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Sicuramente è cambiata…in meglio.
Fare un confronto non me la sento anche perché la scorsa stagione è stata massacrata da eventi extra campo o meglio extracalcistici.
Sfido chiunque allenatore alle condizioni cui hanno dovuto “abituarsi” i giocatori della Juve nel levi e metti e infine togli punti per la partecipazione prima alla Champions e poi all’EL a rimanere alla guida di una squadra massacrata dalla federazione, giustizia e quant’altro.
Le premesse sembrano buone…se ci lasciassero in pace sarebbe anche bello.
Barone,
sulla scorsa stagione, non mi esprimo fronte Juve, ma fronte pubblico.
Parlo di tifosi, appassionati e sportivi.
Pronti via lo scorso anno, la stagione, comincia con un pubblico tv di quasi 5,9mln di spettatori secondo l’auditel.
Quest’anno siamo invece a quasi 4,2mln di spettatori.
Mi pare che siamo a -1.7mln.
Non 6000 come dice qualche giornale privo di attendibilità, e non sto parlando della rosea.
1.7 mln in meno in tv, non è sicuramente dovuto agli stadi fatiscenti o al mercato.
Tantomeno al mercato fatto dagli arabi.
È sicuramente a causa della mancanza di credibilità di un campionato, quello di serie A, che già cominciano a chiamare banana league.
E come potrebbe essere diversamente?
Le str..ate fatte dalla giustizia, dal palazzo e dai giornalisti sono tali e tante che tafazzi è un bambinetto dell’asilo, ed oggi si vedono i risultati.
PS evidentemente il calo del 30% del 2022, rispetto al 2021, non aveva smosso il portafoglio dei presidenti.
Per sentito dire, tranne la Juve, tutte giocavano un bel calcio…da Gasperini a Spalletti, come Inzaghi cosianche Pioli per non parlare di Italiano etcetera etcetera.
Quindi non era vero tutto questo euforismo se quest’anno sono scesi così drasticamente oppure c’è di mezzo il maltrattamento alla Juve che ha fatto ritirare gli abbonamenti TV e anche agli stadi.
Così giusto per dirla alla Barone.
È chiaramente un calcio che non diverte, nonostante la “pubblicità” degli addetti ai lavori.
Comunque secondo me la porcata fatta alla Juve, non è stata digerita, non solo dagli juventini.
Ma non solo i 10 punti ma anni di moviole e contromoviole, condite da polemiche sterili e fatte ad arte che hanno stufato i più.
PARLIAMONE…
Già che ci siamo parliamone di questo cambiamento voluto anche da Allegri…evidentemente il calcio moderno come dice Andrea c’è e bisogna adeguarsi non confondendo giocare bene e se si perde va bene lo stesso…azz, i tifosi del Bologna non sono contenti affatto del possesso palla della loro squadra ieri sera superiore a quella del Milan come i tiri in porta di più dei milanesi e come pure i passaggi nettamente avanti di numero…però chi ha vinto 2-0 sono stati i rossoneri.
Per chi cerca ancora inciuci su Allegri il link sotto lo spiega bene:
https://www.fanpage.it/sport/calcio/chi-e-magnanelli-la-nuova-mente-della-juventus-voluta-da-allegri-ce-lo-zampino-di-de-zerbi/
un po presto per giudicare però da quel buon primo tempo si evince che forse qualcosa sta cambiando
Ne sono convinto.
Il secondo tempo è sicuramente figlio del primo tempo, e di un calo fisico che secondo me oggi può essere considerato fisiologico
Ti confesso che non penso, che il cambiamento sia dovuto all’ingresso di Giuntoli o di Magnanelli, ma ad un cambio della situazione interna alla rosa.
Allegri mi pare abbia inseguito per diversi anni la struttura della rosa delle 2 finali.
Resosi conto che tale situazione, non fosse più raggiungibile, soprattutto dopo la scorsa stagione, e soprattutto di fronte al deficit che la società ha messo davanti agli occhi di tutti, ha dovuto cambiare mentalità per forza.
