scritto da Cinzia Fresia
Marella Agnelli si è spenta in silenzio, fedele a se stessa e al suo stile di vita. Aveva 92 anni, La vedova di Gianni Agnelli, è stata fotografa, giornalista e scrittrice, dall’avvocato ha avuto due figli Edoardo e Margherita.
Marella era una Principessa napoletana, discendente di una famiglia nobile, i Caracciolo di Castagneto, per uno strano gioco del destino, sposo’il capo della piu’ importante e molto chiacchierata dinastia industriale, appunto Gianni Agnelli, che la scelse per la sua bellezza, e per il portamento regale innato, era chiamata “The swan” il cigno, per il suo collo lungo, flessuoso .. come un cigno.
Marella assunse il ruolo di rappresentanza a fianco del marito nelle occasioni ufficiali e divenne in poco tempo, riconosciuta come la vera first lady in Italia.
Bella, bellissima, fredda e distaccata, così appariva, così le veniva imposto di essere.
C’e’ sempre stata severità nei confronti delle donne in casa Agnelli, nessuna opinione ufficiale, nessun giudizio, lamentazione, opinione, dichiarazione, nessuna parvenza di dolore solo silenzio assoluto.
Ma questa donna cosi’ silenziosa, di opinioni ne aveva, non poteva esprimerle perche’ il codice lo vietava, ma lei le aveva.
Se avesse potuto parlare chissa’ cosa avrebbe detto, di se stessa, del suo dolore per la scomparsa dell’amatissimo fragile figlio, dello scandalo che travolse suo nipote, e dell’essere trascinata in tribunale dalla sua ormai unica figlia a causa di una disputa sull’eredita’ del padre.
Ma lei non poteva dimostrare nulla, ne’ dolore ne’ gioia, in funzione di un ruolo pagato troppo caro.
Marella Agnelli, ora riposa vicino a chi ha amato profondamente, ad un marito troppo sfuggente e ad un figlio che avrebbe voluto salvare.
Ci chiediamo, se Marella avesse potuto parlare, come avrebbe reagito alle critiche e accuse, che la identificavano come una madre assente e distratta a tratti inadeguata.
Ma Marella Agnelli, ha saputo andare oltre, ha fatto del silenzio uno stile,
di vita, la gente comune l’amava.
La Principessa Caracciolo se n’è andata in punta di piedi, e con lei un altro pezzo di questa famiglia, che ogni Juventino si porta nel cuore.
Complimenti Cinzia, bellissimo pezzo.
Non sono documentato sulla vita di Donna Marella la moglie dell’Avvocato se non andando ad attingere notizie qua e la su tutte le testate giornalistiche.
Ho letto le condoglianze di Alex Del Piero e le faccio anche mie: “Buon viaggio Donna Marella. La immagino già a passeggio con l’Avvocato, in uno di quei magnifici giardini in cui amava rifugiarsi e di cui si prendeva cura. Le mie condoglianze alla Famiglia Agnelli. Alessandro”.
R.I.P.
Molto bello questo ricordo, anche se traspare un quadro piuttosto tetro di questa famiglia dall’immagine pubblica linda e invece, come molte (specie tra quelle del jet set), piena di ombre e storture.
Bravissima Cinzia 👏👏👏👏👏
Buongiorno Cinzia,
Complimenti, bel saluto ad una donna che non ha certo avuto una vita di stenti ma che evidenzia ancora una volta quel ruolo, spesso ingrato, riservato alla condizione femminile. Anche nelle migliori famiglie dell’alta società.
Cinzia
Complimenti, bellissimo pezzo molto toccante ma anche malinconico nei confronti di una persona che pur essendo nel Jet Set mondiale ha dovuto affrontare delle problematiche e dei drammi gravissimi.
Ed ora parliamo di nuovi programmi Juve.
A mio modesto avviso l’arrivo di Zidane non può essere sostenibile dalla Juve.
