Archivio Mensile: Dicembre 2012 - Pagina 2

Juventus-Atalanta 3-0: questa volta solo applausi

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Articolo di Alessandro Magno

Juventus-Atalanta è stata sopratutto il ricordo di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, per noi solo Ale e Ricky. Non ci sono le parole giuste per descrivere tanto dolore. Solo un immenso grande rispetto per le loro famiglie. Ale e Ricky sono sempre nei nostri cuori e mai verranno dimenticati. Sono con Fortunato, Scirea, le vittime dell’Heysel, le nostre stelle che brillano nel cielo. I nostri Angeli. E’ stata anche la partita che ha rimandato la memoria alla festa scudetto dell’anno scorso con l’addio di Del Piero. Un ricordo agro-dolce per un Campione mai dimenticato e anche oggi rimpianto. Spero siano in tanti a firmare la petizione per conferirgli la cittadinanza onoraria di Torino. Io l’ho già fatto. Fatelo! (CLICCATE QUI)

Per quanto riguarda il campo, invece, finalmente la Juventus ha dato dimostrazione di tutto il suo potenziale. Era dall’anno scorso, che non vedevo una Juve così energica, così volitiva. Alla fine è stato persino facile passeggiare su questa Atalanta che ricordiamo non è affatto una squadra materasso ma anzi aveva la fama di ammazza-grandi. Le vittorie contro Milan, Napoli e Inter sono li a testimoniarlo come i loro 23 punti (senza penalizzazioni). Nonostante questo la Juventus non ha consentito davvero nulla ai bergamaschi, l’unica loro occasione, sventata poi fra l’altro da un grande Buffon, è nata da un ”infortunio” di Marrone che è scivolato su un retropassaggio. Poi un grande monologo bianconero. Giocatori ispirati fin dai primi minuti, azioni da accademia, molti tiri in porta e grande dinamismo e corsa, proprio come l’anno passato. Quell’aggressività, che era il nostro marchio di fabbrica e che sembrava smarrita a fronte di alcuni primi tempi sempre un poco soporiferi o comunque eccessivamente rilassati, si è ritrovata. Domenica siamo tornati quelli con il coltello fra i denti ed è stato un bel vedere, una bella goduria. Se si gioca sempre così non è difficile ipotizzare che qualcuno possa diventare da buon giocatore a top player proprio come sostiene il nostro Mister. Perché è il gioco che esalta le individualità e mai il contrario.

Anche ieri Conte è stato accolto da una bellissima coreografia che sottolinea ancora una volta che c’è un grande feeling fa lui e la sua gente. Mi viene da ”scompisciarmi” dal ridere ripensando che quando lo sostenevo come sostituto di Del Neri qualcuno diceva che Conte non era più Juventino. In fondo basta guardarlo per vedere che trasborda Juventinità da tutti i pori, nel bene e nel male, e infatti questo fa ancora più arrabbiare i nostri nemici. Gli antijuventini non lo sopportano e questo ce lo fa amare ancora di più. In fondo diciamolo senza paura di smentita: la sensazione è che Conte mancava proprio alla squadra, che cercava di fare, e ha fatto, il meglio di sé in una specie di autogestione. Grande onore e merito al lavoro di Carrera ed Alessio ma non sono Conte, e forse i giocatori più o meno inconsciamente non ne riconoscevano appieno l’autorità. La mano di Conte è un altra cosa e a mio parere si vede. Da quando è tornato, io vedo una certa inversione di tendenza in positivo. Siamo passati da un certo ”amministrarci” al ”non accontentarsi”, d’altronde a Palermo, alla prima dopo la sua squalifica, il Mister nel dopo partita ha dichiarato: ” Se il Palermo avesse pareggiato negli ultimi minuti, restavamo qui in ritiro”. Questo è Conte per chi non lo conoscesse. La sensazione è che la Juventus è un gran bel purosangue ma il fantino perfetto, per questo cavallo di razza, sia lui e solo lui.

Ieri i nostri avversari, quelli che dovrebbero contenderci lo scudetto, chi per un motivo e chi per un altro, si sono persi . Ci hanno servito su un piatto d’argento il titolo di campioni d’inverno che abbiamo subito preso senza ringraziare, perché è ultra-meritato. Ci sono le solite scuse per errori arbitrali più o meno pesanti ma appunto sono scuse. A Milano col Milan ci sono stati scippati dei punti da un rigore palesemente farlocco ma abbiamo fatto ammenda della nostra prestazione non esaltante, ci siamo messi a lavorare sodo, ed eccoci qua: sempre primi, e abbiamo anche allungato sugli altri. Questa è la strada giusta, lavoro e non accontentarsi mai. Domenica dopo 27 minuti abbiamo messo in cassaforte il risultato e ci siamo concessi 70 minuti di accademia, di spettacolo per il pubblico e di mezzo risposo per i nostri giocatori. Vuoi mettere col dover rischiare le gambe fino all’ultimo minuto? Evidentemente non può essere sempre così, lo so, ma quando si può, perché sprecare tanto ben di Dio?

