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Prepartita Juve-Catania, continuiamo sulla nostra strada.

Italy Soccer Serie A

Articolo a firma di Eldavidinho

Per pensare ai quarti ci sarà tempo, quasi un mese da qui alla gara d’andata, fissata per il 2 o il 3 di aprile. Tempo da dedicare quindi al campionato, entrato in una fase più che mai decisiva. Dopo il pareggio di venerdì scorso a Napoli, allo Juventus Stadium arriva il Catania di Maran, una delle formazioni rivelazione della stagione. Una sfida difficile, impegnativa sul campo e fuori. Cosa è successo fuori dal campo, all’andata, lo ricordiamo tutti. È più attuale che mai. L’aggressione verbale subita da mister Alessio in conferenza stampa è uno di quegli episodi che altrove verrebbe menzionato e punito, tranne che in Italia.

Però ora passiamo ai numeri. Otto vittorie, quattro pareggi e due sconfitte. È questo il bilancio degli incontri disputati a Torino tra Juventus e Catania. Lo scorso anno il successo della formazione di Conte fu sofferto, sebbene il punteggio certifichi con il 3-1 (pennellata di Pirlo, stacco imperioso di Chiellini e gol di rapina di Quagliarella) la superiorità dei padroni di casa. Le altre vittorie dal divario netto si sono registrate molto tempo fa. Il 4-1 del 1960/61, con Nicolè protagonista di una doppietta. Il 4-2 del 1964, nonostante il vantaggio degli isolani con Danova al primo minuto e il raddoppio di Battaglia al quarto. Ancora un 4-1 nella stagione successiva, con Menichelli nella parte del mattatore con la realizzazione di una tripletta. Infine, il risultato più netto nella stagione d’esordio di Bettega in maglia bianconera, il 1970/71: il 5-0 vede proprio Roberto andare a segno tre volte, in una gara messa in discesa dal gol di Haller dopo pochi secondi e che vede nella lista dei marcatori anche un giovane Franco Causio.

Il giocatore irrinunciabile di Rolando Maran è il portiere argentino Mariano Gonzalo Andujar, l’unico sempre presente in tutti i 27 incontri di campionato. Dietro di lui vi sono il connazionale Castro con 26 gare disputate e Gomez con 25. Il cannoniere della squadra è Bergessio con otto reti. Seguono Lodi e Gomez con cinque, Castro e Barrientos con quattro, Almiron con tre, Legrottaglie e Marchese con due, Spolli e Keko con uno.

A Vinovo Conte monitorare le condizioni degli infortunati, difficili però i recuperi per Caceres ed Anelka. Per la sfida contro il Catania sicuro assente Vidal squalificato, il tecnico ha già pronto Pogba per rimpiazzare il cileno. In avanti infine Giovinco-Vunicic è il tandem offensivo scelto da Conte.

Maran ritrova a disposizione Bellusci che ha scontato il turno di squalifica, invece il tecnico rischia di perdere Bergessio per la sfida allo Juventus Stadium. L’attaccante argentino nella seduta di mercoledì ha ravvisato un fastidio muscolare, in forte dubbio la sua presenza per domenica. Il tecnico potrebbe rimpiazzare l’ariete argentino optando per Castro al centro dell’attacco ed utilizzando poi un modulo (3-5-2) a specchio contro quello dei bianconeri. Infine ancora assente Legrottaglie che deve scontare il secondo turno di squalifica dopo l’espulsione rimediata a Parma, così come assente Barrientos indisponibile.

Per Juventus-Catania di domenica pomeriggio è stato designato l’arbitro Antonio Danilo Giannoccaro di Lecce. Si tratta di una novità: il direttore di gara pugliese non ha mai diretto una partita allo Juventus Stadium. Non sarà invece la prima assoluta con la Juventus. Il ruolino di marcia dei bianconeri con Giannoccaro è di tre gare con un bilancio di un pareggio e due sconfitte. L’ultima sfida risale al 2011, quando diresse un ko per 2-1, con l’Udinese, all’Olimpico. Per la sfida di domenica, gli assistenti saranno Riccardo Bianchi e Nicola Andrea Nicoletti, il quarto uomo sarà Maurizio Liberti. Gli assistenti d’area Daniele Doveri e Sebastiano Peruzzo. Forza Juve.

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Quagliarella: l’ultimo degli accantonati

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Articolo di Alessandro Magno.

