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di Enzo Ricchiuti

Visti Zaza e Immobile in Nazionale bravo Marotta comunque a trattarli o scarso a non averli portati alla Juve?

Tutt’e due. Però non ne farei un dramma. Zaza è sicuramente spettacoloso però vediamolo in contesti più allenanti. Immobile penso sia una discreta seconda punta ma s’è visto di meglio.

Nostalgia di Balotelli?

No, perché non ha ancora esordito.

Conte unisce o divide?

Unisce gli italiani e divide gli juventini. Prima univa solo, sia gli juventini che lo amavano sia gli italiani che lo odiavano. Adesso fa più cose dunque. Unisce e divide. Importante non divida lo stipendio.

La quadratura del cerchio (Seconda Parte)

2 La quadratura del cerchio (Seconda Parte)

di Davide Peschechera

Allegri viene ingaggiato nel giro di pochissime ore. Eppure si rinfaccia a Conte, e a Conte solamente, l’aver lasciato la squadra al secondo giorno di ritiro. E se Conte, a maggio, è stato “costretto” a restare, come puoi imputargli di aver lasciato a Luglio? Quando almeno un dubbio sulla concertazione della faccenda non può che rimanere, visto che il giorno dopo l’addio del tecnico leccese si è chiusa con grande successo anche la campagna abbonamenti. Stesso discorso per l’accordo lampo tra Conte e Tavecchio, Federazione e sponsor Puma. Non sta né in cielo né in terra che trattative e conclusioni di contratti si realizzino in qualche giorno, quando solitamente richiedono molto, molto più tempo. Insomma, una faccenda incartata e consegnata ai tifosi, a scatola chiusa. Prendere o lasciare. L’errore fu quello di credere che una storia tra un allenatore che vuole l’affermazione personale ed un club vincente fosse una storia d’amore. Di quelle che anche il calcio sa dare. E invece negli ultimi 3 anni c’è stata solo la Juve. E non la Juve di Conte. L’hanno sempre saputo, probabilmente, Agnelli e Conte. Conte si è servito della Juve e la Juve di Conte.

Potrebbe essere un suicidio professionale, e sarebbe certamente una brutta caduta dal punto di vista umano. Lui è efficace se può lavorare coi giocatori quotidianamente, e non una volta ogni 3 mesi, anche se ha colto l’attimo con opportunismo e lucidità, preferendo ripartire dalle macerie mondiali dell’Italia di Abete e Prandelli (che in qualche modo riecheggiano i settimi posti da cui mosse i primi passi la sua Juve tre anni or sono) piuttosto che accettare la sfida di inseguire nuovi trionfi, tutt’altro che scontati, in bianconero. Si è garantito almeno un biennio di stress più stemperato, meno frequente, meglio distribuito (due partite ogni tanto anziché tre a settimana, almeno fino alla fase finale degli Europei) ma non è detto che ci sia meno pressione che alla Juve. Una via di mezzo tra la frenesia imposta da coppe e campionato e una per lui insopportabile inattività. E una nuova, stimolante esperienza.

Conte porterà in Nazionale un cambio di mentalità e di comportamento. Conte allenatore della Juventus non era un amante (eufemismo) delle intromissioni della Nazionale ma Conte ct chiede un cambio radicale di mentalità e presumo che sarà una palla ingombrante tra i piedi durante tutto l’anno. Antonio “divide et impera”, da allenatore della Juve e da allenatore della Nazionale.Conte per molti si è comportato da professionista cinico e spietato, è uno dall’ego e dall’ambizione smisurate ed ha realizzato, forse troppo in anticipo, uno dei suoi sogni. Conte è giovane, alla sua età la Nazionale è più un ripiego (o, se vogliamo, un trampolino di lancio) che un traguardo. La nazionale è sempre stata un punto di arrivo, dopo anni di esperienza nei club, nazionali e internazionali, per un allenatore ambizioso. Conte sperava ormai da mesi di avere una chiamata estera prestigiosa. A parte il Monaco nessuno lo avrebbe in realtà cercato. Poi è arrivata la telefonata di Tavecchio; certo prestigiosa, certo affascinante, certo importante, ma pur sempre una seconda scelta. Lui dice che voleva fermarsi un anno per aggiornarsi, guardare partite, seguire giocatori, imparare l’inglese, tutto in attesa di una chiamata da un top club. Tutte cose compatibili comunque con l’impegno da selezionatore, una seconda scelta, un impegno meno gravoso dell’allenatore di un top club. Potrebbe crescere, diventare più forte e ancora più preparato

Conte ha chiesto un ruolo da manager, non solo da allenatore. Una vera e propria rivoluzione sul modo di gestire una Nazionale. Libertà d’azione, carta bianca nella gestione tecnica, progettuale e logistica di tutto ciò che riguarda la sua Nazionale. Stage durante il campionato, almeno due-tre l’anno, oltre ai normali ritiri. Rapporto continuo, capacità d’interazione e contatti costanti con le società senza troppe spigolature, garanzia di collaborazione con gli allenatori e i club. Continui faccia a faccia con i colleghi dei club per capire la forma dei propri giocatori e via dicendo. Su questo Conte non ha ammesso deroghe e ha chiesto impegni scritti, condizioni nero su bianco. Conte vorrebbe essere un CT di Nazionale sui generis: un tecnico a tempo pieno senza staccarsi dal lavoro quotidiano, quasi che l’Italia fosse un normale club. Monitoraggio sule giovanili. Stipendio adeguato. Conte ha chiesto e avrà in pratica le chiavi di Coverciano. Ciò che insomma voleva alla Juve. Vuole strutturare con uomini suoi. Richieste molto “dure” come quella di volere tutto il suo staff, Alessio e Carrera secondo la logica de “ne usciamo con le ossa rotte”. Repulisti storico. Con i club che non sono nelle condizioni di fare i sofisticati” e possono solo/devono accogliere volentieri Conte con tutti i suoi capricci. L’ ambizione è al tempo stesso la forza e il limite di Conte. Forza perchè lo porta a misurarsi con realtà ridotte male, limite perchè quando intravede la possibilità di non poter più vincere/migliorare è tentato dal lasciare e ricominciare altrove. Questa ambizione lo porta a confrontarsi con ambienti a lui a volte ostili per conquistarli dall’interno e a fare i propri interessi. Ma siamo sicuri che li abbia fatti? Conte non parla bene Inglese, ha uno stipendio alto (confermato in Nazionale), non ha nel curriculum di allenatore grandi vittorie internazionali, è uno che ha bisogno di un team dal budget alto che faccia un mercato costoso essendo molto esigente, pretendendo giocatori che chiede e non limitandosi a “profili di giocatori”.   Lasciata la Juve, quale squadra di club coi soldi lo avrebbe potuto chiamare? Forse solo il Monaco o altre squadre che oggi ci sono, domani chissà. Rimanendo alla Juve secondo me nel lungo periodo avrebbe potuto fare maggiormente i suoi interessi, agganciandosi ad una squadra in crescita, italiana, che gli avrebbe perdonato (quasi) tutto, assicurandogli sempre uno stipendio a lui gradito. Insomma, ha fatto una scelta azzardata e solo la Nazionale avrebbe potuto accoglierlo.

