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Considerazioni su Juve – Genoa e Lazio – Juve annessi e connessi.

Avessimo avuto il minimo sindacale dagli arbitri, staremmo tranquilli in campionato ed in finale di coppitalia.La tranquillità è sempre possibile, siamo sempre i più forti almeno per quest’anno. Dipende però soltanto da noi. Purtroppo.

Le ultime interviste e conferenze stampa di Conte.

Mi sembra abbastanza sovraesposto. Non so quanto reggerà. E quanto pagherà per tutto questo. Spero che la presidenza gli dia una mano. La presidenza.

Anelka, Peluso e il calcio mercato di riparazione.

A rigor di logica s’è tappato quantitativamente dei buchi. S’è fatto volume.  C’è una scena del film “Napoli milionaria”: al medico portano pozioni per i calli ed il latte delle partorienti per curare un problema polmonare. Alle rimostranze del medico gli si dice “Ma dottore, su, con la sua abilità…”. Ecco. Mi sembra che a Conte stiano facendo la stessa cosa. Uno come lui meriterebbe strumenti migliori. Minimo, una clinica all’avanguardia.

Prepartita Lazio-Juve, come se niente fosse.

semifinale ritorno coppa italia lazio juve 1

Articolo a firma di Eldavidinho

Poche ore dopo la partita contro il Genoa la Juventus è già tornata in campo. La stangata da parte del Giudice Sporivo Tosel era ampiamente prevedibile: 2 giornate a Bonucci, 1 giornata a Chiellini, 2 giornate a Conte e inibizione fino al 18/2 per Marotta. Il pareggio contro i rossoblu ha lasciato l’amaro in bocca ma il modo migliore per smaltire la delusione è focalizzare l’attenzione sul prossimo obiettivo. Un obiettivo delicato e importante: la semifinale di ritorno contro la Lazio, a Roma. Si partirà dall’1-1 dell’andata, altro risultato andato stretto alla squadra di Conte, che ha tutte le intenzione, dopo i due pareggi consecutivi, di tornare alla vittoria e centrare l’accesso alla finale. La Juve ha iniziato a preparare l’appuntamento già domenica mattina. Anche in casa Lazio E’ iniziata la missione Juventus. Certi i rientri di due tenori come Hernanes e Mauri, utilizzati da Petkovic contro il Chievo con il misurino. Una mossa studiata: il tecnico biancoceleste crede nella finalissima. Brutte notizie per Conte, che non recupera Pirlo e perde Marchisio per influenza. Bocciato Quagliarella, al suo posto Giovinco. Nella Lazio ancora fuori Klose, con Floccari che è pronto a sostituirlo.

Queste dovrebbero essere le formazioni: Lazio (4-1-4-1): Marchetti; Konko, Dias, Biava, Radu; Ledesma; Candreva, Hernanes, Mauri; Gonzalez; Floccari. A disposizione: Bizzarri, Ciani, Cavanda, Stankevicius, Scaloni, Kozak, Rozzi, Klose. Juve (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Caceres; Isla, Vidal, Pogba, Giaccherini, Padoin; Giovinco, Vucinic. A disposizione: Buffon, Caceres, Lichtsteiner, Marrone, Quagliarella, Vidal, Matri.
4 sconfitte, altrettanti pareggi e 2 vittorie: è questo il bilancio della Juve a Roma negli incontri di Coppa Italia con la Lazio. La prima volta le due formazioni si affrontano il 14 settembre 1958 e i biancocelesti vincono 2-0 grazie al secondo tempo, dove si registrano le reti decisive di Tozzi e Fumagalli. Le altre bocciature per i bianconeri sono datate 2000 (2-1, con rete di Del Piero in mezzo a quelle dell’ex Boksic e di Simeone); 2004 (doppietta di Fiore nella finale d’andata, in un’edizione che si aggiudicherà la Lazio allenata da Roberto Mancini); 2009 (2-1: Pandev e Rocchi a ribaltare il gol di Marchionni, una sconfitta amara anche perché a Iaquinta venne annullato un gol per posizione di fuorigioco assolutamente inesistente). I 4 pareggi hanno visto questi punteggi: 0-0 nel 1974; 1-1 nel 1983-84 (un botta e risposta nel giro di 60 secondi a inizio ripresa: autogol di Boniek e risposta di Cabrini di testa su invito dalla sinistra di Paolo Rossi). Stesso risultato si verifica 4 anni dopo: la Lazio si porta in vantaggio subito con l’ex Galderisi. Nella seconda frazione di gioco è Mauro a infilare il portiere Martina. Infine, nel 1998, Lazio-Juventus è esattamente come oggi la semifinale di ritorno. A fare la differenza è Nedved, all’epoca in forza alla squadra capitolina. Dopo il gol di Fonseca, Pavel segna una doppietta nel giro di 4 minuti. L’autogol di Favalli nei minuti di recupero modifica il risultato ma non il verdetto, ad andare in finale sono i padroni di casa. I due successi della Juventus si verificano in epoche diverse. Il primo è datato 1987 e sono il giovanissimo Buso e Serena a determinare lo 0-2. Decisamente più importante è il match della semifinale d’andata del 1995: la partita viene decisa da Ravanelli ed è un risultato importante in quella che è l’ultima edizione di Coppa Italia vinta dalla Juventus.

Sarà Luca Banti l’arbitro di Lazio-Juventus, semifinale di ritorno di Coppa Italia in programma martedì alle 20.45 all’Olimpico di Roma. Per il fischietto livornese sarà la 16° direzione di gara con i bianconeri e i precedenti parlano di 11 vittorie della Juventus, due pareggio e due sconfitte. Banti ha arbitrato già due partite di Coppa Italia con la Juve, uscita vincente in entrambi i casi con identico punteggio: 3-0. Si tratta delle sfide contro Catania e Roma, entrambi disputato a gennaio, la prima nel 2009, la seconda nel 2012. In questa stagione Banti ha diretto due volte i bianconeri, nelle goleade contro Pescara, 6-1, e Udinese, 4-0, questa recentissima e datata 19 gennaio. Martedì all’Olimpico Banti sarà coadiuvato dagli assistenti Marzaloni e Cariolato. Quarto uomo sarà il signor Giannoccaro. Forza Juve.

