“Heysel, tutti sapevano .. tranne loro”

Scritto da Cinzia Fresia

Martedi 23 maggio, si e’ tenuto a Torino , una piece teatrale, della Compagnia artistica del teatro di inchiesta dedicata alla tragedia dell’Heysel. L’attore David Gramiccioli ha sostenuto un monologo durato 2 ore ininterrotte, la cui intensita’ interpretativa ha emozionato tutta la platea.
E’ superfluo ricordare come per noi Juventini quella tragedia sia un legame indissolubile, e che ci emozioniamo ogni qual volta se ne parli, la recitazione di Gramiccioli ci ha lasciato senza fiato.
La bravura, competenza e precisione della narrazione ci ha catapultato nel passato, facendoci rivivere le sensazioni di quella terribile serata, rivivendo tutte le fasi di quella giornata, dalla felicità e allegria dei tifosi alla disperazione per quanto stava succedendo.
La ricostruzione dei fatti, del prima, dopo e durante, lascia un vuoto perche’ quelle morti e quei feriti, si potevano evitare.
Cio’ che fa piu’ male, e’ la storia personale delle vittime, delle loro vite stroncate, di cio’ che erano e di cosa volevano diventare.
Tanti complimenti a Gramiccioli e anche all’associazione “quelli di Via Filadelfia” nella persona del Presidente Beppe Franzo, che devolverà in beneficenza i proventi della serata, e che si impegna in modo sincero ed appassionato verso chi ha piu’ bisogno.
La serata e’ terminata con una standing ovation al protagonista e all’organizzazione tutta, non e’ mancata la presenza ufficiale della Juventus e di Domenico Beccaria, Presidente del Museo Grande Torino, una sempre bella presenza alle nostre celebrazioni, inoltre altri importanti ospiti.  Eravamo presenti anche io e Benedetto Alessandro Magno e accompagnavamo la carissima amica e Presidente del Comitato Heysel Reggio Emilia Iuliana Bodnari.
Domenica prossima, sara’ la commemorazione delle 39 vittime dell’Heysel proprio a Reggio Emilia a Cura del Comitato in memoria delle 39 vittime dell’Heysel, presso il monumento omonimo. ..un’ occasione per ritrovarsi e poter stare un po’ insieme, in nome dei tanti ideali condivisi. Ovviamente saremo anche li presenti.

  1. Quei 39 cuori che non battono più ma che vivranno sempre nella nostra memoria.
    A Cardiff saranno insieme a noi e la Le6end.

  2. Il ricordo incancellabile di una terribile tragedia, domani saranno passati 32 anni, 32 come le vittime italiane, più 4 belgi 2 francesi e 1 irlandese, 39 vittime innocenti della follia umana.

  3. FINCHÉ CI SAREMO

    Nessuna persona è veramente morta se non muore nel cuore di chi resta.
    Per sempre.
    R.I.P.

  4. Alessandro Magno

    Spettacolo tosto ed emozionante. A tratti commovente. Lo consiglio a tutti. Oltretutto il biglietto di ingresso è veramente a un prezzo simbolico.

  5. Mauro The Original

    Parliamo di mercato

    È sul mercato Keita che merita di essere preso. A noi serve assolutamente coprire il ruolo di ala sinistra con un elemento che segni parecchio.

    16 reti e 6 assist sono tantissima roba.

    Pjaca ha deluso tantissimo, non è giocatore da Juve. Vendere al più presto e recuperare un po’ di soldi. Unico errore della precedente campagna acquisti. Purtroppo non è facile azzeccare tutti gli acquisti. Dani Alves ha ben compensato la spesa per Pjaca.

    Altro acquisto urgente è un terzino destro.

    Poi nel caso un centrocampista ma deve essere davvero super, altrimenti lasciamo stare.

    Tolisso lasciamolo perdere non è per noi.

  6. Fonte la stampa

    Il tifoso “disperso” è stato riconosciuto ieri pomeriggio da un collega davanti alle Molinette – Poco dopo in questura ha raccontato, con mezze frasi, di aver girato in treno per tutti questi giorni – Dopo Nantes e La Rochelle, è rientrato da Ventimiglia – “Non avevo più soldi, venivo a prenderli” – Il medico: “è in stato confusionale” – Si rifiuta di andare in auto – I morti alla partita ? “Non so niente”.

