Cesena – Juventus 0-1 Sintesi

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Il sogno che continua.

È un sogno che continua quello che sta vivendo la Juventus in questa stagione di riscatto. Anche a Cesena la musica è stata la stessa, tra i dettami tattici di mister Conte, precisi ed intelligenti, e lo spartito in campo, funzionato bene come da routine ormai se si vedono i numeri: 10 tiri a 3 di cui 7 in porta a 0, 15 corner a 3, 73% di possesso palla contro il 27%, 89% di passaggi riusciti a testimonianza della fluidità della manovra. Tuttavia, per esultare e dare libero sfogo alla propria felicità, la Juve ed i suoi tifosi (al seguito, in un “Manuzzi” quasi completamente gobbo e non) hanno dovuto attendere il 35esimo del secondo tempo, quando proprio l’uomo che non t’aspetti ma che in settimana aveva profetizzato il primo gol in maglia bianconera, Marco Borriello, sigla la rete che rimette sui binari giusti il treno verso il Paradiso. Sì, perché questa è: una rincorsa verso il Paradiso, verso qualcosa d’impossibile sino ad un anno fa di sport e oggi, improvvisamente, percorribile e vincibile. Una marcia trionfale, mai inceppatasi e cresciuta passo dopo passo grazie alla maturità di un gruppo subito entrato in sintonia. Incredibile il lavoro che sta operando mister Conte, lodevole la serietà dei ragazzi e lo spirito di gruppo che sta accompagnando quest’annata bianconera, quasi servisse quel tocco di fortuna ed imprevedibilità che va al di fuori del progetto di rifondazione, e che fa saltare tutti gli schemi, per poter tornare grandi. Sarebbe troppo riduttivo risolvere in Antonio Conte e nel suo carattere cupo, deciso, da trincea, questo senso d’imprevedibilità. Troppo grande la responsabilità di dire ed affermare con certezza che è servita una persona dalle idee chiare, dal carisma di ferro e dal polso fermo per poter mettere ordine nella palude societaria degli ultimi anni. Antonio Conte è una delle tante componenti accompagnate da fortuna e bravura che ci stanno facendo vivere questa meravigliosa annata calcistica. Elemento che emerge in campo, in ogni partita, è la mentalità con cui si scende sul terreno di gioco; mentalità In grado d’alleggerire i giocatori da pesanti pressioni esterne e che fa acquisire ad ognuno di loro la consapevolezza di essere importanti al fine del risultato. Il punto, infatti, sta soprattutto qui a pareri mio: nel modo in cui si è affrontata ogni singola partita della stagione. Faticosamente la Juve ha sistemato, ogni volta che è scesa in campo, qualcosa a livello tattico e si è evoluta molto lentamente quanto velocemente. Lentamente perché Conte ha inserito sempre con una certa riflessione, nell’undici titolare, giocatori rivelatisi poi importanti o decisivi come Estigarribia, Caceres, Quagliarella, Giaccherini, Borriello. Così come è stata lenta la metamorfosi del cambio di modulo da quel 4-2-4 tanto discusso sui forums bianconeri in estate, al 4-3-3 vincente di stagione, al 3-5-2 vera e propria invenzione del mister contro squadre già ben strutturate, con una difesa a tre come Napoli, Udinese, Roma all’occorrenza o contro centrocampi attaccabili lateralmente come quelli di Milan e Inter. Una squadra, questa, che la propria maturità l’ha mostrata proprio col saper alternare, indistintamente dall’avversario, entrambi i moduli inventati, studiati ed applicati prima in allenamento e poi in campo. Quasi si possa parlare proprio di due frecce in più nel grande arco di cui Conte si è munito per portarci al posto che ci compete. Quando, invece, dico velocemente, mi riferisco al fatto che l’abitudine al sacrificio ma alla soddisfazione finale ricorrente in questa squadra ha fatto sì che arrivassimo, a questo punto ormai finale della stagione, da imbattuti e da assoluti protagonisti. Il campionato sta scivolando così velocemente che tutte le partite della Juve, giocate ognuna con altissima intensità, ritmo, pressione e attenzione, è catalogabile in un unico archivio. Nessuna di esse è stata tanto diversa dall’altra se non, come è giusto che sia, nelle statistiche numeriche finali. Tornando alla partita, quello di Borriello è stato un gol che, oltre ad aver sbrogliato una situazione ingarbugliata, fastidiosa e ricapitataci per l’ennesima volta in stagione contro una “piccola”,  probabilmente vale il riscatto(preannunciato dal mister nelle interviste post-partita) viste le passate esperienze, sempre molto prolifiche, e le caratteristiche da ariete vero molto utile in situazioni come queste. Tenendo conto della forma non ottimale che ha accompagnato Borriello in questa stagione a causa delle panchine alla Roma, del trasferimento alla Juve e, quindi, della discontinuità con cui è sceso in campo, il vero bomber, alla Juve, non si è ancora visto e, non assaporarlo, sarebbe un grande rimpianto. In ogni caso, inutile ribadire che il destino è nelle nostre mani. Parole retoriche che non danno l’importanza della posta in palio(nonostante ogni singolo tifoso juventino lo sappia comunque a prescindere). Il Milan ha perso 7 punti nelle ultime 7 gare, ne ha raccolti solo 14 ed ha realizzato 9 gol a fronte dei 5 subiti. Il ruolino di marcia della Juve, invece, ha visto una crescita in classifica e in fatto di numeri strabiliante, a partire dal pokerissimo di Firenze. 7 vittorie consecutive con 19 gol fatti, 1 solo subito e 19 punti conquistati. E soprattutto primi in classifica da imbattuti. Ma non è ancora il momento di tirare le somme o lasciarci andare a complimenti che, volente o nolente, a fine stagione arriveranno per tutti. È un sogno ch continua.

