Articolo di Alessandro Magno
Juventus-Torino 2-1. Confesso, era almeno da 20 anni che non soffrivo così in un Derby. Diciamo la verità, in questo filotto ventennale da quando il Toro non vince mai, questa è stata la volta in cui sono andati più vicini a una vittoria. Probabilmente fra le due contendenti l’avrebbero sicuramente meritata. Se ci fosse una stella da appuntarsi al petto in memoria della sfiga, il Toro ne meriterebbe anche più di una.
Il Derby è iniziato con una cornice che non condivido. Gli sfottò non li amo particolarmente men che meno quelli fatti prima delle partite che mi pare portino una sfiga incredibile. Così non ho condiviso lo sfottò del Presidente Agnelli a Cairo che non ha replicato. Anche questo fatto inquietante. Non sono stato l’unico che ha interpretato questo come un segnale, fra l’altro corredato da un insano entusiasmo in città da parte dei nostri, della serie ”gliene facciamo 4 o 5 tanto sono troppo scarsi per noi”. I Derby sono Derby hanno una storia a sé, e i valori in campo spesso e volentieri si azzerano. Loro giocano la partita dell’anno e come sempre poi sono capacissimi di perdere la volta prima e la volta dopo contro squadre mediocrissime, ma con noi giocano sempre al 1000% e ieri s’è visto.
E’ così che questo insano entusiasmo ci ha portato a giocare 10 minuti veramente alla grande, dove pur non tirando quasi mai in porta abbiamo di fatto, fatto un monologo. Loro non l’hanno mai vista fino al rigore e sembravano quelli che sono, una squadra che se pressata non riesce a fare 4 passaggi di fila. Passati in vantaggio probabilmente questo insano entusiasmo si è trasformato in un arrogante saccenza. Una superbia sciocca che nel calcio sempre fa rima con sconfitta. E’ così che abbiamo fatto fare un gol a loro che neppure alla play station riescono con tanta facilità. Uno prende la palla nell’area sua e riesce ad andare da solo fino all’area nostra senza che nessuno lo contrasta, senza che nessuno lo stende, magari spendendo un giallo più che mai utile, e questo sfodera poi un tiro da manuale che nemmeno il miglior Cristiano Ronaldo. Palo gol e partita messa in pari. Da qui in poi quasi solo Toro. Loro sfiorano più volte il gol con contropiedi ficcanti, un tiro in scivolata di Quagliarella esce di un nulla. Noi spesso in difesa siamo scoperti, un Evra ormai ex calciatore a dir poco imbarazzante, un Lichtsteiner nervoso e più utile avanti che dietro. Loro sulle fasce ci affettano e meno male che fra Amauri e Quaglia di palle ne ciccano non poche e meno male che qualche altra palla gol come il colpo di testa di Gazzi sorvola la traversa. Noi sconclusionati solisti con Tevez irritante come non mai e Morata che invece di dare quel qualcosa in più si mette a fare il giocoliere pure lui. In una sola occasione riusciamo a partire due contro due e proprio Morata non chiude il triangolo con Tevez. In un’altra occasione buona Tevez pare poter andare al tiro e anche lui cincischia in dribbling inutili e dal prosieguo di questa scaturirà l’espulsione di Lichtsteiner. Dal gol all’inferiorità numerica.
Già l’espulsione di Lichtsteiner. L’imponderabile che cambia il corso agli eventi. Apriamo una parentesi sull’arbitro, perché qualche granata s’è lamentato di un fallo a centrocampo sul gol vittoria della Juventus, fallo che alla moviola non pare proprio esserci. Dicevo l’arbitro. Orsato mi pare abbia arbitrato bene prendendo tutte decisioni ineccepibili tuttavia tutto si può dire tranne che le suddette decisioni non siano andate in qualche modo in favore dei granata. Rigore ripetuto due volte (non capita quasi mai ma è capitato), gol annullato alla Juve (era in fuorigioco vero ma non era semplicissimo vedere), espulsione di Lichtsteiner di cui il secondo giallo pare proprio un bel tuffo degno della Cagnotto del granata ma Lichtsteiner interviene da fesso e l’arbitro vede fallo ok a velocità normale ci può stare, mancata espulsione di Glick che commette almeno altri 3 falli da dietro uno clamoroso su Tevez sull’azione del gol annullato a Vidal. L’arbitro poteva annullare il gol e andare ad ammonire e buttare fuori Glick visto che sarebbe stato secondo giallo. Persino i 3 minuti di recupero sono stati per me scarsi e quindi potevano agevolare col senno di poi il pareggio del Toro. Il gol poi è avvenuto a 6 secondi dalla fine per cui ok prendetevela con la sfiga ma non prendetevela proprio con l’arbitro che davvero non sapeva più come aiutarvi.
E torniamo all’espulsione di Lichtsteiner. Questo come detto è per me l’episodio che ha cambiato il corso agli eventi, perché nel momento in cui la Juve resta in 10, Allegri fa un paio di sostituzioni di cui una che sembra assurda e si rivelerà invece vincente, Ogbonna per Tevez, ma soprattutto scatterà nella mente dei contendenti un meccanismo diverso e contrario così che mentre ai gobbi quella ”vocina” nella testa dirà:’’Cazzo dai ora in 10 non dobbiamo proprio perderla” ai granata la stessa ”vocina” dirà: ”Va be dai male che va l’abbiamo pareggiato ‘sto Derby”. L’imponderabile è tutto qui. Nessun allenatore può allenare questo. Alla fine Pirlo che non ha giocato benissimo e ha fatto altri tiri da dimenticare, azzeccherà il tiro della Domenica sul filo di lana, la Juve vincerà e il Toro perderà come ormai da tradizione. Restano gli sfottò fra tifosi. Per me resterà soprattutto la standing ovation dello Stadium a Fabio Quaglierella ricambiata dai suoi applausi, per i tre scudetti vinti e le tante battaglie con noi. Forse la cosa più bella del Derby che sfuggirà ai più, cancellata dalla saetta del Santo del giorno. Sant’Andrea Pirlo da Brescia.
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