GUIDO VACIAGO
Consiglio di Stato: “Non decidiamo noi”.
E lo scudetto 2006 rimane all’inter
Lo scudetto del 2006: il ricorso Juve finisce il suo viaggio. L’inter si tiene lo scudetto perché in 12 anni nessuno ha mai deciso chi ha torto o chi ha ragione
Guido Vaciago
Lo scudetto del 2006 rimarrà per sempre all’inter? Quasi certamente sì. L’odissea del ricorso juventino, passato di tribunale in tribunale, rimbalzando dalla giustizia sportiva a quella amministrativa, oggi ha visto il Consiglio di Stato chiudere l’ultima porta all’ipotesi di revoca del titolo.
Motivo? La non competenza del Tribunale e quindi l’irricevibilità del ricorso che continua a vivere l’identico destino. Dal 2011 a oggi, la Juventus si è sempre sentita rispondere: «Non siamo noi che dobbiamo decidere». Lo ha scritto anche il Consiglio di Stato in sette pagine di pronuncia: «La controversia, infatti, posto che la rimozione dell’atto illegittimo ha come fondamento la valutazione di condotte rilevanti sotto il profilo disciplinare sportivo e l’applicazione, quale conseguente sanzione, della revoca del titolo, è chiaramente incentrata su questioni sottratte alla giurisdizione statale e riservate (quantomeno per la tutela di annullamenti) agli organi di giustizia sportiva». Quella stessa giustizia sportiva che, a partire da un leggendario Consiglio Federale presieduto da Giancarlo Abete il 18 luglio 2011, si dichiarò «incompetente» a decidere sulla questione scudetto 2006. Insomma, da 12 anni (do-di-ci an-ni!) nessuno (nes-su-no!), si è preso la briga di spiegare se, come sostiene la Juventus, le condotte dell’inter emerse dall’inchiesta di Calciopoli siano sufficientemente gravi da revocare lo scudetto o se, come sostiene l’inter, quello scudetto è intoccabile, anzi quello degli «onesti».
Il torto e la ragione
Nessuno ha dato torto all’inter, nessuno ha dato ragione alla Juventus, tutti si sono rimbalzati la decisione accampando intricate motivazioni da legulei per sostenere di non essere quelli che devono decidere. In dodici anni quell’incartamento, con le intercettazioni dei dirigenti dell’Inter che parlavano con i vertici arbitrali, è passato su decine di scrivanie, troppo scottante per essere aperto. Adesso che ha finito il suo faticosissimo iter, non sappiamo ancora (e forse non lo sapremo mai) se quanto scritto dal procuratore federale di allora, Stefano Palazzi, nella sua pesantissima relazione del 2011, sia passibile o meno di una revoca di quel titolo. Non si è mai trovato qualcuno, uno qualsiasi della Federazione o un qualsiasi giudice di un qualsiasi tribunale, che si è preso la briga di dire: «Ma no, quelle telefonate erano innocenti conversazioni, l’inter meritava quello scudetto e deve tenerselo». Perché dal 2006 a oggi l’unico dirigente federale che lo ha sostenuto è stato Guido Rossi, commissario della Figc nel 2006, intimo amico di Massimo Moratti e Marco Tronchetti-Provera, tifoso interista ed ex consigliere di amministrazione nerazzurro. Dopo di lui si espresse, appunto, il pm della Figc, Stefano Palazzi, con un documento durissimo per l’inter e i suoi dirigenti, sui quali pendeva l’ipotesi di illecito sportivo e le cui condotte venivano severamente censurate da colui che aveva processato la Juventus tre anni prima. Il problema, com’è noto, è che quelle violazioni erano prescritte, quindi non se ne fece niente.
