Pagelle Atalanta Juventus 0-2

 

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pagelle di alessandro magno

Szczesny 6,5 Per lunghi tratti inoperoso la prima vera parata la effettua al 75mo su un calcio di punizione sferrato con violenza. Quando non ci arriva lui in un paio di occasioni lo salvano i pali ma da l’impressione di esser sempre ben posizionato.

Danilo 6,5 Torna sui suoi standard con una prova di sostanza e di grande fisicità. Sempre molto bravo negli anticipi e altrettanto bravo nel non farsi saltare. Gli attaccanti atalantini capiscono l’antifona e preferiscono girare al largo.

Rugani 6,5 Una buona prova anche per Rugani che a sorpresa è stato buttato nella mischia. Molti lo davano per sicuro perdente su Zapata e invece Zapata non la vede quasi mai.

Alex Sandro 6 Sul lato destro l’Atalanta combina poco mentre dal lato sinistro della nostra difesa riesce ad entrare meglio. Un poco per colpa di Alex Sandro e un poco perchè Alex Sandro non è così protetto dal lato suo da Illing Junior.

Cuadrado 5,5 Un poco arruffone e poco propositivo rispetto al solito anche se ci prova. Invece dal punto di vista difensivo si applica molto e contiene abbastanza bene gli avanti nerazzurri che sanno essere discretamente pericolosi. Un Cuadrado con freno a mano tirato.

Fagioli 6 Sufficienza risicata. Lotta corre prende falli. Non è propriamente il suo lavoro ma contro questo avversario che fisicamente è veramente molto dotato il buon Fagioli fa quello che può.

Locatelli 6,5 Buona prova per Locatelli sia da difensore aggiunto quando si tratta di non far calciare in porta gli avversari sia quando si tratta di smistare palloni per contrattaccare. Usa quasi sempre la giocata semplice ma oggi non sbaglia molti passaggi.

Rabiot 6,5 Ci sono dei momenti della partita in cui sparisce. Altri come nell’azione del vantaggio che con i suoi strappi fa la differenza. Mi sembra abbia giocato decisamente meglio con la Juve in vantaggio.

Illing-Junior 7 Cerca di applicarsi a tutta fascia ma si vede che non è pronto per fare questo ruolo e infatti il meglio di se lo dà proprio quando gioca da metà campo in su. Molto potente fisicamente dimostra anche di esser un gran lottatore.

Di Maria 6 All’inizio subito un sussulto poi pian piano sparisce. Peccato perché le sue giocate e i suoi tocchi lo diciamo spesso, non sono mai banali.

Milik 6 Partita di sacrificio e sportellate. Non ha nemmeno una palla buona da calciare in porta ma non per questo si perde d’animo.

 

Pogba 6,5 L’impressione che si ha è che sia giocatore di un’altra categoria tuttavia non comprendo perché non calci. Sembra che abbia paura di farlo.

Vlahovic 7 Entra bello grintoso. Spreca un contropiede in cui poteva far meglio ma poi segna un gollazzo.

Chiesa 6,5 Negli spazi larghi è un invito a nozze. Costruisce fra le varie la palla per Vlahovic che chiude l’incontro.

Kostic 6 Utile sempre.

 

Juventus 7 Vincere a Bergamo non è mai facile soprattutto per noi che abbiamo spesso nell’Atalanta una sorta di bestia nera. La Juve vince e anche convince lasciando all’avversario credo solo un paio di tiri in porta. Secondo posto raggiunto a dispetto della Lazio direi una Domenica ok.

Allegri 7 Oggi azzecca tutte le mosse anche quelle più a sorpresa tipo Illing Junior e Rugani titolari. Secondo posto agguantato e Atalanta spinta a 8 punti di distanza nella speranza che questo gruppo in lotta per un piazzamento in champions si sgretoli un pochino.

Arbitro 6 Niente di che una partita maschia ma corretta. Vlahovic segna e va a zittire la curva avversaria che gli aveva dedicato cori razzisti e viene ammonito come sempre è stato ma a Vlahovic nessuno toglierà l’ammonizione perché non si chiama Lukaku.

  1. Alessandro Magno

    SCUSATE TANTO MA NON HO PROPRIO CAPITO PER QUALE MOTIVO NON ERANO VENUTE VISIBILI A TUTTI.

  2. Ti stanno censurando anche du internet Ben?Non mi dire che stanno cercando di boicottare pure i blog di matrice bianconera

  3. Ripartirei da qui, e se Kris mi legge, vorrei capire a questo punto se esiste un modo di bypassare questa giustizia farlocca che non ha alcuna firma di giustizia, visto che non si può neppure sapere quali siano i reati che la juventus ha commesso.
    Bisogna per forza accettare kafkianamente le loro sentenze e non poter fare niente?

    • Antony,
      Questo processo sulle plusvalenze tra 2022 e 2023 ha richiesto 6 istanze tra tribunali federali e coni (e forse ce ne sarà una settima) + 2 istanze incidentali tra Tar e consiglio di stato. In tutto ciò non hanno fatto altro che girare e rigirare carte provenienti da un indagine di un processo ordinario non ancora iniziato.
      Era un processo sulle plusvalenze ma non sono state provate le plusvalenze. Si dice bilancio falsato ma non si sa in che termini. Pur così ti dicono che hai alterato le competizioni per un comportamento diretto a gonfiare i prezzi che non si sa se è quanto sono gonfiati.
      Potevano risolverla subito con due righe:
      Reato contestato art. 4
      Condanna per slealtà
      Motivazioni:le carte di Torino.
      Da queste trappole una volta caduto non ne esci, hai voglia a mettere avvocati.
      La furbizia sta nel saperle schivare ed in questo il nostro fortunatamente ex presidente è stato un auténtico coglione.
      Per quanto mi riguarda cerco sempre di vedere il lato positivo e credo che con l’inibizione dei dirigenti senza volerlo abbiano fatto un grande favore a club e tifosi.
      Ora ci sarà un ridimensionamento necessario ma se si lavora bene la Juve potrà rinascere presto. Anche senza coppe. Uno dei campionati che mi sono goduto di più è stato quello del 2011. L’importante ora è limitare i danni e fare scelte giuste sul progetto sportivo.

      • Definire “coglione” un Presidente che ha fatto rinascere una società disintegrata da farsopoli è francamente singolare, dire poi che quello del 2011 (sotto la sua presidenza) è stato uno dei campionati più godibili non può essere altro che un ossimoro.

        • Beh, i fatti dicono che da quando ha licenziato la badante senza sostituirla è andato tutto a rotoli…
          L’avrà pure risollevata la Juve ma poi l’ha riportata dov’era.

          • Perciò secondo te dopo 9 scudetti di fila e tutto il resto con lui la Juve sarebbe tornata ai settimi posti del 2009 e del 2010?.. a già è vero 10 anni di vittorie ininterrotte è stato perché non aveva avversari e allora per poter perdere negli ultimi 3 gli avversari se li e andati a cercare all’estero.

            • In realtà mi riferivo ai problemi giudiziari.
              Ma in ogni caso di quei nove scudetti, tutti meritati, sette sono stati vinti con la badante. Il problema è venuto dopo. A livello politico e gestionale (e anche sportivo) lui è quell’altro scapestrato di paratici hanno fatto un sacco di casini.

