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NON è UNA JUVE Più DEBOLE.

DOMANI LA PARTITA DI CONTE, IL TNAS DISCUTE IL SUO RICORSO

di Davide Peschechera

Magari Conte ci avrà giocato pure, sul significato della definizione di “indebolita”, in conferenza, perché è importante valutare in che parte e in che misura la squadra si è indebolita. Il mister ha detto che la Juve si è indebolita in questo calciomercato, quelle di Giaccherini e Matri non erano cessioni previste, non ha avvallato le cessioni dei suoi uomini di fiducia e abbiamo concesso una punta alla rivale di sempre; Che il divario con le altre squadre non è aumentato come si legge in giro ma diminuito perché le altre si sono rinforzate e hanno speso molto; Che la situazione economica che ha portato la Juventus a operare sul mercato con un budget prossimo allo zero era ben nota sin da maggio e ha dovuto subire la contingenza economica della società. Bene, se sa benissimo che gli acquisti sono stati finanziati dalle cessioni, di cosa si è lamentato? Del fatto che la Juve non abbia speso un euro sul mercato o di incomprensioni con la società dopo il colloquio di fine maggio? Differenze di vedute non risolte e Investimenti importanti disattesi? Nonostante le cessioni di giocatori panchinari, venduti per il bilancio perché ben valutati rispetto ad altri(De Ceglie, Isla, Padoin, Peluso), il gap con le altre è aumentato, non diminuito. Ha sostituito le partenze con Tevez, Llorente, Ogbonna e lo sa benissimo. Quindi? Tutta pretattica in vista della Lazio? Messa in scena, vittimismo, ha dovuto ingoiare un boccone amaro, vuole spostare il peso del pronostico sulle altre società? Non ci credo che sia insoddisfatto per la cessione del 5° attaccante(che di solito non utilizza mai) e di un centrocampista di riserva. Conte ieri ha detto delle cose sapendo che non sono vere. In ogni caso non ci si può sottrarre al ruolo di favorita mettendo le mani avanti. Il “ci siamo indeboliti” sminuisce il lavoro del mercato, non sprona gli attuali componenti della rosa(non bastava un semplice, doveroso ringraziamento ai partenti?) e mette pressione alla società per il mercato. Voleva che fossero venduti i pezzi pregiati, come ha fatto il Napoli, squadra che a suo dire si sarebbe rinforzata spendendo più della Juve? Conte dimentica di aggiungere che De Laurentiis in due stagioni ha venduto i due “tenori” incassando qualcosa come 100 milioni, prima di costruire una squadra che conta un solo vero campione, Higuaìn.

Vedere Conte piangere per Giaccherini (a cui ha concesso 900 minuti in campionato), Matri (la punta da lui meno usata in campionato e CL) e Marrone (che in due anni con Conte alla Juve  ha totalizzato 13 presenze di cui solo 9 da titolare, cioè meno minutaggio di Padoin) è onestamente ridicolo. Alla fine Galliani, con l’acquisto di Matri, ci ha pagato Tevez. L’idea di rafforzare i rivali non faceva impazzire Agnelli ma ha prevalso la volontà del giocatore che ha voluto Milano rifiutando  Napoli. Se sono vere le cifre di cui si parla, per Matri la Juventus mette a bilancio una plusvalenza di 1.850.000. L’ingaggio era di 4.400.000 lordi. Due anni e mezzo in bianconero con critiche e consensi, 81 presenze, 29 gol, 2 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane vinte. Con l’uscita di Matri torna ad essere Marchisio il primo in classifica dei marcatori della Rosa attuale (28 in 214 partite). Due mancate cessioni su tutte, poi, vanno citate. Da segnalare il forte interessamento che c’è stato da parte del Genoa per Simone Padoin, e quello del Verona per Federico Peluso, due giocatori che Conte ha portato da Bergamo, nonché due pupilli del mister. In entrambi i casi sono state fatte proposte di prestiti onerosi con diritto di riscatto, proposte però rigettate dalla società bianconera. E’ stato inoltre registrato l’interessamento da parte dell’Atletico Madrid per Sebastian Giovinco, però non è stata formulata una proposta concreta. Conte quindi non ha varato alcuna cessione nell’ultimo giorno di mercato, neanche quelle di Padoin, Peluso e Giovinco e Marotta non gli ha acquistato ne Kolarov, ne Zuniga, ne Nainggolan, ne Biabiany, ne Gilardino(160 gol in serie A, più di Filippo Inzaghi e Gigi Riva, roba che Quagliarella neanche in due carriere di fila li fa… altro che “speriamo non mi vendano Quagliarella”). Conte ha passato gli ultimi due anni a chiedere a Marotta di vendergli Quagliarella chiaramente inadatto al suo gioco. Insomma, un mercato, quello della Juve, conclusosi senza botti. La campagna acquisti della Juventus si è dunque fermata all’11 luglio. L’ultimo, frenetico, giorno di mercato, però, non deve condizionare il giudizio sul mercato bianconero. Il giorno in cui si tirano le somme, si valutano gli acquisti e si controllano le spese non deve essere l’ultimo di mercato. Se di Tevez, Llorente e Ogbonna si è detto già tutto, autentici “colpi” appaiono le conferme di Marchisio, Vidal e Pogba e i rifiuti alle offerte milionarie, piovute da maggio in poi, per dei giocatori che completano uno dei reparti più forti d’Europa. è stato anche formalizzato l’eccellente acquisto di Berardi (scambio di comproprietà con Marrone, entrambi giocheranno a Sassuolo la prossima stagione), che insieme a Zaza e Gabbiadini rappresenta una brillante continuità nella politica di controllo dei giovani talenti. la Juve è attualmente più forte nei titolari e più vulnerabile nelle riserve. Qualitativamente sembra comunque oggettivo dire che la rosa è migliorata, a livello numerico il discorso è un po’ diverso. Quando il mister dice che la rosa si è indebolita, infatti, si riferisce proprio al fatto che perdendo Matri e Giaccherini ha perso potenziale, non al fatto che la campagna acquisti nel suo complesso ha un saldo negativo e lui lo sa benissimo. Una nota negativa infatti riguarda proprio il discorso panchina, nel senso che sono arrivati due attaccanti ed un difensore, mentre sono partiti due centrocampisti (ed una punta), e questo nel corso della stagione potrebbe creare qualche problema. La coperta pare infatti corta in mezzo e o non è arrivata inoltre la tanto desiderata pedina sulla sinistra, che mister Conte desiderava esplicitamente, anche se Asamoah fortunatamente non dovrà partire per la Coppa d’Africa. La questione, però, oltre che numerica e qualitativa, è di natura tattica: Lichtsteiner è un terzino adattato, Asamoah è un mediano, nessuno dei due pare essere di ruolo. Dal momento che con due ali d’attacco effettive è umanamente impossibile giocare per un discorso di equilibri, già in queste prime uscite, infatti, si sono viste ripartenze da 4-3-3 con uno dei due attaccanti larghissimo a sinistra e Asamoah più attento in fase di copertura rispetto allo svizzero. Un 4-3-3 asimmetrico e visibile solo nei movimenti, non nel modulo di gioco. Si punterà dunque sulla rinascita di Isla e sul ritorno di Pepe a destra. Su Peluso e De Ceglie a sinistra. Un mercato, questo, condotto con pochi soldi spesi. Un mercato intelligente e ponderato, una campagna numericamente esigua, ma assai importante sul piano della qualità.

