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Lo scudetto del popolo bianconero

Simili a degli eroi abbiamo il cuore a strisce, portaci dove vuoi verso le tue conquiste. Ogni pagina nuova sai sarà la storia di tutti noi. Solo chi corre può fare di te la squadra che sei. Juve storia di un grande amore… (Paolo Belli)

Mercoledì dopo Juventus – Lecce io come molti di voi ho perso il sonno. E’ stata un nottata di ansia e di tensione, paura che quel sogno così a portata di mano fino ad allora, svanisse all’improvviso. La paura assurda che una sciocchezza fatta dal nostro mitico portierone Gigi Buffon comprometesse un cammino fino a li, strepitoso. Passare dal gol di Muntari… al gol di Buffon. Quanti fantasmi, quanti pensieri, farsopoli, la serie B, i settimi posti. Mia moglie mi ha persino dato dell’imbecille che con tanti problemi che abbiamo perdo il sonno per la Juve. Gli ho spiegato come al cuore non si comanda, che la ragione può prendere il sopravvento quando sei in pubblico, quando scrivi , quando c’è la luce. Ma nel buio della notte, soli con noi stessi come fai? A te stesso non puoi mentire. Povero Buffon chissà come ha passato quella notte! I giorni appresso ho cercato di far prevalere la ragione, dispensare ottimismo. Parlando con mio fratello gli ho detto : ”Dai che magari Domenica festeggiamo in centro, hai visto mai che l’Inter ci fa mezzo regalo (pensavo a un pari), in fondo è sempre un derby”. Ci ho preso, menomale, ma la paura prima era lo stesso tanta.

Dico questo e lo racconto, perchè immagino come sia successo a molti di noi, Conte lo ha detto per se stesso e i suoi giocatori. Sembra che tutte le ansie , le frustrazioni, le lacrime di 6 anni di sopprusi e di torti , si siano condensati in questi ultimi giorni che andavano dalla partita giocata contro il Lecce a quella contro il Cagliari, a partire da quella notte. Deve esser stato dura anche per gli altri calciatori, che tutta questa tensione l’han certo sentita sulla loro pelle, scendere in campo a Trieste. Forse per questo la partita contro il Cagliari non è stata giocata troppo bene, c’è stato un poco di ”braccino”. Si pensava più al risultato di Milano che noi a fare il secondo gol. Menomale che è andata cosi la fortuna toglie, la fortuna da. Un autorete ( quest’anno non me ne ricordo tanti a favore) ci ha dato il gol della sicurezza. Gli ultimi minuti son stati un parto. Seduti e in piedi , seduti e in piedi. A pregare Dio di farle rimanere così. Le notizie poi arrivate dal derby ci hanno detto a 2-3 minuti dalla fine che finalmente era vero e il sogno si era realizzato. I risultati non potevano più cambiare in maniera decisiva. Vedere anche Conte sorridente e libero, ci ha sbloccato tutti. Ringrazio Dio per averci dato Antonio Conte, un predestinato, Campione al primo tentativo. Al fischio finale ero commosso, gli occhi lucidi, ho chiesto ai miei ragazzi se se la sentivano di andare in centro e hanno subito risposto presente.