              • Infatti dopo il settimo posto nel 2009 dell’uno e trino ci fu il colpo di genio della badante che con Del Neri risollevò le sorti della Juve a livello sportivo, con gli acquisti dei fenomeni Krasic e Martínez riuscì a centrare per la seconda volta l’invidiabile obiettivo del 7° posto in campionato e raggiungere un passivo finale di bilancio che sfiorò i 95 milioni di euro, e fu solo sempre grazie alla sua balia se con un aumento di capitale di oltre 100 milioni di euro e l’inaugurazione del nuovo stadio di proprietà (progettato e realizzato dalla fervida mente della medesima badante) se la Juve della neonata (governance) del tanto vituperato Andrea Agnelli riuscì attraverso consistenti aumenti degli introiti a costruire un modello di società e di squadra vincenti per l’intero decennio successivo.

  4. Come insegna la storia solo una rivoluzione epocale potrà far crollare un “sistema” decrepito e corrotto, servirà una lega speciale per tenere unita la speranza che ciò avvenga e si chiama SUPERLEGA.

  5. GENESI DELL’INCHIESTA PRISMA
    (mi è stata mandata in chiave fumettistica ma non troppo)

    “Un giorno non tanto lontano, Ceferin e Gravina, corrosi dalla bile, s’incontrano:

    -Gravina “Sai, Agnelli ha rotto er ca’ a tutti vincendo per 10 anni”
    -Ceferin “A me ha rotto er ca’ con la Superlega, vuole farmi fuori, bisogna fargliela pagare!”
    -Gravina “Compare, ci penso io, ma in cambio che mi dai?”
    -Ceferin “Una bella poltrona nell’UEFA?”
    -Gravina “Si! ma vista la posta in gioco, mi serve altro per calmierare i club e la federazione, tutti in braghe di tela…”
    -Ceferin “avanziamo le italiane in CL e le ricopriamo di premi partita?”
    -Gravina “ok, ma poi quei soldi li prendono i club… come federazione cosa prendo?”
    -Ceferin “che ne dici di Euro2032? così vi rifate quegli stadi di m*rda che vi ritrovate e potrai distribuire un po’ di bustarelle a chi di dovere, può bastare?”
    -Gravina “Aleksander, sei un genio, baciamo le mani! così verrò ricordato come “il salvatore” della patria pallonara, affare fatto!”

    il giorno dopo, Gravina, simpatizzante nerazzurro e sapendo di giocare “in casa”, va dal giullare Marotta:

    -Gravina “Beppe, te che eri lì dentro, come possiamo affossare Agnelli? Lo conoscerai qualche loro segretuccio?“
    -Marotta “Beh noi (come tutte) facevamo delle plusvalenze un po’ fantasiose… cercate in quel cassetto MA devi promettermi di tenermi fuori visto che le ho fatte anche io sia alla Juve che all’inter”
    -Gravina “Tranquillo, i nostri pulcinella Santoriello e Chinè stanno con la bava alla bocca e non vedono l’ora, guarderanno solo alla Juventus del dopo le tue dimissioni. Ah, e poi sguinzaglieremo la stampa amica per demolirli come nel 2006”
    -Marotta “Ben fatto Gabriele, ma il problema è che questi, nonostante il somaro di Allegri ed il megalomane di Andrea, sono ancora forti… sul campo li lasciamo stare?”
    -Gravina “Macché! l’AIA è con noi, il VAR per loro avrà un regolamento ad hoc, Lautaro e Barella potranno tuffarsi a volontà. Guarda Beppe, pur d’incularli a 360°, farò pure sparire le immagini VAR se necessario. Garantito!”

    E così diedero inizio alle danze processuali in modo mirato (FATTO), partirono gli sputtanamenti sui media (FATTO), le immagini VAR cominciarono a sparire (FATTO), Gravina ebbe la sua poltrona a Nyon (FATTO), le squadre italiane andarono avanti nelle coppe (FATTO) e la Fgci presentò la sua candidatura per Euro2032 (FATTO). Mi sembra che tutto torni, eppure c’è chi lo chiama lo scudetto dell’onestà…”

    Tu chiamala se vuoi, congiura.

    • Eeeeh, ma non è tanto lontano dalla realtà credimi. Ah beh, poi ovviamente se la Juve dovesse vincere l’el cominceranno con “ma quale complotto e complottone: avete pure vinto l’el”. E ci si dimentica che magari, nonostante tutto la Juve sarebbe capace, come del resto ha sempre fatto nella sua storia, di vincere sempre contro tutto e tutti.

  6. HANNO DETTO

    Zampini non ci sta

    LE PAROLE – «Rifaccio la domanda che feci qualche settimana fa: ma un tifoso della Juventus perchè dovrebbe guardare la Serie A se tanto sa che 3 punti in più non faranno la differenza visto che ci verranno tolti quelli che serviranno per tenerci fuori dalla Champions?».

  7. Kris, personalmente l’ unica cosa che contesto ad Andrea Agnelli, col senno di poi, è come ha gestito (malissimo) la vicenda della Superlega ( che sì e vero ha creato parecchi problemi x via del mafioso presidente UEFA). X il resto mi sembra che solo una giustizia…ingiusta sta dicendo che Agnelli ha commesso chissà che cosa.

    • Germano,
      Sono il primo a denunciare le storture della giustizia sportiva e della sua applicazione. Però ciò non toglie che siano state le cazzate della dirigenza ad esporre la Juve a questa situazione. Se vuoi andare allo scontro politico puoi farlo ma almeno cerca di non metterti nelle condizioni di essere inculato.
      C’è anche un processo penale in corso e finisca come finisca non è che gli indizi di reato se li siano inventati.

      • Kris, perdonami, tu scrivi che gli indizi di reato non se li siano inventati…certo che no, vorrei vedere se così non fosse…comunque in ogni spogliatoio si sente sempre una puzza e quella puzza non è inventata perché qualcuno ha fatto una puzzetta…poi esce fuori quel qualcuno e dice che nello spogliatoio della Juve si sono cagati addosso per una scorreggia.
        E per questo si mobilitano tutte le ditte per la disinfestazione?

        • Barone,
          A parte che alla Juve dovrebbero saperlo benissimo che le loro puzzette vengono notate più che quelle degli altri… Ma è chiaro che la situazione fosse sfuggita di mano perché ormai anche gli stessi dirigenti giravano negli uffici col naso tappato.

          • Kris, non sarebbe la prima volta che anche nella giustizia ordinaria di inventano reati…X ne non c’è niente di illecito né nella manovra stipendi né nelle plusvalenze. Ogni condanna sarà assurda e ingiusta. Parere mio eh.

  8. VINCENZO GRECO

    #porcherie. #tuttinpiazza.

    Devono aver letto bene Il processo di Kafka gli squallidi protagonisti di questa squallidissima storia di potere e di arbitrio. Perché la Juve è coinvolta in una cosa simile capitata al protagonista, Josef K., catapultato in un processo senza che nessuno gli dica quale norma abbia violato. Perché norma violata non c’è. Perché la colpa di Josef K. è, semplicemente, quella di esistere. E per tale colpa viene condannato a morte, in un clima irreale e pesante di burocrazia e ingiustizia che, a furia di essere ripetuta, quasi non fa più impressione. Tanto che persino lo stesso Josef si abitua e l’accetta supinamente.
    Devono avelo letto così bene che i giudici sportivi e la Figc credono di poter replicare questa cosa qua all’odiata e ingombrante Juventus.
    L’intenzione è quella.

