Quel gran genio del mio amico con un pallone nei piedi fa miracoli.

Articolo di Alessandro Magno

Forse ieri si è vinta la partita decisiva per questo settimo scudetto consecutivo. Roba allucinante. Quando ero piccolo sentivo parlare di Juve del quinquennio e di Grande Torino che avevano vinto 5 scudetti di fila e mi sembrava veramente, e lo era, si parlasse di un calcio di altri tempi, dove le partite finivano 10-2, il calcio era dei pionieri, dei palloni di cuoio marrone e delle scarpe a stivaletto. Non avrei mai pensato che nel calcio moderno la Juventus potesse arrivare a vincerne 6 di fila. Figuriamoci 6 e lottare per il settimo ( che non è ancora vinto). Figuriamoci poi dopo farsopoli. Comunque a parte la riflessione storica certo ieri avessimo fatto qualche passo falso ci saremmo complicati notevolmente la vita. Ad ora, che il Napoli deve ancora giocare , ma nel Toro non ripongo alcuna speranza, ci sono 4 punti di vantaggio sui 6 rimasti. Quindi direi che si va a Roma abbastanza tranquilli. Di mezzo una Coppa Italia da conquistare e che mi piacerebbe conquistare, perché questo Milan è piccolo e già gli abbiamo regalato una Superocoppa Italiana e direi che può bastare.

Che dire della partita di ieri. Abbiamo fatto tutto noi. Il rigore per cappellata di Buffon e la mezza dormita di Rugani. Un palo loro su mezzo miracolo di Buffon su altra dormita di Barzagli. Formazione iniziale rivedibile di Allegri. Coppia centrale che non mi piace e non mi da sicurezza. Attaccanti soporiferi. Questo era il quadro. Insomma si continua sulla strada di amministrare le forze ma questa squadra non riesce proprio più in questo. In un girone abbiamo preso mi pare 2 gol ora prendiamo sempre gol. E’ evidente che non si riesce ad amministrare. Come è evidente che c’è una fase difensiva che è peggiorata. Ora vorrei ci dicessero chiaramente perché non gioca Benatia. Voglio ricordare che dopo un periodo iniziale dove Allegri faceva ruotare un poco tutti a parte Howedes che ruotava fra l’ospedale l’infermeria e il lazzaretto, il mister aveva trovato la quadra con Benatia e Chiellini. Voglio ricordare anche che da quando si trovò questa quadra, per rendimento Benatia risultò il miglior difensore a disposizione , anche migliore dello stesso Chiellini sempre un poco frenato da qualche acciacco. Ora se Benatia ha fatto qualche cavolata ce lo dicano in modo che ne siamo tutti consapevoli perché ”non è successo nulla” e poi non gioca non va bene.
E veniamo al rigore. Lo dico molto chiaramente anche se gli antijuventini che vengono a sbirciare nei miei scritti non saranno d’accordo, rosicheranno o si arrabbieranno (a parte che di loro me ne frego altamente): il rigore per me non c’è. Dal vivo non ho alcun dubbio e per la dinamica lo avrei dato. Al replay è evidente che è un tuffo alla Cagnotto dell’attaccante del Bologna. Non c’è nulla di nulla, non c’è un tocco di piedi e nemmeno una spinta vigorosa, c’è appena un tocco con il braccio di Rugani sul collo dell’avversario. Una roba tipo carezza. Lo ha appena sfiorato,l’altro gli crollano le gambe come colpito da un fulmine. Mi è parso abbastanza curioso
1- che al var lo abbiamo concesso invece di ammonire per simulazione
2-che anche in tv hanno continuato a insistere sul fallo perché ripeto è evidente la simulazione.
A chi non piace questa mia spiegazione , l’ho detto nella parentesi di prima. Per quanto riguarda poi l’eventuale rosso dato che il rigore lo ha concesso mi pare che il regolamento fosse chiaro , oggi non è automatico ci deve esser l’intenzionalità di fare fallo e ci deve esser la chiara occasione da gol e mi pare che l’attaccante del Bologna stia andando verso l’esterno e non verso la porta.

E veniamo all’eroe di giornata: quel gran genio del mio amico Douglas Costa. Come non si può volere bene a questo ragazzo, piccolo, con la faccia da bambino e con la poesia nel sinistro? Infatti ha legato molto con Dybala e Higuain che da brasiliano verso due argentini non è proprio così scontato. Ha legato in verità con tutti perché è difficile vederlo protestare o fare qualcosa di scorretto. Fra l’altro sia quando gioca bene che quando non gioca bene e viene sostituito pare sempre molto sereno. Devo dire, così spezziamo una lancia in favore di Allegri, che Costa è veramente migliorato quest’anno e credo abbia raggiunto dei picchi che non aveva mai raggiunto prima neppure al Bayern Monaco. Ieri è entrato e ha spaccato la partita di brutto. In una decina di minuti ha messo più palle in area lui di quanto non avessero fatto 4 giocatori prima ovvero Sandro, Asa, Dybala e Cuadrado. E che palle. 4-5 assist al bacio , che sono stati fortunatamente sfruttati in alcuni casi da Khedira e Dybala. Il ragazzo ha un cambio di passo notevole, una velocità da imprendibile, un genio da fuoriclasse. Ieri un tocco di prima di esterno a dribblarne due, un cross di rabona che per poco fa gol e ( per chi l’ha notato) una palla dalla bandierina messa fuori area a rimorchio , quando tutti erano schiacciati sul portiere avversario, meritano veramente il prezzo del biglietto. Il ragazzo non solo è bravo nel dribbling e nell’assistenza ai compagni ( si gioca la palma di re degli assist con Luis Alberto della Lazio) ma vede spazi e corridoi che gli altri non vedono. Non è molto bravo a fare gol, è un ala pura direi vecchia maniera alla Garrincha, e nella sua testa privilegia l’ultimo passaggio alla realizzazione, e oltretutto, se lo fosse non ce ne sarebbe neppure per Messi, ma anche segnando poco riesce ad esser decisivo come una punta. Concludo con un commento dell’amico Luigi alle mie pagelle di ieri sera, che cita un tweet di Willy Signori, perché veramente merita.

“Douglas nostro che sei in panchina, sia santificato il tuo nome;
venga il tuo cross; sia fatta la tua rabona, come a destra così a sinistra.
Dacci oggi il nostro assist quotidiano, e rimetti in sesto i nostri risultati come noi li rimettiamo ai nostri avversari,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dalle bestemmie
Amen”

 

  1. X melara81 (post scritto da tempo…ho aspettato il 7° per evidenti motivi)

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    melara 81 28 aprile 2018 @23:13 Che belle le lacrime di Icardi.
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    – inizialmente io e te ci siamo incrociati in occasione di un tuo doloroso problema familiare (mi auguro risolto)quindi tu conosci bene la parola sofferenza poi pero’… posso capire, per 1.000 motivi, la tua goduria del dopo inter-juve, ma icardi cosa ti ha fatto di male?

