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Prepartita: Milan-Juve, (il gol di) Muntari non ci sarà?

 

di eldavidinho

I tifosi bianconeri meritano di vivere così quest’esperienza europea. Come se si andasse al cinema. E la Juve vista col Chelsea è stata stupenda, come un film. Con la bolgia chiesta da mister Conte e Zinedine Zidane ospite in tribuna. A parti invertite, noi a fare calcio e loro a fare catenaccio. Del passato, in questa partita, non c’è stato nulla; solo il nostro ritorno in Europa in grande stile. Vittoria mitica, paragonabile a quella ottenuta col Real Madrid in quel 3-1 del 14 Maggio 2003. Completamente asfaltati i blues campioni d’Europa questa volta come allora, nel vecchio Delle Alpi. Una prestazione intensa, bella, contemporanea, straordinaria, totale. La Juve ora è seconda a 9 punti nel Girone E ad una lunghezza dallo Shakhtar già qualificato. A loro basta un punto per arrivare primi, a noi per qualificarci. Ma per un sorteggio meno rischioso del previsto, non dobbiamo pensare ad alcun tipo di “biscotto”, come qualche antijuventino ha già denunciato. Magari, vendichiamo il gol antisportivo, “il gol della vergogna” realizzato da Luiz Adriano nel 5-2 dello Shakhtar al Nordsjaelland, situazione veramente comica  e spiacevole in cui il giocatore non si è pentito di ciò che ha fatto e nell’azione seguente, Stepanenko ha impedito che gli avversari segnassero liberamente “il gol del fair play”. Alla fine, comunque, due minuti dopo il Nordsjaelland ha segnato il gol del momentaneo e secondo vantaggio. Tornando a noi, la differenza l’hanno fatta sicuramente la tensione del momento, la consapevolezza di cosa ci fosse in gioco, la maturità di questa squadra di farsi trovare sempre prontissima nei momenti cardini, al di là di tutti i tipi di discorsi tattici che si possano fare(che restano, ovvio). Un’orchestra che in campo comincia a suonare alla perfezione già dopo tre minuti, con Lichtsteiner che colpisce il palo, imbeccato da Vucinic. Non vorrei sbilanciarmi con pronostici affrettati ma questa è una creatura che, con i dovuti accorgimenti, si appresta a diventare perfetta. Alla fine, Il Chelsea 4-5-1 senza punte e con un “falso 9” è costato caro a Di Matteo, praticamente esonerato dal 3-5-2 di Conte e dalla organizzazione di squadra dei nostri. Alchimie collaudate e tanta, tanta abnegazione hanno fatto il resto. La Juve ha dominato, si è sentita grande, ha sottomesso l’avversario senza sottovalutarlo, è stata impeccabile in difesa e spietata in avanti. Ha annichilito il Chelsea praticamente fuori dalla Champions prima ancora che cominciasse. A volte la squadra ha ecceduto nel fraseggio e nella sicurezza acquisita di poter arrivare in porta col pallone, sciupando, come al solito, molte occasioni da gol, soprattutto nel primo tempo. Il Chelsea ha comunque fatto il tipo di gara che aveva impostato, a mio parere. Difesa e contropiedi pericolosi affidati alla classe delle proprie individualità, essendo giunto al tiro da posizioni veramente pericolose con Hazard, Oscar, Mata. Nulla, comunque, in confronto ai 26 tiri effettuati di cui 15 nello specchio della porta. I Blues hanno avuto un possesso palla leggermente superiore, 53%, ma la pericolosità dei bianconeri è stata decisamente superiore, per tutto l’arco della gara. Paradossalmente il gol di vantaggio, siglato da Quagliarella al 38’ del primo tempo, non ha spinto la squadra di Conte a difendere il risultato, anzi: proprio nella ripresa è arrivato il maggior numero di conclusioni, 16, 7 delle quali piazzate tra i pali. In Champions la qualità è alta, si sa e lo testimonia la precisione dei passaggi: 73% per i bianconeri, 71% quella degli avversari. Insomma, è lecito puntare in alto. Un dovere provarci. Contro i rosiconi che non hanno potuto esultare allo Juventus Stadium. Magari, alla fine, non arriveremo né in finale, né in semifinale. Ma sarà difficile batterci. Per chiunque.

