Prima del Buio.

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Articolo di Silvio Mia
Campionato 1985-1986. Termina con la vittoria del ventiduesimo scudetto della Storia Bianconera un ciclo di trionfi durato tre lustri. In questo periodo la Juventus ha vinto nove scudetti , due Coppe Italia , una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe ,una Coppa UEFA ,una Super Coppa Europea, una Coppa Intercontinentale a livello di club e quattro Palloni d’Oro suddivisi in uno a Paolo Rossi e tre a Michel Platini. Dopo questo scudetto la Juventus dovrà aspettare nove lunghi anni prima di poter cucire il tricolore sulle proprie maglie e riaprire un ciclo di vittorie che la porterà un’altra volta a conquistare tutti i trofei fino ad arrivare sul tetto del Mondo. Tale ciclo si interromperà con la vicenda di Calciopoli quando la squadra era al massimo splendore e pronta a continuare a vincere in Italia e in campo Internazionale.

La stagione 1985-1986 si apre con una Juventus scatenata che fa sue le prime otto giornate di campionato , vincendo tutte le partite in programma e mettendo un’ipoteca sulla vittoria finale , anche se poi le cose si complicheranno nel proseguimento della stagione. La Juventus ha in quell’annata dovuto rinunciare a giocatori importanti del calibro di Zibi Boniek , di Marco Tardelli e di Paolo Rossi , nonché di seconde linee che quando chiamate in causa non hanno fatto rimpiangere i titolari come Beniamino Vignola detto Vignolì perché era il naturale sostituto di Platini e di Cesare Prandelli jolly tuttofare che si alternava fra la sostituzione di compagni della difesa e del centrocampo con una duttilità difficile da ritrovare in altri giocatori. I loro sostituti però seppero non fare rimpiangere queste perdite . Vennero acquistati due esterni Massimo Mauro e Michael Laudrup . Il cartellino di quest’ultimo era già di proprietà della Juventus che lo aveva “parcheggiato” per due anni alla Lazio , Lionello Manfredonia ex stopper della Lazio ed ora convertito a centrocampista, ruolo in cui avrebbe dovuto svolgere i compiti di Tardelli del quale era sicuramente meno propositivo , ma più marcatore per i suoi trascorsi in mezzo alla difesa e due attaccanti Serena e Pacione.

La storia di Serena è quanto mai singolare, perché è stato forse l’unico o uno dei pochissimi giocatori che è riuscito a vestire le maglie di Juventus, Torino, Inter e Milan con un giro di scambi e di prestiti da far arrossire gli operatori dell’odierno calcio mercato. Pacione giovane e promettente attaccante si giocò tutta la sua carriera alla Juventus e non solo, in una serata di Coppa Campioni in cui i Bianconeri vennero eliminati a Torino dal Barcellona ed in cui Marco , questo era il suo nome di battesimo, si divorò una serie di goal praticamente fatti ,che permisero ai Catalani di passare il turno .

La Juventus era partita forte in virtù di una preparazione svolta in estate che avrebbe dovuto raggiungere il top l’otto dicembre a Tokio giorno della finale della Coppa Intercontinentale. Così in effetti fu , la Juventus vinse consecutivamente le prime otto partite ,capitolando alla nona a Napoli.

In merito a questa partita non dimenticherò mai la rete che decretò il successo dei Partenopei , una rete segnata da Maradona che solo il Pibe de Oro poteva realizzare. Uno spettacolo il tiro sferrato dal numero dieci argentino che non avendo spazio riuscì a dare al pallone una parabola incredibile che si spense nel sette alla sinistra di Tacconi invano proteso in tuffo. Ho rivisto non so quante volte quel goal, perché ho sempre ritenuto praticamente impossibile in quella condizione riuscire a tirare in quel modo. La punizione era un calcio a due in area , sanzione che raramente se non mai si vede sui campi , regola che secondo me , se applicata eviterebbe molte polemiche su falli non sanzionati perché non da rigore , ma che sarebbero da sanzionare con questa punizione. La barriera della Juventus non poteva essere a nove metri , come da regolamento , quindi diminuiva la possibilità di poter dare al pallone una traiettoria che la superasse. Oltretutto prima che Diego tirasse un paio di giocatori juventini fecero un’azione di ulteriore disturbo avvicinandosi alla palla . Quello che mi ha affascinato in quella domenica di novembre è stato vedere il movimento del fuoriclasse napoletano , che quasi avesse una stecca da biliardo al posto del piede , con un colpo sotto fece un movimento contrario per evitare che il pallone si alzasse troppo. Un fenomeno .