Zidane ha bisogno di una rosa giocatori di altissimo livello per esprimersi. Non possiamo sapere cosa avrebbe fatto ad esempio con una Roma o un Siviglia ad esempio.
La Juve come scrivevo giorni fa deve essere ricostruita quasi da zero, in quanto troppi giocatori sono al capolinea.
In estate ci sarà un turnover impressionante dove andranno via in parecchi. Oltretutto la società deve fare cassa poiché è molto esposta finanziariamente.
I giocatori che secondo me vanno via:
Manzo Costa Alex Sandro Khedira.
I probabili:
Dybala, Pjanic, Matuidi, Rugani
Poi abbiamo tutta la difesa da rinnovare poiché non credo Chiellini regga ancora per molto e Bonucci finora ha fortemente deluso.
Credo che l’unico allenatore in grado di risolvere tutto sia Conte.
Sia chiaro: la Juve per il prossimo anno potrebbe non cambiare nessuno e inserire due tre innesti di qualità. Ma se per caso le cose andassero poi male nella prossima Champions la situazione finanziaria diverrebbe molto grave. Questo chiaramente è un mio parere personale.
Ottimo Cinzia. Mi accodo ai complimenti.
Se la scomparsa di donna Marella alla veneranda etá di 92 anni é legge di vita, lo stesso non si puó dire della prematura dipartita della Juventus FC la cui immagine é ormai, dopo gli ultimi eventi, quella del morto che cammina.
Le gravi ferite riportate a Madrid non l’hanno ancora condannata ma tra i congiunti sono giá accesissime le discussioni sull’ereditá.
Impazza sui giornali il totoallenatore e scorrono le liste di giocatori suppostamente invisi ma c’é ancora una stagione da giocare da parte di una squadra data fino a pochi mesi fa come favorita per vincere tutto.
Io sono uno di quelli che non smetterebbe il massaggio cardiaco neanche dopo la certificazione di morte da parte del medico legale quindi per il momento la mia mente rifiuta pensieri sul futuro per restare concentrata sulla crisi cardiaca in corso.
Qualora nella notte del 12 marzo Don Diego dovesse dare l’estrema unzione, allora avremo tutto il tempo per preparare il funerale piú bello per una Juve che comunque ci ha dato tanto.
Per quella notte sono gia stati avvisati i parenti piú prossimi, gli amici e contrattate le prefiche ma non smetto di sperare che nel momento di massima disperazione la squadra possa, come Lazzaro, rispondere alla chiamata del Maestro e lasciare tutti a bocca aperta mentre esce dal sepolcro scrollandosi le bende.
Ecco, l’unico pensiero che mi sento di fare sul futuro é che a fine stagione il Maestro possa salutarci nella maniera piú bella alzando il grande calice ed andando a diffondere la sua parola nel resto del mondo insieme ai piú fedeli dei suoi seguaci.
Kris
Le prefiche già ci sono…quindi.
😊
Bravo Kris,
cheto cheto, quatto quatto, stai uscendo da sotto l’estero “piscone”, per lanciare giulivo nel cielo bianconero le tue coloratissime crisommole !
A qualcuno la tua immaginifica fionda fa volare la coppola; a me invece piace ovviamente sia il tuo attacco, che il tuo riannodo centrale … e passo perfino sopra al suo dolciastro finale messo ad uso e consumo del blog ahahahah.
Dai, lo sai che saremo chiamati a breve ad una notte delle streghe, ma almeno noi risparmiamoci le pezzuole calde, i balbettii, il caffellatte, il fazzoletto annodato a fiocco … perché il morto o il redivivo non avrà certo bisogno di queste scene a scrocco !
Ciaooooooooo
Verra il momento, caro Luigi, in cui non potremo piú esaltare i pregi.
Ed il finale,
per il nostro mastro
non sará piú dolciastro
ma carico di fiele.
Ahahahahahah!
C’ho provato anch’io
PS Sempre un grandissimo piacere leggerti!