Juventus-Celtic per fortuna e per bravura nostra e’ stata una partita senza storia. La Juventus l’ha affrontata con serenita’ ma senza supponenza. Fin da subito e’ stato chiaro come gli scozzesi non avrebbero mai potuto ribaltare il risultato di andata. Serata tranquilla per i nostri giocatori e per noi tifosi. Meglio cosi!
Sulla prestazione dei singoli c’e’  da segnalare il ritorno all’esistere e al gol dell’ultimo degli accantonati, ovvero Quagliarella. Fabio ha fatto un gol, per gentile concessione di Vidal, e ha praticamente innescato quello di Matri. Ha giocato sicuramente in modo un poco frenetico e pasticciato ma la sua prova alla fine si puo’ valutare sicuramente come buona. Va considerato che non giocava da molte partite e la voglia di farsi vedere pronto lo ha certamente portato un poco a strafare. Non e’ che il Celtic fosse un banco di prova di chissa’ quale valore, questo va detto, tuttavia va anche detto che pure gli altri due attaccanti, spesso titolarissimi, non e’ che in partite facili hanno fatto sfaceli.

A proposito degli altri due attaccanti e cioe’ Vucinic e Giovinco tanto per essere chiari. Personalmente e’ stata una vera liberazione non vederli in campo ieri. Gia’ utilizzati uno per volta i due, a perder palloni e soprattutto a “fancazzismo” non scherzano. L’uno in attesa che la voglia di giocare lo pervada l’altro con la propensione a cercar di fare solo cose fenomenali che poi nella maggior parte dei casi non gli riescono, ma insieme in campo, sono arrivato al punto di detestarli. Ieri si son viste almeno 2 punte che udite udite, in campo, fanno le punte. Ma no! Con movimenti da punte. Oh … e che popo’ di novita’ e’ questa? Conte con Vucinic e Giovinco vorrebbe clonare un poco il gioco del Barcellona. A parte che le copie non son mai buone come gli originali. A parte che gli spagnoli giocano con un altro modulo (4-3-3) e a parte che abbiamo visto come anche loro quando non trovano la profondita’ diventano irritanti, con il loro tiki taki, ma

soprattutto innocui, ma al di la di tutto cio’ questi hanno Messi che fa 100 gol a stagione e noi vogliamo copiarli con Vucinic e Giovinco che insieme e’ tanto se arrivano a 30? Torno a ripetere: Conte ha 4 attaccanti e quelli che vedono meglio la porta sono Quaglia e Matri (lo dicono i dati gol-minuti giocati). Gli altri due hanno caratteristiche piu’ da assist-man che da punte vere. Li utilizzi tutti e li utilizzi in base alle caratteristiche che hanno senza snaturarli. E soprattutto basta super-titolari in attacco. Si guadagnino tutti il posto.

Concludiamo con qualche considerazione sull’esclusione punitiva del Quaglia a causa delle parole dette ad Alessio. Che ci andava una multa e un esclusione per qualche partita era sacrosanto, che l’esclusione diventasse cosi punitiva da star fuori per giorni e giorni lo trovo sconcertante. Non mi e’ mai piaciuto chi vuole applicare un etica troppo punitiva a una squadra. Perche’ poi se non si hanno le palle di non guardare in faccia a nessuno, si fa la fine di fare figli e figliastri e far brutte figure. Questo e’ un metodaccio squallido che si vede nelle squadre dei bambini dove per una presunta etica si escludono dalle partite i bambini “scarsi” mentre si fa sempre finta di non sentire o vedere quando i casini li fanno quelli “forti” (ovviamente presunti tali). A grandi livelli e’ capitato invece a Prandelli all’Europeo di non chiamare Criscito e invece chiamare Bonucci ma e’ capitato anche a Conte che l’hanno scorso e’ stato mandato platealmente a
cagare da Vucinic che a fine di una partita si e’ rifiutato di fare l’allenamento defaticante. Vucinic dopo quella sparata non ha saltato nemmeno mezza partita ricordiamolo.
In conclusione, giuste punizioni e multe per chi sbaglia. Tutti, nessuno escluso. Pero’ senza esagerare, che poi a fare i grandi moralizzatori si finisce per fare figure meschine.

 

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ilblgodialessandromagno.it ,  Juvamania.it ,  ladivinajuventus.it , ilbianconeronews.blogspot.it

Juventus – Celtic 2-0 i gol

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Prepartita Juve-Celtic, ripartiamo da zero a zero.

