La sconfitta contro la Lazio fa male certamente. L’eventuale vittoria della coppa non avrebbe aggiunto molto alla nostra stagione, questa coppa è stata spesso vinta o persa anche altre volte ma non è mai risultata determinante. Tuttavia se vincere aiuta a vincere certamente perdere non fa morale. Si poteva evitare? E’ difficile dirlo. Sulla carta la nostra squadra è nettamente più forte, lo dice la rosa e lo dice lo score delle due squadre che probabilmente a fine anno dirà anche che la Juve arriverà davanti alla Lazio. Anche la Lazio, sarà un amara consolazione, non è sempre quella vista con la Juve. Contro di noi hanno sfornato le loro due migliori prestazioni dell’attuale stagione ma solo pochi giorni fa sono stati buttati fuori dall’Europa dal niente popo di meno che Rennes. Lo stesso Inzaghi che ora viene osannato come mago del calcio in realtà pur giocando all’italiana ha subito più gol di Sarri. Noi 24 in 24 partite ( e sono troppi) lui 28 in 23 partite. Indi per cui 2 rondini non fanno primavera. Concludo questa lunga premessa con l’altra considerazione. Ci sono due squadre che più o meno ci han sempre dato molto fastidio in questi ottimi 8 lunghi anni e sono state l’Atalanta e la Lazio. Sono cambiati gli allenatori sono cambiati i giocatori ma contro queste due squadre noi abbiamo sempre sofferto abbastanza.
Cosa non va nella nostra squadra mi pare evidente. E’ una squadra in cui Sarri non ha ancora trovato l’equilibrio che desiderava. Ci ha provato con Bernardeschi trequartista atipico, ma si è sofferto lo stesso. Ha provato con Khedira e il suo senso della posizione ma il risultato non è cambiato. Ha provato a reinserire Can nelle gerarchie e anche Rabiot ma i risultati sul piano dell’equilibrio sono rimasti i medesimi. Un poco di questi problemi erano prevedibili. Sarri tende a praticare un gioco molto offensivo e questo lascia qualcosa dietro. Era in preventivo. L’infortunio di Chiellini non ha certo aiutato, essendo l’unico marcatore di nome e di fama visto che l’altro è Demiral, che è buono ma con le riserve del caso. Si è perso per questo semplice motivo, mancanza di equilibrio fra i reparti. Pure attaccando non si è creato molto viceversa si è lasciato dietro lo spazio alla Lazio per fare male. Se ci mettiamo poi che con Samp Udinese e Lazio (il primo) si sono presi gol a difesa schierata, con una squadra che entra in una situazione di panico quando gli altri arrivano nella nostra area il risultato non poteva che essere questo.
Francamente non sono preoccupato di vedere questi problemi adesso. Io me li aspettavo ampiamente. Era il prezzo da pagare passando dal gioco di Allegri a Sarri. Sarebbe accaduto lo stesso con un allenatore come Guardiola. Ci sono allenatori che hanno bisogno di un poco più di tempo perchè sono molto legati alla loro filosofia e ci sono altri che invece sono più capaci di adattarsi subito perchè sono più versatili. Sarri non lo è e quando lo si è preso lo si sapeva. Non è certo una sorpresa di oggi. Per questo motivo spero che gli si dia il tempo necessario per applicare le proprie idee e lo si sostenga fino in fondo. La Juve sta zoppicando un poco in campionato ma ha fatto un ottimo cammino in Champions e potrebbe esser l’inizio di un trend diverso, chi lo sa? La cosa che non dobbiamo fare, ma la Juve sono certo non lo farà, è di cercare un altro allenatore adesso. Per fortuna abbiamo una società che valuta a mente fredda e credo che molte di queste problematiche le aveva già messe in conto. Spero solo che si voglia davvero cercare la via del cambiamento percorrendola fino in fondo senza spaventarsi ad ogni caduta con il rischio di ritornare alle vecchie e superate sicurezze. Le società cui facciamo riferimento, che non sono la Lazio, guardano avanti non guardano indietro.
