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Un Conte al servizio della Signora.

1 La quadratura del cerchio (Prima Parte)

Articolo di  Silvio Mia

Dopo questo inizio di stagione alquanto traballante , si torna a parlare della Juventus di Antonio Conte e del suo eventuale ritorno sulla panchina della Juventus . L’inizio di questa stagione etichettato come quello che ha rivoluzionato la rosa bianconera, è stato un incubo per tutti . Vedere la Juventus arrancare contro avversarie ben più modeste , ha dato la sensazione che la persona preposta a rimettere in linea di galleggiamento la nave, fosse in uno stato di confusione ,in cui in un certo momento non si riusciva più a capire quali fossero le reali capacità che possedeva per poterne uscire. Poco alla volta, ritornando sul vecchio modulo, da quanto sentito, imposto dai vecchi dello spogliatoio a Mister Allegri, la squadra inanellando una serie di vittorie , che spero continui , è riuscita a rimontare verso posizioni più consone al valore della propria caratura tecnica. Fatta questa premessa parto dall’inizio…. Nella stagione 2010-2011 alla Juventus successe quello che era accaduto nel 1994. Un grande ristrutturazione del Management con la sostituzione dei vertici societari in cui finalmente dopo gli anni bui ,gli anni di piombo , gli anni di grande simpatia per gli altri che vedevano la Juventus della triade Cobolli/Blanc/Secco fuori dai giochi scudetto, si tornava a vedere la luce ,insediando sulla poltrona di Presidente Andrea Agnelli figlio di Umberto e nipote dell’Avvocato . La carica veniva decisa dai vertici Exor e più precisamente dal cugino John Elkann , successore sul ponte di comando del Gruppo FIAT di nonno Gianni ,che l’aveva tenuto vicino a se negli ultimi anni della propria esistenza per “insegnargli” il lavoro che avrebbe dovuto svolgere. L’8 settembre 2011 grande avvenimento fu l’inaugurazione dello Juventus Stadium che seguiva una campagna acquisti che aveva portato alla Juventus giocatori di qualità che potevano far sperare , se non in un futuro vincente , almeno in un futuro dove la Juventus potesse tornare a lottare per esserlo. Non dimentichiamo che la Juventus post-calciopoli dopo l’anno in serie B in cui Deschamps aveva diretto più che bene le operazioni e fu mandato via per divergenze sulla campagna acquisti , solo con Ranieri la squadra ebbe un rendimento consono al blasone della Società conquistando un terzo posto e quindi la qualificazione ai preliminari di Champions nel primo anno e un secondo posto con qualificazione diretta il secondo anno in cui l’allenatore romano sedette sulla nostra panchina. Al ritorno in Champions, la Juventus venne eliminata con onore negli ottavi di finale da un Chelsea più forte e conquistò due vittorie contro il Real Madrid nel girone eliminatorio , in cui si ottenne la qualificazione. Le due vittorie ebbero un solo grande protagonista , il nostro capitano Alex Del Piero che segnò tre dei quattro goal realizzati nelle due gare , con una doppietta al Bernabeu e conseguente Standing Ovation alla sua uscita dal campo qualche minuto prima del termine della stessa. Alex si era già reso protagonista , nei preliminari per l’ammissione ai gruppi eliminatori ad agosto ,con un goal rifilato allo Zenit di S.Pietroburgo nella gara giocata a Torino , in cui aveva sbloccato il risultato con un tiro su punizione da circa 40 metri . Finita con un esonero a due giornate dal termine del campionato l’esperienza di Ranieri alla Juventus , per sostituirlo venne chiamato Ciro Ferrara , in cui io credevo sulle capacità di poter essere un buon allenatore . Purtroppo Ciro fallì e dopo di lui fallirono Zaccheroni e Del Neri che fu il primo allenatore dell’era Agnelli ,che nel frattempo aveva assoldato Marotta e Paratici per occuparsi di calcio mercato. I due venivano dall’esperienza alla Sampdoria in cui nell’ultima stagione