La sentenza di Milano
Partì allora il viaggio infinito del ricorso juventino. Nel frattempo è successo un po’ di tutto, anche che il Tribunale di Milano abbia scritto in una sentenza (giudice Oscar Magi, luglio 2010) che : «Le telefonate di Facchetti costituiscono un elemento importante per qualificare una sorta di intervento di lobbing da parte dell’allora presidente dell’Inter nei confronti della classe arbitrale» e sono «significative di un rapporto di tipo amicale» e «preferenziale» raggiungendo «vette non propriamente commendevoli».
Incompetenti
E quindi quello scudetto del 2006 rimarrà all’inter, totem della rivalità (eufemismo) fra le due tifoserie, pur scolorendo il ricordo di quell’estate e il motivo di quella decisione. Allora Guido Rossi interpellò tre saggi (Gerhard Aigner, Massimo Coccia e Roberto Pardolesi) per sapere come comportarsi con l’assegnazione dello scudetto tolto alla Juventus. I tre giuristi scrissero un dotto parere nel quale, fondamentalmente, sconsigliavano di assegnarlo ad altri dopo la revoca ai bianconeri, perché «le circostanze relative al caso di specie rendono opportuna tale non assegnazione» perché «ancorché senza prove certe, le irregolarità sono state di numero e portata tali da falsare l’intero campionato», quindi solo in presenza di «prove certe» di totale illibatezza del club ricevente il titolo si sarebbe potuto procedere con una nuova assegnazione. Il commissario Rossi, nel luglio del 2006, ritenne di avere quelle prove e assegnò il titolo all’inter. E nessuno si è mai più preso la briga di giudicare il fatto che quanto emerso in seguito e riscontrato anche dalla procura Figc abbia messo quanto meno in dubbio quell’illibatezza. «Siamo incompetenti» è sempre stata la risposta, che interpretata con l’accezione comune e non giuridica del termine, in fondo è, di per sé, una risposta eloquente.
Scusate lo sfogo,
siamo alla prima giornata, dico la prima eh, non la quarta o la decima.
Eppure ci sono gia polemiche.
Immancabile quella sul rigore concesso alla Juve.
C’era o meno, ma stiamo discutendo di un tre a zero, ma chi sene… con gol annullato alla Juve, aggiungo io.
Come se non bastasse esce il martedì l’ennesima, sentenza sullo scudetto del 2006, con tanto di risvolti giuridici, corredata dal commento pro e dal commento contro.
A stretto giro di posta la chiusura di un processo sul falso in bilancio su un trasferimento di un giocatore tra bologna e Juventus, perchè il fatto non sussiste.
E tutto a fronte dell’ennesima perdita di spettatori da parte della serie A.
E stiamo parlando di circa 2 mln di spettatori.
A ben guardare le partite non sono state neanche così brutte o noiose, almeno leggendo qua e la.
Insomma Gravina ne prenda atto, i giornali ed i giornalisti, ma anche i protagonisti devono cambiare il racconto dell calcio.
Certo fare gossip è più facile, ma qui si parla di calcio, quella cosa a metà tra gioco e sport che appassioni tutti.
Ma appunto di gioco e sport bisogna parlare e non di inutili polemiche.
Perchè poi alla fine resta la polemica, che interessa a pochi, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La perdita di spettatori, ormai costante, di quello che una volta era lo sport nazional popolare.
Dai evitiamo le polemiche, come dice Luca siamo solo alla prima è si è pure vinto bene come non succedeva da tempo.
Della perdita di spettatori dopo un boom degli anni scorsi, era pure prevedibile, poi, ai tifosi Juventini senza coppe, cosa gliene frega di fare gli abbonamenti?
Io sono tormentato da Sky cui ero abbonato ormai da una ventina di anni che finalmente hanno capito che se mi rivogliono nei loro palinsesti devono trattarmi da cliente di prima fila veramente con prezzi da cliente fedele e non da cliente da spennare e basta.