MASSIMO ZAMPINI
1) Una giornata che comincia con la tragicomica divisione in rete dei tifosi nel salutare Mandzukic, uno degli eroi di quattro scudetti consecutivi, non può finire bene. Gol decisivi a Napoli, inter, Lazio, Milan, Roma e compagnia, più uno non male in finale di Champions e varie giocate utili, tanti trofei, con un finale un po’ misterioso e dilatato in qualche mese: non vedrei altri commenti possibili se non un “ciao e grazie, ti ricorderemo con affetto”, senza rancore e nostalgie, ma come sempre sono un tifoso troppo semplice.
2) E non posso neanche dare la colpa al diretur, padrone di casa su Raisport, in grande spolvero sulla moviola all’intervallo ma non certo responsabile della sconfitta di giornata.
3) Il problema, almeno per quanto mi riguarda, non è tanto la sconfitta, per due motivi: a) della Supercoppa mi interessa il giusto (come ho scritto prima che si giocasse, è il classico trofeo che se vinci non ti godi appieno ma se perdi ti fa rosicare); b) per uno juventino di Roma, la sconfitta con la Lazio è la più indolore che ci sia, per diverse ragioni.
4) Quindi tutto ok? No, affatto. Il lato preoccupante è che la Juve non sente il sangue del primo trofeo stagionale a portata di mano, non ha la cattiveria di chi ha perso quindici giorni prima contro gli stessi avversari, non approfitta del gol del pareggio trovato a un passo dall’intervallo per ritrovare energie.
Non reagisce praticamente mai, continua la sua partita un po’ piatta, senza demeriti particolari, senza grandi occasioni (ecco il problema, ci si sbilancia senza produrre abbastanza), prendendo gol più che evitabili, con palloni che attraversano l’area, tocchi, torri, passaggi e tiri a pochi metri indisturbati.
Male, stavolta peggio che in campionato, dove almeno avevamo giocato più o meno un tempo a testa e abbiamo perso solo quando siamo rimasti in dieci.
5) A che punto siamo, quindi? Un disastro, come dicono i nostalgici dei tempi che furono? PrimincampionatoepriminelgironediChampions, come recitano a memoria i fan più incalliti di Sarri? Io ho un mio metodo per rispondere: pensare a come avrei reagito, a inizio stagione, se mi avessero detto che sarei arrivato a Natale esattamente con questi risultati.
Sono sincero: sarei stato soddisfatto, con riserva. Soddisfatto perché campionato e Champions sono molto più importanti della Supercoppa e obiettivamente, a livello di punti, le cose stanno andando molto bene.
Con riserva perché il primo trofeo stagionale è svanito meritatamente e perché, dopo un ottimo inizio con visibili progressi – pur tra comprensibili alti e bassi – il processo di miglioramento pare essersi un po’ fermato.
Siamo ancora a caccia del miglior assetto, rischiamo troppo, produciamo poco.
E’ il momento di cambiare marcia.
6) Vale la pena ribadire un assunto che mi pare perfino banale ma che mi ha permesso di gustarmi fino in fondo ogni vittoria di questi anni, senza eccezioni: vincere è sempre un’impresa, essere più forti non vuol dire prevalere sempre. Altrimenti lo sport e il calcio in particolare sarebbero prevedibilissimi.
L’ho detto per esaltare i trionfi e spiegare le sconfitte delle Juve di Conte e di Allegri, lo dico per non drammatizzare dopo questa partita: semplicemente, soprattutto dopo un lungo ciclo di vittorie, succede.
Perché l’avversario ha più voglia, è più avanti nel percorso con il suo allenatore, ha puntato di più su un obiettivo, sta meglio in questo particolare momento e così via.
Sottovalutare questa ovvietà è stato uno dei grandi problemi di questi anni: le vittorie sono apparse scontate (quante volte avete sentito il demenziale “con questa squadra vincerei anche io”?), le sconfitte un’onta. Esiste un modo meno goduto per vivere il tifo?
7) Giocatori: preoccupa un po’ l’involuzione di Pjanic, straordinario nella prima parte, con il nostro conteggio al pallottoliere del suo numero di tocchi e ora timido e non incisivo.