Ci siamo messi le maglie bianconere, io di Nedved (di Del Piero ho quella tutta nera), loro di Pirlo. Abbiamo preso due bandiere e siamo partiti strombazzando verso il centro. Molte macchine per strade, molti tifosi ai bordi dei marciapeidi ad incitarci al passaggio. Vittorio, il mio piccolo, mi chiede se domani si va a scuola, ”domani non si va” faccio io, ”è festa la Juve ha vinto lo scudetto”. Federico mi dice che sono un grande. Sono contenti, ridono e cantano. Se ne ricorderanno fra 20 anni di questa serata, di quando il papà li ha portati in centro a festeggiare lo scudetto e il giorno dopo hanno fatto festa da scuola. Io ricodo ancora quando mio papà portava me e mio fratello in tram a vedere il derby di Torino. A un certo punto in via Po non si va più avanti, giro trovo un parcheggio e proseguiamo a piedi. Si arriva in piazza San Carlo sotto il cavallo di bronzo, ci incontriamo con degli amici. Sono abbracci, baci, è una liberazione per tutti, si canta e si salta c’è tutto il popolo Juventino. Ancora trombe, bandiere, cori, sudore, imprecazioni, alcool, bombe carta e fuochi d’artificio, c’è tutto. C’è un frastuono assordante ininterrotto che non si riesce a parlare a un metro l’uno dall’altro. Bisogna urlare o meglio parlarsi nelle orecchie. I miei figli non se li ricordavano i festeggiamenti per lo scudetto del 2005 (nel 2006 non ce ne furono), erano piccoli, per loro è la prima volta. Mi chiedono se è sempre cosi, se la piazza è sempre così piena. Gli dico che la piazza è sempre così ad ogni campionato vinto ma il rumore questa volta è davvero qualcosa di indescrivibile. Non so se sono io che ricordo male ma davvero un casino come questo è la prima volta che lo sento. Siamo li ragazzi giovani, bambini, anziani, signore tutti vestiti di Bianconero. La piazza e strapiena e anche via Roma e via Po. Tantissime bandiere. Veramente tante. Cori per tutti, dal nostro mister al nostro capitano Alex Del Piero. Questo è lo scudetto di tutti, lo scudetto del popolo Bianconero. Bene ha fatto Chiellini a dedicarlo ad Alex e Gigi due immensi uomini prima che due grandi giocatori, bene ha fatto Gigi a dedicarlo a Trezeguet e Camoranesi e Del Piero a farlo per tutti quelli che son stati in B con noi. Noi c’eravamo, io c’ero. Ho visto allo stadio con i miei ragazzi 8 partite di B quell’anno.

Mi sarebbe piaciuto che qualcuno avesse ricordato Ale e Ricky le due giovani promesse venute a mancare a Vinovo anche loro in quel dannato 2006, ma son sicuro che è stata una dimenticanza e non una mancanza. Allora lo faccio io, questo scudetto lo dedico a loro e a tutti i ragazzi che sognano di diventare dei calciatori e giocare per la Juve. Tutti quei ragazzi come i miei figli che si vestono di bianconero per andare a festeggiare in centro con il loro papà. Questo scudetto è il trentesimo vinto sul campo e non ci frega nulla dei conti fatti in tribunale da altri. Questo per noi e tornare a ricominciare proprio li dove eravamo rimasti. Questo scudetto è un apostrofo bianconero fra le parole ”Crepate tutti antijuventini di m.”, volevate distruggerci e non ci siete riusciti. Siamo qui, siamo tanti e ora siamo più forti che mai.

Alessandro Magno

Cagliari-Juventus 6 maggio 2012 – Stadio “Nereo Rocco” (campo neutro) ore 20.45

La Juventus dovrà affrontare il Cagliari sebbene salvo dalla retrocessione e reduci da una sconfitta piuttosto dolorosa, senza commettere errori e leggerezze. Non ce lo possiamo permettere se vogliamo dimostrare maturità e voglia di vincere. Sarebbe triste non solo per i tifosi ma per la squadra stessa lasciare il campionato a qualcun altro. Per’altro i nostri acerrimi nemici e rivali si incontreranno per il derby di ritorno, paradossalmente parlando l’Inter potrebbe fare un piacere a uno dei due contendenti al titolo.

Senza aggiungere più niente al tanto detto e scritto, la partita deve essere vinta a tutti i costi. Abbiamo imparato che sottovalutare la coda della classifica è sbagliato ed imprudente. Perciò la Juventus si trova a non avere alcuna scelta se non attaccare per raggiungere il suo obiettivo.

Sebbene il Cagliari non corra più pericoli, non ci regalerà la partita e con la foga di fare belle figura davanti ai suoi tifosi potrebbe sfoderare la solita grinta delle secondarie che si giocano la partita della vita. Coraggio quindi, sicuramente speravamo di arrivarci in altre condizioni, ma va bene lo stesso, i ragazzi sono carichi, idem l’allenatore, non ci resta che sperare che vada tutto per il meglio.

Il match è ospitato a Trieste, allo stadio Nereo Rocco per inadeguatezza del Sant’ Elia di Cagliari, sebbene lontano, tifosi e apppassionati non mancheranno.

Coraggio ragazzi andate avanti!

Luna23

 

Juve, ripartiamo dalle cose positive

Tristezza per favore vai via tanto tu in casa mia…no non entrerai mai.
(Ornella Vanoni).