proprio con Del Neri in panchina erano riusciti a centrare la qualificazione ai preliminari di Champions. L’allenatore friulano fu scelto per iniziare un progetto che si svilupperà successivamente con Conte , che partì con una serie di acquisti più di quantità che di qualità, per cominciare a creare un gruppo su cui lavorare, per poi migliorarlo, come poi avvenne, negli anni successivi . Il progetto Del Neri naufragò nell’inesperienza dell’uomo , nella sua capacità di gestire le pressioni che una Società e una maglia come quella bianconera impongono. Era chiaro che il progetto vincente che Andrea voleva costruire doveva avere una base tecnica ben più solida e la conferma si ebbe nello scorrere della stagione quando si cominciarono a sentire nomi che la Juventus avrebbe acquistato, sia per quanto riguarda i giocatori sia per la scelta dell’ allenatore che avrebbe dovuto guidare la nave bianconera. Con un po’ di sorpresa venne ingaggiato un vecchio leone , un capitano indomito , uno juventino a 360° , Antonio Conte. L’ex giocatore era stato invocato per mesi dalle curve e io rimasi molto titubante quando comunicarono la notizia , perché mi pareva che questa scelta fosse stata fatta per accontentare la tifoseria e metterla in condizione di non nuocere con contestazioni, se le cose non fossero andate bene. Il mio scetticismo era dovuto anche al fatto che avevano dipinto Conte come un altro integralista del suo credo calcistico e quindi ero preoccupato di assistere a un Maifredi-bis o a un’esperienza simile, dove l’allenatore naufraga nella testardaggine del proprio credo calcistico a discapito dei giocatori che ha nella rosa. Invece Conte si dimostrò uomo di campo ,con un equilibrio nelle scelte che poco alla volta fecero tornare la Juve nel suo posto di competenza per forza e blasone . Calciopoli per quanto riguarda il campo era soltanto un brutto ricordo per la squadra che era di nuovo simile a quelle passate , la mentalità vincente stava tornando e con essa la convinzione di poter competere ai massimi livelli . Bisogna dire che gli anni post-calciopoli avevano avuto una positività al ritorno in serie A , perché nella rosa erano ancora presenti alcuni dei fuoriclasse che componevano lo squadrone che venne smembrato dagli esiti del processo sommario dell’estate 2006 . Esauritasi la loro carriera , non avendo una dirigenza all’altezza della Juventus, pur spendendo molto, vennero acquistati giocatori pagati uno sproposito sia di cartellino che di ingaggio, che in campo delusero le aspettative con prestazioni al di sotto di quelle che la Società e i tifosi si aspettavano di vedere. Con il cambio dirigenziale , si partì a fari spenti e il primo anno fu un disastro , un settimo posto , che andava a sommarsi con quello dell’anno precedente. Si dice che Conte non venne chiamato dalla Società , ma fu lui ad andare a casa di Andrea Agnelli per esporgli il progetto che aveva in mente per riportare la Juventus in alto. Due ore e Andrea si convinse che il capitano era l’uomo giusto. Prima dell’inizio del campionato ci fu l’inaugurazione del nuovo Stadio , una festa che fece capire che la maglia a strisce bianconere aveva di nuovo come obiettivo principale ,cucire su se stessa quel triangolino tricolore sulla quale aveva campeggiato più volte e così fu. Con un po’ di sorpresa , come già successo con altri allenatori che si sono seduti sulla panchina bianconera e cito Trapattoni, Lippi ,Capello e successivamente Allegri , anche Conte alla prima stagione da tecnico juventino, conquistò il titolo tricolore. Lippi e Allegri fecero anche meglio conquistando anche la Coppa Italia e perdendo , Lippi la Coppa UEFA e Allegri la Champions League, mentre Trapattoni riuscì a vincere oltre a uno scudetto con record di punti anche la Coppa UEFA, la prima Coppa Internazionale della nostra storia , conquistata con una squadra composta esclusivamente da