Brava Cinzia bel pezzo, molto toccante ma soprattutto ben raffigurato il personaggio introspettivo della “Signora Marella Agnelli”
GIUSEPPE GARIFFO
Mancano pochi giorni al match di ritorno contro l’Atletico. Il risultato pesante patito al Wanda impone una gara di ritorno all’assalto della porta rivale. Una “battaglia sportiva” che andrebbe accompagnata dall’incitamento costante ed assordante della Curva di casa e dell’intero stadio.
Come sappiamo, da questa stagione, la frangia più calda del tifo bianconero, quella dei gruppi organizzati che occupa la Curva Sud, ha smesso di cantare. Uno “sciopero del tifo” netto, interrotto solo da alcuni cori contro tifoserie rivali (che provocano ammende e sanzioni alla Juventus), e sul quale non abbiamo intenzione di esprimere giudizi qui.
Il dato è che, piaccia o non piaccia, lo si condivida o meno, la Curva Sud dello Stadium non canta. E da quanto trapela non canterà neppure la sera del 12 marzo, quando 11 maglie bianconere saranno chiamate a gettare il cuore oltre l’ostacolo colchonero.
Sono un assiduo frequentatore dello Stadium ed è una passione che comporta spese e sacrifici ingenti. Venendo dalla Sicilia, al costo dell’abbonamento noi pendolari del tifo juventino dobbiamo aggiungere quello di aerei, hotel e taxi tutte le volte che raggiungiamo Torino.
Non è da un divano comodo, dunque, che affronto la questione. Quel respiro adrenalinico dello Stadium dei primi 3-4 anni mi manca, ci manca. Ne hanno “nostalgia” tutti quelli che conoscono quegli spalti, figuriamoci quanto possa pesare il silenzio a chi scende in campo per vincere.
Rispettando la libertà di tutti, compresa quella della Sud se scegliesse di proseguire la protesta, questo è il momento di sostenere la Juventus.
Lo stadio è popolato da altre 30.000 anime. Una percentuale sarà forse composta da tifosi “freddi”, appassionati più di calcio che di Juve, che vanno a godersi lo spettacolo senza un intenso coinvolgimento emotivo. Un’altra parte magari si troverà lì per accompagnare l’amico o trascorrere una serata diversa. Un’altra ancora, minima, perché ha ricevuto un omaggio dall’azienda o uno sponsor. Un’altra nicchia va a godersi una cena gourmet in Tribuna Ovest. Ci sta tutto.
Ma c’è una parte, la più ampia di quei 30.000 extra-Sud, che pagherebbe (“pagheremmo”, dovrei scrivere) di tasca propria per ribaltare quel risultato. Che dormirà poco la notte dopo, per gioia o per rabbia. Che pensa alla Juve, parla della Juve, immagina la “propria” Juve, 7 giorni su 7.
Noi. Gente apolide. Con temperamenti variegati. Estrazioni sociali eterogenee. Ma con la Juve nel cuore. Con una coppa che sogniamo da 23 anni e che quest’anno immaginavamo “raggiungibile”. Non possiamo rassegnarci al silenzio in quel meraviglioso stadio che è “casa nostra”. Dobbiamo e possiamo fare qualcosa.
Non è facile, senza “lanciacori”, vero. Ma ci sono esempi che possiamo seguire. In Inghilterra non esistono più gruppi organizzati che “gestiscono il tifo” dal 1989. Eppure il clima che si respira negli stadi inglesi è tutt’altro che freddo. Quando, nell’immensa Wembley, i tifosi del Tottenham a marzo scorso (c’ero) lasciavano partire “Oh when the Spurs”, o “Come on, Spurs!” era spettacolo. Un frastuono di settantamila voci che cantavano all’unisono. Lo stesso accade negli altri templi del calcio britannico. In maniera discontinua, magari, ma frequente, rumorosa e appassionata.
E’ forse il momento di importare questo metodo.
