Questo è l’ultimo ”Ricchiuti”.
Devo dire che non è stato un fulmine a ciel sereno. Me lo aspettavo prima o poi. Sarà perchè conosco Enzo e so che non è mai banale neppure negli addii. Così come non è stato mai banale in tutte le puntate di questa rubrica. Così come questa rubirca è inizata, senza un preavviso, così chiude. Ci prendiamo una pausa a tempo indeterminato. Vediamo quando Enzo avrà voglia di ricominciarla e se ne avrà voglia. La rubrica chiude per volontà di Enzo che, appunto, ha voglia di prendersi una pausa. Io d’altronde come tutti i ricchiutisti non mi ero stancato di ascoltarlo, anzi tutte le volte che lo risento ci trovo qualcosa di nuovo. D’altronde non puoi stancarti di sentire gli assoli di Jimmy Page , ti puo’ piacere o no, questo si, ma se sei un suo fans lo ascolteresti per ore. Così come non puoi stancarti di ammirare un quadro di Caravaggio con i suoi angoli chiari e quelli oscuri. Ecco Enzo è così. Folle e dannato. E’ come George Best. Non il migliore in assoluto, ma il migliore fuori concorso. Ci sono quelli troppo bravi per stare alle regole del gioco degli altri. Ma d’altronde in 146 puntate di cose ne abbiamo dette per cui va bene così. Per ora.
Sulla nostra amicizia posso dire questo: Io e te siamo come Tex Willer e Kit Carson. Siamo diversissimi ma amiamo le stesse cose. Tu per me sei il mio unico maestro riconosciuto. Proprio come Kit lo è per Tex. Ora Tex si fa un po’ di avventure da solo ma quando avrò bisogno, proprio come nel fumetto, Kit Carson correrà al mio fianco. Perchè tu sei il mio pard Enzo. Qualcuno dice che ”pard” in slang americano volesse dire socio. Non so se se l’è inventato Bonelli o è proprio così. Vasco in una strofa delle sue innumerevoli canzoni dice: ”La vita non è facile … ma a volte basta un complice … è tutto è già più semplice…”. Alla prossima Enzo.
1- La Juve oggi.
Come quella di ieri. Un eterno esame ma senza patemi. Molti giudicano il mondo Juve come il Polo Nord. Un posto terrestre ma al contempo non raggiungibile. Un ghiacciaio di vittorie mai festeggiate col calore. Ma il caldo scioglierebbe la tensione. E l’obiettivo, conservarsi irraggiungibili, è l’unica cosa che conta.
2 – Agnelli,Marotta,Allegri.
Agnelli è uno che sembrava Obama. Era accolto il suo nome come la grande speranza. Non voglio dire l’abbia delusa, non dico neanche che sia questo gran calibro. Forse è arrivato giovane e comunque limitato dal suo essere uno stipendio più che un padrone. Non credo sia cambiato granché, la strategia Juve continua ad essere dettata dagli avvocati e gli avvocati amano gli accordi non le vittorie. Riguardo il campo, felice l’intuizione di appoggiarsi a Conte e ad Allegri per il dopo Conte. Riguardo il fuori dal campo, come politico è zero. Parla spaziale a una platea di pane e formaggio, fa il primo della classe bacchettando con accuse di povertà e arretratezza proprio quelli che dovrebbero votarlo. Non ha speranze, ora pare voglia aprire a Lotito ma sarà difficile si fidino di lui. Meglio Marchionne.
Marotta, a me mai piaciuto. E’ un contabile. Ce ne sono di bravi uguale e che costano meno. Non è uomo di campo, non sa distinguere un calciatore da un altro, ha una tendenza irresistibile a fare gaffe. E a darsi delle arie. Non ce lo vedo direttore generale, Marotta se compra una partita gli vendono un paio di calci d’angolo. E poi è un cagasotto, quando Conte sfuriava lui scappava. I dg che amo io hanno il porto d’armi e sono gli allenatori a darsela.
Allegri, la risposta intelligente a una domanda. Come consolidiamo il primato raggiunto con un dispendio di energie nervose fisiche agonistiche insostenibile sui periodi medi e dunque inadatto a una grande squadra ? Ecco Allegri. Non è un vate, manco vuole esserlo. Ha dato tanta libertà: la differenza è se hai liberato Tevez o Dybala.
3 – Conte,Conte-Juve,Conte-Nazionale.