I 22 milioni spesi per Tevez e Ogbonna dovevano necessariamente rientrare: 8 sono quelli di Giaccherini, 11 quelli di Matri, in maniera che il saldo sia quasi in pareggio. Il saldo economico di questa tornata di mercato è negativo ma bassissimo, per questo avere Tevez, Ogbonna e LLorente in entrata e Matri e Giaccherini in uscita non è qualcosa di incomprensibile ma di positivo. L’impressione è che, a livello di costi, rispetto allo scorso anno, sia cambiato molto poco. Marotta ha tenuto fede perfettamente alle indicazioni di Agnelli e Mazzia: smontare e rimontare la squadra entro certe disponibilità. Il bilancio 2012-13 della Juventus dovrebbe registrare una perdita attorno ai 17mln. ma un fatturato record di 276mln. A fronte di questi ricavi, la potenza di fuoco della Juve non è di 190-200 mln. ma di 170-180 mln. Questo significa che nelle tasche di Marotta è rimasta liquidità per un altro colpo, un colpo rimasto in canna, probabilmente l’esterno tanto cercato o la riserva a centrocampo, che arriverà, a Gennaio. Da Gilardino a Nainggolan, Marotta tornerà sicuramente a bussare alle porte di Genoa e Cagliari.

Le lamentele di Conte, dunque, appaiono più strumentali che reali e fondate, il problema non è il mercato. Il tecnico non riconosce o non vuole riconoscere l’autorità ed il ruolo di Beppe Marotta. Conte è sì un valore aggiunto per la Juventus, ma va gestito dal momento che lo stesso Agnelli, scegliendolo personalmente per il dopo Del Neri, ha “autorizzato” il mister ad abusare della non autorevolezza del dg. bianconero. Una spaccatura interna, quella tra Marotta e Conte, dovuta soprattutto a due caratteri e due personalità agli antipodi. A mediare può pensarci solo Agnelli che ha permesso che il mister scavalcasse la persona di Marotta che, con tutto il rispetto, non è sicuramente Moggi. Col suo comportamento, Conte dimostra di poter destituire la società nella persona di Beppe Marotta, cosa che alla Juve non è mai stato possibile e lui lo sa benissimo sin da quando era capitano e calciatore di quella squadra autorevole e autoritaria fuori e dentro il campo. Marotta e Paratici hanno la colpa di parlare poco l’uno e niente l’altro, di essere e mostrarsi educati, in tv e in società.