Chi popola la Curva Nord potrebbe provare a “contagiare” il resto dello stadio con entusiasmo. Gran parte della Nord è popolata da membri degli Official Fan Club. Mi è capitato più di una volta di vedere le partite della Juve in uno di questi Club. Ho sempre notato passione. Si urla, si impreca. Soprattutto si canta. Quella elettricità si può trasferire sugli spalti dello Juventus Stadium.
Ci sono tre, quattro cori semplici. Li conosciamo tutti: “Fino alla fine forza Juventus”, “Olè Olè, Olè, Olè, Juve, Juveee”, “Noi vogliamo questa vittoria” ma anche quel “Sono un ultras bianconero…” che cantiamo sempre pure in trasferta. Non dico di imparare la canzone Cristiano da Madeira, che pure meriterebbe. Ma già far risuonare, due o tre volte a partita, ognuno di quei canti, farebbe vibrare lo stadio. La partita offrirà spunti per far partire la voce. Un tackle di Chiellini, una magia di Dybala, una giocata di Ronaldo, una punizione. Un paio di “scalmanati” partono, lo stadio segue.
Si può fare. Con il tempo si possono stabilire modalità operative, come sfruttare la “rete” degli Official Fan Clubs o gli incontri periodici. Ma dopo. Adesso manca troppo poco alla Partita che segna la stagione. Sarà sufficiente essere spontanei, urlare e cantare tutta la voglia di vincere che ci anima. Tutta la passione che abbiamo dentro e che nessuno può impedirci di esternare.
Forza Curva Nord, iniziate voi! Tutti gli altri si faranno trascinare. Anche i calciatori in campo. Perché se è vero che “uno stadio non ha mai fatto gol“, è altrettanto evidente che l’amore sposta le montagne. Aiutiamoli a farci continuare a coltivare il sogno. Anzi “l’obiettivo”.
Perché “La Juve siamo noi” significa condividerne gli obiettivi, le esultanze e le scalate. Il respiro.
Fino alla fine.
Aggiungo del mio: È vero, venendo a Torino, anche dal centro Italia, per vedere la Juve sono sacrifici…tempo, salute e danaro…
Non ho l’età, anzi, forse anche troppa…una volta Terracina-Torino per la Juve la facevo in macchina, e addirittura con una 500 e con targa sostituita quando nel periodo si viaggiava con le targhe pari o dispari.
Ora non ce la farei più.
Comunque se servisse…chissà ?
#fonoallafine
Un vero peccato, Barone, non poter sfruttare appieno il fattore campo in queste partite per i capricci di questi personaggi che si credono importanti ma sono, in realtá, assolutamente prescindibili.
Non ho una bella opinione degli ultrá ma non voglio neanche fare di tutta l’erba un fascio. Solo credo che se ne potrebbe fare a meno e dopo un po nessuno sentirebbe la mancanza. D’altronde canzoncine insultanti sui napoletani quando giochiamo con l’Empoli o sugli interisti quando giochiamo con la Samp non servono ne alla squadra ne all’immagine dello stadium.
In altre realtá l’ultrá é un fenomeno residuale, o addirittura assente, e non per questo gli stadi sono meno caldi, anzi, sarebbe meglio perché la gente non starebbe ad attendere pigramente che cantino loro e si sentirebbe anche piú protagonista nel tifo. Perché se faccio casino io sul mio divano vuoi che non sappiano farlo migliaia di persone allo stadio?
Tante volte sento che chi critica non fa il bene della squadra ma, in realtá, chi veramente fa mancare l’appoggio in momenti determinanti sono gli ultrá con le loro stupide iniziative.
Sono d’accordo con quanto dice Gariffo.
Kris, premesso che sugli ultrà la penso uguale a te, se x caso facciamo un gol nei primi minuti, li voglio vedere (anzi, sentire…) a fare lo sciopero del tifo…
Kris
Non preoccupiamoci troppo, in nostro soccorso è venuta Mariella Scirea.
https://www.juventusnews24.com/sciopero-tifosi-juve-niente-bolgia-atletico-appello-mariella-scirea/
Ciao.
Grande, come suo marito.