La formula finale dell’intesa sul contratto che ha portato l’ex allenatore Juve sulla panchina dell’Italia sottoscrive due accordi, per una cifra complessiva di 4 milioni netti l’anno che può salire a 4.5 in caso di qualificazione all’Europeo. Tutte e due sono con la Federcalcio: il primo (2 mln) come ct e coordinatore delle nazionali giovanili unificando ruoli e compensi di Prandelli e Sacchi; il secondo per la cessione al cento per cento dei diritti di immagine alla Federazione. Contestualmente la Figc girerà a Conte altri 2 milioni netti l’anno, assicurati da Puma per lo sfruttamento dell’immagine del ct, e in caso di qualificazione un milione nel biennio sempre dallo sponsor. In questo contesto, Puma ha ottenuto dalla Figc il prolungamento della partnership dal 2018 al 2022. Insomma, un compenso “allineato ai costi della precedente gestione” se non ci fosse stato l’intervento dello sponsor che, come azienda privata, ha deciso di investire su Conte perché lo ritiene più bravo degli altri. Volevano che Conte allenasse gratis, magari legato con le catene visto che “è stato condannato dalla giustizia sportiva in passato”? Può non piacere il contratto a Conte, perché ha imposto le sue condizioni ma l’Italia le ha accettate con la testa bassa.

Sappiamo tutti benissimo che ora Conte è destinato e condannato a vincere. Forse per lui questa è una sfida alla sua portata, più alla portata di un altro Scudetto alla Juve con raggiungimento dei quarti di CL, e questo ha fatto la differenza. Ma per fare meglio di Prandelli non al Mondiale, ma all’Europeo, può solo vincere. Scelta coraggiosa e rischiosa. La  Juventus ha caricato di ogni responsabilità Conte. Non è stato solo l’allenatore ma l’immagine della Juventus, quella di chi non si arrende mai (fino alla fine), l’allenatore che davanti ai microfoni ha offerto l’unica difesa alla società più antipatica d’Italia. L’allenatore della svolta, l’arrogante messo sotto accusa da chiunque. Il progetto Conte ha portato vittorie, Conte ha fatto godere noi è ha fatto rosicare tifosi avversari, addetti ai lavori, giornalisti, tutti. Li ha fatti impazzire di rabbia. Ha fatto rivedere, rivivere, riapparire l’incubo, il fantasma di un ritorno alla Juve pre-Farsopoli. La grinta della squadra ha dato ad ogni Scudetto conquistato una nomea ben precisa: il primo è stato quello vinto da imbattuti, il secondo quello della conferma, il terzo quello dei 102 punti sbattuti in faccia a chiunque. Tre anni di dominio e record infranti. Entrambi, dirigenza Juventus e Conte, si sono rimessi in gioco. Vediamo dove vanno: un po’ come quando si separano i gruppi rock di successo, in fondo… (cit.). Biennale per lui e biennale per Allegri, tutto fa pensare che, in fondo, quello di Conte sia solo un arrivederci. ci sarà sempre tempo per tornare a casa, ricalcando le orme di Trapattoni e Lippi. L’esordio contro l’Olanda avverrà il 4 settembre a Bari, tra pochi giorni. Sarà un ritorno al passato e la prima tappa verso il futuro. E noi dobbiamo voltare pagina. Il tempo di vedere Conte all’opera e poi sarà di nuovo campionato. Intanto siamo ripartiti così come ci eravamo lasciati. Vincendo. Buona stagione a tutti.

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La quadratura del cerchio (Prima Parte)

1 La quadratura del cerchio (Prima Parte)

di Davide Peschechera

Alzi la mano chi ha capito cosa è successo quest’estate. Un incubo per i tifosi juventini, una bufera forse preannunciata dalle avvisaglie invernali ma nessuno si sarebbe aspettato un simile epilogo, l’arrivo di Allegri alla Juve e l’approdo di Conte in Nazionale. Dopo i mugugni di maggio, la conferma non proprio convinta di Conte senza rinnovo, la rescissione consensuale, l’ultimo capitolo della telenovela ci ha riservato il finale più imprevedibile e il cazzotto più doloroso. Andava gestita prima e meglio, magari già a Gennaio. E hanno sbagliato ad andare oltre Maggio. Conte troppo coinvolto emotivamente ha voluto provarci, la Juve un po’ per presunzione, un po’ per arroganza, non ha voluto guardare in faccia la realtà, ha tirato la corda credendo che sarebbe passato il mal di pancia a Conte. Conte se n’è reso conto e se n’è andato.Invece di trovare un degno sostituto la Juve ha messo in allarme solo l’unico allenatore libero sul mercato(Allegri), piuttosto malleabile e gestibile in una situazione fatta di conferme e passi indietro come quella che è venuta a crearsi. E ha condotto un mercato all’insegna del completamento della rosa. Insomma, non ha fatto in modo che si tornasse a parlare subito di Juve(allenatori e giocatori passano, la Juve resta) e ci si dimenticasse di Conte, in fretta. Quello che si può dire ad oggi è che lo stress supposto da molti media non è mai esistito. E che nelle dichiarazioni ufficiali, nella lettera e nei video Marotta, Agnelli, Nedved e Conte hanno detto tante bugie. Per come è Conte e per come è fatta questa dirigenza era intuibile che l’addio sarebbe stato traumatico. Ma c’è poco di logico nella scelta di accettare le dipendenze di chi ti ha confinato per quattro mesi, senza una prova, dando retta ad un pentito pallonaro, privandoti del tuo lavoro, cercando di stroncarti la carriera ed emarginandoti. “Il patteggiamento è un ricatto” urlava Conte, con orgoglio, sbraitando, in quella conferenza stampa, contro la Federazione complice, come nel 2006, nel tentativo di affossare la Juve. Conte che pareva molto poco incline ai compromessi sacrifica al denaro la propria dignità di uomo. Perché per molti tifosi juventini è di questo che si tratta, sostanzialmente. Si trattava di una scelta di sano orgoglio che il mister ha deciso miseramente di sacrificare sull’altare della propria carriera.