    Jeans, canottiera e giubbotto azzurro. Alto e robusto. Col sorriso talora distaccato, più spesso stupito. Alle 16.45 di ieri un suo collega l’ha riconosciuto: in corso Bramante, di fronte alle Molinette. Sono entrati nel bar accanto al supermercato, di qui il collega ha avvertito familiari e polizia. E’ “ricomparso” così Marco Manfredi, l’autista quarantenne dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri disperso nel mercoledì nero di Bruxelles. In “stato confusionale” nulla ricorda della partita, sa di esserci andato”, ma ha “saputo il risultato in questura”, dice d’aver “vagato in treno per la Francia”, cita “Nantes e La Rochelle”, è rientrato “da Ventimiglia”, racconta che stava girando il mondo e, “rimasto senza soldi”, veniva a casa “a prenderne dalla moglie”. Un’idea fissa lo inchioda, un’idea fissa che ha ritardato l’incontro coi parenti: “In macchina no, non voglio. Vengo, ma in tram”. E in tram due agenti “l’hanno condotto in via Grattoni, dove l’aspettava un medico, il dottor Joannis Cantzas: “Non ho riscontrato segni di violenze – dice – è in stato confusionale. Forse, ha subito un forte choc. Occorrono altri controlli”. Marco Manfredi, l’uomo rimasto per otto giorni nel mistero, per il quale sono stati diramati fonogrammi a tutte le polizie, la cui famiglia tentava ogni disperata strada, sulla cui sorte si temeva il peggio, è ricomparso a quattro passi dal centro. Dice di essere arrivato in treno. Da Ventimiglia raggiunge Torino con un convoglio alle 15.01. “Sono sceso e sono andato a bermi un caffè” racconta sotto riflettori e flash negli uffici della Squadra Mobile. Sorride, lo chiamano e alza il viso, barba da fare e occhi pronti a correre e rifuggire: “Poi mi sono incamminato verso casa, a Moncalieri, a piedi”. S’incammina e si ferma in corso Bramante. Le 16.45. Davanti a un bar c’è un dipendente dell’Usl di Moncalieri. Lo blocca, telefona a famiglia, amici, 113. Arrivano le Volanti, una, due, altre. Manfredi sorride. Pone una condizione: “Sulla macchina no. Andiamo in tram”. Due agenti in borghese salgono con lui. Intanto la moglie Rosita e il cognato Antonio Convertino raggiungono gli uffici della Mobile. Sono le 17.25. Alla fermata di corso Vinzaglio scendono Manfredi e i poliziotti. Continua a sorridere quest’uomo che anche l’Interpol cercava. Gli agenti non smettono di parlargli rassicuranti: ” Visto che ci siamo ?”. “Tutto bene ?”. “T’aspettavi una festa così ?”. Si cammina lungo il marciapiede di via Grattoni. Accanto a lui, l’occasione per la prima domanda secca dopo il rientro. Manfredi, che ricorda ? “Giravo il mondo”. E lo stadio ? “Non so”. Sta bene ? “Perché no ?”. Poi su per le scale. Ufficio del dottor Pellegrino, il funzionario che ha seguito in questi giorni le vicende di Bruxelles. Pochi minuti. Ora – viso buono e sperduto nei corridoi piastrellati – lo accompagnano nell’ufficio del dottor Faraoni, dove sono la moglie Rosita e il cognato Alberto. Dolcissima, lei lo bacia, lo bacia più volte e l’accarezza, lui le si avvicina con la barba lunga tra stupore e silenzi interrotti dalla preoccupazione per “la sacca della figlia, Maruska”. Lei chiede: “Adesso lasciateci soli”. E aggiunge subito: “Ricordatevi di ringraziare tutti”, anche chi senza conoscerli ha patito la loro storia. Parla Manfredi. La Juventus: “Sì, sono tifoso”, nulla più. Destinazione Bruxelles: “Ricordo di esserci andato”. Il massacro del settore Z: “Non so niente”. E che ricorda ? “Ero in Francia. Mi ricordo Nantes, Saint-Nazaire, La Rochelle”. Un percorso assurdo. Cosa mangiava ? “Finché ho avuto soldi compravo pane e mele. Poi sono andato in un ospedale. Il cuoco era gentile”. Sempre in treno ? “Forse anche autostop, soprattutto treno”. Nelle tasche due multe per mancanza di biglietto: “Gli ho detto che non avevo soldi, venivo a casa a prenderli perché viaggiavo per il mondo”. Ancora qualche frase: “Sono arrivato a Ventimiglia. Non avevo soldi, ho chiesto a polizia, carabinieri, Finanza. Ho detto che mi chiamo Manfredi e voglio tornare”. A Ventimiglia qualcuno ricorda d’aver visto un uomo alto e robusto “senza documenti” che chiedeva un biglietto gratis. Gli hanno “Consigliato di rivolgersi alla polizia ferroviaria per avere il biglietto per indigenti”. Lui muove la testa: “M’hanno detto di andare dalle assistenti sociali. Ma avevo già viaggiato senza biglietto… Ne ho fatto a meno ancora”. La moglie lo abbraccia, scendono assieme, in strada un amico dice che “c’è la macchina”, lui non vuol saperne. L’amico alza per un attimo la voce. “Se non vuole, non vuole”. Arriva un altro parente o amico, un abbraccio. Sono in corso Vinzaglio alla fermata; Davanti a loro i giorni lunghi per ritrovare quel che si è perso attorno a quello stadio.