Invece quelli sono attaccati a vedere come poi possono lucrarsi sulla Juve.
Che poi di Juve sicuramente vive anche la famiglia Scirea ma quello almeno se lo è guadagnato il mitico Gaetano.
Ciao a entrambi
Bello e suggestivo il dipinto che fai di Marella Caracciolo, cara Cinzia.
Una grande donna appartata nel suo aristocratico silenzio. E’ il destino delle grandi famiglie quello di essere silenti sulle grandi e piccole emozioni, sui grandi e piccoli dolori che attraversano il cuore.
Marella Caracciolo ha portato questo retaggio con uno stile e una dignità inusitate per altri comuni mortali, soprattutto in questa modernità narcisista e teatrale.
Noi tifosi l’abbiamo vista qualche volta in tribuna, stilizzata icona rappresentativa di un mondo che non è più.
Gianni Agnelli
Visto che siamo sull’argomento,
parlando di Marella Agnelli il ricordo va subito a Gianni Agnelli, con le sue battute diventate storiche, piene di humor e classe grazie ad una spiccata intelligenza mai riscontrata in altri personaggi pubblici. Purtroppo non ha voluto mettersi in politica ed è questo che rimpiango.
Io ho avuto la fortuna nei primi anni (fino a 13 anni) di vivere in una località bellissima Porto Ercole in Toscana sull’Argentario, ove era sindaco la Senatrice Susanna Agnelli sorella di Gianni.
Ha trasformato questa località da villaggio di pescatori a località turistica fra le più famose nel Mediterraneo.
Tutta la famiglia faceva e fa le vacanze estive a Porto Ercole e gli Agnelli sono davvero amati da tutti.
Sembra strano ma la figura di Gianni Agnelli è sempre viva nella mia famiglia e ne discutiamo spesso.
Se il Barone ha tempo, magari qualche aneddoto farebbe piacere a tutti.
Il primo aneddoto lo scrivo io.
Non ricordo in quale anno ma se ne parlava spesso che Susanna Agnelli si era gettata in mare per salvare un uomo che stava annegando… Una cosa non da tutti e ci tengo a ricordarlo
Ciao Mauro
Ne cito giusto qualcuno,di quelli che mi vengono in mente ora, dei suoi aneddoti, quelli del Mitico Avvocato.
“Nei momenti difficili di una partita, c’è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l’aspetti”.
“Mi chiede se domani vince la migliore o la Juventus ? Vede, sono fortunato, spesso le due cose coincidono”.
Questa è per Allegri: ” Una cosa fatta bene può essere fatta meglio”.
Buona serata.
Mi correggo su Gianni Agnelli…
Un mio amico lettore del blog mi fa notare che Gianni fu anche Senatore ed è vero. Ciò che volevo dire è che non entrò in politica attivamente, o comunque lo fece in modo secondario. Quello che avrei desiderato è che fosse diventato almeno Ministro poichè sicuramente avrebbe fatto bene.
Finalmente
Cinzia, aspettavo il topic su Marella.
Lo aspettavo perche’ doveroso ed e’ arrivato, bellissimo, sentito. Mi sono astenuto dallo scrivere qualcosa quasi come se volessi aspettare che qualcuno ci pensasse. Ci sarei rimasto male.
Tutte le grandi famiglie hanno delle tragedie, quelle vissute dagli Agnelli sono state lancinanti. Questa famiglia oltre al resto e’ la Juventus e ci riguarda direttamente. Le vicissitudini tristissime, impensabili, quasi puntuali nella loro tragicita’ hanno fatto pensare ad un destino beffardo, che volesse tremendamente portare il conto da pagare.
Questa donna, bellissima, che Capote chiamo’ il ” cigno italiano”, colta e sensibile, di grande signorilita’ ed elegante, quasi impensabilmente dotata di un grande carattere e di grande forza, che ha saputo vivere vicino ad un uomo potente,difficile, con I suoi difetti, che sono stati anche sopportati nel nome della sua grandezza e di una dinastia, ha lasciato un vuoto grande.