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Arbitro colpevole, la società ci mette del suo e Conte di nuovo solo contro tutti

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Articolo  scritto da Alessandro Magno

 

Lo dico da tempo immemorabile: lasciamo questo campionato farlocco. La Juventus è giustamente prima e venderà ancora cara la pelle ma c’è tutto un mondo che rema contro e, come ha ricordato benissimo a Mediaset Conte, fa opinione. Oggi il solito stormo di giornalai e vari ex esponenti e non del mondo del calcio, si è spellato le mani a scrivere e dichiarare di quanto non è giusto che Conte protesti e insulti l’arbitro; di quanto gli arbitri possano sbagliare. Ci hanno fatto la morale insomma. Persino il portiere De Sanctis, tirando fuori ancora la storia della sera di Pechino ha detto che loro li non hanno protestato. Pensa te, si son fatti buttare fuori in due quella sera per proteste e insulti (Mazzarri e Pandev) ma si vede che se ne è già dimenticato. Fra l’altro credo che il loro mister detenga il primato mondiale di espulsioni per proteste. Ho letto anche oggi, fra le tante, delle porcate tipo che lo scandalo se c’è, c’è sempre, e non solo quando capita alla Juve. Mi chiedo da dove arrivano questi, se da Marte. Mi chiedo dove stanno questi tutte le volte che si scatena la terza guerra mondiale per un favore fatto alla Juve tipo a Catania. Sempre citando Conte: se avessero negato un rigore così al 93mo minuto ad una squadra contro la Juve se ne sarebbe parlato per anni. Decenni. Preziosi anche lui vuole insegnarci il bon ton, uno che da inibito ha venduto trattando personalmente Milito e Motta a Moratti, per non dimenticare della squalifica per aver tentato di acquistare una partita. Allegri anche lui, che invece di occuparsi dei fatti suoi, dice che degli arbitri bisogna fidarsi, evidentemente ormai immemore del gol di Muntari che ricordiamo ha prodotto 2 compensazioni, una nella medesima partita con gol annullato a Matri, una l’anno successivo con rigore inventato per loro. Anche qui Allegri colto da improvvisa amnesia evidentemente non ricorda di Galliani che insulta l’arbitro negli spogliatoi e di quanto ha rotto le palle con questa storia per più di un anno. Non mi risulta che in quel caso avesse fatto dichiarazioni distensive nei confronti della classe arbitrale. Questi sarebbero quelli che devono insegnare a noi come comportarci. Ma Conte tutta la vita!

Del rigore vi sarete accorti come fin da subito i mass-media hanno cercato di manipolare la questione. Come ha detto Conte quello è un rigore sacrosanto e non esiste nessun dubbio. La volontarietà in queste situazioni esiste solo nei libri, è da anni che è stato adottato un altro sistema e cioè quello del danno procurato. Braccia lontano dal corpo rigore netto, non ci sono cazzi (e scusate qualche imprecazione ma stò incavolato). Se così non fosse tutti i rigori assegnati per fallo di mano su calcio di punizione dove i giocatori in barriera saltano, sono tutti rigori assolutamente assegnati a capocchia, in quanto non c’è mai volontarietà in quel caso. Ma la questione non sarebbe neppure da spiegare lo sanno benissimo i ”lor signori moviolisti”,  solo che al solito cercano di adottare due pesi e due misure e tirare l’acqua al proprio mulino. Menomale c’è Conte che almeno in quel momento li ha ”sm…ascherati”. Cesari a Mediaset, fra l ‘altro genoano di Genova, in questo è stato veramente al di sotto della vergogna. Pensate hanno fatto vedere il mani di Vucinc e il fallo su Vucinic dicendo che erano rigori entrambi, quello ultimo dicendo che non era volontario e hanno nascosto quello su Pogba, mostrato poi solo su richiesta di Conte. Praticamente uno per parte e quindi tutto regolare. Ci mancava dessero 7 all’arbitro. Per fortuna, come detto, quando è arrivato Conte li ha fatti neri e rivoltati come delle pezze da piedi a Cesari e Galli, e anche alla Calcagno che ci teneva a sottolineare quanto loro son stati sempre corretti con la Juve. Chiedilo ai Juventini cosa pensano di Mediaset Micaela che se non fosse per Zuliani sareste inguardabili.

Per quanto riguarda la Juve società che ci mette del suo, mi spiego. Io intendo del perché Agnelli ha votato Abete e questi vertici federali che poi stanno cercando di fregarci in tutti i modi. Vogliono far vincere lo scudetto al Napoli perché hanno deciso a tavolino che De Laurentis se lo merita per tutto lo sforzo profuso in questi anni che tanto noi l’abbiamo vinto l’anno passato, così come hanno deciso a tavolino che la finale di Coppa Italia sarà possibilmente (Juve permettendo) Roma-Lazio che si gioca a Roma. Quindi occhio all’arbitraggio e alla designazione per il ritorno in semifinale. Per quel che concerne le designazioni poi, Marotta che si è lamentato giustamente per la designazione di un arbitro della provincia di Napoli e ha fatto bene a farlo notare, dovrebbe farle notare subito il Giovedi queste cose e non quando a danno fatto ce lo hanno già messo in quel posto. Lamentarsi poi non serve proprio a nulla.