     Juve a + 30 sull’inter, lui mai una parola contro la juve, esce sul 2-1 all’87° e 5 minuti dopo capisce che non fara’ la champions neppure il prossimo anno:piange e tu non godi(tuo sacrosanto diritto) per la tua juve che ha vinto ma godi per le sue lacrime. 

    – 7 scudetti + 4 CI + 2 finali di champions dovrebbero darti felicita’e serenita’ ma soprattutto bonta’…..e invece….poi vi lamentate (al plurale) perche’ agli altri tifosi non siete simpatici…la vostra squadra sa solo vincere (e’ la juve che vince mentre i vostri meriti sono gli stessi di quelli del perdente tifoso interista, un concetto che a tanti di voi non e’ chiaro)

    – ti direi:se non fa un passo indietro lo juventino che ha la pancia piena da 7 anni (direi ameno 50) chi lo deve fare, chi e’ a digiuno da oltre 30 anni?

    – ti chiedo: vista la vostra meravigliosa vita da tifosi, da cosa deriva il vostro SEMPRE terribile “astio” verso tutto cio’ che non e’ bianconero?

    – mi auguro che tu ti sia accorto di  quanto hai scritto: io al tuo posto risponderei con un “mi dispiace”….poi tu rispondi pure come vuoi, sempre che tu “rispondere” lo voglia fare.

    un saluto

    ps: non gradirei risposte di chi non corrisponde al nick melara.

    • Claudio il calcio è anche sfotto’.
      Da juventino non sopporto quando si fanno battute su Heysel o Pessotto.
      Icardi non mi ha fatto nulla personalmente.
      La goduria era per le lacrime del capitano dell’ Inter,dopo una tiratissima e bellissima partita.
      Dopo quanto successo nel 2006 quella con l’ Inter sarà sempre una partita ‘particolare’.
      Quindi,ti prego, non cercare di psicoanalizzare lo sbraco di un semplice tifoso.
      Le brutture nel calcio sono altre.
      Saluti.

  2. D.COSTA
    – guardavo il bayern e vedevo un giocatore sopra tutti gli altri, un certo d.costa. Poi succede che la dirigenza tedesca (bayern e non magonza) lo vende ad una diretta concorrente tenendosi in quel ruolo due vecchie cariatidi in procinto di trasferirsi nel breve nel ricovero piu’ vicino.

    Pensavo che il motivo derivasse dal fatto che questo d.costa creava problemi alla sua squadra, invece i problemi li crea ai suoi avversari: un vero mistero…..e pensare che qualcuno pensa di sostituire marotta.

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    ALLEGRI (argomento qui sempre in vetta…)

    – Non occorre essere stati in serie A, anche nel campo torneo amatoriale quando scegli un ancellotti, un zeman, un capello dai l’idea di cio’ che vuoi dalla tua squadra, in principal modo la filosofia di gioco che dovrebbe esprimere: se alla juve continuano con Allegri e’ semplicemente perche’ lui “fa giocare la squadra” come vuole la societa’

    Inoltre anche nelle “squadre di bar” tutti gli allenatori si CONFRONTANO CONTINUAMENTE con staff e societa’, una cosa ovvia e scontata a chi conosce come stanno ovunque le cose.

    – la cosa importante per CAPIRE in ottica allegri questa “unica juve a livello mondiale nei risultati ” non e’ aver giocato a calcio, basket, baseball o aver praticato lo sci ma se HAI VINTO per 7 anni consecutivi (ANCHE IL TORNEO DEI BAR) giocando ogni 3 gg con chi contro di te fa e faceva la partita della vita per poi perdere pesantemente le successive 5 partite…

    – quindi un conto aver praticato calcio, alpinismo e altro per puro divertimento, un conto aver vinto per 7 anni consecutivi (QUALCUNO QUI CI E’MAI RIUSCITO?) contro avversari sempre con il coltello fra i denti e non giocando il birra moretti ma campionato, C.I. e soprattutto champions……se non si capisce QUESTA SOSTANZIALE DIFFERENZA inutile stare a discutere….

    – certo alla juve sono professionisti e “prendono i soldi” mentre al city, al psg sono dilettanti e giocano gratis…..

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    x alessandro magno

    hai scritto (copia/incolla):  Il rigore per cappellata di Buffon

    pur non discutendo la vittoria della juve a milano ti dico:

    – rete d.costa (un tirettino): un portiere di 1^ categoria dilettanti semplicemente allungando un braccio quel pallone lo avrebbe preso senza difficolta’
    – 2^ rete Juve: la fortuna di handa e’ che quel pallone gli sia passato a 3 cm dal naso, avrebbe potuto romperglielo…il naso….
    – rete di Higuain: il portiere dell’hotel duomo avrebbe fatto due passi e sarebbe andato a prendere quel cross

    – buffon gioca nella juve, perin nel genoa, handa nell’inter…quindi …tutto nella norma, sei hai messi giochi con messi, se hai maccarono giochi con maccarone ma….

    ti chiedo pero’: avete scritto oltre 200 post, tutti attentissimi anche anche al minimo particolare, vi siete subito accorti del buffon/bologna ma non dell’handa/juve…..una semplice dimenticanza?

    ad ogni rete incassata allegri parla di leggerezza e di un “ns errore” ….

    un saluto

    • Alessandro Magno

      Ciao Claudio io generalmente parlo sempre dei miei evito quasi sempre di parlare degli altri. Non ho giudicato Handanovic come non ho giudicato l errore grossolano mi pare di Brozovic che di testa all ultimo assalto da solo in area tira fuori.

      Su Buffon credo che l errore sia veramente grossolano.

      • x alessandro/benedetto

        ti rispondo perche’ stiamo parlando quasi dell’essenza del blog stesso, capire quindi se vogliamo fare valutazioni di tifo (ineccepibili le tue) o valutazioni sulla gara o anche oltre la gara che tengono conto di aspetti a 360°.

        in proposito su buffon ti dico che “per i vecchi portieri” l’errore di piede non e’ proprio un errore visto che “ai miei tempi” venivi ripreso se anche solo ti azzardavi (portiere) a toccare la palla con i piedi…cambiare poi in corsa fu un grosso problema…

        – ad ogni rete subita allegri parla sempre di disattenzione ma con lo stesso metro potrei dirti che tante reti juve in apparenza sembrano solo il frutto di errori avversari (a madrid ad esempio, navas ne ha fatte due una delle quali quasi da comica….)…se le questo e’ il metro di valutazione allora siamo “senza offesa alle elementari”

        – cerco di ritirarmi nuovamente nella mia caverna ma prima ti faccio una previsione per domani sera: juve che vince tutto normale e scontato, juve che perde colpa di allegri che non ha capito la partita e non ha dato motivazioni anche se 3 docili palloni dovessero passare tra le gambe di buffon….e questo anche per ritornare al precedente concetto fra valutazioni di tifo e di campo!!

        Un altro dettaglio: in campo domani sera (per qualcuno qui e’ solo un dettaglio) ci dovrebbe essere anche il milan di gattuso..in inghilterra la tanto ambiata coppa cambia ogni anno padrone…qui se lo dovesse cambiare sarebbe solo per demerito di allegri…stanchezza, milan o seregno solo piccolissimi dettagli.. 😛

        un saluto

        • Alessandro Magno

          Guarda secondo me sbagli. Io se faccio le pagelle per principio lo devo fare col massimo della obiettività. Se buffon fa un errore da 4 lo devo dire non è in discussione il valore assoluto del giocatore. La pagella è di Juve Bologna non della carriera di Buffon.

