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Chi ha paura della Lazio?

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Articolo di Cinzia Fresia

L’inizio di campionato per la Juve non è proprio una passeggiata di salute, Sampdoria prima, Lazio domani. La Juventus è consapevole di ricevere un avversario ancora avvelenato per l’umiliazione conseguita dalla conquista della supercoppa, e che  vorra’ riscattare l’onore per i loro tifosi. Ce la metteranno tutta, carichi della vittoria contro l’Udinese.
La Lazio per la Juventus rappresenta si un ostacolo ma non un avversario insormontabile, rientra tra le squadre “seccatura” ma nulla di così difficile o irraggiungibile.
Potrei azzardare una vittoria o male che vada un pareggio se proprio non entrassimo in partita, la Lazio sa quanto possiamo diventare pericolosi a pochi minuti dalla fine della partita.
Nonostante la prestazione un briciolo offuscata di sabato scorso, si suppone in una ripresa per Tevez e compagni i quali si presenteranno riprogrammati da Antonio Conte per infliggere un altro castigo.
Perciò niente paura e godiamoci lo spettacolo!

Juventus Lazio. Conferenza stampa prepartita.

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si ringrazia mr supefly

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Ecco perchè vi abbiamo fatto il cappotto.

SS Lazio v FC Juventus - TIM Supercup

 

Articolo di Alessandro Magno

 

 

Serata da ricordare quella del 18 Agosto 2013, non tanto per il trofeo , che è importante ma non importantissimo , ma che è sempre bene vincere piuttosto che no. Da ricordare perchè una vittoria cosi netta e senza attenuanti per i nostri avversari, francamente, non ce l’aspettavamo. Umiliati. La Juve del precampionato ha smaltito le scorie della preparazione e alcuni giocatori si sono presentati in condizioni sontuose. Che dire ad esempio di Chiellini. Uno dei più imballati e in difficoltà nelle settimane scorse e in grado di volare ieri per tutto il campo fino a segnare (di destro) il gol della sicurezza. Lichtsteiner poi assoluto dominatore e migliore in campo. Pogba, una bestia. Mi sono piaciuti molto anche Buffon sempre arci-sicuro e Tevez un vero combattente. Vidal poi è Vidal, davvero insostituibile. Sono bastati questi 6-7 giocatori sopra le righe per sistemare la Lazio in quattro e quattro otto. Una menzione la merita anche Vucinic per gli assist, certo se Mirkoletto fosse un pò più continuo e incisivo mi chiedo che cosa ne sarebbe dei nostri avversari, in ogni partita.

La goduria poi è totale per un certo gusto di dolce vendetta. Come non dimenticare come la Lazio è passata in semifinale di Coppa Italia con arbitraggi al limite del disgustoso? Chi non si ricorda di Antonio Conte superironico dopo la sconfitta per 1-2 se lo vada a rivedere. E i due clamorosi rigori negati. La verità è che questa Juve rischia seriamente di vincere tutto per molti anni (almeno in Italia), allora la Figc si inventa un antagonista che non c’e’. Almeno fin’ora. Allora eccoti il Napoli spinto in calssifica a forza di aiutini (vedansi alla voce rigori contro), eccoti il Milan mandato in Champions senza particolare merito (vedansi alla voce ricori a favore e chiedere alla Fiorentina), eccoti un Lazio mandata in finale di Coppa Italia ( e poi vinta) senza particolari meriti sportivi. Salviamo solo gli sportivissimi e gran signori, Klose e Petkovic, per il resto sono tutti veramente una pena. Compreso il pubblico che fischia i nostri neri sul 4-0 mentre dovrebbe fischiare i propri ( bianchi e neri).

E che dire dei tentativi maldestri e vomitevoli di fare giocare la partita a Mauri, uno che dovrebbe essere probabilmente squalificato da mesi e che fra l’altro fu decisivo nelle partite contro la Juventus dell’anno scorso, in coppa e in campionato. Questo non è condizionare pesantemente no? Questo è il calcio italiano. Basta squalificare Conte perchè non poteva non sapere, mentre Mauri invece poteva. Per lui c’è il ragionevole dubbio.
Ci hanno mandato pure l’arbitro di Firenze. Pure quello si sono scelti. Nel primo tempo non sanziona nemmeno il fallo per cui Marchisio deve uscire. Non ammonisce Hernanes per una trattenuta da secondo giallo (da regolamento) e un entrata di Ledesma a Karatè e poi ammonisce Barzagli per un fallo di mano che non esiste visto che il braccio è chiaramente attaccato al corpo, anzi il nostro fa proprio il movimento per cercare di non colpire il pallone. Fischia tutto il primo tempo per loro. E biricchini … eh eh … pure l’arbitro vi eravate portati!