giocatori italiani. Dunque la Juventus era tornata vincente e il bello di quella vittoria fu che la Juventus vinse il campionato senza perdere nessuna partita e questa striscia durerà per 49 partite di campionato , interrotta dalla sconfitta interna subita dall’Inter per 1 a 3 . Quell’anno l’unica partita persa dalla banda Conte fu la finale di Coppa Italia contro il Napoli per 2 a 0 allo Stadio Olimpico di Roma , partita in cui la Juventus arrivò stanca e scarica da una stagione straordinaria. Il ciclo Conte proseguì con un altro titolo e con l’eliminazione nei quarti di finale di Champions League contro i futuri Campioni d’Europa del Bayern Monaco ,che con un doppio 2 a 0 ottenuto in Germania e a Torino estromisero i bianconeri dalla Coppa . Il terzo anno fu ancora scudetto . La Champions sfumò in Turchia casa Galatasaray in una partita ben controllata e persa nel finale . La cosa che scatenò molte polemiche fu che vista la nevicata insolita caduta su Istanbul il giorno precedente , la gara venne rinviata e giocata su un campo impraticabile , non per la neve , ma per il suo stato di ingiocabilità visto che era stato praticamente arato. Comunque le colpe di questa eliminazione non furono solo dovute a questa condizione, ma al fatto che non si sarebbe dovuto andare a giocarsi la qualificazione nell’ultima partita in un girone alla portata della Juventus , che si complicò subito con il pareggio di Copenaghen e quello interno contro il Galatasaray . Alla fine l’eliminazione fu anche meritata in quanto la Juventus vinse soltanto la partita interna contro il Copenaghen , completando il quadro con una sconfitta a Madrid sponda Real e un pareggio interno con gli spagnoli. Esaurita l’esperienza Champions , la Juventus fu dirottata, in quanto terza classificata del proprio girone , in Europa League, dove il suo cammino si interruppe in semifinale contro il Benfica , che , pur sembrando battibile e inferiore ai bianconeri, era riuscito a vincere 2 a 1 l’incontro di Lisbona, dove la Juventus aveva molto sbagliato in zona goal e imporre lo 0 a 0 allo Stadium in un incontro caratterizzato dalle perdite di tempo dei giocatori portoghesi , tollerate dall’arbitro, che specialmente nella fase finale innervosirono la Juventus che venne così eliminata. Peccato , anche perché la UEFA aveva assegnato la finale allo Juventus Stadium . Vincerà la Coppa il Siviglia ai rigori contro i Lusitani. La Juventus si consolerà con il terzo scudetto consecutivo ottenuto realizzando 102 punti , un record difficilmente superabile in futuro. Nonostante , come si dice oggi, Conte avesse palesato dei mal di pancia durante la stagione , la situazione sembrava essersi ricomposta e tutto era pronto per ripartire con il ritiro pre-campionato. Il secondo giorno di ritiro convocando una conferenza stampa , l’allenatore comunicò la sua decisione di lasciare la Juventus . Fu una secchiata di ghiaccio in testa caduta a tutti gli juventini perché nessuno capiva quali fossero le motivazioni che avevano spinto il tecnico a lasciare la squadra per cui era stato prima tifoso, poi calciatore e quindi allenatore con i risultati che tutti sappiamo. Io non voglio giudicare il perché e il per come di quanto è successo , non voglio allinearmi ai fiumi di parole che sono stati detti e scritti , penso che le vere motivazioni le sappiano Conte , la Dirigenza e il Presidente, tutto il resto sono parole, illazioni per dare contorno ad una situazione che nessuno poteva prevedere. Io sono fra quelli che spera in uno suo ritorno , specialmente ora che si è cominciata una ricostruzione della squadra , che è cambiata in molti effettivi . Conte con le sue idee , con la sua capacità di spronare e motivare i giocatori , con la sua grinta sarebbe ancora l’uomo giusto al posto giusto per dare un gioco vincente a una rosa competitiva che non potrà che essere migliorata negli anni a venire.