          Il resto credo siano discorsi non riferiti a me che non mi posso identificare in tutti i tifosi della juve.

          Per quanto concerne Allegri io lo confermerei e non lo cambierei con Sarri

  3. Allora domani x qualcuno se la Juve non vince sarà solo colpa di Allegri? Da quando conosco il calcio so che si gioca 11 contro 11 e non è solo un detto popolare che il pallone è rotondo. Se sei più forte tendenzialmente vinci, ma nei professionisti il livello tecnico si appiattisce e spesso poi sono i particolari a fare la differenza tra una squadra e l’altra, ( condizione fisica, ritorni da infortuni ecc.)
    Quando dici che mi gioco la tripla, caro Cama è perchè non avendo la sfera di cristallo non posso preventivare che la Juve vinca a prescindere. Diciamo che la tendenza in questi 7 anni è questa, ma di buche per la strada ne puoi sempre trovare. Però se si vincono l’80% delle partite non possiamo attribuire queste vittorie a casualità o a colpi balistici estemporanei dei calciatori che abbiamo a disposizione. È riduttivo verso il lavoro che tutta la squadra fa, anche se spesso non ci piace come.
    Quando dicevo che dopo la partita contro il Napoli avrei voluto vedere una reazione da parte della Juve per mostrare il suo reale valore era ovviamente una considerazione per capire se volevano continuare a vincere questo scudetto o meno. In sostanza era voler capire se avevano la forza psico fisica per rimettere a posto una situaziine che stava diventando critica per quella sconfitta. Che poi la vittoria contro i prescritti sia arrivata soffrendi ed in quel modo “apocalittico” è un altro discorso.
    Buona giornata

    • Se vabbè, continui con le circonvenzioni delle perifrasi :mrgreen:

      Sono tre giorni che il Cama si sta spiegando un “fatto” in tutte le salse possibili … senza successo.
      Ci tento io perché sono buono 😈 , ma sarà l’ultima. 🙄

      Se tu -per tua ammissione- dopo Juve Napoli aspettavi una REAZIONE contro i “nemici” per antonomasia per di più;
      se contro costoro vai in vantaggio e un loro uomo viene cacciato, e tu giochi quasi tutta la partita 11 contro 10;
      se con un uomo in più a tre minuti dalla fine sei sotto 2 a 1; se succede tutto questo, ed è successo tutto questo, secondo te la REAZIONE c’è stata o no ?

      E non mi parlare del risultato finale, perché in 3 minuti non c’è reazione, ma solo il rocambolesco e “imponderabile del calcio”.

      Non sproloquiare d’altro, barra solo una casella SI … NO … Grazie.

      • Diciamo che i goal finali sono arrivati nel finale dopo una partita che chiamarla rocambolesca è pure poco. Siamo andati sotto per una disattenzione su un calcio di punizione da centrocampo e per in autorete alla Niccolai maniera( spero te lo ricordi il difensore del Cagliari). Avevamo già smadonnato sull’1a0 per un goal divorato dal Pipita e da dopo l’autogoal giocavamo ad una porta da circa 20 minuti. Di cosa dobbiamo parlare del phatos perché la palla non voleva entrare?

  4. Mauro the Original

    Coppa Italia

    Fino a qualche anno fa veniva sempre snobbata dalla juve che faceva giocare molte riserve. Adesso sembra più importante della Champions. . . . . .
    Poi questo comporterà il fatto di giocare un altro trofeo in piena estate anticipando quindi la preparazione e creando pertanto seri problemi ai giocatori. Ma a che pro?

    Ma ne vale la pena?

    La Juve deve diventare più europea e pensare alla Champions altro che storie.
    Se Allegri mette in campo le riserve tiferò juve, in caso contrario tifo Milan

    • michelleroi

      Scusa, Mauro, ma che eresia è questa?!
      Capisco l’idea di mettere le riserve nei turni preliminari di coppa Italia per privilegiare obiettivi più importanti come campionato e Champions (e mi pare comunque che un buon turnover sia sempre stato fatto da Allegri in questi anni)…
      Ma ora siamo in finale, con un altro trofeo a portata di mano, abbiamo vinto lo scudetto e possiamo schierare le seconde linee domenica a Roma, visto che quel risultato non conta… E tu mi dici che se Allegri schiera la migliore formazione tu tifi Milan?!
      Mi sa che hai perso un po’ di lucidità, amico mio…

      • ciao Michel, ben ritrovato.
        Penso che il nostro Mauro l’abbia detto per provocazione. Quando scendiamo in campo, anche col Pizzighettone, il nostro cuore bianconero si regola di conseguenza.

        Pensa che io, nonostante alcune scelte tecniche scellerate e molto deludenti, ho sempre tifato Juve… 😉

      • Ciao Michelleroi, come è lontano quel post che pubblicasti sul blog di tuttosport quando la Juve di Conte, contro ogni più rosea previsione (Agnelli nel 2010 aveva “programmato” che lo scudetto doveva ritornare a Torino entro 5 anni) vinse il tricolore.
        Come cambiano le emozioni, è incredibile. Mi è capitato spesso di pensare a quel post in questi giorni per farmi ritornare un gusto speciale per questo 7 titolo. Ma sono troppo impegnato a scrivere e parlare con amici di Allegri, trascurando di fatto questo periodo meraviglioso che ci sta regalando la nostra Juve.
        Ti saluto con Affetto.

    • Ciao Mauro, in ogni caso il trofeo in piena estate lo devi giocare. A meno che non credi a quel tifoso napoletano che twitta #iocicredo.
      Allora si che la supercoppa si giocherebbe tra napoli e milan

      Ciao

  5. Luca967

    Dopo Pirlo, Vidal e Pogba, con la Juve finalista a Berlino che ha tenuto testa al Barcellona più forte degli ultimi 10 anni, Allegri s’è ritrovato con un intero reparto di cc (titolari + riserve) che in Europa può essere considerato si e no da 10° posto. Il Real di contro nello stesso reparto ha Campioni non solo in campo ma anche in panchina, intercambiabili fra loro che sanno come costruire “gioco”, giocatori che danno del tu al pallone e sanno quando e come abbassare e alzare i ritmi, verticalizzare o spedire col contagiri il pallone ai compagni smarcati. E allora se (come è successo a Torino all’andata) da una parte hai Modric, Kross, Isco, Asensio e dall’altra Matuidi, Khedira, Marchisio e Sturaro, credo che sotto questo aspetto un confronto fra i due allenatori abbia poco senso.

    • Mauro the Original

      Concordo in pieno Gioele,

      Infatti io critico più Marotta e soci che Allegri.