Dulcis in fundo la supercoppa disputata in casa della vincitrice della Coppa Italia. Prima volta in assoluto. Guarda caso quando gioca la Juve. Qualcuno ha scritto si gioca nello stadio del Coni. Non mi risulta che lo stadio sia del Coni, mi risulta ne sia proprietario il Comune di Roma, cosi come non mi risulta che ci sia un regolamento per disputare sempre la supercoppa a Roma. Fra l’altro c’è da disputarne ancora una a Pechino per contratto con i Cinesi. A fra l’altro: lo stadio di Roma fa schifo non si vede una mazza.
Ma va bene così, contro tutto e tutti come sempre, contro tutti i sotterfugi, vi abbiamo asfaltato senza pietà. In casa vostra. La prossima se volete la giochiamo direttamente a Formello e la facciamo arbitrare da Tare. Lotito sei stato tritato, rassegnati. Da gran signore ieri non s’è fatto vedere nemmeno per mezza intervista o complimentarsi con i vincitori. Almeno i suoi giocatori hanno partecipato alla premiazione.

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Ecco perchè vi abbiamo fatto il cappotto.

 

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Juventus – Lazio 4-0 Supercoppa italiana. Sintesi.

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Prepartita Juve-Milan, mettiamo la parola fine sullo Scudetto.

32a Giornata juve milan 1

articolo a firma di eldavidinho

La Juve parteciperà ufficialmente alla prossima Champions League. La Juventus infatti è sicura di disputare almeno i preliminari della prossima edizione, in virtù dei 19 punti di vantaggio sulla quarta in classifica, la Fiorentina, un margine di vantaggio che non può essere più colmato. Questo è il primo verdetto del Campionato. Poi Napoli a meno 11, Milan a meno 15. Mancano 6 giornate alla fine(18 punti in palio), 7 punti per la matematica vittoria dello Scudetto. Vantaggi abissali. Questi sono i numeri impressionanti e stratosferici di una squadra che, dopo l’eliminazione in Champions col Bayern e tutte le dovute riflessioni susseguitesi nei giorni che anticipavano il match con la Lazio, proprio con le aquile di Petkovic ha vinto in scioltezza tornando a mostrare quella sicurezza che da sempre la contraddistingue.

Col Milan, deve continuare la corsa verso lo Scudetto. Quello col Milan dovrebbe essere l’ultimo ostacolo vero e proprio. 37 vittorie, 21 pareggi e altrettante sconfitte: è questo il bilancio degli Juventus-Milan giocati a Torino in campionato. È dal 1966 che tutte le volte che le due squadre si affrontano nel mese di aprile in casa bianconera il risultato prevede la vittoria della Juve. Un evento capitato in ben quattro circostanze. Nel 1966, per l’appunto, la squadra guidata da Heriberto Herrera piega il Milan di Rocco con un secco 3-0, firmato da Leoncini, Stacchini e Cinesinho. Vent’anni dopo, Juventus-Milan è decisamente più importante. Si gioca alla penultima giornata e la rete di Laudrup è decisiva per staccare la Roma nello sprint scudetto, approfittando dell’incredibile sconfitta dei giallorossi all’Olimpico con il Lecce. Nel 2002 la gara vive sul filo dell’equilibrio. A deciderla è una clamorosa autorete di Chamot, che con una deviazione inganna il portiere Abbiati e regala tre punti alla Juve, fondamentali per inseguire l’ipotesi tricolore, concretizzatasi successivamente il 5 maggio con il sorpasso sull’Inter. Infine, la sfida del 12 aprile 2008. Un match appassionante, aperto da un diagonale vincente di Del Piero. Ma il Milan di Ancelotti riesce a recuperare e a capovolgere il risultato con un uno-due dell’ex Inzaghi. Le emozioni non sono finite qui. Tocca a Hasan Salihamidzic mettere a segno a sua volta una doppietta che fissa il verdetto sul 3-2.