RICCHIUTI 146. RICCHIUTI FINALE.

Kit-Carson-e-Tex-cavalgando

 

 

Questo è l’ultimo ”Ricchiuti”.

Devo dire che non è stato un fulmine a ciel sereno. Me lo aspettavo prima o poi. Sarà perchè conosco Enzo e so che non è mai banale neppure negli addii. Così come non è stato mai banale in tutte le puntate di questa rubrica. Così come questa rubirca è inizata, senza un preavviso, così chiude. Ci prendiamo una pausa a tempo indeterminato. Vediamo quando Enzo avrà voglia di ricominciarla e se ne avrà voglia. La rubrica chiude per volontà di Enzo che, appunto, ha voglia di prendersi una pausa. Io d’altronde come tutti i ricchiutisti non mi ero stancato di ascoltarlo, anzi tutte le volte che lo risento ci trovo qualcosa di nuovo. D’altronde non puoi stancarti di sentire gli assoli di Jimmy Page , ti puo’ piacere o no, questo si, ma se sei un suo fans lo ascolteresti per ore. Così come non puoi stancarti di ammirare un quadro di Caravaggio con i suoi angoli chiari e quelli oscuri. Ecco Enzo è così. Folle e dannato. E’ come George Best. Non il migliore in assoluto, ma il migliore fuori concorso. Ci sono quelli troppo bravi per stare alle regole del gioco degli altri. Ma d’altronde in 146 puntate di cose ne abbiamo dette per cui va bene così. Per ora.

Sulla nostra amicizia posso dire questo: Io e te siamo come Tex Willer e Kit Carson. Siamo diversissimi ma amiamo le stesse cose. Tu per me sei il mio unico maestro riconosciuto. Proprio come Kit lo è per Tex. Ora Tex si fa un po’ di avventure da solo ma quando avrò bisogno, proprio come nel fumetto, Kit Carson correrà al mio fianco. Perchè tu sei il mio pard Enzo. Qualcuno dice che ”pard” in slang americano volesse dire socio. Non so se se l’è inventato Bonelli o è proprio così. Vasco in una strofa delle sue innumerevoli canzoni dice: ”La vita non è facile … ma a volte basta un complice … è tutto è già più semplice…”. Alla prossima Enzo.

 

1- La Juve oggi.

Come quella di ieri. Un eterno esame ma senza patemi. Molti giudicano il mondo Juve come il Polo Nord. Un posto terrestre ma al contempo non raggiungibile. Un ghiacciaio di vittorie mai festeggiate col calore. Ma il caldo scioglierebbe la tensione. E l’obiettivo, conservarsi irraggiungibili, è l’unica cosa che conta.

2 – Agnelli,Marotta,Allegri.

Agnelli è uno che sembrava Obama. Era accolto il suo nome come la grande speranza. Non voglio dire l’abbia delusa, non dico neanche che sia questo gran calibro. Forse è arrivato giovane e comunque limitato dal suo essere uno stipendio più che un padrone. Non credo sia cambiato granché, la strategia Juve continua ad essere dettata dagli avvocati e gli avvocati amano gli accordi non le vittorie. Riguardo il campo, felice l’intuizione di appoggiarsi a Conte e ad Allegri per il dopo Conte. Riguardo il fuori dal campo, come politico è zero. Parla spaziale a una platea di pane e formaggio, fa il primo della classe bacchettando con accuse di povertà e arretratezza proprio quelli che dovrebbero votarlo. Non ha speranze, ora pare voglia aprire a Lotito ma sarà difficile si fidino di lui. Meglio Marchionne.
Marotta, a me mai piaciuto. E’ un contabile. Ce ne sono di bravi uguale e che costano meno. Non è uomo di campo, non sa distinguere un calciatore da un altro, ha una tendenza irresistibile a fare gaffe. E a darsi delle arie. Non ce lo vedo direttore generale, Marotta se compra una partita gli vendono un paio di calci d’angolo. E poi è un cagasotto, quando Conte sfuriava lui scappava. I dg che amo io hanno il porto d’armi e sono gli allenatori a darsela.
Allegri, la risposta intelligente a una domanda. Come consolidiamo il primato raggiunto con un dispendio di energie nervose fisiche agonistiche insostenibile sui periodi medi e dunque inadatto a una grande squadra ? Ecco Allegri. Non è un vate, manco vuole esserlo. Ha dato tanta libertà: la differenza è se hai liberato Tevez o Dybala.