Dicevamo che la squadra non si è assolutamente indebolita e lo ha prontamente dimostrato sul campo. Anzi. Analizziamo il gol realizzato alla Samp e i 4 fatti alla Lazio: contro la Samp si sono visti movimenti da 4-3-3 nell’azione del gol. Asamoah e Barzagli a fare da terzini, Pirlo e Vidal vicini, Vucinic largo a sinistra che ha favorito l’inserimento in verticale di Pogba e Tevez prima punta. Con una difesa schierata a 4, se la sono vista i due davanti e le mezzali a risolvere la pratica. Se gli esterni larghi sono spesso la chiave per aprire le difese, allargare il gioco direttamente con gli attaccanti, talvolta, porta a scardinare ancora meglio le difese avversarie. Sui rinvii anni ’80 di Da Costa, infatti, la Juve si è schierata con un 5-2-1-2, con Vidal più avanti per essere in pressione in caso di calcio corto e i 5 dietro più Pogba a staccare. Nessun contropiede, superiorità numerica doriana. Proprio quando Vucinic ha cercato di allargarsi, la Juventus ha trovato spazio. 3 uomini molto larghi dietro, 3 uomini larghi in mezzo, due punte in verticale a fare da pivot che dialogano e vengono incontro, gestiscono tempi di gioco, ritmi della manovra e velocità d’esecuzione sul fronte d’attacco, fanno entrare e uscire il pallone da una parte all’altra e, come se il gioco si articolasse in spicchi, in duetti attaccante-ala, attaccante-mezzala, effettuano movimenti in velocità, di transizione, con continui cambi dei fronti d’attacco, assecondando le ali che si buttano dentro, in diagonale. A portare la 1a pressione si alternano mezzali ed ali in base a chi, per primo, si trova in posizione più avanzata. Poi spesso avviene il doppio taglio per vie centrali prima sul lato forte, poi sul debole, da parte di mezzali, ali e attaccanti, mantenendo sempre l’ampiezza del campo o con una mezzala o con un’ala sempre vigile. A tratti sembra che a centrocampo l‘obiettivo sia quello di lasciar giocare Pirlo da solo con i due attaccanti, libero da marcature per ragionare, con Vidal e Pogba che si allargano subito per “sgomberare” tutto il centrocampo e far arrivare il pallone alle punte, verticalizzando. Sagacia, intraprendenza, intelligenza tattica. Squadra che in queste prime uscite ha effettuato più verticalizzazioni per il tandem offensivo e tanti cross dalle fasce per una Juventus che si prepara a Llorente. Meno tiri in porta, meno occasioni degli avversari(la Lazio ha tirato 17 volte, 11 volte nello specchio ma sempre da fuori area) ma più gol. Cinismo e sintomo di crescita.

Con la Lazio, invece, i gol sono stati il frutto di automatismi di squadra assimilati da tempo. Non c’è buona esecuzione senza rapidità, precisione, intensità. Si cade nella prevedibilità e nella lentezza di esecuzione. Un’azione è efficace se eseguita con velocità e istintività. E’ in quest’ottica che la qualità dei singoli fa la differenza. Ecco perché l’innesto di Tevez e il salto di qualità, capace di conferire alla manovra estro, guizzo, imprevedibilità. La Juve sa quello che deve fare, sempre, come e quando farlo, con infinite variazioni sullo stesso spartito. Ha “conoscenza” e “coscienza” di se e degli avversari. Ha nella qualità delle letture dei movimenti propri e degli avversari e nella sincronizzazione con i compagni i propri punti di forza. Nel lavoro, nel sacrificio, nell’attenzione, nella cura dei particolari i suoi segreti. Per questo quando non ci sono questi ingredienti, la manovra appare prevedibile, lenta e i movimenti scontati. La meticolosità del lavoro di Conte porta a studiare, prevedere e anticipare le linee di gioco altrui. Lo schema, invece, è lo strumento che fa acquistare sicurezza al calciatore e dà differenti soluzioni in base alla lettura della difesa. Primo gol: Giropalla difensivo. Poi Chiellini – Pogba – Tevez – Pogba. Vucinic che osserva. Vidal che s‘inserisce e segna. Secondo gol. Altro schema: Vidal che s’inserisce sulla linea degli attaccanti, Vucinic fa da boa e Tevez che questa volta resta a guardare. Terzo gol, altra azione classica: lancio di Bonucci, taglio di Vucinic ad allungare la difesa e contemporaneo movimento incontro di Tevez. Quarto gol, altro classico movimento delle punte: Vucinic e Tevez spalle alla porta, in verticale. Il primo liscia, il secondo segna. Ed il gioco è fatto. Alla prossima.

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E vittoria fu …

 

 

 

vidalScritto da Cinzia Fresia

Se la Sampdoria è una “brutta bestia” per noi, non vi è alcun dubbio che noi lo siamo per la Lazio, stesa 2 volte, quasi stesso risultato nello spazio di due settimane. E non se l’aspettavano i bianco-celesti di farsi così male, arrivati con l’intento di vendicare la perdita della super coppa, rispediti al mittente con nulla in mano se non la tristezza e l’umiliazione.
E’ evidente quanto si cominci a vedere qualcosa in attacco, iniziando da Tevez, il nuovo arrivato che ha riempito di interrogativi la stagione estiva, dimostra di essere un giocatore con un ritmo molto alto, così facendo la squadra riesce ad andargli dietro aumentando il livello di prestazione. La velocità nel dribblare e la disinvoltura in cui si coinvolge nelle azioni  diventerà l’incubo peggiore di tutte le difese che proveranno a  fermarlo.  Detto questo, l’uomo che sta prendendo le redini della prima parte di campionato sembra proprio Vidal. Il terzetto, Vidal-Pogba-Tevez appare profondamente in sintonia e molto affiatato, insieme hanno costruito in questa fase di partita i gol che hanno fatto volare la Juventus verso il 4 a 1. All’inizio, lo dico sinceramente non sembrava, si sono trascinati per un po’ non sapendo cosa fare, ma poi è bastato il primo gol a seguire il secondo che la Juve è uscita fuori alla grande.

La Lazio ad un certo punto non ragionava neanche più, a parte l’unico gol segnato da Klose, il resto è stato un patimento, e francamente non ho mai visto una squadra andare in crisi e giocare così male, soprattutto in difesa. Forse abituati dalle prodezze di Marchetti  non in serata, i laziali si sono persi senza mai ritrovarsi.

