Sabato 25 novembre 2018 Juventus-Spal ore 18 Allianz Stadium – Torino

  1. JUVE-SPAL 3-1

    Così è e se vi pare.
    Questo dovrebbe essere il risultato della partita, il 3-1 è il risultato che più volte è uscito nello scontro.

    La Juventus, dopo il pareggio contro il Genoa, ha ricominciato a macinare vittorie (tre vittorie consecutive).
    La SPAL, viceversa, non vince da tre gare e sembra attraversare un momento di difficoltà.

    Come potrebbero giocare gli uomini di Semplici contro i bianconeri se non sfruttando quelle che sono le loro qualità: difesa compatta e contropiede veloce (oggi chiamato ripartenza).

    Quando la Juventus vinceva scudetti, Massimiliano Allegri allenava proprio la SPAL nel campionato 2004-05 in Serie C1.

    Buon sabato.

  2. CRATERELLUS CORNUCOPIOIDES

    Ovvero “trombetta dei morti”.
    Questa mattina sveglia di buon’ora per andare al Parco Nazionale del Circeo in cerca dei funghi, principalmente delle trombette.

    Purtroppo i permessi si possono prendere sul posto, la caserma della Forestale sita in loco.
    Tutti in fila per i permessi ed ecco il motivo della sveglia alle 5,00.

    Buongiorno a voi e buona strombettata al mio gruppo.

  3. CELESTONE CHRONODOSE Vs DESAMETASONE

    Lo avevo letto che erano passati 15 minuti dalla pubblicazione, ieri.

    Credevo alla solita bufala giornalistica: Sergio Ramos positivo dopo la finale Champions di Cardiff.

    Tutt’appost, nessuno mostra i denti, nessuno richiede indietro la coppa.

    L’avesse vinta la Juve e Buffon fosse risultato positivo…

    Apriti cielo…cavolo, piove, apriti veramente che devo andare a funghi.

    Saluti.