      Dire che questa Juve sia più forte di quella del primo anno Allegri mi sembra un’eresia.
      Dire che non sono stati commessi errori di mercato ultimamente mi sembra altrettanto poco condivisibile.
      Certo abbiamo ora un ottimo attacco ma al quale manca lo spaccapartite come Morata che infatti stiamo trattando.
      Il centrocampo è molto più scarso per non parlare della difesa.

      Però per creare questa squadra attuale sono stati spesi valanghe di milioni

      • Mauro,

        senza entrare nel merito delle strategie societarie, 60 mln circa spesi per Hernanes, Lemina, Rincon e Matuidi + ingaggio (per tutti e 4) intorno agli 8 mln. netti annui, è più o meno l’esborso che sarebbe servito per assicurarsi un centrocampista giovane e di qualità, e invece che continuare a mettere pezze a un capo d’abbigliamento consunto e vetusto, sarebbe stato forse meglio sostituirlo con un altro integro e più alla moda.

        • vero, Gioele, d accordo. Ma a questo punto e’ d uopo una domanda… cui prodest? A chi giova tutto cio’? Perche secondo te non si e’ lavorato su un settore in crisi come il centrocampo? Leggerezza? Poca furbizia nel chiudere per tempo? o cosa?

  6. Mauro the Original

    Claudio g

    Perché chiedi a noi di valutare la qualità dei gioco espresso dai giocatori interisti? Casomai dovresti chiederlo alla dirigenza nerazzurra e a Spalletti.

    A me non sembra che qui dentro si facciano le pagelle degli avversari ma solo dei giocatori della Juve, e siccome siamo molto esigenti ci permettiamo anche di criticare nonostante i risultati ottenuti.

    La società per la quale lavoro ha registrato nel 2017 un fatturato di quasi 6 miliardi di euro, triplicando in pochi anni il valore delle azioni. Eppure all’assemblea degli azionisti si è chiesto di migliorare ulteriormente le performance ottenute.
    Non mi sembra sia un discorso strano, dipende sempre dai punti di vista di ciascuno che sono egualmente rispettabili.

  7. michelleroi

    Buon giorno amici.

    Grande gioia per questo settimo scudetto consecutivo, un po’ di -serena- attesa in vista della finale di domani col Milan.
    Il mio pensiero su Allegri lo conoscete, quindi evito ripetizioni: il campionato mi ha fatto soffrire e godere come un riccio, sono sempre stato convinto -persino dopo la sconfitta in casa col Napoli- che l’avremmo spuntata anche stavolta e così è stato.

    Ai cantori di Sarri (anche su questo blog), chiedo sommessamente: al di là delle menate sulla tuta e sulla sua perenne mancanza di eleganza comunicativa -sulle quali sarei comodamente disposto a passare sopra-, non reputate che sia carente in uno degli aspetti più importanti che devono appartenere chi allena, e soprattutto chi allena una squadra obbligata a competere sempre per la vittoria come la Juve?
    Mi riferisco alla capacità di trasmettere ai giocatori la giusta mentalità, la sana cattiveria, che nei momenti che contano ti fanno dare sempre il 101%.
    E’ fuor di dubbio che l’allenatore del Napoli sia uno di quelli che sanno dare alle proprie squadre un’impronta chiara di gioco: il che, rappresenta indubbiamente un plus, non solo per i canoni “estetici”.
    Viceversa, ho delle grosse perplessità sulle sue capacità di essere un adeguato motivatore: tanto per capirsi, sono convinto che, con uno come Conte alla guida, questo Napoli non sarebbe crollato in prossimità del traguardo, come invece sempre è successo agli azzurri in questi ultimi tre anni, ogni volta che il gioco “si faceva duro”.
    Ripensando all’infinita litania di strampalate scuse addotte da Sarri per giustificare certe uscite a vuoto dei suoi (se giochiamo prima siamo sotto pressione perché dobbiamo vincere, se giochiamo dopo siamo sotto pressione perché la Juve ha vinto, all’ora di pranzo non va bene, dopo le feste i giocatori non sono pronti, il campo non ci aiuta, “o’ fatturato”…), l’impressione è proprio quella di una carenza di mentalità vincente. Non sanabile a 60 anni, ovviamente.

    Perché il “fuori Allegri”, dopo un gloriosissimo ciclo di 4 anni, può anche essere concepibile. Ma i nomi dei possibili sostituti non mi lasciano affatto tranquillo.

    Saluti alla compagnia.

    • Mauro The Original

      Pier

      La mia chiaramente è una provocazione. Ciò che intendo dire è che la Juve deve avere una visione più europea ed in alcune circostanze guardare più alla Champions che alle altre competizioni.
      Ricordi Conte che per arrivare a 102 punti lasciò perdere la finale di Europa League oltretutto giocata a Torino?

      Ed il Real che mai sazio di Champions molla il campionato e si concentra sono su un obiettivo?

      Ecco, io ad esempio avrei preferito andare in semifinale o finale Champions e arrivare tranquillamente secondi in campionato.
      Perché è normale che lottare su tutti i fronti ottenendo il miglior risultato sia impossibile.
      Ma chiaramente sono mie considerazioni.

      • michelleroi

        @ Mauro
        Il discorso regge, ma solo “in astratto”. Non mi pare che siamo usciti dalla Champions, né abbiamo perso il campionato per andare avanti in Coppa Italia. Ora siamo in finale, giochiamola coi titolari per fare la quarta doppietta di fila.

    • L’ambiente juventino, caro Pier, è miracoloso per quasi tutti gli allenatori, e lo abbiamo visto in questi anni.
      Ultimo ma non per ultimo, spero, Allegri, un allenatore sbeffeggiato dal suo presidente e cacciato a calci in culo da Milanello, e che mentre si stava godendo le vacanze in quel di Livorno viene chiamato in gran fretta -nel mezzo dell’estate- a Vinovo per allenare. Un miracolato dall’ambiente sabaudo, insomma, se qualcuno oggi lo considera tra i migliori allenatori d’Europa.

      Ergo, personalmente quasi tutti i nomi dei possibili sostituti mi lasciano molto tranquillo. Perché la solidità dell’ambiente juventino mi lascia tranquillo. Ed è anche la ragione per cui resto convinto che uno Spalletti da noi ci sarebbe stato alla grande.

      Sono invece d’accordo con te -per concludere- sui limiti caratteriali e motivazionali di Sarri.

      Ciao.

      • michelleroi

        Ciao Luigi.
        Beh, per giudicare le capacità di Allegri non prenderei per oro colato le parole di Berlusconi, né tanto meno la sua conoscenza del calcio. Se diamo un’occhiata a quelli che lui ha scelto per occupare la panchina del Milan dopo Allegri (Seedorf, Inzaghi, Brocchi, ex multis), c’è solo da mettersi le mani nei capelli…
        Concordo con te sull’importanza di avere una solida società alle spalle. Cosa che a Torino, grazie al cielo, abbiamo. Nessun dubbio sul fatto che questo agevoli il lavoro dell’allenatore.
        Ma se uno è bravo, non lo è solo a Torino. Conte ha fatto un signor lavoro anche in un ambiente non facile come quello della Nazionale ed ha vinto la Premier al primo anno in Inghilterra.
        Su Spalletti, le mie riserve non sono dissimili rispetto a quelle che ho espresso per Sarri. Ma magari sbaglio.
        Ciao!