Il sig. Bergomi, ha addirittura commentato quando la Juve era addirittura arrivata al terzo gol, di  Vucinic, che in fondo era tutto aperto e che la Lazio doveva solo darsi da fare come ad inizio partita. Se non li avesse già, all’ex giocatore dell’Inter gli regalerei un paio di occhiali, e pensare che questo era un ex calciatore persino nazionale, la Lazio non è mai stata battibile sabato scorso, che possa aver giocato un poco meglio ad inizio match, forse, ma si vedeva che non prendeva una mazza nemmeno per sbaglio, e nonostante la fortuna di Klose ad aver segnato, sono arrivati 2 gol subito dopo.

Forse al sig. Bergomi è sfuggito un certo tipo di lavoro che ha svolto Pogba. Queste figure a centro campo sono diventate preziose tanto quanto gli attaccanti che hanno grazie a questi colleghi la vita un po’ più facile. Vedi Vucinic che dai che ti ridai ha segnato. Non che abbia fatto chissà cosa, però in terza battuta non  è stato  inadeguato,  ha avuto l’occasione e non l’ha sprecata. L’aria di cessione forse gli avrà fatto bene o magari è semplicemente così, oggi però la Juventus è nelle mani di qualcun’altro e noi tiriamo un respiro di sollievo. Bisogna comunque dire, che la direzione di Pirlo non  manca mai e quando è in forma la sua presenza è ancora fondamentale.

Al posto dell’allenatore

Conte non ha sbagliato niente. Ha vinto schiacciando l’avversario che non si è mai rialzato, ancora psicologicamente ammaccato, il nostro allenatore ha tirato fuori una delle sue “zampate” preferite e basta, la Lazio a casa.

Noi speriamo ..duri ..quello  che ci auguriamo è che la Juve sia sempre così, affronti con forza tutti quelli che arriveranno dopo, chi rinforzati chi no. Le premesse ci sono tutte e spero che ciè che abbiamo visto, non sia “troppo bello” per essere vero.  Che dire, ragazzi complimenti ed andate avanti così!

 

 

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Ecco perchè vi abbiamo fatto il cappotto.

SS Lazio v FC Juventus - TIM Supercup

 

Articolo di Alessandro Magno

 

 

Serata da ricordare quella del 18 Agosto 2013, non tanto per il trofeo , che è importante ma non importantissimo , ma che è sempre bene vincere piuttosto che no. Da ricordare perchè una vittoria cosi netta e senza attenuanti per i nostri avversari, francamente, non ce l’aspettavamo. Umiliati. La Juve del precampionato ha smaltito le scorie della preparazione e alcuni giocatori si sono presentati in condizioni sontuose. Che dire ad esempio di Chiellini. Uno dei più imballati e in difficoltà nelle settimane scorse e in grado di volare ieri per tutto il campo fino a segnare (di destro) il gol della sicurezza. Lichtsteiner poi assoluto dominatore e migliore in campo. Pogba, una bestia. Mi sono piaciuti molto anche Buffon sempre arci-sicuro e Tevez un vero combattente. Vidal poi è Vidal, davvero insostituibile. Sono bastati questi 6-7 giocatori sopra le righe per sistemare la Lazio in quattro e quattro otto. Una menzione la merita anche Vucinic per gli assist, certo se Mirkoletto fosse un pò più continuo e incisivo mi chiedo che cosa ne sarebbe dei nostri avversari, in ogni partita.

La goduria poi è totale per un certo gusto di dolce vendetta. Come non dimenticare come la Lazio è passata in semifinale di Coppa Italia con arbitraggi al limite del disgustoso? Chi non si ricorda di Antonio Conte superironico dopo la sconfitta per 1-2 se lo vada a rivedere. E i due clamorosi rigori negati. La verità è che questa Juve rischia seriamente di vincere tutto per molti anni (almeno in Italia), allora la Figc si inventa un antagonista che non c’e’. Almeno fin’ora. Allora eccoti il Napoli spinto in calssifica a forza di aiutini (vedansi alla voce rigori contro), eccoti il Milan mandato in Champions senza particolare merito (vedansi alla voce ricori a favore e chiedere alla Fiorentina), eccoti un Lazio mandata in finale di Coppa Italia ( e poi vinta) senza particolari meriti sportivi. Salviamo solo gli sportivissimi e gran signori, Klose e Petkovic, per il resto sono tutti veramente una pena. Compreso il pubblico che fischia i nostri neri sul 4-0 mentre dovrebbe fischiare i propri ( bianchi e neri).

E che dire dei tentativi maldestri e vomitevoli di fare giocare la partita a Mauri, uno che dovrebbe essere probabilmente squalificato da mesi e che fra l’altro fu decisivo nelle partite contro la Juventus dell’anno scorso, in coppa e in campionato. Questo non è condizionare pesantemente no? Questo è il calcio italiano. Basta squalificare Conte perchè non poteva non sapere, mentre Mauri invece poteva. Per lui c’è il ragionevole dubbio.
Ci hanno mandato pure l’arbitro di Firenze. Pure quello si sono scelti. Nel primo tempo non sanziona nemmeno il fallo per cui Marchisio deve uscire. Non ammonisce Hernanes per una trattenuta da secondo giallo (da regolamento) e un entrata di Ledesma a Karatè e poi ammonisce Barzagli per un fallo di mano che non esiste visto che il braccio è chiaramente attaccato al corpo, anzi il nostro fa proprio il movimento per cercare di non colpire il pallone. Fischia tutto il primo tempo per loro. E biricchini … eh eh … pure l’arbitro vi eravate portati!