eldavidinho

Delpierese – Juventus: il derby surreale degli opinionisti in cerca di popolarità

Oggi mi sono svegliata con un pensiero in testa, e ho deciso di condividerlo. Riguarda il modo un po’ offensivo in cui si sta trattando proprio tra noi tifosi la faccenda Del Piero. Offensivo perché siamo arrivati alla denigrazione del pensiero altrui, con liste nere e una vera e propria caccia alle streghe. Ecco come la vedo io.

La contrapposizione Del Piero-Juventus è indubbiamente illogica. Prima di tutto perché nel calcio le squadre non sono composte da un solo elemento, poi perché la Juventus in sé sarebbe solo un logo, un marchio, una cosa inanimata se non ci fossero le persone a renderla un’entità concreta e tangibile. Anche l’affermazione “esiste solo la maglia” è insensata, essendo la maglia in se stessa un oggetto che può assumere un significato solo una volta indossata da un bipede umano. Altrimenti non ci sarebbe alcun bisogno di stipendiare dei calciatori, basterebbe prendere il pezzo di stoffa e venerarlo passivamente e all’infinito come reliquia sacra. E’ impossibile dunque, pretendere che si prenda una posizione netta senza cadere nell’assurdo. Le due cose sono imprescindibili, poiché hanno bisogno l’una dell’altra per esistere.
Il mio sospetto, invece, è che questa voglia frenetica di mettere i tifosi gli uni contro gli altri, separandoli nelle due assurde categorie citate, sia un’opera mirata, compiuta in palese malafede. Io non so che benefici si traggano dal rendere così forte questa distinzione, facendo addirittura un elenco di buoni e cattivi, come si faceva alle elementari, tanto per intenderci. Quando degli adulti cadono in queste forme di infantilismo, è assai difficile riportarli alla ragione e tentare di instaurare un dialogo. I bambini sono così: hanno ragione a prescindere. Ci saranno allora degli “ulterior motives” in chi pontifica elargendo verità sulla condotta da seguire? Non lo so, ma sarebbe un gigantesco passo in avanti se si evitasse di cadere nella trappola preparata da chi cerca di fare dei proseliti per motivi suoi che non ci è dato conoscere. Chiedo troppo forse? Le opinioni di questi vati del tifo lasciano il tempo che trovano. Come quella che sto esprimendo anch’io in questo momento, un’opinione che non conta né più né meno di quella di un altro, e che non ha comunque la presunzione (a differenza di quelle dei depositari della verità) di essere il verbo.