    Me la sono letta e riletta, questo obbrobrio di sentenza. Con accanto un potente farmaco antinausea.
    Sentite, è inutile che vi disquisisca a livello giuridico, perché questa sentenza della corte del Coni di giuridico non ha nulla. Settantacinque pagine di fuffa in cui un giudice, che avrebbe dovuto annullare una sentenza completamente carente di presupposti giuridici e di motivazione, conferma questa sentenza stessa, replicandone, anzi ampliando, gli stessi vizi.
    Anche il Coni è riuscito a parlare di comportamento scorretto e sleale senza individuare alcuna norma violata. Anche il Coni è riuscito a non fornire alcuna motivazione.
    Anche il Coni è riuscito nella vera e propria porcheria di considerare un sito come Transfermarkt il punto di riferimento per le valutazioni calcistiche (roba da ridere forte fino a domattina), a scambiare una telefonata intercettata per una confessione (gravissimo: la confessione avviene in giudizio), un mezzo di ricerca della prova per una prova.
    Anche il Coni è riuscito nella porcheria di considerare prove quelli che sono semplici indizi di un futuro ed eventuale giudizio penale.
    Anche il Coni è riuscito nella porcheria di non tutelare il sacrosanto diritto alla difesa e al giusto processo.
    Solo una cosa il Coni è riuscito a fare, nel tentativo, invero molto goffo, di salvare la faccia: rimandare la quantificazione della penalizzazione alla Corte Federale di Appello, invitandola a motivare meglio e a capire quanto il contributo dei dirigenti senza delega fosse stato determinante.
    Capite bene come sia una totale presa in giro. Fatta apposta solo per allungare il brodo ed arrivare a fine campionato a sanzionare la Juve quel tanto che basta per farla uscire dal giro europeo.

    E così si obbedisce al diktat di Ceferin. Il quale non si è voluto sporcare le mani – tranquilli che dove non fosse arrivata la (in)giustizia sportiva italiana sarebbe comunque arrivata l’Uefa, ma vuoi mettere ottenere lo stesso risultato senza sporcarsi le mani?
    Le mani invece se le sono sporcate, e tanto, quelli che si sono subito genuflessi ai suoi ordini, a partire da quel Gravina che ha gestito il calcio italiano così pessimamente da non fare qualificare la Nazionale per due anni di fila ai Mondiali. Gravina si illude che si pulirà queste mani sporchissime con il profluvio di denaro che arriverà in occasione dell’assegnazione all’Italia degli Europei 2032.
    Ma il denaro non pulisce. Perché una cosa che puzza non ha questo potere pulente. E questo denaro promesso puzza di marcio già sin d’ora. Come puzza la nomina a vicepresidente Uefa del sempre più improbabile e ineffabile Gravina, vero e propria metastasi tumorale del moribondo calcio italiano, visto che meriti non ce ne sono.
    Gravina, burattino di Ceferin, è stato a sua volta il puparo di un triste gruppo di giuristi immessi nella (in)giustizia sportiva che, in cambio vedremo di quale incarico, ha barattato la mortificazione della loro professionalità e di anni di studi giuridici.

    Ma se proprio vogliamo fare una disquisizione giuridica, io credo che un giudice come si deve – non certo i vari Chinè, Torsello, Palmieri Sandulli, Santorielli e Pecorari che abbiamo visto scorrere in questi inquietanti e e tristissimi anni del diritto sportivo – avrebbe dovuto rinviare gran parte del codice di giustizia sportiva alla Corte Costituzionale.
    Perché voi ditemi in quale sistema può esserci una sanzione senza nessuna norma violata e, addirittura, senza un minimo e un massimo edittale di pena. Per ogni reato, da quelli minimi a quelli gravissimi, la legge stabilisce un minimo e un massimo di pena. Il giudice sportivo può applicare la pena che vuole sol perché riconduce certe operazioni, non proibite dalla legge, alla violazione del principio di slealtà sportiva.
    Al giudice è concesso un arbitrio inammissibile, per lo meno in uno stato democratico. Decide lui cosa è sleale, decide lui quanta pena applicare, senza alcuna legge che lo guidi nel valutare cosa è sleale e nel decidere il quantum della pena.
    Tutto ciò vi pare diritto?

    Dato tutto questo, io credo sia il caso, come cittadini prima ancora che come tifosi, scendere in piazza. Quanti di voi, al di là delle parole, sarebbero disposti a farlo? Con una manifestazione organizzata secondo tutti i crismi di legge (quella noi la consociamo, non ce la inventiamo come fanno certi giudici sportivi), magari il 2 giugno in via Allegri, sede della Figc. Una manifestazione di popolo, enorme, con tigfosi da tutta Italia. Anche per svegliare una società sonnolente e, almeno a livello comunicativo, in stato comatoso, e incommentabile per quanto è irritante.
    Fatemi sapere cosa ne pensate e, soprattutto, se ci verrete veramente. Perché, se va fatta, va fatta seriamente, e deve avere un impatto notevole, di massa, così che si illumini un riflettore grande quanto la vergogna che queste figurine pupazze non riescono proprio a provare.

  9. VIA ALLEGRI

    Bisogna far presto, agire subito come hanno fatto i tifosi della Lazio nel lontano 2000…raggiungere la sede della figc a Roma con una manifestazione pacifica (senza bruciare cassonetti).
    Via Allegri molto facile da raggiungere, si trova vicino Villa Borghese…e poi tutte le vie portano a Roma.

    Ricordo i raduni fatti in massa dagli Indomiti per tutto lo stivale isola compresa: in treno, in macchina, in aereo e anche in taxi…ricordo il primo raduno di Budrio a me molto caro ( non per i 200 e passa euro spesi per il taxi da Prato a Budrio) perché fu il primo e fu quello che mi ha fatto conoscere tifosi juventini fino al midollo.

    Dobbiamo mobilitarci e far sentire tutto il nostro dissenso verso questa figc, prendere come esempio Kafka…non tanto per salvare l’innocenza ma la vergogna.

  10. Penso pure io che una manifestazione di massa possa rimuovere qualcosa, ma visto il clima di odio nei confronti della Juve, se non organizzata con tutti i crismi avvisando prefettura ed organi competenti potrebbe trasformarsi in manifestazione dove si potrebbero infiltrare ultras di altre società ( pericolo che vedo molto provabile) e rovinare tutto con tafferugli e magari facendo pure feriti. Non vorrei che una manifestazione per ottenere giustizia poi diventi causa di giustizialismo nei nostri confronti come cosa buona e giusta. In sostanza una manifestazione pacifica potrebbe trasformarsi in una manifestazione violenta e, agli occhi degli osservatori neutrali, atta a creare disordini sociali . Non è semplice poterla organizzare perché la rabbia dei tifosi è allo stremo e sappiamo pure quanta frustrazione latente vige in quella degli avversari che vedrebbero volentieri una juve fuori dai giochi.

    • Al di là di ogni ragionevole dubbio credo che la tua sia una considerazione oggettivamente condivisibile, c’è un clima di caccia alle streghe accompagnato dai veleni riversati in piazza quotidianamente dalla (dis)informazione mediatica, il tutto condito nel torbido calderone della (in)giustizia sportiva pronta a dare corpo a sentenze di condanna basate unicamente sul famigerato art.4 del CGS in cui è previsto che è reato “ogni fatto contrario al sano sentimento del popolo”, ovviamente solo ed esclusivamente antijuventino.