  4. “C’è gente che da tempo sognava di scrivere cose così:’La Juve è niente’. Per questi giornalisti (che sono tifosi della Roma, o dell’Inter, o del Torino, o del Napoli, o del Milan. Il particolare non è irrilevante) il momento sembra giunto.
    Ecco allora Maurizio Crosetti:
    ‘…l’incompetenza, il senso di abbandono e di addio che ormai circonda i bianconeri. Perché la Juve, prima, poteva essere qualcosa da combattere e al limite da odiare, oppure da tifare e amare, ma sempre qualcosa. Adesso è diventata ‘niente’.'(Repubblica,11 gen 2010).
    Senza mezzi termini, Crosetti dà corpo scritto (che per un giornalista è quasi l’unico corpo che esiste) al più grande sogno di un antijuventino. Non la serie B – quello è il sogno numero 2 – ma la scomparsa della Juve, il ‘nulla’ della Juve. Il Grande Sogno. Calciopoli, per molti, è stato ed ancora oggi questo: il tentativo di nullificare la Juventus. Nel cuore e nelle menti di molti giornalisti, addetti ai lavori e ovviamente tifosi antijuve, il sogno, ad esempio, consisteva nel vedere una Juventus che, precipitata in serie B/C, non si rialzasse, si inceppasse, fallisse.Oppure, svanito quel sogno, nel veder comminato ai danni della Juventus un risarcimento multimilionario verso i ‘danneggiati’ di Calciopoli. Un colpo economico tale da stroncare, attraverso le casse della Juventus, la ‘cosa’ Juventus. 100 milioni di risarcimento e boom.
    Ma intanto, nella speranza (ardua) che questo accada, si ‘sogna’ un altro tipo di ‘nulla’, la Juve di Blanc e Ferrara. Nulla, sempre nulla. C’è sempre stato il sogno di un ‘nulla’, nel rapporto degli antijuve con la Juve. Nulla era la Coppa di Bruxelles, nulli i rigori contro l’Ajax, nulli gli scudetti contro l’Inter, nulla il fuorigioco di Turone (c’era, ma insomma, di un nulla). E’ come l’odio nelle vicende amorose. Si odia il rivale, lo si desidera ‘nulla’. Si soffre da matti. E’ un odio che tradisce il terrore del rivale, il senso di inferiorità. Il rivale, finché sarà qualcosa, mi sarà superiore. Dunque deve essere ‘niente’.
    ‘Voglio vedervi scomparire’, mi disse un tale, tempo fa. Non mi disse ‘Voglio battervi sul campo’. Parlava di metafisica, non di calcio. Era angosciato, giallo negli occhi.Il niente, il nulla – ci insegnano i filosofi, i teologi, gli psicanalisti – ha sempre a che fare con l’angoscia. E l’angoscia di Crosetti e di tutti i crosettini sta nel desiderio ossessivo e compulsivo che il rivale scompaia. Salvo poi scoprire – angoscia, ancora angoscia – che il piano è fallito, il ferito si rialza, la storia ricomincia.
    E la storia è la Juve.
    Io dico una cosa: Farsopoli ci ha feriti ma non uccisi. Ci ha ferito gravemente nel corpo, nell’onore, nello spirito.
    […]
    E potremmo persino cascare nella trappola velenosissima di un Crosetti qualsiasi che ci dice ‘La Juve è niente’ e noi gli rispondiamo ‘Hai ragione’. Invece hai torto marcio, Crosetti. Dovresti piuttosto dire: ‘Abbiamo tentato di farvi essere nulla e quasi quasi ci riuscivamo’. Quasi quasi. Sembra assurdo, ma per rinascere ci vuole poco, meno di quello che si immagina. Arriverà il momento in cui l’arbitro fischierà la fine e il tabellone segnerà Juve Campione d’Italia. Illuso chi pensa che non arriverà. Quel momento non cancellerà la nostra quasi inestinguibile rabbia, non laverà il male che abbiamo subito ma sarà, per gli antijuve, un gettito gelido, un colpo al cuore.
    Dio, che goduria. In quel momento, il terrore, anzi no, l’angoscia dei crosettini sarà totale (tipo ‘Non aprite quella porta 30’) perché capiranno che loro sono esattamente ciò che, invano, avranno tentato di far essere noi: il niente.”

    Finora sono 36 e 2 finali di Champions in 3 anni.

  5. Mauro the Original

    Ramos

    Il caso riguarda infiltrazioni su varie parti del corpo.
    Si penserà che è una cosa di poco conto, però mi chiedo: senza quelle infiltrazioni Ramos avrebbe potuto giocare?

    E se non giocava, siamo sicuri che la partita andava così?

    Per me è un fatto gravissimo che richiederebbe almeno la ripetizione della partita.

    • Mauro, a livello personale ho sempre detto e scritto che i titoli si vincono e si perdono in campo e così vale x tutti. Il Real ha meritato quella Champions così come la Juve ha meritato i suoi. Il doping onestamente mi sembra una cosa molto ambigua dove i prodotti proibiti cambiano in continuazione. Penso + a episodi che spesso in finale ci vanno contro. Miracolo del portiere su Pjanic nel primo tempo sull’1-1 e gol vantaggio loro cin tiro da 35 metri deviato. Poi da lì il Real ha dominato.

      • Alessandro Magno

        Comunque ad oggi per un giocatore positivo al doping è sempre stato omologato il risultato . Quindi al massimo Ramos rischiava lui una squalifica,

        • Ecco infatti io dico sempre che se viene dimostrato che un giocatore sbaglia è lui che deve pagare. Idem x i dirigenti. Sono sempre convinto che gli unici che possono indirizzare il risultato della partita sono solo ed esclusivamente i giocatori accordandosi tra loro ma delle 2 squadre che si affrontano.