Sei vittorie, sette pareggi e tre sconfitte: lontano da Milano i rossoneri hanno conquistato 25 su 59 punti complessivi, segnando gli stessi gol rispetto a quelli in casa (28) e incassando nove reti in più (22 a fronte delle 13 di San Siro). I sei successi sono spartiti esattamente a metà tra girone d’andata e girone di ritorno. Doppiato il giro di boa, le vittorie sono arrivate sulla base della solidità difensiva. Le tre sconfitte sono arrivate tutte nelle prime 19 giornate.

È il ventenne Stephan El Shaarawy il giocatore più utilizzato da Massimiliano Allegri, avendo disputato 31 delle 32 partite finora giocate in campionato. Con due presenze in meno, ma con cinque minuti di presenza in campo in più, c’è Riccardo Montolivo a proporsi come altro leader della formazione. Cinque finora i rossi maturati dal Milan: due li ha presi Boateng, uno a testa Zapata, Constant e Flamini (nell’ultima gara con il Napoli), mentre il giocatore più ammonito è Mexes con nove sanzioni disciplinari. Due i giocatori che hanno già toccato la doppia cifra in termini realizzativi: El Shaarawy con 16 gol e Pazzini con 13. Seguono Balotelli a quota sette, Montolivo a quattro, Bojan a tre, Robinho, Boateng, Nocerino e Flamini a due, De Jong ed Emanuelson a uno. I rossoneri hanno usufruito anche dell’apporto di tre autoreti, determinate da Abbruscato, Jonathas (nella stessa gara, quella con il Pescara) e Paletta.

Conte potrebbe riproporre Marchisio trequartista alle spalle dell’unica punta Vucinic, in mediana verrebbe così confermato Pogba. Il tecnico però non mette da parte il 3-5-2 e la possibilità di consegnare una maglia da titolare a Matri o Quagliarella. In difesa Peluso prenderà il posto dell’infortunato Chiellini. Infine migliora Anelka che dovrebbe esser disponibile contro i rossoneri così come Lichtsteiner che lamenta un leggero fastidio all’adduttore, ma che non preoccupa lo staff medico.

Dopo Ambrosini hanno fatto rientro in gruppo da mercoledì anche Boateng e Bojan, invece Abate lavora a parte ancora dolorante per distorsione alla caviglia. Intanto Allegri per domenica potrebbe confermare Pazzini al centro dell’attacco, in virtù della squalifica di Balotelli, ridotta da 3 a 2 giornate ma che non gli permetterà comunque di essere della partita. Il tecnico sui lati dell’attacco rossonero potrebbe confermare Robinho a discapito di El Shaarawy, il giovane attaccante rischia una nuova panchina dopo quella contro il Napoli. Assente Flamini squalificato.

Sarà Luca Banti, della sezione di Livorno, l’arbitro di Juventus-Milan, posticipo della 14° giornata del girone di ritorno. Il fischietto toscano ha già diretto i bianconeri in 16 partite e in 11 di queste la Juve è uscita dal campo con i tre punti. Due pareggi e tre sconfitte il bilancio degli altri incontri. In questa stagione Banti ha arbitrato la squadra di Conte in tre occasioni: nelle rotonde vittorie contro il Pescara, 1-6 il 10 novembre 2012, e l’Udinese, 4-0 il 19 gennaio 2013, e nella gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, vinta 2-1 dai biancocelesti il 29 gennaio scorso. Domenica sera allo Juventus Stadium, Banti sarà coadiuvato dagli assistenti Vuoto e Giallatini e dagli arbitri d’area Romeo e Russo. Quarto ufficiale sarà il signor Cariolato. Forza Juve.

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Lazio – Juventus. Ci siamo quasi ma basta con ‘sti settimi posti.

Juventus - Conferenza stampa Antonio Conte

 

Articolo scritto da Alessandro Magno

 

 

La partita di Lunedì sera è stata quasi una partita perfetta. La considero tale non tanto per la prestazione comunque ottima, specie nel primo tempo, quanto per il fatto unico e raro che  neppure i giornali pseudo-sportivi-scandalistico-gossippari italiani hanno avuto di che ridire. Davvero una novità. Rigore solare e arbitro che fortunatamente se la sente. Nulla di nulla, non hanno neppure ripreso gli inviti reiterati del pubblico poco sportivo laziale a buttare fuori Vidal ad ogni suo starnuto e dire che ce ne vuole di coraggio, con Cana e Ciani in campo, e soprattutto Mauri in versione Ribery sempre su Vidal. Certo l’avrei voluto proprio vedere un secondo giallo per aver trattenuto un pallone ed esser stato spintonato per terra. Ma dai! Al di la di queste voglie represse degli spettatori, la partita è filata via quasi liscia come l’olio. Un paio di patemi nel secondo tempo sventati da un ottimo Buffon e undici punti sulla seconda che sono davvero un bel bottino. Ora siamo davvero in una bella situazione. Nella migliore condizione possibile per affrontare le prossime tre partite, che per vari motivi potevano rappresentare degli ostacoli molto duri. Sono sicuro che Milan, Torino e Palermo troveranno lo stesso buoni motivi per renderci la vita difficile ma 11 punti di vantaggio ci lasciano una buona dose di tranquillità.