Adesso si entra nel vivo del mercato e continuano con buona insistenza le voci su un possibile arrivo di Drogba. Anche qui non accontentiamoci di come siamo. Mi auguro davvero che possa avvenire questo colpo, perché sarebbe la ciliegina sulla torta a una squadra come la nostra. Purtroppo Bendtner ne avrà per un bel po’ e non credo si possa rimanere così. Lo dico in modo molto cinico, mi spiace sul piano umano perché è un bravo ragazzo, però lo restituirei all’Arsenal. Non siamo una fatebenefratelli e non abbiamo da regalare soldi. Se non rientra nei piani dell’anno prossimo (come credo) inutile perderci tempo, visto che rientrerà pare a fine Febbraio. C’è un altro discorso secondo me da valutare e che si è aperto su un altro attaccante che mi piace parecchio che è Immobile. Io valuterei se riportarlo subito a casa, visto che a Genova pare lo taglino. Oltretutto conoscendo il modo di fare di Preziosi, ne discuterei subito il riscatto. Ora costa sicuramente meno . Ovviamente Immobile escluderebbe Drogba e viceversa a meno che non si voglia liberare un altro posto in attacco, vendendo Matri. Ma questo mi sento di escluderlo, non fosse altro che non ci sono acquirenti disposti a spendere dei soldi per averlo.

Concludendo, tutto procede molto bene, siamo campioni d’inverno con due giornate di anticipo e viaggiamo a + 4 punti rispetto all’anno scorso, senza avere un avversario temibile come quel Milan. Di questo passo il secondo scudetto consecutivo è davvero molto a portata di mano. Bene così.

 

gli articolo di Alessandro Magno escono su ilblogdialessandromagno.it , Juvemania.it e ladinvinajuventus.it

Domenica 16 dicembre 2012: Juventus-Atalanta Juventus-Stadium- Torino “il timido attaccante”

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Luna23

 

E ci voleva proprio Antonio Conte, a far splendere il sole in casa Juve, vi sarete sicuramente accorti che in campo non si urla più, tutti giocano e stanno zitti e Pirlo ha recuperato il pieno controllo del centrocampo. In una settimana, Conte ha smussato gli angoli e risolto i conflitti, ecco ritornata una bella squadra ordinata e silenziosa.

La Juventus ha sbranato una povera Atalanta, ridotta persino in dieci, la superiorità in tutto della Juve non ha potuto contro questo gruppo atalantino senza nulla se non la buona volontà. Questa volta, il match è stato chiuso nel primo tempo, tre bei gol ..eseguiti da Vucinic, Pirlo e Marchisio, e niente più. Il secondo tempo è stato un proforma, un allenamento per chi non gioca spesso, un tentativo per realizzare il quarto gol per un soffio non arrivato. I ragazzi della Juve, non hanno infierito contro un avversario che si è arreso quasi subito, ha provato l’Atalanta a combinare qualcosa, l’ha fatto per onore e per i tifosi, ma non è stato possibile fermare una Juventus pulita e organizzata ma anche scatenata.

Il Vucinic ritrovato: fosse sempre così, sarebbe bello, il nostro allenatore ha una personalità tale da riuscire a gestirlo e a trarre il meglio da lui, sia contro il Cagliari che oggi, ha giocato correttamente, sbloccando a qualche minuto dall’inizio il risultato, quando il montenegrino ragiona, sa fare il suo mestiere e lo dimostra, indubbiamente un Andrea Pirlo in forma e lucido, il punto di riferimento per tutta la squadra, ha il suo peso.

Se la Juventus gioca così difficilmente qualcuno potrà fermarci, certo, l’inferiorità dei bergamaschi è stata evidente e sappiamo che giornate del genere non si ripetono facilmente, però mi fa ben sperare per il proseguo del campionato ma soprattutto della Champions. Come ho scritto sopra, il ritorno di Conte ha ridato ordine ai rapporti, basta scintille tra Giovinco-Vucinic o Giovinco-Quagliarella, basta scaramucce qui bisogna andare avanti. Giovinco diventa ogni partita sempre più affidabile creando assist vincenti, rimane un po’ di timidezza nella finalizzazione, stasera poteva segnarne anche tre, la difesa dell’Atalanta ha permesso questo ed altro,  diventa quasi un’ansia da prestazione la sua che lo fa sbagliare, situazione non accaduta in coppa Italia dove ha dimostrato che se vuole può ..