Ultima considerazione sul mercato e sulla società Juventus. Anche in questo frangente non arrivo a capire come si è inseguito giocatori di mezzo mondo fra l’altro alcuni pure in parte già nostri, come Immobile e Gabbiadini, per portare poi, un ex giocatore (quasi allenatore) che se tutto va bene non giocherà neppure 5-6 partite: e mi riferisco ad Anelka. Mi chiedo se ravanando nella ”monezza” non poteva saltare fuori che so un Kluivert, un Morientes, un Babangida o piuttosto uno Sheringham. Ma cos’è l’album delle figurine dei giocatori del decennio passato? Ora io ero consapevole che la Juve stesse cercando un giocatore per migliorar l’attacco visti i problemi che abbiamo, e non certo un quinto attaccante, perché in quel caso c’erano Rocchi e Calaiò liberi e andavano più che bene e hanno fatto bene quelli che li hanno presi per ricoprire quel ruolo. Oltretutto abbiamo giovani della primavera come Beltrame e Padovan che potevano tranquillamente garantire questo ruolo per pochi mesi visto che Bendtner rientrerà, e non mi risulta che la società l’abbia ”tagliato”. Fra l ‘altro, Marotta se ne è uscito con la trovata che a Gennaio non si riesce a far molto e si lavora sulle occasioni che si trovano ma giusto per ricordarlo, nemmeno in estate su questo fronte è riuscito a fare di meglio. Tanto è vero che è arrivata anche lì una quinta-sesta scelta: Bendtner appunto. Fra l’altro dopo aver cercato di prendere un altro quasi ex calciatore come Berbatov. Mi chiedo se ex per ex non ci conveniva tenere Del Piero. E non raccontiamoci la storia che voleva giocare a tutti i costi che è un falso storico. L’anno scorso con Conte non ha scocciato per niente e ha giocato quanto lo han fatto giocare pure 3 minuti a volte, e se Anelka non viene per giocare ma solo per scaldare la sedia, è perché non gliene frega nulla di giocare ma solo di ”acchiappare” un altro buon ingaggio col minimo sforzo. Seicentomila euro a questo era meglio li davamo ai cassa integrati.

Per concludere: Il campionato è ampiamente alla nostra portata perché arbitri o no, siamo nettamente più forti degli altri. Certo chi dorme non piglia pesci. Se ci siamo rafforzati con Anelka vuol dire che anche noi stiamo dando una mano a chi deve cercare di rimontarci. Vendiamo cara la pelle e forza Juve sempre, ma resto delle mie idee: 1 – C’è solo Conte con le palle in questa società. 2 – Prima lasciamo questo campionato d’imbroglio e meglio è. Giraudo disse che dopo di loro sarebbero arrivati nel calcio i veri farabutti. Sto constatando da 6 anni a questa parte, che aveva pienamente ragione.

 

Gli articoli di Alessandro Magno escono su:

ilblgodialessandromagno.it ,  Juvamania.it ,  ladivinajuventus.it , ilbianconeronews.blogspot.it

Sabato 26 gennaio 2012 Juventus – Genoa Juventus stadium – Torino ” Anoressia di idee”

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Articolo scritto da Luna23

 

Dicono che in questa settimana il picco della solita influenza stagionale arriverà ai massimi livelli, un po’ come la pareggite qui a Torino con ricadute di Arbitrite, stasera puntuale, la Juventus ha trovato la sua di “influenza”: il Genoa,  il quale attrezzato per la partita della vita, con tanto di allenatore fresco come una rosa, ha guastato la nostra corsa verso lo scudetto.

Non so a voi, ma dopo, una partita giocata “esclusivamente” nella metà campo avversaria pareggiarla per una svista delle nostre solite, mi da fastidio. Sappiamo che Borriello ce l’ha giurata, non vedeva l’ora di segnare contro,  l’unico dico l’unico tiro in porta  ..è entrato .. si potrebbe dare la colpa tutta alla sfortuna, ma non lo farò, perchè la Juventus stasera …quella vera, non c’era.
Primo tempo noioso, vi assicuro che avevo la “bolla al naso”, tanto mi stavo annoiando, i nostri erano marcati talmente stretti che non riuscivano nemmeno a muoversi, ma sono mancate le idee, sempre senza gol, senza riscontro .. tutti gli  errori in area e soprattutto in fase conclusiva, stiamo diventando noiosi e ripetitivi perchè da settimane diciamo sempre le stesse cose, ma qui niente si smuove, ed un “genoetto” con 50 supporter se c’erano, ci castiga con un ex ..e noi, poveretti, con giocatori di alto livello .. niente, non riusciamo a rimediare neanche un 2 a 1, che tristezza.

Forse il seconto tempo si è visto qualcosa di piu, al 54mo, dopo il gol o  autogol? Non si sa, per la cronaca è stato attribuito a Quagliarella, la partita si anima un po’, ma la chiusura del match  resterà un’ illusione.Attaccare va bene, è la mentalità dei vincenti, ma serve il risultato ..almeno questa è la legge dello sport checchè se ne dica, collezionaniamo tiri ..dove va va … anche Giovinco appena entrato calcia talmente lontano che il pallone è stato visto a  Venaria reale ..insomma, questo non è il calcio dei professionisti, questo è giocare all’oratorio. Ma qui ..la posta in ballo è alta, c’è un campionato, una Champions league, persino una coppa Italia .. e i nostri sono così discontinui da non capirci più niente, una volta sembrano dei campioni del mondo la volta successiva dei provinciali di terz’ordine, sembra impossibile ma è inequivocabilmente così. E Conte grida, urla ..impreca ..non ci sta .. tutto molto lodevole, ma c’è qualcosa che non va.