Ma Conte CT azzurro è il tassello che mancava per completare il puzzle della telenovela più seguita dell’estate calcistica italiana, che raffigura una questione estiva piena di parole non dette e spiegazioni non date. Altro che stress, disagio a sopportare tensioni, uomo sfinito, forse finito, buio dentro di lui con impossibilità di reagire. La Nazionale è la fine del disagio psichico? La fine dello stress? Conte ora è utile, prezioso e decisivo? L’uomo che non poteva più risolvere il problema di una squadra sarà invece capace di risolvere i problemi di un intero paese calcistico? Conte ha capito da subito da quali compagni di avventura era attorniato. Non parlo soltanto della società ma di un entourage che non sopportava più il crescendo Contiano o Contesco, con tutti gli annessi, anche di cassa. Di contro la Federcalcio ha individuato nell’allenatore leccese il professionista che possa e debba rilanciare il nostro sistema, l’immagine e i risultati del campo.

Cosa lo ha spinto, però, a fare questa scelta? C’è chi ha parlato di rivincita per aver fatto piegare la FIGC davanti alla necessità di un uomo che mastica calcio come pochi in Italia. L’idea di una Federazione in ginocchio che lo implora di accettare per risollevare il calcio italiano. Se la Federazione italiana ha voluto provare a risollevarsi ha dovuto dare l’incarico ad uno Juventino. Ancora. Più che una contraddizione è una resa della Figc. Nel momento del bisogno non ha saputo far altro che mettere alla guida della Nazionale l’arrogante allenatore Juventino, pochi mesi fa squalificato, che dimostra il costante uso della Juventus e del patrimonio juventino (allenatore, giocatori) laddove serve.Ora va a sedersi al tavolo degli stessi che lo trasformarono in un mostro mediatico solo due anni fa e si accerchia di gente che alle prime difficoltà lo lascerà solo. Sicuramente Conte d’ora in poi avrà vento mediatico favorevole in quanto schermato dal sistema stesso che arriva da disastri sportivi mica da ridere ma, alle prime difficoltà, forse a causa del suo vincente passato in bianconero verrà impallinato ad ogni piccolo problema che incontrerà. Sarà aiutato, supportato, anche nella comunicazione ma sino ad un certo punto, visto che sarà l’unico capro espiatorio in caso di fallimento o l’eroe in caso di miracolo. Il poco tempo che avrà a disposizione non lo aiuterà, così come il caos che contraddistingue il calcio italiano in questo momento.Accetta l’incarico da chi lo ha costretto a vedere le partite da una vetrata come i vip, insultato da tutti e preso in giro dalle tifoserie e dalle telecamere. Si è dimenticato tutto? O forse vuole diventare, proprio adesso, l’allenatore di tutti gli italiani? L’Italia antijuventina ha già dimostrato di odiarlo e proprio questo voler “ingraziarseli” rischia di farlo diventare l’allenatore di tutti tranne che di molti juventini. Un paradosso no? Forse a lui non va giù che gli altri lo considerino “solo” juventino, a differenza di Lippi, ad esempio. Lippi ha allenato l’Inter da juventino. Quella è un’etichetta di cui andare fieri, mentre a Conte forse sta stretta. Lippi quell’etichetta se l’è portata dietro per tutta la carriera e ci ha vinto pure un Mondiale. La Nazionale come esperienza catartica capace di mondarlo della sua juventinità o dal suo essere “tifoso della squadra che allena)”, per ripresentarsi alla guida di un grande club? Senza contare che in Federazione avrà modo di tessere importanti relazioni con i dirigenti di questi stessi club che cosi bene la rappresentano e che fino a ieri dileggiava e scherniva.

Conte in Nazionale sarà e farà tutto ciò che non gli hanno permesso alla Juve. Conte ha fatto una scelta coraggiosa e anche un po’ irrispettosa verso se stesso visto quello che ha passato due anni fa e vedremo a cosa porterà. Ma la scelta l’ha fatta lui e quindi è persino inutile parlarne. Si vede che ha metabolizzato il colpo, e se lo decide lui che è il diretto interessato come possiamo giudicarlo noi?Solo che, alla fine, si paga sempre l’essere juventino (vedi la questione doping, Calciopoli, il calcioscommesse), poi tutti amici. Ci si dimentica.