    • Antonio, non era fattibile nemmeno andare allo Stadium tutti assieme per: come ci procuriamo i biglietti?
      Ti/vi ho dimostrato, nel mio piccolo, che lo si è potuto fare…certo che bisogna avvisare la prefettura …mica puoi andare a ballare con una scarpa e una ciabatta.

  11. Anche gli avvocati non concordano e ognuno dice la sua… riporto qui il pensiero Intrieri che mi sembra quello più corretto e che spera la juventus segui se gli dovessero ridare la penalizzazione.
    L’avvocato Cataldo Intrieri, in un lungo articolo pubblicato su Linkiesta, commenta le discutibili motivazioni della sentenza del Collegio di Garanzia del Coni in merito al processo sportivo che da mesi tieni sotto scacco la Juventus. Le sue parole: “(…) Ad «una prima lettura» (come dicono i giuristi) la sentenza rivela un paio di torsioni pericolose che allontanano il diritto sportivo dal processo di progressivo avvicinamento – che sembrava volesse imboccare – ai principi che regolano il giusto processo e le sentenze delle corti europee in tema di tutela dei diritti individuali.
    Due i punti delicati che investono il principio di legalità – cioè il diritto che gli stati democratici riconoscono ai propri cittadini di avere chiara la conseguenza eventualmente illecita delle proprie condotte prima di porle in atto.
    Nel caso della Juventus, come noto, il punto cruciale era l’illiceità delle cosiddette operazioni a specchio di compravendita dei giocatori, quelle che consentivano – la pratica non sarà più possibile in futuro – di ammortizzare in più anni di bilancio il prezzo di acquisto di un giocatore altrui ma di portare subito in attivo il prezzo di vendita del proprio con immediato sollievo della contabilità. Il collegio di garanzia ha confermato che violano i criteri posti dal paragrafo 45 dello IAS 38 (International Accounting Standard) un protocollo di riferimento per i criteri di valutazione dei beni immateriali, come sono le prestazioni degli atleti.

    La norma prevede che «il costo di tale attività immateriale è valutato al fair value (valore equo) a meno che a) l’operazione di scambio manchi di sostanza commerciale, o b) né il fair value (valore equo) dell’attività ricevuta né quello dell’attività ceduta sia misurabile attendibilmente. Se l’attività acquistata non è valutata al fair value (valore equo), il suo costo è commisurato al valore contabile dell’attività ceduta».
    Messa così, una dichiarazione di puro principio (checché ne pensino alcuni giuristi della domenica sportiva), non applicabile alla valutazione di beni immateriali come le prestazioni sportive per cui il fair value non è possibile salvo prendere per Vangelo le valutazioni del Fantacalcio o dei siti sportivi.

    Infatti, riconosce la stessa sentenza, la prima precisa definizione della illiceità delle operazioni a specchio è stata fornita da una delibera della Consob adottata dopo i controlli sulla contabilità che ha definito tali compravendite come vere e proprie «permute» che vanno contabilizzate a «costo zero» e non separatamente.

    Aggiungiamo che la cosa era tutt’altro che pacifica, al punto da indurre il governo italiano – su impulso del ministro dello Sport – a varare in tutta fretta dentro il decreto “mille proroghe” una norma ad hoc poi ritirata per difetto delle condizioni di urgenza.
    Dunque non esisteva alcuna espressa regolamentazione sulla valutazione degli scambi che potesse definire i contorni dell’illecito da plusvalenza prima che si pronunciasse la Consob, e oggi il giudice sportivo. Nel “mondo di fuori” una grave violazione di un principio fondamentale.
    Il secondo punto altrettanto grave concerne il fatto che la Juventus, tramite una procedura di revisione di una prima sentenza di assoluzione, è stata condannata per fatti nuovi e diversi da quelli per cui era stata in origine incolpata.
    Al club era inizialmente contestato un mero illecito amministrativo (1 comma art. 31) punito con la sola sanzione pecuniaria, trasformato poi in illecito sportivo dopo l’acquisizione degli atti di indagine della procura di Torino.
    Il collegio riconosce tale mutamento, ma lo ritiene legittimo come espressione del diritto del giudice sportivo a dare una qualificazione giuridica autonoma dei reati anche se divergente dall’accusa formulata dalla procura.
    Ebbene, con il dovuto rispetto, tale principio nel diritto ordinario è considerato come una violazione del diritto di difesa da almeno un decennio, allorché con nota sentenza (Drassich vs Italia) la Corte europea dei diritti umani sanzionò giudice italiano che aveva cambiato nel processo di appello il tipo di reato per il quale l’imputato era stato condannato. Si noti: in un giudizio di appello, mentre nel caso della Juve ciò è avvenuto addirittura in una procedura straordinaria di revisione.
    Si dirà che tutto ciò è frutto del conclamato principio di autonomia dell’ordinamento sportivo rispetto a quello della giustizia ordinaria, ma qui il discorso si fa delicato e preannuncia futuri aspri contenziosi.
    Sia il Tar sia il Consiglio di Stato – cui hanno preannunciato si rivolgeranno alcuni dei condannati – con diverse pronunce, di cui qui si è scritto, ha ribadito che (autonomia o no) tutti i vari ordinamenti particolari, compreso quello sportivo, devono rispettare i principio e i diritti fondamentali dei cittadini: il principio di legalità, oltre che quello di difesa, rientra nel novero.
    Sul punto, la sentenza manifesta un qualche imbarazzo – se non un vero e proprio contrasto – tra i giudici del collegio che hanno accolto i ricorsi di Pavel Nedved ed altri amministratori sul presupposto che non sia provato che gli stessi fossero informati sulla natura illecita delle transazioni.
    Eppure la pratica delle plusvalenze era diffusa e nota non solo nella Juventus – che pure è l’unica a risponderne. Difficile spiegare il doppio registro, se non come espressione di un dubbio che deve aver attraversato il collegio.
    Incertezza che sembra investire la posizione della stessa società, cui si riconosce di avere predisposto un modello organizzativo anche se non avrebbe fornito dati sulla sua efficacia e con ciò aprendo una strada per il futuro ai club coinvolti per responsabilità dei propri tesserati in ordine all’allenamento del principio di responsabilità oggettiva.

    È probabile che si siano volute attenuare le conseguenze sanzionatorie cercando un compromesso, magari differendo la punizione alla prossima stagione.
    Insomma, il caso non è chiuso: oggi va registrato l’arroccamento dell’ordinamento sportivo su se stesso ed è facile intuire il messaggio in filigrana ai grandi club che volessero coltivare eccessive ambizioni di autonomia. È da vedere quanto la cittadella resisterà al mondo di fuori che bussa. E non è un discorso che possa limitarsi ai bilanci”, conclude Intrieri.

