favore, pertanto alzo le braccia quando gli amici si arrabbiano perchè vorrebbero vedere ancora di più. Pure io sono un cannibale, e non aspetto l’ora che finisse questo campionato perchè vorrei che questa striscia positiva di scudetti vinti arrivasse a 10, anche per umiliare il calcio, anzi quei quei bravi signori che decisero, per il bene del calcio italiano, di sacrificare la Juve nel 2006 mandandola in serie b cercando di distruggere tutto quello che di buono stava facendo questa società di calcio. Una società autogestita economicamente e sempre più potente. Quella stessa società Virtuosa che con questa stessa filosofia finanziaria diventa anno dopo anno sempre più importante nel calcio mondiale.
    Allegri è solo un granello in tutto questo meccanismo, quello che mi auguro è che stecchi meno partite possibili.

  8. JUVENTIBUS

    Per capire, ancora una volta, come funziona il rapporto tra certi media e la Juventus.

    a) Alcuni mezzi di informazione (Il Fatto Quotidiano capostipite assoluto e leader incontrastato, Dagospia a ruota e staccati di una sola incollatura i vari profili social che ben conosciamo) sono convinti di avere uno scoop e raccontano un problema più o meno vero, inventato o verosimile legato alla Juve, che può andare dai presunti scazzi in società alle inchieste che riguardano più o meno da vicino i bianconeri.

    b) Si enfatizza e drammatizza la vicenda.

    c) Si danno per pressoché certe conseguenze nefaste: Agnelli già fatto fuori da Elkann da almeno 3-4 anni per una quindicina di litigi furiosi; stadio a un passo dal crollo; 3 anni di paventata squalifica per Bonucci e Pepe; 3 anni per Conte; mesi di anticipazioni sui 3 anni per Agnelli, ecc.

    d) Diversi tifosi di calcio italiani ritrovano quell’entusiasmo perso sul campo da troppo tempo, bevendosi tutto e considerando ancora affidabili quei media che portano sempre buone nuove.

    e) Qualche tempo dopo, nei trafiletti, arriva l’amara verità: Agnelli ed Elkann non si sono ancora fatti fuori a vicenda in un duello rusticano, lo stadio regge ancora, il giudice si è fatto una risata sui 3 anni per Bonucci e Pepe, ha ridotto a 4 mesi la squalifica di Conte, la super inibizione di Agnelli è diventata una banalissima multa, e così via.

    Nulla di nuovo, lo so, però c’è la nuova puntata e non vorrei mai che i lettori di Juventibus rischiassero di perdersela.

    Correva l’ottobre del 2016 e, amareggiato per i risultati sul campo, “Il Fatto” si scatenava, con “Libero” e altri mezzi di informazione pronti a recepire acriticamente: “Agnelli denunciato per falso in bilancio”; “il tempo del bluff è terminato anche per la Juve”; “il drammatico errore di Agnelli: ora la Juve rischia il disastro” ; penalizzazioni in vista, “la giustizia sportiva non potrà dormire”, insomma tutto il necessario per creare il solito clima che ben conosciamo.

    Il problema, ci spiegavano con la consueta completezza e imparzialità quei media capitanati da Ziliani e colleghi, consisteva nel non avere, la Juventus, disposto degli accantonamenti in bilancio a seguito della richiesta di risarcimenti di Gazzoni.

    weet, articoli, ogni giorno un allarmismo in più, proseguiti imperterriti fino al giugno del 2017, nell’ebbrezza del post Cardiff, con un titolo dei loro: “Calciopoli e falso in bilancio: la Juve davanti al giudice”.

    Ebbene, oggi sul Fatto c’è un trafiletto, se lo cercate bene: il GIP ha disposto l’archiviazione relativamente alla richiesta di falso in bilancio, come peraltro già richiesto dal PM.

    Non basta: il tono della “brevissima”, mesi dopo quei titoloni, è funereo e contiene un solo estratto: “non può essere iscritto a bilancio un fondo rischi e oneri per rilevare passività potenziali ritenute probabili ma il cui ammontare non può essere determinato, se non in modo aleatorio”. Bello, avranno pensato, quel “ritenute probabili”: magra soddisfazione, ma meglio di niente.

    Hanno scelto quello, ma l’archiviazione dice anche, soprattutto altro: per esempio, che “nel caso di specie, non può dirsi né certa né probabile l’esistenza di una perdita o di un debito né è certamente stimabile l’ammontare della passibilità”.
    Oppure, se preferite, la parte in cui si afferma che “non risulta, infatti, nessuna condanna della Juventus Fc Spa a risarcire un danno determinato, neppure da parte di un Giudice Civile, ma non vi è stata neppure alcuna condanna generica in sede penale che consenta di ritenere certa o probabile l’esistenza di un debito”.
    No, queste non sono piaciute.

    Ora, nessuno sa come finiranno le richieste di danni di Gazzoni and co: se saranno rigettate o accolte, se del tutto o parzialmente. Non si gioca a fare pronostici su sentenze e processi, non si tifa, non si fanno auspici sotto forme di previsioni, come accade troppo spesso dalle nostre parti.
    Ciò che è certo, ma lo era già un anno e mezzo fa, è che la Juve non rischiava alcunché, ma si è trovata sui giornali per settimane (mesi) con titoloni su rischi di “disastro”, “penalizzazioni” e di ogni genere, con migliaia e migliaia di appassionati di calcio pronti a crederci e a rilanciare la fake news alimentata dai soliti noti.

    Che poi, quando arrivano le notizie, quelle vere, le nascondono in un trafiletto, in cui inserire l’unica frase che in fondo non sa proprio di disfatta.

    Buona serata.

  9. SANDRO SCARPA

    Provo a dire tre cose su cui siamo tutti d’accordo:

    INVOLUZIONE DEL GIOCO
    La Juve 17-18 ha subito un’involuzione sul piano del gioco, capacità di dominare le gare, uscite dalla difesa, velocità del giro palla, qualità del palleggio a centrocampo, capacità di produrre volume di gioco e valorizzare le capacità tecniche degli attaccanti. Infine, si rileva (nascosta dalla straordinaria difesa posizionale) una diminuzione del ritmo in non possesso e nella capacità di difendere alti e recuperare palla nella metà campo rivale, il che implica la difficoltà nel tenere lontani giocatori e squadre di qualità (vedi Barcellona o Tottenham).

    SLITTAMENTO DELLA ROSA
    La Juventus negli ultimi anni, privilegiando le opportunità di mercato ad un progetto tattico definito, ha “svuotato” uno dei migliori centrocampi di sempre (Pirlo, Vidal, Pogba), rinforzando l’attacco o gli esterni (negli ultimi mercati le spese più onerose sono: Dybala, Higuain, Pjaca, Cuadrado, Bernardeschi, Douglas Costa) e “accontentandosi” di centrocampisti di alto livello ma in parabola discendente a costi accessibili (Khedira, Matuidi) . Al contempo la Juve non ha più creduto o è stata costretta a privarsi di alcuni giovani come Coman, Morata, Lemina, rinnovando invece alcuni giocatori ultratrentenni (Barzagli, Marchisio, Lichtsteiner, Mandzukic).

    RIPENSAMENTO TATTICO
    Negli ultimi mesi del 2016-2017 la Juve di Allegri aveva trovato il miglior gioco del quadriennio, con un modulo logorante ma spettacolare ed efficace (4231) capace di far coesistere tutto l’attacco con grande sacrificio fisico. Il modulo era “stiratissimo” sulla rosa tant’è che si è arrivati, specie a Cardiff, senza brillantezza e senza alternative. Quel modulo, su cui era lecito provare a costruire una nuova stagione, necessitava di due ricambi (o sostituti) di assoluto livello per i tre a cui si chiedeva lo sforzo fisico maggiore (Khedira, Cuadrado e Mandzukic) per sostenere il centrocampo a due (con un giocatore “non fisico” come Pjanic) e la compresenza di Higuain e Dybala.

    Sappiamo come è andata: la Juve ha rinunciato a Bonucci e si è vista costretta a rinunciare a Dani Alves, due costruttori di gioco dal basso, e a Schick (alternativo alle punte) e ha puntato sulle opportunità Douglas Costa e Bernardeschi.

    Per “rimpiazzare” Alves e Bonucci si sono fatte scelte di ripiego e rilancio su De Sciglio e Howedes, e, in mezzo, dopo non aver affondato sulla scelta Tolisso e aver fallito nel rincorrere uomini adatti al 4231 (N’Zonzi o Matic), si è ritornati su un vecchio pallino: Matuidi. Alla base di tutto c’è poi la prima scelta societaria: la conferma di Allegri.

    ALLEGRI DR. JEKYLL

    Ora. Poniamoci nel mister.

    La rosa era quella: lacune a centrocampo dovute al calo fisico (prevedibile) di Khedira, al decadimento fisico di Marchisio (prevedibile), alla difficile reiterazione di prestazioni da centrocampista laterale di Mandzukic (prevedibile) e alla disponibilità di un interno sinistro poco adatto al 4231 –Matuidi- (prevedibile) e di un volante 20enne all’esordio in Europa, Bentancur, da “costruire” (prevedibile).

    Allegri è un mister reattivo. Non propone dogmi, non imposta un suo piano monolitico, non sbotta perché sul mercato non gli stato preso chi vuole: reagisce, si adatta, sperimenta.

    Viene fuori una Juve stranissima. Nelle prime 13 di A, un 4231 che non regge il centrocampo a 2, ma con produzione offensiva pazzesca, un numero di tiri e xG ai livelli del primo Conte (e delle big europee) convertiti, grazie alle punte, in un numero di gol impressionanti (37 gol in 13 gare, più di 3 a partita).