(Di Alessandro Magno) Juventus-Lecce non è stato solo l’errore di Buffon. Vero che senza di quello il Lecce non avrebbe mai segnato, ma quello è stato solo la punta dell’iceberg.
L’atteggiamento è stato sbagliato fin dall’inizio. Troppi dribbling di Buffon, troppi colpi di tacco di Quagliarella, Vucinic, addirittura Bonucci. No no ragazzi così non va. Nessun tiro dal limite, nessun angolo battuto in area. Sempre a voler far gol entrando in porta con la palla. Cambi alla vecchia maniera di Conte, cioè in colpevole ritardo. Quaglia e Vucinic abulici, e avevano di fronte una difesa che ha preso più di cinquanta gol. Tutte le partite sono  difficili ragazzi e non siamo questi fenomeni che ci possiamo permettere di metterci a cazzeggiare.
Anche fra tifosi, troppe feste, troppi discorsi su presunte e premature stelle, troppe maglie che girano già con lo scudetto in petto e addirittura la Coppa Italia. Certo mettiamoci anche la Champions dell’anno prossimo sulla manica e magari l’intercontinentale sotto il colletto. Ma ragazzi scherziamo? Prima si vince e poi si parla. Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco, diceva il Trap.
Questo è quello che è stato fino a ieri, tuttavia io dico e credo che nulla e’ perduto. Ripartiamo dalle cose buone come ho detto nel titolo, anche ieri una sola squadra in campo col Lecce che non ha mai tirato in porta.
Recuperiamo quella ferocia e determinazione che abbiamo avuto fino a Novara. Ieri il primo tempo poteva finire anche 2-3 a zero ma non è stato cosi. Chiudiamo le partite.
Conte, mio caro grandissimo mister, cerca di considerare anche Del Piero fra gli attaccanti perché Alex i gol li sa fare e davvero non serve fargli fare 10-12 minuti.
Checché ne dicano gli antidelpieristi che pure ieri han avuto da ridire nemmeno se questo avesse la bacchetta magica da risolvere ogni situazione con 2-3 palloni che tocca. Oltretutto la presenza di Alex in campo è presenza “pesante” per avversari e compagni. Non per niente Alex è stato il primo e il solo ad andare a consolare Buffon mentre tutti guardavano chi a terra e chi per aria, segno di una qualità umana degna di un vero Capitano. Ripartiamo dal nostro pubblico che ieri è stato grandioso soprattutto dopo la papera di Buffon e ha continuato ad applaudire la squadra.
Non so se l’Inter ci farà qualche favore ma so che se la Juve giocherà come sa e finalizzerà il giusto, noi possiamo vincere entrambe le partite che restano.
Forza ragazzi noi siamo con voi, io sono con voi. Stringiamoci a coorte siam pronti alla morte.

Alessandro Magno

Juventus-Lecce 2012 – una scemenza costata 2 punti

Abbiamo gridato alla vittoria troppo presto, a Torino stasera in questa splendida ed inaspettata serata la Juventus per una scemenza perde 2 punti preziosi.

La partita non è stata semplice ma  il Lecce con un uomo dei suoi migliori in meno pareggia allo Juventus stadium e le prospettive di scudetto si riducono. La Juventus ha iniziato bene con un gol di Marchisio all’8vo, il centro campo fortissimo ha creato palle gol per tutta la durata della partita, ma stasera l’attacco non era lucido, è bastato un avversario meglio organizzato e molto aggressivo nonostante l’espulsione di Quadrado, per disorientare Vucinic, che ha giocato sotto tono, Quagliarella nonostante i tentativi niente, ma non farà meglio Matri al posto suo, questa volta il Del Piero dell’ultimo minuto non ha risolto, ma la doccia gelata è arrivata proprio da Buffon, colpevole, mi dispiace dirlo, perchè io l’ammiro e per noi è importante, ma questa stupidaggine non doveva farla. Un errore inutile, che sta pregiudicando uno  scudetto che desideriamo a più non posso. Se fosse stato un’abilità dell’attaccante di sorprendere il portiere e segnare, sarebbe stato triste ma comprensibile, d’altronde si è in due a giocare, ma così no, la palla andava trattenuta e non messa ai piedi dell’attaccante sempre, figuriamoci quando si è sopra di un solo gol.