3 – Conte,Conte-Juve,Conte-Nazionale.

Come giocatore lo reputavo uno un po’ meglio di Di Livio. Un gregario con qualche lusso, non impazzivo per lui, era un po’ più di niente. Allenatore, è stato il valore aggiunto come pochi. Quello stronzo mi ha coinvolto a livello emotivo, capisco quelli che oggi lo odiano, avrei potuto anche io. Ma non lo odio affatto. Ero al San Paolo, la sera del secondo tempo in cui si è trasformato da tappetaro imbonitore cazzaro in predestinato. Lì s’è capito tutto, questo improponibile sgraziato trucido coi capelli falsi era davvero il migliore di tutti. Per me può tornare anche domattina, la stima intellettuale nel suo lavoro è intatta e il trasporto emotivo idem. Non importa abbia addosso il profumo della Nazionale o del compromesso storico coi suoi nostri carnefici. Lo sappiamo tutti bene quanto Conte e la Nazionale siano solo una parentesi, a mio avviso pure vincente. Riguardo i compromessi, ne abbiamo uno come presidente.

4 – Gli ultimi due Capitani Del Piero e Buffon.

Del Piero lo vedo sempre sorridente, vuol fare il Presidente di tutti. Sono sicuro piacerebbe e annoierebbe da buon grand’uomo. Non sono sicuro gli converrebbe esporsi, potrebbero trovargli scheletri nell’armadio di natura personale. Come calciatore l’ho visto sempre bene, prima molto talento poi molto intelligente. Ero delpierista ma con gli occhi aperti, quando faceva cagare lo ammettevo senza pietà e la sera della finale degli Europei in Olanda l’ho criticato anch’io. Buffon ? Sembra Zoff ormai. Ha la stessa voce pure. Buffon come Del Piero l’ho visto nascere, come Zoff mai discusso.

5 – Moggi e Farsopoli.

Luciano Moggi ha rappresentato gran parte del mio interesse al calcio dato che lo seguo dal 1982. Come Andreotti, ha avuto seguaci ovunque, in tutti gli schieramenti. A pochi è riuscito questo nel calcio. A Sivori, a Maradona forse. Come dirigente solo a lui e a Italo Allodi. Ma ad Allodi volevano bene i giornalisti. A Moggi vuol bene la gente. Su Calciopoli ho dato, è un argomento oramai ai limiti del chissenefrega.

6 – Enzo Ricchiuti.

Ricchiuti è uno che sa scrivere. Ma è anche uno che non m’ha fatto guadagnare una lira. Invidio i ricchiutisti che non debbono conviverci. Lo amano come me ma poi ognuno nel suo letto. Spero diventi un marchio: una di quelle cose che non si capisce un cazzo ma restano di moda.

7 – La tua esperienza al nostro Blog.

Un interrogatorio. Il blog è molto calcio centrato in modo tradizionale e questa scena del dialogo tra la persona normale e il matto dell’ultimo piano o la strega che dice stravaganze era davvero un pugno nell’occhio. Però ha funzionato, ricordava un po’ Dario Fo a Canzonissima. E’ durata più di lui.