E’ vero, quasi sempre vicino ad un grande uomo c’e’ una grande donna per forza, Non come componente, ma come elemento indispensabile della sua grandezza. Pensare che non e’ piu’ mi addolora moltissimo. Un altro pezzo che va via di un mosaico che ho amato e apprezzato.
Ciao Marella.
Sai Tino cosa mi hai fatto pensare, dopo averti letto? Che stiamo invecchando troppo velocemente.
Troppe persone che facevano parte della nostra quotidianità non ci sono più perchè il loro tempo era finito, e a me sembra ieri che vedevo la Juve di Causio, Bettega e Furino capitanati da Zoff. Azz è passato mezzo secolo, non è poco.
Anto’
Si stiamo invecchiando,come tutti. Il pensiero che hai fatto capita sovente anche a me.
Una cosa e’ vera: fra le tifoserie siamo gli unici che sono attaccati cosi’ alla proprieta’ e la cosa strabiliante e’ che questo affetto prescinde da provenienze politiche, regionali,professionali ecc ecc.
Certamente non tutti allo stesso modo.
Ma anche al di fuori del calcio,a livello mondiale gli Agnelli, Giovanni in primis,hanno rappresentato l’Italia nel mondo come personaggi e imprenditori. Forse piu’ di tutti I politici.Con le loro capacita’ ed il loro stile inconfondibile sono indimenticabili. Noi indirettamente siamo cresciuti a pane e Juve e gli Agnelli ci hanno messo il companatico. Senza alcuna deferenza, solo una grande simpatia ed una incondizionata ammirazione ormai ultracinquantenne..
Ciao
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
a scanso di equivoci spesso trovo commenti vostri nella sezione non approvati. e li approvo dopo manualmente. questo accade perchè sbagliate a volte a scrivere la vostra mail. basta un @gmai al posto di @gmail e il sistema non riconosce la vostra mail approvata e non vi da l’ok. solo a scanso di equivoci ancora qualcuno pensa che lo stiamo censurando. 😉
Stavolta se la sud continua la protesta sbaglia.
Sbaglia nei riguardi della squadra che deve essere sostenuta anche se dovra’ compiere una missione impossibile.
Sbaglia addossandosi una etichetta screditante (come se non bastassero I bacchettoni) che ora non gli serve. La sud e’ fatta anche di tifosi appassionati non solo da ultras, non mi stanco di ripeterlo.
Tutte le altre cose, giudizi, dichiarazioni, illazioni, credenze e antipatie non servono a niente.
Kris
Perdonami
Quanti posti ha la sud? Non ricordo. Secondo te vendevano tutti biglietti e lucravano?
Dai bagarini poi tutto trovavi fuorche’ biglietti per la sud.
Di questa storia si sta facendo un polverone ridicolo e generalizzato oltre che impreciso.
Tino
Il 12 di marzo c’è bisogno della sud non dei quattro ultras.
Mi auguro che tifano più di quelli del Wanda Metropolitano.
Ciao
Ciao Tranfaglia,
Si parlava di ultras. Quando parlo di lucrarsi sicuramente, è vero, generalizzo ma non c’era intenzione di estendere alcuni concetti ad ogni frequentatore della curva, le ho vissute per anni anche se non a Torino. Infatti avevo premesso non voler fare dell’erba un fascio neanche tra gli stessi ultras.
Sta di fatto che per me la sud sbaglia e nell’errore rientrano tanto gli ultras quanto gli appassionati.
Posso sbagliare io non conoscendo a fondo la situazione in concreto ma immagino che iniziative come questa partano comunque dai gruppi organizzati e non dal singolo appassionato.
A me, da tifoso, infastidisce molto che per queste cose la Juve non possa contare con lo stesso calore che ha spinto, per esempio, gli uomini di Simeone a giocare in quel modo o che si sente in tanti stadi europei pieni solo di appassionati.
Ringrazio tutti per i complimenti.