  6. UN CORAGGIO DA LEONE

    All’università Suor Orsola Benincasa di Napoli per partecipare ad un convegno che voleva dimostrare i “furti” della Juve, Raffaele Cantone sorprende tutti.

    Raffaele Cantone “rovina” la festa agli organizzatori del convegno “Campionato di calcio e Stato di diritto”. Intervenuto all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli per partecipare ad un evento che aveva l’intenzione di mostrare come “scientificamente” la Juventus sia aiutata, il presidente dell’Autorità Anticorruzione ha spiazzato tutti.
    “Premessa necessaria – esordisce Cantone – , io sono un tifoso del Napoli e un amante di questa bellissima città.
    A me non piace gufare le altre squadre, non ero contento quando la Juventus ha preso gol all’ultimo minuto contro il Real Madrid. Sono un tifoso delle squadre italiane quando giocano in coppa, a me piace il calcio in generale.
    So che intorno a questo convegno si è parlato e criticato tanto, dobbiamo avere il coraggio di ricordare che il calcio resta un gioco e dobbiamo considerarlo come tale.
    Io farei grande attenzione a mettere insieme questioni tanto delicate.
    Quando il professore si preoccupa che i suoi studenti mettano in dubbio questioni di diritto dopo aver guardato una partita arbitrata in modo scorretto, mi viene da dire ‘parliamo di cose serie’.
    In una città come Napoli provare a fare lo stato di diritto su questioni come il calcio è ridicolo.
    Questa è una città con problemi enormi, con interi quartieri in mano alla microcriminalità, teniamo gli argomenti nella giusta dimensione”.

    In sala qualcuno comincia a mormorare, uno addirittura urla: “noi non siamo italiani, noi siamo napoletani”.
    Come, quando negli stadi si cantano cori nei quali si sostiene che i napoletani non siano italiani, in tanti si offendono, ma ora che si parla di sostegno alle squadre italiane in generale, ci tengono a sottolineare che loro non siano italiani?
    Ma Cantone non ha ancora finito e proseguendo la sua argomentazione, dà dei “piagnoni” ai tifosi della sua stessa squadra, sottolineando come l’ultimo scudetto, che secondo gli organizzatori del convegno sarebbe stato “rubato” dalla Juve, sia meritato da parte dei bianconeri. “Nel calcio ci sono grandissimi interessi – ammette il magistrato – , pretendiamo che le regole vengano rispettate, come giusto che sia.
    L’errore di questo libro è stato inserire un focus sulla questione che lo scudetto dello scorso anno sarebbe frutto di una gestione arbitrale non corretta verso la Juventus.
    Da tifoso del Napoli, non penso affatto che la Juventus abbia rubato lo scudetto, non penso che gli errori arbitrali abbiano inciso.
    La partita contro l’inter non è stata persa dai nerazzurri per la mancata ammonizione di Pjanic, ma per un errore di Spalletti, che ha sostituito Icardi.
    La Juve ha vinto lo scudetto perché il Napoli è crollato psicologicamente, lo ha detto anche Sarri.
    Dobbiamo smetterla di avere questo approccio provinciale, da piagnoni”.
    La sala rumoreggia, qualcuno si inalbera e lascia il convegno, un altro invece urla: “E allora Calciopoli?”.
    “Quindi chi commette un reato una volta lo fa per tutta la vita? Ma per piacere”, replica stizzito Cantone.

    Buon pranzo.

    • Gioele e Barone
      I vostri due post mi hanno raddrizzato la giornata.
      Forse rappresentano la sintesi, uno di calciopoli, che non ha sortito gli effetti sperati, ma che ci insegna anche che, come si evince dalla cronaca di barone, bisogna aspettarsi di tutto.
      Due bei post il primo che ha centrato in pieno quell’infame programma, il secondo descrive a cosa si puo’ arrivare per crearsi alibi. Penso purtroppo che la maggioranza creda veramente di essere delle vittime,gli altri invece capiscono, ma cavalcare l’onda del vilipendio e’ troppo comodo.