8 – Davide Peschechera (Eldavidinho)

Davide è uno di questi ragazzi come Capuano o altri, giovani che hanno iniziato a leggermi molto giovani. Il merito del punk è stato far prendere coraggio ai ragazzi, dai suonate, non fatevi impressionare dalla grande tecnica, dalla grande merda. In un certo senso credo di averli invogliati a prendere la chitarra. O a resistere dal posarla. O forse guardavano solo le donne nude dei miei blog. Quando ci saranno altre generazioni, Davide Peschechera saprà spaccargli la chitarra in testa.

9 – Cinzia Fresia.

Boh. Mi sembra sia quella che ogni tanto fa i sondaggi. C’è un ruolo vacante in generale sia che si tratti di web che di altro. L’opinionista donna e cattiva. La Selvaggia Lucarelli che riconfermi l’antico adagio, il calcio non è sport per signore. Per fare questo devi avere competenza e taglio di capelli e Cinzia Fresia a quanto pare ce l’ha. Una volta su Giornalettismo suggerii a Maria Teresa Mura di non scrivere i temini. Le ragazze oggi fanno bene a occuparsi di calcio. Devono soltanto evitare il lieto fine. Devono mettere i voti.

10 – Io.

La cosa che più mi piacerebbe in assoluto è il rientro ufficiale di Luciano Moggi nel calcio italiano. Per quell’epoca ci vorrebbe uno scritto pulito, onesto, che trascini i cuori. Che esprima vendetta e giustizia in una pietanza appassionata e alla portata delle tasche di tutti. Una Campovolo moggiana e anche universale delle persone perbene. Potresti farla solo tu, gli altri chi più chi meno non riuscirebbero a urlare contro il cielo come intendo io senza che il cielo si annoi o se la prenda a male. Riconsegnare Moggi alla storia della gente normale è roba da Springsteen. Non è lavoro mio. Non è la mia realtà. I Little Steven per quell’epoca staranno in qualche serie dei Soprano.

 

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di Enzo Ricchiuti

Come è andata nella doppia uscita la nazionale?

Direi complessivamente bene. Bisogna però recuperare un centrattacco degno di questo nome. Balotelli sarebbe l’ideale.

Conte ct.

Che spreco in teoria. Però se pensi che possa vincere robe come Europei o Mondiali, capisci che ne vale la pena. I soldi, sta prendendo una fregatura. Potrebbe guadagnare il doppio nei club.

Come sta andando la vuelta?

Si stanno alternando al comando lo scalatore italiano, Aru, e quello spagnolo, Rodriguez. Quest’ultimo è una vecchia conoscenza, non ha mai vinto niente. E’ bravo a fare i muretti e a non superare gli ostacoli veri. Aru è giovane e di una potenza impressionante. Pare avere riserve inaudite ed ha una generosità d’altri tempi. Potrebbe vincere il terzo incomodo, monsieur Domoulin, un cronoman che in salita ha retto benone. Può vincere se riuscirà a dare almeno 3 minuti alla coppia italo spagnola nella crono di metà ultima settimana. Se non vi riesce, sarà testa a testa tra il giovane ed il vecchio. Io da bravo vecchio amo solo la gioventù.

Good bye Andrea

andrea-pirloScritto da Cinzia Fresia

Puntuale come un orologio svizzero è giunto l’addio alla Juventus dell’amatissimo Andrea Pirlo, abbiamo sperato come per Tevez, che si fermasse ancora, ma la decisione era stata già presa e Andrea oggi, ci saluta.

Parole bellissime scritte per la Juventus, i suoi tifosi e per il tempo passato insieme, ma a noi manca già moltissimo.

Vi confesso che la Juventus di Conte a me piaceva, e vederli andarsene alla spicciolata dispiace e ci intristisce. E’ il brutto del calcio, non ci si può affezionare.

Mentre Andrea Pirlo era in procinto di mettersi la maglia bianconera, un altro Andrea si insediava alla Juventus, era Andrea Agnelli, la cui gestione ha riportato la Juventus ai massimi livelli,  in un momento in cui la Juve era nel buio totale, triste e cupa e settima in campionato. Andrea Pirlo è stato il protagonista di questa rinascita Juventina, il feeling tra lui, la città e la società è stato talmente immediato da regalare alla Juve il suo primo scudetto dopo la serie B.