    7 giugno 1985

    Per non dimenticare.

  7. Io vorrei dire questo: per chi ci crede, le persone sicuramente possono vivere attraverso la nostra memoria, però,queste vite non ci sono più, e il mio pensiero è anche rivolto a chi è tornato, che ha avuto una seconda chance, e niente sarà più come prima.

  8. Iuliana Giulia Bodnari

    E’ cosi difficile , si secca la gola , ma è sempre come fosse ieri e cosi sarà per sempre E’ un dolore talmente atroce che senti come il cuore soffre letteralmente .
    A domani Cinzia A domani Ben

  9. Non si può e non si deve mai dimenticare una tragedia come quella dell’ Heisel .
    39 vittime per una partita di calcio sono davvero tante per non chiedersi spesso, anche a distanza di tanto tempo, se sia giusto troncare la vita, i progetti e i sogni di ognuno per il calcio…

    E’ giusto ricordare per sempre questi morti e una tragedia immensa ed è doveroso, in merito, riflettere anche sulla gravità di certe scritte che ogni tanto, in certi stadi, purtroppo si rivedono, inneggiando ai – 39.

    Che tristezza tutto questo.

  10. Ecco Musio, tu hai centrato il problema, tolleranza 0. Così dovrebbe essere, non è penalmente ammessa una cosa del genere.

  11. Per un colpo al fegato di Ivan Zazzaroni ci ha pensato Kean il più giovane juventino segnando il gol della vittoria all’ultimo secondo per punirlo della sua antijuventinita’ ma anche per punire il gioco intimidatorio dei bolognesi. Fino alla Fine Forza Juve.

    • Mauro The Original

      Sappiamo benissimo che quasi tutti i giornalisti sono anti Juve.

      Io non ho più Mediaset Premium ne’ Sky e mi guardo le partite in streaming. Per cui da me non vedono un soldo?

  12. Mauro The Original

    Si avvicina la finale e speriamo finalmente che sia la volta buona.

    Ancora quindici giorni e poi un bel periodo in cui lavoro egualmente, ma potrò andare dove voglio poiché mi è sufficiente pc e telefono. Umbria e Toscana le mie mete

  13. Onore a te Totti…buona fortuna.
    Fabio Caressa: du’ palle…ma vaffanqlo va.

    • La gufata di Caressa : “Ora ci vorrebbe la ciliegina …”(alludendo a un go, di Totti)
      Pamm ! Pareggio del Genoa !(silenzio tombale).
      E statte zittoooooooooo
      ahahahahahahah

    • Andrea (the original)

      Per quanto mi riguarda nessun onore a Totti perché quello va a chi non getta fango sugli avversari.
      Per il resto, così come Del Piero e anzi molto peggio, utilizzare i tifosi per restare a dispetto del tempo e delle necessità di una Società non è amare la maglia ma voler conservare un potere.
      Diversamente da Del Piero, Totti ha anche sabotato un allenatore che ha realizzato il record di punti con la Roma ed è arrivato secondo solo dietro a una Juventus notevolmente più forte in termini di valori in campo.
      Ha guadagnato soldi a palate, perché i suoi ingaggi alla Roma erano due/tre volte superiori agli altri e hanno contribuito ad affossare i bilanci societari, quindi neanche è cosi vero che poteva guadagnare di più.
      Ha fatto la primadonna quindi non essere andato al Real Madrid è stata anche una scelta di comodo..a Madrid non ti fanno battere i rigori dopo che ne sbagli 5 di fila.

      Ne ha combinate di tutti i colori, in campo (sputi, calci ecc..) e in sala stampa, ma è stato sempre trattato come un santo. Quindi restare a Roma è stato un paravento.

      È stato un calciatore di grandi mezzi tecnici ma comunque di dimensione limitata, quindi la sua celebrazione è comprensibile all’interno del GRA, non accetto sia imposta come diktat al resto del mondo, dai Caressa agli altri tifosi.