      • … Ovviamente per me Sarri/Spalletti pari non sono. Per carattere, capacità motivazionale ed esperienza. Solo nella capacità di dare un’impronta di gioco alle proprie squadre li vedo alla pari.

    • Io ci metterei anche l’equilibrio e l’adattarsi anche all’avversario.

    • andrea (the original)

      Pier,
      in assoluto non possiamo sapere se anche la mentalità, così come l’inciviltà, sia un suo limite o un adattamento al linguaggio e alla mentalità di quell’ambiente.
      Di certo, nella mentalità, io inserirei anche il fatto di aver convinto una squadra globalmente mediocre e indebolita dalla partenza del suo fuoriclasse Higuain, a giocarsela contro uno squadrone come la Juve.
      Eh perchè ok l’impronta di gioco ma la squadra deve seguirti. Senza Mentalità non fai tutte vittorie e un pari in un intero anno in trasferta o anche in Europa con coraggio, perdendo solo perchè troppo inferiori.

      Sono crollati? Sì, ma attenzione: a 3 minuti dalla fine di Inter-Juve eravamo crollati, anzi implosi, anche noi e francamente, attribuire quella rimonta piovuta dal cielo (il gol di Cuadrado con la mentalità cosa ci azzecca) alla mentalità lo troverei un pò forzato.

      Insomma mancano le controprove, un tentativo dandogli una macchina potente si potrebbe fare. Io non credo che gente come lui o Wenger (tanto per direi uno a cui si addebita di non vincere quando, con una squadra in grado di farlo, vinse la Premier da imbattuto e perse una Champions in modo rocambolesco contro il grande Barca) si sollazzi con il gioco.

      Ciao

      • stavo per scrivere le stesse cose, quando mi sono imbattuto in questo post…meno male, avrei fatto la figura del copione…

        da Camaleonte mi adeguo un po all ambiente che mi.circonda senza snaturare troppo le mie caratteristiche. Se mi trovo tra manovali (senza nulla togliere A questa categoria..) o tra medici o ingegneri, mi conformo, altrimenti, i primi mi prenderebbero un giro come un fighettino, e i secondi mi tratterebbero da inferiore con la loro presunta superiorita’ di casta e la loro autorita.

        Potrebbe essere avvenuto questo con quel presunto lazzarone e buzzurro di Sarri? Quien sabe

  8. Alessandro Magno

    Una domanda siete sicuri che un identità di gioco ben definita come ce l ha il Napoli sia un plus?

    A me Sarri sembra tanto Conte idee bellissime ma fino a quando funzionano. Totale incapacità di uscire da quelle idee laddove l avversario ti trovi delle contromisure.

    In conclusione gioco monocorde.

    • Alessandro Magno

      Invece Allegri che non ha un gioco spettacolare riesce a usare 3/4 moduli diversi e viene preso per coglione

    • Tutto giusto Benny, la domanda ci sta; solo un’osservazione. Personalmente avrei scritto: “Invece Allegri che non ha un gioco IDENTIFICABILE, riesce a usare 3/4 moduli diversi e viene preso per coglione.”

      Ciao.

      • PS Spessissimo il “gioco” di Allegri con viene “identificato” neanche dai suoi giocatori. Ed è allora che cominciano i balbettii in campo e gli sbadigli sul divano :mrgreen:

        • In pratica Allegri sarebbe una specie di Oronzo Canà che con il suo 5-5-5 (quando i 5 dietro vanno avanti i 5 avanti vanno dietro…) non fa capire niente ne avversario ne ai suoi…?

          • No xchè se la risposta è sì, allora…w Oronzo Canà.

          • Lascia stare Oronzo Canà … Ma tu, quando guardi una partita della Juve, vedi per caso triangolazioni, sovrapposizioni sulle fasce, attacco dello spazio senza palla ? Giusto per capire cosa si intende quando qualcuno parla di “gioco corale” …

          • e allora? che c e’ di strano?

            Spine e triboli, dice la Scrittura, crescono se il terreno e’ buono…assieme a rose e fiori

          • andrea (the original)

            No Germano ma è un calcio diventato vecchio e lui non sembra volerlo adeguare anzi, rifiuta spocchiosamente di farlo definendo “circensi” coloro che fanno un calcio propositivo.
            Allegri è preparato ma il più grande limite di un uomo non è la preparazione, è la resistenza al cambiamento.

        • Guarda che lo ha detto spesso lui, e lo vediamo noi, che soprattutto davanti si affida solo all’estro dei sui giocatori. Punto. O stiamo ancora qui -dopo quattro anni- a scoprire l’acqua calda ?

    • forse, ma molti.dimenticano che Conte aveva Matri, Vucinic, Motta, eccetera…

      Ergo

      il Leccese ha un po, come Ermete Trismegisto, trasformato i metalli in oro, esattamente come Allegri ha fatto il contrario

    • Quoto.

      Mai mi hai sentito magnificare Sarri o Conte. Anzi!

      Purtroppo Allegri merita un discorso a parte.

      Paga il fatto di non essere “sentito”, cioè non è mai stato “uno di noi”.
      Infatti se vince e convince non si dice nulla, quando invece perde è “il coglione”.

      Detto questo bisogna riconoscere che la Juve di allegri dal pronti via post Conte, ad oggi ha proseguito con il passo del gambero.
      1° anno con i fiuuu si è arrivati in finale, e si è festeggiato a dire il vero il secondo posto.
      2° anno, partenza da incubo, poi rimontone e super sfida con il Bayern, più o meno si pensava che la stagione fosse partita male ma che il tecnico era stato bravo a riprenderla.
      3° anno, partenza da incubo, poi invenzione 4231 e mega festa fino all’incubo di Cardiff.
      Ecco li è finito tutto. Allegri tra primo e secondo tempo si è trovato al capolinea. Quando Zidane ha cambiato disposizione in campo, Allegri è stato sarriano, non ha capito, è rimasto immobile, non ha saputo cambiare ed è stato sommerso. Li proprio li, ha evidenziato il massimo ed il limite.
      Li si è sfatta la Juve. (a parte l’invenzione del doppio terzino sulla fascia, un obbrobrio)
      4° anno, partenza tra i fischi della supercoppa, snobbata forse a torto. Ci sono dei momenti nei quali DEVI STRAVINCERE, vincere non basta. Un 4a0 e coppa a casa, avrebbe significato molto. Invece no, dubbi incertezze, sfociati in un 433 che mai ha convinto i più. Un altalena di risultati strana ha accompagnato una stagione nella quale la squadra mai ha mostrato brillantezza. La fine a Torino contro il Tottenham. Mugugni ed invettive di un allenatore che da quel giorno non si è più permesso di dire be sull’ambiente. Niente più circhi e niente più dottori. Soprattutto niente più Sarri nelle dichiarazioni.
      Tutto il resto è stata un dovere dimostrare da parte di Allegri un qualcosa che non era nelle ns corde insomma una stagione mai decollata con il sospetto di una crisi latente che è andata ingrossandosi. Una crisi che già c’era, ma che si è palesata poi in seguito. Esagerate le reazioni al Barnabeu, non da Juve. Poi gli altri segnali. Seganli che finiscono con Chiellini che grida avanti da bordo campo ed Allegri che grida non scopriamoci dalla panchina.
      Se non eravamo la Juve finivamo a metà classifica senza dubbio!
      Ma siamo la Juve, per fortuna.
      Ciò non toglie che bisogna cambiare e in molti devono scendere dal carro, a cominciare dai senatori, con mille e mille grazie! e dal tecnico, perché è necessario ripartire.