Sarà difficile batterci anche per un Milan nettamente ridimensionato in questa stagione e in difficoltà in questa prima parte che, domenica sera, affronteremo a San Siro, a distanza di 9 mesi dall’ultimo, famosissimo, incontro. (il gol di) Muntari non ci sarà? Il giocatore autore di quella rete è infortunato e dunque non ci sarà. Un altro gol fantasma, anche. Mi auguro. Anche perché, statistiche alla mano, la Juve non ha affatto bisogno di favori arbitrali anzi, ne esce indebolita.

Il Milan ridimensionato sino ad oggi ha ottenuto tre vittorie(contro Cagliari, Genoa, Chievo), nessun pareggio e quattro sconfitte(contro Sampdoria, Atalanta, Inter, Fiorentina): è questo il bilancio a San Siro, dove ha raccolto nove dei 15 punti che attualmente compongono la sua classifica. I rossoneri sono però reduci da due prestazioni positive lontano da Milano: 2-2 in rimonta a Napoli nell’ultimo turno di campionato e l’1-3 in Belgio, contro l’Anderlecht, per una vittoria che ha significato l’accesso agli ottavi di Champions League con una giornata d’anticipo. Sono solo due i giocatori a essere scesi sempre in campo in tutti i 13 incontri di campionato del Milan. Due protagonisti utilizzati però in maniera drasticamente diversa dall’allenatore: El Shaarawy ha giocato 1120 minuti, Pazzini si limita a 772 e – sotto questo profilo – ha un po’ di compagni che con meno presenze lo superano decisamente: Abbiati, Abate, Bonera e Montolivo. Due i cartellini rossi finora maturati da Zapata e Boateng, mentre il giocatore più ammonito è stato Bonera con cinque sanzioni. El Shaarawy è il goleador della squadra ed attualmente vanta anche la posizione di capocannoniere del campionato con 10 reti. Lo seguono Pazzini con cinque, Montolivo con due, De Jong, Emanuelson e Bojan con uno.

C’è un precedente Milan-Juventus giocatosi il 25 novembre 1973. Si giocava la sesta giornata di campionato e i bianconeri si presentarono a San Siro in testa alla classifica, in coabitazione con Inter e Napoli. I padroni di casa erano allenati da Nereo Rocco. La Juve Campione d’Italia guidata da Vycpalek. Finisce con un pareggio per 2-2. Di prestigio anche le firme sul tabellino dei marcatori: Gianni Rivera per il Milan, che apre e chiude i giochi con due rigori, Pietro Anastasi per la Juventus con le reti del provvisorio sorpasso. Tra gli ultimi precedenti c’è quello del 2011 dove la Juve vinse a San Siro per 2-1 grazie alle reti di Quagliarella e Del Piero che resero vano il gol di Ibrahimovic nel finale di gara; l’anno prima secco successo per il Milan, che col gol di Antonini e la doppietta di Ronaldinho si impose con un netto 3-0; del 2008/09 invece l’ultimo pari, con Seedorf e Iaquinta che griffarono l’1-1 finale. E’ il pareggio il risultato più frequente di Milan-Juventus, verificatosi 33 volte, a fronte di 26 successi rossoneri e 18 bianconeri.  La vittoria più frequente per la Juventus è lo 0-1 insieme alle 0-2, verificatisi in 4 circostanze. Il primo aprile del 1995, il successo per 0-2 ha il significato di un passaggio di consegne tricolori, con Ravanelli e Vialli che affondano il Milan di Capello e lanciano la Juventus di Lippi alla conquista del primo scudetto di un ciclo che vedrà i bianconeri trionfare tre volte su quattro campionati. Infine, pur non rientrando nella categoria dei successi con due gol di scarto, meritano una citazione l’1-6 del 6 aprile 1997 e lo 0-1 dell’ 8 maggio 2005. Nel primo caso la Juve è lanciata in testa alla classifica e il Milan arranca staccato di ben 13 lunghezze. La gara di San Siro sancisce la definitiva supremazia bianconera, finendo in goleada: dopo il vantaggio iniziale dei rossoneri firmato da Simone, le doppiette di Jugovic e di Vieri e i gol di Zidane e Amoruso annichiliscono il Meazza. Nel 2005 invece la sfida è più combattuta, con Milan e Juventus appaiate in testa alla classifica. A decidere la gara è David Trezeguet che devia alle spalle di Dida un assist capolavoro di Alessandro Del Piero, sfornato con una perfetta rovesciata. E’ la vittoria che lancia la Juve verso la conquista del 28° scudetto, classifiche modificate in tribunale, a parte.