    • Chi mastica diritto ( anche per vivere) è consapevole che queste sentenze sono Kafkiane a tutti gli effetti, Luigi.
      Smontarle però non è facile perchè ci si nasconde dietro un alone ( molto sottile ma efficace) di etica nel poter asserire che la slealtà in qualche modo è stata intaccata.
      E’ un pregiudizio più che una condanna vera e propria, ed è un pregiudizio non smontabile perchè non esiste contraddittorio giuridico che possa smontare “quest’alone di nulla”.
      Il problema serio è che questi pseudo giudici sono appoggiati da un volere popolare fazioso che incitano loro ad andare anche oltre, pur di riuscire a sconfiggere la Juve e poterla poi ridimensionare per metterla alle stesse “pezze” cui sono messi tutti gli avversari.
      Guarda mi monta una rabbia che non ha fine quando ci penso, e credo che sia il sentimento che sta prendendo tutti noi che ci sentiamo frustrati perchè impossibilitati a fare qualcosa.

    • I punti che descrive l’avvocato Intrieri (ricordiamolo… interista) sono allucinanti. Mette benissimo in luce la vergognosa ingiustizia che si sta perpetrando nei confronti della Juve. Ma ancora più vergognoso è chi nei blog, forum ecc appoggia questa vergogna.

      • Errata corrige: Intrieri non è interista. Mi sono confuso con un altro avvocato o almeno credo ma questo non cambia il succo del suo intervento.

        • Ho riportato questo pensiero perché spero che questa volta la juventus abbia le palle di andare fino in fondo e precorrere se necessario strade al di fuori della giustizia sportiva.

          • Io invece l’ho messo, ancor prima di te, per divertimento.
            Iniziamo a sbagliare, noi tifosi juventini, ad ignorarci a vicenda.
            Ciao

  12. X Barone
    Ti rispondo con post ex novo perchè risponderti sotto al tuo poi risulta sempre più lungo a leggere dal telefonino.
    Ripeto che io ci verrei volentieri a Roma e credo che si mobiliterebbero qualche migliaia di tifosi, ma tu immagini che tipo di ordine pubblico dovrebbe mettere in atto il prefetto, ammesso e non concesso che ci potesse dare questa opportunità di poter manifestare?
    Io già immagino solo all’idea di chiedere il permesso di una manifestazione i giornalai di turno come si scaglierebbero contro onde mediaticamente e quanto fango spargerebbero, ( titoloni con “vogliono ribaltare la giustizia” o cose di questo tipo) per poi far sì che molte tifoserie ultras di chiunque ci odi ( cioè tutti) si organizzassero per venire ad incontrarci già nella stazione o in qualsiasi altra strada di Roma con spranghe e coltelli.
    Tu conosci meglio di me perchè hai pure qualche anno in più, che tipo di marmaglia violenta circola nei tifosi. lo vediamo tutti i giorni sui media nelle risposte di chiunque. proprio l’altro ieri ho pure scritto della moglie del Sindaco di Napoli, non una persona qualunque, cosa andava a dire degli Juventini, e quel tipo di sentimento è molto apprezzato da una massa di gente, che neppure possiamo immaginare.
    Tutti i tafferugli potrebbero creare un precedente per cui verremmo pure additati come coloro che hanno ( con questa iniziativa, anche se pacifica) istigato alla violenza.
    Ecco dove volevo arrivare, ma forse non mi ero spiegato bene.
    Noi Juventini oggi rappresentiamo quello che erano gli ebrei in un certo periodo storico in Europa. E’ vero che siamo tanti, ma siamo pure la parte buona del calcio in Italia perchè non ossessionati da un potere che non hanno mai avuto come coloro che ci odiano.
    Vedi come stanno vivendo a Napoli il loro scudetto, è una rivincita contro l’odiata Juve, e contro nessun altro. Vivono una loro festa in modo assurdo oltre la gioia interiore ma soprattutto per aver sconfitto la Juventus, non perchè sono stati i più bravi.
    C’è un mondo che si è evoluto in modo sbagliato, i valori sportivi non esistono più, si vive nel sospetto e questo lo stanno facendo diventare realtà con quanto ci stanno facendo passare a livello giudiziario.
    Mi fermo perchè volevo solo risponderti sul discorso della manifestazione a Roma, dove, ripeto io sarei in prima fila se non avessi quei dubbi che ti ho prospettato.

    • Ti potrei fare l’esempio di tantissime manifestazioni a Roma anche contrarie a Roma stessa…( ne nominassi qualcuna sarei tacciato da razzista) comunque fa niente, se si dovesse fare io andrei volentieri per la causa juventina.
      Il pezzo che ha messo il blogger luigis l’ha messo il sottoscritto …ah si la solita storia di chi non ha fb…scusami.

  13. Ceferin (e Gravina): tutti, persino DeLa, hanno capito che sono dei mafiosi. Tutti, tranne 4/5 imbecilli accecati dal loro odio verso la Juve e la cosa più vergognosa è che fanno pure finta di rispettare la storia juventina.

  14. Pensate che c’è ancora qualche imbecille xbil quale un patteggiamento della Juve significherebbe ammissione di colpa quando tanti addetti ai lavori, avvocati, giudici,vex giudici ecc hanno spiegato più volte che quando non hai la possibilità (o meglio non te la danno grazie alla in… giustizia) di difenderti come vorresti, alla fine sei costretto a chiedere il patteggiamento. Ammesso e non concesso che la Juventus lo chieda. Io da tifoso non li farei: ma loro che devono gestire una società non possono ovviamente agire come un semplice tifoso come me.

  15. Kris, visto la mia ignoranza, potresti spiegarmi queste 2 decisioni? Grazie!

    14:52 – Sky: “Il Gup ha ammesso come parti civili il fondo libico Lafico, la Consob, il Codacons e il Movimento consumatori. Respinte le proposte di costituzione di parte civile contro la società Juventus, chiamata in causa in qualità di persone giuridica”

  16. Aggiornamento da Sky Sport, sulla decisione del giudice in merito alle parti civili nell’inchiesta Prisma.

    15:00 – di Redazione Torino
    “Il fondo libico Lafico è stato ammesso fra le parti civili nel procedimento giudiziario, in corso a Torino sui conti della Juventus. Lo ha deciso il gup Marco Picco, che ha accolto anche le richieste di Consob, Codacons, movimento consumatori e di alcuni azionisti. Le proposte di costituzione di parte civile contro la società Juventus, chiamata in causa in qualità di persone giuridica, sono però state respinte”.

  17. Non c’è mai fine al peggio …

    “Con un comunicato diramato nel pomeriggio di oggi, il Codacons attraverso i legali difensori Lubrano, Pisano, Claps e Pallotta ha chiesto ancora una volta la revoca dello Scudetto 2019 alla Juventus con successiva assegnazione al Napoli: “Tale decisione – si legge in riferimento alle motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni sul caso plusvalenze – ha pienamente confermato l’impianto strutturale della decisione della Corte Federale d’Appello, con riferimento alla condotta di tutti i quattro dirigenti dotati di poteri di rappresentanza della Juventus ed ha definitivamente accertato non solo il fatto che la Società Juventus, tramite i propri legali rappresentanti (dei quali è responsabile in via diretta), ha posto in essere il sistema-plusvalenze in maniera preordinata e strutturata, ma anche e soprattutto il fatto che, con tale sistema, la Juventus ha alterato la regolarità del Campionato 2018-2019 (come indicato in tale decisione alle pagg. 33 e 35).
    Confermata l’avvenuta alterazione del Campionato 2018-2019, presupposto fondamentale per la richiesta di revoca dello Scudetto 2019 e della sua assegnazione al Napoli (giunto secondo), formulata con il ricorso al TAR Lazio depositato lo scorso 31 marzo 2023. Ora è certo anche il diritto per i tifosi , veri ed unici fruitori del servizio spettacolo sport/calcio, di poter richiedere anche il risarcimento”, ha concluso.”