La storia di Pirlo alla Juventus è  talmente bella che sembrava non  dovesse finire  mai, si è sperato in un ripensamento e che decidesse di terminare  la carriera da noi, ma il campione ha sentito l’esigenza di volere dell’altro, e sperimentarsi all’estero, in un club  come il NYcity, con altri colleghi, altre sfide .. un altro mondo.

Se lo merita Andrea, ai club italiani dove ha giocato ha dato veramente tutto, alla Juventus è mancata per un soffio la coppa dei Campioni, ma ha vinto un posto nel cuore di noi tifosi, a cui siamo sinceramente grati e profondamente affezionati.

Un professionista serio, un uomo squadra e d’azienda,  un collega affidabile che ha saputo essere anche  amico, è stato perfetto in tutti ruoli, è stato eccezionale nel ridare dignità alla Juventus ridisegnandone le geometrie, in questi anni, ha guidato la sua Juve prendendola per mano e passo dopo passo, riportandola  alla vittoria.

La nostalgia la sentiamo già, proprio perchè sembrava nato con questa maglia, nonostante i trascorsi meneghini, ha indossato i colori della Juventus  come se fossero sempre stati suoi,  ti aspettiamo Andrea, forse un giorno tornerai qui come dirigente o chissà ..come allenatore.

 

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Di Enzo Ricchiuti

 

Juventus – Real Madrid.

Bella Juve. Più di quello che s’è fatto non si poteva. Topica su Ronaldo compresa. Una cosa al Real devi concederla di default, è nella natura delle cose. Passiamo se ripetiamo Monaco e facciamo storcere il naso.

Loro.

Loro hanno tanto di quel talento che possono decidere di giocare ad handicap. Sono battibili. E sarà un piacere sputare su quelle facce da fighette.

Noi

Noi manco dovevamo stare qui. Siamo il vaffanculo al mondo.

L’arbitro, il tifo dello stadium, i vip presenti in tribuna  Moggi, Tavecchio, Conte …

L’arbitro ha fatto quel che va fatto quando c’è il Real. Arbitrare senza esagerare. L’importante non è subire ingiustizie, è arrivare ai livelli del Real. Allo Stadium non vengo ma mi piacerebbe vedere la partita con Pavel Nedved. Ogni volta che segniamo cerco solo lui, degli altri ignoro persino se siano rimasti in vita.

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Di Enzo Ricchiuti

 

Juventus Milan la partita.

Bellina. Un po’ a sprazzi. Una Juve a macchia di leopardo, impegnata il giusto, rilassata quando doveva. Il Milan è stato bravo a pressare, in certi momenti è stato persino competitivo. Si vede che giocare coi più bravi fa bene.

Il dopo partita gaffe monumentale di Galliani e botta e risposta fra i siti ufficiali.

Galliani col senno di poi è stato abile. Forse è vero che è stato impetuoso ma poi ha saputo capitalizzare. La Juve ? Qualunque cosa faccia serve solo a prenderle. Fuori dal campo si perde in maniera direttamente proporzionale alle vittorie in campo. Agnelli sbaglia a voler trainare il movimento: dovrebbe trainarlo si ma verso il burrone per poi fare altro. Questi della società si preoccupano che le altre facciano gli stadi e sistemino i bilanci ma sembrano quei capi delle comunità ebraiche che sotto il nazismo si preoccupavano che i tedeschi li derubassero senza fare casino. Juve spa dovrebbe entrare nelle istituzioni guadagnandosi il consenso delle piccole e delle leghe minori, bloccare ogni tipo di crescita patrimoniale e strutturale delle altre grandi, congelare il sistema per evitare di farsi riprocessare di nuovo. Nel frattempo preparare la valigia per andarsene in Europa.