    Il morale è che la Juve segna tanto ma becca 14 gol nelle 13 gare (più quelli presi al Camp Nou).

    E’ una forzatura. Khedira ha un passo inadatto e abbandona Pjanic a sé stesso; Matuidi aggredisce altissimo, fin troppo, ma la difesa non sa accorciare e si creano buchi da 40 metri in cui si infilano Messi o Immobile; Mandzukic getta la spugna del sacrificio e non è più uno e trino, ma spesso nullo, Higuain e Dybala alternano onnipotenza a inefficacia. Le soste della Nazionale (con l’aggiunta dello psicodramma con la Svezia) minano il tutto: 4° posto, dietro Napoli, Inter e Roma. 3° posto dietro Barca e Sporting.

    A quel punto. Un allenatore NON alla Juve avrebbe continuato a lavorare sull’ibrido, sul 4231, sistemato faticosamente l’equilibrio, continuato a puntare su Bentancur, così come su Rugani. Lavorato sulle cose buone dei primi tempi contro Atalanta, Lazio e Samp, cercando di migliorare i difetti senza badare ai risultati. Avanti così, alla ricerca di un’evoluzione di gioco in grado di sfruttare e valorizzare lo spostamento di tecnica (e investimenti) in attacco.
    MR. HYDE-ALLEGRI

    Ma questa è la Juve, questa è la Serie A e in panca c’è Allegri.

    E così Allegri trasforma la Juve, per fare ciò che andava fatto. Come nel primo anno la Juve era passata dall’efficace 352 in Italia al 4312 più produttivo in Europa, come l’anno scorso si era passati al 4231 –due evoluzioni migliorative del gioco-, quest’anno invece la variazione è stata conservativa (come il secondo anno, quello della rincorsa allo stesso Napoli): passaggio al 433, brutto, sporco e vincente, soprattutto impenetrabile.

    Non è casuale questa alternanza nelle evoluzioni: quando la Juve ha avuto vita facile in A, Allegri sperimenta e i risultati gli hanno dato ragione (2 finali proprio il 1° e il 3° anno). Quando la Juve ha un rivale duro in A, Allegri tira i remi in barca, si corazza ed affida ai punti di forza: difesa e capacità di trasformare in oro lo scarso numero di occasioni.

    Quando sei più forte, sai difenderti e hai attaccanti fortissimi e un centrocampo coi buchi, fai ciò che reputi più efficace per fare ciò che ti dicono di fare: difendere, segnare, difendere, gestire,vincere.

    Nelle gare successive alla Samp, col 433 la Juve segna molto meno (Sassuolo a parte), gioca meno bene, e vince in modo molto meno entusiasmante. Involuzione, anzi, fine dell’evoluzione.

    C’è un contro-altare: la Juve ha subito 1 gol in 14 gare in A ed in 18 totali in Italia (4 di Coppa Italia) con una proiezione assurda di 2-3 gol subiti in un torneo di 38 gare. Pazzesco. Questa è la vera anomalia statistica. Partire con un clean sheet quasi sicuro implica la necessità di produrre meno per vincere le gare, anche grazie alla % realizzativa degli attaccanti.

    Tutto ciò però porta a gare come contro la Spal, in cui si concede zero ma l’affaticamento psicofisico non consente ai singoli di sopperire alla mancanza di un gioco fluido con volume offensivo adeguato, e in cui l’essere difensivamente mostruosi serve a poco.

    Ora, al di là di come andrà il finale di stagione (quello conta per i tifosi, il museo e per il destino di Allegri), si possono individuare alcune linee di azione che la Juve potrebbe attuare per abbinare efficacia ad evoluzione del gioco, solidità difensiva a capacità di dominare il gioco e valorizzare l’attacco, appoggiarsi a giocatori di esperienza e trainanti, senza rinunciare però a valorizzare e far crescere giovani talenti.

    Provo quindi, come all’inizio, a dire 3 cose su cui si potrebbe essere tutti d’accordo:

    A) SVECCHIAMENTO

    Salutare e ringraziare TUTTI gli ultra trentenni non più al top che potrebbero dare ormai alla Juve un contributo solo di esperienza e leadership da spogliatoio non più giustificabile coi limiti fisici: Buffon, Barzagli, Lichtsteiner, Khedira, Mandzukic. Parallelamente puntare su “non-giovani” già controllati o di prospettiva ritenuti validi: Caldara, Rugani, Spinazzola, Mattiello, Lirola, Pellegrini, Cristante, Barella, Bentancur, Pjaca, Kean o chi per essi (la lista è lunga e Paratici sa il fatto suo).

    B) FUNZIONALITA’ TATTICA

    Al di là delle dinamiche di mercato e della scelta di proseguire o meno con Allegri, è opportuno che la società cerchi di conciliare le opportunità con l’esigenza di seguire un piano tattico preciso, rinunci a privilegiare la duttilità tattica puntando invece sulle specificità tecniche, senza peripezie e stravolgimenti di ruoli: terzini che facciano solo i terzini, interni che siano davvero interni, esterni messi sul lato giusto e riserve che accettino di farlo, senza pretese di titolarità dovute allo status o al curriculum.

    C) CENTROCAMPO

    Tornare a investire in modo massiccio su “titolari” di centrocampo, siano essi Emre Can o Milinkovic-Savic o altri nomi che la società riuscirà ad individuare (anche qui la lista è lunga), puntando quelle fiches notevolissime che in questi anni sono state invece impiegate altrove.

    Per il resto, il fatturato resta quello (tra il 10° e il 12° in Europa), le tentazioni dei vari Dybala o Alex Sandro di andare in club più ricchi e in tornei migliori resteranno e, soprattutto, la Juve resterà la Juve, coi suoi pregi e difetti e gli allenatori che deciderà di confermare o di assumere dovranno in ogni caso muoversi all’interno di questi pregi e difetti.

    Buon proseguimento di serata.

    • andrea (the original)

      Ecco Amico mio,
      questa è già un’analisi e non un delirio sparato nel mucchio.
      Come per il pezzo di Corsa e in generale per quelli di Benny e Cinzia, su questa basi si possono trovare punti convergenti e argomentare quelli divergenti.
      Quelli su cui non convergo:
      -Costa e Berna a 50 e passa milioni non è che fossero proprio occasioni e comunque sappiamo che purtroppo il tappo al gioco Mandzukic sarebbe stato schierato con qualsiasi organico disponibile da Allegri.
      -Bonucci e Alves sono andati via perchè lontani dalla proposta calcistica di Allegri.
      -Ci sono squadre europee o lo stesso Milan di Ancelotti che giocavano con 2 centrocampisti di cui almeno 1 leggerino e mi sembra facessero bene.
      -più che i moduli conta l’atteggiamento. La Juve che segnava tanto era passiva come questa.

      Sul resto, specie sulle scelte future, concordo pienamente.

      • Non avevo dubbi…l’altro l’ho messo perché era inerente alle varie discussioni in atto.
        Ciao.

  10. Alessandro Magno

    Perdonami Luca ma non credo di aver mai scritto da nessuna parte “con un altro al posto di Allegri sarebbe peggio” se me lo trovi me lo indichi per favore.

    Sul fatto che la Juve non vinca all’estero da molto 9 finali vinte 2 di cui 7 perse solo 2 di Allegri. Al minimo mi pare un problema non solo di Allegri in questa sicietà. Al minjmo

    • Hai pienamente ragione e ti chiedo scusa.

      In realtà l’errore è nato perché volevo risponderti, poi citarti, quindi rimanere sul generale, ed ho dimenticato di cancellarti.

      Sulle finali perse. Come da me scritto, in passato c’era una sorta di mitologia, mitologia ormai crollata dopo Sacchi e dopo Lippi, che dimostrò che giocando in un certo modo in la coppa la vince pure la Juventus.

      La Juve di Lippi perse molte finali è vero, ma non subì la critica dei tifosi per il semplice fatto che quella Juve giocava sempre in un certo modo e quindi il popolo bianconero non si divise mai sull’allenatore del quale tutti più o meno condividevamo scelte e gioco.

      Il difensivismo di allegri e l’interminabile giro palla invece non piace e non è condiviso.

      Ciao. Luca

      • Luca bisognerebbe uscire dai luoghi comuni. Dove trovi il difensivismo di Allegri? È vero la sua Juve ha la miglior difesa ma ha anche il migliore attacco.
        Vuol dire che vince attaccando e difendendo opportunamente e senza dare appigli inutili all’avversario. Anche vincere difendendo è un segno di forza. Se si sapesse difendere dopo aver attaccato, saremmo fuori noi e non il Tottenham. A tal riguardo ricordo come abbiamo eliminato il Real ed il Barcellona nelle eliminatorie di Champions. È l’applicazione pratica che conta poi nella singola partita si può anche perdere se trovi un avversario più forte, sono poi convinto che vincere hai rigori è un segno fortunato del momento nella maggioranza dei casi.

      • Alessandro Magno

        Ok

  11. LA TRACCIA DI CAPELLO

    Come un orso che cammina sulla neve…
    Sette scudetti in Italia e due in Spagna (tot. Nove)

    Quattro supercoppe italiane

    Una Champions

    Una Coppa Uefa.

    LUCA…
    ci siamo dimenticati di Calciopoli…e chi ci dice che se sarebbe rimasto da noi chissà che non ci avrebbe fatto vincere qualcosina pure in Europa ?