Come giocatore lo reputavo uno un po’ meglio di Di Livio. Un gregario con qualche lusso, non impazzivo per lui, era un po’ più di niente. Allenatore, è stato il valore aggiunto come pochi. Quello stronzo mi ha coinvolto a livello emotivo, capisco quelli che oggi lo odiano, avrei potuto anche io. Ma non lo odio affatto. Ero al San Paolo, la sera del secondo tempo in cui si è trasformato da tappetaro imbonitore cazzaro in predestinato. Lì s’è capito tutto, questo improponibile sgraziato trucido coi capelli falsi era davvero il migliore di tutti. Per me può tornare anche domattina, la stima intellettuale nel suo lavoro è intatta e il trasporto emotivo idem. Non importa abbia addosso il profumo della Nazionale o del compromesso storico coi suoi nostri carnefici. Lo sappiamo tutti bene quanto Conte e la Nazionale siano solo una parentesi, a mio avviso pure vincente. Riguardo i compromessi, ne abbiamo uno come presidente.
4 – Gli ultimi due Capitani Del Piero e Buffon.
Del Piero lo vedo sempre sorridente, vuol fare il Presidente di tutti. Sono sicuro piacerebbe e annoierebbe da buon grand’uomo. Non sono sicuro gli converrebbe esporsi, potrebbero trovargli scheletri nell’armadio di natura personale. Come calciatore l’ho visto sempre bene, prima molto talento poi molto intelligente. Ero delpierista ma con gli occhi aperti, quando faceva cagare lo ammettevo senza pietà e la sera della finale degli Europei in Olanda l’ho criticato anch’io. Buffon ? Sembra Zoff ormai. Ha la stessa voce pure. Buffon come Del Piero l’ho visto nascere, come Zoff mai discusso.
5 – Moggi e Farsopoli.
Luciano Moggi ha rappresentato gran parte del mio interesse al calcio dato che lo seguo dal 1982. Come Andreotti, ha avuto seguaci ovunque, in tutti gli schieramenti. A pochi è riuscito questo nel calcio. A Sivori, a Maradona forse. Come dirigente solo a lui e a Italo Allodi. Ma ad Allodi volevano bene i giornalisti. A Moggi vuol bene la gente. Su Calciopoli ho dato, è un argomento oramai ai limiti del chissenefrega.
6 – Enzo Ricchiuti.
Ricchiuti è uno che sa scrivere. Ma è anche uno che non m’ha fatto guadagnare una lira. Invidio i ricchiutisti che non debbono conviverci. Lo amano come me ma poi ognuno nel suo letto. Spero diventi un marchio: una di quelle cose che non si capisce un cazzo ma restano di moda.
7 – La tua esperienza al nostro Blog.
Un interrogatorio. Il blog è molto calcio centrato in modo tradizionale e questa scena del dialogo tra la persona normale e il matto dell’ultimo piano o la strega che dice stravaganze era davvero un pugno nell’occhio. Però ha funzionato, ricordava un po’ Dario Fo a Canzonissima. E’ durata più di lui.
8 – Davide Peschechera (Eldavidinho)
Davide è uno di questi ragazzi come Capuano o altri, giovani che hanno iniziato a leggermi molto giovani. Il merito del punk è stato far prendere coraggio ai ragazzi, dai suonate, non fatevi impressionare dalla grande tecnica, dalla grande merda. In un certo senso credo di averli invogliati a prendere la chitarra. O a resistere dal posarla. O forse guardavano solo le donne nude dei miei blog. Quando ci saranno altre generazioni, Davide Peschechera saprà spaccargli la chitarra in testa.
9 – Cinzia Fresia.
Boh. Mi sembra sia quella che ogni tanto fa i sondaggi. C’è un ruolo vacante in generale sia che si tratti di web che di altro. L’opinionista donna e cattiva. La Selvaggia Lucarelli che riconfermi l’antico adagio, il calcio non è sport per signore. Per fare questo devi avere competenza e taglio di capelli e Cinzia Fresia a quanto pare ce l’ha. Una volta su Giornalettismo suggerii a Maria Teresa Mura di non scrivere i temini. Le ragazze oggi fanno bene a occuparsi di calcio. Devono soltanto evitare il lieto fine. Devono mettere i voti.
10 – Io.
La cosa che più mi piacerebbe in assoluto è il rientro ufficiale di Luciano Moggi nel calcio italiano. Per quell’epoca ci vorrebbe uno scritto pulito, onesto, che trascini i cuori. Che esprima vendetta e giustizia in una pietanza appassionata e alla portata delle tasche di tutti. Una Campovolo moggiana e anche universale delle persone perbene. Potresti farla solo tu, gli altri chi più chi meno non riuscirebbero a urlare contro il cielo come intendo io senza che il cielo si annoi o se la prenda a male. Riconsegnare Moggi alla storia della gente normale è roba da Springsteen. Non è lavoro mio. Non è la mia realtà. I Little Steven per quell’epoca staranno in qualche serie dei Soprano.

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