      In ogni caso, quello che appare e’ quanto siamo grandi. Questo odio, questa paura, per noi sono linfa vitale.
      Lo dico da quando ci conosciamo,ci nutriamo anche inconsapevolmente di questo odio, ci rinforza e ci capire cosa rappresenta la Juve.
      Grazie ragazzi

      • Fa capire

        • Tranfaglia

          Grazie a te Indomito amico.
          Quello del Magistrato Cantone sarebbe da tenerlo in capo al letto e recitarlo prima di addormentarsi.
          Quello di Gioele lo avevo letto…ma di Crosetti mi erano sfuggite alcune cose.

          Soprattutto la puzza che viene fuori dal suo libro.
          Buona partita

        • Grazie a te Tino, il mio è un pezzo tratto da ju29ro.com e con quello che ha riportato Barone, rappresentano lo spaccato di un immenso esercito di “odiatori” schierato per convinzione o opportunismo, in cui menestrelli e saltimbanchi di tutti i colori sono da anni in prima linea a spargere veleni e sparare sulla Juve.

  7. OTTANTA ANNI DI SCOPIAZZAMENTI

    Negli ultimi 20 anni, dal body-check Iuliano-Ronaldo, si è creata una frattura insanabile tra la tifoseria e l’immaginario collettivo interista e quello juventino.

    Due realtà contrapposte riassumibili in due pensieri intaccabili:

    – per gli interisti la Juve è il Male numero 1 che concentra ogni qualità negativa sul campo (scorrettezza, aiuti, mancanza di fair play) e fuori (soprusi, accordi sporchi, doping, corruzione) e ossessiona a tal punto da contaminare sia l’unico ciclo vittorioso, sia questi anni di magra.
    Quando l’inter ha festeggiato l’ha fatto in relazione alla caduta della Juve: lo smoking bianco di Materazzi o le dichiarazioni di Moratti, Ronaldo e Simoni che, alla festa dei 100 anni, invece di celebrare hanno preferito rivangare gli anni di Calciopoli.
    Quando invece l’inter arriva a 40 punti, la Juve resta la “rivale”, lo scontro diretto diventa “la gara” e poi via a tifare le italiane o europee che possono batterla.

    – per i tifosi juventini l’inter è Peggio: o una rivale decaduta, da affossare sempre di più (coi libri in tribunale, i debiti) o chi ha usurpato scudetti (di cartone) e basa la sua millantata superiorità sul marcio (“Moratti e le intercettazioni Telecom” “il caffè di Herrera“), sull’impunità (Passaportopoli ed altro), sulla prescrizione (in Calciopoli) o, nella migliore delle ipotesi sulla fortuna e sugli stessi aiuti per cui gli juventini deridono gli altri (“La Champions vinta grazie a Walter Gagg e agli arbitri!“).

    Negli ultimi anni, il tifo interista, stimolato e solleticato dallo stesso club, rivendica questa diversità e presunta superiorità morale a più riprese: “noi siamo diversi, noi vinciamo (??) senza rubare, noi anteponiamo i valori e gli ideali alla vittoria a tutti i costi“.
    Questa presunta alterigia morale viene rimarcata in comunicati ufficiali (l’accenno alla reputazione, ai valori nerazzurri al di là dei risultati in campo) ed esplode in diatribe sui social quando un ex-Juventino viene accostato all’Inter, come nella surreale discussione etica nel tifo nerazzurro su Marotta.

    Ma come? Proprio lui? Il simbolo di abuso di potere, manovre occulte e sfacciata eversione delle regole con l’esibizione degli scudetti revocati.
    Dopo anni di sbandamenti societari, stagioni fallimentari, l’inter sceglie il miglior DG/AD italiano degli ultimi anni, con un’inarrivabile esperienza, competenza e padronanza sul mercato e -incredibilmente- i tifosi Inter si indignano!