Che succede perciò? Sarebbe comodo dare la colpa ai giocatori definendoli lavativi e Ruba stipendio, ma non sarebbe giusto, non si può attribuire tutta la colpa ai giocatori, ho l’mpressione che, il lavoro di Conte crei talmente tanta pressione da provocare una valanga di ansie da prestazione. Lo dice anche lo stato di agitazione che caratterizza Vucinic, il quale  è già una testa calda di suo  e  ultimamente sta perdendo la testa prendendosela con tutti. Così non va ..

Si è detto che la Juventus sia una squadra di grandi campioni e che non ha bisogno di innesti e  che va tutto bene,  non mi pare proprio .. Pogba, è stato indifferente, ha recuperato qualche pallone e basta, Marchisio ancora sofferente quindi da dosare ma anche lui non è stato particolarmente efficace .. In ultimo per metterela parola fine a questo spettacolo, il mancato rigore finale.

Il sig. Guida, arbitro della serata, nonostante l’evidente rigore non ” se l’è sentita” di concederci la possibilità del 2-1, certo, vorrei dire a tutti che questo sig.re in un’ora e 30 minuti di gioco ha guadagnato la cifra di 5000 euro, esenti di tasse, e con un “rimborso” simile  .. dice che non se l’è sentita? lo stipendio medio mensile in Italia è di 1000 euro mensili .. fate voi ..

Abbiamo giocato male, una partita negativa in tutti i sensi, ma la congiura del “palazzo” permane, ormai per noi, avere quello che ci spetta è un miraggio, togliamoci tutte le speranze, avremo sempre un arbitro che dice che non se la sente. Ma che orrore è mai questo? La  chiusura del match avviene in un’atmosfera che ricorda più quella di Beirut che di uno stadio, Conte si infuria, entra in campo si dirige verso l’arbitro insieme ai suoi giocatori, lo staff arbitrale l’ha fatta grossa, il rigore ci avrebbe ipoteticamente  permesso di allungare nei confronti del Napoli, che se vincerà sarà a meno tre da noi .. la mancata assegnazione del gol ha un perchè.

Sembra che il campionato debba vincerlo il  Napoli a tutti i costi, la penalizzazione è stata cancellata, gli accusati del calcio scommesse sono stati prosciolti e gli arbitri concedono tutto. Questa divagazione non ci deve distogliere dalle vere responsabilità e delle cause di questo pareggio quasi sconfitta.

Al posto dell’allenatore Conte si è molto arrabbiato stasera non solo con gli arbitri ma anche con  i suoi, non ha riconosciuto quella che è la sua Juve, Anelka è già atterrato a Torino e non vede l’ora di cominciare, ma non ne siamo molto sicuri che un personaggio di questo tipo possa far del bene alla Juventus, vuoi per età e modo di porsi. Tornando alla sfortunata partita, non penso che altri cambi avrebbero influito più di tanto, l’ossatura della squadra era poco convincente, e forse l’aggressione massiccia del Genoa, il cui obiettivo era quello di paralizzarci  in parte è stato raggiunto.

Se gli avversari si buttano in difesa a uomo riescono quasi sempre a bloccarci, in questo modo diventiamo attaccabili e vulnerabili. C’è da lavorare molto anche sull’aspetto psicologico, perchè emergono molte fragilità caratteriali, nel frattempo .. benvenuto Nicolas Anelka.

 

 

 

Juventus – Genoa 1-1 Sintesi

http://www.metacafe.com/watch/9786025/

Prepartita Juve-Genoa, continuiamo su questa strada.

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Articolo a firma di eldavidinho

Con la notizia che da Luglio Llorente sarà ufficialmente un giocatore bianconero per i prossimi 4 anni e con l’arrivo di Nicolas Anelka alla Juve, gratis, per i prossimi 6 mesi a 200.000 euro netti più bonus con opzione per il prossimo anno(altri 200mila alla 12a partita, 200mila in caso di vittoria Scudetto e 300mila vittoria della Champions League) affinchè tamponi la crisi di gol delle punte attuali, la Juve cerca in campionato di continuare sulla strada intrapresa contro l’Udinese. L’arrivo di Anelka non è stato ben accetto da parte dei tifosi bianconeri che di certo si sarebbero aspettati una punta di prospettiva come Lisandro Lopez, vicino nei giorni scorsi, o sicuramente più giovane e talentuosa. Anelka negli ultimi 6 mesi, nella pallida avventura  allo Shangai, non ha di certo giocato ad alti livelli né ha brillato, risultando un giocatore nella piena fase discendente della sua carriera. A lui non resta altro che smentirci e smentire tutti coloro che, alla notizia dell’arrivo di Anelka, sono tornati a chiedersi perché sono stati fatti partire con tanta leggerezza Trezeguet e Del Piero. Acquisto che è parso senza logica né senso, da parte della dirigenza. Ed è la mancanza di programmazione nella ricerca del tanto agognato bomber-top player che infastidisce i tifosi. Lecito farsi certe domande. Non è detto che Anelka escludi anche l’arrivo di Lopez ma a questo punto pare improbabile. Altra opportunità a basso costo, di quelle che Marotta non si lascia sfuggire mai. Perplessità, quelle dei tifosi, derivanti anche dal punto di vista tattico, essendo maturato e cresciuto Anelka, negli ultimi anni, come seconda punta di movimento, in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco partendo addirittura dalla linea dei centrocampisti per dar supporto alla squadra. Non proprio un bomber, insomma. Però. Boh? Sino ad ora che attaccante arrivato alla Juve non abbiamo mai criticato? Nessuno. Dunque lasciamo che parli il campo. Sia chiaro che si critica la mossa societaria per i motivi già elencati sopra ma non è detto che il giocatore, paradossalmente, non possa rivelarsi utile(come chiunque). Però il punto è che #Anelka, per quanto possa rivelarsi utile, non sembra rappresentare un valore aggiuntivo per la squadra. Il livello qualitativo dell’attacco, con i vari Elia, Bendtner, Borriello e ora Anelka, non si è alzato.