La successione degli eventi e delle tempistiche, però, è stata alquanto strana. il fatto che i motivi delle decisioni non siano chiari poi aggiunge perplessità (eufemismo) al tutto e dà varie interpretazioni, più o meno verosimili, a ciò che non si sa. Conte a maggio voleva lasciare. Considerava concluso il suo ciclo alla Juventus con la vittoria dello scudetto dei record. L’ha fatto perché credeva che alla Juventus, in quel contesto e senza cambiare le cose, non avrebbe potuto fare bene o meglio. Era convinto che in Champions League non si potesse vincere (parole sue) e un altro scudetto non lo stimolava. L’unica cosa che lo avrebbe stimolato sarebbero stati i pieni poteri di disfare e rifare la rosa a suo piacimento per provare a vincere la Champions. Agnelli (giustamente) ha rifiutato, per continuare nell’ottica del risanamento societario e del pareggio di bilancio. Conte ha bruciato le tappe rispetto al progetto quinquennale (2011-2016) del club. Conte voleva lasciare ma l’hanno “convinto” (o costretto?) a rispettare il contratto, conoscendone il valore. Ci dice Nedved che gli hanno chiesto di pensarci fino a luglio, forse sperando di convincerlo e in questo ha sbagliato la società. Forse hanno fatto anche dei sondaggi(Allegri?) ma non c’era libero/liberabile nessuno di gradito e autorevole, così come anche Conte potrebbe aver sondato il terreno, senza trovare nessuna squadra in grado di accoglierlo. Insomma, la permanenza è stata quasi obbligata. Ricorderete il laconico Tweet. Forse anche il Milan allettava Conte: non tanto per soldi ma perché gli avrebbero dato grandi poteri (poi doveva vedersela con Galliani comunque, che non è Marotta) e il mandato di ricostruire la squadra e vincere (come alla Juve 3 anni fa, come la Nazionale oggi). Si è concordata la campagna acquisti e Conte è andato in vacanza. Poi la Nazionale. Prandelli fresco di rinnovo lascia a sorpresa e Abete con lui dopo il disastro in Brasile. Immediata candidatura di Tavecchio, nomina scontata(strano come siano state totalmente ignorate le ragioni di chi si opponeva), e subito contattato Conte al quale propone di diventare il boss della Nazionale. Lui torna in sede per essere liberato. Intanto pare che il mercato, con l’arrivo di nessun esterno per il cambio modulo, non lo abbia soddisfatto. A quel punto sono costretti a lasciarlo andare e lo fanno in concomitanza con la chiusura della campagna abbonamenti, confezionano il video, congelando gli acquisti(che erano, probabilmente, bloccati già da un po’ di tempo), ingaggiano Allegri(in preallarme da Maggio) il quale dà il suo benestare ai giocatori già fermati, concludono gli acquisti e Conte va sulla panchina della Nazionale. In tutta questa storia, però, ci si chiede se la scelta di andare in Nazionale e dimettersi dalla Juve siano stati eventi scollegati tra di loro o meno. La Nazionale un’opportunità sorta in seguito o uno dei motivi dell’addio? Perché, anche per la velocità con cui si sono svolti i fatti, evidentemente la Juventus sapeva che Conte sarebbe andato in Nazionale. Così si spiega anche la domanda che gli è stata fatta nel video proprio sulla Nazionale. Dopo i Mondiali, si parlava di Conte CT part time. Può darsi che Agnelli lo abbia costretto a scegliere se Conte ha annunciato di volerci andare. Non lo sapremo mai. Forse la Nazionale non è stata causa dell’addio, ma è stata un’ opportunità che ne ha accelerato i tempi. La Nazionale è stato il quid decisivo ma alla base ci sono gli screzi e le vedute diverse tra Conte e la società. Quando si è liberata non sono più riusciti a tenerlo e al rientro dalle vacanze, con la tentazione della nuova avventura e i dissidi con la società sul mercato, ha deciso di andare via.

Oppure nessuna chiamata, nessun contatto, ma la sensazione che qualcosa sarebbe successa a breve e quindi Conte, correndo il rischio di stare fermo un anno, ha deciso di mollare lo stesso, nei propri interessi. Avrà pensato giustamente che se fosse stato libero, almeno un sondaggio l’avrebbero fatto. Questo non lo sapremo mai, forse. Ma è l’epilogo più intuitivo e naturale. Se non si fosse liberata la Nazionale, magari a malincuore ma sarebbe ancora sulla panchina della Juve. Conte non è pazzo, “è fatto così”, vive di stimoli e sfide; finiti gli stimoli, fine del rapporto. Lui, Conte, aveva obiettivi chiari, dopo tre scudetti. Al posto di uno che, nei programmi sportivi, sarebbe dovuto arrivare quest’anno, chiedeva un salto di qualità per iniziare a puntare ad altro. Ha parlato con proprietà e dirigenza, prendendo picche, perché la Juve ha deciso di andare avanti col suo programma quinquennale, e un altro al suo posto.

Ricapitolando: se è stato contattato prima di Prandelli(non credo) la Nazionale è stata il motivo principale. Se è stato contattato dopo, ha influito con le divergenze di mercato. Se non è stato contattato prima dell’elezione di Tavecchio, aveva sensazione e percezione che qualcosa avrebbe potuto impegnarlo da lì a poco.

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Conte, hai facoltà di tacere, tutto quello che dirai sarà usato contro di te.

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Articolo di Alessandro Magno

 

La conferenza stampa di Conte ci da spunto per parlare di qualcosa in questa noiosa estate calcistica. Fra le cose scontate dette da lui e Tavecchio, dichiarazioni che ci si aspettava, come che convocherà i meritevoli oppure che oggi è obiettivamente il migliore sulla piazza , oppure che i soldi che percepirà sono meritati o anche che farà sicuramente leva sul blocco Juve, si sono dette anche cose alquanto sconcertanti o agghiaccianti ( per usare un termine a lui caro). Sostanzialmente queste frasi da riprendere e analizzare sono 4.

Le analizzo in ordine di gravità. La prima è quella in cui dice che la squalifica è stata ingiusta ma che è stata un esperienza ”formante”. Definita ”un percorso che mi ha aiutato a crescere dal punto di vista umano”. Ok, anche prenderselo in quel posto può essere considerata un esperienza, anche se non so se formante o se aiuta a crescere, oppure stare in carcere può essere un esperienza di vita e/o formante. Tutto fa scuola, tuttavia Conte dovrebbe sapere che non l’hanno squalificato per tre anni o radiato come volevano i più, solo per una forte opposizione della Juventus che l’ha difeso a spada tratta. Non so come sarebbe finita se la Juve l’avesse abbandonato al suo destino. E se l’avessero radiato avrei voluto vedere come poteva dirsi oggi un ”esperienza formante”?

La numero due è la frase sugli scudetti vinti. La domanda era se sono 30 o 32 e la risposta è stata una non risposta, ovvero che lui ne ha vinti 8 e quelli sono i più importanti. Ora non vedo che male ci sarebbe potuto essere a dichiarare che sono 32 e che c’è ancora un procedimento in corso perchè la Juve vuole indietro quei due tolti. Che male c’era? Ma poi , data la bassezza del giornalismo italiano e data la sua provenienza juventina, questa battuta, come quella sulla squalifica, se la doveva pur aspettare e quindi se la doveva preparare meglio. Se proprio si voleva non rispondere, o rimanere vaghi, perchè non rispondere attaccando? Tipo: ” La sua è solo una domanda volta a fare polemica non comprendo cosa ci sia di vincolante per la Nazionale se il CT consideri gli scudetti della Juve 30 o 32?”. Rete e palla al centro. Troppo complicato? Conte è sempre stato bravissimo in campo, da mister e da giocatore. Con le parole non è mai andato troppo d’accordo.