Al posto dell’allenatore Tutto giusto, niente da dire, una giornata più che perfetta, i cambi conservativi comprensibili, Conte si è divertito esattamente come il pubblico ed i suoi ragazzi, ma la  testa è già altrove, i suoi pensieri dicono una parola sola Champions. Non vorrei sblianciarmi ma, se i rumors su attaccanti in arrivo fossero veri, ci potremmo anche credere .. certo chi incontreremo in futuro non sarà l’Atalanta, ma si è dimostrato di saper stare al mondo anche con squadre forti e di riconosciuta grandezza, fin’ora, abbiamo sbagliato con le più facili, e giocato d’astuzia con le altre, se arrivasse un “Drogba” o un altro come lui .. le cose potrebbero mettersi diversamente  .. Chissà, non poniamo limiti al destino, in fondo sognare non costa nulla.

Ma la vittoria di oggi non è un sogno, l’Inter ha perso e noi allunghiamo, con Conte al suo posto, la Juventus gioca il calcio migliore della serie A, serve fortuna, innesti validi e nervi saldi per continuare così.

Chi voleva togliere di mezzo la Juve, lo ha fatto colpendola direttamente al cuore cioè allontanando il suo allenatore, che difetti a parte sa come si vince, sa come far funzionare un insieme di “non top player”, insomma conosce il calcio e gli uomini. Ma la Juve ha retto fino alla fine ed ora rieccoci qua ..
 

Juventus – Atalanta 3-0 Sintesi

http://www.metacafe.com/watch/9566089/

Prepartita Juve-Atalanta, partita dai felici ricordi.

Juventus vs. Atalanta - Serie A Tim 2011/2012

 

di eldavidinho

Massimo risultato col minimo sforzo. In campo tutta la panchina tranne Caceres e Lucio, acciaccati, Storari squalificato e Giaccherini fuori all’ultimo minuto. Scelta coraggiosa quella del mister con Marrone che ha preso il posto di Bonucci(spostato sulla destra) al centro della difesa per provarlo in vista del match con l’Atalanta in cui mancherà l’ex Bari squalificato, Barzagli a sinistra, Pogba regista ma visto spesso in qualità d’interditore. Vidal subito sostituito da Asamoah che, al centro dello schieramento a 5, ha giocato meno bene che sull’esterno, Padoin l’altra mezzala, Isla e De Ceglie gli esterni. Molto in ombra il cileno. In attacco prima Bendtner, sfortunato, poi Matri, al fianco di Giovinco. Dopo i primi 45 min non si può non aver cominciato a parlare di Coppa Italia maledetta: GiaccheriniVidal e Bendtner infortunati, buona intensità di gioco ma poca fortuna e il gol che non è arrivato dentro il -2 dello Juventus Stadium. Partita che si sarebbe sicuramente potuto anticipare alle 18. Partita dunque fredda e noiosa, risolta da un erore della difesa avversaria di cui ne approfitta Giovinco, per adesso unico a segnare in tutte le competizioni con 8 gol stagionali e 5 nell’ultimo mese, e finalmente autore di un gol decisivo che ci ha fatto qualificare che ha persino sbloccato la partita. Finalmente. Continua la crescita di questo giocatore. Bene così, diventa sempre più indispensabile per la fluidità del gioco, assicurando intelligenza tattica e buone geometrie. Sarà il destino, saranno solo coincidenze, ma tra profezie nefaste e improbabili significati esoterici, Giovinco ha segnato il 12-12-2012 al minuto numero 12 del secondo tempo con la maglia numero 12 il gol numero 12 della sua carriera bianconera, considerando anche quelli della sua precedente avventura. Il segreto di questa squadra che non chiude le partite è che non subisce gol. Continua l’imbattibilità di Buffon. Non la mette in cassaforte, ma la controlla senza rischiare (quasi) mai. Quasi sempre. Altro segreto è quel’unione del gruppo che, andando sotto la curva, si è portato con sé a braccetto il mister quasi fosse un giocatore come loro. La curva gli ha dedicato una scenografia e lo ha inneggiato per tutta la partita, lui ha ringraziato con un giro di campo e con le lacrime davanti ai microfoni. È una storia d’amore.