Voglio fare un applauso e un appunto al nostro amato Mister Conte. L’applauso è per il cambio di modulo che francamente è una boccata d’ossigeno. Questo 3-5-2 francamente aveva frantumato le pelotas. Senza contare che contro il Bayern Monaco questo modulo ha fatto vedere anche i suoi limiti. D’altronde non credo esista un modulo perfetto, anzi devo dire che mi sono sempre piaciute le squadre e gli allenatori che riuscivano a cambiare modulo a partita in corso. Conte ha detto che non si può giocare con il 4-3-3 senza Pepe, francamente non ne sono mai stato convinto. L’appunto che voglio fargli invece è quasi una richiesta. Basta con questa storia del ”da dove veniamo” e ”i settimi posti”. Basta perchè non se ne può più di sentirla. Non siamo una squadra provinciale e non lo siamo mai stati. Il cataclisma vero e proprio è stato Farsopoli ma ormai sono passati sette anni e di quella rosa  è rimasto solo Buffon. I due settimi posti sono stati due incidenti di percorso che si potevano evitare ma che comunque sono capitati anche ad altre squadre, ricordo quella di Rush e Laudrup che si qualificò alla coppa Uefa solo dopo uno spareggio e pochi anni prima aveva vinto tutto e quella di Maifredi, che nonostante una campagna acquisti importante, fallì la qualificazione alla coppe. Mai negli anni successivi io ho sentito questa tiritera del ”da dove veniamo” cosi sempre ricordata come fosse una scusa. Anzi voglio ricordare al Mister e a tutta la dirigenza, che se tutto fila liscio come penso, l’anno prossimo non veniamo più da due settimi posti, ma da due scudetti vinti di fila (e incrocio le dita per averlo detto). Quindi basta scuse e darsi da fare per migliorare. Perchè c’è sempre da migliorare. Specie se si è la Juve.

 

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Lazio-Juventus Lunedì 15 aprile 2013 – Stadio Olimpico Roma – Super Vidal show!

SOCCER: SERIE A; LAZIO-JUVENTUS

 

Scritto da Luna23

 

Abbiamo avuto un Matri day, un Quagliarella day ..stasera lo show è stato tutto per Vidal, grande doppietta del centrocampista che ci porta a più 11 dalla seconda. Questa vittoria ci voleva, la Lazio con la sua un po’ meno piovra Marchetti non ha potuto nulla contro una Juve saldamente motivata a cancellare il risultato di Monaco quindi il mancato accesso in semifinale.

Questa sera ha funzionato tutto, non sempre perfetta la Juve, qualche volta imprecisa, ha lottato fino alla fine per difendere un risultato più che meritato. La Juventus ha sofferto di meno, tant’è che la partita è stata chiusa nel primo tempo, con due gol, uno su rigore procurato da Vucinic, ed un altro su splendida azione confezionata a tre Vucinic-Marchisio- Vidal ..il ritmo è stato  serrato, la Juventus è riuscita ad imporsi con forza da bloccare Klose, l’uomo di riferimento della Lazio, che troverà un po’ più di spazio nel secondo tempo, inutilmente in quanto non riuscirà ad andare in gol.

La tattica il sistema di gioco ha bloccato la Lazio, che seppur rimaneggiata con tante tra sanzioni ed infortuni, sfodera comunque  giocatori concreti in grado di mettere in difficoltà le squadre più forti. Ma questa sera non per la Juve, lucida e libera dal peso della Champions, ha avuto la possibilità di ragionare e di produrre un’ottima partita con un avversario ostico come la Lazio, per la quale non è bastato il volo della bellissima Aquila Olimpia, beniamina della squadra, per ottenere il risultato sperato ed una posizione in classifica che la favorisca per la disputa nelle coppe.Antonio Conte nonostante il dominio abbastanza evidente tutto Juventino, si è arrabbiato molto .. soprattutto con Lichsteiner, con la difesa, vietato rilassarsi. Ha  Conte ancora in mente certe sconfitte, che non ha dimenticato ed in nome di quelle che vuole e pretende la concentrazione fino alla fine, perchè l’avversario è lì e fa male appena possibile.