Cresce in modo esponenziale Bentancur, ormai un titolare di questa squadra (ingenuo però nel protestare vistosamente dopo il rosso a partita finita).
Higuain pare un po’ stanco (e ce lo siamo chiesti sin dall’inizio: potrà fare tutta la stagione agli ottimi livelli di questa prima parte?).
Dybala eccellente in questi due mesi, ora la sfida è trovare continuità: è lì che può fare il salto di qualità.
Ronaldo non era, non è e non sarà mai un problema, per noi.
8) I giorni dopo le nostre rarissime sconfitte di questi anni li conosciamo bene: rappresentano il legittimo e quasi salvifico sfogo di chi sta vivendo anni terrificanti, dal punto di vista del tifo.
Non capisco dunque i tanti miei cotifosi che se la prendono con chi esulta in queste giornate: è più che normale e non c’è nulla di sbagliato.
Piuttosto, al posto dei laziali/lancieri/blancos/blaugrana per un giorno, mi chiederei come sia possibile che in Italia da un po’ di tempo le uniche squadre che ci stanno privando di qualche trofeo siano Atalanta e Lazio, con gli altri sempre a bocca asciutta e incapaci di festeggiare anche una coppetta da tempo (sporadico povero Milan a parte).
Quest’anno l’inter di Conte pare pronta a rompere il tabù, vediamo se sarà il tempo di festeggiare in proprio oppure no.
9) Cosa chiedo al 2020? Un gennaio che perfezioni la rosa (capire bene se possiamo puntare su giocatori non sempre affidabili fisicamente, liberarsi degli esuberi, fare valutazioni ponderate per una seconda parte di stagione in cui saremo in gioco su tutto).
Un dialogo aperto e continuo tra squadra, allenatore e dirigenza. Un rientro rapido per Chiellini. Un Ronaldo che faccia il Ronaldo.
Datemi queste piccole cose e ci divertiremo.
10) Forza Juve, buon 2020 e grazie per questo 2019 (come per quel 2018, 2017, 2016, 2015, 2014, 2013, 2012)!
Buona serata
6) Vale la pena ribadire un assunto che mi pare perfino banale ma che mi ha permesso di gustarmi fino in fondo ogni vittoria di questi anni, senza eccezioni: vincere è sempre un’impresa, essere più forti non vuol dire prevalere sempre. Altrimenti lo sport e il calcio in particolare sarebbero prevedibilissimi(…).
Questo stralcio di Zampini lo dovrebbero rileggere tutte le sere prima di andare a letto coloro che pensano che la Juve debba vincere 20 scudetti consecutivi. Forse perché glielo ha ordinato il medico che li ha in cura 🤣.
Non ti si può leggere…
un commento non è un altro articolo!!!
Benedetto io vorrei sapere cosa vuol fare da grande sarri.
Se il suo gioco prevede un tiki taka a quella velocità cioè buono per le esercitazioni difensive stiamo freschi. Dato però che ho visto anche ottime partite e non riesco a dimenticare quella con l’inter chiedo perché si va a corrente alternata ed in certi casi la corrente non c’è proprio.
Vorrei sapere se alla juventus fanno doppie sedute di allenamento durante la settimana. E poi questo pressing alto, nella metà campo avversaria se non è supportato dagli attaccanti e non hai difensori veloci (vedi bonucci) a che serve. Così come sarebbe più logico far usciere i terzini alti piuttosto che costringere i due centrocampisti laterali ad occupare anche quella porzione di campo.
Non è tanto il valore della supercoppa quanto i vari sintomi di una juventus con la bronchite che se sottovalutata può trasformarsi in polmonite e parlo logicamente dei troppi goal subiti a fronte dei pochi fatti rispetto lo scorso anno.
Insomma di problemi io ne vedo tanti.
forse la rispostaè nella tua domanda stessa ovvero finchè si riesce a tenere un ritrmo alto e i reparti vicini la squadra va quando si inizia a camminare e allungare la squadra la cosa non va
Visto che si fanno gli elenchi e poi forse non si leggono …
Allegri ha perso 3 Supercoppe, contro Napoli, Milan e Lazio !