Finalmente Antocio Conte tornerà ad assaporare, domenica, anche il gusto della panchina di campionato. Juve Atalanta è la partita che lo scorso anno ospitò, dopo i 90 minuti regolamentari, la festa del trentesimo scudetto per la Juve e fu l’ultima partita prima dell’addio di Alessandro Del Piero.

Il Bilancio dell’Atalanta in tasferta, in questo campionato, è di due vittorie(contro Milan e Sampdoria), due pareggi(contro Cagliari e Pescara) e quattro sconfitte(contro Catania, Roma, Fiorentina e Bologna), per un totale di otto punti su 23. Sette le reti segnate su 17 complessive. Un gol in più subito rispetto a quelli incassati a Bergamo. L’Atalanta è reduce da un successo casalingo per 2-1 sul Parma. Una vittoria ottenuta grazie a un colpo di testa di Denis e a un tap-in a porta vuota di Peluso, prima della rete della bandiera a opera di Amauri. Con 21 punti, la formazione di Colantuono è saldamente a centro classifica, in decima posizione, con sette punti di vantaggio sulla zona calda. È composta da una coppia di argentini la schiera dei fedelissimi di Stefano Colantuono. I due giocatori sempre in campo, nei 16 incontri di campionato, sono il bomber German Denis (1517 i minuti giocati) e il fantasista Maximiliano Moralez (distanziato con 1284 minuti). Sono già quattro le espulsioni maturate nel girone d’andata: due rossi li ha ricevuti Peluso (che ha collezionato anche 10 ammonizioni), una a testa Cigarini e Parra. Denis è il goleador con sei reti, seguito da Bonaventura con quattro, Cigarini con due, Peluso, Raimondi, Moralez, Carmona e De Luca con uno.

Cinquanta gare in campionato tra Juventus e Atalanta disputate a Torino parlano di un bilancio nettamente favorevole ai padroni di casa con 32 vittorie, 14 pareggi e quattro sconfitte (l’ultima delle quali risale al 1989/90, autore del gol decisivo l’argentino Caniggia). Il risultato di 3-1, verificatosi già lo scorso anno con reti di Marrone, Del Piero, autogol di Lichtsteiner e Barzagli su rigore, si è verificato altre due volte nel corso del tempo. Nel 1940/41, con tripletta di Gabetto a rovesciare la situazione di svantaggio determinata da un gol di Pagliano. Nel 1997/98 è stato invece Antonio Conte a sbloccare il risultato, prima che salisse in cattedra Zinedine Zidane che ha realizzato una doppietta dopo che l’atalantino Caccia aveva firmato il gol del pareggio. Curiosamente, rispetto alla tipologia della vittoria juventina, c’è grande equilibrio: l’1-0, il 2-0 e il 2-1 si sono verificati sei volte. Non mancano nella storia risultati eclatanti quali il 5-0, il 6-2 e il 7-1. Quinto confronto ufficiale tra gli attuali tecnici delle due squadre, con Conte che finora è imbattuto: score – a proprio favore – di 3 successi ed 1 pareggio. Fabio Quagliarella, uno degli ex della partita, è giunto a 98 gol in campionati professionistici, sommandone 71 in serie A, 7 in serie B, 19 in serie C-1 e 1 in serie C-2. Quagliarella ha in dicembre il mese dell’anno solare in cui ha finora segnato il maggior numero di gol in campionati professionistici: sono 18 sui 98 totali. Fabio Quagliarella ha nell’Atalanta ed in Consigli i suoi bersagli preferiti in carriera professionistica: sui 113 gol ufficiali finora realizzati, 11 sono stati segnati contro i bergamaschi e 4 contro il portiere nerazzurro (stessa cifra di Calderoni e Sorrentino).

Conte può far affidamento sul rientro di Giovinco, che tornerà ad agire in prima linea in tandem con Vucinic. In difesa Bonucci è out per squalifica: a rimpiazzarlo sarà Marrone, recuperato al pari di Isla. Nicklas Bendtner, sottoposto a risonanza magnetica ed ecografia, ha evidenziato una lesione del tendine del lungo adduttore di sinistra e dovrebbe rimanere fuori per i prossimi due, tre mesi. Per Vidal solo una contusione al ginocchio destrp. Per Giaccherini riposo per smaltire i postumi dell’influenza intestinale. Questi ultumi due saranno regolarmente convocabili.

