Il calcio femminile questo sconosciuto…non se ne parla mai, un altro mondo parallelo a quello maschile che raramente si incontrano, sembra quasi un figlio di un “Dio minore” ma queste donne che giocano a calcio dimostrano un impegno e sacrificio pari ai colleghi maschi, per conoscerle meglio abbiamo incontrato Eleonora Prost, attiva in serie A femminile al Cervia, squadra neo promossa ma che punta alla riconferma per le prossime stagioni.
Intanto ciao Eleonora, e grazie per essere con noi, parlaci di te e della tua passione per il calcio quando l’hai scoperta?
Grazie a voi per questa intervista! Dunque sin da piccola vedevo i miei fratelli giocare in cortile con le classiche porte fatte da zaini e muretti e mi son appassionata a vedere quel pallone rotolare. Ho dovuto aspettare un po’ di tempo prima di iniziare a giocare in una squadra, ma la voglia di tirare quei due calci era troppo forte….ed eccomi qua!
La tua squadra è in serie A, qual è il tuo ruolo?
Di solito vengo impiegata come trequartista e devo dire che è il ruolo a me maggiormente congeniale. Talvolta sono utilizzata anche come seconda punta e lì realizzo qualche goal..d’autore!Scherzi a parte, sono sempre a disposizione del mio allenatore. Pur di giocare…forse anche in porta…no questo non scriverlo altrimenti il nostro portiere Silvia mi massacra!
La vostra carriera se non accadono incidenti è pari ai vostri colleghi maschi? Quanto dura mediamente?
La nostra carriera ad alti livelli dipende da ognuna di noi e dalle sue capacità di adattamento. Può durare da uno a 20-25 anni. L’esempio che abbiamo in squadra si chiama Marinella Piolanti, ex nazionale, sposata con figli, che da anni calca ancora a dovere i campi di serie A.. con la stessa grinta di una ragazzina. Conta molto l’abnegazione e conta molto l’umiltà…con la testa sulle spalle nessun obiettivo è precluso, ma siccome non ci sono i riflettori come nei campionati maschili..si fa anche presto a cadere in basso.
Giocare a calcio in serie A femminile consente di mantenersi? garantisce un futuro se non si pensa ad un’alternativa?
Purtroppo l’attività di calciatrice non consente di mantenersi, salvo pochissime eccezioni (vedi Patrizia Panico alla Torres per fare un nome).Tutte noi lavoriamo o studiamo e perciò, come ben puoi immaginare, allenarsi alla sera diventa ancora più duro dopo una giornata intensa. Il futuro ce lo costruiamo con le nostre mani, può essere utile allenare una formazione giovanile under 14 all’interno della società di appartenenza ad esempio..per comprendere anche meglio le dinamiche e la fatica di fare il mister…Si sa che in Italia siamo tutti allenatori, arbitri, ecc….Cimentarsi in questo compito di formazione, oltre a essere gratificante dal punto di vista personale, può costituire una opportunità di restare nel calcio femminile quando giocoforza si dovranno appendere gli scarpini al chiodo.
Chi è il campione che ti piace e ti ispira nella professione?
Mi ispiro a Eleonora Prost, nel calcio maschile un mio idolo è Mauro Zarate che, anche se nell’Inter ha poco spazio, nella Lazio ha fatto vedere grandi cose. Uno che dà del tu al pallone
Parliamo di Juventus:
Al momento attuale in alto in classifica, come la vedi tecnicamente?
Onestamente vedo la squadra bianconera uno scalino indietro al Milan attuale. Ma penso anche che con la forza di un gruppo unito e straordinario come quello di quest’anno si possa sopperire al gap tecnico e provare a vincere questo campionato.
Secondo te oltre al tecnico, Antonio Conte che ha imposto un certo tipo di gioco, chi ha fatto la differenza rispetto ai nostri tristi anni trascorsi?
Antonio Conte, abile oratore oltre che mister , è bravo a ottenre il massimo da ognuno responsabilizzandolo al meglio. Si vedano anche le esperienze precedenti a Bergamo Siena e Bari. Inoltre impostando un gioco ordinato e tatticamente valido, è riuscito a dare un anima alla Juve. Cosa che non tutti in passato erano riuscti a dare.
In questo momento la nostra difesa ha dimostrato di funzionare, chi è per te il migliore e perché?
Il migliore resta sempre Gianluigi Buffon, la nostra saracinesca. Un portiere come lui infonde sicurezza a tutto il reparto con la sua esperienza e carica. Inoltre ho apprezzato molto anche i miglioramenti di Barzagli, nettamente migliorato dopo esser stato in Germania a Wolfsburg.
Cosa manca alla Juventus oggi?
Penso che alla Juve manchi qualche rigore….battute a parte,credo si sia all’inizio di un ciclo nuovo e come tale ci sia bisogno di quest’annata cosiddetta di transizione per registrarsi. La squadra è competitiva, ma non gioca ancora a memoria come il Milan. Superato questo ostacolo, non vedo problemi verso la conquista dello scudetto. Io sono molto soddisfatta del campionato attuale.