Principalmente la responsabilità è imputabile a questa idiozia e  non parlerei nemmeno di errore ma anche l’attacco ha le sue responsabilità: Pirlo ha recuperato una miriade di palloni, creato numerose azioni da gol, ma niente da fare, Vucinic ha subito molto le pressioni dell’avversario e sia Quagliarella che Matri, sono stati inconcludenti. E Del Piero salvatore della patria, stasera non ha salvato, solito errore non farlo entrare prima, tanto Vucinic non poteva che peggiorare, vista la stanchezza e la scarsa concentrazione di stasera.

Questa è una squadra forte, non ci sono dubbi, con un eccellente preparazione atletica,  il gruppo c’è e si vede, ma non è maturo, per lo meno  non ancora. Qualcuno scrive che la Juventus abbia paura di   vincere, penso che la paura non c’entri nulla, è mancato il carattere, ci ha messo sotto un Lecce in 10 che è stato furbo ad approfittare di una pessima abitudine del nostro portiere.  La dichiarazione di Conte in cui sostiene che questo è il calcio  non  mi piace,  la responsabilità è anche sua.

Ma domani è un altro giorno e ammutoliti  andremo tutti a dormire, ed è meglio non parlare più di scudetto per il momento.

Luna23

 

 

Juventus-Lecce Mercoledì 2 maggio ore 20.45 Juventus stadium

Il Lecce sta lottando per non retrocedere in serie B, fa parte di quel gruppetto di 3 che può far mal del male a chi invece il campionato vuole vincerlo, lo scenario da due giornate a questa parte non cambierà fino alla fine, vietato perdere.

Sarà necessario fare attenzione perchè troveremo una squadra disperata, reduce da una sconfitta rovinosa di domenica scorsa che  cercherà la vittoria in tutto per tutto e userà qualsiasi mezzo per raggiungerla, come al solito non ci saranno favoritismi,  serviranno 1000 occhi.

L’errore sarebbe quello di sottovalutare il nostro avversario, ancora “contuso” e non ripreso completamente dal dispiacere di aver perso tre punti, ma sappiamo come l’orgoglio faccia miracoli, trovarsi faccia a faccia con il team più forte del momento potrebbe scatenare una grinta inaspettata, l’allenatore Cosmi non ci sarà in quanto squalificato,  decisione che spingerà la sua formazione a dare il massimo.

Questa mattina allenamento con il sorriso sotto la pioggia battente, la Juve è prontissima a tutto e aspetterà un Lecce agguerrito che non vedrà l’incontrare ..coraggio ragazzi .. ci siamo quasi!

Luna23

Un Novara piccolo piccolo

Tutti in grande spolvero a Novara, persino Platini in visita parenti, ha potuto assistere al “derby” piemontese, Novara contro Juventus. Come da previsioni il Novara ha perso contro una Juve che non ha fatto fatica e non solo, si è permessa di far giocare chi di consuetudine resta fuori. Se con il Cesena c’è stato lo spazio per un solo gol, a Novara gli Juventini si sono divertiti e di gol ne hanno segnati ben 4 di cui 2 Vucinic, il solito Vidal e Borriello. Brividi nessuno, Buffon si è goduto la partita, il centrocampo della Juve si è approfittato di una difesa molto lacunosa del Novara e di un attacco poco concreto. La Juventus molto ordinata e razionale non ha concesso spazi, l’avversario  ha cercato di contenere e con l’opportunità di provare a segnare, ma senza successo. Le sue azioni facilmente intercettabili non hanno creato nessun problema ai nostri difensori che le hanno respinte sistematicamente.

Si può dire che gli avversari per i primi 15 minuti si sono difesi anche bene, ma la Juventus come da copione è scesa in campo per aggredire e condurre la partita, e c’è riuscita. Un altro capitolo chiuso, ora c’è il Lecce e qui viene il bello.

Cosa accadrà? Siamo agli sgoccioli e la carta stampata ci da già per vincenti, se ipoteticamente il Milan dovesse perdere e noi vincere lo scudetto è nostro! Vi rendete conto? Avremmo vinto .. ma per scaramanzia, non pensiamoci, perchè sarà improbabile che il Milan non si impegni in questo finale di campionato, ci crede e fa bene, ma non dobbiamo mollare noi, mercoledì si incontrerà un’altra che lotta per non retrocedere, e non ci farà sconti. E’ obbligatorio mantenere la concentrazione e non pensare che sia “fatta”.