Fa specie che al centro di questa sgradevole diatriba tra tifosi vi sia uno dei campioni più grandi della storia bianconera. Ma del resto, l’Italia è uno di quei paesi in cui il successo non viene perdonato a nessuno, e proprio i tifosi juventini dovrebbero saperne qualcosa in merito. E’ anche abbastanza incoerente liquidare la pratica Del Piero avendo come alternative non certo un Messi (tanto per fare un nome), ma elementi medi (per non dire mediocri) che non sarebbero in grado di conquistare neanche le briciole di quanto ottenuto dal grande campione che il mondo sportivo ci invidia. Non so se si tratti di superficialità o masochismo, eppure questo sembra essere il sentimento diffuso: “Non serve più. Il passato è passato. Viva il nuovo!” Le bandieruole, del resto, vanno dove tira il vento. Ed ora soffia il vento nuovo, e chissà quante cose belle porterà.
Ho letto che l’intervista rilasciata a Vanity Fair avrebbe destabilizzato l’ambiente in una fase cruciale della stagione, eppure non mi sembra che le parole di Del Piero fossero destabilizzanti: “[Ma] un capitano non deve mai dimenticare i suoi doveri e quello che rappresenta. La Juventus è impegnata al massimo per vincere campionato e Coppa Italia. Non abbiamo bisogno di polemiche, che del resto non hanno mai fatto parte della mia carriera.” Certo – hanno detto in molti – la scelta della rivista… Penso che sarebbe stato citicato anche se avesse parlato sul giornale dei vescovi o su quello dei Boy Scouts. Tutti a cercare il pelo nell’uovo quando bisogna portare avanti una posizione antagonista che si ha da sempre, alla faccia anche del buon senso.

Siamo persino arrivati alla scelta dei capitani da utilizzare come arma morale contro coloro che avrebbero desiderato una conclusione diversa dell’avventura di Del Piero in bianconero; anche qui sono state fatte distinzioni nette tra giocatori degni di tale titolo ed altri che non lo possono evidentemente essere. Distinzioni che poi contraddicono quell’affermazione sulla maglia, dato che queste stesse persone che scelgono un calaciatore rispetto a un altro, sono altresì le stesse che si esprimono con “esiste solo la Juve.” Eh no! Se i capitani passano, passano tutti, non solo uno (Del Piero). Poi, l’avete appena detto che non contano i giocatori ma solo la “maglia.” Delle due cose, l’una.
A me non piace seguire nessun leader, perché sono assai presuntuosa e non ritengo ci sia nessuno in grado di potermi dire cosa pensare o come comportarmi. Se c’è una cosa che detesto sono proprio coloro che salgono su un pulpito a gridare alle folle. Dunque, non posso accettare che si entri nel merito delle passioni altrui, soppesandole e decretandone la validità o meno: è un atto di una scorrettezza immane. E se lo trasferissimo dal calcio alla vita di tutto i giorni, diventerebbe persino pericoloso. Non solo non l’accetto: mi fa repulsione. Alcuni dovrebbero scendere dal piedistallo e sarebbe fantastico se in molti dessero loro la spinta finale.