Ottavi Di Finale CL Ritorno Juve Celtic 1 immagine partita precedente e andata

Articolo a firma di eldavidinho

La Juventus ha giocato due volte a Torino contro il Celtic e sono state entrambe sfide estremamente appassionanti. Nel 1981-82 i bianconeri sono chiamati a ribaltare il gol di svantaggio patito a Glasgow. Trapattoni schiera la seguente formazione: Zoff, Gentile, Cabrini; Furino, Brio, Scirea; Marocchino, Tardelli, Bettega, Brady, Virdis. L’impresa riesce grazie a un primo tempo che vede la Juve andare avanti di due reti. Splendide le segnature. La prima è opera di Virdis, che si fa molti metri palla al piede prima di battere il portiere Bonner con una conclusione che gli piega le mani. Il raddoppio di Bettega è una rete di grande raffinatezza, con controllo di ginocchio e girata al volo di destro. In mezzo alle due prodezze, c’è anche un tiro da fuori area di Marocchino che colpisce il legno della porta. Vent’anni dopo si ha la “rivincita”. Al Delle Alpi si gioca la seconda giornata del girone di qualificazione. Tra gli scozzesi gioca Lennon, attuale allenatore del club, anche se la stella è l’attaccante svedese Larsson. Marcello Lippi opta per il seguente undici: Buffon, Thuram, Montero, Iuliano, Zenoni, Tacchinardi, Davids, Pessotto, Salas, Trezeguet, Del Piero. La gara è avvincente e mette in mostra un superlativo Trezeguet. Il bomber francese colpisce due volte: poco prima del riposo e dieci minuti dopo l’inizio della ripresa. Il primo è un gol frutto di una straordinaria azione di Salas. Sul secondo il cross è di Del Piero e David colpisce di testa. Il doppio vantaggio non basta, però. Il Celtic riesce a pareggiare con Petrov e con Larsson su rigore. E sempre dagli 11 metri arriva il gol di Amoruso, che in piena zona Cesarini regala alla Juve la conquista di 3 punti.

Il verdetto dell’andata parla chiaro: la Juventus ha dimostrato di avere la capacità di saper colpire al momento giusto, all’inizi del match con Matri e nella sezione finale dell’incontro con Marchisio e Vucinic. I numeri della sfida del Celtic Park offrono un ritratto interessante su quel che è capitato. I padroni di casa hanno concluso il doppio dei bianconeri, 16 conclusioni (più del 50% da fuori area) contro 8, ma hanno concentrato i loro sforzi offensivi quasi interamente nel primo tempo, in particolare nel minuti immediatamente successivi al vantaggio juventino: 13 i tiri verso Buffon, ben 6 nel primo quarto d’ora. La Juve nella ripresa è stata straordinariamente efficace, capitalizzando con 2 gol i 4 tentativi effettuati. I dati rivelano una sostanziale parità del possesso palla (51-49%), con la Juve superiore nella ripresa e decisamente migliore nelle verticalizzazioni (160 contro le 123 degli scozzesi). Non è stata premiata la supremazia territoriale del Celtic, che ha trascorso il 67% del tempo nella metà campo avversaria. Una pressione poco produttiva, come testimonia il numero dei palloni giocati presso l’area avversaria, solo 4 in più per la squadra guidata da Neil Lennon L’andata ha visto grande correttezza da entrambe le parti, con 12 falli per ognuna della due squadre. Ai biancoverdi è riuscita la tattica del fuorigioco (6 volte ci sono cascati i nostri giocatori), anche se non è stato sufficiente per evitare le soluzioni in profondità che hanno determinato l’ampio successo della formazione di Antonio Conte. Contrariamente alla tradizione del calcio di stampo britannico, il Celtic non ha effettuato molti cambi di gioco (2 contro i 3 di Pirlo e compagni).