I precedenti in campionato tra Juventus e Genoa parlano nettamente a favore dei bianconeri, con 35 vittorie (alle quali va aggiunto il 3-1 del 2006/07 in serie B), otto pareggi e solo due successi degli ospiti. L’ultimo successo dei padroni di casa è di due stagioni fa, quando la Juve allenata da Del Neri (mister del Genoa fino a domenica scorsa) superò per 3-2 la formazione ligure, guidata da Davide Ballardini, neoallenatore del Grifone. Fu una gara avvincente, con due autoreti (Bonucci e Rossi) nel primo tempo, il momentaneo vantaggio di Floro Flores nella ripresa e il capovolgimento del risultato a opera di Matri e di Toni. I punteggi più verificatisi nella storia sono il 2-0 e il 3-1, capitati in sette circostanze. Non mancano però risultati eclatanti, come il 7-0 del 1965 e l’8-1 del 1933/34, a confermare un dato costante nel tempo: quando le due squadre si affrontano non mancano i gol in grande quantità. Anche l’ultimo Juventus-Genoa, del resto, si è concluso 2-2 e risale al girone d’andata dello scorso campionato.

Il bilancio del Genoa in trasferta, per un totale di otto punti guadagnati su 17, è di due vittorie(contro Lazio e Atalanta), due pareggi(contro Udinese e Inter) e sei sconfitte(contro Catania, Milan, Siena, Sampdoria, Pescara e Cagliari). Altri numeri sono invece contraddittori: i rossoblu hanno segnato solo sette gol su 21, dimostrando grande sterilità offensiva. Contemporaneamente, è curioso che lontano da Genova la squadra abbia incassato solo 13 reti a fronte delle 21 di Marassi. A fine girone d’andata la squadra di Del Neri era virtualmente salva.  A Ballardini è stata affidata una situazione che la vede a tre punti dalla quartultima.

Sono due stranieri gli unici giocatori del Genoa che hanno disputato tutti i 21 incontri di campionato: il francese Frey e lo svedese Granqvist. Due finora gli espulsi: Moretti (giocatore che ha raccolto anche più ammonizioni) e Seymour (che ha lasciato in settimana la squadra per approdare al Chievo). I goleador della squadra sono Immobile e Borriello con cinque reti a testa. Seguono Jankovic con tre, Kucka e Bertolacci con due, Merkel, Said, Granqvist e Pisano con uno.

I bianconeri recuperano Bonucci e Quagliarella per la sfida interna contro il Genoa. Il difensore sarà regolarmente in campo al fianco di Barzagli e Caceres, mentre Pogba verrà confermato in cabina di regia con Vidal e Marchisio interni. Quagliarella è favorito su Matri (leggermente influenzato) per affiancare Vucinic in avanti.

Ballardini sembra orientato ad affidarsi al 4-3-1-2 con Bertolacci sulla trequarti a supporto del tandem Immobile-Borriello. L’alternativa è rappresentata dal 4-4-2 con l’innesto di Antonelli sulla corsia mancina di centrocampo. Sulla fascia difensiva destra rientra dal 1’ Pisano, Sampirisi si riaccomoderà in panchina. Unici indisponibili Jankovic e Vargas.

Per Juventus-Genoa, anticipo della 3ª giornata di ritorno di Serie A, è stato designato l’arbitro Marco Guida di Torre Annunziata. Il direttore di gara campano torna allo Juventus Stadium a distanza di poco più di un mese dalla sfida di Coppa Italia vinta dai bianconeri con il Cagliari lo scorso 12 dicembre. La gara con i sardi è stata la quarta in assoluto dei bianconeri con Guida. Il bilancio è di tre vittorie e un pareggio. Curioso che la prima di queste quattro sfide sia stato proprio un Juventus-Genoa, quello del 10 aprile 2011 all’Olimpico. Un 3-2 che rappresenta l’ultimo successo casalingo contro il liguri. Sabato sera, i guardalinee saranno Fabio Pietro Galloni e Matteo Passeri. Il quarto uomo sarà Francesco Altomare. Gli assistenti d’area saranno Andrea Romeo e Gennaro Palazzino. Forza Juve.

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Genoa – Juventus: bianconeri mai domi.

di Alessandro Magno

Mi spiace molto per gli antijuventini e rosiconi vari ma la prima sconfitta in campionato della Juventus Contiana è rimandata. Mi auguro aspettino ancora molto, ma certo che a Marassi è sembrato proprio che i loro sogni insani fossero lì lì per realizzarsi. Il Genoa è partito con il coltello fra i denti adottando un ritmo infernale che altresì ha finito per sfiancare tutti i loro giocatori nel giro di un tempo. Tuttavia in quel tempo il Genoa ha rischiato seriamente di metter una grossa ipoteca sulla partita. Sarebbe bello e onesto vedere queste squadre tipo il Genoa usare lo stesso metro di impegno quando affrontano le altre. Mi è capitata la disgrazia di dover assistere per dire a Toro-Inter e i granata giocavano a un ritmo a dir poco brasiliano. Scommetto che con noi sarà un altra musica. Lo stesso mi è sembrato del Parma col Napoli e dell’Atalanta contro il Milan; anche se qui c’è da dire che contro i rossoneri di oggi è proprio difficile non vincere, anche se non ti impegni al massimo.