      Ieri pare abbia detto “ho paura” ..uno schiaffo a chi deve combattere per sopravvivere. Lui ha paura del fatto di non saper fare, dire e pensare nulla oltre una sfera di cuoio. E voleva un posto da dirigente perché altrimenti non se lo filerebbe nessuno.

      Nessun onore, a luu e al suo codazzo di sudditi.
      Sembra tanto la storia dei reali inglesi, che mangiano a profusione tra l’ammirazione del loro popolo.
      Nauseante.

      • Quoto Andrea. Non ho mai stimato totti. Lui non è mai stato un Campione a tutto tondo. I Campioni fanno valere le proprie doti anche fuori dal rettangolo verde. Non dimentico l’intervista nel post partita di Juve-Roma ottobre 2014 “… da anni si verificano certi episodi che condizionano le annate. Non so se stiamo stati battuti dall’arbitro, sicuramente non dalla Juve. Con le buone o le cattive vincono sempre. La Juve dovrebbe giocare un campionato a parte, ogni anno è così ”
        Del Piero ha mai parlato così? Buffon potrebbe mai dire qualcosa di simile? Maldini?

        • Il riassunto di questo piccolo campione è nel “tentato omicidio” ai danni del un suo compagno di Nazionale Pirlo (Roma-Juve feb. 2013) con il CHIARO intento di fargli terminare la partita e la carriera anzitempo.

          • Andrea (the original)

            E nel fatto che quando prendemmo Poulsen la stampa e la gente dissero del danese: “quello dello sputo a Totti” quando invece era il contrario.

      • Andrea, l’onore è quello del campo…questo è quanto intendevo io…e non gli si può negare.

        Peggio paragonarlo a Del Piero…ecco qui per esempio andremmo a scontrarci.
        Ciao.

  14. Andrea, sono d’accordo con te.

  15. E comunque, a Madrid, non avrebbero giocato tutti per lui.

    • Mauro The Original

      Fosse andato al Real non so quante partite avrebbe giocato. . . . quindi ci ha riflettuto bene facendosi due conti e gli è convenuto rimanere a Roma.

      Comunque paragonarlo a Del Piero è una bestemmia paurosa

      • Andrea (the original)

        Mauro ho paragonato Del Piero e Totti nel loro modo di esercitare un potere che alla lunga diventa un freno per le Società così come per tutte le Aziende.
        Per il resto ho fatto gli opportuni distinguo tra i due per dimensione calcistica e stile personale.

        • Appunto…ecco, ad esempio…Del Piero non è stato nessun freno per nessuno…magari vi consiglierei di seguire il consiglio di Bonucci.

          • andrea (the original)

            Max ho detto su quale aspetto li ho paragonati e quando si tratta di valutazione di una situazione non mi cambia il tifo.
            Sono contrario, nelle Aziende e nelle squadre di calcio, a tutti i potentati acquisiti sulla base dello storico e dei rapporti; sono per il progresso, per l’interesse del gruppo, i singoli non mi interessano se non si rendono funzionali o se tentano di prevaricare.

            Poi che tra Totti e Del Piero vi siano differenze l’ho scritto ma ti dirò, mi sembra anche superfluo rimarcarlo. Del Piero non ha mai sputato agli avversari, infangato chi lo batteva, ostacolato un allenatore (magari Ranieri ma lì era tutta la squadra e faceva anche bene perchè non stava ottenendo risultati).
            Non rendo onore a Totti del campo perchè non si è mai distinto per onori agli avversari (come dice Enea, vedi fallo su Pirlo) e perchè questo onore mi sembra eccessivo rispetto alla dimensione del giocatore e imposto a colpi di “chi non ama Totti non ama il calcio”, che come tutti gli slogan è foriero delle più grandi nefandezze.

            Ciao

    • Andrea (the original)

      Sicuramente.
      Per fargli vincere la Scarpa D’Oro nelle ultime giornate di quella stagione si videro scene che neanche ai tempi in cui la vinse il romeno Camataru con 14 gol nellw ultime 3 partite.

  16. Mauro The Original

    Totti

    Non voglio essere troppo critico ma cosa ha fatto sto grandissimo campione????

    Anche nella finale 2006 campionati del mondo era un fantasma in campo ed è stato sostituito, per fortuna. . .

    Detto questo, io provo profondo disprezzo verso coloro che fanno pubblicità promuovendo gratta e vinci lotto e tutti i giochi dove la gente si sta rovinando.