…solo a fini di giustizia verso la verità 😅
Altra verità inconfutabile:
abbiamo fatto perdere a Ronaldo la prima finale dopo una lunga striscia favorevole …
Una tegola non da poco per il nostro asmatico centrocampo:
tre turni di squalifica a Bentancur, salterà Cagliari, Roma e Parma.
PS “O Muse, o alto ingegno, or m’aiutate;
o mente che scrivesti ciò ch’io vidi,
qui si parrà la tua nobilitate.”
Caro Sarri !
Inferno 2, 7-9
Visto che si fanno riepiloghi artatamente parziali delle finali, sarebbe il caso di ricordare che Allegri ha si perso 3 finali su 5 di Supercoppa ma ha anche vinto 3 finali di Coppa Italia consecutive su 3, in totale dunque sono 5 le vittorie e 3 le sconfitte su 8 finali disputate fra Coppa Italia e Supercoppa.
Mamma mia … Se si ammette un errore non casca mica il mondo: ripeto,Allegri ha perso 3 Supercoppe …(le Coppe Italia non erano a tema)
Qui invece si dice il contrario:
“Riepilogo Supercoppe Italia negli ultimi 8 anni:
———-
Con Conte 2 Vinte e 1 Persa (ai rigori), con Allegri 2 Vinte e 2 Perse (1 ai rigori), con Sarri 1 Persa.
Totale Juve: 4 Vinte e 4 Perse.”
Visto che Allegri è stato 5 anni alla Juve, ha giocato 5 finali di Supercoppa.
Non ci vuole un genio in matematica a fare 3(perse) + 2(vinte) 🤣
“Riepilogo Supercoppe Italia negli ultimi 8 anni:
11.08.2012 Juventus-Napoli 4-2 Vinta —————————-
18.08.2013 Lazio-Juventus 0-4 Vinta —————————–
22.12.2014 Juventus-Napoli 2-2 Persa ai rigori ——————
08.08.2015 Juventus-Lazio 2-0 Vinta —————————–
23.12.2016 Juventus-Milan 1-1 Persa ai rigori ——————-
13.08.2017 Juventus-Lazio 2-3 Persa —————————–
16.01.2019 Juventus-Milan 1-0 Vinta —————————–
22.12.2019 Juventus-Lazio 1-3 Persa —————————–
Con Conte 2 Vinte e 1 Persa (ai rigori), con Allegri 2 Vinte e 2 Perse (1 ai rigori), con Sarri 1 Persa.
Totale Juve: 4 Vinte e 4 Perse.”
Vediamo chi è capace di trovare l’errore nel virgolettato di cui sopra 😉
Guagliò non fare il gioco delle 3 carte, hai omesso che le ultime 6 finali “italiane” sono state 9 (e non 6) delle quali 6 vinte e 3 perse, vale a dire oltre il 66,66% di finali vinte che a tuo dire è sinonimo di “poca attitudine alle finali”.
Le finali vinte con Allegri sono 5 su 8 e 3 perse (errore ammesso) pari al 62,5%
9 finali compresa quella di ieri, 5 vittorie (e non 6) e 3 sconfitte con Allegri, l’ultima con Sarri.
Non fare lo gnorri:
Il tuo titolo parlava di SUPERCOPPE. PUNTO.
Le Coppe Italia non erano e non sono oggetto né del tuo né del mio post. Le hai messe tu dopo per cercare di arrampicarti sugli specchi !
Quindi ribadisco:
anche le finali di Supercoppe ribadiscono -PURTROPPO !- la poca attitudine della Juventus alle finali.
Nel mio post c’è solo il riepilogo delle finali di Supercoppa, il secondo invece è una replica a quello in cui tu parli di “poca attitudine alle finali” che solo in quest’ultimo hai corretto in “anche finali di SUPERCOPPE”.
Da un’occhiata allo specchio, le tue sono ancora là.