    E tutto quello che ha vinto con le squadre di club non mi sembra poco da far perdere le tracce.

    Da …cina alla Cina con affetto.

  12. AZZ: NON LO IMMAGINAVO

    Le partite disputate dalla Juventus in quattro stagioni sono 208 ( sulle 215 partite disponibili).

    In Europa nessuno (Luca, dico a te, nessuno) ha giocato tanto.

    A conti fatti resterebbero da giocare le due partite dei quarti, le due partite della semifinale (sogna Barò sogna) e la finale ( si, ciao côre), più la Coppa Italia e Supercoppa.

    Tanta roba…o no ?

  13. Alessandro Magno

    https://www.ilnapolista.it/2018/03/juventus-tifosi-allegri/

    La nostra ambizione a volere sempre di più quando non supportata dalla giusta fierezza per quello che già si ha, diventa argomento per percularci da parte dei nostri nemici. Fortunatamente c’è una società Juventus che se ne sbatte allegramente delle paranoie dei propri tifosi e degli umori della piazza e tira dritto per la sua strada. Da questo punto di vista ci sottovalutano molto se pensano che noi siamo come loro.

    • Forse alla fine di questo campionato daranno l’Oscar o il “telegattone” per il “bel gioco”.

    • Francamente si leggono commenti sul “Napolista” che fanno semplicemente rabbrividire per le quintalate di paranoia che trasmettono. Perciò i nostri “nemici” hanno ben poco da perculare, almeno nel mondo reale.

      Così come, caro benedetto, prima di “sbattersene Allegramente delle paranoie dei propri tifosi”, la nostra dirigenza farebbe bene a rinforzare il reparto di centrocampo, da un paio d’anni assolutamente non all’altezza sia delle migliori squadre europee che di qualcuna del nostro campionato.

      Ciao.

  14. Il “calcio” dice che la dirigenza Juve ha scelto e “persevera” con Mister Allegri, dato di fatto “assodato”.
    La Juve, con l’attuale dirigenza, non prenderà mai un allenatore “tipo” Sacchi, Maifredi, Guardiola e Sarri, quelli che fanno degli schemi di gioco un “vangelo”, “almeno io credo”.
    I risultati danno ragione alla dirigenza ed ad Allegri, primi in campionato, ai quarti di c.l., in finale di coppa Italia, tra l’altro è uno che persevera…. che è l’aspetto più importante…
    Allegri ci ha portato, e continua a portarci, nei “ristoranti” da 100 Euro, quando qualcuno pensava che non si potesse pagare il conto.
    Gioco migliore, gioco esteticamente bello, pura ed astratta teoria.
    Il calcio si gioca sul campo contro l’avversario, sempre diverso, la fase difensiva è l’essenza per poter vincere, e le “variabili” offensive ti devono dare la possibilità di vincere perchè per l’avversario sei imprevedibile, e come direbbe qualcuno “non piaccia o non piaccia”…
    Poi io “vorrei” Angelina Jolie come segretaria, e Charlize Theron, come fidanzata, direi che sono nel campo della teoria e della astrazione pura.
    Se non piace la Juve, si possono vedere in televisione partite di molte altre squadre, dal Barcellona, al Manchester City, al Napoli,…. per me sono “noiose”, perchè attuano sempre gli stessi movimenti, specialmente il Napoli.
    Quoto quanto scritto da Benedetto, nel post sopra, la Juventus se ne deve sbattere alla grande… come del resto sta facendo.

    • L’arroganza intellettuale cerchiamo di metterla da parte quando si discute della nostra squadra.
      Perfino gli Scarpa e i Corsa sono costretti a mettere il dito nelle “pecche” evidenti di questa Juve.
      Le nostre tesi sono le migliori del mondo ? Forse …
      Come può darsi che qualche ragione la abbiano quelli che la pensano diversamente.
      I due concetti sul modo di intendere il calcio, solo in parte contrapposti, mi pare siano stati abbastanza sviscerati in questo topic.

      Sparare a salve da una indefessa trincea, mi sembra francamente un esercizio ORA anacronistico.
      Ah, empatia empatia, salvaci tu …

      Buona giornata.

      • Luigi,
        la mia opinione è :
        è solo una questione di pratica oppure di teoria.
        A me di quello che scrivono gli “Scarpa” ed i “Corsa” che sono giornalisti… me ne frega sai quanto… se voglio “sentire” qualcosa di interessante di calcio, parlo o scrivo con chi ha giocato a calcio, con chi ha allenato, altre volte con chi ha arbitrato, magari sbaglio…
        Da questi contatti cerco di comprendere tante cose interessanti, di calcio giocato, quindi mi ritengo fortunato.
        Sai un caro amico, juventino anche lui, come noi, quando finisce la partita mi scrive sempre un messaggio, dopo la Spal mi ha scritto :
        cosa dici di questi due punti persi?
        risposta : uno guadagnato.
        Uno potrebbe pensare che è il solito discorso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, io penso che la differenza sia tra il bicchiere mezzo vuoto “sempre”, e la realtà.
        Dalle mie parti lo chiamano “mugugno” ovvero lamentarsi sempre e comunque e di qualsiasi cosa.
        Judoc alle 9.16 ha scritto un bel post di calcio, che può essere condivisibile o no, ma parla di calcio, non se ne leggono tanti purtroppo.
        Buona giornata anche a te.
        P.S. sull’arroganza intelluttuale sorvolo.

  15. Alessandro Magno

    Hanno rafforzato e di molto l attacco in questi anni cercando di farlo anche a centrocampo ma non era facile certo rimpiazzare vidal pogba pirlo tanto per nominare 3 “scarsomi” che giocavano con conte che non aveva i giocatori. Il giorno che la juve prenderà in considerazione gli umori della piazza saremo alla rovina. Fortunatamente non accadrà e a occuparsi della squadra ci penserà gente che capisce di calcio più di noi.

  16. Alessandro Magno

    RAGAZZI VALE PER TUTI PURE PER ME CERCHIAMO DI TENERE TUTTI TONI BASSI E UN CONVERSARE CIVILE. TUTTE LE POSIZIONI SONO LECITE NESSUNO È IL DEPOSITARIO DELLA VERITÀ E DELLA RAGIONE. OGNI OPINIONE CHE POSTATE È SOLO LA VOSTRA OPINIONE IDEM GLI ALRTICOLI NOSTRI. 👍GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE

    • Il Camaleonte

      Come non essere d’accordo con queste sagge parole, Alex. Grazie.

      Sono pur sempre opinioni le nostre condivisibili o meno. E non essendo dogmi, possono subire variazioni di interpretazioni…

      Naturalmente il centrocampo di Conte era all’altezza, o cercava di esserlo. Per l’attacco il discorso era diverso. Parliamo di Europa, eh?

      Bravo Ivano, bella l’immagine di Angelina Jolie e Theron… vedi quante cose abbiamo in comune?

      Ciao Michelleroi, chi non muore si rilegge.
      Un saluto a tutti dall’isola laggiù in basso, a sinistra

  17. michelleroi

    Un saluto a tutti i vecchi amici ed un complimento al padrone di casa, Alessandro.
    Spero di passare da queste parti con un pizzico di regolarità.

    P.S. per luca967: il mister bianconero recordman di finali Champions perse è Lippi, non Allegri… (3-2) 😀

  18. Buongiorno a tutti.
    Domanda!
    Nella storia della Juve c’ è mai stato un allenatore che abbia diviso il popolo bianconero come il buon Max?

    • Andrea (the original)

      Domanda interessante.
      Che io ricordi no, quindi non è chi oggi sta criticando alcune cose sia un pazzo cronico o un incontentabile bulimico.
      Qualche motivo oggettivo ci sarà.

      Ciao

      • Amico mio
        Il motivo è solo uno…l’anno in cui non si vincerà più niente o una e due di niente ( potrebbe essere anche alla fine di questa stagione) allora solo allora finirà la soddisfazione di alcuni.

        Prima o poi può succedere…succede anche in Spagna…le due spagnole fanno sempre la divisione…una a me e uno a te…uno a me e una a te…e riposiamoci un po’…poi ricominciano la conta.

        Il Bayern …forse…ci potrebbe superare con le vittorie consecutive in campionato…quest’anno dovrebbero essere sei se non vado errato.

        Ciao.

        • Andrea (the original)

          Amico mio non credo, perché il tifoso è unito dalla soddisfazione per i successi della propria squadra.
          Quindi i motivi devono essere altri.

    • Ciao Melara

      Fossi stato più grande avrei sicuramente picchiato Heriberto Herrera…mi ha privato il più grande 10 di tutti i tempi.

  19. ARRENDERSI…MAI !

    C’è un pezzo del tifo bianconero che non si dà pace e, quando si parla di Cardiff, evoca a spiegazione di quella partitaccia la maledizione delle finali. C’è un altro pezzo che, invece, se si discute della sfida di Wembley contro il Tottenham, perde la bussola, non capisce come il belgiuoco pochettiniano possa aver chinato il capo ai bianconeri, se non a causa del Sacro Culo. Superstizione contro superstizione.