La squadra ha giocato nell’interezza bene, il primo tempo è stato tutto per lui: Arturo Vidal, che ha realizzato un rigore ed un grande gol su azione, nel secondo tempo è un po’ calato ma rimasto sempre vigile e molto propositivo, bene Pirlo e anche Pogba, altalenante il rendimento di Asamoha e Marchisio, il primo non ha recuperato la piena forma dopo la coppa d’Africa, mentre Marchisio, a parte qualche bella giocata fa fatica rientrare in forma, più o meno come l’anno scorso, stesso discorso per Vucinic la cui concentrazione dura solamente un tempo. Ma queste sono logicamente sfumature, e siamo tutti contenti per questa vittoria che ci sta facendo vedere più da vicino lo scudetto n. 2 dell’era di Antonio Conte.

La partita finisce, la Lazio è sconfitta e stanchissima, non è riuscita nemmeno a segnare un gol, il solito rituale delle maglie, e poi un bel gesto, Buffon si avvia verso la curva laziale a salutare i tifosi avversari, c’è un applauso, dei gesti affettuosi, dei cenni di intesa ..che bel modo di chiudere, senza violenza, attacchi, feriti, sassi, una dimostrazione di affetto sincera quella tra il nostro portiere (e della nazionale) con i tifosi laziali.  Questa è la prova che se si vuole si può … Bravo Buffon ..

Le ultime partite saranno delle vere e proprie fatiche e il calendario non fa sconti, abbiamo molto vantaggio è vero, ma mancano 6 giornate, con scontri diretti e non manca la tensione del derby a peggiorare le cose, bastano 3 sconfitte ad avvicinarci ai nostri inseguitori, quindi, giusto l’atteggiamento della prudenza, il basso profilo, il non dire mai la parola “scudetto”, per vincere bastano 7 punti .. La regola è la solita, “mantenere alta la tensione e   vietato rilassarsi”. Questo è stato un anno pesante e molto duro .. ma per un certo “non so che” vuoi per l’abilità di Antonio Conte e del suo staff vuoi per demerito dei nostri avversari ce la stiamo facendo e sarebbe bellissimo alzare il trofeo di campioni d’Italia, noi che solo qualche anno fa eravamo settimi!

 

Lazio juventus 0-2 Sintesi

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Prepartita Lazio-Juve, testa al campionato.

31a Giornata lazio juve 1

articolo a firma di eldavidinho 

Dopo aver digerito(si fa per dire) l’eliminazione in Champions e averci ragionato su in questi giorni con riflessioni oculate e dati alla mano, lunedì si torna a Roma, Stadio Olimpico e si torna per vincere e sfatare il tabù che quest’anno vede la Juve sempre perdente nella Capitale. A gennaio, contro la Lazio, era stata una delle sfide più complicate e strane, se vogliamo, della stagione bianconera: dopo l’1-1 dello Juventus Stadium era d’obbligo fare almeno un goal agli uomini di Petkovic e dopo un primo tempo scialbo, avaro d’occasioni e con un Giovinco in particolare più che mai spuntato era arrivato il goal di Alvaro Gonzalez che sembrava scrivere la parola fine alla questione qualificazione.

La Juventus, però, ha una tradizione fortemente positiva all’Olimpico con la Lazio, come dimostrano le 27 vittorie a fronte delle 24 sconfitte e dei 17 pareggi. La tipica vittoria dei bianconeri è di 0-1, verificatasi ben 8 volte, a partir dal primo incontro nel campionato a girone unico, 1929-30, con gol decisivo di Munerati al decimo della ripresa. Per ritrovare questo risultato sono trascorsi 23 anni e nel 1953 è stato Vivolo a determinare il successo della Juve. Nel 1965-66 il match-winner è Da Costa, autentica bestia nera dei laziali visto che da romanista detiene il record di gol nel derby. Nel 1983-84 tocca a Michel Platini ritagliarsi la parte da protagonista con una conclusione che supera il portiere Cacciatori. Un colpo di testa di Inzaghi da calcio d’angolo si rivela decisivo per Lazio-Juventus del 1998, scontro diretto valevole per la corsa scudetto, giocatosi il 5 aprile. Ugualmente importante è il tiro sotto la traversa dell’ex Pavel Nedved nel 2005, che consente alla squadra di Fabio Capello di presentarsi appaiata al Milan nella gara decisiva di San Siro, che vedrà i bianconeri prevalere con il colpo di testa di Trezeguet. Infine, la legge di Simone Pepe. Scatta nelle ultime due prove della Juventus a Roma con la Lazio. Nel primo caso, durante la gestione di Del Neri, l’esterno colpisce a tre minuti dal termine. La scorsa stagione, invece, il suo destro infila Marchetti su un’azione di ripartenza splendidamente orchestrata, utile a guadagnare 3 punti nel girone d’andata.