I nostri uomini sono tutti in forma, Borriello ha recuperato il gol e vuole continuare, i difensori sono all’altezza, vietato non solo sbagliare ma farsi prendere dal panico. A Conte non sembra vero, di essere arrivato in alta classifica, e comunque finisca sarà stata una grande impresa. Non penso che i giocatori deluderanno un allenatore che ha creduto in loro fino alla fine. E ci crede veramente Antonio Conte nei suoi ragazzi, li ha spronati ad andare avanti nei momenti peggiori, ci ha lavorato ed eccoli qua, un team vincente, a parte Pirlo Buffon e Del Piero, non ci sono Top Player.

Ma di questo avremo tempo di parlarne dopo, godiamoci questo scampolo di vittoria e di speranza e incrociamo le dita che mercoledì si ripeta l’impresa perchè la Juve c’è e i suoi tifosi anche.

Luna23

In vista del traguardo.


Ma il cielo è blu sopra le nuvole e non è poi cosi lontano,
dobbiamo arrampicarci e cescere, senza bisogno di nessuno.
Il cielo è blu sopra le nuvole (Pooh)

La mattinata è inziata sotto un cielo grigio carico di acqua, pioveva a dirotto qui a Torino (non troppo distante da Novara), e qualche pensiero è andato alla fatal Perugia, ma è stato un flash. Forse le fastidiose e premature discussioni lette nei giorni scorsi sulla terza stella e la fifa e la scaramanzia di alcuni cari amici miei che pronosticavano la prima sconfitta della Juventus in una di queste ultime partite, hanno adombrato un poco i miei pensieri, ma come detto è stato un attimo, poi la logica ha preso il sopravvento. A Novara speravo di trovare una squadra che si giocasse la partita e non una tipo-Lazio ultra difensivista o tipo-Cesena sull’orlo della retrocessione, andata in campo per un pari più simbolico che funzionale. E’ stato così per fortuna. Il Novara ha provato a giocarsi la partita senza barricate certa che un pari sarebbe servito a poco, e questo ci ha agevolato non poco il discorso, visto che contro certe squadre catenacciare abbiamo dei seri problemi. Se qualcuno si aspettava un calo di tensione dagli uomini di Conte beh questa è una speranza che credo di poter dire verrà molto disatessa anche in futuro, come lo è stata in questa partita. Gli uomini sono, oserei dire ferocemente concentrati sull’obbiettivo finale, non una sbavatura in campo da parte di nessuno. La partita è andata anzi oltre le piu’ rosee aspettative e ha consentito a Conte di togliere uomini chiave sotto diffida come Vidal e Marchisio e di far giocare Elia che così non potrà svincolarsi a costo zero come qualcuno ipotizzava. C’è veramente poco altro da aggiungere.

Buffon s’è sporcato un poco i guanti rispetto alle ultime partite ed è una notizia, i tre centrali difensivi puntuali e sicuri come sempre con Bonucci che davvero non sbaglia più un pallone e sembra il fratello forte di quello visto nel girone d’andata. Centrocampo perfetto con Pirlo a dirigere nemmeno troppo in affanno e Marchisio e Vidal in versione tritatutto, Vucinic solito sornione ma ispirato, autore di una doppietta e Borriello al suo secondo gol consecutivo (molto bello) che in realtà non mi è piaciuto troppo sul piano della prestazione, in quanto trovo che sia stato poco reattivo negli uno-due, tenendo sempre troppo la palla e scaricandola sempre dietro. Ma siamo davvero alle sottigliezze, e aggiungo che se Borriello gioca come oggi e mi fa un gol a partita, mi va benissimo in questa versione. Ora rimaniamo concentrati manca davvero poco, ci sono 9 punti in palio e noi ne abbiamo 3 più un bonus di vantaggio. Non è fatta perchè il Lecce verrà a Torino a cercar punti, anche uno solo visto che il Genoa arranca terribilmente. E’ una partita difficilissima anche se può non sembrarlo. Bisogna non staccare i piedi dai pedali sullo sprint finale proprio come ha detto il nostro mister. La squadra sembra ok e come detto molto determinata, dall’altra parte non mi pare di poter dire lo stesso.