      E quale miglior ripartenza se non quella segnata dal talento di Dybala Costa Bernardeschi Higuain e da un allenatore capace di sfruttarne a pieno le caratteristiche tutti insieme, senza dubbi tattici del tipo, Dybala non ha spazio nel 433? Come un Sarri qualsiasi?

      Ciao. Luca

  9. Dopo 4 anni di tormenti di un Allegri incapace si è giunti con lui al 4 scudetto consecutivo. A questo punto non contano le critiche ma i risultati, se non vi capacitate di aver sbagliato son cavoli vostri, io ed altri come me hanno visto giusto. Mi dispiace per voi ma questo quarto scudetto è un ulteriore avvaloramento del tecnico e ciò che potrete ancora dire di sbagliato su di lui è e rimarrà un vostro problema. La sentenza a suo favore è acclarata e altro non può contare. Non ha vinto la Champions ma vi ha partecipato degnamente in questi 4 anni, questo per me può bastare anche perché la Champions a mio avviso non si addice alla Signora. Arriverà comunque anche quel momento magari dopo aver mancato gli obiettivi nazionali e con un allenatore non all’altezza di Juve.

    • Dialogo tra sordi : chiami calce (gioco), e ti portano rena (risultati in campionato, con una rosa appena sotto quella del Real come valore: dato di ieri).

  10. Mauro The Original

    Una domanda così per dire:

    Ma pensate davvero che Spalletti o Sarri alla guida della Juve non avrebbero vinto il campionato con questa rosa?

    E pensate che invece Allegri alla guida di Inter o Napoli avrebbe vinto lo scudetto???

    • Mauro The Original

      Cioè Conte alla guida di una squadra che aveva un valore di mercato inferiore 6 volte tanto quella attuale ha vinto lo scudetto contro il Milan di Ibra e Allegri in panchina.

      In certe situazioni mi sembra che Allegri si trovi nella situazione da poter dire: ti piace vincere facile?

    • Non fare queste domande Mauro, per favore. Corri il rischio che ti rispondano di si’ e ce la siamo voluta

      Intanto ho messo un annuncio e sto ancora cercando un milanista estimatore e contento di Allegri…forse se avessero perso due finali su due…

    • Raffronti che non significano niente in quanto non c’ è la controprova.

  11. MISTIFICAZIONE

    (s. f. [dal fr. mystification]).

    Distorsione, per lo più deliberata, della verità e realtà dei fatti, che ha come effetto la diffusione di opinioni erronee o giudizi tendenziosi, sia in campo ideologico sia, per es., nel settore del commercio e della pubblicità, al fine di trarre vantaggio dalla credulità altrui: operare una m.; rimanere vittima di una m.; tentativi di m.; le m. della società contemporanea.
    Con sign. più generico, imbroglio, falsificazione.

    La settimana scorsa abbiamo chiarito quale sia lo stato d’animo più in voga nel calcio italiano: la frustrazione.

    Anno dopo anno, la speranza di interrompere un dominio che non era stato così prolungato neanche negli anni ’30, nonostante i proclami estivi, le crisette juventine di inizio anno, l’asserita insostituibilità prima di Pirlo, poi di Pogba, Tevez, Bonucci, Dani Alves e compagnia, infine di Conte, il cambio di allenatore con tanto di entusiastici (e davvero divertenti) “siamo Allegri” scritti ovunque dai nostri rivali, i sogni vissuti sfogliando il Fatto Quotidiano tutte le mattine a caccia di un’intercettazione inventata di Agnelli, e così passa un’estate, due, tre, quattro, cinque, sei e a breve temo una settima di frustrazione, a rivangare su quel cartellino giallo mancato o sulla longa manus di Marotta che ha vietato la cessione prima di Verdi e poi di Politano.

    Non è un bel vivere, capiamo, e sette anni sono davvero infiniti.

    Se penso che la serie di 4 (e in uno neanche partecipavamo) dell’inter post Calciopoli mi pareva infinita, immagino cosa stiano passando.

    La frustrazione, ok.
    Ma ci interessa il giusto, perché non ci riguarda.
    Ci tocca più vicino, invece, un altro aspetto di primissimo piano nel racconto del calcio italiano, strettamente connesso allo stato d’animo appena descritto: le vicende della nostra serie A sono opera di continua mistificazione. In altri termini, spiega la Treccani, la distorsione deliberata della realtà dei fatti, che ha come effetto la diffusione di giudizi tendenziosi.

    E’ un elemento indispensabile per dare conforto agli alibi che, si sa, servono a non buttarsi troppo giù, anche in anni così complicati.

    Da noi, sia chiaro, la mistificazione ha sempre dominato il racconto calcistico:

    – decennio dopo decennio, quello di Turone è diventato lo scandalo dell’annullamento di un gol regolare di un metro, mentre rimane un episodio controverso in una partita giocata in 10 dalla Juventus per un tempo;

    – il contatto Iuliano-Ronaldo ha assunto nei racconti la forma del rigore negato più incredibile di sempre, ovviamente decisivo per lo scudetto perso dall’inter, mentre rimane anch’esso un episodio su cui esistono opinioni diverse, in una partita che la Juventus stava già meritatamente vincendo (oltre a essere sopra in classifica di 1 punto anche prima di quel match);

    – il gol di Muntari è certamente un errore grave e lampante, qui niente da dire, ma dai ricordi sono spariti episodi di segno inverso in quella partita e ancor più nell’intero campionato, con la Juve prima e imbattuta in classifica ma in fondo all’intera serie A nella graduatoria dei rigori a favore.

    Ovviamente, al contempo, si badi bene a non menzionare mai gli episodi del campionato 1998-99, vinto dal Milan in volata sulla Lazio con penalty decisivo negato a Salas a due giornate dalla fine, né tantomeno quelli del 2007-08, festeggiato dall’inter di Mancini all’ultima giornata sulla Roma di Spalletti; ancor meno i tanti errori a favore dei nerazzurri nella Champions 2010, altrimenti come si racconta al mondo che un rigore negato in un campionato è decisivo, mentre 5 o 6 sviste clamorose a favore non contribuiscono a farti vincere un torneo a eliminazione diretta?

    Per noi tutti successi legittimi, sia chiaro ancora una volta, gli episodi capitano e basta. Ma se l’attenzione maniacale dedicata alla Juventus venisse rivolta anche altrove, stabiliremmo che non vi è praticamente mai stato un campionato scevro da episodi contestati.

    Da noi funziona così: si ricorda ed enfatizza un certo tipo di errore, si nascondono quelli di segno opposto.