Rosie Trenta

Le cavolate, l’intuito, la fortuna di Conte… e le combinazioni

Juventus-Roma è stata tanta roba, una Juventus così grande e così bella ci ha fatto dimenticare per qualche giorno che il calcio perfetto non esiste. I demeriti della Roma in quella partita sono passati colpevolmente sotto banco. A Cesena senza dirlo troppo forte, siamo andati con la consapevolezza che i tre punti non potevano mancare, e invece a momenti mancano davvero. Già la sera prima, per chi come me ha assistito a Barcellona-Chelsea, si era visto bene come una squadra che sempre si difende, contro un altra che sempre attacca a testa bassa, può pure vincere (o non perdere). A Cesena è andata una piccola replica di quella partita con noi monotematici e loro a fare muro e a momenti, come detto, riescono a non perdere.

La formazione di Conte mi è sembrata Ok, devo dire che pure io avrei dato una nuova opportunità a Matri dall’inizio, i cambi invece li avrei fatti prima. Quello di Del Piero a mio modo di vedere è arrivato in colpevole ritardo, ma di Del Piero parliamo dopo. La cosa che mi è piaciuta meno di Conte e che considero una cavolata, è stata quella di far tirare il rigore a Pirlo. Andrea per chi ha memoria storica e Conte dovrebbe averla visto che di lavoro fa il Mister, ha sbagliato diversi rigori in vita sua. Ricordo benissimo ad esempio che nel Milan di Ancelotti dopo averne sbagliata una serie (mi pare di 3) fu declassato a vice rigorista in favore di Kakà. Ora in squadra c’è un giocatore che dagli undici metri sembra decisamente più freddo, che è Vidal, e mi pare di poter dire che era anche la prima scelta di Conte, visto che all’andata contro il Cesena lo tirò proprio lui. Non mi spiego il perché di questo cambio, forse per premiare Pirlo, che di questi premi io non credo ne abbia bisogno, oltretutto dopo che proprio domenica ne ha già sbagliato uno (poi ribadito in porta). Fortunatamente non è stato un errore decisivo, ma rischiava di esserlo e non ce lo possiamo permettere.

L’intuito di Conte invece è stato quello di mandare in campo Borriello e di insisterci anche altre volte. Non me ne voglia Marco ma io sono uno di quelli che non lo gradiva. Ritengo sia un buon attaccante di medio-livello, buono per squadre da Euorpa League in giù. Non credevo e non credo che il suo arrivo aggiungesse molto al nostro attacco. Tuttavia sono stato sempre contrario alla sua contestazione e ai fischi rivolti verso di lui. L’ho difeso quando si è insinuato che avesse rifiutato la Juve. Sono e sempre sarò per il campo, e se uno in campo gioca e fa bene lo applaudo. Oggi applaudo Marco perché se lo merita, si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto e non ha sprecato. Carpe diem, bravo Marco, spero che questo gol sia per te quello che spero sia stato Martedì per Torres, l’inizio di una nuova storia. Professionalmente te lo meriti assolutamante e l’abbraccio del gruppo al tuo gol fa capire che bel gruppo siete e come tu ti ci sia inserito dentro alla grande. Ho visto chiaramente Matri esultare, che in realtà dovreste esser rivali. Questo vuol dire tante cose.

E veniamo alla fortuna e alla combinazioni. Certo la fortuna arride agli audaci e non si può dire che Conte non lo sia. Audace perché cambia più volte la formazione in campo togliendo i due esterni e passando dal 3-5-2 al 4-3-3 e forse per la prima volta in questo campionato e in vita sua al 3-4-3 perché alla fine sono in campo sia Giaccherini che fa l’esterno, che Vucinic, Borriello e Del Piero. Fortunato lo è perché se vinci partite come queste e segna un giocatore che hai fatto entrare sei indubbiamente un uomo fortunato. Se poi ci si mettono anche le combinazioni allora la fortuna davvero ti è amica. Forse è un segno del destino? Perché è una pura combinazione che entra Del Piero e la partita trova nuova verve. E’ una pura combinazione che dopo pochi minuti Del Piero su punizione quasi fa gol e Antonioli si deve superare per respingere una palla velenosissima. E’ una pura combinazione che proprio Del Piero sul prosieguo dell’azione mette sulla testa di Vucinic la palla che il montenegrino appoggerà a Borriello e finirà in rete. Ma vedi le combinazioni a volte! … Dite che non lo è? E già lo dico anche io.