Ho ribadito loro che nonostante lo sconto che sarebbe veramente invitante, senza coppe e con la possibilità di vedere la Juve ( se mi va bene) una volta ogni 2 mesi, era meglio soprassedere e di richiamarmi a tempi migliori, magari dopo che hanno fatto fuori qualche Condò e bergomi dalle loro trasmissioni.
Mai come adesso sono accondiscendenti nell’accettare i nostri mugugni nei riguardi dei loro commentatori, anzi mi ribadivano ( per ben due volte in due telefonate diverse) che la direzione era al corrente di questa nostra protesta e che aveva preso dei provvedimenti.
Ormai ribadisco loro da diversi anni che sono costretto a vedere senza il volume le partite della Juve che trasmettono perchè qualsiasi telecronista fazioso ed antijuventino che propongono ha il merito di farmi innervosire e non mi fa vedere serenamente quella che dovrebbe essere per me un piacere, perchè una passione.
Di dazn neanche a parlarci, con quel “cicciobello Pardo” che si permette pure di fare battute che vanno dal ridicolo allo sprezzante. Quindi aldilà dei lor cali fisiologici, credo che il tifoso Juventino ( finchè potrà) si aggancerà a qualche applicazione Brasiliana o Cinese o di qualsiasi altro posto per potersi vedere in santa pace le proprie partite della Juventus, e, senza commettere alcun reato, visto che non va ad accodarsi ad alcuna “tv pirata”.
Si imparano altre lingue e ci si confronta meglio con altre civiltà calcistiche, e migliorando pure il nostro livello di vita.
Il giro di vite maggiore lo stanno accusando i giornali sportivi e in generale, quest’anno sotto l’ombrellone nessuno aveva il giornale sportivo, cosa che era una consuetudine, almeno qui da me. Non è solo un problema dei tempi in cui internet ha soppiantato le vecchie abitudini, penso soprattutto di disgusto da parte di molti lettori che non hanno più ( intellettuali o giornalisti veri) come interlocutori cui poter interagire. Io ero un innamorato dei racconti di Brera di Caminiti, e, fino all’altro ieri anche di Sconcerti, oggi non vedo più nessuno al loro livello, ma solo di gente che mette fuoco e poi fumo tra i tifosi. Gli unici 2 che vale la pena seguire sono Criscitiello e Pedullà che fanno solo tv in un palinsesto e gratis.
Antò sono due che piacciono a te…Pedullà e Criscitiello. Tiettili stretti stretti.
😂😂👌. Posso solo dirti che sono i meno peggio. Ho avuto a che fare ultimamente con “ idioti pazzeschi” ( e uso un eufemismo) e che sarebbero pure delle firme affermate del giornalismo sportivo.
GUARDATE CHE NON È IL SOLO…
https://www.facebook.com/reel/273509535396086?sfnsn=scwspwa
DOPO DI LORO SOLO BANDITI
Il Milan è stato aiutato con un cambiamento in corsa con gli extracomunitari inglesi e svizzeri poi con gli ottantamilioni della Champions sottratti alla Juve…essì perché il Milan sta in Champions al posto della vecchia signora.
“Il Giudice dell’Udienza Preliminare di Bologna ha accolto la richiesta avanzata dalla procura, confermando che il passaggio di Riccardo Orsolini dalla Juventus al Bologna non ha coinvolto alcuna frode contabile e, più in dettaglio, nessuna violazione legale né persone da sottoporre a indagine.
Questo annuncio è stato anticipato ieri da Mattia Grassani, l’avvocato che rappresentava il club bolognese in questa vicenda. La famosa “Carta Orsolini”, simile ad altre come ad esempio quella relativa a Mandragora, è stata riconosciuta come un semplice accordo tra gentiluomini, privo di qualsiasi validità o efficacia contrattuale.
Questo rappresenta il primo verdetto giudiziario derivante dalle prove raccolte nell’indagine Prisma, che ha portato a una penalizzazione di 10 punti per la Juventus e alla condanna dei suoi dirigenti nel contesto sportivo.