    A questo punto urge ricordare una serie clamorosa di trasferimenti dalla Juve all’inter, tentativi di emulazione nerazzurra delle vittorie bianconere che mostrano inequivocabilmente che, mentre gli interisti si indignano, la Storia insegna come l’inter PROVI A COPIARCI spudoratamente.

    Si parte dal quinquennio 1930-35: 5 scudetti Juve. Nel 1935 muore Edoardo Agnelli, (padre dell’Avvocato Gianni e di Umberto) e la Juve sceglie l’austerity, riducendo gli ingaggi.
    A quel punto a fiondarsi sui giocatori bianconeri è l’inter, 3 volte seconda negli ultimi anni, che scippa alla Juve GIOVANNI FERRARI tra i migliori della sua generazione, con un ingaggio record. Nonostante l’accoppiata Ferrari-Meazza l’inter dovrà aspettare 2 anni per rivincere lo Scudetto.

    Altro ciclo d’oro: nei primi ’70 la Juve vince 5 Scudetti in 7 anni. Il centravanti è PIETRO ANASTASI, “simbolo di un’intera classe sociale che lasciava il Meridione per le fabbriche del Nord“. 8 anni con la Juve, tra i più amati di sempre: 3 scudetti, finali di Coppa Fiere, Coppa Campioni e Intercontinentale. Uno dei migliori “9” del decennio. L’inter, a secco da 5 anni, vede in Anastasi, l’uomo da “scippare” per emulare i fasti bianconeri e lo acquista nel 1976.
    La Juve però vincerà i due successivi scudetti. Le cronache riportano: “Il furbo Boniperti non si era sbagliato: Anastasi ha finito la benzina.

    Mazzola si danna pur di restituire fiducia al compagno tanto atteso: tutto inutile.
    Lentamente ma inesorabilmente, Pietruzzu si intristisce.“

    Nell’estate di Anastasi all’inter, alla Juve arriva il giovane mister GIOVANNI TRAPATTONI, ed è trionfo. 10 anni dal ’76 al ’86 con 6 scudetti (record per un allenatore in A), 1 Uefa, 1 Coppa Coppe e l’agognata (e tragica) Coppa dei Campioni del 1985.
    Dopo Ferrari, dopo Anastasi e più ancora dei campioni Juve di quel decennio (dagli eroi del Mundial ’82 a Platini) è il Trap l’eroe di un ciclo immenso. E, come nel classico dei copia-incolla, l’inter cerca di copiare quei successi: dopo l’acquisto di Marco Tardelli (10 anni alla Juve), affida la squadra a Trapattoni che, dopo un avvio stentato (assieme agli ex-Juve De Agostini e Serena) al terzo anno riuscirà a riportare l’inter allo Scudetto (9 anni dopo l’ultimo).
    Dopo una Uefa vinta al quinto anno nerazzurro, il Trap tornerà alla Juve, per un ciclo minore, in cui porterà a casa una Coppa Uefa.

    Dopo un Anastasi bis con Totò Schillaci (dalla Juve all’inter nel 1992), nel ’94 la Juve vede il futuro in un mister che ha ben fatto con Atalanta e Napoli: MARCELLO LIPPI. E’ l’inizio dell’ennesimo straordinario ciclo: in 5 anni 3 Scudetti e 4 finali Europee, 1 in Uefa e 3 in Champions, con la vittoria della seconda Coppa.
    Lippi incarna lo spirito Juve, la disciplina, la cultura del lavoro (col fido Ventrone) e quella tracotanza spiccia del vincente.
    Altro ciclo Juve e ovviamente altro tentativo di emulazione inter. Nonostante per i tifosi nerazzurri, Lippi sia l’arrogante mister di una Juve che ha “scippato” lo Scudetto nel 1998 (Iuliano-Ronaldo, per capirci), il livornese viene ingaggiato assieme ad Angelo Peruzzi, portierone dei bianconeri, Paulo Sousa, Vladimir Jugovic e poi Christian Vieri, in una squadra che vede già Roberto Baggio, altra leggenda bianconera. Due anni flop, poi il ritorno alla casa madre, nel 2001, con altri 2 scudetti vinti, tra cui, beffa delle beffe, il proverbiale Scudetto del 5 maggio.