    • Intanto il codacons ( gestito nella fattispecie da avvocatucoli scemi napoletani)è stato malamente non accettato dal collegio di garanzia del coni come ( come parte civile), ma vedo che non desistono.
      Quello scudetto lo hanno perso in albergo ma insistono e visto che stanno mettendo la juve alle corde con l’irrazionalità, cavalcano l’onda. Che bastardi

      • Reclamano uno scudetto, quello del 2018-19, in cui sono arrivati secondi a 11 punti dalla Juve, patetici per non dire ridicoli.

  18. ENTONY

    Certamente non puoi scendere dal treno incappucciato e con le mazze in mano per picchiare…

    Per ottenere l’autorizzazione a manifestare è necessario, innanzitutto, comunicare l’evento alla Questura ed alle forze dell’ordine almeno tre giorni prima del suo svolgimento. Si può farlo attraverso la compilazione dell’apposito modulo, che può essere scaricato dal sito internet della Polizia di Stato.
    Le proteste sono un ottimo modo di attirare l’attenzione su una causa esprimendo il proprio malcontento.
    Tuttavia, il messaggio rischia di andare perso se intervengono violenza, sommosse o atti di vandalismo.
    […]
    I partecipanti dovrebbero utilizzare metodi non aggressivi ed evitare gli scontri per ottenere maggiore visibilità: ciò può essere realizzato collaborando con le forze di polizia e con i rappresentanti legali per assicurarsi che non venga violata la legge né i diritti personali.

    Se verrebbe organizzata dai vari club juventini io ci sarò.

    • Ci sarò senza dubbio pure io, sono un indomito e certamente non ho paura delle bestie maledette che ci vogliono male.

  19. LA GOGNA

    Domani sera semifinale di Europa League a Torino e oggi ti fanno sapere più o meno quello che ti faranno…
    Il 22 maggio (il tifoso juventino non scende dalla montagna con la manara (corso d’acqua) quando piove) data casuale(?), la sera del 22 si giocherà ad Empoli, e successivamente ci sarà Juventus-Milan…

    Me cojoni!

    • È un motivo in più per capire che quests coppa la devi vincere per forza se vuoi andare in Champions il prossimo anno.
      Ce lo hanno detto chiaro che ci toglieranno tanti punti quanto basteranno per arrivare almeno dietro la Roma

  20. CHI È LAFICO

    Chi è Lafico, il fondo libico che ha fatto sospendere il processo Juve
    (10 Maggio 2023 alle 12:25)

    I tifosi juventini si sono svegliati tutti con una sola domanda: chi è Lafico, il fondo libico che ha messo il tasto stop alla seconda udienza preliminare nell’ambito dell’inchiesta Prisma.
    Con questo colpo di scena, il suddetto fondo ha chiesto di essere ammesso fra le parti civili in qualità di azionista, facendo sospendere l’udienza.

    CHI SONO – Come riportato da Calcio e Finanza, si tratta dell’acronimo di Libyan Arab Foreign Investment Company, una sussidiaria della Libyan Investment Authority. Si tratta del fondo sovrano della Libia, istituito nel 2006, e considerato il più grande fondo sovrano in Africa, gestore di asset per un valore di oltre 68,4 miliardi di dollari in Africa, Europa, Asia e Nord America (secondo l’ultima valutazione condotta nel 2019).Il fondo era controllato dalla famiglia di Muammar Gheddafi prima della sua caduta, e nel corso degli anni ha acquisito quote di minoranza di diverse società. Al 31 dicembre 2012 – ultimo dato disponibile dai documenti ufficiali della Libyan Investment Authority – Lafico gestiva business asset per oltre 3 miliardi di dollari e asset real estate per oltre 1,3 miliardi di dollari. Lafico deteneva in Italia alcune piccole partecipazioni in Fiat, Cnh Industrial e anche nella Juventus (arrivata addirittura al 7,5% nel 2013). Il fondo controllava in passato anche la compagnia petrolifera Tamoil (marchio per il mercato del gruppo Oilinvest), che a marzo 2005 siglò un ricchissimo contratto decennale da 240 milioni di euro come sponsor ufficiale proprio del club bianconero. Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, Lafico è tutt’ora azionista seppur con quote non rilevanti e comunicate.

  21. https://youtu.be/3PL_9Yk9nqo

    Ascoltate un po’ qua…

  22. Si è conclusa presso il tribunale di Torino l’udienza preliminare del processo civile sulle plusvalenze.

    Gazzetta riferisce che come previsto, il Gup Marco Picco ha rinviato alla Cassazione la decisione sulla competenza territoriale: la Juventus ha chiesto che il processo venga spostato a Milano, sede della Borsa, o a Roma. La decisione dovrebbe arrivare in una ventina di giorni”.

    Nel frattempo la prossima udienza è fissata per il 26 ottobre. Il Gup dovrà decidere sul rinvio a giudizio di 12 tra dirigenti e amministratori della società bianconera e sulla competenza territoriale. L’accusa sarà sostenuta dai Pm Mario Bendoni e Marco Gianoglio che hanno condotto l’inchiesta sui conti della Juventus. Marco Gianoglio, il procuratore aggiunto che insieme a Mario Bendoni sostiene l’accusa, ha dichiarato: “Siamo sereni per il lavoro che abbiamo svolto e fiduciosi”.

  23. Soprattutto dal minuto 5 e 50″ più o meno. E ci sono ancora individui che non saprei come etichettare xchè non meriterebbero niente che ancora vanno a favore di una condanna che definirla mafiosa è eufemismo.

  24. ” grave violazione di natura pregiudiziale…” Grave violazione, non so se mi spiego.

  25. Aggiungo: l’avvocato Spallone ha 40anni di esperienza nel diritto sportivo. Non so se mi spiego.

  26. JU29RO

    L’argomento della Corte e dei cortigiani è il seguente, alla fine: sì, certo, le plusvalenze le hanno sempre fatte tutti, pure peggio, ma solo in questo caso ci sono le intercettazioni che provano il valore alterato delle transazioni.
    Non è così.

    Non esiste alcuna intercettazione in cui ci sia un accordo preso con un’altra società per fissare valori consapevolmente alterati. Ovviamente, fosse stato così, qualcun altro avrebbe dovuto risponderne e così non è stato.

    Ma non solo: non esiste nessuna incontrovertibile e diretta ammissione di colpevolezza nelle conversazioni.
    Abbiamo chiacchiere e valutazioni che lasciano il tempo che trovano, dettate da motivi personali, antipatie tra colleghi ed ex colleghi.
    Cose che vanno circostanziate con ulteriori strumenti di prova.

    Quando Arrivabene dice che la Next Gen è un carrozzone creato perché non sapevano dove mettere i giocatori dà una valutazione personale ed evidentemente non abbastanza esperta e informata dell’operato degli ex dirigenti.
    È un dato di fatto, infatti, che la Next Gen sia stata funzionale alla prima squadra, con l’apporto di diversi giocatori.
    Cherubini dice che Max non è uno che fa giocare i ragazzi. E non è stato forse smentito dai fatti?