    In realtà, la fortuna o la jella c’entrano poco e nulla. C’entra invece una cosa molto più tangibile, che ha molto a che fare con quell’espressione che mister Allegri ripete spesso e volentieri: «Bisogna capire i momenti della partita». Due anni fa, di questi tempi, quell’isterico di Pep Guardiola uscì dallo Stadium di Torino con le orbite ribaltate: il Bayern aveva dominato in largo e in lungo la partita, avrebbe strameritato di vincere, ma l’allenatore dei tedeschi mise in scena una spregevole pantomima raccontando che quel 2-2 era frutto di due miseri tiri in porta da parte dei bianconeri, malgrado i nostri avessero collezionato cinque, sei clamorose palle gol. La realtà è che la Juventus si comportò da grande squadra contro una squadra più forte di lei. Lottò come una forsennata per resistere all’assalto, incassò due gol anziché quindici proprio grazie alla sua tenacia, alla sua disciplina, al suo ordine, e quando i bavaresi abbassarono inevitabilmente l’intensità andò in cerca delle loro numerose contraddizioni, a partire dal vizietto di allungare la difesa (peraltro infarcita di centrocampisti) per poi fare la trappola del fuorigioco ad minchiam.

    In altre parole significa stare sul pezzo. Significa avere carattere. Ma il carattere non coincide con gli attributi, che in campo senz’altro servono, ma non da soli: carattere è lucidità, è equilibrio, è disciplina, perché se vai fuori giri gli avversari ti puniscono, se esageri fai falli inutili e prendi cartellini altrettanto evitabili. Carattere significa avere l’umiltà di difendere, quando serve, di rallentare il gioco e far scomparire il pallone, quando è necessario. Carattere non è andare a mille all’ora, carattere è «la halma» quando sei sotto col punteggio, perché sparacchiare palloni in avanti a casaccio è solo un buon modo per restituirlo agli avversari. Conoscere questi fondamentali, averne praticata l’esperienza, ti aiuta a superare anche squadre tecnicamente più attrezzate. Col Bayern sfiorammo il miracolo, col Barcellona lo scorso anno lo realizzammo. E col Tottenham, che non sarà un Barça, ma che comunque ha una fluidità superiore alla nostra, a Wembley abbiamo offerto una magistrale lezione di come si stia in campo.

    Appassionati del belgiuoco, avete ragione quando dite che giocare bene aiuta a vincere. Ma sbagliate se pensate che il belgiuoco sia tutto. È Cardiff a insegnarcelo. Perché se c’è una squadra che vive di belgiuoco, ma quando serve sa farsi interprete di un magistrale pragmatismo, è guarda caso la squadra più titolata al mondo in campo internazionale: il Real Madrid. Il prossimo avversario della Juventus in Champions League è la più forte squadra al mondo non perché sia tecnicamente la più dotata (o se lo è, lo è al pari del Barcellona), non perché sia tatticamente la meglio costruita (e senz’altro non lo è), ma perché sa stare in campo, sta sul pezzo ogni minuto, sa soffrire, sa incassare, sa resistere.

    Guardate Cardiff: la Juventus gioca un magnifico primo tempo (si diano pace i negazionisti del risultatismo, è andata così), mette alle corde il centrocampo dei Blancos, crea numerose potenziali situazioni pericolose, crea tre nitide palle gol e ne mette dentro una (soltanto). Il Real soffre, regge e segna un gol nella sua unica occasione. Pari e patta. Loro, nel primo tempo, si sono comportati da Real. Non è Culo, è tutto normale. È la Juve invece, che nel secondo non si è comportata da Juve. Perché se c’è un altro Real in Europa, siamo noi. Siamo noi i maestri della tigna, del venderemo cara la pelle, del non morire mai. E invece, nella ripresa i Blancos dominano, segnano con merito (per come stavano giocando) e con fortuna (per l’azione). E i bianconeri anziché farsene un baffo, anziché restare nella partita e aspettare che la bufera passi, dopo appena un paio di giri di lancette mollano di schianto come se ormai il destino cinico e baro avesse scritto l’ultima parola sulla finale. E prendono un gol ebete, dopo una serie di colossali errori uno di seguito all’altro, uno più ebete dell’altro. Come gomme sgonfie. Per noi, per la nostra tradizione, è qualcosa di intollerabile.

    Ora di nuovo il Real. Come spesso succede loro sono i favoriti. A Cardiff erano i favoriti e hanno vinto. Ma lo erano anche nel 1996, nel 2003, nel 2004, nel 2008, nel 2015, quando cedettero ai bianconeri. La Juve, forse, era favorita giusto nel 1998. E perse. Tradotto, negli ultimi 22 anni, nelle sfide tra le due squadre più tignose d’Europa, i favoriti per sei volte su otto hanno avuto la peggio (contando anche il 2013). I peggiori hanno vinto sei volte su otto. Esser peggio, giocare esteticamente peggio, difendersi con ordine, sputare sangue e sudore, far melina, far girar palla a vuoto, saper aspettare, conta molto molto molto di più di una sovrapposizione, di un tiro al giro e anche della fortuna.

    Sia il belgiuoco e sia il Sacro Culo contano. Ma La Halma vale molto di più.
    Giulio Gori

    Forza Azzurri.

  20. Heila’, Pier!

    Chi non muore(😂)si rivede!
    Da Alghero a Venezia, un saluto..: tom

  21. michelleroi

    C’era una volta un motto. Incarnava lo spirito, l’essenza della juventinità: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.
    Questo è un blog di tifosi bianconeri, quindi è superfluo ricordare chi lo coniò e cosa significhi davvero, al di là delle distorte interpretazioni che spesso si sentono da parte di chi ci denigra.
    Oggi quella frase è marchiata all’interno dei colletti delle nostre maglie da gara, ma, a leggere blog e social di matrice juventina, sembra quasi che una metà della nostra tifoseria non lo riconosca più, abbia smesso di sentirlo come proprio.
    Si è fatto strada il mantra per cui “Vincere è importante, ma non è l’unica cosa che conta”. In altre parole, se ti chiami Juve e ti trovi in una obiettiva posizione di supremazia economica e tecnica, la vittoria in sè non è più sufficiente, ma deve necessariamente essere accompagnata da un gioco che soddisfi il senso estetico.

    Con tutto l’impegno e la buona volontà che posso mettere nel cercare di capire i sostenitori di questa posizione, confesso di non riuscirci.
    Ritengo che sei anni di vittorie ininterrotte abbiano in certo qual modo riempito la pancia di molti. Immaginiamo di trovarci davanti a questa Juve di Allegri, in lotta per lo scudetto con una rivale a 10 giornate dalla fine, a punteggio quasi record, dopo 4 o 5 anni di astinenza da successi: credo che nessun tifoso si azzarderebbe a storcere il naso. Saremmo un tutt’uno con la squadra per spingerla verso quel tricolore che manca da tempo. Nella realtà datata 22 marzo 2018, invece, ci troviamo davanti ad un mondo bianconero spaccato, con una metà che sarebbe pronta a cacciare l’allenatore pressoché seduta stante.

    A me pare (e lo dico sommessamente) che in molti abbiano scordato quanto è difficile vincere. Nello sport in generale e nel nostro calcio in particolare. Quanto è complicato vincere, e soprattutto ri-vincere, ANCHE se sei il più forte ed il più ricco. Perché in campo non ci mette piede “o’ fatturato”, tanto per citare i nostri amici partenopei. Perché le dinamiche all’interno di una squadra sono complesse e cambiano di stagione in stagione. Perché contano gli infortuni, hanno un peso i mal di pancia dei procuratori e dei giocatori, quelli che giocano troppo e quelli che vengono utilizzati troppo poco. Perché a volte basta poco per far saltare un ingranaggio che funziona.
    Chi ha presente questo, magari per aver vissuto in prima persona il calcio, a qualunque livello, comprende la STRAORDINARIETA’ e l’IRRIPETIBILITA’ di un ciclo simile.
    In ambito italiano, nessuna squadra nella storia è stata dominante quanto la Juve di Allegri: tre scudetti e tre coppe Italia consecutivi. In lotta aperta, a marzo di questa stagione, per fare un doppio poker. E, en passant, aggiungo che siamo arrivati per due anni in finale di Champions (perdendo una volta da Messi ed una da Ronaldo e da due squadre tra le più forti di ogni epoca).
    Ecco perché non riesco a trovare un ragionevole motivo per giustificare le severe posizioni “antiallegriane”.
    E, si badi bene: riconosco che ci sono squadre capaci di esprimere un calcio e più godibile, rispetto al nostro. Ma m’importerebbe poco di vedere una Juve divertente, se non arrivasse, ANCHE e NECESSARIAMENTE, la vittoria finale.
    Per cui lascio volentieri agli altri il titolo del bel giuoco, del possesso palla, dei gol che arrivano dopo 42 passaggi ininterrotti. E mi tengo tutta la vita i tre scudetti e le tre coppe Italia di fila, alla maniera di Allegri.

    Saluti alla compagnia.

    • Bentrovato Pier….. un abbraccio!

      Intanto preciso, Allegri è l’allenatore della Juve che ha vinto meno finali tra tutti quelli che le hanno giocate.

      Quindi Coppe italia comprese.

      Sto dalla tua naturalmente “vincere è l’unica cosa che conta” anche perchè lo disse il presidentissimo.

      Ed infatti …… vorrei che la Juve fosse una squadra vincente.

      Nonostante quello che si dice e che dicono i numeri però lo è solo fino al confine.

      Perchè se in Italia gode di una certa supremazia dovuta ad una dirigenza che le altre si sognano, in Europa fatica da matti contro squadre sulla carta inferiori in tutto.

      I tabellini recitano.

      8 partite, 4 vinte, 3 pareggiate 1 persa ad oggi.
      11 reti fatte, 8 subite.

      sarebbe il cammino di una squadra di metà classifica, non credi?

      Ecco che la mente torna alla juve di Lippi.