Arbitro dell’incontro sarà Rizzoli, internazionale di Bologna chiamato per evitare polemiche. Insieme a lui, a fare i giudici di porta ci saranno gli internazionali Bergonzi e De Marco. Il meglio del meglio, verrebbe da dire. Con Rocchi, Tagliavento, Damato, Orsato e Valeri tagliato per qualche precedente. I bianconeri ritrovano il direttore di gara emiliano per la seconda volta in questa stagione dopo la gara con la Roma, vinta 4-1, lo scorso 29 settembre. Rizzoli non è nuovo alle sfide tra bianconeri e rossoneri. Già tre nel suo ruolino di marcia, ma tutte giocate a Torino. È successo nel 2009 (4-2 per la Juventus) e due nel 2011 (0-1 per il Milan e 2-0 con doppio Marchisio). In totale, il bilancio della Juventus è di 21 precedenti con otto vittorie, nove pareggi e quatto sconfitte. Da parte rossonera, però, c’è ancora qualche timore in virtù del fatto che c’era Rizzoli a Catania a indicare il tocco di Lodi sul gol poi annullato a Bergessio, segnalazione corretta che ha innescato il pasticcio di Maggiani, e c’era lui a suggerire a Udine l’espulsione, sbagliata, di Brkic per fallo da ultimo uomo. Rizzoli era anche a Pechino per la finale di Supercoppa con polemiche per la sua ‘chiamata’ sul contatto Fernandez-Vucinic del rigore del pareggio bianconero. Bisognerà raffreddare gli animi surriscaldati con una partita ben diretta. Il rischio di letture dietrologiche rimane concreto, come ha detto il giornalista Giovanni Capuano, ma bisogna assicurare che vada tutto per il verso giusto. Fuori dal campo, toni distensivi sono stati usati già da Galliani e Agnelli. È un buon segno. Forza Juve.

“Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook: Eldavidinho Juve 

 

LA SCONFITTA DELLA JUVE, UN TOCCASANA

di Silvio Raponi

 
Non parlerò della partita dato che sul campo abbiamo meritato di perdere, perché il verdetto del campo, noi, lo accettiamo sempre.

Voglio parlare dell’unità d’Italia, si proprio dell’unità d’Italia! Dopo ieri sera metà nazione si è ritrovata unita, alleanze create dal nulla o riscoperte. E’ incredibile come una sconfitta bianconera, la prima in 50 partite e non 10 o 7 o 13 ma ben 50 partite, possa creare mini caroselli, musica a tutto volume, inno interista nelle macchine, sms da gente inaspettata dopo mesi e mesi, gente che non esce mai e ieri finalmente mettono piede fuori casa, festini, brindisi di spumante, prosecco e champagne, offerti a tutti nei vari locali, pub, ristoranti, case e non sto inventando nulla.

La gente finalmente si gode un sabato sera con un sorrisone a 32 denti, è andata a dormire con quel sorrisone e si è svegliata con quel sorrisone! Tutto grazie alla Juventus signori, sì, grazie alla Juventus. Oggi la gente è un più allegra, tenerezza.

Le varie tifoserie si sono unite, sappiamo tutti del gemellaggio di lazio e inter nato (casualmente) dopo il 5 maggio 2002, e ieri si sono riscoperti amiconi di vecchia data. I romanisti gioiscono, i napoletani? Neanche a dirlo, loro sono i più felici forse! I fiorentini, i catanesi nuovi eterni rivali, i milanisti. Già anche i milanisti, ieri ho letto un post di un milanista doc “forza milanO” e molti di loro hanno detto che gli interessava il record di 58 partite del milan di Capello però hanno gioito, ergo anche loro si sono uniti alla vittoria dei loro odiati cugini e tutto questo grazie alla Juventus! E gli interisti? Ah loro hanno tutto il diritto per esultare, sono gli unici a parer mio che dovrebbero gioire perché hanno vinto la partita della vita, la partita dell’anno, la partita più attesa a Torino per giunta. Ricordate negli ultimi 5 anni quando la Juve vinceva con l’inter perché era considerata la partitissima e poi la volta dopo perdere con il lecce? E noi li vedevamo vincere campionati alla fine. Le parti psicologicamente si sono invertite, come prima del 2006. Per noi una partita come tante, per loro quella dell’anno.