Dulcis in fundo la supercoppa disputata in casa della vincitrice della Coppa Italia. Prima volta in assoluto. Guarda caso quando gioca la Juve. Qualcuno ha scritto si gioca nello stadio del Coni. Non mi risulta che lo stadio sia del Coni, mi risulta ne sia proprietario il Comune di Roma, cosi come non mi risulta che ci sia un regolamento per disputare sempre la supercoppa a Roma. Fra l’altro c’è da disputarne ancora una a Pechino per contratto con i Cinesi. A fra l’altro: lo stadio di Roma fa schifo non si vede una mazza.
Ma va bene così, contro tutto e tutti come sempre, contro tutti i sotterfugi, vi abbiamo asfaltato senza pietà. In casa vostra. La prossima se volete la giochiamo direttamente a Formello e la facciamo arbitrare da Tare. Lotito sei stato tritato, rassegnati. Da gran signore ieri non s’è fatto vedere nemmeno per mezza intervista o complimentarsi con i vincitori. Almeno i suoi giocatori hanno partecipato alla premiazione.

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Ecco perchè vi abbiamo fatto il cappotto.

 

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Il punto sulla tournée americana.

FBL-JUVENTUS-INTER MILAN-FRIENDLY

 

Articolo di Alessandro Magno

 

 

 

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Lungi da me preoccuparmi per le prestazioni poco convincenti in un torneo estivo, tuttavia qualcosa al di là delle battute di Conte sugli obiettivi stagionali c’è da dire. Intanto che la Juventus in quanto Juve gioca comunque sempre per vincere, anche nelle amichevoli…. e non è onorevole arrivare ultimi neppure nei tornei di briscola, altrimenti nel colletto della maglia, invece della frase celebre di Boniperti: ”Vincere non è importante è l’unica cosa che conta”, ci mettevo la scritta: ”L’importante è partecipare”. Poi che se si va a fare un torneo in cui partecipano Real Madrid, Chelsea, Milan, Valencia e altre di questo genere, va da sé che ci si va seriamente e per fare bella figura, altrimenti meglio fare i tornei col Pizzighettone… Ma la cosa che mi convince meno è questa: ”E’ valsa la pena andare a fare questa tournée americana, rimandando la data della Supercoppa Italiana in funzione di questa e dando modo ai nostri avversari di riuscire a programmarsi la suddetta supercoppa in casa propria?”… E tutto questo ripeto…per questa benedetta e inutilissima tournée americana?”.

 

 

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“Perche’ io valgo”

Antonio-Conte

 

scritto da Luna23

 

E’ cosi che recitava un verso  pubblicitario di un noto shampoo per capelli, di una multinazionale che aveva scelto una celebre top model per consigliarlo alle donne con autostima quanto la sua, qui pero non parliamo di prodotti nemmeno di donne, ma di uomini, uno in particolare che e’ Antonio Conte. La Juventus ha vinto l’ultimo scudetto grazie a lui, la sua abilita’ ha consentito ad una squadra mediamente forte di vincere con un notevole margine sopra le altre, lasciando gli avversari a bocca aperta.

Cominciando dall’inizio per Conte e’ stata una pessima annata, i suoi nemici e quelli della Juve hanno cercato di annientarlo, il sistema giudiziario lo ha condannato con un processo improprio probabilmente ingiusto ed irregolare, le emittenti televisive ed i loro inadeguati commentatori lo hanno braccato violando ogni domenica la sua privacy, i suoi nemici lo hanno insultato, ridicolizzato e messo al bando da una classe arbitrale inadempiente e di parte, poco ci mancava che lo mettessero su una pira a dargli fuoco. Ma come tutte le persone forti e consapevoli del proprio valore si e’ rialzato ed e’andato avanti, con la sua societa’ che non ha mai messo in discussione il suo operato Conte oggi e’ un uomo vincente non solo sul campo ma nella vita.

In queste condizioni e’ riuscito a vincere anticipatamente lo scudetto e a portare tre le prime 8 squadre in Europa la Juventus, non faceva paura la Juventus, faceva paura lui.

La Juventus ha vinto perché’ …

Senza dubbio per Antonio Conte, e per il centro campo che attualmente e’ il piu forte in Italia, nonostante il rendimento discontinuo di Pirlo, Paul Pogba e Arturo Vidal hanno preso le redini della squadra mantenendone l’assoluto primato, nonostante l’ attacco che ha deciso di piantarci in asso nel momento più delicato della stagione. Anche la difesa e’ stata solida ma non sempre perfetta, l’assenza prolungata di Chiellini si è fatta sentire, la bravura del tecnico salentino, quella di valorizzare le doti anche di chi non e’ un genio del calcio e’ stata la risposta giusta ed i nostri nemici devono farsene una ragione.

Come abbiamo detto in precedenza l’attacco e’ stato deludente, soprattutto per i tifosi carichi di aspettative,  e con qualche responsabilità del tecnico che ha insistito con fissazioni destinate a fallire. La percentuale dei gol segnati dai nostri bomber e’ stata inaspettatamente bassa, a parte qualche impennata momentanea, gli attaccanti hanno incrociato le gambe e ai centrocampisti e’ toccato sopperire alle loro mancanze.