Questa sentenza, che chiarisce sia l’aspetto legale che quello sportivo, potrebbe aprire la strada ai procedimenti ancora in corso presso le procure di Genova, Bergamo, Udine, Modena (per quanto riguarda il Sassuolo) e Cagliari, riguardanti altri trasferimenti di giocatori considerati “sospetti” in relazione alla Juventus.”
Ora, dico io, chi risarcirà la Juventus di questi mancati introiti?
Tra non molto Gravina sarà ricercato come Zang…l’ombra cinese.
Purtroppo,
le squadre firmano la clausola compromissoria, questo libera la lega e la figc da eventuali ricorsi esterni alla legge sportiva.
In poche parole, i vari tribunali si sono dichiarati incompetenti perchè la lega è un organismo privato, le squadre sono privati che accettano un regolamento interno e così via.
Insomma l’unico modo per battere il sistema è non farne parte, perchè nel momento che ci entri, ne accetti le regole diventando volente o meno parte di esso.
PAGA SEMPRE LA SIGNORA
Ecco la spiegazione semplice ma efficace di Fabio Ravezzani sul caso plusvalenze che ha vista coinvolta la Juventus:
“Funziona così. La Juventus produce una serie di plusvalenze molto discutibili (come parecchi altri club, peraltro). La Consob segnala giustamente l’anomalia (è quotata in Borsa e alterare i bilanci è reato grave). Si muove la Procura di Torino anche se competenza sarebbe Milano.
Torino parte a tappeto con intercettazioni anche ambientali. Un approccio in genere riservato a crimini ben più gravi. Non solo. Qualcuno dalla Procura di Torino fa filtrare a ritmi studiati e regolari intercettazioni che alimentano le tesi dell’accusa. La giustizia sportiva è costretta a muoversi sull’onda dell’indignazione. Poco importa se negli anni numerosi altri club sono ricordi ad operazioni analoghe e se la sono cavata con la scusa che è impossibile dare un valore certo ai calciatori. Le intercettazioni sono considerate prova sufficiente. Altre Procure archiviano su alcune transazioni considerate invece colpevoli a Torino. Nel frattempo è forte il rischio che l’inchiesta venga spostata a Milano. Per andare a sentenza (quale?) ci vorranno anni. Intanto l’opinione pubblica (e la giustizia sportiva) si sono placate”.
(dal web)
Un sistema molto semplice per far pagare sempre e solo la Juventus.
LE FOGLIE DI FICO DEL CALCIO
E se per caso Doveri fosse di Peschiera del Garda, Mourinho cosa direbbe?
Adesso i giornalai paesani parlano di Verona-Roma come partita storica per il mondo del calcio italiano…infatti la partita sarà diretta da Doveri della sezione arbitrale di Roma.
Scrivono: “Addio limitazioni territoriali
Una svolta epocale per il calcio italiano che vede protagonista la Capitale e la Roma. La squadra di Mourinho (squalificato) scenderà in campo per la seconda giornata di Serie A al Bentegodi contro l’Hellas Verona.
Con questa decisione, il designatore Rocchi ha voluto abbattere la territorialità che limitava le scelte degli arbitri.
Prima volta assoluta ma…
Verona-Roma arbitrata da Doveri della sezione di Roma sarà la prima volta assoluta nel mondo arbitrale italiano. Un tabù caduto che aveva vacillato lo scorso anno. Infatti il fischietto di Volterra non aveva arbitrato ma era stato quarto uomo in Sassuolo-Roma (1-1) dello scorso anno”.
Non è la prima volta, anche Simone Sozza di Milano ha arbitrato 2 volte l’inter una contro il Napoli e l’altra proprio contro la Roma di Mourinho.
Una scelta coraggiosa di Rocchi sicuramente segnerà una nuova pagina del nostro amato calcio.
Cosa avrebbero scritto se ad arbitrare la Juve fosse un arbitro torinese.