Volendo o non volendo tutti ci devono sempre ringraziare, nel bene e nel male, e mi scappa un sorriso. Ma noi sinceramente dei loro ringraziamenti poco ci importa. Noi abbiamo sempre guardato in casa nostra, sempre camminato a testa alta, mai siamo spariti quando la nostra squadra ha perso e siamo orgogliosi di 49 risultati consecutivi di imbattibilità, non l’abbiamo abbandonata nei momenti bui figuriamoci ora, perchè noi siamo il popolo della Juve.

Tutta questa gioia degli altri significa che siamo veramente odiati e noi siamo fieri di essere odiati così, non abbiamo amici o gemellaggi, amici di nessuno da sempre e sempre così sarà. Porta lo Scudetto sul petto per la 30^ volta, siate orgogliosi sempre della Juventus, della vostra Signora e sostenetela sempre!

FINO ALLA FINE !!!
Silvio Raponi

Milan-Juventus Trofeo Luigi Berlusconi 19 agosto 2012- Milano stadio Meazza

di Luna23

Domenica 19 agosto 2012 la Juventus si è aggiudicata il trofeo Berlusconi senza discussioni, veleni e polemiche, la formazione bianconera senza la presenza di alcuni titolari si è imposta sul Milan per 3 a 2. La Juventus quest’anno colleziona trofei, la partita a Milano ha evidenziato una preparazione atletica piuttosto avanzata che l’ha condotta  alla vittoria. La Juventus ha presentato un gran gioco, divertente, preciso e soprattutto dinamico. Le occasioni da gol non sono mancate e 3 sono state concretizzate, una nota lieta è stato rivedere Matri segnare il gol che ha consolidato la vittoria.

In definitiva la squadra c’è e il test pre campionato l’ha ampiamente superato, rimane ancora la difesa da rifinire, Lucio, nonostante le aspettative molto alte non si ambienta e spesso è in crisi, si commettono di frequente  ingenuità che fanno correre troppi rischi, vedi l’intervento che ha procurato il rigore il Milan che poteva rimettere in discussione la partita.

Lo staff dovrà ragionare su questa difesa per renderla pari al centro campo, tra non poco si comincerà una stagione dove non ci sarà spazio per l’errore e ogni amnesia potrebbe non essere perdonata.

A proposito di calciomercato, il dott. Andrea Agnelli, ha dichiarato che a parte le varie trattative in corso, gli uomini in forza sono già i migliori, sebbene possa sembrare un azzardo, il Presidente potrebbe avere ragione, a parte le sfumature, la Juventus è pronta ad affrontare delle squadre più impegnative, e comunque tutto ciò che arriverà in più non faticherà ad essere valorizzato.

Due parole su Matri: come ho scritto sopra mi ha fatto piacere vederlo segnare, io spero resti con noi e che venga recuperato al 100 per cento, mi è spiaciuta l’esultanza contenuta, mi dispiacerebbe se ne andasse al Milan, a meno che non sia un suo specifico desiderio per svariati motivi, un certo feeling con l’allenatore e altre cose più personali.

Detto ciò, non possiamo essere che soddisfatti della nostra squadra che ha tutte le intenzioni  di stupirci e ripetere gli exploit dell’anno scorso, che il campionato cominci …

Luna23

 

Milan – Juventus 2-3 Trofeo Berlusconi Sintesi

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Calciomercato. Aspettando l’effetto domino.