Conte ha detto che resta al suo posto. Nel fra tempo risulta nuovamente indagato nel calcio scommesse. Dunque?

La magistratura ordinaria è più lenta. Conte il suo Europeo se lo farà e gli verrà pure bene. Poi meglio che vada via, come dovremmo fare anche noi.

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Di Enzo Ricchiuti

 

Si racconta che Conte sia stato accolto con freddezza a Torino come un qualsiasi mister di nazionale e non come ex-di successo. Giusto sbagliato e tua idea sugli stage.

Giusto. Gli stage ? Conte ha detto che non li fa per giocare a carte. Li fa per riprovare i movimenti e farli memorizzare. Considerando che i giocatori sono quelli che già conosce e che i movimenti sono sempre quelli (stop & go, una volta sei quello che fa stop e una volta sei quello che fa go), sarebbe meglio se facesse gli stage per giocare a carte.

Pogba. Tenerlo o venderlo?

Tenerlo. Non sono un cultore dei bilanci in genere e dei soldi degli altri in particolare.

Cassano, Osvaldo, Zaza. Chi prenderesti e perché e chi prenderà la Juve?

Osvaldo, perché serve una prima punta esperta. La Juve prenderà Zaza perché è una cosa che vien bene in televisione e figurarsi Marotta se può andare in tv.

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Di Enzo Ricchiuti

Si chiude un anno come è stato questo 2014 per la Juventus, anno diviso a metà fra Conte e Allegri?

Ottimo direi. Non si poteva fare meglio. La sconfitta col Benfica non era evitabile, il divario che crea l’esperienza lo colmi col tempo non in 90 minuti. Riguardo l’addio di Conte, alla fine si possono dire solo banalità. Come per le storie d’amore. Non c’è molto d’intelligente da dire di una storia d’amore. E’ tutto un pucci pucci fino al vaffa finale.

Propositi della Juventus per il 2015 i tifosi attendono sempre un salto di qualità. .

Fanno bene, è il loro mestiere. Io mi attendo una conferma in Italia. L’attendo ferocemente come sempre.

Intanto il primo trofeo è stato perso abbastanza scioccamente.

S’è perso perché ci sono elementi che non sono all’altezza. Per riscattare in parte l’insuccesso bisogna vincere la Coppa Italia. Fossi Agnelli metterei un premio apposito ma non sono Agnelli. Se lo fossi la Juve non si occuperebbe di edilizia degli altri ma si prenderebbe tutto facendo terra bruciata per gli altri. Non chiederebbe pubblicamente di costruire per gli altri. Chiederebbe segretamente di distruggere gli altri.

 

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Articolo di Enzo Ricchiuti

Convocazione ed eventuale caso Balotelli..

Convocazione doverosa. Balotelli attualmente può fare meglio degli altri. Caso ? Spero di no. A Conte non conviene fare di Balotelli la sua vittima. Sennò finisce come Lippi nel 2010.

Italia-Croazia in campo sugli spalti e scelte tecniche di Conte.

Penso che la Croazia fosse fisicamente migliore. Il resto non conta. Sugli spalti ? Mi sembra che da qualche parte nel vecchio calcio si penalizzasse in classifica le squadre. Magari tra tante stupidate su razzismo e bilanci una cosa utile sarà rimasta.

Papera di Buffon.

Il tiro era molto forte e a volte quando devi reagire in una frazione di secondo puoi fare malissimo come puoi fare benissimo. Questa volta a Gigi è andata così però ci ha risparmiato tante chiacchiere sulle solite cose. Grazie.

 

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Juventus Olympiacos 3-2

S’è dimostrato che la qualità paga sempre. Anche un po’ in ritardo.

Juventus parma 7-0

Partita tranquilla. Senza storia. Le mie preferite. Dovrebbero essere tutte uguali.

Conte e il ritorno di Balotelli in nazionale.( Ma non doveva chimare chi merita?)

C’è da chiedersi semmai se Pellè meriti. Balotelli al momento non credo abbia avversari.

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