La bravura organizzativa di Conte ha fatto si che a saper mescolare “le carte” se ne esce vincenti.

Gli avversari hanno perso perché …

Premettendo che la Juventus non fosse imbattibile, i nostri avversari sono nell’ istante in cui la Juve ha offerto il suo fianco debole, precipitati in un flop micidiale, mai come quest’anno s’e’ visto così tanto fumo e nulla arrosto, a partire dal Napoli, che troppo “Cavaniforme” ha perso l’occasione per rimontare la Juve, stessa cosa per il Milan “Balottellizzato”  super favorito e protetto dagli arbitri, stava colando a picco a causa di un allenatore dai limiti evidenti e troppo polemico per tirare fuori la sua squadra dalla spirale perdente. Inter e Roma quest’anno mai pervenuti la Forentina con un tecnico esordiente, agile e scattante non e’ riuscita ad essere la vera avversaria della Juve, per la giovinezza e inesperienza del suo tecnico. In crescita ma non ancora maturo.

Vedremo cosa succederà la prossima stagione, Conte vorra’ vincere la Champions inoltre allo scudetto numero tre, se il campionato sara’ impresa fattibile, la champions invece no. Il centrocampo forte non bastera’, servono attaccanti e uno sguardo alla difesa andrebbe dato, perché Barzagli non e’ nel fiore degli anni e potebbe essere improbabile che ripeta una stagione come quella appena passata.  Pensiamo anche agli avversari, i quali vorranno tornare competitivi. Il Napoli ha assunto Benitez e l’Inter Mazzarri, insomma normale amministrazione, intanto archiviato il campionato i giri di valzer del mercato affollano le pagine dei giornali si parla di Jovetic, di Higuain, per noi, speriamo solo che arrivi qualcuno di utile e che i Bendtner o gli Anelka siano acqua passata.

Nel frattempo pare che i dissapori tra “nemici  e Juventus” si siano smorzati, Mazzarri l’odiatore, il nemico numero 1 di Conte e della Juve, rea di avergli soffiato la super coppa e tante altre cose, sembra abbiano firmato una piccola tregua almeno mediatica, si sa .. La Juventus e’ una grande societa’ e come tale e’ in grado di superare i momenti difficili mettendo tante pietre sopra alle brutte cose. Perche’ al ” guadagno” non si comanda e oggi e tempo di grandi affari.

 

 

 

 

 

 

 

Dieci domande sulla Juve.

>>>ANSA/ CALCIO: FESTA JUVE, VIDAL-CONTE GLI EROI DEI TIFOSI

 

 

 

 

scritto da luna23

 

 

 

1) La Juventus di Antonio Conte ha vinto un altro scudetto, rispetto l’anno scorso cosa è andato meglio e cosa peggio?

2) Ritieni che Antonio Conte, anche con la squalifica, sia riuscito lo stesso ad stato il valore aggiunto in questa squadra?

3) Chi è stato l’uomo juventino scudetto quest’anno? Chi invece è rimasto nell’ombra?

4) Chi in questo campionato poteva battere la Juve?

5) La Juventus nel mirino di tutti sempre, i nemici hanno tentato tutto il possibile per abbatterla, tolleranza e self control hanno caratterizzato l’atteggiamento della proprietà e dirigenza la quale nonostante “i bombardamenti” è andata avanti, condividi questa indulgenza?

6) La Juventus tra le prime 8 squadre d’Europa, per te alla Juve attuale mancava solo un top player per arrivare in finale?

7) Un calcio mercato quello di quest’anno non completamente azzeccato, è stata questa la causa della nostra sconfitta in Europa?

8) In questa annata Juventina, cosa ti ha fatto gioire e cosa invece ti ha fatto arrabbiare?

9) Diamo un consiglio al Presidente Andrea Agnelli e al Direttore Sportivo Marotta.

10) Come collochi in calcio italiano in Europa? Secondo te qual è la causa della nostra dèbacle europea?

Allenatori non preparati?

Giocatori non all’altezza ?

Preparazione atletica insufficiente?

Scarsa motivazione a attitudine al sacrificio?

Oppure …

 

 

 

 

 

Anche senza record resta una gran bella annata.

Articolo di Alessandro Magno

 

Come ogni juventino che si rispetto al record ci tenevo. Cosi come mi piacerebbe comunque arrivare a 90 punti. La differenza fra noi e gli altri stà tutta qui : siamo incontentabili. Questo è il nostro Dna. Siamo così prendere o lasciare. Diciamolo, non ci dispiace essere cosi. Non ci dispiace ad esempio che il nostro mr abbia dichiarato di esser stato venti minuti buoni arrabbiato per il pareggio invece della vittoria.

Non credo sia colpa di Conte se la squadra ha avuto col Cagliari un approccio un pò troppo blando, così come non credo sia stata colpa del turnover. Infondo chi ha giocato meno, almeno sulla carta, avrebbe dovuto avere maggiore voglia di dimostrare il proprio valore rispetto a chi gioca abitualmente. Così come se hanno trovato motivazioni i cagliaritani, già salvi, dovevano esser abbastanza bravi da trovarle anche i nostri. E’ andata cosi c’è stato un concorso di colpa sul gol di Ibarbo dove Barzagli e Marchisio non hanno chiuso bene, Chiellini e Bonucci non sono rientrati celermente, Storari ha fatto una mezza papera. Non è stata buona neppure la reazione al gol. A parte la traversa di Giovinco su punizione ricordo poco altro nel primo tempo.