La terza frase che francamente non mi è piaciuta non è propriamente una frase ma è il discorso sulla Juventus. Ci sono state due domande sulla questione e la sintesi è stata quella che la Juve è un capitolo chiuso. E’ assolutamente vero e scontato che adesso sia così, ma si potevano aggiungere dei ringraziamenti alla Juve ed essere un poco diplomatici, d’altronde la Juve con Conte ha vinto 3 scudetti di cui almeno i primi due quasi esclusivamente per merito suo, ma è anche vero che Conte va in Nazionale perchè ha vinto questi scudetti con la Juve. Non hanno preso Conte dal Siena per portarlo in Nazionale. Quindi questa freddezza nei confronti della Juve mi pare eccessiva. Non che mi aspetti salamelecchi ogni volta che apre bocca, ma alla presentazione un ringraziamento un: ” Se sono qui è anche grazie al lavoro svolto allla Juve che ringrazio”, era chiedere troppo?

Ma veniamo alla quarta. Per me la più grave. Quella che è passata come un fatto scontato e forse sarà stigmatizzata solo da me. La frase è: “Oggi sono l’allenatore del popolo italiano. Rappresento tutto il Paese e sono orgogliosamente l’allenatore di tutti”. Hai bevuto Antonio? Stai ‘mbriaco? Sei sceso dalla Luna oggi oppure l’entusiasmo per questa nuova avventura ti ha fatto dimenticare chi sei e da dove vieni? E tu pensi di essere l’allenatore di TUTTI solo perchè qualcuno ti ha scelto e ti ha messo li?

Allora ti ricordo io la sitauzione. Tu agli Italiani non Juventini stai ampiamente sulle palle, e non sarà un Mondiale vinto o un Europeo vinto a convincerli del contrario. Ci è già passato Lippi che un Mondiale l’ha vinto per davvero e che per tutta l’Italia non Bianconera era e resta un gobbo-di-merda-ladro che non sarebbe mai dovuto andare ad allenare la Nazionale e questo il giorno prima e il giorno dopo essere saliti tutti sul carro a festeggiare il suddetto Mondiale. Forse non hai capito o dimentichi, che per l’Italia non Bianconera tu sei un montato-gobbo-di-merda-esaltato che si vendeva le partite e che doveva essere radiato e non sarà un Mondiale vinto nè 10 a fargli cambiare idea. Ti odiano come odiano tutti i Gobbi. Caro Conte, per NOI sei innocente non per LORO. Per NOI tu sei stato un grande Capitano, un grande Giocatore e un Grande Mister, ora cosa ti aspetti dagli antijuventini? Ma davvero pensi di poter essere l’allenatore di tutti, benvoluto da tutti? Tu che non hai neppure la simpatia di un Trapattoni? Avresti dovuto dire: ”Voglio essere giudicato solo per il lavoro sul campo” punto. E questo solo degli inetti te lo potrebbero contestare. A meno che tu non voglia da ora in avanti intraprendere una strada che ti porti a Boniekizzarti e allora devo aspettarmi che queste cacchiate che hai sparato oggi siano solo l’inizio e non la fine? In ogni caso potresti anche concludere di farti amare da loro per farti odiare da noi, ma amare da entrambi è impossibile.

Dal canto mio è superfluo dire che ti ringrazio per il lavoro che hai svolto da noi, io che ti ho voluto e sponsorizzato più di qualunque altro perchè sapevo quanto sei bravo. Io che non ti ho lesinato elogi e critiche. Io che ti ho tirato le orecchie in passato perchè rimarcavi esageratamente il fatto di essere Juventino. Dichiarasti: ” Sia chiaro che nessuno è più Juventino di me”. Ti scrissi di non giocare con i sentimenti dei tifosi perchè ”Superjuventino” si scontrava con la tua grande ambizione di fare sempre il mister al massimo. Il ”Superjuventino” alla Mourinho, che cioè diventa il primo tifoso di ogni squadra che allena, non ci serve Antonio. Non serve alla Juve, non serve alla Nazionale, nessuno te lo ha chiesto e fai la figura solo del voltagabbana. Io so che sei Juventino ma non sei il più Juventino di tutti, non lo sei mai stato, non lo eri prima, non lo eri durante, non lo sarai ora. C’era e c’è chi è più Juventino di te. Ripeto nessuno te lo ha chiesto questo di essere ”il più”. Ad un mister della Juve si chiede di essere bravo non Juventino. Lippi e Trapattoni ad esempio non erano Juventini. Fai il professionista e basta che quello ti riesce bene. Portati la Juve nel cuore come fanno in tanti,i Platini, i Schillaci, gli Anastasi, i Gentile, i Cabrini ( solo per citarne qualcuno a caso). Questi non vanno a fare ”i più”. Il ruolo del ”più” spetta ad altri. Il 2006 non è stato un gioco Antonio. E’ cambiato tutto. Non c’è una strada che Gobbi e non, possano percorrere insieme. Alla maggiorparte di noi Bianconeri della Nazionale non frega più nulla da quella notte a Berlino. Qualcuno la segue con distacco. A quasi nessuno fa venire la pelle d’oca come la Juve. Non cambierà perchè tu alleni la Nazionale. Potresti vincere pure dieci mondiali di fila.

Sapevo che la tua ambizione è più forte di qualsiasi altra cosa e ho capito e accettato le tue dimissioni che ritengo anche per certi versi , giuste. Non rovinare tutto con dichiarazioni fuori luogo. D’altronde come detto non sai usare bene le parole. La mia testa mi dice di augurarti di fare bene. Il mio stomaco oggi non è così poi tanto d’accordo. Forse se tu prendessi una bella doccia fredda torneresti a stare un poco più con i piedi per terra. Come Lippi all’Inter. D’altronde un flop clamoroso sarebbe anche formante non trovi?