Ultima considerazione la voglio fare per Allegri che oltre a stufare un po’ tutti con questo gol di Muntari mi sa che non è nemmeno tanto bravo in matematica. Si sa che i calciatori e gli allenatori non è che siano stati delle cime sui banchi di scuola. Allora, ammesso che lo avessero convalidato sto benedetto gol, il Milan oggi avrebbe 2 punti in più e noi 1 in meno, visto che siamo 3 punti avanti allora diciamo che in questo momento saremmo a pari punti, senza tenere conto ovviamente di tutti i rigori che han avuto loro regalati. Ora ammesso e non concesso che loro facevano sto benedetto gol e noi facevamo quello di Matri (almeno contiamo quello convalidato no), gli scontri diretti sarebbero: andata 2-0 per noi, ritorno 1-2 per loro. A pari punti a casa mia, per causa degli scontri diretti, saremmo sempre noi primi e loro secondi. Sempre ammesso che sto gol di Muntari per qualche ragione che mi sfugge non valga 4 punti. A beh a quel punto allora cambia tutto.

Alessandro Magno

Cesena-Juventus 2012 Brividi inutili

Come si pensava per il Cesena è stata la partita, da ultima in classifica e si è buttata ..  con lei abbiamo faticato.  Non abbiamo asfaltato il Cesena ma lo abbiamo battuto con un gol a sorpresa di Borriello (finalmente) che ha tirato ed è entrata dentro! Miracolo ..il resto bravi i difensori.

A riguardo dell’attacco, come detto prima hanno fatto fatica già dall’inizio del match, Pirlo ha sbagliato un rigore e questo è il secondo. Sappiamo che non è la sua specialità, per quale motivo non l’ha fatto Vidal? Per esempio? O Matri? Se Pirlo segnava, l’andamento della partita poteva essere diverso, abbiamo sfiorato un pareggio che avrebbe consentito al Milan di raggiungerci. Il primo tempo la Juventus ha pasticciato molto, sarà stato il rigore fallito, anche Pirlo non era così lucido e ha sbagliato diverse azioni. Purtroppo Matri non riesce a vedere la luce da alcune partite a questa parte e forse andava sostituito prima.

Ritengo che l’ingresso del Capitano abbia messo ordine nel  secondo tempo decisamente migliore del precedente, con iniziative ragionate e tempestive ma comunque sempre intercettate, Conte stava aspettando che il Cesena crollasse, il ritmo imposto è stato fitto e nonostante la grinta della Juve e del suo gioco, l’avversario ha sempre anticipato ogni mossa.Tutto diventava difficile ed era un continuo “dai che ti ridai” ma sto pallone mai dentro, ma poi un’illuminazione:  Conte ha un’ottima idea, quella di effettuare i cambi, inizialmente Giaccherini, e successivamente Del Piero e Borriello. Escono Caceres, De Ceglie e Matri, ma siamo al  74mo, e il tempo si sta esaurendo. Con Del Piero in campo le cose cambiano, una sua iniziativa consentirà il tanto sospirato gol di Borriello, che farà esplodere tutti i tifosi al Manuzzi e noi a casa.

Poco dopo apprendiamo che il Milan con Boateng segnerà contro il Genoa, il distacco a 5 punti da lei durerà poco, accontentiamoci di mantenere i 3 punti di vantaggio e guardiamo allo scudetto.

Questa volta, mi sento di dover “bacchettare” il nostro allenatore, che ha corso una serie di rischi inutili: Pirlo non deve tirare i rigori, non va .. e poi il Del Piero dell’ultimo minuto può non servire a niente, un po’ di fortuna ci ha fatto solo bene, per’altro  pareggia la sfortuna degli anni precedenti, ma non possiamo affidarci a solo a questo, se fosse stato  inserito con anticipo, si avrebbe avuto più chance per mettere in cassaforte il risultato. Le giornate sono 4 e ci aspetta ancora la coda della classifica la cui presenza si farà sentire.