E’ proprio grazie al rendimento ottenuto all’Olimpico che la Lazio compete nelle posizioni di vertice. 35 dei 51 punti che compongono l’attuale classifica sono stati ottenuti davanti al proprio pubblico e anche il saldo delle reti fatte (27 su 40) e di quelle incassate (14 su 37) certifica perfettamente quanto la squadra abbia comportamenti opposti tra casa e trasferta. 11 le vittorie conquistate a Roma, 2 i pareggi e 3 le sconfitte.

I due giocatori più utilizzati in campionato da Petkovic sono stati due centrocampisti: l’italoargentino Cristian Ledesma e il bosniaco Senad Lulic. Entrambi hanno collezionato 29 presenze, una in più di Candreva, Hernanes e Gonzalez. Sono ben 7 i cartellini rossi ricevuti, tutti con giocatori diversi: Biava, Ciani, Candreva, Hernanes, Ledesma, Mauri e Kozak. Il giocatore più ammonito è invece Lulic, incappato in 8 sanzioni Nonostante diversi stop, che ne hanno limitato il rendimento, il bomber della formazione è il tedesco Klose, capace di segnare 10 gol in 22 incontri disputati. Alle sue spalle vi è Hernanes con 9 centri e via via molti altri: Candreva con 5, Floccari con 4, Mauri con 3 e con un solo centro vi sono Ederson, Gonzalez, Biava, Konko, Radu e Lulic. Allo score complessivo va aggiunto anche il contributo di 2 autogol.

Petkovic, dopo l’eliminazione dalle Europa League, pensa subito alla Juventus e fa la conta dei disponibili: contro i bianconeri infatti sicuri assenti Biava, Radu e Lulic squalificati. Dunque problemi sulle fasce di difesa per il tecnico, si spera di recuperare in extremis Pereirinha, restano invece ai box Dias e Konko. Petkovic allora potrebbe rispolverare Stankevicius affidandogli una maglia dal 1′ minuto. Infine Mauri, Klose ed Ederson sono ristabiliti ed anche Gonzalez sembra recuperabile seppur ancora dolorante al piede.

Conte può contare nuovamente su Caceres, ma deve valutare le condizioni degli acciaccati Marrone ed Anelka. Di certo out contro la Lazio Giovinco e Chiellini: il difensore ha riportato uno stiramento al collaterale del ginocchio destro e dovrà star fermo per circa 15 giorni. Il tecnico dovrebbe allora inserire Peluso nel terzetto di difesa, invece la fascia sinistra dovrebbe essere occupata da Asamoah. Infine in avanti possibile ballottaggio Matri-Quagliarella per affiancare Vucinic. Conte medita di escludere Marchisio in favore di Pogba e per la panchina recupera Bendtner.

Pericolo “giallo” per cinque giocatori bianconeri. Sono cinque, infatti, i diffidati bianconeri che in caso di ammonizione a Roma salterebbero il big match caasalinga contro il Milan: si tratta di  Leonardo Bonucci, Simone Padoin , Andrea Pirlo, Paolo De Ceglie e Alessandro Matri.

Sarà Antonio Danilo Giannoccaro della sezione di Lecce l’arbitro di Lazio-Juventus, posticipo della 13° giornata di ritorno, in programma lunedì sera all’Olimpico di Roma. Il fischietto pugliese ha già diretto i bianconeri quattro volte in carriera, con un bilancio di una vittoria, un pareggio e due sconfitte. L’unico successo la Juve l’ha ottenuto proprio in questa stagione, il 10 marzo scorso contro il Catania, gara decisa da una rete di Giaccherini in pieno recupero. Lunedì sera Giannoccaro sarà coadiuvato dagli assistenti Posado e Padovan e dagli arbitri d’area Damato e Calvarese. Quarto uomo sarà il signor Viazzi. Forza Juve.