Mai come quest’anno il calciomercato internazionale (ma anche italiano) è stantio. Eccetto il ricchissimo Paris San Germain, che si è mosso in maniera significativa con gli acquisti di Ibrahimovic e Thiago Motta su tutti e che pare lanciato verso una facile vittoria della Ligue 1, tutte le grandi d’Europa aspettano di cogliere l’occasione propizia per mettere a segno i colpi adeguati. Pochi hanno la disponibilità economica necessaria per operazioni onerose. In Spagna le due grandi Real e Barcellona hanno concluso un colpo per parte con Modric (dato ormai per certo) e Jordi Alba (quest’ultimo già ufficializzato). Difficilmente la vincente non uscirà fra questi due club; quale delle due è un vero rebus, visto che il Barcellona avrà un nuovo allenatore e il Real dovrà fare necessariamente un po’ di ordine nel proprio parco giocatori. Kaka (ma non solo) è sul piede di partenza con il Milan alla finestra pronto ad attenderlo. Qualche speranza pure per la Juventus su Higuain, ma la situazione di questo giocatore appare più complicata. Chi
ama scommettere sul calcio spagnolo dovrà sicuramente tenere conto di tutte queste variabili.
La situazione appare invece più equilibrata in Premier League. Infatti nonostante Arsen Wenger, abbia dichiarato a più riprese la volontà di trattenere Robin Van Persie, la partenza dell’olandese sembra a questo punto abbastanza scontata. Se non altro perchè i Gunners hanno già comprato due attaccanti, Podolski e Giraud per supplire alla cessione del proprio capitano. Evidentemente è solo una questione di prezzo e di tempo. La situazione è infatti in piena fase di definizione dopo i due acquisti dell’Arsenal appena menzionati e il gran colpo Hazard da parte del Chelsea. Sarà probabilmente Van Persie l’ ago della bilancia e la variabile del tutto. L’affare potrebbe fornire il tassello mancante al Manchester United di Ferguson, che per ora non ha ancora effettuato grandi colpi, oppure rafforzare le speranze del Manchester City di conquistare un trofeo continentale, con l’aggiunta delle doti uniche del ventottenne olandese ad un attacco già stratosferico con i vari Balotelli, Silva, Aguero, Tevez e Dzeko. Le quote sulla vincente della Premier League oggi riflettono sicuramente lo strapotere offensivo di questo Manchester City. Tuttavia l’approdo di Van Persie al City potrebbe risultare particolarmente sgradito ad uno o più degli attaccanti a disposizione di Mancini, tanto da indurlo a fare le valige, destinazione: Italia. Milan e Juventus ad esempio sono alla finestra per Dzeko. Oppure sarà lo stesso Van Persie ad arrivare nel bel paese? Siamo tutti in attesa della prima mossa da parte di qualcuno. La mossa che possa scatenare l’effetto domino.

Alessandro Magno

ricchiuti3

1 – Le nuove maglie.

nera non mi piace. non mi piace soprattutto la scritta “30 sul campo”. quando dissero che serviva a ridestare le coscienze sopite in europa su calciopoli, immaginai l’interesse che ciò avrebbe suscitato in un tifoso spagnolo o belga allo stadio tra un vaffa e l’altro dopo una settimana di lavoro. e magari a digiuno di italiano. meno male che la uefa la pensava come me. o forse non si fidava delle traduzioni in inglese che facciamo in italia.

2 – Le parole del Presidente Agnelli alla presentazione delle maglie.

fortebraccio anni fa coniava e riciclava sempre la stessa battuta su cariglia, “s’è fermata la macchina e non è sceso nessuno. Era cariglia”. beh, i discorsi del presidente in tal senso inducono alla tentazione sempre. agnelli mi sembra che voglia far carriera in lega. altrimenti non si giustificherebbe l’elogio che ha fatto della ripartizione collettiva dei diritti se non con un colpo di sole. in un certo senso fa bene ad aprirsi varchi nel potere. però questo significa che è solo e sotto questo profilo sta meglio il milan che ha conservato galliani anziché ibra con tutta la sua agenda e magari gli affianca giraudo per riprodurre ricchezza. sta meglio il milan perché ha già il potere mentre noi dobbiamo aspettare che agnelli impari col nostro di tempo e sulla nostra pelle.

3 – Fa piu’ ”paura” il Milan con Ibra e Thiago oppure il Milan che ha 65 milioni di Euro da spendere.

il milan fa paura comunque perché noi si pensava e si pensa tuttora ci sia di meglio da fare.

Trofeo Tim 2012 – Bari

Sabato a Bari si sono incontrate Inter,juventus e Milan per disputare l’amichevole trofeo Tim, simpatica consuetudine delle tre squadre protagoniste del nostro campionato, un’occasione per verficare la preparazione di inizio estate, valutare i nuovi arrivi e studiare tattiche. L’Inter si è aggiudicata il premio riuscendo a vincere due match, eliminando le altre due.