Rientra Stendardo dopo la squalifica per l’Atalanta, ma il giocatore sarà tenuto fuori per motivi disciplinari. Dunque Colantuono dovrebbe riproporre Lucchini al centro della retroguardia mentre Bellini è favorito su Raimondi per il ruolo di terzino destro. A centrocampo Radovanovic e Carmona si giocano una maglia per affiancare Cigarini, invece sugli esterni certi Schelotto e Bonaventura. In attacco Denis con Moralez a supporto.

Una novità assoluta per la gara di domenica pomeriggio. A dirigere la sfida contro l’Atalanta sarà Davide Massa di Imperia, arbitro che non ha mai incrociato prima la Juventus in partite ufficiali. Allo Juventus Stadium, gli assistenti saranno Nicola Andrea Nicoletti e Claudio La Rocca. Il quarto uomo Andrea Padovan. Gli arbitri addizionali Gianpaolo Calvarese e Leonardo Baracani. Forza Juve.

“Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve. 

 

 

Juventus Cagliari 1-0 Sintesi ( Coppa Italia)

http://www.metacafe.com/watch/yt-8S664oM5smo/

 

 

http://www.metacafe.com/watch/yt-o_IPuU3MaQk/

Lo Juventus Stadium riabbraccia Conte

Juventus-Cagliari 1-0 Antonio Conte

 

Articolo di Alessandro Magno

 

Alla fine diciamolo pure, la cosa che contava di più mercoledì, oltre alla vittoria, era l’abbraccio del pubblico al nostro amato mister. Grandissimo pubblico per una serata di coppa Italia. Si stenta a credere che parliamo della stessa squadra che in questa competizione, meno di un decennio fa, vendeva 300 biglietti. Potenza del nuovo stadio, e perché no, di questo nuovo corso. Voglio pensare che questa nuova dirigenza e questo Presidente abbiano un poco più di attenzione verso i tifosi; almeno rispetto al passato. Non siamo ancora al tifoso-parte-integrante-del-progetto, ma già aver concepito che la curva e lo stadio, hanno la loro utilità e rappresentano una “forza” a favore durante gli incontri, è già qualcosa. Ieri lo stadio è stato una bolgia con un tifo assordante per tutto l’incontro, nonostante molti settori vuoti, la temperatura infernale e una partita poco spettacolare in un torneo poco significante.

Già la partita. Che dire? Ottimo il turn over, mi chiedo solo quando riposerà anche Barzagli. Ottimo il gioco espresso, sempre nelle nostre mani. Ottimo anche Giovinco autore di una prova importante sul piano dinamico. Con la voglia di correre sempre contro il proprio avversario. Ottimi Marrone e Asamoah da interno (già sarebbe il suo ruolo).  Mi piacerebbe poter dire anche ottimo Bonucci che tecnicamente giganteggia, se non fosse per una quantità industriale di palloni che regala al Cagliari. Non sono andati bene invece al solito Bendtner autore di una prova generosa ma anche divoratore di gol facili facili. Non si può arrivare alla Juve giocando con un solo piede a meno di non essere Maradona. Quel tiro esterno destro a tu per tu con il portiere è davvero una brutta cosa. Non è andato bene neppure Matri, anche lui timido e pasticcione. Mi domando se almeno in allenamento segna. Non è andato per niente bene Isla. Ora capisco che sia utilizzato fuori ruolo ma alla fine ogni volta che tocca la palla ci chiediamo: “Dai vediamo se anche questa volta centra quello davanti?” Dai su! Crossa meglio mio figlio di 9 anni. Vale lo stesso detto per Bendtner: se non sai fare un cross non puoi giocare nella Juve. Ma davvero vogliamo spendere 18 milioni cosi? Io prima di acquistare qualcuno valuterei che tecnicamente non abbia grossi limiti, e se li ha meglio lasciarlo ad altre squadre.

Male, malissimo gli infortuni, soprattutto quello occorso a Vidal e qui mi chiedo se era il caso di rischiarlo visto l’infortunio patito a Palermo, e per finire maluccio il risultato anche se si è vinto. Maluccio perché siamo una squadra che produce tanto e conduce sempre il gioco e l’1-0 non deve mai esser il nostro obiettivo. Anche contro il Cagliari, una partita da vincere 2 o 3 a zero si conclude con un misero gol di scarto. E sono 3 di fila. Donetsk (e ci sta), Palermo e ieri. Non finiremo mai di dirlo servono altri giocatori davanti e serve un gioco diverso in attacco, un gioco più incisivo. Mancano i cross e soprattutto mancano i cross benfatti. E’ un peccato che una squadra come la nostra, che in fase difensiva non rischia quasi nulla e a centrocampo produce tanto, poi debba perdersi così davanti al portiere. A un certo punto persino Conte vedendo che non riuscivamo a venirne a capo fa scaldare Pirlo. Suvvia contro questo Cagliari di coppa si poteva far 2-0 tranquilli e poi “cazzeggiare”. Juve-Lecce dell’anno scorso insegni. Puoi prendere sempre un gol su un “infortunio” e poi dover andar a sprecare ulteriori energie per vincere. Come detto in passato, non e’ che voglio essere incontentabile e’ che voglio vedere dove si può (e per me si deve), migliorare.
Sempre! Siamo la Juve.