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Prepartita Chievo-Juve, basta giocare col fuoco e risolviamo i problemi.

23a Giornata chievo juve 1

Articolo a firma di Eldavidinho.

Alle spalle la sconfitta con la Lazio che è costata l’eliminazione dalla Coppa Italia, la Juve si prepara alla sfida di campionato a Verona contro il Chievo, fresco giustiziere proprio dei biancocelesti. La partita, in programma alle 12.30 contro il Chievo, arriva dopo quattro gare in notturna. Per la difesa, che non avrà né Chiellini né Bonucci, favorito il trio Barzagli-Marrone-Caceres. A centrocampo fuori ancora Marchisio per una contusione all’anca sinistra, Pirlo dovrebbe riprendersi il posto da titolare, mentre davanti, con Vucinic squalificato, ballottaggio Quagliarella-Matri per affiancare Giovinco. A meno che Conte non voglia tentare la carta Anelka già dall’inizio.

In settimana si è chiuso il mercato. Oltre alle già annunciate acquisizioni delle comproprietà, col Siena, di Buchel che rimarrà a giocare alla Cremonese e, con l’ Empoli, di Galinetta Alberto classe 1992, che rimarrà a giocare alla Feralti Salò, la Juve ha perfezionato anche le cessioni, sempre in comproprietà, di Filippo Boniperti col Parma, rientrato dal prestito a Empoli e, contestualmente, la cessione in comproprietà di Andrea Schiavone che terminerà la stagione con la Juventus. Altre operazioni: Reto Ziegler, rientrato dal prestito alla Lokomotiv Mosca, è stato ceduto, ancora a titolo temporaneo, al Fenerbache, dove aveva già militato nella passata stagione, sino al 30 giugno 2013. Manuel Giandonato, rientrato in prestito dal Vicenza, è stato ceduto al Cesena a titolo temporaneo, con accordo di partecipazione e controazione. Salvatore D’Elia, rientrato dal prestito al Venezia è stato ceduto a titolo definitivo al Vicenza. Nicolò Corticchia, rientrato dal prestito alla Carrarese, è stato ceduto a titolo definitivo al Vicenza. Raffaele Alcibiade è rientrato dal prestito alla Carrarese. Hadrien Ingrassia è stato ceduto a titolo temporaneo alla Pro Vercelli come giovane di serie. Con la Dinamo Dresda è stato raggiunto l’accordo per l’acquisizione a titolo definitivo delle prestazioni di Hasan Pepic, centrocampista montenegrino, classe 1993. Con il Vicenza è stato raggiunto l’accordo per l’acquisizione a titolo definitivo di Michele Cavion. Il centrocampista, classe 1994 è stato quindi ceduto in prestito alla Carrarese sino al 30 giugno 2013. Insomma. Niente botto dell’ultimo momento. Tentativi e assalti finali a Lopez, Pazzini, Icardi, Belfodil, senza alcun esito positivo. Il problema è aver chiuso il mercato con due giocatori mentalmente via dalla Juve, come Matri e Quagliarella, e moralmente sfiduciati dopo aver provato a piazzarli ovunque. Pessima mossa societaria. Non ti puoi ridurre l’ ultimo giorno di mercato e tentare di scaricarli come se fossero merce scaduta. Sta al mister, ancora una volta, continuare a motivarli e a integrarli negli schemi di giuoco per la sintonia con i compagni di reparto. Se pensiamo che persino tra Vucinic e Giovinco, i titolari, non sempre c’è sintonia… Mi chiedo se Estigaribbia e Borriello non sarebbero stati più utili dei vari Peluso, Isla, Bendtner e Anelka, acquistati quest’anno.