Il primo tempo è stato un mezzo calvario per noi, complici soprattutto i due esterni Caceres e De Ceglie che difendevano poco e che spesso lasciavano i tre nostri centrali soli contro gli attaccanti genoani. Borriello e Immobile poi supportati dal loro fisico potente erano particolarmente indiavolati e ispirati. Jankovic, Kucka e Bertolacci con i loro inserimenti spesso mettevano la nostra difesa nelle condizioni di 3 contro 3 e questo non va per niente bene e non dovrebbe mai accadere. Pirlo è stato ingabbiato a dovere ma penso che il problema principale sia stato il ritmo del Genoa. Non credo che con Asamoah e Lichtestenier dall’inizio la situazione potesse esser molto migliore. Più probabile che avrebbero patito anche loro. Così come non sono assolutamente d’accordo nel colpevolizzare Matri come molti stanno facendo. Il primo tempo è stato duro per tutti e lui si è impegnato al massimo anche se non sta passando un buon momento di forma e lucidità. Difficile nella squadra del primo tempo dare tante sufficienze. Nel secondo tempo il ritmo è cambiato in nostro favore soprattutto grazie ad Asamoah e Vucinic. Mirko ha guidato la riscossa con piglio da leader, si è andato a battere anche il rigore decisivo che al momento è un mezzo tabù, visto che lo hanno sbagliato in diversi. Ha ricevuto il premio meritatissimo di uomo migliore dell’incontro, però Matri, De Ceglie e Caceres (questi due ultimi rientravano da infortuni) vanno recuperati. Vucinic non può giocare sempre, se lo si vuol avere a disposizione nelle partite che contano, altrimenti a Marzo non ci arriva. Leggo e sento di persone che dicono e scrivono: ”Ma perché gioca questo, ma perché gioca quello?”. Il Napoli l’anno scorso ha provato a fare tutte le competizioni con pochissimo turn over (i soli Dzemaili e Pandev entravano spesso). Si è trovata fuori da tutte le competizioni principali molto presto. Ecco perché il turn over non è uno sfizio del mister ma una necessità, e i giocatori in difficoltà vanno sostenuti dal pubblico e recuperati alla causa dal tecnico e dal suo staff. Nel secondo tempo comunque non c’è stata più partita e il Genoa non è stato più in grado di reggere il ritmo del primo tempo. La Juventus ha preso molto presto il sopravvento e ha liquidato la pratica in scioltezza. Davvero una Juve che non molla mai. Bene fra l’altro la vena realizzativa di quest’anno: 9 gol in tre partite.

E veniamo ai sassolini nelle scarpe. L’arbitraggio non mi è piaciuto, molti gialli dati a casaccio o ingiustificati in una partita non cattiva. Molte decisioni prese alla leggera come diverse punizioni date al Genoa dal limite dell’area o fatte ripetere a ogni minimo contatto. Diverse decisioni contese tipo falli laterali e calci d’angolo prese pro-Genoa. Mi è sembrato eccessivamente casalingo tanto che mi sono anche stupito del rigore che ci ha dato. A proposito di questo, devo tirare le orecchie al commentatore Sky che dice in diretta che Asamoah non fa nulla per restare in piedi (sciocchezza senza senso) e a De Canio che preso da trance post-partita dichiara che però sul rigore il suo giocatore aveva i crampi (altra sciocchezza peggio del commentatore Sky). Udite udite invece a Mediaset dicono che il rigore è sacrosanto e Paparesta si spinge anche oltre dichiarando che Bonucci non andava espulso per fallo da ultimo uomo in quanto c’era Marchisio affianco e quindi non c’era la chiara occasione da gol. Scusate ma non ero abituato e sentire che una volta ogni 50 partite ci danno ragione; comunque fa piacere. Un’altra tirata di orecchie grossa va fatta a mio parere a Ciro Immobile per l’esultanza. Non ho nulla contro le esultanze, poteva alzare le mani e abbracciare i suoi compagni, o alzare i pugni al cielo o applaudire, tuttavia quell’aizzare con le mani i tifosi genoani e quelle mani messe alle orecchie io non le ho gradite. Se si vuol costruire un futuro alla Juve inizi ora ad esser più furbo e più diplomatico. Gli Juventini vivono un momento storico molto particolare e hanno sofferto molto, non sono molto tolleranti verso chi gli va contro. Immobile si è poi scusato nel post-partite, tuttavia non può dimenticare che se è in serie A e nell’Under21 lo deve alla Juve che ha creduto (e forse crede ancora) in lui. In passato Miccoli e oggi Giovinco hanno avuto grossi problemi con i tifosi della Juve per certi comportamenti non in linea con lo stile Juve. E’ un consiglio il mio, se risegna contro la Juve al ritorno festeggi pure, ma eviti di fare l’invasato.

E concludiamo con i romanisti e i media vari. Tre cose veloci.

1 – Boniek potrebbe risparmiarsi certe battute squallide sulla Juve tipo che la partita l’ha decisa Bertolacci (che s’è mangiato un gol) e non Vucinic, oppure che spera tolgano la squalifica a Conte solo perché lui non sopporta più di vederlo dietro i vetri ”in gabbia”. A Roma dicono: ”te ‘e cerchi?”. Poi non ci venga a dire che non si spiega perché a Torino non lo possono vedere.

2 – Zeman ha dichiarato in settimana che non è la Roma l’antijuve. Infatti direi che come tutte le sue squadre più che altro è l’anticalcio. Prendere tre gol in 25 minuti dal Bologna in casa è un mezzo record. I romanisti scrivevano che erano contentissimi che Zeman tornava da loro… e figuratevi noi.

3 . Sempre riguardo Zeman e Zemanlandia. A questo allenatore cui tutto è permesso (pure battute da querela vedi Vialli), che risulta esser più famoso per quello che dice fuori che per quello che combina in campo, che passa per il paladino del fair-play e del calcio punito ed è sempre protetto e accuratamente ”trattato” dai media, e ai media stessi che ne esaltano la correttezza e la signorilità ad ogni occasione, voglio dire quanto segue: ”Ora passi che il Napoli ha fatto due gol in sospetto fuorigioco di cui il primo dei due molto molto dubbio e che i media non ci hanno fatto rivedere i replay se non alla maniere ”toccata e fuga”, ma che il gol di Lamela avviene con un avversario a terra senza che la Roma se ne occupi minimamente e continui a giocare e nessuno e dico NESSUNO lo rilevi, la vedo come una grandissima scorrettezza. In primis da parte della Roma e del suo tecnico (anche se conosco il regolamento), ma ancora di più e soprattutto da parte dei media.