    Le intercettazioni necessitano dei fatti a supporto, soprattutto quando non si tratta di confessioni dirette di reati, ma anzi di chiacchiere riguardanti altri.

    Questo è talmente ovvio che ci vergogneremmo a dirlo, in un contesto normale.
    Ma l’incultura politica è giuridica che domina il racconto giornalistico ci costringe a dirlo, l’ovvio.

    No, non esistono intercettazioni che provino un illecito.
    Nessuno ha confessato di aver commesso un reato o esserne stato parte, consapevolmente o inconsapevolmente.

    Mentre tutt’oggi si ignorano le dichiarazioni di calciatori che sostengono di essere stati inconsapevolmente usati per generare plusvalenze, in casi riguardanti altre società.

    Una dichiarazione diretta, con prove a sostegno, non va bene.
    Sei colpevole solo se ti fai intercettare.

  27. CHRISTIAN BELLI

    COME STANNO LE COSE.

    Buongiorno a tutti.

    Rispondendo ai commenti del post di Lunedì (inerente le motivazioni del CGC), avevo anticipato a qualcuno che avrei detto delle cose nel post successivo, perché andava metabolizzato il momento e non era il caso di mischiare troppi ragionamenti, che il 90% di voi, in quegli istanti, non avrebbe compreso con lucidità, vista la rabbia comprensibile, che io per primo ho dentro, come tifoso, come professionista del settore legale e come cittadino.

    Oggi vi dico quanto segue:
    avete potuto leggere o ascoltare professionisti sparare esiti con certezza assoluta (più o meno sempre gli stessi), che nei mesi nei hanno dette di tutti i colori, non prendendone mezza.
    Ho letto colleghi del settore del diritto sportivo affermare e passare da: “Non c’è nulla, non succederà nulla” a “Sarà solo ammenda “ ad ancora: “Potrebbero togliere gli scudetti”.
    Alcuni sono passati da una tonalità ad una opposta, a seconda di come soffiava il vento.
    Questo produce e fa pensare al sensazionalismo.
    Dispiace, perché questo genera confusione e cattivi pensieri.

    L’errore non è stato e non è, quello di attendersi un determinato scenario, che in un Paese normale, con una Federazione normale ed una giustizia sportiva normale, sarebbe stato corretto; ma fare dichiarazioni con eccesso di sicurezza, ai quattro venti, senza conoscere lo scenario dietro a questa storia.

    Scenario che vi anticipai abbondantemente nei mesi precedenti, dicendovi: “Attenti, una certa politica (anche sportiva, specie europea) ed una certa magistratura, ci vogliono in B o quantomeno togliere di mezzo per un po’, facendoci pagare anni di successi e certe scelte”.
    I post sono sulla pagina, non ci sono trucchi: basta leggerli andando a ritroso.

    Desidero che sappiate questo:
    sono state fatte scelte corrette ed altre meno, dalla proprietà, per i motivi che vi ho sempre spiegato: a chi comanda (JE) il calcio non interessa; non ne capisce e non soffre per il club come chi ha gestito o rappresentato la Juventus in passato, con ruoli e pesi diversi: Andrea, L’Avvocato, il Dott. Umberto, Boniperti, Moggi, Bettega.

    Si è trovato il club sulle spalle, insieme a tutti gli altri asset ereditati, e “deve” gestirlo, valorizzarlo, per impegni presi. Un dovere più che un piacere. All’epoca feci un paragone forte ma reale: per lui è un po’ come un’escort di lusso: costosa, piacevole, ma che non può mai amare come si dovrebbe.

    Nel momento in cui le vicende giudiziarie (sia penali che sportive) si sono presentate alla porta, ha insediato una dirigenza “tecnica”, che pur competente nei settori da cui proviene, non ha esperienza e dimestichezza col mondo del calcio.
    L’unico che lo conosce, è Francesco Calvo. E’ un dato di fatto, non un’opinione.
    Questo è un errore.

    Come un errore è stato non affidarsi ad un legale esperto in diritto sportivo prima di presentarsi alla CFA a Gennaio.
    E’ inutile girarci intorno: se vuoi avere speranze di vittoria o farti quantomeno rispettare, in queste vicende, devi rivolgerti a persone come Grassani.
    Perché ha conoscenze, agganci ed è un po’ come la collega Bongiorno nel penale: quando hai difeso certi personaggi, vincendo cause importanti, ti crei quell’alone di rispetto, soggezione, nell’ambiente e negli stessi giudici, che ne sono anche involontariamente influenzati.

    Vi piaccia o meno è così: davanti ad una Corte, l’esposizione di una Bongiorno pesa diversamente da un altro, seppur bravo e preparato.

    Subito dopo la sentenza di Gennaio della CFA, furono chiare alcune cose: dalla giustizia sportiva non ci si sarebbe atteso nulla di buono. Avevano tutti chiaro in mente che vi fosse una certa linea e che grandi sorprese non ne sarebbero arrivate, al di là delle dichiarazioni, che lasciano il tempo che trovano.

    Ogni proprietario d’azienda o grande manager, a quel punto fa una cosa, se ha la disponibilità: chiede ai suoi consulenti, amici influenti, una semplice cosa: “Chi sono i migliori qualora…”?
    In quel qualora sono compresi gli scenari peggiori, gli steps successivi.
    Per la Juventus era il TAR, ovvero rivolgersi ad una giustizia differente da quella sportiva, con cui si era e si è capito chiaramente, che non vi fosse e non vi è dialogo costruttivo, per il fatto che vi siano poteri forti che spingono alle spalle, influenzando decisioni, come abbiamo visto l’altro ieri (in realtà si era visto il giorno della sentenza).

    Quindi chi era il migliore per andare al TAR e creare un dialogo con la politica e con l’ambiente che a Roma ha il suo centro ? Clarizia.

    Ve lo dissi subito: lui ha contribuito fattivamente alla stesura del Codice del processo amministrativo, quello dei contratti pubblici, a commissioni su Lavori pubblici, Funzione pubblica. E’ un’autorità nel settore e nell’ambiente.
    Il suo ingaggio aveva il chiaro indirizzo di prepararsi al ricorso al TAR, intanto che si dialogava con Figc e Coni.

    Né Clarizia, né Paolantonio, né Apa, né Sangiorgio, né Bellacosa, sono esperti in diritto sportivo: nel loro settore sono straordinari (ve l’ho sempre detto e lo ribadisco, perché posso dirvelo con cognizione di causa), però.

    Qualcuno ha chiesto: “Perché hanno proposto il ricorso al CGC se quella era la linea e si professava ottimismo”?
    In primis, per il semplice motivo che intanto bisogna difendersi in ogni sede, sempre, con ogni mezzo; in secundis perché a dialogare, a far valere le proprie ragioni, ci si prova; la speranza e l’ottimismo non possono e non devono mai abbandonare un avvocato, altrimenti è la fine.
    Come può un cliente mettersi in mano a qualcuno che non intravede una via d’uscita?