Non ho visto Siena Milan che era in contemporanea con la nostra, ma ho visto che al 90mo erano ancora 1 a 2, e certo non saranno stati proprio tranquilli e nemmeno troppo riposati. Allegri poi dopo le notizie che vogliono Guardiola in orbita Milan sarà ancora più attapirato e sarei curioso di sapere cosa ne pensa Ibra di questa soluzione spagnola. E’ così triste l’allenatore del Milan che si attacca ad ogni sciocca questione. Ha fatto una polemica assurda che non teneva ne capo ne coda con Massimo Mauro a Sky, dice che il MIlan è stato attaccato dai media. Hai visto mai che il Milan non ha al minimo una televisione tutta sua! Hai visto mai che Cesari, Paparesta, Pistocchi, Sacchi, Galli, Ferri son tutti Juventini! Sto aspettando ancora i complimenti di questo signore alla Juve. Menomale che lui quando si è lamentato Conte ha detto che aveva un altro stile. Stile piagnone. Allegri diciamolo e’ simpatico come un gatto arruffato attaccato ai testicoli. Speriamo solo che arrivi il sole visto che è Maggio e questa pioggia mi ha stancato. D’altronde non ci son più le stagioni di una volta. Tutta colpa del gol di Muntari.

Alessandro Magno

Cesena – Juventus 0-1 Sintesi

http://www.metacafe.com/watch/8415963/

Il sogno che continua.