Ora spero l’abbia imparata che con le “piccine non si scherza”

Luna23

Cesena-Juventus 2012- 15 aprile Stadio Manuzzi

La Juventus affronterà Mercoledì “5 aprile 2012 l’ultima in classifica. Il Cesena non ha niente da perdere, se non tentare di fare bella figura e rimediare qualche punticino per l’orgoglio e per i tifosi. Ma la Juventus avrebbe da perdere e molto, quindi occhio a non sottovalutare, un match, che  all’apparenza innocuo potrebbe nascondere diverse insidie: nonostante l’ultimo posto, vietato rilassarsi, ed è bene,  diffidare sempre della coda della classifica, rende queste formazioni aggressive che non vedono niente se non la salvezza da ottenere costi quello che costi.

Conoscendo i nostri avversari, siamo consapevoli che il Cesena tenterà il tutto per tutto, con Adrian Mutu, nostro ex. La nostra formazione non dovrà farsi sorprendere o sottovalutare eccessivamente l’avversario, è così che si commettono gli errori più comuni, lasciandosi andare o dando per scontato la vittoria. Gli uomini di Conte dovranno mantenere i ritmi che conoscono e puntare a chiudere il risultato mantenendo sempre attenzione soprattutto alla difesa, non ci possiamo permettere errori grossolani, adesso.

Viste le ultime dimostrazioni, la Juventus, motivatissima e proriettatta verso il massimo dei traguardi, è senza dubbio preparata a tenere a bada il Cesena.

Luna23

Juventus – Roma una partita durata qualche minuto

Che cosa si può dire di una partita che è durata appena 8 minuti? Nulla o quasi che non si sia visto in campo. La vigilia è stata quasi più interessante della partita. Il mister avversario si è presentato in conferenza stampa con dichiarazioni riguardo la nostra imbattibilità e con premesse di venire a Torino non firmando per un pari. Luis Enrique non sarà scaramantico, ma queste dichiarazioni fino ad oggi ci han veramente portato un gran bene, quindi quando l’ho sentito non mi è dispiaciuto affatto. Il giorno prima il giornale che nessuno juventino sano di mente comprerebbe mai (ovvero quello rosa), con tempistica eccezionale, se ne era uscito con titoloni su un molto (moltissimo) presunto coinvolgimento di Conte nell’affare calcioscommesse. Nulla di strano se si pensa che quando si è parlato di un presunto Milan-Roma e di un presunto coinvolgimento del mister del Milan Allegri, ai tempi in cui allenava la Pistoiese (tirato in ballo niente di meno che da Crisitano Doni) non era avvenuto nulla di tutto questo. Normale amministrazione, sappiamo ormai da tempo come agiscono i nostri nemici. L’unica cosa che invece ancora mi sorprende è come mai la F.C. Juventus ancora faccia partnership con suddetti quotidiani. Nel pomeriggio poi è andato in onda un servizio su Mediaset Premium presentato dal neomilanista dell’ultima ora Graziano Cesari sui tanti torti arbitrali subiti dal Milan quest’anno. Roba da ridere insomma. Servizio che ometteva spudoratamente i tantissimi favori avuti dal rossoneri, basti guardare le caselle rigori dati – rigori subiti. Questa per quanto riguarda il prima, il come ci hanno ”apparecchiato la tavola”, ma la cosa è continuata pure nel post partita.