Dopo quella partita la Juventus riprese a vincere battendo in casa la Roma la domenica successiva e pareggiò contro l’Inter al Meazza S.Siro prima della partenza per il Giappone.

La partita che la Juventus doveva giocare era contro gli argentini dell’Argentinos Junior, una squadra molto forte in cui spiccava il centroavanti Borghi , una promessa che svanì appena acquistato dal Milan che lo girò al Como in quanto i rossoneri avevano già due stranieri. L’hanno successivo con l’apertura delle frontiere al terzo straniero , però il Milan preferì accontentare Sacchi e acquistare Rijkaard , bocciando di fatto l’attaccante protagonista di una stagione deludente sulle rive del Lago di Como. Tornato in Sud America riuscì a dimostrare le sue doti giocando in Cile .

Ricordo che la trasmissione della partita era in visione nel cuore della notte italiana sulla neonata TV commerciale Canale 5. In quel tempo l’emittente di Berlusconi acquistava le partite salvo poi trasmetterle in differita perché non aveva ancora l’autorizzazione a trasmettere in diretta fuori dai confini della Lombardia. Le partite venivano trasmesse come si trasmette un film , intervallate da valanghe di pubblicità che toglievano l’interesse della visione , in quanto le interruzioni avvenivano quasi sempre in momenti topici dell’incontro. Quindi ci si metteva davanti alla televisione ed invece di un’ora e mezza la trasmissione dell’evento non aveva fine.

La partita comunque si poteva ascoltare per radio, ed io con la TV accesa nella speranza che Canale 5 ,vista l’importanza dell’evento ,potesse aver avuto in extremis il permesso di trasmettere l’incontro in diretta , mi misi all’ascolto. Inutile dire che la TV restò bianca e che la telecronaca risultò molto spezzettata per un collegamento telefonico difficile con il Giappone. Come finì lo sappiamo tutti e mi ricordo che , terminata l’esecuzione dei calci di rigore , quando ormai albeggiava ,nella mattinata con un’edizione straordinaria Tuttosport uscì con le prime notizie sulla vittoria dei Bianconeri .

Nel proseguimento della stagione la Juventus pagò quella preparazione estiva mirata alla conquista della Coppa e nello scorrere delle giornate una straordinaria Roma seppe rimontare uno svantaggio di 8 punti. Il recupero dei Giallorossi aveva del miracoloso in quanto allora le vittorie valevano due punti e non tre come adesso e le squadre partecipanti erano 16 per un totale di 30 partite . La rimonta della Roma si concluse dopo la 28^ giornata in cui la Juventus fu fermata dal pareggio a reti bianche a Genova sponda blucerchiata e i Capitolini passarono a Pisa vincendo 2 a 4 . La squadra Bianconera era stanca, ma decisa a non mollare . Il penultimo turno risultava essere favorevole ai Giallorossi che avrebbero dovuto ospitare il già retrocesso Lecce, mentre la Juventus era chiamata ad un incontro più difficile in quanto a Torino sarebbe arrivato un Milan che era fuori dai discorsi scudetto, ma era ancora in lotta per la qualificazione alla Coppa Uefa . Quello che successe lo ricordiamo tutti , la Roma perdendo clamorosamente in casa consegnò di fatto lo scudetto alla Juventus che con un goal di Laudrup aveva battuto il Milan. La domenica successiva i Bianconeri vincendo a Lecce e approfittando della sconfitta di una ormai spenta Roma trionfarono meritatamente assicurandosi il ventiduesimo scudetto.