SARRI, TORNA SARRI
A posteriori, e nell’ottica del titolo dell’editoriale di Benedetto, credo che Sarri non debba più restare nel mezzo: ad esempio, se vuole fare il suo calcio, mettere il tridente e poi abbinarci De Sciglio e Matuidi significa restare nel limbo, perchè il campo con quei 2 non puoi dominarlo e allora a quel punto tanto vale la formazione difensiva senza tridente e con i mediani…ma tanto vale per avere cosa? Qualcosa che non deve essere, cioè la vecchia Juve?
Un pò lo capisco per carità, perchè l’ambiente juventino è ancora da “formare”, se fai una grande partita contro il Napoli ti accusano di aver preso 3 gol. Non abbiamo una cultura come quella delle grandi del mondo tipo Real, dove semmai ti criticano se ti limiti a vincere ma giochi male purtroppo.
Ma comprendere non è giustificare e io sulla mancanza di coraggio non giustifico e non giustificherò Sarri. Si gioca l’occasione della vita, se non se la gioca sul suo terreno e resta nel mezzo non va da nessuna parte, perchè non sarà se stesso e comunque italico non può diventarlo.
Rischi e sia se stesso, se non funziona almeno se la è giocata con le sue idee e non con quelle che non gli appartengono, tanto dal popolo juventino se non va bene gli insulti purtroppo li prende comunque..
Forse un sostegno espresso potrebbe venire dalla Società (quanto manca Marotta e quanto è pericoloso Paratici, lo sapevo, me lo avevano detto): se l’Inter può appoggiare pure i deliri di Conte, forse alla Juve manca uno che vada in Tv a dire: “noi abbiamo fatto una scelta di filosofia calcistica e la sosteniamo”. Perchè è questo che la Juve ha fatto, non ha cambiato un personaggio con un altro ma ha cambiato idea.
A Guardiola, Klopp, fregherebbe zero della non cultura del popolo juventino, andrebbero avanti con la loro idea..e infatti alla Juve non verrebbero neanche morti, perchè scoppierebbero a ridere sentendosi dire robe tipo “devi imparare cosa sia la Juve, qui non è come altrove, conta vincere” quando loro sarebbero lì proprio per cambiarla e hanno vinto proprio attraverso modelli diversi.
Godendo anche di credito, a loro la Juve non serve..
Però entrambi sono nati prima di avere credito e quel credito lo hanno guadagnato con le loro idee.
Sarri non ha il loro credito ma si è guadagnato la Juve grazie alla sua idea di calcio ed è bene che ritrovi quella ferma determinazione nella sua idea di calcio..i giocatori contano, quasi tutto, ma la sua idea ha reso giocatori importanti gente più scarsa di quella che ha alla Juve.
Niente paura, ancor più se il metro di misura della gente e degli influencer è ancora Allegri: la Società lo ha voluto sostituire con uno che è il suo contrario, quindi la gente può pure strepitare ma non cambia il fatto che, Sarri o non Sarri, la Juve è proprio dal modo di intendere il calcio di Allegri che si è voluta staccare, non vedendoci prospettive ma staticità.
E prima di vedere qualcosa di nuovo da qualcuno di nuovo, la Juve non ha più voluto vedere qualcosa di vecchio da qualcuno vecchio, si è stancata di accumulare in garage roba vecchia per non buttarla.
Il coraggio di essere Sarri tocca a Sarri, uno come lui se anche dovesse vincere un campionato giocando da Allegri sono convinto che un domani, guardandosi in faccia, non ne andrebbe così fiero.
Quindi Sarri, se non torni te stesso è colpa tua, alle vacanze la prima sentenza.
Intanto agli utenti del blog di cui non ho riferimenti personali, Buon Natale.
Lucida e onesta analisi, Andrea.
Quando uno ha le idee chiare riesce a esprimere anche con concetti chiari …
O Muse, o alto ingegno, or m’aiutate;
o mente che scrivesti ciò ch’io vidi,
qui si parrà la tua nobilitate.”
Caro Sarri !
Con questa terzina dantesca, messa sopra, esortavo appunto Sarri a prendere in mano con coraggio il suo destino.
Senza annacquare le proprie idee con De Sciglio e Matuidi, che possono arrecare solo danni a lui e alla Juventus.