      Pressing alto, raddoppio sul portatore di palla, contropiede micidiali dalla trequarti avversaria.

      4 finali di Champions, 3 perse, una in malo modo, alla Allegri, le altre due, una col golletto, quello nostro di Davids non entrò, quello loro, fotocopia di matic invece si. L’altra ai rigori con traversa del Capitano allo scadere che ancora trema. Partita poi persa ai rigori.

      E comunque una vinta, dominando il campo contro l’Ajax del pallone d’oro!

      Cioè vincere è l’unica cosa che conta, ma conta anche e soprattutto oltre confine.

      E per farlo serve giocare in modo diverso. Da li non si scappa. Servono velocità e tecnica, spesso lasciad te in panchina.

      Ciao.

      • michelleroi

        Ciao Luchino.
        Hai corretto il tiro iniziale sulle finali (originariamente parlavi di finali internazionali), ma hai cannato la manifestazione: Allegri in coppa Italia ha 3 vittorie su 3… immagino alludessi alla supercoppa Italiana, in cui ha solo 1 su 3… Quindi ha 4 su 8 complessive (50%)… Mi pare che Lippi viaggi intorno a 6 su 11, appena meglio.
        Per quanto riguarda vincere “oltre il confine”, non ci siamo riusciti (salvo due eccezioni) nemmeno quando avevamo la squadra più ricca e più forte d’Europa… farlo oggi, che parti da molto più indietro come potenzialità economica e qualità tecnica, è decisamente più complicato. Per me, ad arrivare sino in finale (tra l’altro eliminando una volta Ronaldo ed una Messi) abbiamo fatto due miracoli.

      • Il Camaleonte

        Ciao Pier,
        una domanda sola, è vero, hai detto bene, vincere è l’unica cosa che conta (i nostalgici dicevano che vincere era l’unica cosa che Conte ma non è così,) … e tu ti riferisci al campionato o alla Champion 😉

    • Pier
      Condivido…ma mo come te metti ?
      😎

    • Concordo Pier, 🎩!

  22. andrea (the original)

    Piccoli particolari che motivano la critica:
    1-giocare bene aiuta a vincere, specie se gli altri crescono e proprio grazie al gioco. Giocare male mette a rischio i risultati. Se ci si lamenta per il pari con la Spal è assurdo, ma se si pensa che di quelle 12 vittorie di fila almeno la metà potevano essere pari in quanto a seguito della stessa partita giocata con la Spal il senso è diverso.

    2-il ciclo è fatto di annate singole. Ogni annata ha la sua storia e non va cumulata con la precedente, specie nel caso della Juve che in questi anni ha cambiato quasi tutti i giocatori. E poi se vincere è l’unica cosa che conta, si è legittimati a criticare quando non si vince. Altrimenti, se la cosa va bene quando si vince e non vale anche il contrario, è un pò aggiustata.

    3-giocare bene non è possesso palla o non necessariamente.

    4-non è la prima volta che abbiamo una posizione dominante, si può fare la conta del titolo in più o in meno ma io ricordo altre due Juventus dominare negli anni: questa è l’unica su cui da un anno e mezzo (i primi due anni di Allegri credo siano ineccepibili) ci si divide. Qualcosa di oggettivo, non spiegabile con bulimia o chimere, ci sarà pure.

    Ciao bello

    • Andrea (the original)

      È per michelleroi

    • michelleroi

      Ciao Andrea…
      1- io vedo un solo allenatore capace di vincere E giocare bene, sempre, ovunque vada: si chiama Pep Guardiola. L’unico per cui mollerei Allegri anche oggi, a stagione in corso. Tra gli italiani, Sarri non ha mai vinto nulla. Ed è da dimostrare che alla Juve vincerebbe facendo spettacolo. Spalletti è un altro a zeru titoli, e tra l’altro l’Inter di quest’anno è pure inguardabile a livello di gioco.
      2- vuoi giudicare la qualità del lavoro a livello di annata singola? Bene, allora non capisco perché si è cominciato a criticare Allegri a metà del secondo anno, visto che a fine stagione ha fatto due su due. Poi lo si è criticato l’anno scorso: altri due su due, con finale Champions annessa. E lo si critica oggi, in testa al campionato e con la finale di coppa Italia raggiunta (ed i quarti di Champions). Se -e sottolineo se- non dovesse vincere, ne riparleremmo. Adesso, come pure un anno fa, mi pare fuori luogo.
      3- siamo d’accordo.
      4- in passato, pur da posizioni di forza, non ci è mai successo di vincere sei scudetti di fila (e tre delle ultime tre coppe italia, quattro delle ultime sei). Anche solo rivincere il campionato era comunque un’impresa. Ora sono sei, e lottiamo per il settimo. Su sette. Il ciclo è straordinario per questo, ed ogni anno diventa più difficile. Non tenerne conto, nella valutazione complessiva, è un errore, a mio avviso.
      Ciao!

      • Andrea (the original)

        Beh Pier, fare una valutazione sul vincere giocando bene non può prescindere dal potenziale.
        Se invece ragioniamo sul giocare bene per vincere:
        Su Sarri non abbiamo la controprova ma neanche possiamo ragionare su ciò che ha vinto..cosa poteva vincere con le squadre che ha avuto?
        Spalletti con la squadra per vincere (Zenit) ha vinto. Ha fatto grandissime cose con Udinese e Roma, all’Inter non è la sua migliore annata ma all’Inter da anni (e per anni a parte Mou) hanno fallito tutti, lui comunque è in linea con l’obiettivo che l’Inter non c’entra da 6/7 stagioni e ha una squadra poverissima di qualità..iniziala tu l’azione con Skriniar, Miranda, D’Ambrosio ecc.

        Poi se mi dici che il dubbio è sulla capacità di reggere la pressione che si ha alla Juve posso anche comprendere e lo avrei anch’io.
        Ma a fronte di questo ci sono anche tanti positivi. Ho visto Sarri mettere anche l’abito a una recente premiazione.
        😉

        P.s. io non ricordo grandi critiche ad Allegri a metà del secondo anno. Eravamo in rimonta, avevamo perso ma giocando la miglior partita europea in trasferta che io ricordi dopo Ajax-Juve..il tutto con una squadra globalmente abbastanza modesta, privata di Tevez, Pirlo e Vidal. Niente a che vedere com lo squadrone attuale.
        Quindi cosa si potevs criticare allora?

        Ciao

      • Ciao Pier!
        Concordo…

  23. Alessandro Magno

    Non sono cosi convinto che Allegri sia il mister che ha perso piu finali. Lippi vado a memoria il primo anno perse anche una finale di uefa e una di coppa italia. Trap perse nel suo ultimo anno una finale di coppa italia col parma . Sempre lippi credo perse qualche finale di supercoppa italiana inter forse? Quindi forse occorre ricontaremeglio inoltre in questa gara lippi e trapattoni contano un palmares decennale e più allegri è al 4 anno se vale tutto allora maifredi 100% finali perse una supercoppa italiana persa con napoli. Anche Capello una finale supercoppa italiana una sconfitta per cui 100% finali perse con la juve anche per lui sempre se non ricordo male

  24. Alessandro Magno

    Risposta a Melara

    No nessuno ha diviso cosi il tifo ma a parere mio il gioco non c entra nulla.
    Intanto questa parurnia del gioco arriva al quarto anno perche io fino all’anno scorso non sentivo nessun lamento in particolare e non è certo un cado che si stia giocando contro un napoli che a dettadi tutti gioca meglio.
    Poi c è da considerare
    1- allegri arriva da nemico dopo i fatti di muntari per cui già all’inizio arriva in difetto di appeal verso i tifosi
    2- arriva dopo un capopopolo come Conte spesso damolti rimpianto e msi dimenticato.

    Per cui confermo che nessuno ha mai diviso il tifo cosi ma se guardi il punto uno e due nessuno è mai arrivato alla juve in queste condizioni e poi havinto quindi la situazione intorno ad Allegri è veramente unica.

    • Andrea (the original)

      Beh ma questi motivi sarebbero stati più pesanti nei primi anni (te lo dico da esterno, nel senso che non amavo Conte, non mi importava di Muntari e vedevo di buon occhio Allegri)

      • Alessandro Magno

        Io ho detto i motivi per cui è arrivato in una situazione particolare quindi è partito molto indietro nell’indice di gradimento. poi non tutti sono disposti a ricredersi e a valutare un uomo per quello che fa.

    • Ricordo ancora le contestazioni il giorno del suo annuncio.
      Il coro NOI ALLEGRI NON LO VOGLIAMO.
      Col tempo e le vittorie sembrava che il popolo bianconero l avesse accettato.
      Secondo me,come ho scritto ad Andrea,Cardiff è stato uno spartiacque.

  25. Alessandro Magno

    Correggo primo anno lippi perde coppa uefa ma vince coppa italia d altronde come detto cito a memoria

  26. ANDREA
    Penso che il tutto parta da Cardiff.
    Forse in tanti ci avevamo creduto che fosse l’ anno buono,e invece quel secondo tempo….
    Il giorno dopo,in piena delusione,arriva il rinnovo di Allegri e gli addii di Alves e Bonucci.
    Ecco penso che da quei giorni si sia messo un mirino dietro la schiena di Allegri.
    BARONE
    I tuoi sentimenti per HH siano gli stessi che provavo io per Capello e per il suo trattamento al più grande numero 10di tutti i tempi.
    MICHELLEROI e CAMALEONTE
    ben ritrovati.