Un dato: 99,4 per cento. Ecco le probabilità che, secondo un calcolo di EuroSport , avrebbe la Juventus di passare il turno e conquistare l’accesso ai quarti di finale di Champions League. Però. Un dato figlio dell’analisi statistica di centinaia e centinaia di partite disputate sino a ora nelle Coppe europee: c’è soltanto un precedente di un club riuscito a ribaltare, nel ritorno in trasferta, uno 0-3 incassato in casa. Vale a dire a compiere l’impresa che dovrebbe realizzare il Celtic. Si è verificato nell’Europa League 2009-2010, playoff per accedere alla fase a gironi: la Dinamo Bucarest reduce da uno 0-3 a tavolino (inflittole a causa di invasione di campo da parte dei tifosi) ribaltò il risultato nel ritorno, in casa dello Slovan Liberec. Altro 0-3, poi supremazia ai rigori. Curiosità: tecnico della Dinamo era Dario Bonetti , bianconero dal 1989-1991. Ebbene, a parte questo caso, non risulta nessun altro precedente di scivoloni così clamorosi nel proprio stadio. Le imprese, le storiche rimonte del calcio europeo sono semmai state compiute nelle gare di ritorno disputate nel proprio stadio. Ad esempio, tra le più note, spicca il capolavoro compiuto dal Deportivo La Coruña, che all’Estadio Riazor – quarti di ritorno della Champions League 2003-2004 – riuscì a ribaltare una sconfitta per 4-1, imponendosi con un perentorio 4-0. A farne le spese fu il Milan di Carlo Ancelotti e di… Andrea Pirlo. Lo stesso Andrea Pirlo che ha vissuto una storica rimonta anche ad Istanbul, il 25 maggio del 2005, nella finale di Champions giocata contro il Liverpool. Ai gol, nel primo tempo, di Maldini e Crespo(doppietta), risposero nella ripresa, Gerrard, Smicer e Xabi Alonso su rigore.

Pare che Conte stia pensando ad attuare un mini turnover, lasciando a riposo i tre diffidati LichtsteinerMarchisio e Vidal(squalificato, però, anche per la prossima di campionato). Spazio quindi a Isla Pogba. Lunedì Chiellini non si è allenato a causa del persistere del fastidio alla caviglia ed è in forte dubbio. Peluso è pronto. Rispetto alla gara di Napoli a sinistra dovrebbe rientrare Asamoah. In attacco la coppia dovrebbe essere formata da Matri e Vucinic, con Giovinco che partirà dalla panchina. Lunedì si sono allenati a parte Caceres e Anelka, che continuano nel lavoro differenziato per smaltire la lombalgia accusata la scorsa settimana. Arbitrerà il turco Firay Aydinus. Forza Juve.

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Prepartita Roma-Juve, non sarà come a Glasgow.

25a Giornata Roma Juve 1

Articolo a firma di Eldavidinho.

Con la Roma non sarà come a Glasgow. Affrontare una trasferta nella Capitale non porta mai ad un risultato scontato, c’è sempre da faticare. Col Celtic è stato più facile del previsto ma a Roma troveremo una squadra che, dopo l’esonero del boemo, vorrà riscattarsi proprio contro di noi dalla pesante sconfitta subita a Genova dalla Sampdoria.

5 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte per un totale di 18 punti su 34 che compongono attualmente la classifica della Roma. 26 le reti fatte (contro le 24 in trasferta), mentre è maggiore la solidità della squadra davanti al proprio pubblico (19 i gol incassati su 45 totali).

A causa del successo a tavolino con il Cagliari, la Roma ha disputato 23 incontri sul campo. L’unico giocatore sempre presente è il giovane Alessandro Florenzi, classe 1991, grande sorpresa della stagione. Una partita in meno è stata giocata dal capitano Francesco Totti, che rispetto al compagno di squadra ha però un minutaggio molto più corposo (1921 minuti contro 1561). Ben 6 i cartellini rossi già maturati da 6 interpreti diversi: Marquinhos, De Rossi, Pjanic, Destro, Osvaldo e Tachtsidis (leader delle ammonizioni con 8 cartellini gialli). I goleador della squadra sono Lamela e Osvaldo con 11 reti. Seguono Totti con 8, Destro con 4, Florenzi con 3, Marquinho e Pjanic con 2, Nico Lopes, Bradley, Perrotta, Castan, Burdisso e Tachtsidis