La Juventus nonostante il buon gioco che siamo abituati  a vedere non ha risolto il problema dell’attacco e della finalizzazione, se non fosse stato per il rigore forse non avremmo vinto neanche la partita contro il Milan, la coppia Matri e Quagliarella come a fine campionato, dinamica ma non utile e il solito Vucinic pasticcione.

Anche se Conte è entusiasta del neo arrivo Lucio, io non condivido l’entusiasmo almeno per il momento, ha fatto parecchi errori e a causa di questo l’Inter ha segnato, e tutto sto’ Top player non credo sia, forse lo è stato ..speriamo migliori. Ma non c’era nient’altro altro da acquistare?

…Indubbiamente questo trofeo non dice niente, è solo il calcio amichevole di luglio,  peccato che abbiamo avuto tre infortuni di cui uno Caceres pare grave.

A parte il piacere di rivedere i nostri beniamini di nuovo in campo la partita nella sua interezza è sè stata noiosa, senza emozioni e affatto divertente. Però una abbiamo ottenuto una conferma:

Che ci servono due bomber ..anche tre! C’è sempre la Champions!

Luna23

 

TROFEO TIM 2012 – JUVE- MILAN – INTER

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Lo scudetto del popolo bianconero

Simili a degli eroi abbiamo il cuore a strisce, portaci dove vuoi verso le tue conquiste. Ogni pagina nuova sai sarà la storia di tutti noi. Solo chi corre può fare di te la squadra che sei. Juve storia di un grande amore… (Paolo Belli)

Mercoledì dopo Juventus – Lecce io come molti di voi ho perso il sonno. E’ stata un nottata di ansia e di tensione, paura che quel sogno così a portata di mano fino ad allora, svanisse all’improvviso. La paura assurda che una sciocchezza fatta dal nostro mitico portierone Gigi Buffon comprometesse un cammino fino a li, strepitoso. Passare dal gol di Muntari… al gol di Buffon. Quanti fantasmi, quanti pensieri, farsopoli, la serie B, i settimi posti. Mia moglie mi ha persino dato dell’imbecille che con tanti problemi che abbiamo perdo il sonno per la Juve. Gli ho spiegato come al cuore non si comanda, che la ragione può prendere il sopravvento quando sei in pubblico, quando scrivi , quando c’è la luce. Ma nel buio della notte, soli con noi stessi come fai? A te stesso non puoi mentire. Povero Buffon chissà come ha passato quella notte! I giorni appresso ho cercato di far prevalere la ragione, dispensare ottimismo. Parlando con mio fratello gli ho detto : ”Dai che magari Domenica festeggiamo in centro, hai visto mai che l’Inter ci fa mezzo regalo (pensavo a un pari), in fondo è sempre un derby”. Ci ho preso, menomale, ma la paura prima era lo stesso tanta.

Dico questo e lo racconto, perchè immagino come sia successo a molti di noi, Conte lo ha detto per se stesso e i suoi giocatori. Sembra che tutte le ansie , le frustrazioni, le lacrime di 6 anni di sopprusi e di torti , si siano condensati in questi ultimi giorni che andavano dalla partita giocata contro il Lecce a quella contro il Cagliari, a partire da quella notte. Deve esser stato dura anche per gli altri calciatori, che tutta questa tensione l’han certo sentita sulla loro pelle, scendere in campo a Trieste. Forse per questo la partita contro il Cagliari non è stata giocata troppo bene, c’è stato un poco di ”braccino”. Si pensava più al risultato di Milano che noi a fare il secondo gol. Menomale che è andata cosi la fortuna toglie, la fortuna da. Un autorete ( quest’anno non me ne ricordo tanti a favore) ci ha dato il gol della sicurezza. Gli ultimi minuti son stati un parto. Seduti e in piedi , seduti e in piedi. A pregare Dio di farle rimanere così. Le notizie poi arrivate dal derby ci hanno detto a 2-3 minuti dalla fine che finalmente era vero e il sogno si era realizzato. I risultati non potevano più cambiare in maniera decisiva. Vedere anche Conte sorridente e libero, ci ha sbloccato tutti. Ringrazio Dio per averci dato Antonio Conte, un predestinato, Campione al primo tentativo. Al fischio finale ero commosso, gli occhi lucidi, ho chiesto ai miei ragazzi se se la sentivano di andare in centro e hanno subito risposto presente.