Graziano Cesari al termine della gara, scuro in volto come se gli fosse morto il gatto (e non era l’abbronzatura), ha sentenziato che il secondo gol della Juve era irregolare per fallo di presenza di Quagliarella a centrocampo e ha insinuato neppure troppo velatamente che il rigore fosse un poco dubbio, andando poi a parare che non c’era l’espulsione di Stekelenburg, quando poi anche gli ospiti gli han fatto notare come il rigore fosse clamorosamente solare. Come se tutte queste quisquilie avessero mai messo in discussione minimamente il risultato di una gara a senso unico. L’ex arbitro di Genova, al momento delle interviste, ha avuto anche l’ardire di chiedere a Luis Enrique se la Roma ce l’avesse con l’arbitro e il Mister spagnolo preso da evidenti altri grattacapi ha glissato sulla questione senza giustificarsi con cavolate simili. La sua Roma non ha effettuato neppure un tiro in porta e lo sa, a differenza di Cesari che è troppo impegnato a guardare le partite del Milan. Ma il meglio di sé lo ha dato il nuovo duo comico Sannipoli-Osvaldo in casa Rai, con l’intervistatrice romanista in vena di imbeccate piagnose e il centravanti della Roma in vena di sparare cavolate. Fra i due non si sa chi è stato più patetico, ma propendo per Osvaldo. Il giocatore, udite udite, ha dichiarato che davanti a un arbitro che fischiava tutto per la Juve e non consentiva alla Roma di giocare si sentiva così impotente che quasi quasi gli veniva da piangere (testuali parole). Quando l’ho sentito vi confesso che son scoppiato in una sonora risata. Forse si sentiva così impotente perché non pigliava mai la palla e gli veniva da piangere proprio per questo. Pure Collovati in studio gli ha consigliato di farsi un bell’esame di coscienza.

E veniamo alla partita. I nostri ragazzi son stati strepitosi dal primo all’ultimo minuto. Ci han messo 8 minuti per demolire la Roma e han fatto vedere nell’arco di un ora di esser assolutamente superiori, come gioco e come tonicità. In campo si è vista una sola squadra. Nella restante mezz’ora abbiamo preferito risparmiare le forze e non abbiamo voluto infierire, altrimenti poteva finire 8-0. Molto bene Vidal, Pirlo, Bonucci, Marchisio e Vucinic finalmente ispirato per tutto il tempo che è rimasto in campo. La risposta a tutte quelle chiacchere pre e post partita l’abbiamo data sul campo. Ed è stata una gran risposta. Ho sentito amici milanisti e interisti (ahimè ne ho anche io) dirmi che questo campionato lo merita assolutamente la Juve perché è una squadra, a differenza del Milan che è Ibra e poca altra roba. Questo è un segno tangibile di onestà intellettuale da parte anche di altri tifosi che iniziano a riconoscere i meriti assoluti di questa squadra, nonostante le polpette avvelenate dei media. Non so come finirà, meglio volare bassi e rimanere concentrati, però sono orgogliosissimo della nostra squadra. Forza Juve avanti così.

Alessandro Magno

Juventus – Roma 4-0

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Juventus-Roma 2012 – E’ nata una stella…

..che si chiama Juventus!

Avevamo previsto una partita fino all’ultimo respiro, piena di azioni, falli, sputi (quello c’è stato) spinte, azioni e chi ne ha più ne metta, invece no. La Juventus a Torino demolisce la Roma 4-0. Avete letto bene ..  è stata annientata in soli 10 minuti.

Ci aspettavamo un clima ben diverso e soprattutto di essere aggrediti in malo modo praticamente da subito,  pensavamo ad un team avversario compatto e molto determinato, mentre, ci siamo trovati a giocare contro una squadra  di provincia, che non ha nemmeno tentato di lottare, azione che avrebbero meritato almeno i loro tifosi. La partita non c’è stata, la sorte è stata  avversa per la Roma che all’inizio del primo tempo incassa due gol, effettuati con la medesima dinamica, segnati dalla stessa persona: Arturo Vidal, il migliore in campo stasera. E’ subito crisi, la Juventus vola e la Roma annaspa, tutto sommato ci prova ma senza inpensierire la difesa della Juve, ma al 29 mo accade un fatto, il portiere romanista Stekelenburg viene espulso per contatto con Marchisio, Rigore! Il primo questa stagione, questa decisione farà discutere, chi dice che sia corretto il rigore ma non l’espulsione, chi dirà il contrario. Pirlo sbaglia ma aggiusta .. e siamo a 3 sempre a 0. Termina il primo tempo, la sensazione è che la partita sia finita qui, la Roma è in inferiorità numerica con il portiere di riserva Curci, che non farà rimpiangere il suo collega titolare, ma nel calcio no si sa mai, c’è tutto un tempo per recuperare, vietato calare  di tensione.