E’ un bilancio in grande equilibrio quello fra Roma e Juventus negli incontri disputati nella Capitale: 28 i successi dei padroni di casa, 26 i pareggi e 24 le vittorie bianconere. Il successo tipico della Juve è di 1-2, punteggio verificatosi in 6 circostanze. Nel 1935 è una doppietta di Borel a capovolgere lo svantaggio determinato da Scaramelli. Ed è proprio il giocatore soprannominato Farfallino, peraltro, il capocannoniere juventino degli incontri disputati a Roma con ben 7 centri. Nel 1942-43 l’andamento è diverso: la Juve va avanti di due reti grazie a Magni e Meazza, i giallorossi (campioni d’Italia in carica) accorciano le distanze con Cappellini solo a un minuto dalla fine. Il primo marzo del 1964 il grande protagonista è Stacchini, autore di una doppietta che trafigge il portiere Cudicini, destinato poi a brillante carriera con il Milan. La rete della bandiera della Roma è opera del brasiliano Sormani. L’1-2 più importante della storia è quello che chiude il campionato 1972-73. E’ un incontro epico, perché la Juve – staccata di un punto dal Milan – va all’intervallo sotto di un gol (marcatore Spadoni), proprio mentre i rossoneri stanno perdendo malamente a Verona. Nella ripresa tutto cambia: Altafini pareggia con un colpo di testa; Zoff salva il risultato con un intervento prodigioso; infine, Cuccureddu con una staffilata sotto la traversa determina il successo bianconero e la conseguente conquista del quindicesimo scudetto della Vecchia Signora. Dieci anni dopo, il copione si ripete. Stavolta è la Roma lanciata alla conquista del suo secondo scudetto. Ma la Juve non si fa piegare neanche stavolta e risponde al gol di Falcao con una splendida punizione di Platini e un colpo di testa vincente di Brio, sempre servito dal numero 10 francese. L’ultimo 1-2 si registra il 5 marzo 2005. Succede tutto nel primo tempo, con gol di Cannavaro, pareggio di Cassano e rete dagli undici metri ad opera di Del Piero.

Prove di 3-5-2 per la Roma. In difesa provati Piris, Burdisso e Marquinhos, con Torosidis e Balzaretti sugli esterni. Per quanto riguarda l’attacco Andreazzoli potrebbe optare per il tandem Lamela-Totti, con Osvaldo inizialmente in panchina. Out Destro, Dodò e Castan.

Conte ha nuovamente a disposizione Asamoah, di ritorno dalla Coppa d’Africa: il ghanese è pronto per riprendersi la maglia da titolare sulla fascia sinistra del centrocampo bianconero al posto dell’infortunato De Ceglie, con Pogba mezz’ala in sostituzione dello squalificato Marchisio. Turno di stop anche per Peluso, nel terzetto arretrato fa il suo rientro Bonucci.

Sarà Gianluca Rocchi della sezione di Firenze l’arbitro di Roma-Juventus, anticipo della sesta giornata, in programma sabato sera all’Olimpico. Per il fischietto toscano sarà la 21° direzione con i bianconeri e il bilancio finora parla di 15 successi, tre pareggi e due sconfitte. Rocchi in questa stagione ha già arbitrato la Juventus in due partite, entrambe favorevoli alla squadra di Conte: la sfida contro il Genoa a Marassi dello scorso 16 settembre, vinta 3-1, e il derby del 1° dicembre, vinto 3-0. All’Olimpico Rocchi sarà coadiuvato dagli assistenti Di Liberatore e Manganelli e dagli arbitri d’area Orsato e Damato. Quarto ufficiale sarà il signor Tonolini. Forza Juve.

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ricchiuti32

Juventus Fiorentina e Celtic Juventus tue considerazioni.

Bisognava gestire e lo si è fatto. Sarà lo stesso a Roma.

Pare da indiscrezioni che Conte vincera’ la panchina d’oro, io non lo ritirerei, possibile una federazione che fa tutto per fermarti (solo a te) e poi ti da il pemio come allenatore dell’anno?

Io lo ritirerei. E credo Conte farà così. Se stai in un sistema funziona così, al di là di tutto.

So che in questi giorni e’ mancato uno tuo caro amico Carlo Juliano ex dipendente del calcio Napoli. So che ci son state anche delle polemiche sul fatto che il Napoli non abbia giocato con il lutto. Indipendentemente dalle polemiche c’e’ qualcosa che vuoi raccontarci di questa persona che confesso di non conoscere?

È un amico. Ha sposato per amicizia e onestà intellettuale una causa, quella della smentita di Calciopoli, che poteva tranquillamente essergli estranea. L’ha fatto perché è uno spericolato. Un uomo leale e di grande personalità. Poteva tranquillamente chiamarsene fuori e comportarsi come gran parte della stampa napoletana, anche quella che deve tanto a Moggi. Poteva chiudere gli occhi, fregarsene e sputare su noi altri ladri. Non l’ha fatto. Si è esposto. Ci ha supportato. In un certo senso ci ha protetto. Ora non potrà venire all’appello di Moggi. Ha trovato di meglio da fare.