La ripresa è stata giocata invece con maggiore piglio Giaccherini e Vidal hanno spinto molto ed è pervenuto il pari. Abbiamo a quel punto provato a vincerla ma non siamo stati nè particolarmente lucidi e neppure troppo fortunati. Va bene così alla fine anche senza record. Non tutte le ciambelle riescono col buco ma almeno la ciambella resta. E la ciambella del nostro secondo scudetto consecutivo è un gran bel dolce. Devo dire che mi sono tranquillizzato poi vedendo le immagini della festa. E’ stato molto bello vedere i nostri guerrieri rilassarsi in compagnia delle proprie famiglie, delle proprie compagne e dei figli. Un immagine molto bella di questa giovane Juve.

Ora ricominccerà il tormentone del calciomercato e già qualcosa si inizia a delineare. Credo che il mr alla fine finirà per restare. Ha solo ribadito che la posta in palio si e’ alzata  e di conseguenza bisogna che anche la società faccia qualche sforzo in più. Condivido il suo pensiero. Operazioni come quelle di Anelka e Bendtner non si possono proprio vedere. Nè tantomeno tollerare. E’ fuori dubbio direbbe Conte. Ma ci sarà tempo per discutere di questo. Per ora ci sono ancora 3 punti in palio, cerchiamo di andarceli a prendere. 90 punti non sarebbe male. Niente affato. Chissà .

 

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Mercoledì 8 maggio 2013 Atalanta- Juventus Stadio atleti azzurri Bergamo – provaci ancora Matri

imageScritto da Luna23

Se mi chiedessero qual’e’ l’attaccante che non vorrei veder partire, quello e’ Matri. Non e’ stata la migliore delle stagioni, ha segnato poco, ed e’ stato contestato, eppure questo attaccante quasi trentenne mi piace, e stasera ci ha dato la prova che se si vuole si puo’. Questo suo modo di fare da ragazzo per bene e la sua faccia simpatica conquista tutti, forse un po’ di grinta e altrettanta  cattiveria servirebbe per far uscire il suo talento da bomber.  Nonostante il titolo in tasca, la Juventus trova un avversario piuttosto dinamico e non rassegnato, peccato che il pubblico se le sia  date di santa  ragione, e questa dimostrazione di violenza   si e’ dimostrata inutile e fine a se stessa, L’arbitro Guida, diventato famoso per  non “sentirsela” questa volta se l’e’  sentita di aver sospeso la partita  per almeno 15 minuti, una volta  ristabilito l’ordine la Juventus vincera’ 1a0,  successo raggiunto da Alessandro Matri.

Nonostante gli attacchi degli Atalantini, la Juventus ha retto molto bene ed e’ riuscita persino a vincere, rispondendo sul campo di quanto valga la Juventus di Antonio Conte. La “normale amministrazione” sta per finire e ogni incontro rimasto  sono occasioni che Conte sfrutta per sperimentare  idee nuove destinate alla nuova stagione,  lavorare per il prossimo anno  e per noi di rivederli ancora qualche volta prima della chiusura estive.

Cio’ che e’ dispiaciuto e’ stata la violenza tra le due tifoserie a campionato praticamente finito, strano, i due club hanno sempre avuto rapporti rilassati, l’Atalanta con la Juve ha fatto affari, i due allenatori hanno dimostrato stima in campo, non ci sono apparentemente motivi per sospendere una partita, non di questo tipo.

Questo odio non e’ giustificato, ed e’ un sintomo di malessere troppo grave, un approccio distorto alla vita si sta riversando sul calcio, e va tenuto d’occhio e forse bisognerebbe intervenire. Magari tornasse la polizia all’interno dello stadio sarebbe meglio. Non voglio fare colei che si scandalizza .. E’ ovvio che da episodi simili si prenda distacco, ma vorrei solo ricordare che il tifo siamo noi e questi accadimenti ci intristiscono e basta. Noi che vogliamo vedere una bella partita di pallone.

 

 

 

 

 

 

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Allora sono 31 che scudetto è stato?

A me piacciono le conferme più che gli exploit. Sanno di completezza e scongiurano quel vuoto che tutti temiamo.

I mal di pancia di Conte?

È normale che Conte tratti ora da posizioni di forza. Vuole più potere dal momento che tutte le responsabilità se l’è accollate lui. Quando sei di fatto intestatario di tutto, fino a quando le cose vanno bene sei un idolo. Però gli idoli specie in Italia tendiamo a buttarli giù. Vuole evitare di farsi male.

A proposito di mal di pancia. Ibrahimovic?

È la prova del nove per un Conte che voglia andare oltre la gestione di soldatini, sfollati e incompiuti. Vuole misurarsi con prove più impegnative. Lo stesso dovrà fare la società: essere in grado di tenere insieme i Raiola e i Marotta. È la Juve, direbbe Woytila “non abbiate paura”.

E con questo son 31 tutti gli altri son nessuno.