Conte in nazionale: la grande bugia.

++ Figc:Conte firma biennale, è ufficialmente ct Italia ++scritto da Cinzia Fresia

E’ finita finalmente la più grande “messinscena” della storia sportiva di Italia, il passaggio di Conte come ct della nazionale come ci si aspettava solo grazie al ragionamento, ha messo la parola fine. La Juventus ha favorito l’avvicendamento dei due allenatori, il Conte uscente, tolto dai “piedi” della serie A, che potrà assistere finalmente alla vittoria di un’altra squadra, Roma o Napoli, e l’Allegri perdente che “vince” un posto d’oro in una squadra di prima grandezza.

Una storia finita male e gestita peggio non solo all’interno della Juve, circa questa operazione gia’ da tempo progettata tra il tecnico e i vertici della nazionale.

Che Conte avesse centrato gli obiettivi, consapevole che non avrebbe conquistato la champions per mancanza di fondi era chiaro, e la Juventus gia’ contenta per aver vinto 3 scudetti consecutivi, non si e’ opposta, anzi probabilmente questo passaggio favorira’ la Juventus e la sua proprieta’.

Sono dispiaciuta per come sono stati presi in giro i tifosi, illudendoci che l’allenatore si sarebbe fermato ancora un anno, facendoci sognare la Champions e il 4to scudetto consecutivo (si fa per dire) e farci trovare l’allegri su un piatto d’argento infiocchettato come un uovo di Pasqua. Posso dire che noi tifosi della Juve stiamo alla Juventus come una verruca sul mignolo, cioe’ un fastidio.

Sara’ dura seguire la Juve quest’anno, mi concentrero’ esclusivamente sui giocatori, auspicando che il nuovo allenatore duri meno di un trimestre, con la speranza di un arrivo migliore, che non inventi banalita’ come l’avere il Platini in cameretta.

Cari tifosi che andate allo stadio, bravi voi che ci andrete, io quest’anno non ci mettero’ piede, perche’ c’e’ un limite a tutte le cose, e sinceramente dico che questa volta hanno esagerato. Che Conte ci abbia lasciato e’ un suo diritto, ha fatto meglio che poteva con cio’ di cui poteva disporre, non lo ringrazio perche’non ha lavorato gratis, ma ho apprezzato il suo impegno, considerando il fatto di essere stato torturato l’anno in cui e’ stato squalificato, rimango pero’ categoricamente dell’idea che non bisognava mentire ai tifosi, sia da parte della proprieta’ che dal tecnico amatissimo come e’ stato Conte, introducendo persino un odiatore antijuventino come Allegri, che per accondiscendere al film ha bofonchiato due stupidaggini aumentando il livore del pubblico.

Possiamo solo sperare che finisca presto.

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Di Enzo Ricchiuti

Perché Tavecchio ha scelto Conte e perché Conte ha accettato nonostante la storia della squalifica in cui la federazione con lui non è stata certo buona.

1, perché Conte è il migliore. 2, perché la Federazione ora è in altre mani.

Farà bene Conte? Che tipo di Nazionale ti aspetti?

Farà bene. Anche Prandelli ha fatto bene fino ai Mondiali: basterà riprendere la condizione fisica. Mi aspetto una Nazionale pragmatica, basata sul risultato.

Possibile che Agnelli non fosse a conoscenza del desiderio di Tavecchio di portare Conte in azzurro e nonostante questo non sia stato capace di sfruttare la cosa in nostro favore ma anzi si è schierato apertamente contro Tavecchio, tanto da poi uscirne come uno dei più sconfitti?

E’ una riflessione molto intelligente, la tua. Si vede che il presidente non è portato a trattare all’italiana. Sembra più impegnato a imporre le sue vision come le chiamano. All’americana. Ovviamente fai bella figura perché dimostri di essere tutto d’un pezzo, giovane e moderno, e soprattutto fai bella figura perché perdi. Questione di gusti. D’altronde abbiamo una dirigenza che non sa lavorare per il club nelle istituzioni. Quando si paragona il lavoro di Marotta a quello di Moggi, è ridicolo perché è come paragonare il lavoro di un uomo a quello di tanti uomini. Certo, oggi molti fanno così. De Laurentiis per esempio. O Lotito. Anche stare da soli ha il suo fascino. Bisognerebbe esserne all’altezza.

Conte CT un senso non ce l’ha, o forse sì?

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Articolo di Alessandro Magno

 

Quando Antonio Conte rassegnò le dimissioni sono stato uno dei primi (ma non l’unico) a pensare che c’era già sotto qualcosa con la Nazionale. La Juve non gli garantiva acquisti di livello, le famose ”divergenze sul mercato” neanche troppo nascoste, e allora Conte già imbeccato e contattato da qualcuno, aveva già accettato la nuova sfida che dava a Lui, ambizioso come pochi altri, un vero stimolo. La cosa sembra ancora più chiara se si pensa che la Juve aveva già in congelatore il sostituto (Allegri), deciso e annunciato in meno di 16 ore, fra l’altro anche egli candidato outsider per la nazionale per cui andando alla Juve, si toglieva anche dai giochi per questa carica.

Personalmente checché ne dicano i più, non ritengo fondate le voci di un passaggio di Conte al Milan. In primis perché il Milan non se lo poteva permettere avendo pagato Allegri (2,5 milioni l’anno) fino a Giugno e Seedorf ancora a libro paga fino al 2016. Tant’è che a Pippo Inzaghi in nome dell’amore rossonero e di questa opportunità, pare gli sia stato riconosciuto uno stipendio netto di nemmeno un milione l’anno. Conte ha ”strappato” alla Federazione un contratto di 3,5 milioni annui diventando forse il selezionatore più pagato di sempre o giù di lì. In secundis, che cavolo di sfida sarebbe andato ad accettare Conte al Milan? Lasciare la Juve che non gli compra Cuadrado o Sanchez per andare al Milan dove non riescono neppure a riscattare Taarabt? Dove il mercato è nettamente più scadente di quello della Juve. Dove non avrebbe fatto la Champions quest’anno e molto probabilmente neppure l’anno prossimo? Uno che andava via dalla Juve perché voleva fare bene la Champions e non ne era così sicuro? No, non mi torna. Questa storia mi sa tanto di bufala montata ad arte per gettare un poco di fango sul mister. Così addolcisce la pillola ai tifosi. Non nego ci possa essere stato un sondaggio del Milan, da Berlusconi e Galliani c’è da aspettarsi di tutto, ma non credo ad accordi. Questa mia convinzione che non c’era nulla di nulla col Milan rafforza ancora di più la convinzione che si era già promesso alla Nazionale ed allora cosa c’è che non mi torna?