Celtic – Juventus 0-3 Sintesi

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Undici legionari nella tana dei Celti ai confini dell’Impero

Celtic v Juventus - UEFA Champions League Round of 16

 

Articolo scritto da Alessandro Magno

 

Ieri si e’ scritta una pagina epica di storia bianconera. La Juve qui non aveva mai vinto e un successo di una squadra italiana mancava qui da tempi immemorabili. Il Celtic ha dimostrato in una serata quanto sia difficile giocare contro di loro nel loro stadio e quanto siano vere le storie che si raccontano sul loro conto. Il Celtic a Glasgow non e’ una squadra e’ una religione.
L’onda d’urto che abbiamo dovuto respingere, di uno stadio così fragoroso da sembrare che potesse crollare da un momento all’altro, e’ stata oltre modo che potente, se si puo’ dire. I loro giocatori sono stati spinti oltre l’immaginabile da tutto l’ambiente. “L’acustica” e’ stata da vera battaglia dove il rumore delle armi e le grida ovatta ogni altro suono. Il pubblico, il loro mister, i loro giocatori sono sembrati degli invasati posseduti da chissa’ quale demonio.
Devo dire che ho stentato a riconoscere la mia Juve cosi costretta a difendersi e a cercare di ribattere colpo su colpo. Ho stentato a credere che si potesse resistere a lungo, così asserragliata nel proprio fortino a respingere colpo su colpo a ogni tentativo di assalto. Devo dire che sembravamo un manipolo di uomini muniti solo del proprio coraggio contro tutto e tutti.

Owen l’ex pallone d’oro fra “i meglio regalati” della storia s’e’ lamentato a fine partita delle braccia larghe di Lichtesteiner. Ha detto che andavano sanzionate con qualche rigore. Forse Owen cerca un ingaggio ai Celtic, uno dei pochi posti dove potrebbe ancora giocare visto i piedi di quelli.  Dello stesso avviso e’ stato Lennon nel dopo partita, una lamentela piu’ che altro dettata dalla frustrazione di aver perso nonostante aver dato tutto.

La verita’ e’ che non c’e’, regolamento alla mano, nemmeno mezzo rigore per il Celtic. Ci son si un paio di simulazioni goffe in area che in verita’ non fanno loro onore. Ho visto invece, botte da orbi a volte oltre il lecito, specie su Pirlo, che forse meritavano piu’ di qualche giallo. Se un rigore c’era forse c’era su Vucinic che invece di buttarsi ha fatto il signore ed e’ rimasto in piedi.

La partita e’ stata a tratti una specie di incontro di rugby.
Fortunatamente i nostri non son caduti in provocazioni e hanno saputo aspettare che il ritmo loro calasse per assestare i due colpi del Ko. Bellissimi gli scambi delle nostre coppie d’attacco. Grande Matri finalmente recuperato. Grandissimo Marchisio come Vidal, Buffon e tutta la difesa.

Alla fine accade cio’ che non ti aspetti, come usciti da un incantesimo il Celtic ci rende l’onore delle armi. Tutto lo stadio appalude i nostri giocatori e i  nostri tifosi rispondono “Celtic , Celtic”. Il loro mister Lennon e’ il primo che va a complimentarsi con Conte e lo abbraccia.
Ai nostri tifosi e ai loro viene concesso di incontrarsi e scambiarsi i vessilli.
Che storia incredibile questa vissuta a Celtic Park questa sera. Quanto abbiamo ancora da imparare in Italia da questo modo di vedere il calcio. Sono contento per i miei amici che han fatto sacrifici per essere lì. Penso a Ciccio a Francesca e Marco con la sua telecamera sempre a riprendere.
Che storia. Sono orgoglioso di voi come lo sono dei nostri ragazzi in campo. La coppa non la voglio sentire neanche di nominare, chiamatela scaramanzia, chiamatela come vi pare. A me basta che mi fate vivere ancora queste battaglie.

martedì 12 febbraio 2013 – Champions league: Celtic- Juventus – Celtic Park Glasgow – “Schiaffi, spinte, pugni .. e tre gol”

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Scritto da Luna23

“Abbiamo dato una bella lezione al Celtic .. ” Dopo una settimana di dichiarazioni provocatorie ed insulse, la Juventus ha dimostrato che tappandosi le orecchie e  usando la testa  si vince! Complimenti ai ragazzi davvero e un grazie a Buffon stratosferico che ha salvato più volte la Juve uscita fuori alla grande nel secondo tempo.