E figuriamoci avesse segnato la Juve (magari contro la Roma) con un avversario a terra per quanto se ne sarebbe parlato. Vero Zeman?

Alessandro Magno

Articolo pubblicato anche su Juvemania.it e Ladivinajuventus.it

Genoa-Juventus domenica 16 settembre 2012 – Genova: Stadio Luigi Ferraris

di Luna23

Da alcuni anni a questa parte, non ho mai visto gli ex di una squadra così vendicativi come quelli che hanno lavorato in Juventus, ieri, è stato lampante, come Borriello ed anche Immobile, per’altro autore dell’unico gol Genoano, ce l’avessero “sullo stomaco”. Non so Immobile, ma per Borriello la sua rabbia è stata fuori luogo, visto le numerose occasioni precedenti offerte da Conte per dimostrare le sue capacità. E’ che l’obiettività non è più di casa.

Dunque, la Juventus ha iniziato un primo tempo da “aggredita”, i nostri avversari stanno usando da alcune partite il sistema “il ritmo lo decidiamo noi” ed in effetti i nostri fanno fatica a cominciare, in più ieri l’attacco iniziale non funzionava, un primo tempo come si è detto, piuttosto frenetico e dominato dall’avversario che è passato persino in vantaggio sfruttando una nostra difesa imprecisa e molto distratta. La nostra squadra subiva il pressing e gli errori in area si sono sprecati.

Era fuori di dubbio che nel secondo tempo bisognava fare qualcosa, fuori De Ceglie, al posto suo Lichtsteiner e successivamente Vucinic e Asamoha hanno preso le redini della partita, bisognava riorganizzare tutto e farsi venire in mente delle buone idee, e devo dire questa volta a Vucinic gli è arrivata, un assist preciso a Giaccherini che trasforma in gol, e finalmente il pareggio! Cominciamo a respirare .. Dopo di che, ci sono voluti ben 10 minuti per progettare la rimonta, serviva solo un gol ma ne sono arrivati due per fortuna, di cui uno su rigore. La stampa ufficiale ha ritenuto che l’andamento della partita sia stata cambiata dall’ingresso di Vucinic, condivido in parte, ma per me una bella “botta” l’ha data Asamoha in questo momento molto in forma e forte.

Siamo tutti contenti abbiamo vinto, una Juve sempre non perfetta, trionfa, mettendo Ko un avversario superficiale e rissoso, vittima delle proprie scaramucce e trascinati dalla vendetta.

Al posto dell’allenatore: Corrette la sostituzione di Matri che non vuole rientrare nel suo ruolo, e De Ceglie che aveva sinceramente combinato poco, mi ha lasciata perplessa però Giovinco che nonostante si applichi non riesce ad imporsi come vorrebbe sbagliando spesso.

L’unica preoccupazione che ho è per Pirlo, non lo vedo come l’anno scorso, è come fosse già stanco ma soprattutto poco lucido, si fa portare via la palla molto spesso e non è da lui. Ieri si è distinto di più  nel secondo tempo forse concomitante i cambi è riuscito a svolgere meglio il suo lavoro, riorganizzando il centro campo confusionario a inizio match.

Per la serie “tolleranza 0” l’arbitro ci ha sistemato con diversi cartellini gialli, ma d’altronde siamo abituati a convivere con i nemici “della nostra vecchiaia”, l’atmosfera in campo era molto tesa soprattutto dopo il terzo il gol, con un Genoa annientato fisicamente e moralmente, non sono mancate le gomitate, manate e inizi di risse sedate alla bene e meglio.

Comunque, aggiungiamo tre punti e condividiamo il primo posto che tra pochissimo arriva finalmente la champions!

Luna23

 

Genoa – Juventus 1-3 Sintesi

http://www.metacafe.com/watch/9116379/

Genoa-Juve, come un rullo compressore.

di eldavidinho

Dopo la pausa per le nazionali torna in campo la Juventus capolista e campione d’Italia in carica. L’1-4 esterno contro l’Udinese, al di là delle polemiche che hanno seguito il match come nel post Juventus-Parma, ha dimostrato come la solidità della squadra di Massimo Carrera sia la stessa dello scorso anno. L’unità e la forza del gruppo continuano a crescere a dismisura. Partiamo subito dall’episodio chiave della partita di Udine. Valeri (o Rizzoli? Il problema ce lo porremo per tutto l’anno ad ogni decisione che verrà presa) ha punito il presunto fallo di Brkic che, andando addosso a Giovinco, “gli impedisce un’evidente opportunità di segnare” e anche per questo l’ha espulso. Per chiara occasione da rete, non credo per fallo da ultimo uomo. Non ha visto però la precedente spinta di Danilo ai danni di Giovinco. La regola, dicendo che se il fallo è commesso in area e dall’ultimo uomo ci sono automaticamente rosso e rigore, può anche essere un’esagerazione, ma è così da sempre. Dunque se si critica la regola non si può criticare anche l‘arbitro che l‘ha solo applicata. Al massimo, gli si può imputare il non aver visto la spinta di Danilo che ha “anticipato” lo scontro tra Giovinco e Brkic. E ancora, la scelta eccessiva di espellerlo. Ma qui subentra, ripeto, la regola.