Il gregge dei tifosi fa fatica a capire cosa ha inteso fare la dirigenza juventina. Ma è normale, altrimenti che gregge sarebbe 🥴.
E purtroppo, dici bene, non c’è uno che ci metta la faccia come faceva Marotta, che almeno questo pregio lo aveva !
Ma sto Nedved da vicepresidente che cacchio fa ?
Ciao.
…o mente che scrivesti ciò ch’io vidi…
Speriamo che la mente abbia suggerito alla matita di Sarri davvero quello che ha visto in campo. E che cominci a mettere in campo le sue idee senza condizionamenti di Buffon, Nedved e compagnia bella.
Un abbraccio Luigi.
Saluti a tutti.
Grazie.
Guarda, ieri abbiamo giocato con i nomi in arabo..mi si drizzavano i capelli molto più che per la sconfitta ma me la sono fatta scendere solo perché se la Juve lo ha fatto vuol dire che cerca dimensione e soldi mondiali, di battere la Lazio o l’Inter con un calcio da schifo non interessa più.
Si cambia, io mica la pensavo così prima ma il mondo cambia, si evolve.
Sarri è li per questo.
Nedved? Beh credo che per fare la voce della Società occorrano manager, i Pavel (sia sempre benedetto) sono utili per la credibilità sui giocatori, sui tifosi ma per i ruoli direttivi servono manager.
Forse AA si è affidato un po’ troppo a gente con cui condivide passioni e interessi da quarantenne, con cui ha un feeling più naturale. Non è il primo capo a cui lo vedo fare, sicuramente è rischiosissimo perché se poi si litiga viene l’unico presupposto della loro collaborazione, mentre il lavoro non richiede feeling personale ma competenza.
Mio padre ripeteva sempre ai suoi allievi: io non voglio esservi simpatico, voglio esservi utile, perché se riesco a esservi utile forse nel tempo mi ricorderete anche con simpatia.
Marotta era utile.
Ciao
Viene meno
Qualcosa non torna, l’accusa non è di aver preso 3 gol dal Napoli ma 17 gol in 17 partite e di essere il 6° attacco della serie A con attaccanti fra i migliori al mondo. Per non parlare della Champions dove il giubilo per il 1°posto nel girone è come aver conquistato la finale, ma solo dopo aver giocato un paio di partite orribili rischiando di perdere in casa (e uscire dalla coppa) contro i fenomenali russi della Lokomotiv. Già poi è vero che se la Juve fa molti meno gol dell’ Atalanta e meno anche del Cagliari la colpa dev’essere senz’altro del terzino e del mediano, vuoi mettere la spinta offensiva di un Masiello e un Gosens o un Pisacane e un Rog con quelle di De Sciglio e Matuidi?
Ho già scritto cosa deve ritrovare Sarri, il suo coraggio ed escludere innanzitutto quelli buoni per Allegri e non per il suo calcio.
Se non lo fa la responsabilità è di Sarri. Le medie non mi interessano, i numeri dicono ma non spiegano e fortunatamente non mi appassionano. Gol, tiri, non descrivono un calcio offensivo come non lo descrive il solo possesso o almeno, lo descrivono molto meno di pericoli potenziali non espressi per un errore di ultimo passaggio, di baricentro alto e ricerca della riconquista immediata.
Sarri fin qui gli unici che dovrebbe aver messo a posto sono i risultatisti ma sappiamo che il risultatismo è l’effetto di una obsolescenza culturale italica, quindi comunque anche i risultatisti lo contestano perchè antitetico al nuovo.
Come scritto, per chi invece vuol diventare come il Real Madrid il gioco è da migliorare, pue avendo visto alcune grandi partite non basta, serve continuità.
Credo che la realtà sia un pò diversa da come la descrivi, se si parla di numeri bisognerebbe dire anche che l’anno passato alla 17a la Juve aveva 7 punti in più degli attuali 42 con più gol segnati e molti meno subiti e dietro il Napoli con appena un punto in meno degli attuali 42 dell’inter e non si può neppure negare che l’anno passato la Juve ha giocato partite di buon livello sia in coppa che in campionato. Detto questo qualsiasi critica è legittima, non credo lo sia però quella improntata al dualismo manicheo gioco/risultati, una polemica fine a se stessa che perde di vista la realtà di un’incompiuta che ha gli stessi problemi della Juve di Allegri lasciati in eredità a quella di Sarri.
