scritto da Cinzia Fresia
Di questa partita mi ricorderò solo ed esclusivamente di questa immagine, di questi occhi, di queste lacrime.
il giovanissimo Fagioli che segna e conduce la sua Juventus al risultato non ha prezzo. Quanta speranza e soddisfazione in uno scatto.
Chi non avrebbe voluto corrergli incontro e abbracciarlo?
Tanta emozione in un secondo Ma che belli sono questi giovani ..
L’unica nota positiva degli infortuni dei titolari è vedere i ragazzi finalmente in performance. Soule’, Miretti, Illing e lui il man of the match Nicolò Fagioli.
Senza di loro questa Juventus sarebbe una tristezza infinita. Non per i risultati, ma per la poca se non nulla empatia tra giocatori e pubblico.
A parte Dusan Vlahovic, sicuramente triste e deluso, mancano quei personaggi che ci fanno correre allo stadio o accendere la televisione.
La maglia è importante ma altrettanto chi la indossa, il calcio è fatto di persone in cui il pubblico si identifica, e ama.
Chi non si è perso una partita con Alex? Il nostro sempre eterno capitano? i giocatori dall’ identità juventina se ne sono andati e attualmente Dusan non basta.
Il calcio è sentimento, amore, identità e speranza. E’ voler condividere 90 minuti di entusiasmo con sconosciuti uniti dallo stesso sentimento. I giocatori sono il nostro riflesso. E non parliamo esclusivamente degli occhi azzurri e del sorriso di Dybala, del “Siuuuu” di Ronaldo o la “linguaccia” di Del Piero,. Parliamo della travolgente bravura di Carlos Tevez, di Gonzalo Higuain, di Giorgio Chiellini e delle battute del nostro super portiere Gigi Buffon.
Alla Juventus mancano queste figure che trascinano il pubblico, e per fortuna che i ragazzini ci salvano dalla noia mortale e dagli sbadigli.
Sono i figli, i nipoti, i coetanei in cui identificarsi.
Ci piace vederli crescere, progredire e volergli bene .. come se fossero parenti.
Con il Lecce? Il nulla che cammina .. poi improvvisamente si è accesa una lampadina in una stanza buia.
Solo un gol .. nato così .. quando non si ha più niente da perdere. Solo un gol che ha acceso una speranza chiamato quarto posto e pare impossibile che un club come la Juventus aspiri ad un obiettivo che dire misero è fargli un complimento.
Ci restano loro, i ragazzi, non lasciamoli soli.
Non ho più parole per esprimere quanto la Juventus sia un contenitore ormai vuoto e desolato dove i titolari dalla pancia piena bollano il cartellino compreso l’allenatore, quanti abbonamenti televisivi e non disdetti. Quando un tifoso che ama incondizionatamente i suoi colori si sente preso in giro, non cambia squadra no.. e’ perso per sempre.
Potrebbe essere la Juventus del futuro e anche se gli scudetti e le coppe si sono allontanate resta il talento dei giovani desiderosi di emergere ai quali va data una possibilità, se non si vuole un mondo popolato da vecchi.
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