    Negli ultimi 20 anni la storia si ripete: dopo il flop di Edgar Davids, dopo il proverbiale scambio Carini-Cannavaro e dopo aver più volte provato ad ingaggiare Luciano Moggi, l’inter depreda una Juve retrocessa, privata di due scudetti e della spina dorsale, acquistando a prezzo di saldo Ibrahimovic e Vieira.
    Con loro i nerazzurri inaugurano una parentesi vincente dopo anni di delusioni.
    Ancora una volta i protagonisti di una Juve odiata e denigrata vengono acquistati proprio dai nerazzurri per tornare a vincere dopo anni di flop.

    La storia si ripete: l’inter si affievolisce, la Juve rinasce e innesta l’era più vincente di sempre in A con 7 scudetti, 4 double, 2 finali di UCL e soprattutto un gap tecnico, economico e societario inaudito, con la capacità di ingaggiare una superstella come Ronaldo. Non potendo strappare giocatori alla Juve, l’inter ci prova a lungo con Antonio Conte, poi offre subito un ingaggio a chi non rinnova coi bianconeri: Kwadwo Asamoah (6 Scudetti con la Juve) e ci provano con un altro simbolo del ciclo, Arturo Vidal.
    Infine, la scelta di uno dei simboli assoluti del Settenato Bianconero: l’AD/DG e membro del CdA bianconero nonché uomo immagine e boss del ciclo più vincente di sempre: BEPPE MAROTTA.

    “La Juve vince grazie ai soldi della FIAT!” (e offrono più soldi a Giovanni Ferrari…)
    “La Juve è amata al Sud solo per i dipendenti meridionali FIAT! (e prendono Pietro Anastasi…)
    “La Juve vince grazie al potere degli Agnelli!” (e prendono Trapattoni e Tardelli…)
    “La Juve si dopa!” (e prendono Lippi e Schillaci, Peruzzi, Baggio, Sousa, Jugovic, Vieri e Davids…)
    “La Juve compra gli arbitri!” (e provano a tutti i costi a ingaggiare Moggi…)
    “La Juve Rubba!” (e prendono Ibrahimovic e Vieira…)
    “La Juve è aiutata!” (e prendono Asamoah, provandoci con Conte e Vidal…)
    “La Juve è disonesta e immorale!” (e prendono Marotta…)

    Fino alla prossima copia!

    Buona partita

  8. Mauro the Original

    Alessandro e Germano

    Non condivido i vostri punti di vista, in quanto un giocatore in campo anziché in tribuna, soprattutto se trattasi di un forte giocatore, fa la differenza in una partita. Anzi una grande differenza.
    Per cui ritengo dovrebbe essere penalizzata tutta la squadra e non il singolo giocatore.

    Almeno dico almeno ci dovrebbe essere la ripetizione della partita con il giocatore oggetto del doping chiaramente in tribuna.

    • Mauro
      Noi non siamo l Inter. La finale di Cardiff l abbiamo persa sul campo. Punto.
      Anche senza Sergio Ramos noi avremmo fatto un secondo tempo di cacca.

      • Melara
        Giovedì mi sono rivisto la partita…se sul campo …sempre sul campo…Carvajal fosse stato ammonito alla prima entrata killer su Mandzukic e poi come giustamente ha fatto l’arbitro ad ammonirlo alla seconda entrata assassina sul solito Mariolone…per non parlare di Khedira e Pjanic…forse sicuramente quella partita l’avreo vinta…sempre sul campo.
        Ciao.