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Mercoledì 12.12.2012 – Juventus-Cagliari Coppa Italia – Juventus Stadium “Matri rien ne va plus!”

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Articolo di Luna23

 

La coppa Italia è un trofeo che vanta una storia, viene introdotta nel 1922, annata particolarmente turbolenta e di crisi del calcio italiano, con il tempo  ebbe le sue evoluzioni, arrivando ai giorni nostri ancora tutto sommato in auge, torneo utile ai club come allenamento, e occasione per le riserve per  non  allontanarsi troppo dal clima partita.E nonostante oggi sia un po’ l’ultima ruota del carro, fa sempre piacere vincerla, penso sia rimasta sullo stomaco quella persa con il Napoli questa estate .. Sarebbe stupendo se .. vincessimo campionato, Champions e coppa Italia, qui a Torino festeggeremmo per un mese, .. va beh .. sognare non costa niente.

Questa sera, la Juventus ha conquistato la qualificazione senza troppi problemi, o per lo meno, si sono visti i soliti come  l’incongruenza sotto rete. Il Cagliari, scarso, era confinato nella propria metà campo, a parte una volta, non si sono mossi di lì, niente gioco, poca tattica e profondamente prevedibile, i nostri si sono imposti con convinzione, Giovinco è riuscito a segnare il gol del 1 a 0, e ha giocato bene in entrambi i tempi, una Juventus mai in difficoltà o in crisi, se non nel tiro in porta, anche questa volta abbiamo buttato via parecchio. Talmente questa partita è stata facile, che ho sperato fosse l’occasione per  Matri, che  si potesse riscattare, era la sua ex squadra, che conosceva bene, stavano giocando in modo elementare, quale migliore opportunità  per lui, invece nulla, il Matri di oggi, non è nemmeno la brutta copia di quello degli anni precedenti, se penso a  cosa faceva anni fa, quando non avevamo nemmeno un allenatore, mi si stringe il cuore, il dubbio è che lui di stare qua non ne abbia più voglia,  senza entusiasmo, stasera ha dimostrato di non volersi nemmeno impegnare, ha sbagliato molte volte, nonostante le ottime palle servite e  vi confesso che mi dispiace molto, mi piaceva come giocatore quando era al top, e lo vedevo benissimo in Juve, qualcosa con Conte non ha funzionato, e dopo di lui non abbiamo un gran che   a disposizione, Bendtner, che per’altro stasera si è fatto pure male, non ne centra una neanche lui, e nemmeno in un torneo che possiamo considerare secondario. Sono tutte queste spie, cartine di tornasole che parlano chiaro “questo attacco non è affidabile”, per affrontare la Champions ci vuole di più.

Al posto dell’allenatore la formazione, attacco a parte, è stata perfetta così almeno per oggi, ovvio il nostro allenatore  non è che si accontenti di un 1 a 0 striminzito, soprattutto quando hai delle occasioni per segnarne tre o quattro, ma ci dovrà lavorare e lo sa. Stasera per lui è stata una dimostrazione affettiva continua, coccolato dal pubblico ha riservato baci e sorrisi per tutti, e non solo, ha salutato la curva correndo con in giocatori! Grande!

Lo stadium era esaurito e tanti complimenti ai tifosi che erano lì per Conte e la Juventus, e che hanno preso tanto freddo, non deve essere stato facile resistere,  il freddo continuerà e pare scenda la neve, ma noi ci ritroviamo  domenica ..che ci aspetta l’Atalanta.

 

Prepartita Juve-Cagliari, inCONTEnibili.