È un sogno che continua quello che sta vivendo la Juventus in questa stagione di riscatto. Anche a Cesena la musica è stata la stessa, tra i dettami tattici di mister Conte, precisi ed intelligenti, e lo spartito in campo, funzionato bene come da routine ormai se si vedono i numeri: 10 tiri a 3 di cui 7 in porta a 0, 15 corner a 3, 73% di possesso palla contro il 27%, 89% di passaggi riusciti a testimonianza della fluidità della manovra. Tuttavia, per esultare e dare libero sfogo alla propria felicità, la Juve ed i suoi tifosi (al seguito, in un “Manuzzi” quasi completamente gobbo e non) hanno dovuto attendere il 35esimo del secondo tempo, quando proprio l’uomo che non t’aspetti ma che in settimana aveva profetizzato il primo gol in maglia bianconera, Marco Borriello, sigla la rete che rimette sui binari giusti il treno verso il Paradiso. Sì, perché questa è: una rincorsa verso il Paradiso, verso qualcosa d’impossibile sino ad un anno fa di sport e oggi, improvvisamente, percorribile e vincibile. Una marcia trionfale, mai inceppatasi e cresciuta passo dopo passo grazie alla maturità di un gruppo subito entrato in sintonia. Incredibile il lavoro che sta operando mister Conte, lodevole la serietà dei ragazzi e lo spirito di gruppo che sta accompagnando quest’annata bianconera, quasi servisse quel tocco di fortuna ed imprevedibilità che va al di fuori del progetto di rifondazione, e che fa saltare tutti gli schemi, per poter tornare grandi. Sarebbe troppo riduttivo risolvere in Antonio Conte e nel suo carattere cupo, deciso, da trincea, questo senso d’imprevedibilità. Troppo grande la responsabilità di dire ed affermare con certezza che è servita una persona dalle idee chiare, dal carisma di ferro e dal polso fermo per poter mettere ordine nella palude societaria degli ultimi anni. Antonio Conte è una delle tante componenti accompagnate da fortuna e bravura che ci stanno facendo vivere questa meravigliosa annata calcistica. Elemento che emerge in campo, in ogni partita, è la mentalità con cui si scende sul terreno di gioco; mentalità In grado d’alleggerire i giocatori da pesanti pressioni esterne e che fa acquisire ad ognuno di loro la consapevolezza di essere importanti al fine del risultato. Il punto, infatti, sta soprattutto qui a pareri mio: nel modo in cui si è affrontata ogni singola partita della stagione. Faticosamente la Juve ha sistemato, ogni volta che è scesa in campo, qualcosa a livello tattico e si è evoluta molto lentamente quanto velocemente. Lentamente perché Conte ha inserito sempre con una certa riflessione, nell’undici titolare, giocatori rivelatisi poi importanti o decisivi come Estigarribia, Caceres, Quagliarella, Giaccherini, Borriello. Così come è stata lenta la metamorfosi del cambio di modulo da quel 4-2-4 tanto discusso sui forums bianconeri in estate, al 4-3-3 vincente di stagione, al 3-5-2 vera e propria invenzione del mister contro squadre già ben strutturate, con una difesa a tre come Napoli, Udinese, Roma all’occorrenza o contro centrocampi attaccabili lateralmente come quelli di Milan e Inter. Una squadra, questa, che la propria maturità l’ha mostrata proprio col saper alternare, indistintamente dall’avversario, entrambi i moduli inventati, studiati ed applicati prima in allenamento e poi in campo. Quasi si possa parlare proprio di due frecce in più nel grande arco di cui Conte si è munito per portarci al posto che ci compete. Quando, invece, dico velocemente, mi riferisco al fatto che l’abitudine al sacrificio ma alla soddisfazione finale ricorrente in questa squadra ha fatto sì che arrivassimo, a questo punto ormai finale della stagione, da imbattuti e da assoluti protagonisti. Il campionato sta scivolando così velocemente che tutte le partite della Juve, giocate ognuna con altissima intensità, ritmo, pressione e attenzione, è catalogabile in un unico archivio. Nessuna di esse è stata tanto diversa dall’altra se non, come è giusto che sia, nelle statistiche numeriche finali. Tornando alla partita, quello di Borriello è stato un gol che, oltre ad aver sbrogliato una situazione ingarbugliata, fastidiosa e ricapitataci per l’ennesima volta in stagione contro una “piccola”,  probabilmente vale il riscatto(preannunciato dal mister nelle interviste post-partita) viste le passate esperienze, sempre molto prolifiche, e le caratteristiche da ariete vero molto utile in situazioni come queste. Tenendo conto della forma non ottimale che ha accompagnato Borriello in questa stagione a causa delle panchine alla Roma, del trasferimento alla Juve e, quindi, della discontinuità con cui è sceso in campo, il vero bomber, alla Juve, non si è ancora visto e, non assaporarlo, sarebbe un grande rimpianto. In ogni caso, inutile ribadire che il destino è nelle nostre mani. Parole retoriche che non danno l’importanza della posta in palio(nonostante ogni singolo tifoso juventino lo sappia comunque a prescindere). Il Milan ha perso 7 punti nelle ultime 7 gare, ne ha raccolti solo 14 ed ha realizzato 9 gol a fronte dei 5 subiti. Il ruolino di marcia della Juve, invece, ha visto una crescita in classifica e in fatto di numeri strabiliante, a partire dal pokerissimo di Firenze. 7 vittorie consecutive con 19 gol fatti, 1 solo subito e 19 punti conquistati. E soprattutto primi in classifica da imbattuti. Ma non è ancora il momento di tirare le somme o lasciarci andare a complimenti che, volente o nolente, a fine stagione arriveranno per tutti. È un sogno ch continua.

eldavidinho

Le cavolate, l’intuito, la fortuna di Conte… e le combinazioni

Juventus-Roma è stata tanta roba, una Juventus così grande e così bella ci ha fatto dimenticare per qualche giorno che il calcio perfetto non esiste. I demeriti della Roma in quella partita sono passati colpevolmente sotto banco. A Cesena senza dirlo troppo forte, siamo andati con la consapevolezza che i tre punti non potevano mancare, e invece a momenti mancano davvero. Già la sera prima, per chi come me ha assistito a Barcellona-Chelsea, si era visto bene come una squadra che sempre si difende, contro un altra che sempre attacca a testa bassa, può pure vincere (o non perdere). A Cesena è andata una piccola replica di quella partita con noi monotematici e loro a fare muro e a momenti, come detto, riescono a non perdere.