    • Melara,
      domanda
      la dirigenza Juve ha sbagliato a rinnovare il contratto ad Allegri e di conseguenza a cedere Alves e Bonucci?
      Io penso che abbiano visto e deciso per il meglio, questo non vuol dire che Bonucci sia diventato scarso, Alves era a fine carriera.
      Ciao.

      • Ciao Ivano.
        Alves e Bonucci se avevano manie da primadonna la società ha fatto benissimo a lasciarli andare.
        Su Allegri io sono sempre molto combattuto. Non è il mio allenatore ideale ma ne apprezzo e lo stimo per le tante vittorie.

    • Andrea (the original)

      Non lo so, può essere ma se partisse da Cardiff non capirei la critica.
      A Cardiff avevamo contro uno dei due giocatori marziani, che le partite le vince da solo.

      Ecco, gli addii di Alves e Bonucci sono sicuramente motivi più fondati, specie per le modalità. Insomma uno come Alves che viene da noi è un vanto, può attirare altri fuoriclasse e se ne va dicendo che il calcio della Juve non è da grande squadra (lui ci ha giocato in una grande). Non una bella pubblicità per il nostro appeal. Noi possiamo dargli del “finito, pensionato” quanto vogliamo ma all’estero per l’appeal non guardano i tifosi della Juve ma quello che dicono i giocatori di prestigio planetario che arrivano da noi.

      Dunque io credo che la critica nasca nel percorso della stagione 2016/17, quando dopo quella campagna acquisti sontuosa si pensava a una Juve che crescesse nel gioco e quindi nelle prospettive.

      • Si Andrea però dopo un avvio di campionato un po’ blando e Doha, nonostante gli arrivi del Pipita,Pjanic e Alves arrivò la sconfitta di Firenze.
        Da lì 4-2-3-1.
        Pjanic,Cuadrado,Dybala,Manzo e Pipita tutti in campo.
        Allegri rivalutato fino al secondo tempo di Cardiff.

        • andrea (the original)

          Io potrei dirti che 6 mesi per cambiare furono tanti e il cambiamento arrivò solo quando si manifestò (per bocca dello stesso Allegri) il rischio di perdere il campionato.
          Ecco, direi che aspettare un problema per cambiare è quello che gli si può imputare, anche quest’anno, vedi Mandzukic terzino sinistro.

          A Cardiff c’era poco da fare: corremmo molto per provare a fare la partita (e la facemmo con mia grande soddisfazione) nel primo tempo. Purtroppo contro il marziano rischia sempre di non bastare, noi non siamo abituati ai ritmi alti (altro motivo di critica) e nel secondo tempo lo pagammo, quando capimmo che l’ottimismo era immotivato (non sei mai favorito contro uno dei due marziani) e che per giocarsela devi correre il doppio del Real e sperare che il marziano ne faccia solo uno.

    • Il Camaleonte

      Grazie Melara 81, vedo che rammenti. Ben ritrovato anche a te.

  27. Maifredi è uno che ha unito tutti i tifosi delle Juve dal primo “brillante” risultato in super coppa contro il Napoli…
    Trovo particolare che da tifosi… si analizzino i risultati negativi… mi rifarei ad una frase di Allegri…. ma mi astengo…
    Zoff è il migliore per finali vinte, due su due.
    Allegri è l’allenatore che ha vinto più finali di coppa italia, in generale e consecutive, può perseverare.
    Allegri, opportuni scongiuri… potrebbe eguagliare Carcano, con 4 scudetti consecutivi.
    Trapattoni ha vinto tutte le coppe.
    Marcello Lippi ha vinto 4 supercoppe italiane.

  28. Ivano.
    Non è il mio allenatore ideale semplicemente perché l’ Allenatore per me rimane Lippi.

  29. Un saluto al Camaleonte ed a Michelleroi.

  30. RIEPILOGO LIPPI

    (sia ben chiaro, Marcello è l’allenatore…non faccio nessun confronto)

    Marcello Lippi approda alla Juve nel campionato 1994 95

    Subito scudetto, per la precisione il 23° per la Vecchia Signora ( è il primo campionato con i tre punti per la vittoria), Coppa Italia (la nona) e finalista in coppa uefa (la coppa andrà al Parma).

    1995-96 supercoppa italiana e CHAMPIONS

    1996-97 scudetto e supercoppa europea, finalista in Champions ( la coppa va al Borussia).

    1997-98 scudetto e supercoppa italiana, finalista in Champions ( la coppa va al Real)

    IL RITORNO

    2001-02 scudetto, coppa.italia finalista ( la coppa va al Parma), in Champions eliminazione al secondo girone eliminatorio).

    2002-03 scudetto, supercoppa italiana, finalista in Champions ( la coppa va al Milan).

    2003-04 supercoppa italiana, finalista in coppa italia ( la coppa va alla Lazio)
    Terzo posto in campionato, eliminati agli ottavi in Champions.

    Non mi stancherò mai di ringraziare il Marcello per tutto quello che ci ha dato.

    Luca, credo che a Massimiliano manca solo quel pentolone…e te pare poco…mi dirai tu.

    Buona serata a tutti.

    • Barone
      96/97 anche la coppa intercontinentale.

      • Certo, Melara, era il 26 novembre del ’96 a Tokyo contro il River Plate ( Alex favoloso goal).

        Grande Marcello nostro.

        • Filone a scuola per vedere la partita in un bar alle dieci di mattina.
          Grande Marcello e grande Alex.

    • andrea (the original)

      Non fa una piega Max.
      Tuttavia converrai con me che la sensazione di forza che trasmetteva l’atteggiamento in campo della squadra di Lippi fosse diversa.
      Come sai ho più volte scritto che mi piacerebbe guardare insieme a tanti blogger una partita della Juve e vedere come si comportano nei 90′ (non quando poi si commenta il risultato e si dice che tutto era previsto, strategico, che non abbiamo subito niente e avuto un mare di occasioni..troppo facile dopo); ecco, con la Juve di Lippi sono quasi certo che anche durante la partita, guardandola insieme, avremmo detto le stesse cose di fine partita vinta.
      Pensa che io, calcisticamente pessimista di natura, contro il Dortmund, sotto di due gol, ero convinto che bastasse un gol per fargliene 4. Oggi prego di non andare sotto, prego in una magia se siamo pari, prego che la partita sia sospesa se siamo sopra..prego più di un sacerdote.
      😀

      Poi si va beh, si vince, tutti contenti, anche io ma..provo a scrivere quello che ho visto (omettendo le preghiere) e mi ritrovo a leggere di partite dominate e pianificate. A quel punto mi rimangio le preghiere e passo ad altra invocazione.
      😉

      • Amico mio
        Ho scritto Lippi e nessun confronto…io non lo cambierei nemmeno con l’attuale Guardiola.

        Leggi bene: preparati perché contro il Milan ti chiamo e commentiamo azione dopo azione…a voce senza scrivere come fanno tanti che poi la partita non te la gusti.

        Ciao.

        • andrea (the original)

          Ecco, il Milan. Contro di loro lo scorso anno forse la miglior partita della gestione Allegri in campionato (insieme a quella col Toro quest’anno e con la Roma nella sua prima stagione, quella del violinista).
          Poi c’è quella con il Bayern in Coppa, fuori classifica per la grandezza della prestazione.
          Eppure contro quel Milan vincemmo al 97′ su rigore, con il Bayern perdemmo, con la Roma vincemmo con il fiatone.
          Ma quelle partite trasmettevano forza a prescindere dal risultato.

          Ciao

          • Guardando le partite alla tv è una “sofferenza”, diverso è guardarla allo stadio…vedi come sistemati i giocatori in campo, ti arrabbi meno nel vedere un passaggio sbagliato e il perché è stato sbagliato…la tv certe profondità non le da.

            Se devo fare una statistica di chi domenicalmente si prende più vaffa da me…mentre vedo la partita…quello è sicuramente Allegri.
            Vuoi per non aver messo tizio invece di caio, vuoi per i ritardi nei cambi…insomma arrivo al goal vittoria stremato peggio dei giocatori in campo.

            In effetti i meriti e per i giocatori ma anche per me sono di Allegri.
            Alla fine ha ragione lui che indovina sempre…o quasi.

            Ciao Amico mio.

  31. MEDIASET COMUNICA

    La partita contro le Merengues sarà trasmessa in chiaro sul canale 20, ovvero il nuovo canale free di Mediaset che prenderà il posto nella numerazione LCN di Retecapri: tale emittente esordirà appunto il 3 aprile a partire dalle 19:30 con il pre partita dell’appuntamento più atteso dell’anno dai tifosi bianconeri.

    ALL’Allianz Stadium per non soffrire…chi viene ?

    • Se riesco a trovare il biglietto,ma non è semplice,io ci sono

      • Melara, prova con un club…forse ci riesci…

        L’ho trovato con il mio club…Curva Sud.
        Siccome sono superstizioso…l’altra volta stavo alla est…l’ho cercata ma non ce ne sono più.
        Vuol dire che il Cristiano me lo gusto in mezzo ai Drughi.

  32. Apro il blog e ….. Che piacere leggere Pier. Un abbraccione amico mio, mi mancavi e rientri come ” lupus in fabula” perchè proprio l’altro ieri ti ho nominato parlando ad un nuovo amico di te, come una colonna portante del primo blog del ” pelato”.

  33. Beh forse anche più che colonna portante nella nostra apertura indomita contro quella chiusura che avevamo contro, chiamata calciopoli da noi per primi ribattezzata farsopoli, non credi Andrea? 😛 😛 😛 .