  17. Due parole su Davide Nicola e sulla società Crotone, esempi di sportivi e di sportività che tanti del nostro calcio dovrebbero seguire. Prima della partita di Torino (a 3 giornate dalla fine) ho scritto all’amico Barone50 che la sconfitta certa allo Stadium contro la Juve non avrebbe pregiudicato la loro permanenza in A, e come accennato in quell’occasione dopo aver escluso il Genoa dalla contesa, ho pronosticato la possibile salvezza del Crotone proprio all’ultima giornata. Ma tornando alla premessa, mai salvezza credo sia stata più meritata sotto l’aspetto della sportività, “merce” rara nel nostro campionato se non addirittura introvabile specie dopo l’ultimo Juve-inter, con lacrimatoi stacolmi dopo 2 settimane di accuse infamanti agli arbitri e alla alla squadra che “ruvva”. Lavoro, sacrificio, compattezza di squadra invece a Crotone, dove società e tifosi hanno il grande merito di aver creduto fino in fondo in Davide Nicola nel momento più difficile del loro campionato, quando la squadra ha racimolato la miseria di 9 punti in 19 partite, nonostante in alcune di queste gli errori arbitrali ai loro danni fossero stati così evidenti da sfiorare la malafede.

    • Tutto questo nello stesso giorno in cui si è assistito all’addio di Totti, calciatore la cui fama di grandezza e sportività è pari solo all’ostentata celebrazione della sua persona nei 25 anni passati sui rettangoli di gioco.

    • Giusto Gioele, il Crotone ha avuto una serie positiva bella lunga interrotta solo dalla sconfitta allo Juventus Stadium.

  18. Mauro The Original

    La differenza fra Totti e Del Piero

    Madrid, Del Piero segna due reti di straordinaria bellezza ed elimina da solo il Real.
    Quando esce grande standing ovation

    Madrid, il Real giochicchia eliminando la Roma senza nemmeno sporcarsi gli scarpini.
    Standing ovation a Totti.

    Stessa cosa????? Si certo come no??? ma va a giocarti un terno al lotto. . . .

  19. Mauro The Original

    Andrea

    Nessun riferimento a ciò che hai scritto tu e di cui si capisce perfettamente il significato.

    Io mi riferivo a ciò che dicono e scrivono alcuni giornalisti mettendo insieme Totti Del Piero e Baggio. . . .

    È questo che mi fa girare le scatole

    Ciao

    • Mauro The Original

      Chiaramente mi scuso se ne è nato un equivoco. Dovevo spiegare meglio il mio concetto.
      Su ciò che scrivi tu concordo in pieno.

    • Andrea (the original)

      Ok, chiarito.
      Beh il fatto è che quei giornalisti siano della Roma e che tanta gente sia antijuve qualifica da solo certa parzialità di giudizio.
      Totti per mezzi calcistici era superiore a Del Piero ma Del Piero ha fatto di più ai massimi livelli ed è quello che dovrebbe contare nella valutazione.
      Ma sappiamo come funziona.

      Ciao

  20. Un eterno riposo a quei 39 morti dell’Heysel lo ripropongo ogni anno e finchè vivrò. Su questo argomento mi fermo perchè sono d’accordo su quanto abbiate già scritto.
    Ieri ho assistito, ma sulle reti dello sport sky già da qualche giorno alla “burinata” di Totti. Lacrime di commozione per il gladiatore romano così come ai tempi che furono. Ho cambiato presto programma a favore di qualche buon film perchè credevo di essere fuori sintonia con quanto stessero trasmettendo. Contenti loro, bene così. Speriamo solo che la finiscano una volta per tutte e che si festeggiassero i loro Totti a casa loro.
    -5 alla finale e molti amici tra gli ansiosi e chi fuori di testa che si acquistano le magliette celebrative sono in trepidazione.
    Personalmente la sto vivendo benissimo, mai come questa volta. Non è che non me ne freghi niente, ma sono consapevole che comunque andrà a finire rimarrò lo stesso contento per quello che la Juve mi ha dato sin’ora. Credo che come tifoso, dovrei dire grazie a Dio o a mio padre che mi ha fatto diventare Juventino, perchè di meglio proprio non avrei potuto tifare. Vorrei vincere, questo è sicuro, ma solo e soltanto perchè vorrei tanto mettermi a loro livello e chiamarli “inferiori alla Fracchia maniera” tutti quei gufi che ancora oggi sublimano quella tripletta dell’inter e coloro che ancora dicono che in campo internazionale valiamo poco, nonostante siamo sempre lì.
    Ad majora 😀 😀

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