 

Articolo di Alessandro Magno

 

E’stato uno scudetto trapattoniano. Uno scudetto, probabilmente, più juventino nel vero senso del termine. In testa dalla prima all’ultima giornata, con un lavoro di demolizione degli avversari degno delle Juventus del Trap. Probabilmente in questo senso è stato anche meno emozionante di quello dell’anno scorso, dove si partiva per ricostruire e poi ci si è ritrovati a combattere contro un Milan veramente forte e con varie vicissitudine a volte primi e a volte secondi, fino all’apoteosi finale. L’anno scorso emozionante in quanto non programmato e a un certo punto anche insperato. Emozionante anche perché era il primo per molti (anche molti tifosi). Era l’ultimo di Del Piero, il più grande di tutti sotto tutti i punti di vista senza se e senza ma e chi lo nega non capisce una mazza di juventinità. I primi auguri ai suoi ex-compagni sono stati i suoi e con parole sentite, serve altro?

Quest’anno invece le emozioni forti le abbiamo lasciate agli altri. Noi siamo stati dall’inizio alla fine un caterpillar che ha schiacciato tutto e tutti. Mi pere di poter dire: siamo diventati grandi. Non grandi nel senso di grandezza ma grandi nel senso di età. Questo è lo scudetto della maturità. La maturità di questo gruppo straordinario di giocatori (non tutti fenomeni) che dopo aver vinto uno scudetto si rimette a lavoro con più lena e coraggio del solito. Questo è lo scudetto probabilmente del sudore e del lavoro: della professionalità. I soldatini e non i quaraquaquà. Dell’unità di intenti. Qui non c’è nulla di casuale, e se l’altro è stato emozionante perché più sorprendente, questo è stato anche più difficile. Perché lo si doveva vincere per forza. Perché c’era la coppa. Perché si era giù un po’ sazi. Perché la Nazionale, che non ci ama ma ci vuole, ci ha restituito spesso giocatori infortunati (vedi Chiellini). Se l’anno scorso lo scudetto è stato quello di Conte e della vecchia guardia, i Buffon, i Del Piero, i Pirlo (inteso come grande vecchio), quest’anno è stato lo scudetto del nuovo che avanza: Vidal e Pogba su tutti. Una solida base su cui costruire il futuro. Lo scudetto dei vice allenatori Carrera e Alessio degni sostituti del mister anche loro buttati nella mischia loro malgrado e con la schiena dritta a dispetto dei santi.

Non ci sono neppure i Iuliano o Muntari o Turone che tengano. Nessun appiglio dove arrampicarsi per gli arrampicatori di specchi antijuventini. C’è un arbitraggio discutibile a Catania nel girone di andata, discutibile da ambo le parti però, anche se Pulvirenti ha fatto un casino inaudito. C’è un rigore ed espulsione di Spolli per un cazzotto a Pogba oltre che anche questioni favorevoli al Catania sui gol, ma c’è anche un rigore regalato al Milan all’andata, rigore decisivo ai fini del risultato per fallo di mano involontario e che nemmeno è tocco di mano ma di anca. C’è un rigore clamorosissimo negato alla Juventus contro il Genoa in casa sempre per un fallo di mano di Granqvist che addirittura farà giurisprudenza e da quel momento in poi nessun fallo di mano in area involontario verrà sanzionato con il rigore quando solo pochi mesi prima agli arbitri, nell’assemblea di inizio stagione, si era raccomandato l’esatto contrario.

Per sfavorire la Juve si va addirittura ad assolvere il Napoli e i loro calciatori nel filone del calcio scommesse che li riguarda. Unici e soli. Tutti ma proprio tutti i calciatori e le squadre coinvolte, vengono in qualche modo sanzionate. Il Siena probabilmente non si salverà per queste sanzioni. Conte prende una delle squalifiche più pesanti e assurde, il famoso: ”Non poteva non sapere”, certo se questa fosse legge, tutti i genitori di un figlio delinquente dovrebbero essere messi in carcere. Ma tornando al Napoli, pur di non svaforirli nella lotta contro la Juventus il pentito che li accusa diventa ”non credibile”, l’unico pentito! Gli altri invece sono credibili. Gli vengono restituiti i punti quando sono in piena corsa. Lo fanno apposta per tenerceli vicini. Il Napoli verrà pesantemente battuto in casa nostra senza nessun attenuante mentre da loro finirà in pari. La squadra che ci vuole contendere lo scudetto e che per molti è più forte della Juve, eccetto la finale di coppa Italia dell’anno scorso contro di noi non vince mai. O perde o pareggia. Sempre e ridico SEMPRE, contro di noi, si difende dal primo all’ultimo minuto giocando di rimessa come una piccola provinciale. Sarà anche il modo di giocare di Mazzarri ma questo dovrebbe far riflettere sui reali valori in campo.

Nonostante questo la Juve vince il suo 31mo campionato checché ne dica Pistocchi che prima di parlare di Farsopoli è meglio si informi su condanne e intercettazioni varie e che sulla libertà di espressione si informi ancora meglio, perché non c’è legge che obblighi un condannato, anche in via definitiva, a tacere sulla sua presunta innocenza. Siamo alla libertà più elementare della persona. La vergogna non è la società Juventus che mette 31 sul pullman. La vergogna è quella di personaggi come questi che vogliono fare i depositari di una morale tutta loro in funzione di una laurea da giornalista e di un posto a Mediaset. Direi che è meglio che Pistocchi si occupi di fuorigioco ammesso che ne sia capace e lasci perdere i discorsi sull’etica. Questo è il 31mo godetene tutti, alla faccia di tutti questi rosiconi. Non vi curate di loro e andate fieri di questa squadra, di questo allenatore e di questa bandiera.

Con questo son 31 tutti gli altri sono nessuno.

 

 

Gli articoli di Alessandro Magno escono su:
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