Il secondo tempo inizia pensando di trovare una Roma incattivita e nervosissima la cui intenzione è di trovare la rimonta, ed invece no, la Juventus gioca praticamente da sola, a parte lo spledido gol di Marchisio effettuato al 52mo, non ci saranno più emozioni, ma un lento trascinare di palleggi alquanto noiosi. La Roma ha rinunciato, ha alzato bandiera bianca, vuole solo finire per tornarsene a casa. Anche l’allenatore Luis Enrique è attonito, con lo sguardo perso nel vuoto non dirà neanche una parola. Ha sorpreso questo atteggiamento che non contraddistingue una grande squadra, in tante in 10 uomini hanno vinto o rimontato, ma la Roma è ferita, non ce la fa.

Conte effettuerà dei cambi che non incideranno sul rendimento, questa volta la partita potevano finirla tutti, ma inteso che la Roma ormai era caduta e non sarebbe stata in grado di rialzarsi, il nostro allenatore non ha voluto rischiare i suoi  uomini migliori in vista di un impegno sempre più fitto che si sta concretizzando volta dopo volta.

La Juventus si diverte, sembra una partita di normale allenamento, nessuno la contrasta, ormai è fatta L’obiettivo di passare in testa rosicchiando qualche punto di vantaggio è stato raggiunto, +3 dal Milan, e siamo tutti felici.

Oggi più che mai dobbiamo crederci , vietato sbagliare con la coda della classifica, noi possiamo vincere!

Luna23

Juventus-Roma 15 aprile 2012 Juventus stadium Torino, ore 20.45

Incontrare la Roma è giocare con un grande nemico giurato, ormai fuori dallo scudetto lotterà per il posto in Champions League, e come al solito entrambi i team dovranno vincere. Nel frattempo allo Juventus stadium è tutto esaurito, e si pregusta una bella partita, che farà parlare e polemizzare come al solito. Per noi è un altro derby, ne viviamo tanti di questi episodi e sarà così fino alla fine, ma con la Roma c’è un’aurea di mito intorno. Oltre ad incontrarsi due rivali  acerrimi nemici, la ribalta sarà tutta per il duello Totti-Del Piero, due facce dell’Italia e del calcio, ma in comune una grande passione per i colori della propria maglia. Del Piero: il bravo ragazzo con la faccia pulita, dai comportamenti pacati e ragionati, contro Totti: il campione borgataro, dagli atteggiamenti esagerati spesso controversi. I due si stimano e se lo dicono, ma in campo è un’altra cosa.

Speriamo di poterli vedere Domenica sera, uno contro l’altro, come tradizione vuole: le motivazioni sono altissime, la Juve vuole lo scudetto, la Roma un posto in Champions, che dovrà contendersi con altre quattro squadre, la tensione sarà alle stelle, sperando in una festa per noi, ci auguriamo che l’arbitro Bergonzi, il designato per questa partita, sia all’altezza di gestire al meglio le due compagini.

Come andrà a finire? In un match in cui tutto può succedere è onestamente difficile prevedere un risultato certo, Champions a parte, la Roma è orgogliosa e non mollerà, di contro, la Juventus è preparata per affrontare una squadra aggressiva reduce da una vittoria netta contro l’Udinese. Personalmente ritengo un po’ più favorita la Juve per la continuità di risultato e il campo a suo favore.

Comunque vada  ..sarà senz’altro una festa e il divertimento  assicurato.

Luna23

 

 

 

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