  34. L’unico “ragazzo” anagraficamente”( si fa per dire perché pure tu negli anta) , sei tu Andrea e che ancora combatti contro gli attacchi dell’altro sesso che ti vorrebbe impalmare 😁

  35. michelleroi

    Scusate se scrivo ex novo, pur tornando sugli stessi argomenti, ma faccio un po’ fatica ad abituarmi alla veste grafica di questo blog.

    @Camaleonte
    Non credo faccia di me un aziendalista tout court scrivere che condivido gli obiettivi sportivi “minimi” della società: qualificazione obbligatoria diretta in Champions e passaggio del girone ed approdo agli ottavi in Europa, semifinali di coppa italia.
    Più prosaicamente, ti dico: vincere lo scudetto deve essere, ogni anno, il nostro target; a livello continentale, arrivare stabilmente ai quarti dovrebbe significare, prima o poi, riuscire a mettere le mani sulla Champions (magari quando Messi e Ronaldo smetteranno di essere i mostri che purtroppo sono).

    @Andrea
    Non è corretto avere una visione “parziale” del lavoro di un allenatore, le cui capacità vanno invece misurate a 360 gradi. Saper far giocare “bene” (ossia in modo efficace) la propria squadra è importante, ma non sufficiente.
    Prendiamo Sarri come esempio, visto che è il più glorificato. Delle sue lacune in conferenza stampa mi importa poco, come pure della sua trivialità. Ma il suo continuo ricorso agli alibi, quando le cose non vanno come dovrebbero, mi pare un grosso limite: la casistica è lunga (il fatturato, il clima, l’orario delle partite, il giocare prima, il giocare dopo, le feste in famiglia…) e mi fa pensare che non sia all’altezza di tenere sulla corda un gruppo come un vero leader dovrebbe fare. C’è poi l’aspetto legato alla gestione della rosa: con lui giocano sempre in 13/14. E questo già a Napoli è un problema -vedi i mal di pancia delle seconde linee-. Da noi, con venti potenziali titolari, non rischierebbe di essere molto peggio?
    Quando scrivo che vincere è difficile, mi riferisco anche a questi aspetti, che vanno oltre le “cose di campo”.
    Allegri ha dimostrato, nei fatti, di sapervi far fronte. Ecco perché tutta questa fregola di cambiare un allenatore che vince, per mettersi nelle mani di qualcuno che invece è una scommessa, io non me la spiego.
    Dammi Guardiola ed accompagno Allegri ai cancelli di Vinovo. Altrimenti mi tengo il nostro. Quanto meno, finché continuerà a portarci i risultati di questi anni.

    • Alessandro Magno

      Ciao michel o pier allora guarda le opzioni riguardo ai commenti sono queste si possono mettere fino a 10 commenti in coda quindi in risposta al commento di qualcuno altresi all undicesimo il commento viene messo in coda a tutti i commenti per cui non in risposta . Penso di essermi spiegato bene. È un opzione che posso diminuire o togliere ma non posso maggiorare perche 10 è l opzione massima consentita.

      Diciamo che se volete la modifico o la elimino ma si sono tutti abituati per cui sanno che dopo un po di risposte al diretto interessato bisogna spostarsi in coda a tutti i commenti. Se ci sono difficoltà basta chiedere cerco di sistemare 👍

      • michelleroi

        Ciao Alessandro (o Benedetto)… 😉
        Ci mancherebbe, qui sono l’ultimo arrivato, quindi sono io a dovermi abituare.
        Il tuo lavoro è apprezzabilissimo. Ancora grazie per il tempo che dedichi all’iniziativa.

    • andrea (the original)

      I dubbi sulla tenuta mentale te li ho concessi, va anche detto che un contesto come quello della Juve migliora le persone. Cioè a Napoli se piangi trovi braccia aperte, a Torino non ti si fila nessuno.

      Sui 13/14 che giocano beh: perchè secondo te quanti ne possono giocare nel Napoli? Di contro: inventare Mertens centravanti non è flessibilità? Noi che inventiamo Mandzukic terzino sinistro.

      La fregola è pensare a qualcosa di diverso in prospettiva di una crescita altrui. La squadra si può indubbiamente migliorare e auspico la Società lo faccio, anzi ne sono convinto. Quindi su cosa migliorare ancora se non nel gioco? Io non avrei preclusioni a che questo miglioramento nel gioco avvenga con Allegri ma mi sembra che lui stesso sia totalmente disinteressato alla questione, anzi che la sprezzi proprio.

      • michelleroi

        Andy, giocano 13/14 anche (ma io direi soprattutto) perché Sarri preferisce che il suo spartito lo suonino alla perfezione gli stessi. Le rotazioni sono limitate all’indispensabile. E questo in una grande squadra sarebbe un problema.
        Se convieni con me sul fatto che la vittoria arriva grazie ad un mix di componenti diverse (tra cui il modo in cui gioca la squadra), non sono convinto che scegliere un allenatore come Sarri, che forse -e dico forse, perché dovremmo avere la controprova sul campo- migliora la cifra di gioco della squadra, ma rappresenta un minus nella restante parte del lavoro di un mister, rappresenti un upgrade.

        • andrea (the original)

          Cioè tu dici che lui avendo Dybala, Costa, Higuain farebbe giocare sempre Callejon e Insigne o che Pjanic lo farebbe mandar via per prendere Jorginho?
          Certo, Mandzukic terzino non giocherebbe.

          Manca la controprova, questo è sicuro, però io guardo le riserve del Napoli e comprendo Sarri.

          • michelleroi

            No Andy… io dico che alla Juve correremmo il rischio che Bernardeschi e Costa (e ho fatto due nomi a caso) siano agli occhi di Sarri i migliori interpreti di quello che vuole per quei ruoli e che, quindi, Cuadrado, Manzo e Dybala trovino il campo col contagocce.

  36. michelleroi

    Un grazie collettivo a tutti gli amici che mi hanno riaccolto con il consueto calore. Chi è Indomito, resta tale per sempre, anche nel cuore degli altri.

  37. Volevo riallacciarmi ad un concetto che ha tirato fuori il Barone. Come si guarda la partita in tv e come si vede dal campo. Intanto credo che l’ideale sarebbe, quando la vedi in tv, di togliere il volume per non essere influenzato da un telecronista che difficilmente sarà mai obbiettivo, perchè o di parte o contro. Poi cercare di immaginare, come se la si vedesse dal vero, la disposizione di tutti i calciatori nel terreno di gioco, per poter valutare i movimenti e per capire meglio se la squadra è messa bene o meno.
    Tutte le volte che negli ultimi anni sono andato a vedere la Juve dal vero, ho volutamente il giorno dopo rivisto la partita in tv per capire meglio se quelle emozioni che avevo avvertito dal campo o quei gesti tecnici o ancora la velocità di gioco o gli smarcamenti che mi erano sembrati particolarmente rilevanti fossero uguali da una posizione della telecamera.
    Mi sono reso conto, così come dice il mio amico “mitico Barone” ( e guai a chi me lo sminuisce 😎 ) che guardando la partita in poltrona sul proprio teleschermo ci si arrabbia molto di più contro l’allenatore nel valutare ad esempio un tipo di gioco troppo arrendevole o magari lento, mentre dal campo ti accorgi più realisticamente quali siano le difficoltà reali e conseguentemente il perchè ci si comporta in un modo invece che in un altro. In sostanza quando la si guarda dal vero, ci si scaglia contro il calciatore che magari commette un errore perchè non nel momento giusto al suo posto o perchè sbaglia un passaggio che ( sempre da professionisti della critica) riteniamo facile. Ritengo che sia molto semplicistico dover dire che il tasso tecnico della Juventus sia superiore alle altre in Italia. Sulla carta lo è, ma riuscire a far pedalare tutti all’unisono in modo da far girare la squadra come un orologio non è un compito di poco conto, anche se hai i migliori. Poi, in serie A,così come nel calcio internazionale, non prendiamoci in giro, ma la differenza tecnica tra un campione ed un altro calciatore qualsiasi non è poi così elevata come tra un professionista ed un calciatore dilettante. Spesso sono gli accorgimenti tattici a far sì che una squadra abbia la meglio su un altra. Non si spiegherebbe sennò il miracolo Napoli, che non credo abbia una rosa tecnica superiore a quella della Roma o del Milan, ad esempio.
    Il dilemma, o meglio l’ossessione che sta dividendo noi tifosi è grandi interpreti equivale a dover vedere anche grande spettacolo.
    Nello sport poi, così come nella vita c’è un fattore che sottovalutiamo in molti, cioè vincere, Se non si vince anche se hai fatto bene sei sempre considerato un fallito perchè hai sbagliato.
    Dobbiamo accettare dei compromessi se vogliamo vincere, anche quelli di accontentarci di farlo per 1 a 0 e stringendo i denti se ci sono delle difficoltà oggettive che magari noi ( sempre seduti sul divano) non conosciamo.
    Ripeto “errare umanum est” dicevano i latini, e chi sbaglia di meno è quello migliore nel genere umano.
    Sono contento di essere in sintonia con Pier che risaluto, che ha ricordato che un ciclo come questo di 6 con prospettiva settimo scudetto non lo abbiamo mai avuto e che dobbiamo, dico io, godercelo alla grande perchè potremmo dirlo ai nostri nipoti che abbiamo potuto vivere questo momento storico.
    Criticare Allegri che vince coadiuvato da una grande società che gli mette a disposizione tanti talenti mi sembra un tantino ( eufemismo) azzardato. Giocare ancora meglio? qualche esperimento per poter fare più goal mi sembra che Allegri lo abbia cercato, e Luca è stato anche attento nell’essersene accorto e a testimoniarlo, ma a fronte di qualche sconfitta e subendo diversi goal, credo sia stato meglio chiudere i rubinetti ( ancora 14 goal subiti dallo scorso anno) e continuare a portare a casa risultati. Comunque io ( tranne che nelle partite di coppa) non soffro più sul divano.
    Ultima cosa, oltre a Guardiola io rivorrei solo Conte nel dopo Allegri, ma solo per una mera curiosità personale.