Ci siamo messi le maglie bianconere, io di Nedved (di Del Piero ho quella tutta nera), loro di Pirlo. Abbiamo preso due bandiere e siamo partiti strombazzando verso il centro. Molte macchine per strade, molti tifosi ai bordi dei marciapeidi ad incitarci al passaggio. Vittorio, il mio piccolo, mi chiede se domani si va a scuola, ”domani non si va” faccio io, ”è festa la Juve ha vinto lo scudetto”. Federico mi dice che sono un grande. Sono contenti, ridono e cantano. Se ne ricorderanno fra 20 anni di questa serata, di quando il papà li ha portati in centro a festeggiare lo scudetto e il giorno dopo hanno fatto festa da scuola. Io ricodo ancora quando mio papà portava me e mio fratello in tram a vedere il derby di Torino. A un certo punto in via Po non si va più avanti, giro trovo un parcheggio e proseguiamo a piedi. Si arriva in piazza San Carlo sotto il cavallo di bronzo, ci incontriamo con degli amici. Sono abbracci, baci, è una liberazione per tutti, si canta e si salta c’è tutto il popolo Juventino. Ancora trombe, bandiere, cori, sudore, imprecazioni, alcool, bombe carta e fuochi d’artificio, c’è tutto. C’è un frastuono assordante ininterrotto che non si riesce a parlare a un metro l’uno dall’altro. Bisogna urlare o meglio parlarsi nelle orecchie. I miei figli non se li ricordavano i festeggiamenti per lo scudetto del 2005 (nel 2006 non ce ne furono), erano piccoli, per loro è la prima volta. Mi chiedono se è sempre cosi, se la piazza è sempre così piena. Gli dico che la piazza è sempre così ad ogni campionato vinto ma il rumore questa volta è davvero qualcosa di indescrivibile. Non so se sono io che ricordo male ma davvero un casino come questo è la prima volta che lo sento. Siamo li ragazzi giovani, bambini, anziani, signore tutti vestiti di Bianconero. La piazza e strapiena e anche via Roma e via Po. Tantissime bandiere. Veramente tante. Cori per tutti, dal nostro mister al nostro capitano Alex Del Piero. Questo è lo scudetto di tutti, lo scudetto del popolo Bianconero. Bene ha fatto Chiellini a dedicarlo ad Alex e Gigi due immensi uomini prima che due grandi giocatori, bene ha fatto Gigi a dedicarlo a Trezeguet e Camoranesi e Del Piero a farlo per tutti quelli che son stati in B con noi. Noi c’eravamo, io c’ero. Ho visto allo stadio con i miei ragazzi 8 partite di B quell’anno.

Mi sarebbe piaciuto che qualcuno avesse ricordato Ale e Ricky le due giovani promesse venute a mancare a Vinovo anche loro in quel dannato 2006, ma son sicuro che è stata una dimenticanza e non una mancanza. Allora lo faccio io, questo scudetto lo dedico a loro e a tutti i ragazzi che sognano di diventare dei calciatori e giocare per la Juve. Tutti quei ragazzi come i miei figli che si vestono di bianconero per andare a festeggiare in centro con il loro papà. Questo scudetto è il trentesimo vinto sul campo e non ci frega nulla dei conti fatti in tribunale da altri. Questo per noi e tornare a ricominciare proprio li dove eravamo rimasti. Questo scudetto è un apostrofo bianconero fra le parole ”Crepate tutti antijuventini di m.”, volevate distruggerci e non ci siete riusciti. Siamo qui, siamo tanti e ora siamo più forti che mai.

Alessandro Magno

La sorpresa di Pasqua

 

Liberi di sognare piu leggeri della realtà Liberi di sognare che prima o poi qualcuno ce la fa. Liberi di sognare guarda qualcuno sta volando già perché è libero di sognare…Fino all’alba del giorno che verrà. (Gianluca Grignani)

 