    Il cambiamento è stato a fine Gennaio: JE ha seguito i consigli giusti di chi conosce l’ambiente meglio di lui ed ha l’esperienza per dirgli come muoversi.
    Quindi perché farlo se non ama così tanto la Juventus come Andrea o il nonno?
    Perché la Juventus è sempre e comunque un marchio distintivo della Famiglia ed è un po’ il Jolly nel mazzo di carte a disposizione dell’impero che si è trovato a dover gestire: se va bene, porta consensi, sponsor, abbonati, introiti, divertimento; se va male, a livello d’immagine, va ad intaccarne quella delle altre attività.
    Sui progetti futuri vi ho già scritto tutto e non sto a ripeterlo: verrà il momento in cui gli eventi parleranno.

    Subito dopo aver letto la sentenza del CGC, all’indomani, individuai punti critici (vizi) che consentono di ricorrere al TAR; stessa cosa è successo l’altro ieri, alla lettura delle motivazioni (che hanno chiuso il cerchio): vi ho subito scritto dove vi fossero spiragli, direi senza timore di smentita prima di altri (ma poco importa, francamente).
    E ho chiosato con: “Adesso la scelta spetta alla proprietà”.

    Perché, chiederete, visto che Clarizia sta lì anche e soprattutto in previsione di quello?
    Semplice: non sarebbe la prima volta che facciamo preparare un ricorso al TAR ad un brillante professionista (e collega), annunciando in pompa magna di dare battaglia e illudendo i tifosi: duole ricordarlo, ma il 2006 ancora brucia. E per quanto mi riguarda, brucerà sempre: io non dimentico.

    Allora fu interpellato il bravissimo ed illustrissimo Dupont, salvo poi dirgli: “Ci spiace, non se ne fa niente”, con il suo volto pallido e sbigottito come a dirgli: “Ma siete matti”?

    Chi sono io, per mettere le mani sul fuoco che stavolta la stessa persona non commetta lo stesso errore (chiamiamola per nome: la stessa GRANDISSIMA PUTTANATA), influenzato da consigli, voci esterne, timori, interessi personali?

    Io sapevo della volontà di preparare la strada per il TAR, ve ne scrissi a Gennaio. Ad oggi, non ho ancora contezza di una decisione in tal senso. Sono onesto. Ci sono decine di persone, amiche di famiglia, nella politica, nello sport, che gli stanno dicendo di non perdere tempo.
    Ma ancora non vedo quello che il regista chiama con il ciak: “AZIONE”.

    Arrivabene ha già pronto il ricorso (e vorrei ben vedere, poveretto… Sanzionato con un errore vistoso, imperdonabile). Andrea ci sta pensando e si sta consultando con il collega Sangiorgio. Paratici idem. E il club?
    Mi auguro non ci siano passi indietro: la seconda volta sarebbe inaccettabile: come tifoso non riuscirei più a sostenere i miei colori finché vi fosse l’artefice di due rinunce a difendersi. Non voglio nemmeno pensarci. Qui capiremo quanto JE voglia difendere la società.

    Ad oggi ha parlato in pubblico due volte, la seconda ieri, dicendo sempre la stessa frase, quasi si fosse incantato il disco: “La Juventus non è il problema ma parte della soluzione”.
    Ad una certa, sentire frasi fatte e sterili, stanca. Quando si parla per copioni, non è molto rassicurante.

    Il TAR non è in assoluto garanzia di vittoria ma è doveroso provarci. Lo ripeto: i pertugi ci sono; come li ho individuati io, sono certo lo abbiano fatto anche i bravissimi colleghi che hanno il compito di difendere la società.
    I vizi sono tali che credo veramente che il Tribunale Amministrativo farebbe cadere questa oscenità. La giustizia ordinaria lavora diversamente da quella sportiva.

    Un’altra cosa: il patteggiamento sulla parte stipendi è sempre sul tavolo e stanno valutando il da farsi. Perché il filone plusvalenze ed il successivo sugli stipendi, con tanto di tempistiche estese, hanno creato un caso unico nella storia, dove ci si muove tra il pericolo di recidiva e quello di intaccare due stagioni.

    L’art. 126 comma 7 del CGS parla chiaro:
    “Il comma 1 (dove si parla di riduzione della sanzione patteggiando prima dei deferimenti) non trova applicazione per i casi di recidiva, per i fatti commessi con violenza che abbiano comportato lesioni gravi della persona, per gli episodi di abusi o di molestie sessuali, per episodi di prevaricazione con atti di prepotenza, per i fatti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica, qualificati come illecito sportivo dall’ordinamento federale.”.

    Bisogna capire che interpretazione dare alle ultime due righe, ergo a come valutano l’illecito: un conto era restare nell’ambito gestionale (art. 31), un altro è l’art. 4, che almeno in linea teorica rafforza il concetto di assicurare vantaggi, alterare competizioni, attraverso comportamenti sleali, e antisportivi, soprattutto con quel concetto di “sistematicità” ridondante nelle motivazioni del CGC.

    Io ritengo si debba valutare bene l’art. 128 CGS:
    “In caso di ammissione di responsabilità e di collaborazione da parte dei soggetti sottoposti a procedimento disciplinare per la scoperta o l’accertamento di violazioni regolamentari, gli organi di giustizia sportiva possono ridurre, su proposta della Procura federale, le sanzioni previste dalla normativa federale ovvero commutarle in prescrizioni alternative o determinarle in via equitativa. La riduzione può essere estesa anche alle società che rispondono a titolo di responsabilità”.

    E’ strettamente connesso agli articoli 126 e 127, inerenti il patteggiamento, quindi in linea di massima vale il concetto di collaborazione che viene premiata, ma non con la recidiva.
    Essendo però, le norme, soggette ad interpretazioni, ritengo vi sia spazio, in questo articolo, per trattare sull’accoppiata ammissione-collaborazione, per ottenere gli effetti del patteggiamento al di là della questione recidiva.
    Le discussioni tra le parti, attualmente, mi risulta siano queste.

    Ricordate anche un’altra questione:
    E’ bene ricordare a tutti che la possibilità di far cadere la sanzione sulle plusvalenze e quella sugli stipendi, l’anno prossimo, è da tenere anch’essa in considerazione.
    Vale sempre il discorso afflittività, usato male ed a sproposito da troppe persone e media.
    Se la pena non fosse afflittiva questa stagione, la applicherebbero alla prossima, con effetti devastanti per un biennio se si guarda alle competizioni Uefa, che sta valutando se intervenire entro fine stagione in base a come la Juventus si classificherà in campionato, se vincerà o meno l’EL e se la giustizia sportiva chiuderà la partita questo campionato o meno. Questa è la verità.

    Una Juventus che arriva quinta e non vince l’EL, non mette alcuna fretta a Uefa.
    Ve lo ripeto: siate lungimiranti nel fare calcoli e ipotesi, perché gli effetti di questo scempio li potremmo pagare almeno per i prossimi due anni.

    Nel frattempo stamattina inizia l’udienza davanti al GUP di Torino per l’inchiesta penale.
    Spiace sapere che abbiamo anche quel che resta della famiglia Gheddafi (Lafico) contro, decisa a costituirsi parte civile, come piccolo azionista, oltre a quei 40/50 che già ne hanno fatto richiesta.
    Vediamo cosa deciderà il GUP: potrebbe escluderli tutti.

    Entro oggi dovremmo riuscire a sapere (si spera) se il processo verrà spostato ad altra sede o meno.
    Anche qui è tutto in mano al GUP: o rigetta la richiesta della difesa restando a Torino o chiede alla Procura Generale presso la Corte di Cassazione di decidere in merito.

    Cordialità.

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