    Passano alla leggenda, alle letteratura del calcio italiano solo i primi: sono quelli e solo quelli i “campionati falsati”, il resto non esiste più.

    Altrimenti come posso crescere mio figlio spiegandogli, come mi ha insegnato mio padre, che la Juve vince solo perché ruba, e mica perché è meglio organizzata e ha una straordinaria capacità di avere più fame degli altri anche quando ha vinto cento volte più di loro?

    Se non lo faccio, c’è pure il rischio che mi diventi juventino, non sia mai.

    Quest’anno, tuttavia, siamo di fronte a qualcosa di sensazionale.

    C’è in giro quell’aria di campionato falsato, di “furti di Stato” (cit.), di “con loro va sempre così”, di panolada e scudetti morali, a fronte del nulla assoluto.

    Non c’è niente.

    Ma niente sul serio, eh.
    Una vera mistificazione, la regina delle mistificazioni.

    Anzi, le (sempre insensate, sia chiaro) classifiche degli errori arbitrali comparse periodicamente su qualche sito danno il Napoli in cima e la Juve in fondo nel rapporto episodi a favore e sfavore.

    Fino a dicembre, con amici, sui social e anche nelle trasmissioni cui partecipo era tutto un ridacchiare sul Var miracoloso, arrivato troppo tardi, con la Juve che si lamenta (“come mai polemizzate solo voi?”) per rigori a favore diventati espulsioni a favore, penalty concessi al monitor senza vedere il fuorigioco, e i rivali napoletani (e gli interisti, è bene ricordarlo) felici, soddisfatti che non arrivasse mai una decisione a sfavore: era ora, finalmente si capisce come sarebbe stato il calcio se ci fosse sempre stato il Var.

    Si arriva così alla quintultima giornata in cui accade il miracolo: san Koulibaly svetta di testa al novantesimo a riscattare una squadra, una città, una regione, una nazione, non volessi apparire immodesto direi gran parte del mondo.
    Via ai bagni nelle fontane, ai fuochi d’artificio, ai cori e ai festeggiamenti senza fine.

    E’ tempo di riscatto.

    Che campionato fantastico, anche grazie al Var.

    Poi, in hotel, a Firenze, mentre i giocatori napoletani guardano inter-Juve, finisce tutto.

    Così? Di botto?

    Sì, non hanno ammonito per la seconda volta Pjanic (ma Matuidi sgambettato in area era ancora parte del campionato fantastico) a mezz’ora dalla fine.
    Così, in 11, è fin troppo facile fare due gol in 100 secondi a San Siro a 3 minuti dalla fine, no?
    Dai, con loro va sempre così…

    Ma come, e i fuochi? E i cori fino all’alba? Era solo una settimana fa, ora sotto 3-0 a Firenze… Finito tutto così?

    Punti persi pure col Toro sceso in campo con le riserve, senza voglia, senza Belotti e Iago: dai, con loro va sempre così…

    E così sparisce la verità, non conta più che da noi entrino Douglas Costa e Bernardeschi e da loro chissà, non contano le risatine dei primi sei mesi, non conta che la Juve da quando ha aperto questo ciclo sensazionale abbia avuto meno rigori di Fiorentina, Milan, Napoli, Lazio e Roma, non conta il Var mai utilizzato a Napoli fino al girone di ritorno inoltrato, non conta che Sarri si lamenti della rosa non all’altezza, che De Laurentiis gli rinfacci di non averla saputa utilizzare, che nelle ultime 10 partite abbiano collezionato solamente 16 punti, di cui la gran parte all’ultimo respiro perfino contro Chievo e Udinese, che la Juve non perderà mai nella sua vita uno scudetto in hotel guardando gli avversari, perché sa da sempre (nel bene e nel male, da Perugia al 5 maggio) che, se lotti fino in fondo, gli scudetti si vincono all’ultimo minuto dell’ultima partita.

    Ora sarei qui, a più 1, in attesa di Roma, temendo un gol di Schick per vendicare quell’errore clamoroso dell’andata, l’ennesima prodezza di Dzeko, il gol rabbioso del Ninja per riscattare una lunga sequela di gufate andata male negli anni, i miracoli di Alisson. Basterebbe un pareggio a Roma, neanche una sconfitta, solo un pareggio, e non dovreste restituire i botti.

    E il campionato sarebbe di nuovo fantastico.
    E il Var la rivoluzione promessa dei buoni contro i cattivi.

    Invece siete lì a gridare che avessero dato quel cartellino, aveste giocato prima e non dopo, tutto sarebbe stato possibile.
    Ma così davvero non si è potuto fare nulla.

    In fondo “con loro va sempre così”.

    Vai con le celebrazioni, gli scudetti morali, i pianti fondati su non si sa nemmeno cosa.

    Sennò, ditemelo voi, che cavolo racconto a mio figlio? Che l’odiata Juve ha avuto i nervi più saldi? Che i ladri ci hanno semplicemente creduto fino in fondo più di noi? Che i potenti del nord, nonostante i 6 scudetti di fila, non hanno mollato nulla, vincendo in rimonta le ultime due partite, mentre noi non siamo scesi in campo?

    No, non sia mai.
    Tenetevi pure questo scudetto,prendetevi pure il prossimo, ma vi prego, non chiedetemi questo.

    Massimo Zampini

  12. Allegri si, Allegri no, ma il problema di fondo non è il gioco bensì quale identità dare ad una Juve che sotto questo aspetto non ne ha ancora acquisita una propria oltre i confini nazionali. Dopo i 7 titoli nazionali consecutivi e relativi riconoscimenti a società, tecnico e giocatori, se da una parte va dato merito ad Allegri di essersi saputo adattare nel corso degli ultimi 4 anni ai tanti cambiamenti della rosa, che in qualche caso hanno indiscutibilmente portato ad un depotenziamento tecnico della stessa (nei post precedenti ho accennato al mancato upgrade del cc), dall’altra c’è da prendere atto e rilevare anche il suo essersi adeguato al livello di gioco del campionato italiano, che salvo eccezioni e neppure per la durata dell’intero torneo in termini di godibilità dello spettacolo calcio non è stato certo fra i migliori del panorama europeo. Ma e questa come tifoso è una domanda che mi faccio da tempo (e vorrei fare quale esperto e più a dentro delle novità di casa Juve anche ad Alessandro) c’è da capire cosa realmente ha intenzione di fare da “Grande” questa società, perché se vincere è indubbiamente l’obiettivo più importante, non può continuare ad essere l’unico in ottica processo di internazionalizzazione del brand. Un aggiustamento di rotta che dovrà inevitabilmente passare attraverso l’acquisizione di un’identità di gioco immediatamente riconoscibile, necessaria ed indispensabile per la conquista di quote di quel mercato globale attualmente inesplorato, che con o senza Allegri, dovrà essere il prossimo traguardo da raggiungere per restare il più a lungo possibile nel gotha del calcio mondiale.

    • Su questo discorso ti seguo.

      Però sono convinto che acquisire quella famosa identità di gioco di cui parli, oltre ad accrescere la potenzialità del Brand porta inevitabilmente ad aumentare le possibilità di vincere la famosa coppa.