Io non riesco a comprendere la strategia della Juve, se di strategia si può parlare, nella questione dell’elezione di Tavecchio. Cioè è normale che noi si dia in un certo modo il via libera a cuor leggero, al fatto che il nostro mister vada in Nazionale e non si chieda nulla in cambio? Non solo. Addirittura la Juve e Agnelli sono stati fra i più contrari a Tavecchio tanto che i giornali hanno parlato di sconfitta della linea della Juve e di fatto la Juve è finita al solito per non contare nulla nella stanza dei bottoni, dove la fanno da padrona Lotito, De Laurentis e il radiato Preziosi, oltre che Galliani. Che senso ha tutto questo e che strategia è? E Tavecchio ha scelto Conte solo perché è il migliore in circolazione e basta, oppure per toglierlo dalla circolazione perché Conte fa paura a chi non ce l’ha? E ha fatto un favore più alle avversarie o alla Juve stessa che non se lo ritrova contro? Qualcuno pensa questo, ma se fosse, può la Juve aver paura di ritrovarsi Conte contro? Mi pare un atteggiamento francamente non credibile. Sono strategie che non riesco a spiegarmi ammesso che siano strategie e non siano solo casualità. Non riesco a comprendere se siamo finiti in mano a gente che naviga a vista, oppure così cinicamente subdola da non farci capire dove vanno a parare, con strategie così sottili da confonderci le idee.

Tante domande e poche risposte. L’unica cosa certa e positiva è che la scelta di Conte farà venire l’ulcera a mezza Italia. Non sarà abbastanza per farmi ritornare a tifare Italia ma vuoi mettere la soddisfazione!

La Fiera della vanita’

imageScritto da Cinzia Fresia

Cos’e’ il calcio? Oltre ad un banale gioco che si fa con una palla che rotola, che  per vincere da A dobbiamo portarla a B, il “calcio”  e’ stato trasformato in una delle imprese che fa girare piu’ denari del petrolio di tutto il  medio oriente. Consideriamo questo sport  una mucca il cui latte da’ da mangiare ad una serie di personaggi dalla scolarita’ inesistente e dalla conversazione sgrammaticata, i quali consapevoli di questa realta’ rimangono attaccati come un mitilo alla sua pietra.

Non parliamo solo dei calciatori, e delle squadre ma di tutto  l’indotto che gira intorno a questo marasma, che garantisce stipendi milionari senza il minimo rischio, di chi parlo? Ex calciatori, giornalisti o pseudo tali, opinionisti, procuratori, allenatori, e tutto di più.

Le società di calcio non sono più associazioni polisportive senza scopo di lucro, sono diventate aziende e non possono vivere di donazioni come accadeva in precedenza. Oggi devono essere autonome perciò  produrre e mantenersi.  Fino a qui niente di male, peccato, che come per ogni eccesso a lungo andare qualcosa vada storto, m riferisco alla delicatissima questione Conte-Juventus-Allegri.

Antonio Conte ad inizio stagione dell’anno scorso si indignò perchè la stampa scrisse di quanto fosse spessa l’aria che tirava in  Juventus, così spessa che si tagliava con il coltello, e non c’era bisogno dei giornalisti per accorgersene che qualcosa non andava, e furono pure le prime partite a farlo presente, ma Conte  si arrabbiò, accusando la stampa di voler rovinare i rapporti “umani”, e che lui e la società: un idillio, amici anzi ..di più.

Avrete scorto sulla foto qua sopra, di come la dirigenza della  Juve  si faccia ritrarre pari  un  gruppo di compagni di scuola la notte prima degli esami, ed è stato quello che ci hanno voluto far credere, o per lo meno ci hanno provato. Com’è possibile che tutto si guasti in 24 ore, “do le dimissioni e arriva Alegri” tutto in una notte?

Eh no, mi spiace, non la bevo cari miei, so che non serve a niente, ma di panzane ne avremmo abbastanza. Il tutto era calcolato già dall’alba del campionato 2013-14, l’epurazione di Allegri, messo  nel Decanter tanto per fargli prendere un po’ d’aria,  le  dichiarazioni di affetto di Conte, che esprime la sua tristezza per l’allontanamento del collega, mi hanno insospettita, e ho pensato “non è che quello ce lo troviamo qua?” come sempre  alle premonizioni non si da mai retta, e mi sembrava sinceramente impossibile, che potesse accadere, anche se, la rinuncia di andare alla Roma da parte del tecnico Livornese fosse già un segnale.  Abbiamo sperato che Conte comunque con tutti i suoi difetti restasse per sempre, invece era il principio della fine: …fine campionato, Juventus campione d’Italia, Conte: Resto! e dopo aver venduto l’ultimo abbonamento …”non gioco più ..me ne vado” Allegri: Eccomi qua .. avevo il poster di Platini nella cameretta, anzi .. ne avevo 2 …uno anche in bagno, per 2.000.000 e rotti di euro … questo ed altro.

Allora, abbiamo un nuovo allenatore che non dovrebbe stare qua, eppure c’è, perchè? C’è proprio nessuno, nessuno, nessuno che poteva arrivare in Juve ad allenarci? E magari andare a “pescare” da un’altra parte? E d’altronde no, il calcio è una lobby di lavori privilegiati che si spartiscono solo tra alcuni. E sono sempre gli stessi che girano, che facciano male o bene, sono sempre gli stessi.   Facciamo un altro esempio, Prandelli non passa il turno al mondiale, figuraccia delle figuracce, lui dichiara “Mi dimetto” il giorno dopo “Vado al Galatasaray” ..mi chiedo come al Galatasaray gli sia venuto in mente di acchiappare uno così, ma l’avete visto? Uno che ha fallito, trova il posto di lavoro in 24 ore? Pare di sì.