Tornando al prossimo match, sono nove i precedenti in campionato della Juventus a Verona contro il Chievo e le cifre parlano bianconero con cinque successi, tre pareggi e una sconfitta. Le vittorie della Juventus non sono mai state identiche a se stesse, registrando cinque punteggi diversi fra loro. Si parte dall’1-3 del 2002 (Lippi sconfigge Del Neri). Un anno dopo si ha il divario più netto (1-4, con tripletta di Trezeguet). È ancora David a decidere la sfida del 2003/04 (in rimonta, con pareggi dell’ex Legrottaglie e sinistro puntuale del bomber francese). Decide Olivera nel 2004/05, in un burrascoso finale. Infine, lo 0-2 del 9 novembre 2008, con Del Piero che festeggia il suo trentaquattresimo compleanno con una magistrale punizione, mentre la rete del raddoppio è di Iaquinta. I tre pareggi non sono mai stati ricchi di gol. Prima dello 0-0 della scorsa stagione (con rimpianti juventini per il palo colpito da Del Piero con una deviazione aerea), c’è stato l’1-1 del 2005/06 (Vieira risponde a Franceschini in un primo tempo estremamente vivace) e quello che chiude il 2010 (con splendida rovesciata di Quagliarella e pareggio in pienissima zona Cesarini di Pellissier). L’unico successo dei clivensi avviene nel campionato 2009/10. È un diagonale di Sardo a decidere l’incontro, la Juve guidata da Ferrara non riesce ad avere la giusta reazione per rimediare allo svantaggio.

Nessun giocatore del Chievo ha disputato tutti i 22 incontri del campionato. A quota 21 vi sono due leader della squadra: il difensore Dario Dainelli e l’attaccante francese Cyril Thereau. Tre finora gli espulsi: Andreolli, Vacek e Samassa. Con sette gialli, Luca Rigoni è il giocatore più ammonito. Il bomber della squadra è Alberto Paloschi con sette centri (l’ultimo dei quali ha determinato il successo del Chievo sul campo della Lazio). Seguono Pellissier con quattro, Thereau con tre, Stoian con due e Cofie, Rinaudo, Marco Rigoni e Luciano con uno.

Cinque vittorie, quattro pareggi e due sconfitte: è positivo il bilancio del Chievo al Bentegodi, dove ha ottenuto 19 dei 28 punti che compongono la sua classifica. La differenza l’ha fatta soprattutto la solidità difensiva, con 10 reti incassate a fronte delle 24 in trasferta, mentre il saldo dei gol fatti è positivo di tre unità (13 a 10). Le cinque vittorie hanno visto come vittime il Bologna, la Sampdoria, il Pescara, la Roma e l’Atalanta. I quattro pareggi sono arrivati con squadre che fanno parte tutte della parte sinistra della classifica, a eccezione del Siena contro il quale si è registrato l’unico 0-0 della stagione. Con la Fiorentina l’1-1 è frutto di un botta e risposta nel giro di un minuto nel primo quarto dell’incontro, con reti di Thereau e Rodriguez. Decisamente più avvincente il 2-2 con l’Udinese, con i padroni di casa per ben due volte in vantaggio e raggiunti sempre da un’incursione del difensore Angella. Infine, nell’ultimo incontro casalingo, l’1-1 con il Parma, una buona prestazione perché la squadra di Corini ha saputo meritarsi il punto, rimediato con il pareggio di Paloschi dopo il parziale vantaggio di Belfodil (e non sono mancate le opportunità per conquistare l’intera posta). Le uniche due sconfitte risalgono alle prime giornate del campionato, quando ancora la formazione veneta era affidata al tecnico Di Carlo (Corini non ha mai perso davanti al suo pubblico). Nettissimo lo stop con la Lazio (1-3, ma il punto della bandiera è arrivato solo a sette minuti dal novantesimo e i capitolini già dopo cinque minuti erano in vantaggio con una conclusione di Hernanes). Pereira e Cassano, con una realizzazione per tempo, hanno invece deciso la sfida con l’Inter.

Sarà Mauro Berzonzi di Genova a dirigere Chievo-Juventus, gara valida per la 4ª giornata di ritorno, in programma domenica alle ore 12.30. I bianconeri trovano il fischietto ligure per la prima volta in questa stagione dopo i tre fortunati precedenti della passata stagione. L’anno scorso, Bergonzi ha diretto tre gare vinte dai bianconeri, tutte senza subire un gol: l’1-0 di Lecce, il 5-0 di Firenze e il 4-0 casalingo sulla Roma. In totale il bilancio è di 15 precedenti, con 10 vittorie, tre pareggi e due sconfitte. Tra questi confronti ce n’è un altro con i veneti al Bentegodi: quello del 19 dicembre 2010, finito 1-1 con rete juventina di Quagliarella. Per la sfida di domenica, i guardalinee saranno Giorgio Niccolai e Massimiliano Grilli, il quarto uomo Francesco De Luca e gli assistenti d’area Gianluca Rocchi e Dino Tommasi. Forza Juve.

Rubrica “Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve 

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