Lo scorso anno nemmeno ci hanno provato, tra l’impatto psicologico di Cristiano, l’uscita di Sarri dal Napoli, le altre ancora più deboli, non si avvertiva nemmeno emotivamente che qualcuno pensasse di batterci.
Quest’anno l’Inter, nella quale io assolutamente non credo, sembra convinta come lo era il Napoli di Sarri.
Mettici la Lazio meglio dello scorso anno, idem la Roma, insomma la media scorsa è anomala anche rispetto a tutta la gestione Allegri.
Belle partite lo scorso anno ne ho vista una con l’acqua alla gola e 2 nei gironi di Champions, rinnegate dallo stesso allenatore solo perché una fu persa.
Io non sono per il dualismo Gioele anzi, sono per l’esatto contrario, cioè che giocare bene produca anche una crescita di dimensione di cui il risultato è una parte non indifferente.
Il dualismo per cui giocar bene è da perditempo, mentre per vincere giocar bene non serve, lo ha inventato Allegri con il sostegno dei risultatisti.
Con Inter, Napoli (con alcune piccole non lo menziono perché si potrebbe dire che sono piccole) si è giocato un grande calcio e si è vinto..ok di misura, con pochi tiri ma dominando l’avversario. E se domini l’avversario prima o poi inizi pure a segnare di più
L’involuzione successiva c’è stata nel gioco e infatti sono arrivate vittorie sempre di misura ma molto più risicate e sofferte, soprattutto non utili alla crescita.
Mi sembra che mediamente (cioè tranne eccezioni che non si sono ripetute) le squadre che hanno vinto in Europa giochino un calcio più simile a quello di Sarri nell’atteggiamento offensivo, anche se con differenze personalizzate ovviamente nel modo di attaccare.
La stessa Juve delle finali non giocava il calcio passivo dello scorso anno, che come scrisse Corsa non è tanto un bene o un male ma una anomalia rispetto all’Europa che conta e che anche la Juve deve aver capito lo fosse.
Dunque Sarri per me deve tornare a essere Sarri se vuol giocarsi al meglio le Sue carte.
@Andrea
Complimenti per il post.
La società ha voluto cambiare ed è giusto sia avvenuta la sostituzione…cambiare gioco.
Dove, come e quando…fin’ora non l’ho visto.
Non credi di esaltare troppo questo allenatore ?
Tu lo vedi deciso ?
È lui che dice qui si fa come dico e la penso io altrimenti queste sono le chiavi grazie tante e arrivederci.
Vedi il caso Ronaldo.
Qua mi pare che Bonucci (anche questo un altro che viene esaltato ) da in mezzo al campo si gira verso l’allenatore e gli dica statti seduto lì in panchina che qua ci pensiamo noi.
Guardo la tribuna e vedo Nedved mugugnare con Paratici.
Non vedo serenità.
Parliamoci chiaro Andrea, magari fosse tutto come il pezzo che hai scritto, qui di belle partite ne hai viste due barra una (quella con l’inter) o sono tutte belle per periodi a sprazzi.
Nemmeno ti dico che la colpa è dell’allenatore, non lo dico perché salverei anche quello passato…
Credo che la colpa sia in mezza al campo…il centrocampo altro non è che quello dello scorso anno.
Tu pensi che se Khedira non si fosse infortunato non lo avrebbe fatto giocare ?
Emre Can fatto fuori…perché?
Ramsey come Rabiot non pervenuti…quanto tempo ci vuole per vederli definitivamente in campo ?
Douglas Costa, be’ vogliamo parlarne ?
È stata presa una battuta come una mancanza di rispetto o una presa per il culo il non so se sia biondo o moro…nel senso che non lo vedeva da una vita nemmeno in allenamento.
E ora che fa, si sta dipingendo i capelli di rosso ?
Diciamocela tutta…secondo te questa Juve è come il Napoli sarriano ?
Ciao