      Insomma giocar bene serve a vincere.

      Occhio, non sto parlando assolutamente del calcio di Sarri o di Conte che per me pari sono.

      Sto parlando di avere alla Juve il Lippi prima maniera, od il VanGaal di turno.

      E cominciare in parallelo ad agire come il Real od il Barça, dove vero arrivano i campioni assoluti a suon di milionate, ma l’ossatura viene fatta da giocatori giovani che crescono e diventano campioni.

      Da dove partire?

      La società non la toccherei, va bene così, anche Marotta da me spesso criticato, oggi non sbaglia un colpo, si va bene non tutto gli riesce, ma insomma…

      Io partirei dall’allenatore e dai giocatori di talento che abbiamo.

      Ciao. Luca

      • Luca,

        al rigo 5 le nostre tesi divergono, giocar bene non basta per vincere, di esempi sotto gli occhi ne abbiamo uno appena sfornato. Per il resto, come già detto ad Andrea spetta alla società decidere le strategie, come tifosi possiamo solo prenderne atto, continuando a sostenere la squadra con o senza Allegri.

        Ciao.

  13. Gioele

    Mah sai, che Kroos sia meglio di Khedira ci stà. Che Modric sia più forte di Pjanic anche, ma la distanza è minore. Su Mautidi, lui non sa giocare a pallone per cui…

    Però attenzione, Conte con Marchisio, Pogba, Vidal e Pirlo non ci è arrivato in finale di CL, anzi non ha nemmeno superato il turno preliminare, 3 partite 6 punti il suo bottino. Mentre Allegri ha preso la finale al primo colpo!

    Non solo con Kroos Modric e Casemiro, Mou e Capello hanno vinto poco, ed Ancelotti, Isco lo teneva in panca di fianco a Casemiro.

    Quindi bisogna avere le idee, e saper sfruttare i giocatori per quello che sanno dare.

    Oggi Ancelotti, pare vada per la maggiore, io dico solo che Henry non ha saputo farlo giocare alla pari di Douglas Costa e Isco, che doveva partire.

    Allegri senz’altro ha fatto meglio di Conte ed anche di Ancelotti, ma sull’utilizzo dei centrocampisti attuali mi lascia più di un dubbio.
    Sinceramente per quanto mi sforzi faccio fatica ad immaginare Matuidi alla Juve, ed in serie A al limite lo vedo come riserva nel Chievo. Al più lo potrei immaginare come mediano davanti alla difesa a spazzare e fare falli, ma da ala o da mezz’ala non ce lo vedo proprio visti i limiti tecnici.
    Anche Khedira, spesso con il 433 si ritrova all’ala, ma lui gioca meglio per vie centrali, mentre Pjanic lontano dal centro nevralgico del gioco a duettare con Dybala e Costa, cioè 40 metri indietro davanti alla difesa, alla Pirlo, proprio non riesco ad immaginarmelo.

    Quindi si forse la rosa non è allegriana, però insomma Allegri non può continuare a voler giocare con Pirlo, Vidal e Pogbà se questi giocatori obbiettivamente non li ha.

    Ciao. Luca

    • Luca

      Credo che Conte prima e Allegri poi abbiano entrambi il merito di aver ricostruito il “modello” italiano di Juve vincente, con l’attenuante per Conte che può essere quella di essersi trovato per prima a dover scalare in Europa una montagna troppo alta con una squadra appena ricostruita dalle fondamenta dopo lo scempio di farsopoli. Per il resto si può discutere di tutto e su tutto, ma al di là di quelli accennati sopra va riconosciuto ad Allegri anche e sopratutto il merito di aver riportato la Juve nelle posizioni di vertice del calcio europeo, senza pensare (come tifoso) che questo sia un limite invalicabile per una società che, con o senza Allegri e per i motivi accennati nel post precedente, dovrà porsi come obiettivo più immediato quello di proiettarsi verso una dimensione che vada ben oltre gli angusti confini nazionali.

  14. michelleroi

    @Benedetto
    il tuo quesito (se avere un’impronta di gioco ben definita sia un plus per una squadra oppure no) è molto intrigante e credo se ne potrebbe discutere davvero per giorni.
    Ti propongo una mia risposta.
    Sì, credo che -in linea di principio- gli allenatori che sono “maestri di calcio”, che cioè danno ai propri giocatori un impianto riconoscibile attraverso cui la manovra si sviluppa, si facciano preferire agli altri. A patto, però, che questa predisposizione non diventi un dogmatismo. E il confine, lo riconosco, è piuttosto sottile.
    Provo a distinguere con esempi.
    Guardiola mi sembra un insegnante non dogmatico. Le sue squadre sono perfettamente riconoscibili nella filosofia (basata essenzialmente su un calcio di possesso), ma le modalità con cui questa filosofia viene raggiunta non sono mai le stesse, variano a seconda del materiale umano a disposizione. Il Barca esprimeva un certo tipo di calcio, il Bayern un altro, il City un altro ancora. Tutti diversi, in paesi diversi, ma tutti vincenti.
    Zeman è il classico tipo di insegnante dogmatico, incapace di innovare le proprie idee e di adattarle di volta in volta ai giocatori che allena.
    Temo che Sarri faccia parte di questa seconda categoria.
    E allora, se l’alternativa è questa, sono portato a preferire i fautori di un calcio meno “dominante” sul campo, ma più speculativo, tipo quello di Allegri.

  15. michelleroi

    @Andrea t.o.
    No, sul Sarri che “si adegua all’ambiente napoletano” non ti seguo.
    Conte avrebbe bastonato a sangue i suoi giocatori, trovandosi a -1 a quattro giornate dalla fine del campionato, in piena bagarre scudetto.
    L’uomo Sarri è di un’altra pasta e non fa per noi. Alla fine, con la seconda squadra in Italia (ché il valore della sua rosa è questo, non ci sono dubbi), in tre anni non ha vinto niente di niente. Neppure una coppa Italia. E quest’anno ha mollato in modo vergognoso un’Europa League che era decisamente alla sua portata.
    Per me, non è da Juve.

    • Mauro The Original

      Concordo anche io. Sarri non è da Juve ma nemmeno Spalletti. E qui faccio un nome guardando le sue squadre giocare ma che non ha esperienza internazionale. Di Gasperini che ne pensi?

    • andrea (the original)

      Io i dubbi sul fatto che sia la seconda rosa li avrei.

  16. Scusatemi, qui potremmo discutere fino alla vigilia dell’inizio preparazione.

    Chi verrà, se Allegri dovesse andar via.

    Chi verrà a migliorare, a parte il gioco, quello che ha lasciato vinto Allegri alla Juventus, chi verrà a otto milioni e far migliorare gioco e vittorie.

    Ce ne sono, almeno tre, ma tutti intorno ai 10 milioni che la Juve non pagherà.

  17. Alla fine rimarra’ Allegri. A meno di clamorosi colpi di scena.
    Domani sera giocherà Barzagli ed uno tra Rugani e Benatia.
    Quindi Benatia è stato fatto fuori da Buffon?

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