Nei mesi successivi , durante lo svolgimento del campionato, una frase detta in un’intervista rilasciata dall’Avvocato Agnelli turbò un po’ i miei pensieri . Di fronte a una Juventus che era sicuramente a fine ciclo con Platini ormai prossimo al ritiro a fine stagione e senza più Trapattoni al timone, sostituito da Rino Marchesi, il tifoso numero uno della Società Bianconera affermò che per rivedere aprirsi un altro ciclo di vittorie si sarebbe dovuto aspettare almeno fino al 1990. Io non so su che basi disse una frase del genere, lui sicuramente lo sapeva, ma la Juventus fino al campionato 1994-1995 con l’avvento del fratello il Dottor Umberto, della Triade e di Marcello Lippi non vinse più il tricolore. Nel mezzo le due stagioni di Zoff , coadiuvato da Scirea che morirà in Polonia all’inizio della seconda stagione, coronato dalla vittoria di una Coppa Italia e di una Coppa UEFA nella stagione 1989-1990 , la disastrosa stagione del duo Maifredi-Montezemolo conclusa con l’esclusione dalle coppe Europee dopo 27 anni consecutivi e del ritorno di Boniperti e Trapattoni che in tre anni riuscirono a preparare a Lippi la squadra pronta a riprendere il ciclo di vittorie , come poi sarà e nel frattempo nella loro gestione di ricostruzione di vincere la terza Coppa UEFA della nostra storia.

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  1. Mandare via Zoff dopo la doppietta Coppa Italia e Coppa Uefa per prendere un venditore di vini sotto l’egida di Luca Agnello (trad. Cordero dallo spagnolo… e non è un caso) di Montezemolo è stata una delle più grandi cazzate da quando l’uomo ha inventato il pallone.

  2. Se ne sono accorti subito. Per fortuna hanno richiamato Trap e Boniperti che in tre anni sono riusciti a ridare una fisionomia alla squadra….

  3. Maifredi reduce dall’aver riportato il Bologna in serie A con un gioco spumeggiante, venne ingaggiato perché si pensava potesse contrastare il Milan di Sacchi. La differenza fu che anche a fronte di una campagna acquisti molto dispendiosa le idee bislacche del venditore di champagne portò la Juventus fuori dall’Europa perché gli schemi praticati erano una manna per gli avversari , mentre la zona di Sacchi era votata a non far giocare gli avversari visto che i rossoneri giocavano in 30 metri . Da persona saggia l’Avvocato Agnelli finita la stagione tornò all’antico…

  4. Alessandro Magno

    per quanto riguarda il periodo manfrediano l fatto curioso è che la famiglia ci credeva comunque a maifredi e ottenne anche alcune buone prestazioni una semifinale persa immeritatamente col barcellona in coppa coppe. credo che fosse anche assolutamente confermato fino all’ultima gioranta anche per l’anno successivo sia lui che montezemolo. poi perdendo a genova (mi pare ) persero l’accesso alle coppe che non capitava da 26 anni ( mi pare di ricordare) e quindi non potevano fare altrimenti che licenziare tutti e devo dire non sbagliarono visto che poi maifredi farà un po male dappertutto fino a non avere piu’ opportunità e montezemolo non rientrerà mai piu nel mondo del calcio e menomale. la cosa un po cosi è che ritardarono un poco l evolversi naturale dei tempi restaurando con boniperti e trapattoni e persero ancora un paio d’anni a guardare il milan di berlusconi. e se vwero che boniperti e trap ridarono fisionomia alla squadra come dice silvio è altresi vero che mentre il trap aveva ancora qualcosa da dire e lo dirà allenando ancora svariate squadre e togliendosi altre soddisfazioni boniperti era ormai superato dai tempi e infatti si dovrà aspettare la triade e lippi per rivedere la juve ancora dove compete. Per fortuna come ultima eredità Boniperti riusci a regalarci del piero che fu ancora acquistato da lui e soffiato proprio al milan e comunque anche altri come dilivo conte vialli che contribuirono a farci vincere poi tutto negli anni seguenti.

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