        • Ciao Barone.
          Non lo so. Purtroppo le finali di Champions ci hanno lasciato tanti di quei se e di quei ma che……
          Per ovvi motivi non parlo del 73 e l 83
          97
          Se Sandor Pul …..
          Se il palo di Zidane.
          Se la traversa di Vieri.
          Se Peruzzi.
          Se Lippi avesse fatto giocare Del Piero dal primo minuto.
          98
          Se il fuorigioco di Mijatovic.
          Se Davids l avesse messa dentro.
          Se Del Piero no si fosse fatto male.
          2003
          Se la traversa di Conte.
          Se Nedved all 87esimo della semifinale.
          2015
          Se l arbitro su Pogba.
          Se Tevez….
          Troppi se nelle finali Barone.
          Le abbiamo perse tutte sul campo.

  9. Normale amministrazione del risultato e della partita 2-0.

    Ps Quando è entrato Matuidi è sceso il tasso tecnico.

  10. Settantesimo di una partita tranquilla. Bruttina, ma tranquilla. In controllo più di molte altre volte e pazienza per lo spettacolo.
    Comunque settantesimo. 2 – 0…potrei far giocare ’20 minuti kean.
    Macchè…metto Matuidi e tolgo Costa per consolidare. Ok. Lo sappiamo.
    Preferisce la solidità e la concretezza il mister.
    ’85esimo. Alex dopo aver annullato il fenomeno di Caressa Lazzari….sente tirare e precauzionalmente viene cambiato. E allora pensi…c’è de sciglio che può cambiare fascia, Cuadrado si abbassa e metti dentro Kean cazzo cinque minuti.
    No, Chiellini. 3-5-2. Cagonismo. Cagonesimo. Allegrismo.
    Nulla da fare, hai vinto tanto…vincerai tanto…saremo felici…ma non sarai mai il mio allenatore.
    Ps
    E con questa mentalità cmq è tutta da vedere che si porti a casa l’unico trofeo che realmente conta per tutti, molto più di quelli italici.

    Luca

  11. Mario giocatore unico. Un campione sotto tutti i punti di vista.

  12. Poco da dire su una partita che la Juve dopo il primo quarto d’ora ha dominato fino alla fine con un Douglas Costa incontenibile ed il solito CR7 micidiale sotto misura. Tutta la squadra da elogiare per aver tenuto alti i ritmi sia prima che dopo il doppio vantaggio, poco appariscente Mandzukic in attacco ma comunque presente al momento di spingere in rete il pallone del raddoppio e come al solito ottimo recuperatore di palloni a centrocampo.
    Unica nota negativa i cori di discriminazione territoriale della curva sud già in diffida, che costeranno probabilmente la chiusura della stessa se non addirittura (secondo i soliti bene informati prima) la squalifica del campo e forse anche la vittoria a tavolino dell’inter nella prossima partita del 7 dicembre, ma ovviamente quest’ultima ipotesi sarebbe solo per rendere il campionato italiano “più allenante”.

  13. Alessandro Magno

    HO APPORTATO UNA MODIFICA. DA OGGI OGNI AUTORE DI UN COMMENTO DEVE AVERE PRIMA UN COMMENTO APPROVATO PER CUI CHI HA GIà COMMENTATO NEL BLOG CREDO CHE POTRà CONTINUARE A FARLO. ALTRIMENTI DOVRà ASPETTARE CHE GLI APPROVO IL PRIMO COMMENTO POI POTRà SCRIVERE SEMPRE LIBERAMENTE. SARà MIA PREMURA NON APPORVARE CHI USA MAIL FALSE.

    VEDIAMO SE SERVE.
    GRAZIE A CHI DA FASTIDIO IN QUESTO MODO. COMPLIMENTI.

    VISTO QUANTO SUCCESSO NON CI SARà MAI PIU’ UNA DEROGA PER NESSUNO CHE NON SIA DELLA jUVE.

    GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE.

Lascia un commento


NOTA - Puoi usare questiHTML tag e attributi:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Plugin creado por AcIDc00L: bundles
Plugin Modo Mantenimiento patrocinado por: seo valencia