 

di eldavidinho

I bianconeri rischiano poco o nulla a Palermo e trovano un successo meritatissimo, su un campo reso pesante dalla pioggia e dall’avversario che gioca praticamente  a specchio. Gli antijuventini diranno che la Juve ha sofferto ma, forse, senza cogliere la differenza tra sofferenza e gestione della gara. Meno precisi nelle giocate ma sempre pericolosi. L’effetto Conte non c’è stato veramente. Anche il mister è apparso meno carismatico delle altre volte e forse un po’ “tirato” per il ritorno in panchina. è un Conte ancora ferito nell’animo. Incredibile la capacità di questa squadra di assecondare il gioco avversario e controllare la partita anche nei momenti di difficoltà: a Palermo come a Donetsk, nel primo tempo ha gestito le scorribande, il possesso palla e il tentativo di manovra avversario e nel secondo, con una facilità disarmante, ha preso in mano le redini per poi segnare e portare a casa il risultato, sempre gestendolo e mai chiudendo i conti col raddoppio. Questione di maturità che emerge nell’incapacità di segnare più di una rete a fronte delle tantissime occasioni sprecate. Canovaccio oramai di questa Juve.  Una prestazione da squadra solida, forte, compatta che dimostra di saper controllare la partita nelle giornate difficili, fredde, invernali. Ieri, con un baricentro spesso basso non abbiamo rischiato nulla, anzi, abbiamo anche preso due pali piuttosto clamorosi: nel primo tempo il cross di Vidal trova in area Matri che con il petto addomestica per Marchisio. Il destro è pronto, così come il riflesso di Vucinc che trova la deviazione da due passi, colpendo il palo.  Nel secondo tempo lo scheggia Vucinic. Il vantaggio però arriva con Lichtsteiner: lancio di Pirlo per Vucinic, velo magico dell’attaccante che di tacco serve lo svizzero. Vucinic, il top player che nelle partite impelagate risolve i problemi. La simulazione di Bonucci è stata tanto buffa quanto ingenua. Sono convinto che se Bonucci avesse saputo simulare bene come gli attaccanti, l‘arbitro avrebbe concesso il rigore: il portiere non prende proprio il pallone. Su Twitter sono arrivate subito le scuse ufficiali: “Vittoria importante su un campo al limite e contro una squadra che darà del filo da torcere a tante squadre.
Per l’episodio che mi ha visto protagonista chiedo scusa per il brutto esempio, ammonizione giusta. Le mille idee mi hanno fatto sbagliare, dovevo tirare.”. Mea culpa non da tutti, mea culpa da veri uomini. Quelli che noi abbiamo in squadra. È il caso di Buffon che non vuole spillare soldi alla società e non vuole rubare soldi a nessuno. Giocherà ancora per 2-3 anni sin quando se la sentirà. E dice schiettamente che noi siamo l’alibi per le squadre che non vincono mai. Poi alla Juve servirà anche un attaccante, l’ormai famosa punta che da un anno a questa parte invochiamo e cerchiamo, un attaccante d’area o un attaccante di movimento? Ma sin quando abbiamo in squadra gente come Bonucci e Buffon che si dimostrano di essere Uomini, prima che Atleti. A Palermo 15 tiri in porta contro 4, 7 a 1 il conto di quelli nello specchio della porta. 58,4% di pericolosità contro il 18,65 dei padroni di casa. A sfavore, invece, queste statistiche: possesso palla 53% a 47%, palloni giocati, 605 a 545, passaggi riusciti, 65,3% a 60,6%, supremazia territoriale, 13’45’’ a 8’54’’. Ma abbiamo dimostrato di esser superiori anche in partite più complicate del solito. Torna Conte ma continua a vincere la Juve. In fondo, questa domenica ha regalato una sola novità.

Ritorna la coppa Italia e la Juve ritorna in campo negli ottavi di finale. Avversario di turno il Cagliari che la scorsa settimana ha sconfitto 4-2 il Pescara con tripletta di Thiago Ribeiro a Is Arenas. Come ricorderete bene, nell’edizione della scorsa stagione, dopo esser arrivati in finale battendo, a ruota, Bologna, Roma e Milan, ci siamo arresi al Napoli, riportando la prima sconfitta stagionale, con una squadra apparsa “soddisfatta” e appagata dello scudetto conquistato 7 giorni prima.

Prima della sfida col Cagliari, è tornato in conferenza stampa Antonio Conte. Il mister ha annunciato che sarà l’occasione per dare spazio a chi ha giocato meno sino ad ora: Marrone, Giaccherini, Padoin, Dovrebbe rimanere a riposo Vidal ed essere in campo Bonucci, squalificato per la prossima di campionato. In dubbio Caceres, non recuperato Lucio. Saranno squalificati Storari e Quagliarella. Giocherà Buffon ma potrebbe entrare anche Rubinho. Sarà l’occasione per rivedere ancora in campo Matri e/o Bendtner. Magari anche Isla.