Alessandro Del Piero, Paolo Maldini, Francesco Totti ..campioni ma non solo, anche immagini di squadre protagoniste la cui mira è vincere, cosa condividi e cosa no?
Dei campioni maschili non condivido l’esasperazione continua, le continue proteste verso gli arbitri, la loro ostentazione.. dovrebbero essere di esempio verso i giovani e spesso sono modelli negativi coi loro atteggiamenti in campo e fuori. Preferisco noi donne col pallone tra i piedi, anzi in punta di piedi, dilettanti unili che si allenano in modo professionale sputando sangue per la maglia che indossano. Nel calcio femminile le bandiere esistono ancora. Forse perchè girano molti meno soldi?
Parlando di allenatori, possiamo rilevare come sono cambiati i tempi, oggi i tecnici giovani non solo di età ma anche di lavoro, Conte, Allegri, Enrique, Guardiola lo stesso Mourinho, sono solo alcuni esempi, superano di poco la quarantina, pensi vada meglio rispetto ad altri con più esperienza?
Sicuramente gli allenatori giovani che hanno smesso di giocare l’altro ieri trasemttono ai ragazzi un punto di vista maggiormente simile al loro avendo abbandonato relativamente da poco il terreno di gioco. Questo conta molto dal lato comportamentale e della comprensione reciproca. Per contro, l’esperienza di un veterano della panchina è insostituibile. Ci vorrebbe il giusto mix tra le due tipologie di mister.
Tornando a te Eleonora, hai un sogno nel cassetto? Degli obiettivi da raggiungere come calciatore?
Quando ho iniziato il mio sogno nel cassetto era di arrivare in serie A , grazie alla Reggiana e alla mia passione questo sogno si è avverato. Adesso mi piacerebbe andare in Nazionale. Durissima, ma sognare non costa nulla…
Nella tua famiglia le donne nel calcio si distinguono, so che hai una cuginetta, Alessandra, che si sta mettendo in evidenza .. cosa vorresti per lei e cosa le consiglierai se si appassionerà sul serio?
Ale è un vero terremoto..comel o ero io..e comel o sono ancora..vorrei che continuasse a divertirsi giocando e, se e quando decidesse di seguire le mie orme calcistiche..beh ne sarei orgogliosa..e le augurereile migliori fortune..Consigliandole di mantenere semprei piedi per terra e di lavorare sodo.
Lo Juventus stadium che si sta proponendo come struttura ideale e all’altezza di ogni condizione atmosferica, secondo la maggior parte dei giornalisti avrebbe influito positivamente sul rendimento della Juventus, tu che ne dici? Ti piacerebbe visitarlo?
Mi piacerebbe giocarci più che visitarlo… . Dati i campi che abbiamo nel calcio femminile, alcuni veramente improponibili. Sicuramente lo Juventus Stadium dovrebbe essere preso a modello dalle altre società italiane e europee come la casa del calcio che ogni squadra dovrebbe avere. Andare allo stadio dovrebbe essere come andare al cinema o a teatro..a livello di funzionalità e di efficienza. Come avviene negli altri paesei europei d’altronde.
Sicuramente sei al corrente dei tristi accadimenti all’Heysel di Bruxelles, in quella terribile finale tra la Juventus e il Liverpool, per noi Juventini è una ferita aperta che non si rimarginerà mai, un lutto non superabile e come con tutte le disgrazie ci si convive, ritieni a tuo parere che si sia trattato di un fatto riguardante solo due squadre e relative tifoserie o del calcio in generale?
Sono passati quasi trent’anni dalla tragedia dell’Heysel..ma sembra sempre ieri rivedendo quelle terribili immagini. Non si può morire per assistere a una partita di calcio. Assurdo nel 1985 come nel 2012. Il calcio è malato sotto questo aspertto e necesiterebbe di un bravo dottore. Ma non vedo nessuno all’orizzonte….
Tu come donna, pensi che un giorno ci sarà una pacificazione tra tifoserie anche tra team acerrimi nemici?
Io auspicherei la fine del tifo violento ed urlato. Ma finchè dalle società non verranno esempi concreti allontanando i tifosi fecinorosi e punendo severamente i tesserati che si macchiano di atti negativi.. non andremo da nessuna parte. In Italia manca la cultura sportiva. Bisognerebbe che nelle scuole si insegnasse il rispetto dell’avversario e delle diversità.. le ore di educazione fisica potrebbero servire anche a questo se meglio sfruttate..nel calcio femminile per fortuna non siamo a questo livelo di barbarie..perciò invito i curiosi as avvicinarsi e a seguire questa disicplina perchè ci si diverte!
Grazie Eleonora, e tanti complimenti a te e alle tue colleghe, grazie per aver arricchito il nostro blog e ti prego di continuare a seguirci e di intervenire, il tuo punto di vista è prezioso.
Grazie a voi!
Luna23
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