Probabilmente gli scozzesi pensavano che la  violenza servisse  a fermare la Juventus di Conte,  aggressivi, maleducati, scorretti e molto violenti hanno tentato di piegare la Juve aggredendo e marcando a uomo. Al terzo minuto la Juventus andava  già in gol ..ed è Matri a tirare a porta vuota un  pallone che  verrà respinto da un giocatore del Celtic e rimesso in rete da Marchisio, il gol valido sarà quello precedente attribuito a  Matri come espresso dal giudice di Porta e comprovato dal replay. Da quel momento il Celtic tenterà di reagire avendo a disposizione molto tempo, il ritmo è altissimo, il livello fisico altrettanto, i nostri fanno fatica ad avanzare, gli avversari sono organizzati e pronti a contrastare qualunque iniziativa, non si riesce a ragionare. Il primo tempo finisce mantenendo il vantaggio per 1 a 0, ma quanta fatica .. Fisicamente gli uomini sono diversi, gli scozzesi sono molto veloci e più robusti dei nostri, giocano cercando di fare male in modo non proprio corretto. La Juventus fa fatica, e si teme per il secondo tempo. Nel frattempo la formazione della Juve sta contando molto  su Buffon preciso e lucido sui tiri di cui due molto pericolosi, ci vuole poco per mettere in discussione il risultato.

Nella seconda parte della partita, gli uomini del Celtic non riescono a tenere il ritmo precedente, inizia il calo e la stanchezza si fa sentire, anche i nostri hanno speso molto, ma gli resta quel tanto di energia per segnare il gol necessario per chiudere la partita, il Celtic è davvero molto motivato, meno incisivo ma  sempre pericoloso corre, corre e corre ..fino a che .. al 77 mo, su assist di Matri, Marchisio sigla il 2 a 0, ed è l’apoteosi, la nostra panchina esulta ..Antonio Conte vola … e ora è più semplice, il Celtic è attonito, non ci crede, l’allenatore Lennon ha lo sguardo perso nel vuoto, non capisce dove i suoi stiano  sbagliando. Da quel momento in poi ..in pochi minuti arriverà il terzo gol, e sarà Vucinic ..la difesa avversaria non è più concentrata, il terzo gol taglierà le gambe definitivamente ..la vittoria è nostra e soprattutto strameritata ..

 

Al posto dell’allenatore La Juventus di Antonio Conte prosegue il cammino in Champions, la vittoria di questa sera è stata schiacciante, il Celtic ha perso per presunzione, il divario tecnico e soprattutto tattico era abissale, ma il Celtic correva molto, dimostrava di avere forza  tale da intimidire i giocatori della Juve i quali sono stati abili a non cadere nelle trappole avversarie e ribaltare tutto a loro favore. Davvero tutti molto bravi e bravo Conte che ha compreso la giusta tattica da seguire. Una sostituzione, quella di  Peluso, per’altro ottimo esordio per lui in Champions league,  obbligatoria, corretto l’ingresso di Pogba, comprensibile il debutto di Anelka a partita ormai risolta. Conte ha messo in campo una formazione perfetta anche nei momenti di difficoltà, dove si rischiava di soccombere, la difesa della Juve ha lavorato 4 volte in più rispetto le abituali partite del nostro campionato, il Celtic   sembrava un’orda di bisonti che una squadra,  e l’arbitro Mallenco suderà sette camice per tenerli buoni talvolta non riuscendoci, distribuendo gialli anche ai nostri, a mio avviso non  meritati visti i continui attacchi e provocazioni non solo verbali degli scozzesi.

Comunque è andata molto bene, il ritorno a Torino sarà impresa poco importante considerato  il risultato che ci favorisce, ma visti i precedenti, stare all’occhio è doveroso. Bravi a tutti i ragazzi e anche ai tifosi che hanno seguito la squadra fino a Glasgow, il ritmo non si alleggerisce, perchè sabato c’è una Roma desiderosa di riscatto con il cotello ai denti che ci aspetta, non possiamo fare passi falsi o permetterci errori ..nel frattempo godiamoci questi successi che ci fanno toccare il cielo con un dito.

 

 

Prepartita Celtic-Juve, vinciamo anche scalzi.

Ottavi Di Finale CL Andata Celtic Juve 1

Articolo a firma di eldavidinho.