Sabato mattina ho avuto uno scambio di sms con un carissimo amico mio di Firenze, chiaramente viola e mi scriveva: ”Non ti aspettare sorprese dalla Fiorentina che siamo in mezzo a una strada”. Gli ho risposto che invece le sorprese me le aspettavo (magari anche solo un pari) perchè il Milan poteva essere stanco delle fatiche di coppa e la viola invece si giocava tutto, visto che il Lecce è notoriamente la bestia nera della Roma (chi ha qualche anno come me si ricorderà di Barbas e Pasculli). Chiudevo l’sms dicendo che il Milan poteva perdere punti solo in questa occasione e alla penultima nel derby. Sono stato buon profeta, anche se come detto, la vittoria dei viola è stato davvero un qualcosa in più anche rispetto alle mie rosee previsioni. Dulcis in fundo il gol vittoria di Amauri. Non ho mai avuto niente di personale contro Amauri anche se so come è andata la sua vicenda qui a Torino e so di quanto ha sbagliato lui nei confronti della società a non voler ridiscutere il contratto. Se lo avesse fatto, Conte lo avrebbe anche tenuto e datogli un’ opportunità; lui ha voluto continuare a prendersi uno stipendio da top-player che non è, ed è diventato schiavo del suo favoloso contratto. Tuttavia come detto non ho nulla contro di lui, dico solo che è un poco ridicolo che uno che è soprannominato ”il Cristo di Rio” sia risorto a Pasqua. Buon per noi comunque e buon per loro che si devono salvare. Il Milan fra l’altro non si può proprio lamentare, dopo poco che non riusciva a sbloccarla, ha avuto il solito regalo di Natale, anche se siamo in un altra festa. Se tanto mi da tanto e il rigore di Nesta a Barcellona ha suscitato tante lamentele, questo di Maxi Lopez è da nascondere la testa sotto la sabbia. Se avessimo avuto noi rigori di questo tipo, saremmo già matematicamente Campioni d’Italia, perchè non dimentichiamo che noi stiamo facendo un campionato , completamente senza rigori. Ce ne hanno dato uno solo quasi al 90mo di un Juventus – Cesena e sul 1-0 per noi, quindi per nulla determinante. Noi dal canto nostro a Palermo siamo scesi in campo, con la giusta determinazione anche se avevamo, nel primo tempo, un poco di ”braccino”. In effetti abbiamo sbagliato gol molto facili per troppa precipitazione. La voglia di vincere c’era come e più di sempre, ma anche a perer mio, una certa tremarella. Menomale l’ha sbloccata Bonucci su un calcio d’angolo, (per fortuna una volta la dea bendata ci assiste e sbatte sul palo ed entra) altrimenti non so davvero se si andava per le lunghe se potevamo andare nel pallone. E’ normale, quasi nessuno di questi nostri ragazzi ha ancora vinto un campionato di serie A e Conte dovrà tenerli molto molto concentrati. Mettiamoci poi che il Palermo, a differenza di quanto fatto contro il Milan dove già il suo presidente li dava per spacciati, e infatti nel primo tempo contro di loro perdeva già 4-0, contro di noi è sceso in campo col modulo 8-1-1 con ben otto giocatori nella propria area e Ilicic a fare da suggeritore a Miccoli, una scelta alquanto strana per una squadra che di un punto non se ne faceva proprio nulla. Anche questo è un dato da ricordare perchè in questo campionato tutte le squadre contro la Juve giocano alla morte e contro il Milan accettano di buon grado di farsi asfaltare. Strano per una squadra come quella milanista che al contrario di quello che pensano gli addetti ai lavori non è così piena di fenomeni come scrivono. Ha si tanti giocatori in rosa ma di veramente sopra la media ha solo Tiago Silva e Ibra ( ma solo nel campionato Italiano) . Che dire poi della gomitata dello svedese a Camporese? L’ho vista forse solo io? Nessuna prova tv? Certo che Zlatan potrebbe evitare di fare certi gesti sui ragazzini. Il solito forte con i deboli e debole con i forti. Per finire, per quello che riguarda il campionato ora non bisogna farsi illusioni, non è vinto e non sarà facile vincerlo. Ora siamo si padroni del nostro destino ma bisognerà esser più forti delle ombre. Più forti di tutto e tutti come sostiene il presidente Agnelli. A questo punto bisogna provare a vincerle tutte. Bisogna crederci e giocare le ultime sette partite come fossero sette guerre. D’altronde chi ha più fame di noi?

 

ps. Sabato sera mi è arrivato un altro sms dal mio amico fiorentino : ” Mi devi un caffè”. Ho risposto : ” Se vinciamo il campionato ti devo una cena”.

 

Alessandro Magno

 

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