    • andrea (the original)

      Il Barone rispondeva a me. Qualche partita allo stadio l’ho vista e la vedo, direi un paio di volte a stagione allo Stadium.
      Quest’anno no (o almeno sin qui) perchè non ho avuto lo stimolo ad andare.

  38. Caro Michelleroi siamo juventini fortunati perché godiamo delle vittorie e delle imprese della nostra squadra. La realtà ci conforta e noi sappiamo che se si raggiunge l’obiettivo pretendere di più sarebbe un controsenso per condizionare un successo. I se ed i ma dovrebbe scaturire da fattori negativi tanto più se si ottiene un ciclo vincente come quello di Allegri. Poi il non aver vinto ancora la Champions non è un demerito se si raggiungono due finali in tre anni, io metterei in evidenza con chi abbiamo perso non certo dei pinco palla ma il Barcellona di Messi ed Iniesta ed il Real di Ronaldo. Squadre superbe ma con le quali annoveriamo anche bei risultati sempre in Champions in questi anni. Vabbè ogni scelta in controtendenza la si cerca di difendere ma perseverare è anche diabolico. Ciao Michel ben tornato.

  39. LA VOLPE E L’UVA

    La favola del bel gioco: Qualcuno si riferisce a Sacchi o Guardiola (qualcuno parla del culo di Allegri ma i due sopra, secondo me, non sono da meno), credo invece e come molte volte sottolinea Andrea che le due squadre che fanno una a me e una a te hanno Messi e Cristiano Ronaldo…due extraterrestri immarcabili (solo qualcuno li ha fermati) e così in Europa vincono loro.

    Le due squadre che hanno tentato di insidiare le due super potenze europee sono state la Juventus e l’Atletico Madrid, ma addirittura non vengono nemmeno menzionate da alcuni…anche se essere vicecampionid’europa non è cosa da poco.

    Eh si va beh, Cristiano e Messi da soli non vincono.

    Però, poi, se andiamo a vedere Guardiola senza Messi la Coppa non l’ha più nemmeno sfiorata, invece Messi ha continuato a vincerla…perfino con Luisserriche in panchina.

    Il Barcellona ha la difesa meno perforata dell’Europa però segna meno.
    Il Real si salva sulle giocate dei fenomeni, l’Atletico e la Juve invece giocano male (così dicono e diciamo).

    Il Bayern, che gioca pure bene, ha in squadra un sacco di campioni, però non gioca una finale di Champions da 5 anni.

    Ho nominato, mi pare, le prime 5 classificate in Europa (ranking Uefa), si però dov’è questo calcio spettacolo ?
    A detta di molti, giornalisti e Media, il miglior calcio in Europa lo gioca Sarri e il suo Napoli.

    Credo, ma ne sono anche convinto, che Messi e Cristiano possono fare tutto quello che le loro squadre si permettono di fare e ottenere.

    Da 10 anni a questa parte la storia della Champions dice questo…il resto so catzate !

    Buona serata.

    • andrea (the original)

      Non calcio spettacolo ma calcio aggressivo, su ritmi elevati, offensivo, non speculativo.
      Probabilmente fin quando giocano quei 2 sarà comunque una chimera o un colpo occasionale togliere loro la Coppa ma forse, se noi e l’Atletico non siamo così nominati, può essere dovuto al fatto che i risultati di entrambi non bastano a certificare lo status di grande d’Europa.

  40. Mi è piaciuto il senso degli ultimi post,

    non puntiamo più il dito su Allegri si, Allegri no, ma perché Allegri divide il tifo?

    Intanto concordo, Allegri divide il tifo dallo scorso campionato. Indice di gradimento bassissimo se non ai minimi storici, poi cambia modulo, la Juve comincia a correre e più o meno tutti si allineano.

    Quindi arriva il terremoto di Cardiff ed il gradimento scende ai minimi, tanti si chiedono infatti, perché è stato riconfermato?

    Cioè l’esonero era aspettato come naturale conseguenza di una stagione terminata in maniera deludente. Come se Scudetto e Coppa Italia valessero meno di zero.

    Giusto o sbagliato che sia dopo 6 scudetti consecutivi il tifoso si aspetta almeno una Champions League!

    Ecco che comincia la nuova stagione tra i mugugni, si perché fresco di rinnovo e con l’apprezzamento dei vertici societari manca in realtà l’apprezzamento dei tifosi che se non in maggioranza ma in buon numero si aspettavano un nuovo allenatore.

    Ecco che alle prime rituali e naturali difficoltà il pubblico di distacca letteralmente da Allegri. Forse si aspettava un proseguimento dell’annata precedente, ma questo non è stato. La Juve gioca in realtà bene fa gol ne prende tanti, ma mai Allegri è in discussione.
    Poi però i punti scarseggiano, situazione aggravata da un grande Napoli, ed ecco che Allegri corre ai ripari inserendo Matuidì (un giocatore d’altri tempi, per non dire un brocco, ma che corre molto) a centrocampo e comincia a non prendere più gol ed a scalare posizioni in classifica.

    Purtroppo in CL è un calvario, si comincia con 3 pere dal Barça a stretto giro di posta con le 3 pere prese dalla Nazionale con la Spagna.

    Da qui cominciano i mugugni.

    Poi si prosegue con lo stesso canovaccio. Dybala che è l’unico giocatore seguito dai tifosi, degli altri poco importa, comincia a scomparire e addirittura ad andare in panchina. Non solo, i nuovi acquisti stanno in panca. Contro l’Inter, partita squallida, nel gioco, Allegri riesce a mettere in panchina Dybala, D.Costa e Bernardesci. 0 a 0 tra i lamenti dei tifosi. Non solo proprio Allegri dichiara di non saper dove mettere Dybala nel 433! Permettetemi, un allenatore che mette in panchina Dybala per far giocare Matuidi? E voi volete che poi la gente lo apprezzi?

    A questo punto è rottura.

    La Champions non consola e si stiracchia con risultati che non esci ma neanche sei in corsa per il primo posto.

    Con il Barça la partita più brutta di sempre (fino a quel momento, ma ne arriveranno altre) 0 a 0 e qualificazione rimandata fanno imbestialire i tifosi.

    Da li il popolo bianconero è diviso come mai.

    Si vince si gode, non salite sul carro! Allegri vattene!

    Due muri contrapposti, senza soluzione.

    In realtà penso che una squadra come la Juve debba giocare un po’ di più a pallone.
    Non solo, vedo una stagione stiracchiata a fatica. Siamo in corsa su tutti i fronti, ma privi di leggiadria, siamo stanchi.

    E’ stanca la squadra, sono più stanchi parte dei tifosi.

    Cardiff per molti non è finita.

    Confesso che mentalmente sono tutt’oggi su quelle gradinate, che il televisore è rimasto su quel canale.

    E’ come se il rinnovo di Allegri, giustissimo, ci avesse lasciati in Galles!

    Ecco il problema. Forse non è Allegri, il suo gioco o le sue battute. Ma è l’essere ancora li dopo una naturale scadenza nel sentire di molti juventini.

    E’ come se, tutti si aspettassero il cambiamento. Voltiamo pagina e ricominciamo, ed invece è rimasto il tradizionale profumo stantio di qualcosa che ha deluso profondamente. Una figura ingombrante senza colpe specifiche che solo perché è li, appesantisce l’atmosfera bianconera.

    Poi si dice vince, e non è neanche vero questo. Si vince in Italia, in un campionato la cui nazionale dopo due figuracce, al terzo tentativo non è andata ai mondiali.
    E questo per colpa degli allenatori, non certo dei giocatori.

    All’estero il cammino Juve è da squadra di mezza classifica, ed il regolamento CL se da una parte toglie, dall’altra permette con un po’ di fortuna di arrivare dove non si merita.

    Un saluto. Luca

    • andrea (the original)

      Alcune puntualizzazioni:
      1-credo che i mugugni nascessero già prima di Cardiff e si siano acuiti con le partenze di Alves e Bonucci.
      2-La Juve a inizio campionato segnava tanto ma giocava male come ora.
      3-Non era Matuidi a escludere Dybala ma Mandzukic. Il 4-3-3 con Dybala lo abbiamo fatto nelle partite più importanti dell’anno (Napoli e Londra) e non mi pare che Dybala abbia fatto male. Il punto è che se non avessimo avuto il colpo di fortuna dell’infortunio di Mandzukic avrebbe giocato il croato.
      4-Vincere in Italia è ancora e sarà sempre una grande soddisfazione. Il punto è che c’è stanchezza per questo gioco, unita al timore che giocando sempre al risparmio si possa anche smettere di vincere.

      Ciao

    • Svegliati Luca dal tuo incubo appari melodrammatico sembra che Allegri abbia pure colpa nel mancato arrivo ai mondiali dell’Italia invece porta la Juve a superare il Napoli in classifica. Per il resto vedo che Pier ti ha snocciolato dei dati che dovrebbero metterti in difficoltà nella risposta. Ma che ti ha fatto Allegri?

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