In definitiva. Torniamo al calcio giocato. Una Juve bella, feroce e imperturbabile, in grado sicuramente di monopolizzare il campionato anche se è presto per parlarne. Una Juve tornata ad essere né ecumenica, né accomodante, né simpatica. Dunque, neanche perdente. Un 4-1 con lo stesso 352 con cui 9 mesi fa pareggiammo 0-0. Dunque siamo migliorati. Diventati più concreti e cattivi. Al di là del rigore spartiacque, la differenza tra noi e l‘Udinese è stata netta. Finalmente Giovinco, più rapido del branco in occasione del primo gol, da opportunista; poi freddo e spietato, con il rasoterra, il secondo. Tutti ferri del mestiere d’attaccante, finalmente. Troppe etichette gli hanno messo addosso in questi anni, facendo crescere le attese e la pressione. Mostruosi Vidal, Pirlo e Asamoah. Tuttavia, PRECISIONE degli attaccanti nei passaggi “di prima“ ancora migliorabile. Sfruttiamo troppo poco le occasioni che creiamo. Difetto(che mette in evidenza altri pregi) già dello scorso anno. Eppure ne abbiamo fatti 4, rifilati altri 2 al Parma e realizzati altri 4 a Pechino, al Napoli. Non si può parlare di certo di squadra a secco, semmai di attacco che segna “il giusto”, senza strafare.

La scommessa Bendtner, il gigante danese, si vedrà. Viene qui con l’etichetta di ragazzaccio dotato però di enormi potenzialità. Alcune espresse a tratti, altre inespresse e carattere da scheggiare, levigare, magari con la fatica ed il sudore che Antonio Conte pretende dai suoi uomini. Doti fisiche e tecniche che gli permettono di ben usare testa e piedi, di difendere il pallone, giocare anche spalle alla porta, di tirare conclusioni potenti e precise, di dialogare palla a terra con i compagni, di giocare anche fuori l’area di rigore. Piuttosto macchinoso nei movimenti(spesso si fa raddoppiare nello stretto ma ama il dialogo con i compagni). Insomma. Caratterialmente ha personalità ma gli manca voglia ed abnegazione, sentendosi già un giocatore “arrivato.”

Le statistiche della vittoria contro l’Udinese forniscono un confronto impietoso. Certo, sui dati pesa, e non poco, l’inferiorità numerica con cui i friulani hanno dovuto convivere per quasi 80 minuti, ma la capacità degli uomini di Conte di sfruttare a proprio vantaggio l’uomo in più è comunque un grosso merito. Proprio come contro il Parma, il possesso palla fatto registrare dai bianconeri è stato del 63%, ma è salito, e di parecchio, l’indice di pericolosità, attestatosi al 91,6%, contro il 28,7 degli avversari. Ben 20 le conclusioni tentate, 10 delle quali nello specchio della porta e notevole la precisione delle giocate, con il 78,7% di passaggi riusciti. Davvero niente male se si considera che le palle giocate sono state ben 793, 379 in più dell’Udinese.

Il Genoa è reduce dalla sconfitta maturata nei minuti finali di Catania, dove comunque ha confermato di essere una squadra con un discreto gioco e capace di trovare le vie della porta. La difesa però andrà sistemata davanti alla Juve che vanta già 6 gol in 2 partite. I precedenti parlano di una sfida sempre aperta: 18 le nostre vittorie, 16 quelle dei liguri nelle 45 partite giocate a Genova, 11 volte è finita in parità. Proprio l’ultima volta a Genova è andato in scena un teatro dell’assurdo. 0-0, tante occasioni da gol (tra cui traversa di Vucinic, di testa, su corner; palo sempre di vucinic, di testa, su cross dalla destra di Pepe; su punizione di Pirlo, Pepe prende il palo da due passi) e scelte discutibili di Rizzoli(rigore su Matri per trattenuta vistosa di Carvalho; conclusione da fuori area di Marchisio intercettata con le mani da Sculli; gol regolare annullato a Simone Pepe nella ripresa). Insomma. Col 63,6% di possesso palla rispetto al 36,4 del Genoa, 3 pali e traverse, 17 corner a 6, 53 cross a 19, 462 passaggi a 266. Qualcosa d’impressionante. Domenica pomeriggio speriamo che la musica sia diversa.

A Pegli continua il lavoro a parte del capitano rossoblù Rossi che ravvisa un dolore al ginocchio, ma è in via di guarigione. Se Rossi dovesse recuperare allora sarà lui a completare il tridente assieme a Jankovic e Immobile: infatti mancherà Vargas per un problema alla coscia sinistra accusato in allenamento con la Nazionale peruviana. In difesa ballottaggio per il ruolo di terzino destro tra Sampirisi e Ferronetti. Per la gara contro la Juve infine De Canio è incerto se lanciare Merkel o confermare Seymour davanti alla difesa.

Nella Juve, Conte conta di recuperare qualche acciaccato di lungo corso come Isla e Pepe, mentre tempi di attesa più lunghi per Padoin e Lucio. A Genova comunque dovrebbe rivedersi lo stesso 11 che ha espugnato Udine, ma il Mister vorrà tenere tutti sulla corda fino alla vigilia. Non è detto che non ci sia turnover in vista della sfida di Champions.

Altre statistiche. La Juve, nelle ultime 3 trasferte di SerieA è sempre passata in vantaggio all’intervallo portando a casa il risultato ed ha segnato almeno 2 gol in 11 delle ultime 13 partite di SerieA. Il Genoa, nelle ultime 3 partite di SerieA giocate in casa, è sempre passata in vantaggio prima dell’intervallo. Dopo 2 gare Andrea Pirlo si riprende la classifica europea dei passaggi riusciti a partita: 102 di media. Staccati Yaya Tourè, Xabi e Xavi. In Europa siamo 4° per possesso palla(dietro Barca, Real e Bayern), 4° per passaggi riusciti(dietro Bayern, Man United, Swansea), 5° per tiri in porta(dietro Bayern, Bayer L., Barca e Atletico). Forza Juve

@eldavidinho94

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