Contro la Fiorentina, dunque, una Juve in versione Europea. Martedì, contro gli scozzesi del Celtic, si torna a giocare proprio in Champions League per l’andata degli Ottavi di Finale. 43 vittorie in campionato, 35 Coppe di Scozia, 14 Coppe di Lega e, soprattutto una Coppa dei Campioni: il Celtic è senza dubbio una delle società più blasonate del calcio europeo. Fondata nel 1888, rappresenta la minoranza cattolica di Glasgow e, dopo il fallimento degli storici rivali dei Ranger, squadra della parte protestante della città, è la regina incontrastata del calcio scozzese. In Champions, per arrivare alla fase a gironi, la squadra del tecnico nord-irlandese Neil Lennon ha dovuto superare due turni preliminari: il primo contro l’Hjk Helsinki, battendo 2-1 i finlandesi all’andata in casa e 2-0 ad Helsinki al ritorno. Il secondo contro l’Helsingborg, con doppio successo per 2-0, il primo fuori casa, il secondo tra le mura amiche. Nella fase a gironi il Celtic ha chiuso al secondo posto nel gruppo vinto dal Barcellona, totalizzando 10 punti, frutto di 3 vittorie (3-2 a Mosca sullo Spartak e doppio 2-1 in casa su Barcellona e Spartak Mosca), 1 pareggio (0-0 in casa contro il Benfica) e 2 sconfitte (1-2 a Barcellona e 1-2 a Lisbona dal Benfica). In casa gli scozzesi sono degli schiacciasassi: nelle ultime 12 uscite nelle coppe europee, il bilancio è stato di 9 vittorie, 2 pareggi ed 1 sola sconfitta (0-1 dall’Atletico Madrid, il 30 novembre 2011 in Europa League). In trasferta segnano da 7 partite di fila, per un totale di 11 reti.

Punto di forza del Celtic è sicuramente la punta greca Samaras (con trascorsi nel Man. City), vero punto di riferimento offensivo; da non sottovalutare l’inglese Gary Hooper, che ultimamente è stato accostato alla Juventus. Altro giocatore da prendere con le molle è il capitano Scott Brown, il recupera palloni di centrocampo ed il portiere Forster, che in Inghilterra aveva indossato la maglia del Newcastle.

Un passaggio del turno nella Coppa dei Campioni, una vittoria a testa nel girone di Champions con la Juve che andava a giocare in Scozia già con la certezza della qualificazione al turno successivo. Sono questi i precedenti bianconeri con il Celtic di Glasgow. Le due sconfitte dei bianconeri sono arrivate sempre in Scozia, dove si giocherà l’andata degli ottavi di finale: nel primo scontro assoluto, nella Coppa dei Campioni 1981/1982 (16 settembre 81), i bianconeri cadono per una sfortunata autorete di Gaetano Scirea ma poi ribaltano il risultato al ritorno a Torino, passando il turno con le reti di Virdis e Bettega. La Juve di Lippi perse di nuovo al Celtic Park nel 2001, il 31 ottobre: era l’ultima gara del girone, con i bianconeri già qualificati che vennero sconfitti 4-3: non bastò un capolavoro su punizione di Del Piero e la doppietta di Trezeguet, gli scozzesi vinsero con il gol di Valgaeren, il rigore di Larsson e le due zampate di Sutton. All’andata a Torino era finita 3-2: altra doppietta di Trezegol, poi il pareggio firmato Petrov-Larsson (r) e un altro penalty decisivo per il tris Juve, trasformato al 90′ da Amoruso con i bianconeri in 10 per l’espulsione di Davids.

Il Celtic ha già scaldato i motori in attesa della sfida di martedì, spazzando via l’Inverness in campionato. La vittoria fuori casa per 3-1, con reti di Commons, Gershon e Miku, garantisce il primo posto al Celtic nella Scottish League.

Sono cinque i giocatori che Neil Lennon ha utilizzato in tutti gli incontri della prima fase di Champions League. Due di essi non hanno saltato neanche un minuto: il portiere Fraser Forster e il difensore Kelvin James Wilson. Gli altri tre sono lo svedese Mikael Lustig, Kris Commons e Charlie Mulgrew. Il Celtic non ha ricevuto espulsioni finora, mentre il giocatore più ammonito è stato Victor Wanyama, centrocampista del Kenya. Gli scozzesi hanno finora dimostrato di essere particolarmente abili sui calci d’angolo, con due reti di testa a opera di Wanyama in Celtic-Barcellona e di Samaras in Benfica-Celtic. Da rilevare che la squadra è stata finora anche abbastanza fortunata, usufruendo di due autogol a proprio favore (autori Kombarov dello Spartak Mosca e Mascherano del Barcellona).

È lo spagnolo Alberto Undiano Mallenco l’arbitro designato dall’Uefa per dirigere questa gara. Forza Juve.

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