Tornando a noi, l’Allegri dice che “vedrete che risultati”, ah! se per lui sono dei risultati, la sconfitta con la squadra “della parrocchia” e un pareggio con il Cesena, gli consiglierei di farsi venire delle idee ed in fretta, perchè a fine mese inizierebbe il campionato. A quanto pare, non so se succeda solo in Italia, penso di sì, più fallisci e più guadagni, sta gente che non dovrebbe nemmeno farsi vedere è lì, con un posto di lavoro milionario senza meritarselo.

La storia comincia a dare fastidio, e anche fare il tifo ..per cosa e per chi?

Un’altra scorrettezza è di dare la colpa a Conte che non è abbastanza tifoso della Juve, e che avrebbe abbandonato la squadra perchè non è arrivato Cuadrado e qualcun’altro,  ma figuratevi se Conte andava via per quello? A ritiro iniziato .. nemmeno lo leggessi scritto di suo pugno ci credo. Conte non  è l’esercito della salvezza, è parte integrante  del meccanismo di cui sopra, e d’altronde certe cifre non sono gratis, piacerebbe a tutti poter essere idealisti fino in fondo ma non si può, ha scelto se stesso e ha fatto bene, come  chiunque nelle sue condizioni,  non è migliore o peggiore di altri.

Non sarà facile seguire il prossimo campionato e vedere quel tipo seduto a dirigere la Juve, l’unica speranza è che arrivi qualcun altro.

 

 

 

Allegri? No preoccupati.

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Articolo di Alessandro Magno

Sono giorni che aspetto in silenzio per capire meglio quello che è successo. Non me la contano giusta nè il Presindente Angelli, nè Conte. Non credo per niente alla storia dello ”stanco e svuotato” come ha raccontato Nedved e non credo neppure alla pagliacciata, spacciata oggi per notizia, per cui Conte avrebbe un accordo con il Paris Saint Germain. Fermo restando che tutto può succedere e prova ne è che avevamo un mister e in un giorno ne abbiamo un altro, la notizia è stata lanciata dal Corriere dello Sport, un giornale che per quanto mi riguarda ha un attendibilità pari a sottozero. Probabilmente dovremo aspettare la fine del mercato per capirci qualcosa. Le condizioni per comprendere sono poi sostanizalmente due sole: Dove andrà Conte, se eventualmente andrà da qualche parte e dove andranno Pogba e Vidal, se si muoveranno. Se Conte ha un accordo con qualcuno potrebbe essere una questione di soldi ma anche solo di stimoli, la nazionale notoriamente non paga come i Club. Lo stesso dicasi per le cessioni illustri. Se ci saranno capiremo tante cose e soprattutto se ci saranno , bisognerà vedere quando avverranno, perchè se avverranno negli ultimi giorni di mercato, difficilmente quei soldi potranno essere reinvestiti.

Ad oggi abbiamo tre certezze. La prima è che il mercato (fino ad ora) è stato piuttosto scadente. Evrà , Morata e Coman sono al momento tre ottimi rincalzi. Nulla fà pensare che possano a breve insidiare i titolari. La seconda certezza è una conseguenza della prima e cioè che la formazione titolare attuale della Juventus è esattamente quella dell’anno scorso, quindi non c’è alcun miglioramento (e per ora neppure peggioramento se non un anno in più di età per tutti). La terza ed ultima certezza è il nuovo mister ovvero Massimiliano Allegri.

La cosa che mi ha lasciato interdetto è la velocità con cui si è scelto Allegri. Praticamente la sera a ora di cena Conte si è dimesso, il giorno dopo per ora di pranzo c’era già il nuovo mister. Non c’è stato bisogno neppure di una riunione veloce fra i vertici. E’ bastato un giro di telefonate e Allegri nel pomeriggio si presentava. Ora è difficile anche con tutta la buona volontà di questo mondo, non immaginare neppure per un secondo, che con il nuovo mister ci fosse già un accordo da prima. Probabilmente Allegri era stato messo in stand by già da Maggio, cioè da quando Conte aveva già avuto da dire con la Dirigenza.

Ora che profilo ha Allegri. E’ sicuramente un aziendalista, uno yes-man alla Ranieri. E’ uno che è vero che ha vinto uno scudetto con il MIlan (fra l’altro impresa riuscita a tantissimi altri), ma è soprattutto una persona che ha permesso alla dirigenza del MIlan di smantellargli la squadra vendendo nel corso degli anni tutti i pezzi pregiati, senza mai lamentarsi. Almeno pubblicamente. Si è preso anche la colpa della cessione di PIrlo e i giornali hanno sempre battuto il tasto su quella ma sono andati via negli anni di Allegri anche Ibra , Thiago SIlva, Boateng e altri. Sempre rimpiazzati alla bene e meglio. Anzi alla fine quando il Milan non era più quello dello scudetto ma era una specie di succursale di giocatori medio deboli , si è preso pure la colpa delle stagioni non più all’altezza della fama del Club.

Questo è Allegri e questo è il sospetto che mi viene del perchè lo hanno preso. Costa poco e non rompe il caxxo.

Spero ovviamente di sbagliarmi. Ma al momento sono preoccupato.

ricchiuti86

Finito il mondiale Germania campione poi Argentina Olanda e Brasile. E per non farsi mancare nulla
lo scandaloso pallone d’oro del mondiale dato a Messi. Considerazioni.

Germania e Argentina erano alla pari. Poi ha prevalso chi è riuscito a metterla dentro. Non penso sia scandaloso il premio di Messi, ha fatto un buon Mondiale.

Dimissioni Conte. Che è successo. Ma davvero ci tocca Allegri?

Non so cosa sia successo. Non stavo neanche vedendo la tv, m’ha avvisato mio suocero delle dimissioni. Allegri ? L’ho sempre rispettato. Non è un leader ma dovrà diventarlo perché non avrà il supporto tecnico della società di cui avrebbe bisogno. Bisognerà aspettarlo, è un diesel. Se dovessero confermargli i big avrebbe e avremmo meno difficoltà.

Nibali ce la fa a vincere il tour de France?

Può perderlo solo lui. L’anno scorso in Spagna ci è riuscito.

 

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