Ci sono due precedenti tra Juventus e Cagliari relativi a gare di Coppa Italia disputate a Torino. Entrambi sono finiti in parità e in tutte e due le circostanze i risultati hanno determinato l’eliminazione della squadra bianconera ai quarti di finale. Ma si è sempre trattato di sfide di andata e ritorno e non a eliminazione diretta come quella che verrà giocata dalle due squadre. La prima volta si è verificata il 2 aprile 1969. La Juve perde in Sardegna col minimo scarto e al Comunale chiude il primo tempo in svantaggio di una rete, determinata da Brugnera. Nella ripresa i padroni di casa pareggiano al minuto 24 con un calcio di rigore trasformato da Bercellino. È quello, in gran parte, il Cagliari che la stagione successiva riuscirà a vincere il suo primo e unico Scudetto della storia, guidato in panchina da Manlio Scopigno, soprannominato “il filosofo”. Le due squadre si ritrovano il 6 maggio 1987. All’andata il verdetto in Sardegna è di parità: 1-1. A Torino il medesimo punteggio si registra dopo 45 minuti, grazie alle reti del rossoblu Bergamaschi e del bianconero Soldà. Nella ripresa, Platini va in rete dopo un quarto d’ora, ma a sette minuti dal termine il sardo Piras riesce a superare Tacconi e a regalare la qualificazione ai suoi. Da ricordare, che la rete di Platini è l’ultima delle 104 messe a segno con la maglia della Juventus nei cinque anni trascorsi a Torino.

Il Cagliari di Lopez e Pulga dovrebbe giocare con alcune seconde linee e dei titolari in panchina: Avramov in porta; Pisano, Rossettini, Ariaudo, Murru a comporre una difesa a 4; Casarini, Dessena, Ekdal in un centrocampo a 3; Thiago Ribeiro, Ibarbo, Pinilla a comporre il trio d’attacco. La società juventina sul proprio sito ufficiale ha reso noto il tuttom esaurito.

Quasi un anno dopo, tocca di nuovo a Marco Guida dirigere la sfida tra Juventus e Cagliari allo Juventus Stadium. L’arbitro di Torre Annunziata ritrova le due squadre per il match di Coppa Italia dopo la sfida dello scorso campionato, chiusa sull’1-1. Non è stato quello l’unico precedente dello scorso anno con i bianconeri. Guida ha fischiato anche il successo di Cesena del 25 aprile. In totale sono tre le gare (tutte in campionato) con un bilancio di due vittorie e un pareggio. Per le sfide di Coppa Italia si torna alla quaterna arbitrale. Mercoledì sera, allo Juventus Stadium, gli assistenti saranno Maurizio Viazzi e Maurizio Liberti. Il quarto uomo sarà Andrea De Marco.

“Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve 

ricchiuti22

Shakhtar Juventus. Il passaggio del turno, la vittoria, il sorteggio, Lucescu?

giocato benino, non benissimo. anche perché loro sono forti o quantomeno in forma. passaggio del turno legittimato da un gironcino di ritorno all’altezza. vittoria meritata. sorteggio ? dico galatasaray, il mio ditino a caso indicava quelli. lucescu ? sembra più furbo che bravo invece no.

Il processo Giraudo. Mezza vittoria o mezza sconfitta? Era cio’ che ti aspettavi?

non mi aspettavo niente. era il cuore e le coronarie che pretendono sempre qualcosa in più che la vita di solito non dà. non so se sia stata giuridicamente un bene o un male, persino il pg che ha perso il 99% degli imputati ha gridato alla vittoria. i tecnici se la cantano e se la suonano. quindi è irrilevante sapere la verità. penso sia bene guardare avanti cogliendo tutto ciò che verrà in chiave calciopoli come qualcosa in più rispetto a zero. alla fine mercoledì sera era strano: tutti festeggiavano, giraudo sorrideva, i giornali pure. mi son detto che io e qualche tifoso presente eravamo gli unici fessi a sobbarcarsi il magone e il mondo sulle spalle. farei dire a renato zero se fossimo in società che la vita bisogna morirla giorno per giorno in allegria.

Il ritorno di Conte. Quanto ci e’ mancato e quanto ci puo’ dare in piu’?

è sotto molti aspetti peggio per lui il ritorno. prima aveva scuse e solo i meriti. ora avrà il massimo dei costi per il guadagno di prima.

Palermo – Juventus 0-1 Sintesi

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