La formazione di Conte mi è sembrata Ok, devo dire che pure io avrei dato una nuova opportunità a Matri dall’inizio, i cambi invece li avrei fatti prima. Quello di Del Piero a mio modo di vedere è arrivato in colpevole ritardo, ma di Del Piero parliamo dopo. La cosa che mi è piaciuta meno di Conte e che considero una cavolata, è stata quella di far tirare il rigore a Pirlo. Andrea per chi ha memoria storica e Conte dovrebbe averla visto che di lavoro fa il Mister, ha sbagliato diversi rigori in vita sua. Ricordo benissimo ad esempio che nel Milan di Ancelotti dopo averne sbagliata una serie (mi pare di 3) fu declassato a vice rigorista in favore di Kakà. Ora in squadra c’è un giocatore che dagli undici metri sembra decisamente più freddo, che è Vidal, e mi pare di poter dire che era anche la prima scelta di Conte, visto che all’andata contro il Cesena lo tirò proprio lui. Non mi spiego il perché di questo cambio, forse per premiare Pirlo, che di questi premi io non credo ne abbia bisogno, oltretutto dopo che proprio domenica ne ha già sbagliato uno (poi ribadito in porta). Fortunatamente non è stato un errore decisivo, ma rischiava di esserlo e non ce lo possiamo permettere.

L’intuito di Conte invece è stato quello di mandare in campo Borriello e di insisterci anche altre volte. Non me ne voglia Marco ma io sono uno di quelli che non lo gradiva. Ritengo sia un buon attaccante di medio-livello, buono per squadre da Euorpa League in giù. Non credevo e non credo che il suo arrivo aggiungesse molto al nostro attacco. Tuttavia sono stato sempre contrario alla sua contestazione e ai fischi rivolti verso di lui. L’ho difeso quando si è insinuato che avesse rifiutato la Juve. Sono e sempre sarò per il campo, e se uno in campo gioca e fa bene lo applaudo. Oggi applaudo Marco perché se lo merita, si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto e non ha sprecato. Carpe diem, bravo Marco, spero che questo gol sia per te quello che spero sia stato Martedì per Torres, l’inizio di una nuova storia. Professionalmente te lo meriti assolutamante e l’abbraccio del gruppo al tuo gol fa capire che bel gruppo siete e come tu ti ci sia inserito dentro alla grande. Ho visto chiaramente Matri esultare, che in realtà dovreste esser rivali. Questo vuol dire tante cose.

E veniamo alla fortuna e alla combinazioni. Certo la fortuna arride agli audaci e non si può dire che Conte non lo sia. Audace perché cambia più volte la formazione in campo togliendo i due esterni e passando dal 3-5-2 al 4-3-3 e forse per la prima volta in questo campionato e in vita sua al 3-4-3 perché alla fine sono in campo sia Giaccherini che fa l’esterno, che Vucinic, Borriello e Del Piero. Fortunato lo è perché se vinci partite come queste e segna un giocatore che hai fatto entrare sei indubbiamente un uomo fortunato. Se poi ci si mettono anche le combinazioni allora la fortuna davvero ti è amica. Forse è un segno del destino? Perché è una pura combinazione che entra Del Piero e la partita trova nuova verve. E’ una pura combinazione che dopo pochi minuti Del Piero su punizione quasi fa gol e Antonioli si deve superare per respingere una palla velenosissima. E’ una pura combinazione che proprio Del Piero sul prosieguo dell’azione mette sulla testa di Vucinic la palla che il montenegrino appoggerà a Borriello e finirà in rete. Ma vedi le combinazioni a volte! … Dite che non lo è? E già lo dico anche io.

Ultima considerazione la voglio fare per Allegri che oltre a stufare un po’ tutti con questo gol di Muntari mi sa che non è nemmeno tanto bravo in matematica. Si sa che i calciatori e gli allenatori non è che siano stati delle cime sui banchi di scuola. Allora, ammesso che lo avessero convalidato sto benedetto gol, il Milan oggi avrebbe 2 punti in più e noi 1 in meno, visto che siamo 3 punti avanti allora diciamo che in questo momento saremmo a pari punti, senza tenere conto ovviamente di tutti i rigori che han avuto loro regalati. Ora ammesso e non concesso che loro facevano sto benedetto gol e noi facevamo quello di Matri (almeno contiamo quello convalidato no), gli scontri diretti sarebbero: andata 2-0 per noi, ritorno 1-2 per loro. A pari punti a casa mia, per causa degli scontri diretti, saremmo sempre noi primi e loro secondi. Sempre ammesso che sto gol di Muntari per qualche ragione che mi sfugge non valga 4 punti. A beh a quel punto allora cambia tutto.

Alessandro Magno

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