“Una splendida annata”. Rinnovo per Conte

In pochi avrebbero scommesso circa la  riuscita di Antonio Conte per la conquista di questo “amazing scudetto”.

Tornando indietro nel tempo, la nostra squadra accoglie il tecnico reduce da un settimo posto; contro ogni previsione un deludente Del Neri fallì miseramente una stagione ricca di aspettative e speranze, Conte ereditò una non squadra e relativa tifoseria con il morale sottoterra.

Il ritorno dello Juventino restituì prima di tutto l’entusiasmo e con il suo arrivo ridestò i sostenitori della Juventus.

Insieme ad Andrea Pirlo e pochi innesti più varie modifiche costruì la nuova Juventus senza Top Player, vincitrice dello scudetto quest’anno.

Ma com’è stato possibile?

E’  la domanda che ci poniamo tutti: Antonio Conte ha vinto perché?

L’arrivo di Andrea Pirlo ha fornito ciò che la Juventus necessitava dopo l’uscita di scena di Pavel Nedved: un  direttore di squadra, non lo conoscevo benissimo l’ex centro campista del Milan, se non di nome e poco il suo lavoro, in Juventus, oltre ad essersi ambientato da subito, ha preso le redini della situazione, non più giovanissimo, ma parecchio in forma ha sopportato tutte le partite comprese quelle di coppa Italia, sostenendo quasi sempre entrambi i tempi, la sua dote principale: la precisione e l’attitudine al comando, tant’è che ha suggerito tutto l’anno come muoversi ai suoi compagni, sopperendo gli sbagli di Vucinic, Bonucci e altri colleghi fuori forma durante il girone di andata, la fortuna è stata dalla nostra parte che non si è mai fatto male seriamente durante il viaggio verso lo scudetto, in ultimo un Barzagli sbocciato, ha completato il disegno, il difensore è stato per il suo settore superlativo, dirigendo la difesa ad ottimi livelli e dialogando con il centro campo alla perfezione.

La preparazione atletica è stato un altro punto a favore della Juventus, uno staff di preparatori atletici specializzati ha fatto la differenza, sebbene non tutti i giocatori ne abbiano  giovato fino alla fine, vedi Marchisio, il quale non ha mai recuperato completamente quella lucidità che lo ha contraddistinto nel girone di andata.

La mentalità vincente e un nuovo spirito di gruppo, ha fatto sì che un insieme di giocatori nella media con soli due fuoriclasse (Pirlo e Del Piero) arrivasse al traguardo, ormai abituati a vedere i nostri calciatori giocare da soli, ci ha stupito favorevolmente osservare quanto Conte sia stato abile a formare un gruppo unito e molto compatto, nel bene o nel male, dove chi offriva prestazioni all’altezza, copriva le mancanze dell’altro.

E’ stata una Juve eclettica ed imperfetta, quella di quest’anno. Dove i centro campisti e talvolta difensori hanno segnato più degli attaccanti, e Conte si è divertito anche a sperimentare, imponendo il suo punto di vista e insistendo anche con gli sbagli, immune alle critiche e con dichiarazioni al limite dello sprezzante “ faccio quello che voglio ..il tecnico sono io” ha avuto ragione.

Tra pareggite e arbitrite, non si è tirato indietro quando ha dovuto difendere la sua posizione e quella della Juventus nonostante il campionato stesse prendendo una pessima piega, e pagandone di persona le conseguenze.

Insomma, l’uomo di cui avevamo bisogno è arrivato, tra mille peripezie e inconvenienti, ha vinto, di soli quattro punto di scarto certo, ma il tricolore lo ha alzato lui e non il sig. Allegri, meno che meno il sig. Mazzarri.

Il Milan ha perso perché …due parole andrebbero spese per il nostro avversario, favoritissimo al titolo, che si autocelebrava vincitore già a metà campionato.

In effetti sembrava proprio così a tavolino: giocatori di livello superiore, squadra e tecnico già consolidati, una società con il coltello tra i denti: il Milan aveva tutti gli ingredienti per mangiare la torta a fine anno. Ma qualcosa non funzionò.

Sarà stata la Juventus che mieteva successi di settimana in settimana, o la squalifica dalla coppa Italia e Champions League, aggiungendo una preparazione atletica evidentemente errata, l’atmosfera creatasi fece sì che tutto lo staff milanista perse la testa, trasformando lo spogliatoio in un pollaio, tuttavia invece di mantenere la calma e lavorare sul recupero, il buon Allegri la buttò sulla bagarre, indignandosi contro tutto e tutti, in questo modo, la favorita al titolo si buttò la zappa sui piedi, il prendere coscienza che la stagione fosse ormai compromessa, giunse troppo tardi per poter pensare seriamente ad un recupero di campionato, in più, non vorrei sembrare presuntuosa, o insegnare come si allena al tecnico, (per carità) ma .. non si può costruire un gioco indicando ai centrocampisti esclusivamente di passare la palla ad Ibrahimovich, distinto quest’anno non solo per le sue doti di bomber.

Ed in mezzo alle feritoie milaniste che si è insinuata la Juventus, la quale zitta zitta, una vittoria dopo l’altra, ha strappato il tricolore di mano ai diretti avversari, lasciando Milano senza parole.

A Torino l’apoteosi continua, non crediamo ai nostri occhi e non vediamo l’ora che ricominci tutto ma sempre con lui ..Antonio Conte …
Ieri il ronnovo per altri 3 anni. Scontato.

Luna23

 

  1. Alessandro Magno

    un rinnovo meritatissimo

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