Articolo a firma di Eldavidinho
Juve-Fiorentina, la partita che, dopo quella con i partenopei, fa parlare poco il campo e molto la gente fuori dal campo. Odio calcistico? Antipatia calcistica? O entrambi senza l’aggettivo pallonaro? L’odio tra le due società ha raggiunto il top quest’estate quando, a dire dai viola, la Juve si inserì nell’affare Berbatov quando il giocatore svincolatosi dal Manchester United stava per imbarcarsi alla volta di Firenze con tanto di biglietto pagato dal club toscano per firmare il contratto. A Torino, naturalmente, hanno rispedito al mittente le accuse sostenendo che il campione era libero. Fermato a Monaco alla fine il bulgaro, vero fuoriclasse nel cambiare idea, è tornato in Inghilterra e raggiunto Londra per firmare con il Fulham. Questa pare sia stata l’ultima goccia d’acqua che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione tra i due club. Più da parte viola che bianconera, comunque. Dopo Pradè, dunque, anche Della Valle pare sia ancora offeso: “ Dopo ciò che è successo nell’ultimo periodo non ci sono i presupposti per avere dei rapporti con la Juventus». Poi c’è quel Jovetic per il quale i dirigenti Viola avrebbero pensato di inserire una clausola nel contratto del giocatore che impedirebbe una sua cessione alla Juventus. Clausola poi smentita dallo stesso presidente viola, Cognini, che ha parlato di “professionale distacco dalla Juve”.
47 vittorie, 20 pareggi e sei sconfitte: il bilancio degli appuntamenti torinesi tra Juventus e Fiorentina parla decisamente a favore dei padroni di casa. Il dato che si impone è contraddittorio: perché il risultato più frequentemente verificatosi è l’1-0 (ben 12 volte), ma fino al 1965 la gara non aveva mai visto la Juve segnare meno di 3 gol. Di diverso peso sono i gol e i marcatori che sono risultati decisivi nelle vittorie di stretta misura. Nel 1965 è Stacchini a risolvere la sfida con una rete nel primo tempo. Nel 1972 a colpire è Roberto Bettega con un impetuoso colpo di testa. Una rete importante, l’ultima di una stagione per lui sfortunata perché un’infezione polmonare lo costringe a saltare il resto del campionato, dopo un girone d’andata disputato alla perfezione. Nel 1981 si ha il momento topico degli Juventus-Fiorentina finiti 1-0: il gol di Cabrini determina l’assegnazione dello scudetto numero 19 della Vecchia Signora (il Bell’Antonio si ripeterà anche nel 1987). Tre anni più tardi le emozioni si concentrano al novantesimo, quando Vignola si presenta al dischetto e realizza un rigore importante nella corsa tricolore. Anche Sergio Brio, nel 1985/86, iscrive il suo nome nel tabellino dei marcatori che decidono Juventus-Fiorentina. Bianconeri e viola si affrontano alla prima giornata del torneo 1991/92. La sfida è risolta da un colpo di testa di Casiraghi, che lascia impalato il portiere Mareggini. I due Juventus-Fiorentina successivi al pirotecnico 3-2 del 1994/95 vedono la squadra di Lippi prevalere con due colpi di testa: nel primo caso ad opera ancora di Del Piero (che deciderà anche la sfida del 2000), nel secondo è Padovano a superare Toldo dopo soli 9 minuti. Nel primo anno di Capello è Olivera, con una deviazione sotto porta, a determinare la sconfitta della Fiorentina, nella quale gioca un giovanissimo Giorgio Chiellini. Infine, l’1-0 del 2009 vede protagonista Claudio Marchisio, bravo a sfruttare un geniale assist di Alessandro Del Piero. La squadra viola, all’epoca, era guidata dall’attuale Commissario Tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli.
È lo spagnolo Borja Valero, finora interprete di una stagione di altissimo profilo, l’unico giocatore dei 21 utilizzati da Montella ad avere disputato tutti i 23 incontri del campionato. Con una presenza in meno c’è il colombiano Cuadrado. Due finora le espulsioni maturate: i colpevoli sono Rodriguez e Aquilani, mentre con 10 ammonizioni è David Pizarro il giocatore che ha ricevuto più gialli. Il goleador della squadra è Jovetic, con nove centri. Dietro di lui vi è l’ex juventino Luca Toni con sette reti. Seguono Rodriguez con cinque, Aquilani con quattro, Roncaglia ed El Hamdaoui con tre, Savic con due e una nutrita schiera di uomini con un gol: Cuadrado, Pasqual, Migliaccio, Romulo, Pizarro. Borja Valero e Ljajic.
Tre vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte: il bilancio della Fiorentina lontano dalla propria città non è all’altezza del rendimento casalingo, dove ha conquistato 27 punti su 39. I viola in trasferta segnano di meno (17 gol contro i 24 al Franchi) e subiscono il doppio (18 gol contro i 9 di Firenze). I tre successi sono tutti riferiti al girone d’andata. Genoa, Milan e Palermo. I tre pareggi sono stati maturati a Parma e all’Olimpico di Torino. I cinque stop sono partiti da Napoli, poi Inter, Roma, Udinese e Catania. Con il successo sul Parma di domenica scorsa, ottenuto davanti al proprio pubblico, Jovetic e compagni sono tornati a conquistare i tre punti dopo che nei primi quattro turni del ritorno avevano raccolto solo un punto sui 12 a disposizione.
Per Juventus-Fiorentina di sabato pomeriggio è stato designato l’arbitro Paolo Silvio Mazzoleni di Bergamo. La Juventus trova il direttore di gara lombardo per la quarta volta in questa stagione. I tre precedenti hanno portato tre vittorie in altrettante competizioni diverse: con il Napoli in Supercoppa a Pechino, a Siena in campionato e in Coppa Italia con il Milan. In totale, sono 12 le gare dei bianconeri con Mazzoleini, con bilancio di sette vittorie, quattro pareggi e una sconfitta. Tra questi non ce ne sono con la Fiorentina. Per l’anticipo dello Juventus Stadium, gli assistenti saranno Giulio Dobosz e Mauro Tonolini. Il quarto uomo Riccardo Di Fiore e gli assistenti d’area Daniele Doveri e Gianpaolo Calvarese. Forza Juve.
Rubrica “Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve
Commenti recenti